Settore: | Normativa nazionale |
Materia: | 55. Industria |
Capitolo: | 55.3 sviluppo economico |
Data: | 06/08/2008 |
Numero: | 133 |
Sommario |
Art. 1. 1. ll decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la [...] |
§ 55.3.58 - L. 6 agosto 2008, n. 133.
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
(G.U. 21 agosto 2008, n. 195 - S.O. n. 196)
1. ll
2. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi ed i rapporti giuridici sorti sulla base delle norme del
3. Il termine di cui all'articolo 1, comma 5, della
4. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Allegato
Modificazioni apportate in sede di conversione al
All’articolo 1:
al comma 1:
all’alinea, le parole: «economica e finanziaria» sono sostituite dalle seguenti: «economico-finanziaria»;
la lettera, identificata per la seconda volta con la lettera a), è ridenominata come lettera: «b)»;
dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:
«1-bis. In via sperimentale, la legge finanziaria per l’anno 2009 contiene esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico con l’esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico».
All’articolo 2:
al comma 3:
al primo e al secondo periodo, le parole: «Garante per le Comunicazioni», ovunque ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: «per le ga¬ranzie nelle comunicazioni»;
al primo periodo, le parole: «primo comma, del» sono sostituite dalle seguenti: «comma 1, del codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al»;
al secondo periodo, le parole: «di cui all’articolo 4, terzo comma, della
al comma 5, le parole: «all’articolo 16, comma 7 del» sono sostituite dalle seguenti: «all’articolo 16, comma 7, del testo unico di cui al»;
al comma 8, le parole: «comma 1» sono sostituite dalle seguenti: «comma 4»;
al comma 10, al primo periodo, le parole: «comma 3» sono sostituite dalle seguenti: «comma 4» e, al secondo periodo, dopo le parole: «con le modifiche» è inserita la seguente: «e»;
al comma 13, al primo periodo, le parole: «n. 380/2001» sono sostituite dalle seguenti: «6 giugno 2001, n. 380, nonché il regime sanziona torio previsto dal medesimo decreto» e, al secondo periodo, le parole: «Può applicarsi, ove ritenuta più favorevole» sono sostituite dalle seguenti: «Possono applicarsi, ove ritenute più favorevoli»;
al comma 14, ultimo periodo, la parola: «necessita» è sostituita dalla seguente: «necessitano».
All’articolo 3, al comma 1, capoverso 6-ter, la parola: «precedente» è sostituita dalla seguente: «6 bis».
All’articolo 4:
al comma 1, le parole: «la valorizzazione» sono sostituite dalle seguenti: «alla valorizzazione»;
dopo il comma 1 è inserito il seguente:
«1 bis. Per le finalità di cui al comma 1, con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze la gestione separata della Cassa depositi e prestiti S.p.A. può essere autorizzata, senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, ad istituire un apposito fondo, attraverso cui partecipare, sulla base di un adeguato sistema di verifica della sostenibilità economico finanziaria delle iniziative, nonché di garanzie prestate dagli stessi soggetti beneficiari diversi dalla pubblica amministrazione, tale da escludere la garanzia dello Stato sulle iniziative medesime, anche in via sussidiaria, e di intese da stipularsi con le amministrazioni locali, regionali e centrali per l’implementazione dei programmi settoriali di rispettiva competenza, a fondi per lo sviluppo, compresi quelli di cui all’articolo 44 del
All’articolo 5, al comma 1:
al capoverso 198, secondo periodo, le parole: «analizza le segnalazioni» sono sostituite dalle seguenti: «verifica le segnalazioni delle associazioni dei consumatori riconosciute, analizza le ulteriori segnalazioni»;
al capoverso 199, le parole: «comma precedente» sono sostituite dalle seguenti: «comma 198»; dopo le parole: «camere di commercio» sono inserite le seguenti: «, industria, artigianato e agricoltura» ed è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Nel sito sono altresì tempestivamente pubblicati ed aggiornati quadri di confronto, elaborati a livello provinciale, dei prezzi dei principali beni di consumo e durevoli, con particolare ri guardo ai prodotti alimentari ed energetici, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».
All’articolo 6:
al comma 3, le parole: «dall’entrata in vigore» sono sostituite dalle seguenti: «dalla data di entrata in vigore»;
al comma 5, al primo periodo, le parole: «, ad eccezione altresì» sono sostituite dalla seguente: «e» e, al secondo periodo, le parole: «, per altro» sono sostituite dalla seguente: «inoltre».
Dopo l’articolo 6 sono inseriti i seguenti:
«Art. 6 bis. - (Distretti produttivi e reti di imprese). - 1. Al fine di promuovere lo sviluppo del sistema delle imprese attraverso azioni di rete che ne rafforzino le misure organizzative, l’integrazione per filiera, lo scambio e la diffusione delle migliori tecnologie, lo sviluppo di servizi di sostegno e forme di collaborazione tra realtà produttive anche appartenenti a regioni diverse, con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono definite le caratteristiche e le modalità di individuazione delle reti delle imprese e delle catene di fornitura.
2. Alle reti, di livello nazionale, delle imprese e alle catene di forni tura, quali libere aggregazioni di singoli centri produttivi coesi nello svi luppo unitario di politiche industriali, anche al fine di migliorare la presenza nei mercati internazionali, si applicano le disposizioni concernenti i distretti produttivi previste dall’articolo 1, commi 366 e seguenti, della
3. All’articolo 1 della
a) al comma 366, primo periodo, dopo le parole: "Ministro per l’innovazione e le tecnologie," sono inserite le seguenti: "previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, e sentite le regioni interessate,";
b) al comma 368, alla lettera a), i numeri da 1) a 15) sono sostituiti dai seguenti:
"1) al fine della razionalizzazione e della riduzione degli oneri legati alle risorse umane e finanziarie conseguenti alla effettuazione degli adempimenti in materia di imposta sul valore aggiunto, con regolamento da emanare ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della
2) rimane ferma la facoltà per le regioni e gli enti locali, secondo i propri ordinamenti, di stabilire procedure amministrative semplificate per l’applicazione di tributi propri";
c) al comma 368, lettera b), numero 1), ultimo periodo, dopo le parole "Ministro per la funzione pubblica," sono inserite le seguenti: "previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, e sentite le regioni interessate,";
d) al comma 368, lettera b), numero 2), ultimo periodo, dopo le parole: "Ministro dell’economia e delle finanze" sono inserite le seguenti: ", previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, e sentite le regioni interessate,";
e) il comma 370 è abrogato.
4. Al comma 3 dell’articolo 23 del
5. Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Art. 6 ter. - (Banca del Mezzogiorno). - 1. Al fine di assicurare la presenza nelle regioni meridionali d’Italia di un istituto bancario in grado di sostenere lo sviluppo economico e di favorirne la crescita, è costituita la società per azioni "Banca del Mezzogiorno".
2. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze da adottare, nel rispetto delle disposizioni del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al
3. Con il decreto di cui al comma 2 sono altresì disciplinati:
a) i criteri per la redazione dello statuto, nel quale è previsto che la Banca abbia necessariamente sede in una regione del Mezzogiorno d’Italia;
b) le modalità di composizione dell’azionariato della Banca, in maggioranza privato e aperto all’azionariato popolare diffuso, e il riconoscimento della funzione di soci fondatori allo Stato, alle regioni, alle province, ai comuni, alle camere di commercio, industria, artigianato e agri coltura e agli altri enti e organismi pubblici, aventi sede nelle regioni meridionali, che conferiscono una quota di capitale sociale;
c) le modalità per provvedere, attraverso trasparenti offerte pubbliche, all’acquisizione di marchi e di denominazioni, entro i limiti delle ne cessità operative della Banca, di rami di azienda già appartenuti ai banchi meridionali e insulari;
d) le modalità di accesso della Banca ai fondi e ai finanziamenti internazionali, con particolare riferimento alle risorse prestate da organismi sopranazionali per lo sviluppo delle aree geografiche sottoutilizzate.
4. E' autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per l’anno 2008 per l’apporto al capitale della Banca da parte dello Stato, quale soggetto fondatore. Entro cinque anni dall’inizio dell’operatività della Banca tale im porto è restituito allo Stato, il quale cede alla Banca stessa tutte le azioni ad esso intestate ad eccezione di una.
5. All’onere di cui al comma 4 si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2008 2010, nell’ambito del programma "Fondi di riserva e speciali" della missione "Fondi da ripartire" dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2008, allo scopo parzialmente utilizzando, quanto a 2,5 milioni di euro, l’accantonamento relativo al Ministero per i beni e le attività culturali e, quanto a 2,5 milioni di euro, l’accantonamento relativo al Ministero della salute.
6. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
Art. 6 quater. - (Concentrazione strategica degli interventi del Fondo per le aree sottoutilizzate) - 1. Al fine di rafforzare la concentrazione su interventi di rilevanza strategica nazionale delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate di cui all’articolo 61 della
2. Le disposizioni di cui al comma 1, per le analoghe risorse ad esse assegnate, costituiscono norme di principio per le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Il CIPE, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, definisce, di concerto con i Ministri interessati, i criteri e le modalità per la ripartizione delle risorse disponibili previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
3. Le risorse oggetto della revoca di cui al comma 1 che siano già state trasferite ai soggetti assegnatari sono versate in entrata nel bilancio dello Stato per essere riassegnate alla unità previsionale di base in cui è iscritto il Fondo per le aree sottoutilizzate.
Art. 6 quinquies. - (Fondo per il finanziamento di interventi finalizzati al potenziamento della rete infrastrutturale di livello nazionale) -1. E istituito, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, a decorrere dall’anno 2009, un fondo per il finanziamento, in via prioritaria, di interventi finalizzati al potenziamento della rete infrastrutturale di livello nazionale, ivi comprese le reti di telecomunicazione e quelle energetiche, di cui è riconosciuta la valenza strategica ai fini della competitività e della coesione del Paese. ll fondo è alimentato con gli stanzia menti nazionali assegnati per l’attuazione del Quadro strategico nazionale per il periodo 2007 2013 in favore di programmi di interesse strategico nazionale, di progetti speciali e di riserve premiali, fatte salve le risorse che, alla data del 31 maggio 2008, siano state vincolate all’attuazione di programmi già esaminati dal CIPE o destinate al finanziamento del meccanismo premiale disciplinato dalla
2. Con delibera del CIPE, su proposta del Ministero dello sviluppo economico d’intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, si provvede alla ripartizione del fondo di cui al comma 1, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del
3. Costituisce un principio fondamentale, ai sensi dell’articolo 117, terzo comma, della Costituzione, la concentrazione, da parte delle regioni, su infrastrutture di interesse strategico regionale delle risorse del Quadro strategico nazionale per il periodo 2007 2013 in sede di predisposizione dei programmi finanziati dal Fondo per le aree sottoutilizzate, di cui all’articolo 61 della
Art. 6 sexies. - (Ricognizione delle risorse per la programmazione unitaria) - 1. Per promuovere il coordinamento della programmazione sta tale e regionale ed in particolare per garantire l’unitarietà dell’impianto programmatico del Quadro strategico nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007 2013 e favorire il tempestivo e coordinato utilizzo delle relative risorse, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sentito il Ministero dello sviluppo economico, effettua la ricognizione delle risorse generate da progetti originariamente finanziati con fonti di finanziamento diverse dai Fondi strutturali europei ed inseriti nei programmi cofinanziati che siano oggetto di rimborso a carico del bilancio comunitario e del fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della
2. All’esito della ricognizione di cui al comma 1 e comunque entro e non oltre novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di con versione del presente decreto, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri competenti, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze e dello sviluppo economico e previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province auto nome di Trento e di Bolzano, adotta la riprogrammazione che definisce le modalità di impiego delle risorse, i criteri per la selezione e le modalità di attuazione degli interventi che consentano di assicurare la qualità della spesa e di accelerarne la realizzazione anche mediante procedure sostitutive nei casi di inerzia o inadempimento delle amministrazioni responsabili. L’intesa, tenuto conto del vincolo delle precedenti assegnazioni alle amministrazioni centrali e regionali, in attuazione dell’articolo 119, quinto comma, della Costituzione, individua gli interventi speciali per promuo vere lo sviluppo economico e rimuovere gli squilibri economici e sociali, con priorità per gli interventi finalizzati al potenziamento della rete infrastrutturale di livello nazionale e regionale di cui è riconosciuta la valenza strategica ai fini della competitività e della coesione.
3. ll Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) approva l’intesa di cui al comma precedente ed assume con propria deliberazione gli atti necessari alla riprogrammazione delle risorse e all’attuazione della stessa. Prima dell’approvazione da parte del CIPE, la riprogrammazione delle risorse di cui al periodo precedente è trasmessa al Parlamento, ai fini dell’espressione del parere delle competenti Com missioni parlamentari.
4. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, sulla base dell’intesa di cui ai commi 2 e 3 e della riprogrammazione delle risorse disponibili approvata dal CIPE, promuove con le singole regioni interessate la stipula delle intese istituzionali di programma di cui all’articolo 2, comma 203, lettera b), della
5. Le intese istituzionali di programma di cui al comma precedente costituiscono lo strumento di attuazione di quanto previsto dal comma 3 dell’articolo 6 quinquies del presente decreto».
All’articolo 7:
nella rubrica, le parole: «e stipula di accordi per ridurre le emissioni di CO2» sono soppresse;
al comma 1, dopo la lettera d) è inserita la seguente:
«d-bis) promozione della ricerca sul nucleare di quarta generazione o da fusione»;
il comma 3, nonché i commi quarto e quinto, contraddistinti rispettivamente dai numeri: «2» e «3», sono soppressi.
All’articolo 8:
al comma 1, dopo le parole: «Consiglio dei Ministri,» sono inserite le seguenti: «d’intesa con la regione Veneto,», le parole: «Ministro dell’ambiente,» sono sostituite dalle seguenti: «Ministro dell’ambiente e della tutela» ed è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Ai fini della sud detta attività di accertamento, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare si avvale dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), di cui all’articolo 28 del presente decreto»;
al comma 2, le parole: «della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «del presente decreto».
L’articolo 11 è sostituito dal seguente:
«Art. 11. (Piano Casa). - 1. Al fine di garantire su tutto il territorio nazionale i livelli minimi essenziali di fabbisogno abitativo per il pieno sviluppo della persona umana, è approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) e d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del
2. ll piano è rivolto all’incremento del patrimonio immobiliare ad uso abitativo attraverso l’offerta di abitazioni di edilizia residenziale, da realizzare nel rispetto dei criteri di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti, con il coinvolgimento di capitali pubblici e privati, destinate prioritariamente a prima casa per:
a) nuclei familiari a basso reddito, anche monoparentali o mono reddito;
b) giovani coppie a basso reddito;
c) anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate;
d) studenti fuori sede;
e) soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio;
f) altri soggetti in possesso dei requisiti di cui all’articolo 1 della
g) immigrati regolari a basso reddito, residenti da almeno dieci anni nel territorio nazionale ovvero da almeno cinque anni nella medesima regione.
3. ll piano nazionale di edilizia abitativa ha ad oggetto la costruzione di nuove abitazioni e la realizzazione di misure di recupero del patrimonio abitativo esistente ed è articolato, sulla base di criteri oggettivi che tengano conto dell’effettivo bisogno abitativo presente nelle diverse realtà territoriali, attraverso i seguenti interventi:
a) costituzione di fondi immobiliari destinati alla valorizzazione e all’incremento dell’offerta abitativa, ovvero alla promozione di strumenti finanziari immobiliari innovativi e con la partecipazione di altri soggetti pubblici o privati, articolati anche in un sistema integrato nazionale e locale, per l’acquisizione e la realizzazione di immobili per l’edilizia residenziale;
b) incremento del patrimonio abitativo di edilizia con le risorse an che derivanti dalla alienazione di alloggi di edilizia pubblica in favore de gli occupanti muniti di titolo legittimo, con le modalità previste dall’arti colo 13;
c) promozione da parte di privati di interventi anche ai sensi della parte II, titolo III, capo III, del codice dei contratti pubblici relativi a la vori, servizi e forniture, di cui al
d) agevolazioni, anche amministrative, in favore di cooperative edilizie costituite tra i soggetti destinatari degli interventi, potendosi anche prevedere termini di durata predeterminati per la partecipazione di ciascun socio, in considerazione del carattere solo transitorio dell’esigenza abitativa;
e) realizzazione di programmi integrati di promozione di edilizia residenziale anche sociale.
4. ll Ministero delle infrastrutture e dei trasporti promuove la stipulazione di appositi accordi di programma, approvati con decreto del Presi dente del Consiglio dei Ministri, previa delibera del CIPE, d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 ago sto 1997, n. 281, e successive modificazioni, al fine di concentrare gli interventi sulla effettiva richiesta abitativa nei singoli contesti, rapportati alla dimensione fisica e demografica del territorio di riferimento, attraverso la realizzazione di programmi integrati di promozione di edilizia residenziale e di riqualificazione urbana, caratterizzati da elevati livelli di qualità in termini di vivibilità, salubrità, sicurezza e sostenibilità ambientale ed energetica, anche attraverso la risoluzione dei problemi di mobilità, promuovendo e valorizzando la partecipazione di soggetti pubblici e privati. Decorsi novanta giorni senza che sia stata raggiunta la predetta in tesa, gli accordi di programma possono essere comunque approvati.
5. Gli interventi di cui al comma 4 sono attuati anche attraverso le disposizioni di cui alla parte II, titolo III, capo III, del citato codice di cui al
a) il trasferimento di diritti edificatori in favore dei promotori degli interventi di incremento del patrimonio abitativo;
b) incrementi premiali di diritti edificatori finalizzati alla dotazione di servizi, spazi pubblici e miglioramento della qualità urbana, nel rispetto delle aree necessarie per le superfici minime di spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi di cui al
c) provvedimenti mirati alla riduzione del prelievo fiscale di perti nenza comunale o degli oneri di costruzione;
d) la costituzione di fondi immobiliari di cui al comma 3, lettera a), con la possibilità di prevedere altresì il conferimento al fondo dei ca noni di locazione, al netto delle spese di gestione degli immobili;
e) la cessione, in tutto o in parte, dei diritti edificatori come corrispettivo per la realizzazione anche di unità abitative di proprietà pubblica da destinare alla locazione a canone agevolato, ovvero da destinare alla alienazione in favore delle categorie sociali svantaggiate di cui al comma 2.
6. I programmi di cui al comma 4 sono finalizzati a migliorare e a diversificare, anche tramite interventi di sostituzione edilizia, l’abitabilità, in particolare, nelle zone caratterizzate da un diffuso degrado delle costruzioni e dell’ambiente urbano.
7. Ai fini della realizzazione degli interventi di cui al comma 3, lettera e), l’alloggio sociale, in quanto servizio economico generale, è identificato, ai fini dell’esenzione dall’obbligo della notifica degli aiuti di Stato, di cui agli articoli 87 e 88 del Trattato che istituisce la Comunità europea, come parte essenziale e integrante della più complessiva offerta di edilizia residenziale sociale, che costituisce nel suo insieme servizio abitativo finalizzato al soddisfacimento di esigenze primarie.
8. In sede di attuazione dei programmi di cui al comma 4, sono appositamente disciplinati le modalità e i termini per la verifica periodica delle fasi di realizzazione del piano, in base al cronoprogramma approvato e alle esigenze finanziarie, potendosi conseguentemente disporre, in caso di scostamenti, la diversa allocazione delle risorse finanziarie pubbliche verso modalità di attuazione più efficienti. Le abitazioni realizzate o alienate nell’ambito delle procedure di cui al presente articolo possono essere oggetto di successiva alienazione decorsi dieci anni dall’acquisto originario.
9. L’attuazione del piano nazionale può essere realizzata, in alternativa alle previsioni di cui al comma 4, con le modalità approvative di cui alla parte II, titolo III, capo IV, del citato codice di cui al
10. Una quota del patrimonio immobiliare del demanio, costituita da aree ed edifici non più utilizzati, può essere destinata alla realizzazione degli interventi previsti dal presente articolo, sulla base di accordi tra l’Agenzia del demanio, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero della difesa in caso di aree ed edifici non più utilizzati a fini militari, le regioni e gli enti locali.
11. Per la migliore realizzazione dei programmi, i comuni e le province possono associarsi ai sensi di quanto previsto dal testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al
12. Per l’attuazione degli interventi previsti dal presente articolo è istituito un Fondo nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel quale confluiscono le risorse finanziarie di cui al l’articolo 1, comma 1154, della
13. Ai fini del riparto del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, di cui all’articolo 11 della
All’articolo 12:
al primo comma è premesso il seguente numero: «1.»;
al comma 1:
alla lettera a), le parole: «per effetto» sono sostituite dalle seguenti: «8-sexiesdecies. Per effetto» e le parole: «Ed i relativi» sono so¬stituite dalle seguenti: «e i relativi»;
alla lettera b), le parole: «, 8-duodevicies» sono soppresse;
dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:
«1-bis. All’articolo 21-quinquies della
"1-ter. Ove la revoca di un atto amministrativo ad efficacia durevole o istantanea incida su rapporti negoziali, l’indennizzo liquidato dall’amministrazione agli interessati è parametrato al solo danno emergente e tiene conto sia dell’eventuale conoscenza o conoscibilità da parte dei contraenti della contrarietà dell’atto amministrativo oggetto di revoca all’interesse pubblico, sia dell’eventuale concorso dei contraenti o di altri soggetti all’erronea valutazione della compatibilità di tale atto con l’interesse pubblico"».
All’articolo 13:
al comma 1, dopo le parole: «delle infrastrutture» sono inserite le seguenti: «e dei trasporti»;
al comma 2, lettera b), dopo le parole: «riconoscimento del diritto di opzione all’acquisto» sono inserite le seguenti: «, purché i soggetti interessati non siano proprietari di un’altra abitazione,» e dopo le parole: «in favore dell’assegnatario» sono inserite le seguenti: «non moroso nel pagamento del canone di locazione o degli oneri accessori»;
dopo il comma 3, sono aggiunti i seguenti:
«3 bis. Al fine di consentire alle giovani coppie di accedere a finanziamenti agevolati per sostenere le spese connesse all’acquisto della prima casa, a partire dal 1° settembre 2008 è istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della gioventù, un Fondo speciale di garanzia per l’acquisto della prima casa da parte delle coppie o dei nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, con priorità per quelli i cui componenti non risultano occupati con rapporto di lavoro a tempo indeterminato. La complessiva dotazione del Fondo di cui al primo periodo è pari a 4 milioni di euro per l’anno 2008 e 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009 e 2010. Con decreto del Ministro della gioventù, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono disciplinate le modalità operative di funzionamento del Fondo di cui al primo periodo.
3 ter. Gli alloggi realizzati ai sensi della
3 quater. Presso il Ministero dell’economia e delle finanze è istituito il Fondo per la tutela dell’ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio. La dotazione del fondo è stabilita in 60 milioni di euro per l’anno 2009, 30 milioni di euro per l’anno 2010 e 30 milioni di euro per l’anno 2011. A valere sulle risorse del fondo sono concessi contributi statali per interventi realizzati dagli enti destinatari nei rispettivi territori per il risanamento e il recupero dell’ambiente e lo sviluppo economico dei territori stessi. Alla ripartizione delle risorse e all’individuazione degli enti beneficiari si provvede con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze in coerenza con apposito atto di indirizzo delle Commissioni parlamentari competenti per i profili finanziari. Al relativo onere si provvede, quanto a 30 milioni di euro per l’anno 2009, mediante corrispondente riduzione delle proiezioni, per il medesimo anno, dello stanziamento del fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini del bilancio triennale 2008 2010, nell’ambito del programma "Fondi di riserva e speciali" della missione "Fondi da ripartire" dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2008, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero e, quanto a 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, mediante corrispondente riduzione della dotazione del fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del
All’articolo 14, al comma 2, primo periodo, le parole: «senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato» sono sostituite dalle seguenti: «senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».
Dopo l’articolo 14 è inserito il seguente:
«Art. 14 bis. - (Infrastrutture militari) - 1. All’articolo 27 del de creto
a) al comma 13 ter:
1) le parole: "31 ottobre 2008" sono sostituite dalle seguenti: "31 dicembre 2008";
2) le parole: "entro il 31 dicembre, nonché altre strutture, per un valore complessivo pari almeno a 2.000 milioni di euro" sono sostituite dalle seguenti: "ad avvenuto completamento delle procedure di riallocazione concernenti i programmi di cui ai commi 13 ter e 13 ter.1";
b) al comma 13 ter.2, dopo le parole: "a procedure negoziate con gli enti territoriali" sono inserite le seguenti: ", società a partecipazioni pubbliche e soggetti privati";
c) al comma 13 ter.2, l’ultimo periodo è sostituito dai seguenti: "Per consentire la riallocazione delle predette funzioni nonché per le più generali esigenze di funzionamento, ammodernamento e manutenzione e supporto dei mezzi, dei sistemi, dei materiali e delle strutture in dotazione alle Forze armate, inclusa l’Arma dei carabinieri, sono istituiti, nello stato di previsione del Ministero della difesa, un fondo in conto capitale ed uno di parte corrente le cui dotazioni sono determinate dalla legge finanziaria in relazione alle esigenze di realizzazione del programma di cui al comma 13 ter.1. Al fondo in conto capitale concorrono anche i proventi derivanti dalle attività di valorizzazione effettuate dall’Agenzia del demanio con ri guardo alle infrastrutture militari, ancora in uso al Ministero della difesa, oggetto del presente comma. Alla ripartizione dei predetti fondi si provvede mediante uno o più decreti del Ministro della difesa, da comunicare, anche con evidenze informatiche, al Ministero dell’economia e delle finanze";
d) dopo il comma 13 ter.2 è inserito il seguente: "13 ter.3. Ai proventi di cui al comma 13 ter.2 non si applica l’arti colo 2, comma 615, della
2. All’articolo 3, comma 15 ter, del
a) al primo periodo, le parole: "con gli enti territoriali" sono sostituite dalle seguenti: "di beni e di servizi con gli enti territoriali, con le so cietà a partecipazione pubblica e con i soggetti privati";
b) il secondo periodo è sostituito dal seguente: "Le procedure di permuta sono effettuate dal Ministero della difesa, d’intesa con l’Agenzia del demanio, nel rispetto dei princ`ipi generali dell’ordinamento giuridico contabile".
3. ll Ministero della difesa - Direzione generale dei lavori e del demanio, sentito il Ministero dell’economia e delle finanze - Agenzia del demanio, individua con apposito decreto gli immobili militari, non ricompresi negli elenchi di cui all’articolo 27, comma 13 ter, del
a) le alienazioni, permute, valorizzazioni e gestioni dei beni, che possono essere effettuate anche ai sensi dell’articolo 58 del presente decreto, in deroga alla
b) la determinazione del valore dei beni da porre a base d’asta è decretata dal Ministero della difesa - Direzione generale dei lavori e del demanio, previo parere di congruità emesso da una commissione appositamente nominata dal Ministro della difesa, presieduta da un magi strato amministrativo o da un avvocato dello Stato e composta da rappresentanti dei Ministeri della difesa e dell’economia e delle finanze, nonché da un esperto in possesso di comprovata professionalità nella materia. Dal l’istituzione della commissione non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e ai componenti della stessa non spetta alcun compenso o rimborso spese;
c) i contratti di trasferimento di ciascun bene sono approvati dal Ministero della difesa. L’approvazione può essere negata per sopravvenute esigenze di carattere istituzionale dello stesso Ministero;
d) i proventi derivanti dalle procedure di cui alla lettera a) possono essere destinati, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della difesa, al soddisfacimento delle esigenze funzionali del Ministero della difesa previa verifica della compatibilità finanziaria e dedotta la quota che può essere destinata agli enti territoriali interessati;
e) le alienazioni e permute dei beni individuati possono essere effettuate a trattativa privata, qualora il valore del singolo bene, determinato ai sensi della lettera b), sia inferiore a quattrocentomila euro;
f) ai fini delle permute e delle alienazioni degli immobili da di smettere, con cessazione del carattere demaniale, il Ministero della difesa comunica, insieme alle schede descrittive di cui all’articolo 12, comma 3, del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al
4. Ferme restando le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 568, della
All’articolo 16:
al comma 12, le parole: «senza oneri aggiuntivi a carico del Bilancio dello Stato» sono sostituite dalle seguenti: «, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica»;
al comma 13, le parole: «della presente norma» sono sostituite dalle seguenti: «del presente decreto».
All’articolo 17:
al comma 4, le parole: «precedente comma» sono sostituite dalle seguenti: «comma 3»;
al comma 5, le parole: «di attuazione del codice civile» sono sostituite dalle seguenti: «per l’attuazione del codice civile e disposizioni transitorie, di cui al
All’articolo 18, al comma 1, le parole: «all’entrata» sono sostituite dalle seguenti: «alla data di entrata» e le parole: «n. 165 del 2001» sono sostituite dalle seguenti: «30 marzo 2001, n. 165».
All’articolo 20:
al comma 3, le parole: «il comma 2, lettera a) dell’articolo 16 della
al comma 4 sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, convertito, con modificazioni, dalla
al comma 7, le parole: «della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «del presente decreto»; dopo le parole: «a fronte di una pluralità di domande» sono inserite le seguenti: «o di azioni esecutive»; la parola: «frazionino» è sostituita dalla seguente: «frazionano» e le parole: «di attuazione del codice di procedura civile» sono sostituite dalle seguenti: «per l’attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie, di cui al
al comma 8, le parole: «l’improcedibilità della domanda può essere richiesta dal convenuto in ogni stato e grado del procedimento, ivi compresa la fase esecutiva» sono sostituite dalle seguenti: «l’improcedibilità delle domande successive alla prima è dichiarata dal giudice, anche d’ufficio, in ogni stato e grado del procedimento. Analogamente, il giudice dichiara la nullità dei pignoramenti successivi al primo in caso di proposizione di più azioni esecutive in violazione del comma 7»;
al comma 9, le parole: «sospende il giudizio o revoca la provvisoria esecutività dei decreti» sono sostituite dalle seguenti: «sospende il giudizio e l’efficacia esecutiva dei titoli eventualmente già formatisi» e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «a pena di improcedibilità della do manda»;
al comma 10, le parole: «per almeno cinque anni» sono sostituite dalle seguenti: «per almeno dieci anni»;
al comma 12, le parole: «della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «del presente decreto».
All’articolo 21:
al comma 1, le parole: «aggiungere le parole» sono sostituite dalle seguenti: «sono aggiunte le seguenti»;
dopo il comma 1, è inserito il seguente:
«1 bis. Dopo l’articolo 4 del
"Art. 4 bis. - (Disposizione transitoria concernente l’indennizzo per la violazione delle norme in materia di apposizione e di proroga del ter¬mine). - 1. Con riferimento ai soli giudizi in corso alla data di entrata in vigore della presente disposizione, e fatte salve le sentenze passate in giudicato, in caso di violazione delle disposizioni di cui agli articoli 1, 2 e 4, il datore di lavoro è tenuto unicamente ad indennizzare il prestatore di la voro con un’indennità di importo compreso tra un minimo di 2,5 ed un massimo di sei mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, avuto riguardo ai criteri indicati nell’articolo 8 della
al comma 2, le parole: «aggiungere le parole» sono sostituite dalle seguenti: «sono inserite le seguenti»;
al comma 3, le parole: «aggiungere le parole» sono sostituite dalle seguenti: «sono inserite le seguenti»; alle parole: «fatte salve» è premesso il seguente segno d’interpunzione: «,» e dopo le parole: «sul piano nazionale» è aggiunto il seguente segno d’interpunzione: «,».
All’articolo 22:
al comma 1, lettera f), dopo le parole: «carattere stagionale» sono aggiunte le seguenti: «effettuate da pensionati e da giovani di cui alla let tera e), ovvero delle attività agricole svolte a favore dei soggetti di cui al l’articolo 34, comma 6, del
al comma 2, dopo le parole: «comma 4 bis» sono inserite le seguenti: «del
al comma 3, la parola: «lettera» è sostituita dalla seguente: «lettere».
All’articolo 23:
al comma 3, le parole: «aggiungere le parole» sono sostituite dalle seguenti:«sono inserite le seguenti»;
al comma 4, le parole: «aggiungere le seguenti parole» sono sostituite dalle seguenti: «sono aggiunti i seguenti periodi»;
al comma 5:
alla lettera a), sono aggiunte, infine, le seguenti parole: «, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 243 del 15 ottobre 1999»;
alla lettera b), le parole: «commi 3 e 4, del» sono sostituite dalle seguenti: «commi terzo e quarto, del regolamento di cui al». Dopo l’articolo 23 è inserito il seguente:
«Art. 23 bis. - (Servizi pubblici locali di rilevanza economica). - 1. Le disposizioni del presente articolo disciplinano l’affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, in applicazione della disciplina comunitaria e al fine di favorire la più ampia diffusione dei principi di concorrenza, di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione di servizi di interesse generale in ambito locale, nonché di garantire il di ritto di tutti gli utenti alla universalità ed accessibilità dei servizi pubblici locali ed al livello essenziale delle prestazioni, ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettere e) e m), della Costituzione, assicurando un adeguato livello di tutela degli utenti, secondo i principi di sussidiarietà, proporzionalità e leale cooperazione. Le disposizioni contenute nel presente articolo si applicano a tutti i servizi pubblici locali e prevalgono sulle relative discipline di settore con esse incompatibili.
2. ll conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria, a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato che istituisce la Comunità europea e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento, proporzionalità.
3. In deroga alle modalità di affidamento ordinario di cui al comma 2, per situazioni che, a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento, non permettono un efficace e utile ricorso al mercato, l’affidamento può avvenire nel rispetto dei principi della disciplina comunitaria.
4. Nei casi di cui al comma 3, l’ente affidante deve dare adeguata pubblicità alla scelta, motivandola in base ad un’analisi del mercato e con testualmente trasmettere una relazione contenente gli esiti della predetta verifica all’Autorità garante della concorrenza e del mercato e alle autorità di regolazione del settore, ove costituite, per l’espressione di un parere sui profili di competenza da rendere entro sessanta giorni dalla ricezione della predetta relazione.
5. Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati.
6. È consentito l’affidamento simultaneo con gara di una pluralità di servizi pubblici locali nei casi in cui possa essere dimostrato che tale scelta sia economicamente vantaggiosa. In questo caso la durata dell’affidamento, unica per tutti i servizi, non può essere superiore alla media calcolata sulla base della durata degli affidamenti indicata dalle discipline di settore.
7. Le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze e d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del
8. Salvo quanto previsto dal comma 10, lettera e), le concessioni relative al servizio idrico integrato rilasciate con procedure diverse dall’evidenza pubblica cessano comunque entro e non oltre la data del 31 dicembre 2010, senza necessità di apposita deliberazione dell’ente affidante. Sono escluse dalla cessazione le concessioni affidate ai sensi del comma 3.
9. I soggetti titolari della gestione di servizi pubblici locali non affidati mediante le procedure competitive di cui al comma 2, nonché i soggetti cui è affidata la gestione delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni patrimoniali degli enti locali, qualora separata dall’attività di erogazione dei servizi, non possono acquisire la gestione di servizi ulteriori ovvero in ambiti territoriali diversi, né svolgere servizi o attività per altri enti pubblici o privati, né direttamente, né tramite loro controllanti o altre società che siano da essi controllate o partecipate, né partecipando a gare. ll divieto di cui al periodo precedente non si applica alle società quotate in mercati regolamentati. I soggetti affidatari diretti di servizi pubblici locali possono comunque concorrere alla prima gara svolta per l’affidamento, mediante procedura competitiva ad evidenza pubblica, dello specifico servizio già a loro affidato. In ogni caso, entro la data del 31 dicembre 2010, per l’affidamento dei servizi si procede mediante procedura competitiva ad evidenza pubblica.
10. ll Governo, su proposta del Ministro per i rapporti con le regioni ed entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sentita la Conferenza unificata di cui al l’articolo 8 del
a) prevedere l’assoggettamento dei soggetti affidatari diretti di servizi pubblici locali al patto di stabilità interno e l’osservanza da parte delle società in house e delle società a partecipazione mista pubblica e privata di procedure ad evidenza pubblica per l’acquisto di beni e servizi e l’assunzione di personale;
b) prevedere, in attuazione dei principi di proporzionalità e di adeguatezza di cui all’articolo 118 della Costituzione, che i comuni con un limitato numero di residenti possano svolgere le funzioni relative alla gestione dei servizi pubblici locali in forma associata;
c) prevedere una netta distinzione tra le funzioni di regolazione e le funzioni di gestione dei servizi pubblici locali, anche attraverso la revi sione della disciplina sulle incompatibilità;
d) armonizzare la nuova disciplina e quella di settore applicabile ai diversi servizi pubblici locali, individuando le norme applicabili in via generale per l’affidamento di tutti i servizi pubblici locali di rilevanza economica in materia di rifiuti, trasporti, energia elettrica e gas, nonché in materia di acqua;
e) disciplinare, per i settori diversi da quello idrico, fermo restando il limite massimo stabilito dall’ordinamento di ciascun settore per la cessazione degli affidamenti effettuati con procedure diverse dall’evidenza pubblica o da quella di cui al comma 3, la fase transitoria, ai fini del progressivo allineamento delle gestioni in essere alle disposizioni di cui al presente articolo, prevedendo tempi differenziati e che gli affidamenti di retti in essere debbano cessare alla scadenza, con esclusione di ogni proroga o rinnovo;
f) prevedere l’applicazione del principio di reciprocità ai fini del l’ammissione alle gare di imprese estere;
g) limitare, secondo criteri di proporzionalità, sussidiarietà orizzontale e razionalità economica, i casi di gestione in regime d’esclusiva dei servizi pubblici locali, liberalizzando le altre attività economiche di presta zione di servizi di interesse generale in ambito locale compatibili con le garanzie di universalità ed accessibilità del servizio pubblico locale;
h) prevedere nella disciplina degli affidamenti idonee forme di ammortamento degli investimenti e una durata degli affidamenti strettamente proporzionale e mai superiore ai tempi di recupero degli investimenti;
i) disciplinare, in ogni caso di subentro, la cessione dei beni, di proprietà del precedente gestore, necessari per la prosecuzione del servi zio;
l) prevedere adeguati strumenti di tutela non giurisdizionale anche con riguardo agli utenti dei servizi;
m) individuare espressamente le norme abrogate ai sensi del presente articolo.
11. L’articolo 113 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al
12. Restano salve le procedure di affidamento già avviate alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto». All’articolo 24:
al comma 1, la parola: «sessantesimo» è sostituita dalla seguente: «centottantesimo» e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «e salva l’applicazione dei commi 14 e 15 dell’articolo 14 della
è aggiunto, in fine, il seguente comma:
«1 bis. ll Governo individua, con atto ricognitivo, le disposizioni di rango regolamentare implicitamente abrogate in quanto connesse esclusivamente alla vigenza degli atti legislativi inseriti nell’Allegato A». All’articolo 25:
al comma 1, le parole: «dall’entrata in vigore» sono sostituite dalle seguenti: «dalla data di entrata in vigore»;
al comma 3, dopo le parole: «10 gennaio 2006, n. 4,» sono inserite le seguenti: «convertito, con modificazioni, dalla
«Art. 26. (Taglia-enti) - 1. Gli enti pubblici non economici con una dotazione organica inferiore alle 50 unità, con esclusione degli ordini professionali e loro federazioni, delle federazioni sportive e degli enti non inclusi nell’elenco ISTAT pubblicato in attuazione del comma 5 dell’arti colo 1 della
2. Le funzioni esercitate da ciascun ente soppresso sono attribuite al l’amministrazione vigilante ovvero, nel caso di pluralità di amministrazioni vigilanti, a quella titolare delle maggiori competenze nella materia che ne è oggetto. L’amministrazione così individuata succede a titolo uni versale all’ente soppresso, in ogni rapporto, anche controverso, e ne acquisisce le risorse finanziarie, strumentali e di personale. I rapporti di lavoro a tempo determinato, alla prima scadenza successiva alla soppressione del l’ente, non possono essere rinnovati o prorogati.
3. Il comma 636 dell’articolo 2 e l’allegato A della
4. All’alinea del comma 634 del medesimo articolo 2 della predetta
a) le parole: "Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione" sono sostituite dalle seguenti: "Ministro per la pub blica amministrazione e l’innovazione, del Ministro per la semplificazione normativa";
b) le parole: "amministrative pubbliche statali" sono sostituite dalle seguenti: "pubbliche statali o partecipate dallo Stato, anche in forma associativa,";
c) le parole: «termine di centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2008».
5. All’articolo 1, comma 4, della
6. L’Unità per il monitoraggio, istituita dall’articolo 1, comma 724, della
7. Con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per i rapporti con le regioni, sono determinate le finalità e le modalità di utilizzazione delle risorse di cui al comma 6». All’articolo 27, al comma 2, le parole: «dalla data di conversione del presente decreto legge» sono sostituite dalle seguenti: «dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto».
All’articolo 28:
al comma 1, le parole: «Istituto di ricerca per la protezione am bientale (IRPA)» sono sostituite dalle seguenti: «Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA)»;
al comma 2, le parole: «L’IRPA» sono sostituite dalle seguenti: «L’ISPRA» e le parole: «convertito in legge, con modificazioni, dall’arti colo 1, comma 1, della legge» sono sostituite dalle seguenti: «convertito, con modificazioni, dalla legge»;
al comma 3, le parole: «dell’IRPA» sono sostituite dalle seguenti: «dell’ISPRA»;
al comma 4, le parole: «Istituto di ricerca per la protezione ambientale (IRPA)» sono sostituite dalle seguenti: «Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA)»;
al comma 5, le parole: «dell’IRPA» sono sostituite dalle seguenti: «dell’ISPRA»;
al comma 6, dopo le parole: «Dall’attuazione» sono inserite le seguenti: «dei commi da 1 a 5»;
dopo il comma 6 è inserito il seguente:
«6 bis. L’Avvocatura dello Stato continua ad assumere la rappresentanza e la difesa dell’ISPRA nei giudizi attivi e passivi avanti le Autorità giudiziarie, i collegi arbitrali, le giurisdizioni amministrative e speciali»;
al comma 7, dopo le parole: «all’articolo 10 del» sono inserite le seguenti: «regolamento di cui al»;
al comma 9, al primo periodo, le parole: «di cui al periodo precedente» sono sostituite dalle seguenti: «di cui al comma 7» e, al secondo periodo, le parole: «è garantita» sono sostituite dalle seguenti: «è garantito»;
al comma 10, dopo le parole: «all’articolo 2 del» sono inserite le seguenti: «regolamento di cui al»;
al comma 11, dopo le parole: «comma 3, del» sono inserite le seguenti: «regolamento di cui al» e le parole: «dall’entrata in vigore» sono sostituite dalle seguenti: «dalla data di entrata in vigore»;
al comma 12, le parole: «di cui all’articolo 2, comma 3, del» sono sostituite dalle seguenti: «di cui all’articolo 2, comma 2, del regolamento di cui al» e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, provvedendovi, sino all’adozione del decreto di nomina dei nuovi componenti, con quelli in carica alla data di entrata in vigore del presente decreto»;
al comma 13, dopo le parole: «Dall’attuazione» sono inserite le seguenti: «dei commi da 7 a 12» e le parole: «, compresa l’attività dei commissari di cui al comma 11,» sono soppresse.
All’articolo 29:
al comma 1:
all’alinea, dopo le parole: «34 del» sono inserite le seguenti: «codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al»;
il capoverso 1-bis è sostituito dal seguente:
«1 bis. Per i soggetti che trattano soltanto dati personali non sensibili e che trattano come unici dati sensibili quelli costituiti dallo stato di salute o malattia dei propri dipendenti e collaboratori anche a progetto, senza indicazione della relativa diagnosi, ovvero dall’adesione ad organizzazioni sindacali o a carattere sindacale, la tenuta di un aggiornato documento programmatico sulla sicurezza è sostituita dall’obbligo di autocertificazione, resa dal titolare del trattamento ai sensi dell’articolo 47 del testo unico di cui al
i commi 2 e 3 sono sostituiti dal seguente:
«2. In sede di prima applicazione del presente decreto, il provvedi mento di cui al comma 1 è adottato entro due mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto stesso.»;
al comma 4, capoverso, alle parole: «La notificazione» è premesso il seguente numero: «2.» e i successivi capoversi, identificati con i numeri: «1)», «2)», «3)», «4)», «5)» e «6)», sono rispettivamente contraddistinti con le seguenti lettere: «a)», «b)», «c)», «d)», «e)» e «f)»;
al comma 4, capoverso, numero 1), le parole: «di un» sono sostituite dalle seguenti: «le modalità per individuare il»;
al comma 5, le parole: «dall’entrata in vigore della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto»;
dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
«5 bis. All’articolo 44, comma 1, lettera a), del
All’articolo 36, comma 1, del
All’articolo 30:
al comma 1, dopo l’ultimo periodo è aggiunto il seguente: «Resta salvo il rispetto della disciplina comunitaria.»;
al comma 3, le parole: «e successive modificazioni,» sono soppresse e le parole: «dall’entrata in vigore della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «dalla data di entrata in vigore del presente decreto, previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano,». All’articolo 31:
al comma 1, le parole: «L’articolo 3» sono sostituite dalle seguenti: «All’articolo 3» e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «ed è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Le carte di identità rilasciate a partire dal 1° gennaio 2010 devono essere munite della fotografia e delle impronte digitali della persona a cui si riferiscono"»;
al comma 2, le parole: «della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «del presente decreto».
All’articolo 32, comma 1:
alla lettera a), le parole: «euro 5.000» sono sostituite dalle seguenti: «5.000 euro» e le parole: «euro 12.500» sono sostituite dalle seguenti: «12.500 euro»;
alla lettera b), la parola: «abrogato» è sostituita dalla seguente: «soppresso».
All’articolo 33:
al comma 1, secondo periodo, le parole: «della Repubblica italiana» sono soppresse;
al comma 2, le parole: «nella presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «nel presente decreto»;
al comma 3:
all’alinea, dopo le parole: «8 bis del» sono inserite le seguenti: «regolamento di cui al» e le parole: «n. 322 del 1998» sono sostituite dalle seguenti: «22 luglio 1998, n. 322,»;
la lettera b) è sostituita dalla seguente:
«b) al comma 6, le parole: "ovvero degli elenchi" sono soppresse e le parole: "degli stessi" sono sostituite dalle seguenti: "della stessa"».
L’articolo 34 è soppresso.
All’articolo 35:
al comma 1, le parole: «Entro il 31 marzo 2009» sono sostituite dalle seguenti: «Entro il 31 dicembre 2008»;
al comma 2, le parole: «decreto ministeriale» sono sostituite dalle seguenti: «regolamento di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico» e le parole: «è soppresso» sono sostituite dalle seguenti: «, è abrogato»;
è aggiunto, in fine, il seguente comma:
«2 bis. Sono abrogati i commi 3 e 4 dell’articolo 6 e i commi 8 e 9 dell’articolo 15 del
All’articolo 36:
al comma 1, le parole: «della
è aggiunto, in fine, il seguente comma:
«1 bis. L’atto di trasferimento di cui al secondo comma dell’articolo 2470 del codice civile può essere sottoscritto con firma digitale, nel ri spetto della normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione dei documenti informatici, ed è depositato, entro trenta giorni, presso l’ufficio del registro delle imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sede sociale, a cura di un intermediario abilitato ai sensi dell’articolo 31, comma 2 quater, della
nella rubrica, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «. Sottoscrizione dell’atto di trasferimento di partecipazioni societarie».
All’articolo 37, al comma 1, le parole: «della solidarietà sociale» sono sostituite dalle seguenti: «delle politiche sociali» e dopo le parole: «previa intesa in sede di Conferenza Unificata» sono aggiunte le seguenti: «ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della
All’articolo 38:
al comma 2, le parole: «seconda comma» sono sostituite dalle seguenti: «secondo comma» e le parole: «lettera m)» sono sostituite dalle seguenti: «lettere m) e p)»;
al comma 3, alinea, dopo le parole: «semplificazione normativa,» sono inserite le seguenti: «sentita la Conferenza unificata di cui all’arti colo 8 del
al comma 3, lettera a), le parole: «per conto» sono sostituite dalle seguenti: «in luogo» e dopo le parole: «lettera c)» sono inserite le seguenti: «e dall’articolo 9 del
al comma 3, dopo la lettera a), è inserita la seguente:
«a bis) viene assicurato, anche attraverso apposite misure telematiche, il collegamento tra le attività relative alla costituzione dell’impresa di cui alla comunicazione unica disciplinata dall’articolo 9 del
al comma 3, lettera b), le parole: «direttiva del Consiglio e del Parlamento europeo del 12 dicembre 2006, n. 123» sono sostituite dalle seguenti: «
al comma 3, la lettera d) è sostituita dalla seguente:
«d) i comuni che non hanno istituito lo sportello unico, ovvero il cui sportello unico non risponde ai requisiti di cui alla lettera a), esercitano le funzioni relative allo sportello unico, delegandole alle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura le quali mettono a disposi zione il portale "impresa.gov" che assume la denominazione di "impresainungiorno", prevedendo forme di gestione congiunta con l’ANCI»;
al comma 3, lettera f), la parola: «d.i.a.» è sostituita dalle seguenti: «dichiarazione di inizio attività»;
al comma 4, le parole: «lettera b)» sono sostituite dalle seguenti: «lettera c)» e dopo le parole: «Ministro per la semplificazione normativa» sono inserite le seguenti: «e previo parere della Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del
al comma 5, le parole: «del
All’articolo 39:
al comma 2, la parola: «comprese» è sostituita dalla seguente: «compresi»;
al comma 6, terzo periodo, le parole: «comma 4» sono sostituite dalle seguenti: «quarto comma»;
al comma 8, dopo le parole: «dell’articolo 23 del» sono inserite le seguenti: «testo unico di cui al» e dopo le parole: «dall’articolo 4» sono inserite le seguenti: «, primo comma»;
al comma 10:
all’alinea, le parole: «soppressi, e» sono sostituite dalla seguente: «abrogati,»;
alla lettera a), alle parole: «regio decreto» sono premesse le seguenti: «regolamento di cui al»;
alla lettera c) e alla lettera e), alle parole: «decreto del Presidente della Repubblica» sono premesse le seguenti: «testo unico di cui al»;
alla lettera h), alle parole: «decreto del Presidente della Repubblica» sono premesse le seguenti: «regolamento di cui al»;
alla lettera i), le parole: «nella legge» sono sostituite dalle seguenti: «dalla legge»;
alla lettera k), sono aggiunte, infine, le seguenti parole: «, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 282 del 2 dicembre 2002».
All’articolo 40:
al comma 1, capoverso, alle parole: «1. Per lo svolgimento» sono premesse le seguenti: «Art. 5. (Tenuta dei libri e documenti di lavoro). -»;
al comma 2, le parole: «nella legge» sono sostituite dalle seguenti: «dalla legge»;
al comma 3, lettera a), le parole: «sono abrogate» sono sostituite dalle seguenti: «sono soppresse»;
al comma 4, le parole: «Ministro per l’innovazione e le tecnologie» sono sostituite dalle seguenti: «Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione»;
al comma 6, le parole: «
All’articolo 41:
ai commi 1 e 2, le parole: «inserire le parole», ovunque ricorrano, sono sostituite dalle seguenti: «sono inserite le seguenti»;
ai commi 3 e 4, le parole: «inserire le parole», ovunque ricorrano, sono sostituite dalle seguenti: «sono aggiunte le seguenti»;
al comma 7, alle parole: «Le disposizioni» è premessa la seguente cifra: «1.» e le parole: «In assenza di specifiche disposizioni» sono sostituite dalle seguenti: «Per il settore privato, in assenza di specifiche disposizioni»;
al comma 8, le parole: «articolo 9, comma 3» sono sostituite dalle seguenti: «articolo 9, comma 1»;
al comma 11, la parola: «eliminare» è soppressa e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «sono soppresse»;
al comma 12, la parola: «eliminare» è soppressa e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «sono soppresse»;
al comma 13, le parole: «decreto legislativo 2003, n. 66» sono sostituite dalle seguenti: «
All’articolo 42:
al comma 1:
all’alinea, dopo le parole: «rispetto del» sono inserite le seguenti: «codice di cui al»;
alla lettera a), numero 2), capoverso, primo periodo, le parole: «Fuori dai casi sopra previsti,» sono sostituite dalle seguenti: «Fuori dei casi previsti dal comma 6,»;
alla lettera b), numero 4), capoverso, primo periodo, le parole: «Fuori dai casi sopra previsti,» sono sostituite dalle seguenti: «Fuori dei casi previsti dai commi precedenti,»;
è aggiunto, in fine, il seguente comma:
«1 bis. Fermo restando quanto previsto dal comma 1, relativamente agli elenchi, anche già pubblicati, concernenti i periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2004, e comunque fino alla data di entrata in vigore del presente decreto, la consultazione degli elenchi pre visti dagli articoli 66 bis, commi secondo e terzo, del decreto del Presi dente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e 69, comma 6, del
al comma 1:
all’alinea, dopo le parole: «di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze,» sono inserite le seguenti: «, con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per quanto riguarda le attività della filiera agricola e della pesca e acquacoltura,»;
alle lettere b) e c), le parole: «dell’eventuali opere», ovunque ricorrano, sono sostituite dalle seguenti: «delle eventuali opere»;
al comma 3, secondo periodo, le parole: «Ministero per lo sviluppo economico» sono sostituite dalle seguenti: «Ministero dello sviluppo economico,» e le parole: «di entrata in vigore della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «di entrata in vigore del presente decreto»;
al comma 4, le parole: «precedente comma» sono sostituite dalle seguenti: «comma 3», le parole: «Ministero per lo sviluppo economico» sono sostituite dalle seguenti: «Ministero dello sviluppo economico» e sono aggiunte, infine, le seguenti parole: «e lo sviluppo d’impresa Spa»;
al comma 5, le parole: «dell’entrata in vigore della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «della data di entrata in vigore del presente decreto»;
al comma 7, dopo le parole: «dall’Agenzia» è inserita la seguente: «nazionale» e dopo la parola: «investimenti» sono inserite le seguenti: «e lo sviluppo d’impresa Spa»;
dopo il comma 7 è aggiunto il seguente:
«7 bis. Il termine di cui all’articolo 1, comma 862, della
All’articolo 44:
al comma 1, alinea, le parole: «senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica» sono sostituite dalle seguenti: «, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica»;
al comma 1, è aggiunta, in fine, la seguente lettera:
«b-bis) mantenimento del diritto all’intero contributo previsto dalla
All’articolo 45:
al comma 2, le lettere: «a) a)», «b) b)», «c) c)», «d) d)» ed «e) e)» sono rispettivamente sostituite dalle seguenti: «a)», «b)», «c)», «d)» ed «e)»;
al comma 3, terzo periodo, la parola: «rinvenienti» è sostituita dalla seguente: «rivenienti» e la parola: «iscritti» è sostituita dalla seguente: «iscritte»;
nella rubrica, le parole: «Commissione spesa pubblica» sono sostituite dalle seguenti: «Commissione tecnica per la finanza pubblica».
All’articolo 46:
al comma 1:
all’alinea, dopo la parola: «convertito» sono inserite le seguenti: «, con modificazioni,»;
al capoverso, ultimo periodo, le parole: «è abrogato» sono sostituite dalle seguenti: «, convertito, con modificazioni, dalla
al comma 3, capoverso, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «degli enti territoriali».
Dopo l’articolo 46 è inserito il seguente:
«Art. 46 bis. - (Revisione dei distacchi, delle aspettative e dei permessi sindacali). - 1. Al fine di valorizzare le professionalità interne alle amministrazioni e di pervenire a riduzioni di spesa, con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, è disposta una razionalizzazione e progressiva riduzione dei distacchi, delle aspettative e dei permessi sindacali. Le somme rivenienti dalle riduzioni di spesa di cui al presente comma, sono versate annualmente dagli enti e dalle amministrazioni dotati di autonomia finanziaria ad apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato. La disposizione di cui al primo ed al secondo periodo non si applica agli enti territoriali e agli enti, di competenza regionale o delle province auto nome di Trento e di Bolzano, del Servizio sanitario nazionale. Le somme versate ai sensi del secondo periodo sono riassegnate ad un apposito fondo di parte corrente. Con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con i Ministri dell’interno e dell’economia e delle finanze, le risorse del fondo sono destinate al finanziamento della contrattazione integrativa delle amministrazioni indicate nell’articolo 67, comma 5, ovvero delle amministrazioni interessate dall’applicazione dell’articolo 67, comma 2».
All’articolo 51:
al comma 1, prima delle parole: «decreto del Presidente della Repubblica» sono inserite le seguenti: «regolamento di cui al»;
al comma 5, lettera a), capoverso, prima delle parole: «decreto del Presidente della Repubblica» sono inserite le seguenti: «regolamento di cui al».
All’articolo 52, al comma 1, le parole da: «Dopo l’articolo 227» fino a: «Capo I» sono sostituite dalle seguenti: «Alla parte VII, titolo II, del testo unico di cui al
All’articolo 54:
al comma 2, dopo le parole: «articolo 2, comma 1,» sono inserite le seguenti: «della
al comma 3, lettera a), le parole: «primo comma» sono sostituite dalle seguenti: «secondo comma» e le parole: «le prime tre» sono sostituite dalle seguenti: «: le prime tre».
All’articolo 55:
al comma 1, primo periodo, le parole: «alla data di entrata in vigore del presente articolo» sono sostituite dalle seguenti: «alla data di entrata in vigore del presente decreto» e le parole: «dalla data di entrata in vigore del presente articolo» sono sostituite dalle seguenti: «dalla data di entrata in vigore del presente decreto»;
al comma 2, le parole: «del presente articolo» sono sostituite dalle seguenti: «del presente decreto».
All’articolo 56, al comma 1, le parole: «dopo la sua entrata in vigore» sono sostituite dalle seguenti: «dalla data della sua entrata in vi gore».
All’articolo 57:
al comma 1, le parole: «n. 422 del 1997» sono sostituite dalle seguenti: «19 novembre 1997, n. 422, e successive modificazioni,»;
al comma 2, ovunque ricorrono, le parole: «Conferenza Stato Regioni» sono sostituite dalle seguenti: «Conferenza permanente per i rap porti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano»;
al comma 3, primo periodo, le parole: «dall’entrata in vigore del presente provvedimento» sono sostituite dalle seguenti: «dalla data di en trata in vigore del presente decreto»;
al comma 4, dopo le parole: «possono affidare» è soppressa la virgola.
All’articolo 58:
al comma 1, dopo le parole: «di Governo individua» sono inserite le seguenti: «redigendo apposito elenco»;
al comma 1, secondo periodo, le parole: «Piano delle Alienazioni» sono sostituite dalle seguenti: «piano delle alienazioni e valorizzazioni»;
al comma 2, le parole: «piano delle alienazioni» sono sostituite dalle seguenti: «piano delle alienazioni e valorizzazioni» e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «La verifica di conformità è comunque richiesta e deve essere effettuata entro un termine perentorio di trenta giorni dalla data di ricevimento della richiesta, nei casi di varianti relative a terreni classificati come agricoli dallo strumento urbanistico generale vi gente, ovvero nei casi che comportano variazioni volumetriche superiori al 10 per cento dei volumi previsti dal medesimo strumento urbanistico vigente.»;
al comma 3, le parole: «Gli elenchi di cui ai commi 1 e 2» sono sostituite dalle seguenti: «Gli elenchi di cui al comma 1»;
al comma 5, le parole: «negli elenchi di cui ai commi 1 e 2,» sono sostituite dalle seguenti: «negli elenchi di cui al comma 1»;
al comma 6:
al primo periodo, le parole: «negli elenchi di cui al presente articolo» sono sostituite dalle seguenti: «negli elenchi di cui al comma 1»;
al secondo periodo, le parole: «del suddetto articolo» sono sostituite dalle seguenti: «dell’articolo 3 bis del citato
al terzo periodo, dopo le parole: «comma 5» sono inserite le seguenti: «dell’articolo 3 bis del citato
al comma 7, le parole: «di cui all’articolo 1» sono sostituite dalle seguenti: «di cui al comma 1»;
al comma 8, le parole: «negli elenchi di cui al presente articolo» sono sostituite dalle seguenti: «negli elenchi di cui al comma 1»;
al comma 9, le parole: «negli elenchi di cui all’articolo 1» sono sostituite dalle seguenti: «negli elenchi di cui al comma 1».
All’articolo 59, al comma 1, è aggiunto, infine, il seguente periodo: «In ogni caso, la quota percentuale del capitale sociale detenuta dallo Stato non può risultare inferiore al 30 per cento».
All’articolo 60:
al comma 2, le parole: «aventi natura obbligatoria,» sono sostituite dalle seguenti: «aventi natura obbligatoria;»;
i commi da 3 a 7 sono sostituiti dai seguenti:
«3. Fermo restando quanto previsto in materia di flessibilità con la legge annuale di bilancio, in via sperimentale, limitatamente al prossimo esercizio finanziario, nella legge di bilancio, nel rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica e dell’obiettivo di pervenire ad un consolidamento per missioni e per programmi di ciascuno stato di previsione, possono essere rimodulate tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, fatta eccezione per le spese di natura obbligatoria, per le spese in annualità e a pagamento differito. Le rimodulazioni tra spese di funzionamento e spese per interventi sono consentite nel li mite del 10 per cento delle risorse stanziate per gli interventi stessi. Resta precluso l’utilizzo degli stanziamenti di spesa in conto capitale per finanziare spese correnti. In apposito allegato a ciascuno stato di previsione della spesa sono esposte le autorizzazioni legislative ed i relativi importi da utilizzare per ciascun programma.
4. Ciascun Ministro prospetta le ragioni della riconfigurazione delle autorizzazioni di spesa di propria competenza nonché i criteri per il miglioramento della economicità ed efficienza e per la individuazione di indicatori di risultato relativamente alla gestione di ciascun programma nelle relazioni al Parlamento di cui al comma 68 dell’articolo 3 della
5. Le rimodulazioni di spesa tra i programmi di ciascun Ministero di cui al comma 3 possono essere proposte nel disegno di legge di assesta mento e negli altri provvedimenti di cui all’articolo 17 della
6. Il comma 3 dell’articolo 5 del
7. Ai fini di assicurare il rispetto effettivo dei parametri imposti in sede internazionale e del patto di stabilità e crescita, nel definire la copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi, qualora siano prevedibili specifici e rilevanti effetti sugli andamenti tendenziali del fabbisogno del settore pubblico e dell’indebitamento netto del conto consolidato delle pubbliche amministrazioni, il Ministero dell’economia e delle finanze fornisce i relativi elementi di valutazione nella relazione tecnica di cui all’articolo 11 ter della
al comma 8, è aggiunto, infine, il seguente periodo: «L’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 5, comma 4, del
dopo il comma 8 sono inseriti i seguenti:
«8 bis. Nello stato di previsione del Ministero della difesa è istituito un fondo con una dotazione pari a 3 milioni di euro per l’anno 2008, da utilizzare per far fronte alle esigenze prioritarie del Ministero stesso.
8 ter. Agli oneri derivanti dal comma 8 bis, si provvede mediante corrispondente riduzione, per l’anno 2008, della dotazione del fondo di cui all’articolo 5, comma 4, del
8 quater. All’articolo 5 della
"5 bis. Al fine del rispetto dei vincoli di finanza pubblica, la situazione analitica dei crediti e dei debiti derivanti dalle operazioni poste in essere dai Commissari delegati, a qualsiasi titolo, anche in sostituzione di altri soggetti, deve essere rendicontata annualmente, nonché al termine della gestione, e trasmessa entro il 31 gennaio di ciascun anno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato e all’ISTAT per la valutazione degli effetti sui saldi di finanza pubblica. Per l’omissione o il ritardo nella rendicontazione si applica la sanzione prevista dal l’articolo 337 del
al comma 11, la parola: «relative» è sostituita dalla seguente: «relativa»;
al comma 14, secondo periodo, le parole: «dalle misure» sono so¬stituite dalle seguenti: «delle misure».
L’articolo 61 è sostituito dal seguente:
«Art. 61. (Ulteriori misure di riduzione della spesa ed abolizione della quota di partecipazione al costo per le prestazioni di assistenza specialistica). - 1. A decorrere dall’anno 2009 la spesa complessiva sostenuta dalle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 5 dell’articolo 1 della
2. Al fine di valorizzare le professionalità interne alle amministrazioni, riducendo ulteriormente la spesa per studi e consulenze, all’articolo 1, comma 9, della
a) le parole: "al 40 per cento", sono sostituite dalle seguenti: "«al 30 per cento";
b) in fine, è aggiunto il seguente periodo: "Nel limite di spesa sta bilito ai sensi del primo periodo deve rientrare anche la spesa annua per studi ed incarichi di consulenza conferiti a pubblici dipendenti".
3. Le disposizioni introdotte dal comma 2 si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2009.
4. All’articolo 53, comma 14, del
5. A decorrere dall’anno 2009 le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 5 dell’articolo 1 della
6. A decorrere dall’anno 2009 le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 5 dell’articolo 1 della
7. Le società non quotate a totale partecipazione pubblica ovvero comunque controllate dai soggetti tenuti all’osservanza delle disposizioni di cui ai commi 2, 5 e 6 si conformano al principio di riduzione di spesa per studi e consulenze, per relazioni pubbliche, convegni, mostre e pubblicità, nonché per sponsorizzazioni, desumibile dai predetti commi. In sede di rinnovo dei contratti di servizio, i relativi corrispettivi sono ridotti in applicazione della disposizione di cui al primo periodo del presente comma. I soggetti che esercitano i poteri dell’azionista garantiscono che, all’atto dell’approvazione del bilancio, sia comunque distribuito, ove possibile, un dividendo corrispondente al relativo risparmio di spesa.
8. A decorrere dal 1° gennaio 2009, la percentuale prevista dall’arti colo 92, comma 5, del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al
9. Il 50 per cento del compenso spettante al dipendente pubblico per l’attività di componente o di segretario del collegio arbitrale è versato di rettamente ad apposito capitolo del bilancio dello Stato; il predetto importo è riassegnato al fondo di amministrazione per il finanziamento del trattamento economico accessorio dei dirigenti ovvero ai fondi perequativi istituiti dagli organi di autogoverno del personale di magistratura e del l’Avvocatura dello Stato ove esistenti; la medesima disposizione si applica al compenso spettante al dipendente pubblico per i collaudi svolti in relazione a contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche ai corrispettivi non ancora riscossi relativi ai procedimenti arbitrali ed ai collaudi in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
10. A decorrere dal 1° gennaio 2009 le indennità di funzione ed i gettoni di presenza indicati nell’articolo 82 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al
11. I contributi ordinari attribuiti dal Ministero dell’interno a favore degli enti locali sono ridotti a decorrere dall’anno 2009 di un importo pari a 200 milioni di euro annui per i comuni ed a 50 milioni di euro annui per le province.
12. All’articolo 1, comma 725, della
a) nel primo periodo, le parole: "all’80 per cento" e le parole "al 70 per cento" sono rispettivamente sostituite dalle seguenti: "al 70 per cento" ed "al 60 per cento";
b) nel secondo periodo, le parole: "e in misura ragionevole e proporzionata" sono sostituite dalle seguenti: "e in misura comunque non superiore al doppio del compenso onnicomprensivo di cui al primo periodo";
c) è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Le disposizioni del presente comma si applicano anche alle società controllate, ai sensi dell’arti colo 2359 del codice civile, dalle società indicate nel primo periodo del presente comma".
13. Le disposizioni di cui al comma 12 si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2009.
14. A decorrere dalla data di conferimento o di rinnovo degli incarichi i trattamenti economici complessivi spettanti ai direttori generali, ai direttori sanitari, ai direttori amministrativi, ed i compensi spettanti ai componenti dei collegi sindacali delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere, delle aziende ospedaliero universitarie, degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e degli istituti zooprofilattici sono rideterminati con una riduzione del 20 per cento rispetto all’ammontare risultante alla data del 30 giugno 2008.
15. Fermo quanto previsto dal comma 14, le disposizioni di cui ai commi 1, 2, 5 e 6 non si applicano in via diretta alle regioni, alle province autonome, agli enti, di rispettiva competenza, del Servizio sanitario nazionale ed agli enti locali. Le disposizioni di cui ai commi 1, 2, 5 e 6 non si applicano agli enti previdenziali privatizzati.
16. Ai fini del contenimento della spesa pubblica, le regioni, entro il 31 dicembre 2008, adottano disposizioni, normative o amministrative, finalizzate ad assicurare la riduzione degli oneri degli organismi politici e degli apparati amministrativi, con particolare riferimento alla diminuzione dell’ammontare dei compensi e delle indennità dei componenti degli organi rappresentativi e del numero di questi ultimi, alla soppressione degli enti inutili, alla fusione delle società partecipate, al ridimensionamento delle strutture organizzative ed all’adozione di misure analoghe a quelle previste nel presente articolo. La disposizione di cui al presente comma costituisce principio fondamentale di coordinamento della finanza pubblica, ai fini del rispetto dei parametri stabiliti dal patto di stabilità e crescita dell’Unione europea. I risparmi di spesa derivanti dall’attuazione del presente comma, aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal patto di stabilità interno, concorrono alla copertura degli oneri derivanti dall’attuazione del comma 19.
17. Le somme provenienti dalle riduzioni di spesa e le maggiori entrate di cui al presente articolo, con esclusione di quelle di cui ai commi 14 e 16, sono versate annualmente dagli enti e dalle amministrazioni dotati di autonomia finanziaria ad apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato. La disposizione di cui al primo periodo non si applica agli enti territoriali e agli enti, di competenza regionale o delle province auto nome di Trento e di Bolzano, del Servizio sanitario nazionale. Le somme versate ai sensi del primo periodo sono riassegnate ad un apposito fondo di parte corrente. La dotazione finanziaria del fondo è stabilita in 200 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2009; la predetta dotazione è incrementata con le somme riassegnate ai sensi del periodo precedente. Con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione di concerto con il Ministro dell’interno e con il Ministro dell’economia e delle finanze una quota del fondo di cui al terzo periodo può essere desti nata alla tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico, inclusa l’assunzione di personale in deroga ai limiti stabiliti dalla legislazione vi gente ai sensi e nei limiti di cui al comma 22; un’ulteriore quota può essere destinata al finanziamento della contrattazione integrativa delle amministrazioni indicate nell’articolo 67, comma 5, ovvero delle amministra zioni interessate dall’applicazione dell’articolo 67, comma 2. Le somme destinate alla tutela della sicurezza pubblica sono ripartite con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, tra le unità previsionali di base interessate. La quota del fondo eccedente la dotazione di 200 milioni di euro non destinata alle predette finalità entro il 31 dicembre di ogni anno costituisce economia di bilancio.
18. Per l’anno 2009 è istituito nello stato di previsione del Ministero dell’interno un apposito fondo, con una dotazione di 100 milioni di euro, per la realizzazione, sulla base di apposite convenzioni tra il Ministero dell’interno ed i comuni interessati, delle iniziative urgenti occorrenti per il potenziamento della sicurezza urbana e la tutela dell’ordine pubblico. Con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono adottate le disposizioni per l’attuazione del presente comma.
19. Per gli anni 2009, 2010 e 2011, la quota di partecipazione al costo per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale per gli assistiti non esentati, di cui all’articolo 1, comma 796, lettera p), primo periodo, della
20. Ai fini della copertura degli oneri derivanti dall’attuazione del comma 19:
a) il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale al quale concorre ordinariamente lo Stato, di cui all’articolo 79, comma 1, del presente decreto, è incrementato di 400 milioni di euro su base annua per gli anni 2009, 2010 e 2011;
b) le regioni:
1) destinano, ciascuna al proprio servizio sanitario regionale, le risorse provenienti dalle disposizioni di cui ai commi 14 e 16;
2) adottano ulteriori misure di incremento dell’efficienza e di razionalizzazione della spesa, dirette a realizzare la parte residuale della copertura degli oneri derivanti dall’attuazione del comma 19.
21. Le regioni, comunque, in luogo della completa adozione delle misure di cui ai commi 14 e 16 ed al numero 2) della lettera b) del comma 20 possono decidere di applicare, in misura integrale o ridotta, la quota di partecipazione abolita ai sensi del comma 19, ovvero altre forme di partecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria di effetto finanziario equivalente. Ai fini dell’attuazione di quanto previsto al comma 20, lettera b), e al primo periodo del presente comma, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, comunica alle regioni, entro il 30 settembre 2008, l’importo che ciascuna di esse deve garantire ai fini dell’equivalenza finanziaria.
22. Per l’anno 2009, per le esigenze connesse alla tutela dell’ordine pubblico, alla prevenzione ed al contrasto del crimine, alla repressione delle frodi e delle violazioni degli obblighi fiscali ed alla tutela del patrimonio agroforestale, la Polizia di Stato, Corpo dei Vigili del Fuoco, l’Arma dei carabinieri, il Corpo della Guardia di finanza, il Corpo di polizia penitenziaria ed il Corpo forestale dello Stato sono autorizzati ad effettuare assunzioni in deroga alla normativa vigente entro un limite di spesa pari a 100 milioni di curo annui a decorrere dall’anno 2009, a valere, quanto a 40 milioni di euro per l’anno 2009 e a 100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2010, sulle risorse di cui al comma 17, e quanto a 60 milioni di euro per l’anno 2009 a valere sulle risorse di cui all’articolo 60, comma 8. Tali risorse sono destinate prioritariamente al reclutamento di personale proveniente dalle Forze armate. Alla ripartizione delle predette risorse si provvede con decreto del Presidente della Repubblica, da emanare entro il 30 aprile 2009, secondo le modalità di cui all’articolo 39, comma 3 ter, della
23. Le somme di denaro sequestrate nell’ambito di procedimenti penali o per l’applicazione di misure di prevenzione di cui alla
24. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della giustizia e con il Ministro dell’interno, provvede annualmente a determinare con decreto i risparmi conseguiti per effetto dell’applicazione delle disposizioni del comma 23, che sono devoluti insieme ai proventi di cui al secondo periodo del citato comma 23, previa verifica di compatibilità e ammissibilità finanziaria delle relative utilizzazioni, per quota parte alla tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico, per altra quota al potenziamento dei servizi istituzionali del Ministero della giustizia, e per la re stante parte sono versati all’entrata del bilancio dello Stato.
25. Sono abrogati i commi 102, 103 e 104 dell’articolo 2 della
26. All’articolo 301 bis del testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale, di cui al
27. Dopo il comma 345 dell’articolo 1 della
All’articolo 62:
al comma 1 è premesso il seguente:
«01. Le norme del presente articolo costituiscono principi fondamentali per il coordinamento della finanza pubblica ai sensi degli articoli 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione»;
al comma 1:
al primo periodo, dopo le parole: «del regolamento di cui al comma 2,» sono inserite le seguenti: «e comunque per il periodo di un anno decorrente dalla data di entrata in vigore del presente decreto,» e dopo le parole: «all’articolo 1, comma 3, del» sono inserite le seguenti: «testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, di cui al»;
dopo il secondo periodo, le parole: «E comunque per il periodo di un anno decorrente dalla data di entrata in vigore del presente decreto» sono soppresse;
è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Per gli enti di cui al presente comma, è esclusa la possibilità di emettere titoli obbligazionari o altre passività con rimborso del capitale in unica soluzione alla scadenza.»;
al comma 2, le parole: «Commissione nazionale delle società e della borsa» sono sostituite dalle seguenti: «Commissione nazionale per le società e la borsa» e le parole: «degli strumenti finanziari» sono sostituite dalle seguenti: «dei contratti relativi a strumenti finanziari»;
al comma 3, la parola: «quelle» è soppressa;
dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
«3 bis. All’articolo 3, comma 17, secondo periodo, della
nella rubrica, dopo la parola: «contenimento» sono inserite le seguenti: «dell’uso degli strumenti derivati e».
All’articolo 63:
al comma 8, le parole: «500 milioni» sono sostituite dalle seguenti: «900 milioni» e dopo le parole: «per l’anno 2009» sono aggiunte le seguenti: «e 500 milioni a decorrere dall’anno 2010»;
dopo il comma 9 è inserito il seguente:
«9 bis. Il contributo al Comitato italiano paraolimpico di cui all’arti colo 1, comma 580, della
al comma 10, le parole: «e di 2.740 milioni» sono sostituite dalle seguenti: «, di 2.340 milioni»; le parole: «a decorrere dall’anno 2009» sono sostituite dalle seguenti: «per gli anni 2009 e 2010 e di 2.310 milioni di euro a decorrere dall’anno 2011. Il predetto Fondo è altresì incrementato, a valere, per quanto attiene all’anno 2008, sulla quota delle maggiori entrate derivanti dalle modifiche normative previste dagli articoli 81 e 82 del presente decreto, dei seguenti importi: 0,8 milioni di euro per l’anno 2008, 20,6 milioni di euro per l’anno 2009, 51,7 milioni di euro per l’anno 2010, 24,5 milioni di euro per l’anno 2011 e 25,5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012» ed è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «La dotazione del fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui al l’articolo 10, comma 5, del
il comma 11 è soppresso;
al comma 12:
al primo periodo, dopo le parole: «delle infrastrutture e» è inserita la seguente: «dei»;
al terzo periodo, dopo le parole: «comma 306» sono inserite le seguenti: «dell’articolo 1 della
al quarto periodo, dopo le parole: «delle infrastrutture e» è inserita la seguente: «dei»;
al comma 13, primo periodo, dopo le parole: «delle infrastrutture e» è inserita la seguente: «dei» e le parole: «Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano» sono sostituite dalle seguenti: «Conferenza unificata di cui all’arti colo 8 del
dopo il comma 13, sono aggiunti i seguenti:
«13 bis. Per la realizzazione di progetti di settore finalizzati al sostegno di produzioni e allevamenti di particolare rilievo ambientale, econo mico, sociale ed occupazionale è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009. All’attuazione degli interventi di cui al presente comma provvede con proprio decreto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
13 ter. All’articolo 5, comma 9, del
Dopo l’articolo 63 è inserito il seguente:
«Art. 63 bis. - (Cinque per mille). - 1. Per l’anno finanziario 2009, con riferimento alle dichiarazioni dei redditi relative al periodo di imposta 2008, sulla base dei criteri e delle modalità di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 20 gennaio 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 22 del 27 gennaio 2006, fermo quanto già dovuto dai contribuenti a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche, una quota pari al cinque per mille dell’imposta stessa è destinata in base alla scelta del contribuente alle seguenti finalità:
a) sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all’articolo 10 del
b) finanziamento della ricerca scientifica e dell’università;
c) finanziamento della ricerca sanitaria;
d) sostegno delle attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente;
e) sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal CONI a norma di legge.
2. Resta fermo il meccanismo dell’otto per mille di cui alla
3. l soggetti di cui al comma 1 ammessi al riparto devono redigere, entro un anno dalla ricezione delle somme ad essi destinate, un apposito e separato rendiconto dal quale risulti, anche a mezzo di una relazione illustrativa, in modo chiaro e trasparente la destinazione delle somme ad essi attribuite.
4. Con decreto di natura non regolamentare del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabilite le modalità di richiesta, le liste dei soggetti ammessi al riparto e le modalità del riparto delle somme stesse nonché le modalità e i termini del recupero delle somme non rendicontate ai sensi del comma 3.
5. L’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 3, comma 8, della
6. Le disposizioni che riconoscono contributi a favore di associazioni sportive dilettantistiche a valere sulle risorse derivanti dal 5 per mille del l’imposta sul reddito delle persone fisiche hanno effetto previa adozione di un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze che disciplina le relative modalità di attuazione, prevedendo particolari modalità di accesso al contributo, di controllo e di rendicontazione, nonché la limitazione dell’incentivo nei confronti delle sole associazioni sportive che svolgono una rilevante attività di interesse sociale».
All’articolo 64:
al comma 1, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «tenendo anche conto delle necessità relative agli alunni diversamente abili»;
al comma 4:
alla lettera d), dopo le parole: «scuola primaria» sono aggiunte le seguenti: «ivi compresa la formazione professionale per il personale docente interessato ai processi di innovazione ordinamentale senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica»;
dopo la lettera f), sono aggiunte le seguenti:
«f bis) definizione di criteri, tempi e modalità per la determinazione e articolazione dell’azione di ridimensionamento della rete scolastica prevedendo, nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vi gente, l’attivazione di servizi qualificati per la migliore fruizione dell’offerta formativa;
f ter) nel caso di chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni, lo Stato, le regioni e gli enti locali possono prevedere specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti»;
dopo il comma 4, sono inseriti i seguenti:
«4 bis. Ai fini di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di razionalizzazione dell’attuale assetto ordinamentale di cui al comma 4, nel l’ambito del secondo ciclo di istruzione e formazione di cui al
4 ter. Le procedure per l’accesso alle Scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario attivate presso le università sono sospese per l’anno accademico 2008 2009 e fino al completamento degli adempimenti di cui alle lettere a) ed e) del comma 4». All’articolo 65, al comma 1, le parole: «In coerenza al» sono sostituite dalle seguenti: «In coerenza con il».
All’articolo 66:
al comma 10, la parola: «asseverata» è sostituita dalla seguente: «asseverate»;
al comma 13, quinto periodo. le parole: «della
al comma 14, primo periodo. le parole: «di cui alla» sono sostituite dalla seguente: «, della».
All’articolo 67:
al comma 1, dopo le parole: «28 marzo 1997, n. 79» sono inserite le seguenti: «, convertito, con modificazioni, dalla
al comma 2, le parole: «n. 165 del 2001,» sono sostituite dalle se¬guenti: «30 marzo 2001, n. 165,»;
al comma 3, le parole: «di cui all’allegato 1» sono sostituite dalle seguenti: «di cui all’allegato B» e la parola: «leggi» è sostituita dalla seguente: «disposizioni»;
al comma 5:
all’alinea, primo periodo, le parole: «, della
al capoverso 189, le parole: «del medesimo decreto legislativo» sono sostituite dalle seguenti: «del decreto legislativo».
All’articolo 68:
al comma 1, alinea, dopo le parole: «comma 2-bis del citato»sono inserite le seguenti: «articolo 29 del»;
al comma 2, secondo periodo, le parole: «a quelli forfetari od onnicomprensivi» sono sostituite dalle seguenti: «rispetto a quelli forfetari od onnicomprensivi e»;
al comma 4, le parole: «l’entrata in vigore» sono sostituite dalle seguenti: «la data di entrata in vigore»;
al comma 6, lettera b), dopo le parole: «10 gennaio 2006, n. 2, convertito» sono inserite le seguenti: «, con modificazioni,»;
dopo il comma 6, è inserito il seguente:
«6 bis. Le funzioni delle strutture di cui al comma 6, lettere a) e b), sono trasferite al Ministro competente che può delegare un sottosegretario di Stato.»;
al comma 8, il terzo periodo è soppresso.
L’articolo 69 è sostituito dal seguente:
«Art. 69. (Differimento di 12 mesi degli automatismi stipendiali). -1. Con effetto dal 1° gennaio 2009, per le categorie di personale di cui all’articolo 3 del
2. Per il personale che, nel corso del periodo di differimento indicato al comma 1, effettua passaggi di qualifica comportanti valutazione economica di anzianità pregressa, alla scadenza di tale periodo e con la medesima decorrenza si procede a rideterminare il trattamento economico spettante nella nuova qualifica considerando a tal fine anche il valore economico della classe di stipendio o dell’aumento biennale maturato.
3. Per il personale che nel corso del periodo di differimento indicato al comma 1 cessa dal servizio con diritto a pensione, alla scadenza di tale periodo e con la medesima decorrenza si procede a rideterminare il tratta mento di pensione, considerando a tal fine anche il valore economico della classe di stipendio o dell’aumento biennale maturato. Il corrispondente valore forma oggetto di contribuzione per i mesi di differimento.
4. Resta ferma la disciplina di cui all’articolo 11, commi 10 e 12, del
5. In relazione ai risparmi lordi relativi al sistema universitario, valutati in 13,5 milioni di euro per l’anno 2009, in 27 milioni di euro per l’anno 2010 e in 13,5 milioni di euro per l’anno 2011, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, tenuto conto dell’articolazione del sistema universitario e della distribuzione del personale interessato, definisce, d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze, le modalità di versamento, da parte delle singole università, delle relative risorse con imputazione al capo X, capitolo 2368 dello stato di previsione delle entrate del Bilancio dello Stato, assicurando le necessarie attività di monitoraggio.
6. Ai maggiori oneri derivanti dall’attuazione del comma 1, si provvede, quanto a 11 milioni di euro per l’anno 2009, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 5, comma 4, del
All’articolo 70:
al comma 1, le parole: «
dopo il comma 1, è inserito il seguente:
«1 bis. Le disposizioni del presente articolo non si applicano al comparto sicurezza e difesa»;
al comma 2, dopo le parole: «articoli 43 e 44 del» sono inserite le seguenti: «testo unico di cui al».
All’articolo 71:
dopo il comma 1 è inserito il seguente:
«1 bis. Le disposizioni di cui al presente articolo non si applicano al comparto sicurezza e difesa per le malattie conseguenti a lesioni riportate in attività operative ed addestrative»;
al comma 3, secondo periodo, la parola: «è» è sostituita dalla seguente: «sono»;
al comma 5, secondo periodo, le parole: «comma 3» sono sostituite dalle seguenti: «comma 6».
All’articolo 72:
al comma 3, secondo periodo, le parole: «dall’entrata in vigore» sono sostituite dalle seguenti: «dalla data di entrata in vigore»;
al comma 8, le parole: «della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «del presente decreto» e le parole: «e quelli già disposti con decorrenza anteriore al 31 dicembre 2008» sono sostituite dalle seguenti: «e quelli disposti con riferimento alle domande di trattenimento presentate nei sei mesi successivi alla data di entrata in vigore del presente decreto»;
al comma 11, il secondo periodo è sostituito dal seguente: «Con appositi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, previa delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentiti i Ministri dell’interno, della difesa e degli affari esteri, sono definiti gli specifici criteri e le modalità applicative dei principi della disposizione di cui al presente comma relativamente al per sonale dei comparti sicurezza, difesa ed esteri, tenendo conto delle rispettive peculiarietà ordinamentali».
All’articolo 73:
al comma 1:
alla lettera b), la parola: «da» è sostituita dalle seguenti: «dalla seguente:»;
la lettera d) è sostituita dalla seguente:
«d) all’ultimo periodo, le parole: "il Ministro della funzione pubblica e con il Ministro del tesoro" sono sostituite dalle seguenti: "il Mini stro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e con il Ministro del l’economia e delle finanze"»;
al comma 2, lettera b), le parole: «dopo le parole predetti risparmi,» sono soppresse.
All’articolo 74:
al comma 1, alinea, le parole: «31 ottobre 2008» sono sostituite dalle seguenti: «30 novembre 2008»;
al comma 3, le parole: «degli uffici territoriali di Governo» sono sostituite dalle seguenti: «delle prefetture uffici territoriali del Governo»;
al comma 4, il primo periodo è sostituito dai seguenti: «Ai fini dell’attuazione delle misure previste dal comma 1, lettera a), da parte dei Ministeri possono essere computate altresì le riduzioni derivanti dai regolamenti emanati, nei termini di cui al comma 1, ai sensi dell’articolo 1, comma 404, lettera a), della
al comma 5, primo periodo, le parole: «30 giugno 2008» sono sostituite dalle seguenti: «30 settembre 2008»;
dopo il comma 5 è inserito il seguente:
«5 bis. Al fine di assicurare il rispetto della disciplina vigente sul bilinguismo e la riserva proporzionale di posti nel pubblico impiego, gli uffici periferici delle amministrazioni dello Stato, inclusi gli enti previdenziali situati sul territorio della provincia autonoma di Bolzano, sono auto rizzati per l’anno 2008 ad assumere personale risultato vincitore o idoneo a seguito di procedure concorsuali pubbliche nel limite di spesa pari a 2 milioni di euro a valere sul fondo di cui all’articolo 1, comma 527, della
dopo il comma 6 è aggiunto il seguente:
«6 bis. Restano escluse dall’applicazione del presente articolo le strutture del comparto sicurezza, delle Forze Armate e del Corpo nazio nale dei Vigili del Fuoco, fermi restando gli obiettivi fissati ai sensi del presente articolo da conseguire da parte di ciascuna amministrazione».
L’articolo 75 è soppresso.
All’articolo 76:
il comma 2 è sostituito dal seguente:
«2. In attesa dell’emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui al comma 6, le deroghe previste dall’articolo 3, comma 121, della
al comma 6:
all’alinea, le parole: «dall’entrata in vigore» sono sostituite dalle seguenti: «dalla data di entrata in vigore»;
alla lettera b), le parole: «del
dopo il comma 6 è inserito il seguente:
«6 bis. Sono ridotti dell’importo di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 i trasferimenti erariali a favore delle comunità montane. Alla riduzione si procede intervenendo prioritariamente sulle comunità che si trovano ad una altitudine media inferiore a settecentocinquanta metri sopra il livello del mare. All’attuazione del presente comma si provvede con decreto del Ministro dell’interno, da adottare di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.»;
al comma 7, le parole: «comma 2» sono sostituite dalle seguenti: «comma 6»;
al comma 8, primo periodo, dopo le parole: «camere di commercio», ovunque ricorrono, sono inserite le seguenti: «, industria, artigianato e agricoltura».
All’articolo 77:
al comma 2, le parole: «alla presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «al presente decreto»;
dopo il comma 2, sono aggiunti i seguenti:
«2 bis. Al fine di pervenire alla successiva sostituzione dei trasferi menti statali in coerenza con l’articolo 119, secondo comma, della Costituzione, è istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze un fondo unico in cui far confluire tutti i trasferimenti erariali attribuiti alle regioni per finanziare funzioni di competenza regionale.
2 ter. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro per i rapporti con le regioni, con il Ministro dell’economia e delle finanze e con i Ministri interessati, procede all’individuazione dei trasferimenti di cui al comma 2 bis. Il fondo è costituito nell’anno 2010 e i criteri di ripartizione sono stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per i rapporti con le regioni, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del
2 quater. Il Ministro dell’economia e delle finanze provvede, con propri decreti, ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio».
Dopo l’articolo 77 sono inseriti i seguenti:
«Art. 77 bis. - (Patto di stabilità interno per gli enti locali). - 1. Ai fini della tutela dell’unità economica della Repubblica, le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2009 2011 con il rispetto delle disposizioni di cui ai commi da 2 a 31, che costituiscono principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica ai sensi degli articoli 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione.
2. La manovra finanziaria è fissata in termini di riduzione del saldo tendenziale di comparto per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011.
3. Ai fini della determinazione dello specifico obiettivo di saldo finanziario, le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abi tanti applicano al saldo dell’anno 2007, calcolato in termini di competenza mista ai sensi del comma 5, le seguenti percentuali:
a) se l’ente ha rispettato il patto di stabilità per l’anno 2007 e presenta un saldo per lo stesso anno 2007, in termini di competenza mista, negativo, le percentuali sono:
1) per le province: 17 per cento per l’anno 2009, 62 per cento per l’anno 2010 e 125 per cento per l’anno 2011;
2) per i comuni: 48 per cento per l’anno 2009, 97 per cento per l’anno 2010 e 165 per cento per l’anno 2011;
b) se l’ente ha rispettato il patto di stabilità per l’anno 2007 e presenta un saldo per lo stesso anno 2007, in termini di competenza mista, positivo, le percentuali sono:
1) per le province: 10 per cento per l’anno 2009, 10 per cento per l’anno 2010 e 0 per cento per l’anno 2011;
2) per i comuni: 10 per cento per l’anno 2009, 10 per cento per l’anno 2010 e 0 per cento per l’anno 2011;
c) se l’ente non ha rispettato il patto di stabilità per l’anno 2007 e presenta un saldo per lo stesso anno 2007, in termini di competenza mista, positivo, le percentuali sono:
1) per le province: 0 per cento per l’anno 2009, 0 per cento per l’anno 2010 e 0 per cento per l’anno 2011;
2) per i comuni: 0 per cento per l’anno 2009, 0 per cento per l’anno 2010 e 0 per cento per l’anno 2011;
d) se l’ente non ha rispettato il patto di stabilità per l’anno 2007 e presenta un saldo per lo stesso anno 2007, in termini di competenza mista, negativo, le percentuali sono:
1) per le province: 22 per cento per l’anno 2009, 80 per cento per l’anno 2010 e 150 per cento per l’anno 2011;
2) per i comuni: 70 per cento per l’anno 2009, 110 per cento per l’anno 2010 e 180 per cento per l’anno 2011.
4. Per gli enti per i quali negli anni 2004 2005, anche per frazione di anno, l’organo consiliare era stato commissariato ai sensi dell’articolo 141 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al
5. Il saldo finanziario calcolato in termini di competenza mista è costituito dalla somma algebrica degli importi risultanti dalla differenza tra accertamenti e impegni, per la parte corrente, e dalla differenza tra incassi e pagamenti, per la parte in conto capitale, al netto delle entrate derivanti dalla riscossione di crediti e delle spese derivanti dalla concessione di crediti.
6. Gli enti di cui al comma 3, lettere a) e d), devono conseguire, per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, un saldo finanziario in termini di competenza mista almeno pari al corrispondente saldo finanziario del l’anno 2007, quale risulta dai conti consuntivi, migliorato dell’importo risultante dall’applicazione delle percentuali indicate nelle stesse lettere a) e d).
7. Gli enti di cui al comma 3, lettere b) e c), devono conseguire, per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, un saldo finanziario in termini di competenza mista almeno pari al corrispondente saldo finanziario del l’anno 2007, quale risulta dai conti consuntivi, peggiorato dell’importo risultante dall’applicazione delle percentuali indicate nelle stesse lettere b) e c).
8. Le risorse derivanti dalla cessione di azioni o quote di società operanti nel settore dei servizi pubblici locali e le risorse derivanti dalla vendita del patrimonio immobiliare non sono conteggiate ai fini dei saldi utili per il rispetto del patto di stabilità interno se destinate alla realizzazione di investimenti infrastrutturali o alla riduzione del debito.
9. Per l’anno 2009, nel caso in cui l’incidenza percentuale dell’importo di cui al comma 3, lettere a) e d), sull’importo delle spese finali del l’anno 2007, al netto delle concessioni di crediti, risulti per i comuni su periore al 20 per cento, il comune deve considerare come obiettivo del patto di stabilità interno l’importo corrispondente al 20 per cento della spesa finale.
10. Al fine di ricondurre la dinamica di crescita del debito in coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica, le province e i comuni soggetti al patto di stabilità interno possono aumentare, a decorrere dall’anno 2010, la consistenza del proprio debito al 31 dicembre dell’anno precedente in misura non superiore alla percentuale annualmente determinata, con proiezione triennale e separatamente tra i comuni e le province, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze sulla base degli obiettivi programmatici indicati nei Documenti di programmazione economico finanziaria. Resta fermo il limite di indebitamento stabilito dall’articolo 204 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al
11. Nel caso in cui la provincia o il comune soggetto al patto di stabilità interno registri per l’anno precedente un rapporto percentuale tra la consistenza complessiva del proprio debito e il totale delle entrate correnti, al netto dei trasferimenti statali e regionali, superiore alla misura determinata con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato città ed autonomie locali, la percentuale di cui al comma 10 è ridotta di un punto. Il rapporto percentuale è aggiornato con cadenza triennale.
12. Il bilancio di previsione degli enti locali ai quali si applicano le disposizioni del patto di stabilità interno deve essere approvato iscrivendo le previsioni di entrata e spesa di parte corrente in misura tale che, unita mente alle previsioni dei flussi di cassa di entrata e spesa in conto capi tale, al netto delle riscossioni e delle concessioni di crediti, sia garantito il rispetto delle regole che disciplinano il patto medesimo. A tal fine, gli enti locali sono tenuti ad allegare al bilancio di previsione un apposito pro spetto contenente le previsioni di competenza e di cassa degli aggregati rilevanti ai fini del patto di stabilità interno.
13. Al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi del patto di stabilità interno, il rimborso per le trasferte dei consiglieri comunali e provinciali è, per ogni chilometro, pari a un quinto del costo di un litro di benzina.
14. Per il monitoraggio degli adempimenti relativi al patto di stabilità interno e per acquisire elementi informativi utili per la finanza pubblica anche relativamente alla loro situazione debitoria, le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti trasmettono semestralmente al Ministero dell’economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro trenta giorni dalla fine del periodo di riferi mento, utilizzando il sistema web appositamente previsto per il patto di stabilità interno nel sito web «www.pattostabilita.rgs.tesoro.it», le informazioni riguardanti le risultanze in termini di competenza mista, attraverso un prospetto e con le modalità definiti con decreto del predetto Ministero, sentita la Conferenza Stato città ed autonomie locali. Con lo stesso decreto è definito il prospetto dimostrativo dell’obiettivo determinato per ciascun ente ai sensi dei commi 6 e 7. La mancata trasmissione del prospetto dimostrativo degli obiettivi programmatici costituisce inadempimento al patto di stabilità interno. La mancata comunicazione al sistema web della situazione di commissariamento ai sensi del comma 18, secondo le indicazioni di cui al decreto previsto dal primo periodo del presente comma, determina per l’ente inadempiente l’assoggettamento alle regole del patto di stabilità interno.
15. Ai fini della verifica del rispetto degli obiettivi del patto di sta bilità interno, ciascuno degli enti di cui al comma 1 è tenuto a inviare, entro il termine perentorio del 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento, al Ministero dell’economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, una certificazione del saldo finanziario in termini di competenza mista conseguito, sottoscritta dal rappresentante legale e dal responsabile del servizio finanziario, secondo un prospetto e con le modalità definiti dal decreto di cui al comma 14. La mancata trasmissione della certificazione entro il termine perentorio del 31 marzo costituisce inadempimento al patto di stabilità interno. Nel caso in cui la certificazione, sebbene trasmessa in ritardo, attesti il rispetto del patto, non si applicano le disposizioni di cui al comma 20, ma si applicano solo quelle di cui al comma 4 dell’articolo 76.
16. Qualora dai conti della tesoreria statale degli enti locali si registrino prelevamenti non coerenti con gli impegni in materia di obiettivi di debito assunti con l’Unione europea, il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato città ed autonomie locali, adotta adeguate misure di contenimento dei prelevamenti.
17. Gli enti istituiti negli anni 2007 e 2008 sono soggetti alle regole del patto di stabilità interno, rispettivamente, dagli anni 2010 e 2011 assumendo, quale base di calcolo su cui applicare le regole, le risultanze, rispettivamente, degli esercizi 2008 e 2009.
18. Gli enti locali commissariati ai sensi dell’articolo 143 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al
19. Le informazioni previste dai commi 14 e 15 sono messe a disposizione dell’Unione delle province d’Italia (UPI) e dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, secondo modalità e contenuti individuati tramite apposite convenzioni.
20. In caso di mancato rispetto del patto di stabilità interno relativo agli anni 2008 2011, alla provincia o comune inadempiente sono ridotti del 5 per cento i contributi ordinari dovuti dal Ministero dell’interno per l’anno successivo. Inoltre, l’ente inadempiente non può, nell’anno successivo a quello dell’inadempienza:
a) impegnare spese correnti in misura superiore all’importo annuale minimo dei corrispondenti impegni effettuati nell’ultimo triennio;
b) ricorrere all’indebitamento per gli investimenti. I mutui e i prestiti obbligazionari posti in essere con istituzioni creditizie o finanziarie per il finanziamento degli investimenti devono essere corredati da apposita attestazione, da cui risulti il conseguimento degli obiettivi del patto di stabilità interno per l’anno precedente. L’istituto finanziatore o l’intermedia rio finanziario non può procedere al finanziamento o al collocamento del prestito in assenza della predetta attestazione.
21. Restano altresi ferme, per gli enti inadempienti al patto di stabi lità interno, le disposizioni recate dal comma 4 dell’articolo 76.
22. Le misure di cui ai commi 20, lettera a), e 21 non concorrono al perseguimento degli obiettivi assegnati per l’anno in cui le misure vengono attuate.
23. Qualora venga conseguito l’obiettivo programmatico assegnato al settore locale, le province e i comuni virtuosi possono, nell’anno successivo a quello di riferimento, escludere dal computo del saldo di cui al comma 15 un importo pari al 70 per cento della differenza, registrata nel l’anno di riferimento, tra il saldo conseguito dagli enti inadempienti al patto di stabilità interno e l’obiettivo programmatico assegnato. La virtuosità degli enti è determinata attraverso la valutazione della posizione di ciascun ente rispetto ai due indicatori economico strutturali di cui al comma 24. L’assegnazione a ciascun ente dell’importo da escludere è determinata mediante una funzione lineare della distanza di ciascun ente virtuoso dal valore medio degli indicatori individuato per classe demografica. Le classi demografiche considerate sono:
a) per le province:
1) province con popolazione fino a 400.000 abitanti;
2) province con popolazione superiore a 400.000 abitanti;
b) per i comuni:
1) comuni con popolazione superiore a 5.000 e fino a 50.000 abitanti;
2) comuni con popolazione superiore a 50.000 e fino a 100.000 abitanti;
3) comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti.
24. Gli indicatori di cui al comma 23 sono finalizzati a misurare il grado di rigidità strutturale dei bilanci e il grado di autonomia finanziaria degli enti.
25. Per le province l’indicatore per misurare il grado di autonomia finanziaria non si applica sino all’attuazione del federalismo fiscale.
26. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di con certo con il Ministro dell’interno, d’intesa con la Conferenza Stato città ed autonomie locali, sono definiti i due indicatori economico strutturali di cui al comma 24 e i valori medi per fasce demografiche sulla base dei dati annualmente acquisiti attraverso la certificazione relativa alla verifica del rispetto del patto di stabilità interno. Con lo stesso decreto sono definite le modalità di riparto in base agli indicatori. Gli importi da escludere dal patto sono pubblicati nel sito web «www.pattostabilita.rgs.teso ro.it» del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato. A decorrere dall’anno 2010 l’applicazione degli indicatori di cui ai commi 23 e 24 do vrà tenere conto, oltre che delle fasce demografiche, anche delle aree geografiche da individuare con il decreto di cui al presente comma.
27. Resta ferma l’applicazione di quanto stabilito dall’articolo 1, comma 685 bis, della
28. Le disposizioni recate dal presente articolo sono aggiornate anche sulla base dei nuovi criteri adottati in sede europea ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità e crescita.
29. Le disposizioni di cui ai commi 10 e 11 si applicano anche ai comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti.
30. Resta confermata per il triennio 2009 2011, ovvero sino all’attuazione del federalismo fiscale se precedente all’anno 2011, la sospensione del potere degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato, di cui all’articolo 1, comma 7, del
31. Le disposizioni del presente articolo si applicano, per il periodo rispettivamente previsto, fino alla definizione dei contenuti del nuovo patto di stabilità interno nel rispetto dei saldi fissati.
32. Ai fini dell’attuazione dell’articolo 1, comma 4, del citato
Art. 77 ter. (Patto di stabilità interno delle regioni e delle province autonome). - 1. Ai fini della tutela dell’unità economica della Repubblica, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2009 2011 con il rispetto delle disposizioni di cui ai commi da 2 a 19, che costituiscono principi fondamentali del coordinamento della finanza pubblica ai sensi degli articoli 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione.
2. Continua ad applicarsi la sperimentazione sui saldi di cui all’arti colo 1, comma 656, della
3. In attesa dei risultati della sperimentazione di cui al comma 2, per gli anni 2009 2011, il complesso delle spese finali di ciascuna regione a statuto ordinario, determinato ai sensi del comma 4, non può essere superiore, per l’anno 2009, al corrispondente complesso di spese finali determinate sulla base dell’obiettivo programmatico per l’anno 2008 diminuito dello 0,6 per cento, e per gli anni 2010 e 2011, non può essere rispettiva mente superiore al complesso delle corrispondenti spese finali dell’anno precedente, calcolato assumendo il pieno rispetto del patto di stabilità interno, aumentato dell’1,0 per cento per l’anno 2010 e diminuito dello 0,9 per cento per l’anno 2011. L’obiettivo programmatico per l’anno 2008 è quello risultante dall’applicazione dell’articolo 1, comma 657, della
4. Il complesso delle spese finali è determinato dalla somma delle spese correnti ed in conto capitale, al netto delle:
a) spese per la sanità, cui si applica la specifica disciplina di settore;
b) spese per la concessione di crediti.
5. Le spese finali sono determinate sia in termini di competenza sia in termini di cassa.
6. Per gli esercizi 2009, 2010 e 2011, le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano concordano, entro il 31 dicembre di ciascun anno precedente, con il Ministro dell’economia e delle finanze il livello complessivo delle spese correnti e in conto capitale, non che dei relativi pagamenti, in coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica per il periodo 2009 2011; a tale fine, entro il 31 ottobre di ciascun anno precedente, il presidente dell’ente trasmette la proposta di accordo al Ministro dell’economia e delle finanze. In caso di mancato accordo si applicano le disposizioni stabilite per le regioni a statuto ordinario. Per gli enti locali dei rispettivi territori provvedono alle finalità correlate al patto di stabilità interno le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano, esercitando le competenze alle stesse attribuite dai rispettivi statuti di autonomia e dalle relative norme di attuazione. Qualora le predette regioni e province autonome non provvedano entro il 31 di cembre di ciascun anno precedente, si applicano, per gli enti locali dei rispettivi territori, le disposizioni previste per gli altri enti locali in materia di patto di stabilità interno.
7. Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano concorrono al riequilibrio della finanza pubblica, oltre che nei modi stabiliti dal comma 6, anche con misure finalizzate a produrre un risparmio per il bilancio dello Stato, mediante l’assunzione dell’esercizio di funzioni statali, attraverso l’emanazione, con le modalità stabilite dai rispettivi statuti, di specifiche norme di attuazione statutaria; tali norme di attuazione precisano le modalità e l’entità dei risparmi per il bilancio dello Stato da ottenere in modo permanente o comunque per annualità de finite.
8. Sulla base degli esiti della sperimentazione di cui al comma 2, le norme di attuazione devono altresì prevedere le disposizioni per assicurare in via permanente il coordinamento tra le misure di finanza pubblica pre viste dalle leggi costituenti la manovra finanziaria dello Stato e l’ordina mento della finanza regionale previsto da ciascuno statuto speciale e dalle relative norme di attuazione.
9. Sulla base degli esiti della sperimentazione di cui al comma 2 si procede, anche nei confronti di una sola o più regioni, a ridefinire con legge le regole del patto di stabilità interno e l’anno di prima applicazione delle regole. Le nuove regole devono comunque tenere conto del saldo in termini di competenza mista calcolato quale somma algebrica degli importi risultanti dalla differenza tra accertamenti e impegni, per la parte corrente, e dalla differenza tra incassi e pagamenti, per la parte in conto capitale. Per le regioni a statuto speciale e per le province autonome di Trento e di Bolzano può essere assunto a riferimento, con l’accordo di cui al comma 6, il saldo finanziario anche prima della conclusione del procedimento e della approvazione del decreto previsto dall’articolo l, comma 656, della
10. Resta ferma la facoltà delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano di estendere le regole del patto di stabilità interno nei confronti dei loro enti ed organismi strumentali, nonché degli enti ad ordinamento regionale o provinciale.
11. Al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi riferiti ai saldi di finanza pubblica, la regione, sulla base di criteri stabiliti in sede di consiglio delle autonomie locali, può adattare per gli enti locali del proprio territorio le regole e i vincoli posti dal legislatore nazionale, in relazione alla diversità delle situazioni finanziarie esistenti nelle regioni stesse, fermo restando l’obiettivo complessivamente determinato in applicazione dell’articolo 77 bis per gli enti della regione e risultante dalla comunicazione effettuata dal Ministero dell’economia e delle finanze Dipar timento della Ragioneria generale dello Stato alla regione interessata.
12. Per il monitoraggio degli adempimenti relativi al patto di stabilità interno e per acquisire elementi informativi utili per la finanza pubblica anche relativamente alla propria situazione debitoria, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano trasmettono trimestralmente al Ministero dell’economia e delle finanze Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro trenta giorni dalla fine del periodo di riferimento, utilizzando il sistema web appositamente previsto per il patto di stabilità interno nel sito "www.pattostabilita.rgs.tesoro.it" le informazioni riguar danti sia la gestione di competenza sia quella di cassa, attraverso un prospetto e con le modalità definiti con decreto del predetto Ministero, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
13. Ai fini della verifica del rispetto degli obiettivi del patto di stabilità interno, ciascuna regione e provincia autonoma è tenuta ad inviare, entro il termine perentorio del 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento, al Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, una certificazione, sottoscritta dal rappresentante legale dell’ente e dal responsabile del servizio finanziario secondo un prospetto e con le modalità definite dal decreto di cui al comma 12. La mancata trasmissione della certificazione entro il termine perentorio del 31 marzo costituisce inadempimento al patto di stabilità interno. Nel caso in cui la certificazione, sebbene trasmessa in ritardo, attesti il rispetto del patto, non si applicano le disposizioni di cui al comma 15 del presente articolo, ma si applicano solo quelle di cui al comma 4 dell’arti colo 76.
14. Ai fini della verifica del rispetto degli obiettivi del patto di stabilità interno, ciascuna regione a statuto speciale e provincia autonoma è tenuta ad osservare quanto previsto dalle norme di attuazione statutaria emanate ai sensi del comma 8. Fino alla emanazione delle predette norme di attuazione statutaria si provvede secondo quanto disposto dall’accordo concluso ai sensi del comma 6.
15. In caso di mancato rispetto del patto di stabilità interno relativo agli anni 2008 2011 la regione o la provincia autonoma inadempiente non può nell’anno successivo a quello dell’inadempienza:
a) impegnare spese correnti, al netto delle spese per la sanità, in misura superiore all’importo annuale minimo dei corrispondenti impegni effettuati nell’ultimo triennio;
b) ricorrere all’indebitamento per gli investimenti. I mutui e i prestiti obbligazionari posti in essere con istituzioni creditizie e finanziarie per il finanziamento degli investimenti devono essere corredati da apposita attestazione da cui risulti il conseguimento degli obiettivi del patto di stabilità interno per l’anno precedente. L’istituto finanziatore o l’intermediario finanziario non può procedere al finanziamento o al collocamento del prestito in assenza della predetta attestazione.
16. Restano altresì ferme per gli enti inadempienti al patto di stabilità interno le disposizioni recate dal comma 4 dell’articolo 76.
17. Continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 664, della
18. Le disposizioni recate dal presente articolo sono aggiornate anche sulla base dei nuovi criteri che vengono adottati in sede europea ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità e crescita.
19. Resta confermata per il triennio 2009 2011, ovvero sino all’attuazione del federalismo fiscale se precedente all’anno 2011, la sospensione del potere delle regioni di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad esse attribuiti con legge dello Stato di cui all’articolo 1, comma 7, del
20. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano per il pe riodo rispettivamente previsto fino alla definizione dei contenuti del nuovo patto di stabilità interno nel rispetto dei saldi fissati.
Art. 77 quater. - (Modifiche della tesoreria unica ed eliminazione della rilevazione dei flussi trimestrali di cassa). -1. A decorrere dal 1° gennaio 2009 l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 7 del
a) alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e di Bolzano, compatibilmente con le disposizioni statutarie e con quelle di cui all’articolo 77 ter;
b) a tutti gli enti locali di cui al testo unico delle leggi sull’ordina mento degli enti locali di cui al
c) alle Aziende sanitarie locali, alle Aziende ospedaliere, comprese le Aziende ospedaliero - universitarie di cui all’articolo 2 del
2. Le somme che affluiscono mensilmente a titolo di imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) e addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) ai conti correnti di tesoreria di cui all’articolo 40, comma 1, del
3. L’anticipazione mensile per il finanziamento della spesa sanitaria, di cui all’articolo 1, comma 796, lettera d), della
4. Nelle more del perfezionamento del riparto delle somme di cui al l’articolo 2, comma 4, del
5. Alla Regione siciliana sono erogate le somme spettanti a titolo di Fondo sanitario nazionale, quale risulta dall’Intesa espressa, ai sensi delle norme vigenti, dalla Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sulla ripartizione delle disponibilità finanziarie complessive destinate al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, previo accantonamento di un importo corrispondente alla quota del finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario condizionata alla verifica degli adempimenti regionali, ai sensi della legislazione vigente.
6. Al fine di assicurare un’ordinata gestione degli effetti derivanti dalle disposizioni di cui al comma 2 del presente articolo, in funzione del l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 13, comma 3, del de creto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56, e successive modificazioni, al l’articolo 1, comma 321, della
7. II comma 2 dell’articolo 7 del
"2. Le entrate costituite da assegnazioni, contributi e quanto altro proveniente direttamente dal bilancio dello Stato devono essere versate per le regioni, le province autonome e gli enti locali nelle contabilità speciali in fruttifere ad essi intestate presso le sezioni di tesoreria provinciale dello Stato. Tra le predette entrate sono comprese quelle provenienti da operazioni di indebitamento assistite, in tutto o in parte, da interventi finanziari dello Stato sia in conto capitale che in conto interessi, nonché quelle connesse alla devoluzione di tributi erariali alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e di Bolzano".
8. Le risorse trasferite alle strutture sanitarie di cui al comma 1, let tera c), a carico diretto del bilancio statale sono accreditate in apposita contabilità speciale infruttifera, da aprire presso la sezione di tesoreria provinciale. Le somme giacenti alla data del 31 dicembre 2008 sulle preesistenti contabilità speciali per spese correnti e per spese in conto capitale, intestate alle stesse strutture sanitarie, possono essere prelevate in quote annuali costanti del venti per cento. Su richiesta della regione competente, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Mi nistro dell’economia e delle finanze, possono essere concesse deroghe al limite del prelievo annuale del 20 per cento, da riassorbire negli esercizi successivi.
9. A decorrere dal 1° gennaio 2009 cessano di avere efficacia le disposizioni relative alle sperimentazioni per il superamento della tesoreria unica, attuate con i decreti del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica n. 31855 del 4 settembre 1998 e n. 152772 del 3 giugno 1999 e con i decreti del Ministro dell’economia e delle finanze n. 59453 del 19 giugno 2003 e n. 83361 dell’8 luglio 2005, pubblcato nella Gazzetta Ufficiale n. 165 del 18 luglio 2005.
10. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano per il periodo rispettivamente previsto fino alla definizione dei contenuti del nuovo patto di stabilità interno nel rispetto dei saldi fissati.
11. Gli enti pubblici soggetti al Sistema Informativo delle Operazioni degli Enti pubblici (SIOPE), istituito ai sensi dell’articolo 28, commi 3, 4 e 5, della
All’articolo 78:
al comma 1, le parole: «senza oneri aggiuntivi a carico dello Stato» sono sostituite dalle seguenti: «senza nuovi o maggiori oneri a ca rico del bilancio dello Stato,»;
al comma 2, lettera a), dopo le parole: «Titolo VIII del» sono inserite le seguenti: «testo unico di cui al».
All’articolo 79:
il comma 1 è sostituito dai seguenti:
«1. Al fine di garantire il rispetto degli obblighi comunitari e la realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2009 2011 il finanziamento del Servizio sanitario nazionale cui concorre ordinariamente lo Stato è confermato in 102.683 milioni di euro per l’anno 2009, ai sensi delle disposizioni di cui all’articolo 1, comma 796, lettera a), della
1 bis. Per gli anni 2010 e 2011 l’accesso al finanziamento integrativo a carico dello Stato derivante da quanto disposto dal comma 1, rispetto al livello di finanziamento previsto per l’anno 2009, è subordinato alla stipula di una specifica intesa fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della
a) una riduzione dello standard dei posti letto, diretta a promuovere il passaggio dal ricovero ospedaliero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all’assistenza in regime ambulatoriale;
b) l’impegno delle regioni, anche con riferimento a quanto previsto dall’articolo 1, comma 565, lettera c), della
1) la definizione di misure di riduzione stabile della consistenza organica del personale in servizio e di conseguente ridimensionamento dei fondi della contrattazione integrativa di cui ai contratti collettivi nazionali del predetto personale;
2) la fissazione di parametri standard per l’individuazione delle strutture semplici e complesse, nonché delle posizioni organizzative e di coordinamento rispettivamente delle aree della dirigenza e del personale del comparto del Servizio sanitario nazionale, nel rispetto comunque delle disponibilità dei fondi della contrattazione integrativa, così come rideterminati ai sensi di quanto previsto dal numero 1;
c) l’impegno delle regioni, nel caso in cui si profili uno squilibrio di bilancio del settore sanitario, ad attivare anche forme di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini, ivi compresi i cittadini a qualsiasi titolo esenti ai sensi della vigente normativa, prevedendo altresì forme di attivazione automatica in corso d’anno in caso di supera mento di soglie predefinite di scostamento dall’andamento programmatico della spesa. 1 ter. Qualora non venga raggiunta l’Intesa di cui al comma 1 bis entro il 31 ottobre 2008, con la procedura di cui all’articolo 1, comma 169, della
1 quater. All’articolo l, comma 34 bis, della
a) al primo periodo, le parole: "di criteri e parametri fissati dal Piano stesso" sono sostituite dalle seguenti: "di linee guida proposte dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali ed approvate con Accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano";
b) il terzo periodo è sostituito dai seguenti: "La predetta modalità di ammissione al finanziamento è valida per le linee progettuali attuative del Piano sanitario nazionale fino all’anno 2008. A decorrere dall’anno 2009, il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, provvede a ri partire tra le regioni le medesime quote vincolate all’atto dell’adozione della propria delibera di ripartizione delle somme spettanti alle regioni a titolo di finanziamento della quota indistinta di Fondo sanitario nazionale di parte corrente. Al fine di agevolare le regioni nell’attuazione dei progetti di cui al comma 34, il Ministero dell’economia e delle finanze prov vede ad erogare, a titolo di acconto, il 70 per cento dell’importo complessivo annuo spettante a ciascuna regione, mentre l’erogazione del restante 30 per cento è subordinata all’approvazione da parte della Conferenza per manente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, dei progetti presentati dalle regioni, comprensivi di una relazione illustrativa dei risultati raggiunti nell’anno precedente. Le mancate presentazione ed approvazione dei progetti comportano, nel l’anno di riferimento, la mancata erogazione della quota residua del 30 per cento ed il recupero, anche a carico delle somme a qualsiasi titolo spettanti nell’anno successivo, dell’anticipazione del 70 per cento già erogata".
1 quinquies. Al
a) all’articolo 8 sexies, comma 5:
1) al primo periodo, le parole da: "in base ai costi standard" fino alla fine del periodo sono sostituite dalle seguenti: "tenuto conto, nel ri spetto dei principi di efficienza e di economicità nell’uso delle risorse, an che in via alternativa, di:
a) costi standard delle prestazioni calcolati in riferimento a strutture preventivamente selezionate secondo criteri di efficienza, appropriatezza e qualità dell’assistenza come risultanti dai dati in possesso del Sistema informativo sanitario;
b) costi standard delle prestazioni già disponibili presso le regioni e le province autonome;
c) tariffari regionali e differenti modalità di remunerazione delle funzioni assistenziali attuate nelle regioni e nelle province autonome";
2) il secondo periodo è sostituito dai seguenti: "Lo stesso decreto stabilisce i criteri generali, nel rispetto del principio del persegui mento dell’efficienza e dei vincoli di bilancio derivanti dalle risorse programmate a livello nazionale e regionale, in base ai quali le regioni adottano il proprio sistema tariffario, articolando tali tariffe per classi di strutture secondo le loro caratteristiche organizzative e di attività, verificati in sede di accreditamento delle strutture stesse. Le tariffe massime di cui al presente comma sono assunte come riferimento per la valutazione della congruità delle risorse a carico del Servizio sanitario nazionale. Gli importi tariffari, fissati dalle singole regioni, superiori alle tariffe massime restano a carico dei bilanci regionali. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione è abrogato il decreto del Ministro della Sanità 15 aprile 1994, recante ‘Determinazione dei criteri generali per la fissazione delle tariffe delle prestazioni di assistenza specialistica, riabilitativa ed ospedaliera’, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 107 del 10 maggio 1994";
b) all’articolo 1, comma 18, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Le attività e le funzioni assistenziali delle strutture equiparate di cui al citato articolo 4, comma 12, con oneri a carico del Servizio sanitario nazionale, sono esercitate esclusivamente nei limiti di quanto stabilito negli specifici accordi di cui all’articolo 8 quinquies.";
c) all’articolo 8 quater, al comma 3, lettera b), dopo le parole: "delle strutture al fabbisogno" sono inserite le seguenti: ", tenendo conto anche del criterio della soglia minima di efficienza che, compatibilmente con le risorse regionali disponibili, deve esser conseguita da parte delle singole strutture sanitarie,";
d) all’articolo 8 quinquies :
1) al comma 2, alinea, le parole: "accordi con le strutture pub bliche ed equiparate" sono sostituite dalle seguenti: "accordi con le strut ture pubbliche ed equiparate, comprese le aziende ospedaliero universitarie,";
2) al comma 2, lettera b), dopo le parole: "distinto per tipologia e per modalità di assistenza" è aggiunto il seguente periodo: "Le regioni possono individuare prestazioni o gruppi di prestazioni per i quali stabilire la preventiva autorizzazione, da parte dell’azienda sanitaria locale compe tente, alla fruizione presso le strutture o i professionisti accreditati";
3) dopo il comma 2 ter sono aggiunti i seguenti:
"2 quater. Le regioni stipulano accordi con le fondazioni istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e con gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici e contratti con gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico privati, che sono definiti con le modalità di cui all’articolo 10, comma 2, del
2 quinquies. In caso di mancata stipula degli accordi di cui al pre sente articolo, l’accreditamento istituzionale di cui all’articolo 8 quater delle strutture e dei professionisti eroganti prestazioni per conto del Servi zio sanitario nazionale interessati è sospeso".
1 sexies. Al fine di garantire il pieno rispetto degli obiettivi finanziari programmatici di cui al comma 1:
a) sono potenziati i procedimenti di verifica delle esenzioni, in base al reddito, dalla partecipazione del cittadino alla spesa sanitaria per le prestazioni di specialistica ambulatoriale a carico del Servizio sanitario nazionale (SSN). A tal fine, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, da adottare entro il 30 settembre 2008, sono individuate le modalità con le quali l’Agenzia delle entrate mette a disposizione del SSN, tramite il sistema della tessera sanitaria, attuativo dell’articolo 50 del
b) con il medesimo decreto di cui alla lettera a) sono definite le modalità con cui il cittadino è tenuto ad autocertificare presso l’azienda sanitaria locale di competenza la sussistenza del diritto all’esenzione per reddito in difformità dalle predette informazioni, prevedendo verifiche obbligatorie da parte delle aziende sanitarie locali delle informazioni rese da gli assistiti in contrasto con le informazioni rese disponibili al SSN e, in caso di accertata dichiarazione mendace, il recupero delle somme dovute dall’assistito, pena l’esclusione dello stesso dalla successiva prescrivibilità di ulteriori prestazioni di specialistica ambulatoriale a carico del SSN;
c) per le regioni che, ai sensi dell’articolo l, comma 180, della
1 septies. All’articolo 88 della
"2. Al fine di realizzare gli obiettivi di economicità nell’utilizzazione delle risorse e di verifica della qualità dell’assistenza erogata, secondo criteri di appropriatezza, le regioni assicurano, per ciascun soggetto erogatore, un controllo analitico annuo di almeno il 10 per cento delle cartelle cliniche e delle corrispondenti schede di dimissione, in conformità a specifici protocolli di valutazione. L’individuazione delle cartelle e delle schede deve essere effettuata secondo criteri di campionamento rigorosa mente casuali. Tali controlli sono estesi alla totalità delle cartelle cliniche per le prestazioni ad alto rischio di inappropriatezza individuate dalle regioni tenuto conto di parametri definiti con decreto del Ministro del la voro, della salute e delle politiche sociali, d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze"»;
al comma 2, le parole: «lettera a),» sono soppresse e le parole: «dell’articolo 50, della» sono sostituite dalle seguenti: «dell’articolo 50 del
All’articolo 80:
al comma 1, le parole: «di previdenza» sono sostituite dalle seguenti: «della previdenza»;
al comma 2, dopo le parole: «l’articolo 5, comma 5, del» sono inserite le seguenti: «regolamento di cui al»;
al comma 4, le parole: «comma 2» sono sostituite dalle seguenti: «comma 3»;
al comma 7, dopo le parole «Ministro dell’economia e delle finanze» sono inserite le seguenti: «previo parere della Conferenza perma nente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano»; le parole: «dall’entrata» sono sostituite dalle seguenti: «dalla data di entrata» e le parole: «della amministrazioni» sono sostituite dalle seguenti: «delle amministrazioni».
All’articolo 81:
i commi da 1 a 15 sono soppressi;
il comma 16 è sostituito dal seguente:
«16. In dipendenza dell’andamento dell’economia e dell’impatto so ciale dell’aumento dei prezzi e delle tariffe del settore energetico, l’ali quota dell’imposta sul reddito delle società di cui all’articolo 75 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con
a) ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi;
b) raffinazione petrolio, produzione o commercializzazione di benzine, petroli, gasoli per usi vari, oli lubrificanti e residuati, gas di petrolio liquefatto e gas naturale;
c) produzione o commercializzazione di energia elettrica. Nel caso di soggetti operanti anche in settori diversi da quelli di cui alle lettere a), b) e c), la disposizione del primo periodo si applica qualora i ricavi relativi ad attività riconducibili ai predetti settori siano prevalenti rispetto all’ammontare complessivo dei ricavi conseguiti. La medesima disposizione non si applica ai soggetti che producono energia elettrica mediante l’impiego prevalente di biomasse e di fonte solare fotovoltaica o eolica»;
dopo il comma 16 sono inseriti i seguenti:
«16 bis. I soggetti indicati nel comma 16 che abbiano esercitato l’op zione per la tassazione di gruppo di cui all’articolo 117 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Re pubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, assogget tano autonomamente il proprio reddito imponibile all’addizionale prevista dal medesimo comma 16 e provvedono al relativo versamento.
16 ter. I soggetti indicati nel comma 16 che abbiano esercitato, in qualità di partecipati, l’opzione per la trasparenza fiscale di cui all’articolo 115 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con
al comma 17, le parole: «in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto» sono sostituite dalle seguenti: «successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007»;
al comma 18 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «L’Autorità per l’energia elettrica e il gas presenta, entro il 31 dicembre 2008, una relazione al Parlamento relativa agli effetti delle disposizioni di cui al comma 16»;
al comma 19, capoverso «Art. 92-bis», comma 2, le parole: «n. 1602/2002» sono sostituite dalle seguenti: «n. 1606/2002»;
al comma 23, dopo la lettera a) è inserita la seguente:
«a bis) se la quantità delle rimanenze finali è inferiore a quella esi stente al termine del periodo d’imposta di prima applicazione dell’articolo 92 bis del testo unico delle imposte sui redditi approvato con
i commi 26, 27 e 28 sono soppressi;
i commi 29 e 30 sono sostituiti dai seguenti:
«29. E istituito un Fondo speciale destinato al soddisfacimento delle esigenze prioritariamente di natura alimentare e successivamente anche energetiche e sanitarie dei cittadini meno abbienti.
30. ll Fondo è alimentato:
a) dalle somme riscosse in eccesso dagli agenti della riscossione ai sensi dell’articolo 83, comma 22;
b) dalle somme conseguenti al recupero dell’aiuto di Stato dichiarato incompatibile dalla
c) dalle somme versate dalle cooperative a mutualità prevalente di cui all’articolo 82, commi 25 e 26;
d) con trasferimenti dal bilancio dello Stato;
e) con versamenti a titolo spontaneo e solidale effettuati da chiunque, ivi inclusi in particolare le società e gli enti che operano nel comparto energetico»; il comma 31 è soppresso;
i commi 32 e 33 sono sostituiti dai seguenti:
«32. In considerazione delle straordinarie tensioni cui sono sottoposti i prezzi dei generi alimentari e il costo delle bollette energetiche, nonché il costo per la fornitura di gas da privati, al fine di soccorrere le fasce deboli di popolazione in stato di particolare bisogno e su domanda di queste, è concessa ai residenti di cittadinanza italiana che versano in condizione di maggior disagio economico, individuati ai sensi del comma 33, una carta acquisti finalizzata all’acquisto di tali beni e servizi, con onere a carico dello Stato.
33. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con decreto interdipartimentale del Ministero dell’economia e delle finanze e del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sono disciplinati, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente:
a) i criteri e le modalità di individuazione dei titolari del beneficio di cui al comma 32, tenendo conto dell’età dei cittadini, dei trattamenti pensionistici e di altre forme di sussidi e trasferimenti già ricevuti dallo Stato, della situazione economica del nucleo familiare, dei redditi conseguiti, nonché di eventuali ulteriori elementi atti a escludere soggetti non in stato di effettivo bisogno;
b) l’ammontare del beneficio unitario;
c) le modalità e i limiti di utilizzo del Fondo di cui al comma 29 e di fruizione del beneficio di cui al comma 32»; dopo il comma 33 è inserito il seguente:
«33 bis. Per favorire la diffusione della carta acquisti tra le fasce più deboli della popolazione, possono essere avviate idonee iniziative di comunicazione»;
il comma 34 è sostituito dal seguente:
«34. Ai fini dell’attuazione dei commi 32 e 33, che in ogni caso deve essere conseguita entro il 30 settembre 2008, il Ministero dell’economia e delle finanze può avvalersi di altre amministrazioni, di enti pubblici, di Poste italiane Spa, di SOGEI Spa o di CONSIP Spa»;
al comma 38, le parole: «ai commi da 29 a 31» sono sostituite dalle seguenti: «al comma 29»;
dopo il comma 38 sono aggiunti i seguenti:
«38 bis. Entro sei mesi dall’approvazione del decreto di cui al comma 33 e successivamente entro il 31 dicembre di ogni anno, il Go verno presenta una relazione al Parlamento sull’attuazione della carta acquisti di cui al comma 32.
38 ter. La dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all’articolo 10, comma 5, del
All’articolo 82:
al comma 1, capoverso «5-bis», secondo periodo, dopo le parole: «in capo ai soggetti» sono inserite le seguenti: «di cui al periodo prece dente»;
ai commi 2 e 4, le parole: «a decorrere dal periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto» sono sostituite dalle seguenti: «a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007»;
al comma 4, secondo periodo, le parole: «comma precedente» sono sostituite dalle seguenti: «comma 3»;
al comma 5, le parole: «per il medesimo periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto» sono sostituite dalle seguenti: «per il medesimo periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007»;
al comma 12, le parole: «delle imposte dirette» sono sostituite dalle seguenti: «delle imposte sui redditi»;
dopo il comma 13 è inserito il seguente:
«13 bis. All’articolo 1 del
"2-bis. A decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data del 31 dicembre 2008, la percentuale indicata nel comma 2 è aumentata allo 0,350 per cento. Per il periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2008, la percentuale indicata nel comma 2 è aumentata allo 0,390 per cento; per il medesimo periodo d’imposta il versamento è effettuato, a titolo di acconto, entro il 30 novembre 2008, in misura pari allo 0,050 per cento delle riserve del bilancio dell’esercizio per il quale il termine di approvazione scade anteriormente al 25 giugno 2008"»;
al comma 14, lettera a), le parole: «esenti di cui all’articolo 10,» sono sostituite dalle seguenti: «esenti e imponibili ai sensi dell’articolo 10, primo comma,»;
al comma 17:
al primo periodo, le parole: «decreto legge» sono sostituite dalla seguente: «decreto»; dopo le parole: «articolo 37 del» sono inserite le seguenti: «testo unico di cui al» e le parole: «comma 2» sono sostituite dalle seguenti: «comma 18 del presente articolo»;
al quarto periodo, le parole: «in luogo del patrimonio all’inizio dell’anno si assume il patrimonio alla data di avvio del fondo ovvero in luogo del patrimonio alla fine dell’anno si assume il patrimonio alla data di cessazione del fondo» sono sostituite dalle seguenti: «ai fini del calcolo della media annua si assumono, rispettivamente, i valori del patrimonio alla data di avvio o di cessazione del fondo»;
al comma 18:
all’alinea, le parole: «è dovuta qualora il fondo sia costituito con apporto di immobili, diritti reali immobiliari o partecipazioni in so cietà immobiliari per la maggior parte del suo patrimonio e qualora» sono sostituite dalle seguenti: «è dovuta dai fondi per i quali non sia pre vista la quotazione dei certificati in un mercato regolamentato e che abbiano un patrimonio inferiore a 400 milioni di euro qualora sussista al meno uno dei seguenti requisiti»;
alla lettera a), le parole: «nonché da enti pubblici ed enti di pre videnza obbligatoria» sono sostituite dalle seguenti: «nonché da enti pubblici, enti di previdenza obbligatoria ed enti non commerciali di cui all’articolo 73, comma 1, lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al
alla lettera b), le parole: «e, in ogni caso, se il fondo è istituito» sono sostituite dalle seguenti: «in ogni caso il fondo sia istituito»; le parole: «da persone fisiche» sono sostituite dalle seguenti: «da una o più persone fisiche»; le parole: «al di fuori dell’esercizio d’impresa,» sono soppresse e le parole: «e da trust di cui siano disponenti o beneficiari» sono sostituite dalle seguenti: «e da trust di cui siano disponenti o beneficiari, salvo che le predette quote siano relative ad imprese commerciali esercitate da soggetti residenti ovvero a stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti»;
dopo il comma 18 è inserito il seguente:
«18 bis. L’imposta sostitutiva sui redditi diversi di natura finanziaria di cui all’articolo 5 del
il comma 19 è sostituito dal seguente:
«19. La società di gestione del risparmio verifica la sussistenza dei requisiti di cui al comma 18, considerando la media annua del valore delle quote detenute dai partecipanti nel periodo d’imposta. A tal fine, entro il 31 dicembre di ogni anno, i possessori delle quote sono tenuti a rendere apposita comunicazione scritta contenente tutte le informazioni necessarie e aggiornate ai fini dell’applicazione delle disposizioni del comma 18. La società di gestione del risparmio segnala all’Agenzia delle entrate i casi in cui i partecipanti al fondo hanno omesso, in tutto o in parte, di rendere la comunicazione di cui al presente comma, non consentendo l’applicazione dell’imposta di cui al comma 17. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate sono stabiliti termini e modalità per la segnalazione di cui al periodo precedente»;
al comma 20, primo periodo, le parole: «delle condizioni indicate» sono sostituite dalle seguenti: «dei requisiti indicati» e sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Qualora la società di gestione del risparmio non abbia potuto applicare l’imposta patrimoniale di cui al comma 17 a seguito della mancata comunicazione delle informazioni di cui al comma 19, l’imposta patrimoniale è applicata in capo ai partecipanti in proporzione al valore delle quote detenute nel medesimo periodo d’imposta e risultante dai relativi prospetti periodici redatti ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera c), numero 3), del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, di cui al
dopo il comma 21 è inserito il seguente:
«21 bis. Nel caso di rimborso delle quote di partecipazione dei fondi comuni di investimento immobiliare la ritenuta prevista dal comma 1 del l’articolo 7 del
al comma 22, capoverso 5-quater, le parole: «che detengano più del 50 per cento delle quote dei fondi» sono sostituite dalle seguenti: «il cui patrimonio sia investito in misura prevalente in quote di fondi»; dopo le parole: «articolo 37 del» sono inserite le seguenti: «testo unico di cui al» e le parole: «commi 1 e 2» sono sostituite dalle seguenti: «commi primo e secondo»;
dopo il comma 24 sono inseriti i seguenti:
«24 bis. Al comma 4 dell’articolo 27 del testo unico delle norme concernenti gli assegni familiari, di cui al decreto del Presidente della Re pubblica 30 maggio 1955, n. 797, e successive modificazioni, è aggiunta, in fine, la seguente lettera:
"g-bis) i redditi da lavoro dipendente derivanti dall’esercizio di piani di stock option".
24 ter. L’esclusione dalla base imponibile contributiva, disposta ai sensi della lettera g-bis) del comma 4 dell’articolo 27 del citato testo unico di cui al
al comma 25, le parole: «articolo 1, commi da 29 a 31» sono sostituite dalle seguenti: «articolo 81, commi 29 e 30, del presente decreto,»;
al comma 27, capoverso 3, dopo le parole: «delle società coopera ti ve e loro consorzi» sono inserite le seguenti: «, che non soddisfano i re quisiti della definizione di piccole e micro imprese di cui alla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003,».
All’articolo 83:
al comma 1, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «L’INPS e l’Agenzia delle entrate attivano altresì uno scambio telematico mensile delle posizioni relative ai titolari di partita IVA e dei dati annuali riferiti ai soggetti che percepiscono utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione, quando l’apporto è costituito esclusivamente dalla presta zione di lavoro»;
al comma 7, dopo le parole: «attività svolte» sono inserite le seguenti: «in attuazione delle disposizioni di cui ai commi 5 e 6»;
al comma 8, le parole: «lettera f)» sono sostituite dalle seguenti: «numero 7)»;
al comma 9, le parole: «elementi segnaletici» sono sostituite dalle seguenti: «elementi indicativi»;
al comma 13, alinea, sono aggiunte le seguenti parole: «, sono apportate le seguenti modificazioni»;
al comma 15, dopo le parole: «comma 7, del» sono inserite le seguenti: «regolamento di cui al»;
al comma 17, le parole: «introdotte dal» sono sostituite dalla seguente: «del»;
al comma 18, capoverso «Articolo 5 bis»:
al comma 2, le parole: «alla data della notifica» sono sostituite dalle seguenti: «alla data della consegna»; le parole: «al competente Ufficio delle entrate» sono sostituite dalle seguenti: «al competente Ufficio dell’Agenzia delle entrate»; le parole: «al Reparto della Guardia di Finanza» sono sostituite dalle seguenti: «all’organo»; le parole: «alla comunicazione, l’Ufficio delle entrate» sono sostituite dalle seguenti: «alla co municazione al competente Ufficio dell’Agenzia delle entrate, lo stesso»; e le parole: «articolo. 7» sono sostituite dalle seguenti: «articolo 7»;
al comma 3, le parole: «le somme dovute possono essere versate ratealmente ai sensi dell’articolo 8 comma 2, senza prestazione delle garanzie ivi previste,» sono sostituite dalle seguenti: «e le somme dovute risultanti dall’atto di definizione dell’accertamento parziale devono essere versate nei termini e con le modalità di cui all’articolo 8, senza prestazione delle garanzie ivi previste in caso di versamento rateale. Sull’importo delle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi al saggio legale calcolati dal giorno successivo alla data di notifica dell’atto di definizione dell’accertamento parziale»;
dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
«4. In caso di mancato pagamento delle somme dovute di cui al comma 3 il competente ufficio dell’Agenzia delle entrate provvede all’i scrizione a ruolo a titolo definitivo delle predette somme a norma dell’articolo 14 del
dopo il comma 18 sono inseriti i seguenti:
«18 bis. L’articolo 5 bis del
18 ter. In sede di prima applicazione dell’articolo 5 bis del
a) il termine per la comunicazione dell’adesione da parte del contribuente ai verbali consegnati entro la data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto è comunque prorogato fino al 30 settembre 2008;
b) il termine per la notifica dell’atto di definizione dell’accerta mento parziale relativo ai verbali consegnati al contribuente fino al 31 di cembre 2008 è comunque prorogato al 30 giugno 2009.
18 quater. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono stabilite le modalità di effettuazione della comunicazione dell’adesione da parte del contribuente prevista dall’articolo 5 bis del
al comma 19, le parole: «a far corso» sono sostituite dalle seguenti: «a decorrere»; dopo le parole: «vengono elaborati» sono inserite le seguenti: «, sentite le associazioni professionali e di categoria,» e le parole: «primo comma» sono sostituite dalle seguenti: «comma 1»;
al comma 22, le parole: «fondo speciale istituito con l’articolo 1, comma 29» sono sostituite dalle seguenti: «Fondo speciale istituito con l’articolo 81, comma 29, del presente decreto»;
dopo il comma 23 sono inseriti i seguenti:
«23 bis. All’articolo 28 del
"3-bis. ll pagamento effettuato con i mezzi diversi dal contante indi viduati ai sensi del comma 3 si considera omesso:
a) in caso di utilizzazione di un assegno, se l’assegno stesso risulta scoperto o comunque non pagabile;
b) in caso di utilizzazione di una carta di credito, se il gestore della carta non fornisce la relativa provvista finanziaria".
23 ter. All’articolo 47 bis, comma 1, del
il comma 25 è sostituito dal seguente:
«25. E istituito presso il Ministero degli affari esteri il Comitato strategico per lo sviluppo e la tutela all’estero degli interessi nazionali in economia, con compiti di analisi, indirizzo, supporto e coordinamento nel campo dei fenomeni economici complessi propri della globalizzazione quali l’influenza dei fondi sovrani e lo sviluppo sostenibile nei Paesi in via di sviluppo. La composizione del Comitato, ai cui lavori partecipano qualificati rappresentanti di Ministeri, nonché alte professionalità ed esperienze tecniche nei suoi settori di intervento, è definita con decreto del Ministro degli affari esteri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il quale sono stabilite altresìle disposizioni generali del suo funzionamento. Le funzioni di segreteria del Comitato sono assi curate, nei limiti degli ordinari stanziamenti di bilancio, dalle strutture del Ministero degli affari esteri. La partecipazione al Comitato è gratuita»;
i commi 26, 27 e 28 sono soppressi;
dopo il comma 28 sono aggiunti i seguenti:
«28 bis. All’articolo 19 bis .1, comma 1, lettera e), del
28 ter. Le disposizioni del comma 28 bis si applicano alle operazioni effettuate a partire dal 1° settembre 2008.
28 quater. Al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al
a) all’articolo 109, comma 5, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Fermo restando quanto previsto dai periodi precedenti, le spese relative a prestazioni alberghiere e a somministrazioni di alimenti e bevande, diverse da quelle di cui al comma 3 dell’articolo 95, sono deduci bili nella misura del 75 per cento.";
b) all’articolo 54, comma 5, il primo periodo è sostituito dal se guente: "Le spese relative a prestazioni alberghiere e a somministrazione di alimenti e bevande sono deducibili nella misura del 75 per cento e, in ogni caso, per un importo complessivamente non superiore al 2 per cento dell’ammontare dei compensi percepiti nel periodo di imposta".
28 quinquies. Le disposizioni del comma 28 quater entrano in vigore a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2008. Nella determinazione degli acconti dovuti per il medesimo periodo d’imposta, l’imposta del periodo precedente è determinata applicando le disposizioni del comma 28 quater.
28 sexies. Nelle more dell’adozione del decreto del Ministero dell’economia e delle finanze previsto dall’articolo 1, comma 225, della
28 septies. All’articolo 3 del
a) al comma 1, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: ", sulla quale svolge attività di coordinamento, attraverso la preventiva approvazione dell’ordine del giorno delle sedute del consiglio di amministrazione e delle deliberazioni da assumere nello stesso consiglio";
b) al comma 14, le parole da: "i risultati" fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti: "gli elementi acquisiti nello svolgimento dell’attività di coordinamento prevista dal comma 1".
28 octies. In attuazione della
28 novies. L’importo dell’aiuto oggetto di recupero è determinato secondo i seguenti criteri:
a) applicazione, in luogo del regime d’imposta sostitutiva con ali quota del 9 per cento di cui al comma 28 octies dichiarato incompatibile con il mercato comune, del regime d’imposta sostitutiva di cui all’articolo 2, comma 25, della citata
b) applicazione dell’aliquota del 19 per cento sulle differenze di valore riallineate relative a beni ammortizzabili e del 15 per cento su quelle relative a beni non ammortizzabili;
c) esclusione dal regime d’imposta sostitutiva delle differenze di valore relative alle partecipazioni detenute nella Banca d’Italia, in quanto fruenti del regime di esenzione previsto dall’articolo 87 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al
d) attualizzazione alla data del 20 giugno 2004 delle somme versate in applicazione del regime dichiarato incompatibile e decorrenza del calcolo degli interessi dovuti sugli importi oggetto di recupero a decorrere dalla stessa data;
e) determinazione degli interessi secondo le disposizioni di cui al capo V del
28 decies. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, è approvato l’apposito modello per la dichiarazione dei maggiori importi oggetto di restituzione. Il modello di dichiarazione dei maggiori importi dovuti deve essere presentato da parte dei soggetti tenuti alla restituzione dell’aiuto all’Agenzia delle entrate entro quindici giorni dalla emanazione del predetto provvedimento.
28 undecies. L’Agenzia delle entrate, sulla base delle dichiarazioni predisposte ai sensi del comma 28 decies e trasmesse da ciascun soggetto beneficiario dell’aiuto, liquida gli importi dovuti, comprensivi degli interessi, ed entro trenta giorni dalla data di scadenza del termine di presentazione della dichiarazione notifica apposita comunicazione contenente l’ingiunzione di pagamento, con l’intimazione che, in caso di mancato versamento entro trenta giorni dalla data di notifica, si procede, ai sensi del
28 duodecies. L’articolo 2, comma 26, della
Dopo l’articolo 83 è inserito il seguente:
«Art. 83-bis. - (Tutela della sicurezza stradale e della regolarità del mercato dell’autotrasporto di cose per conto di terzi). - 1. L’Osservatorio sulle attività di autotrasporto di cui all’articolo 9 del
2. Lo stesso Osservatorio, con riferimento alle tipologie dei veicoli, determina, il quindicesimo giorno dei mesi di giugno e dicembre, la quota, espressa in percentuale, dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi rappresentata dai costi del carburante.
3. Le disposizioni dei commi da 4 a 11 del presente articolo sono volte a disciplinare i meccanismi di adeguamento dei corrispettivi dovuti dal mittente per i costi del carburante sostenuti dal vettore e sono sottoposte a verifica con riferimento all’impatto sul mercato, dopo un anno dalla data della loro entrata in vigore.
4. Qualora il contratto di trasporto sia stipulato in forma scritta, ai sensi dell’articolo 6 del
5. Nel caso in cui il contratto abbia ad oggetto prestazioni di tra sporto da effettuare in un arco temporale eccedente i trenta giorni, la parte del corrispettivo corrispondente al costo del carburante sostenuto dal vettore per l’esecuzione delle prestazioni contrattuali, così come già individuata nel contratto o nelle fatture emesse con riferimento alle prestazioni effettuate dal vettore nel primo mese di vigenza dello stesso, è adeguata sulla base delle variazioni intervenute nel prezzo del gasolio da autotrazione accertato ai sensi del comma 1, laddove dette variazioni superino del 2 per cento il valore preso a riferimento al momento della sottoscrizione del contratto stesso o dell’ultimo adeguamento effettuato.
6. Qualora il contratto di trasporto di merci su strada non sia stipulato in forma scritta, ai sensi dell’articolo 6 del
7. La parte del corrispettivo dovuto al vettore, diversa da quella di cui al comma 6, deve corrispondere a una quota dello stesso corrispettivo che, fermo restando quanto dovuto dal mittente a fronte del costo del carburante, sia almeno pari a quella identificata come corrispondente a costi diversi dai costi del carburante nel provvedimento di cui al comma 2.
8. Laddove la parte del corrispettivo dovuto al vettore, diversa da quella di cui al comma 6, risulti indicata in un importo inferiore a quello indicato al comma 7, il vettore può chiedere al mittente il pagamento della differenza. Qualora il contratto di trasporto di merci su strada non sia stato stipulato in forma scritta, l’azione del vettore si prescrive decorsi cinque anni dal giorno del completamento della prestazione di trasporto. Qualora il contratto di trasporto sia stipulato in forma scritta, l’azione del vettore si prescrive in un anno ai sensi dell’articolo 2951 del codice civile.
9. Se il committente non provvede al pagamento entro i quindici giorni successivi, il vettore può proporre, entro i successivi quindici giorni, a pena di decadenza, domanda d’ingiunzione di pagamento me diante ricorso al giudice competente, ai sensi dell’articolo 638 del codice di procedura civile, producendo la documentazione relativa alla propria iscrizione all’albo degli autotrasportatori di cose per conto di terzi, la carta di circolazione del veicolo utilizzato per l’esecuzione del trasporto, la fattura per i corrispettivi inerenti alla prestazione di trasporto, la documentazione relativa all’avvenuto pagamento dell’importo indicato e i calcoli con cui viene determinato l’ulteriore corrispettivo dovuto al vettore ai sensi dei commi 7 e 8. ll giudice, verificata la regolarità della documentazione e la correttezza dei calcoli prodotti, ingiunge al committente, con decreto motivato, ai sensi dell’articolo 641 del codice di procedura civile, di pagare l’importo dovuto al vettore senza dilazione, autorizzando l’esecuzione provvisoria del decreto ai sensi dell’articolo 642 del codice di procedura civile e fissando il termine entro cui può essere fatta opposizione, ai sensi delle disposizioni di cui al libro IV, titolo I, capo I, del medesimo codice.
10. Fino a quando non saranno disponibili le determinazioni di cui ai commi 1 e 2, l’importo dell’adeguamento automatico del corrrispettivo dovuto dal committente per l’incremento dei costi del carburante sostenuto dal vettore è calcolato sulla base delle rilevazioni mensili effettuate dal Ministero dello sviluppo economico e si applica ai corrispettivi per le prestazioni di trasporto pattuite nei mesi precedenti qualora le variazioni intervenute nel prezzo del gasolio superino del 2 per cento il valore preso a riferimento al momento della conclusione del contratto. Inoltre, la quota di cui al comma 2, è pari al 30 per cento per i veicoli di massa complessiva pari o superiore a 20 tonnellate, al 20 per cento per i veicoli di massa complessiva inferiore a 20 tonnellate e pari o superiore a 3,5 tonnellate e al 10 per cento per i veicoli di massa complessiva inferiore a 3,5 tonnellate.
11. Le disposizioni dei commi da 3 a 10 del presente articolo trovano applicazione con riferimento agli aumenti intervenuti nel costo del gasolio a decorrere dal 1° luglio 2008 o dall’ultimo adeguamento effettuato.
12. ll termine di pagamento del corrispettivo relativo ai contratti di trasporto di merci su strada, nei quali siano parte i soggetti che svolgono professionalmente operazioni di trasporto, è fissato in trenta giorni dalla data di emissione della fattura da parte del creditore, salvo diversa pattuizione scritta fra le parti, in applicazione del
13. In caso di mancato rispetto del termine di cui al comma 12, il creditore ha diritto alla corresponsione degli interessi moratori di cui al l’articolo 5 del
14. Ferme restando le sanzioni previste dall’articolo 26 della
15. Le sanzioni indicate al comma 14 sono applicate dall’autorità competente.
16. Non si dà luogo all’applicazione delle sanzioni introdotte dal comma 14 nel caso in cui le parti abbiano stipulato un contratto di tra sporto conforme a un accordo volontario concluso, tra la maggioranza delle organizzazioni associative dei vettori e degli utenti dei servizi di tra sporto rappresentati nella Consulta generale per l’autotrasporto e per la logistica, per disciplinare lo svolgimento dei servizi di trasporto in uno specifico settore merceologico.
17. Al fine di garantire il pieno rispetto delle disposizioni dell’ordinamento comunitario in materia di tutela della concorrenza e di assicurare il corretto e uniforme funzionamento del mercato, l’installazione e l’esercizio di un impianto di distribuzione di carburanti non possono essere subordinati alla chiusura di impianti esistenti né al rispetto di vincoli, con finalità commerciali, relativi a contingentamenti numerici, distanze minime tra impianti e tra impianti ed esercizi o superfici minime commerciali o che pongono restrizioni od obblighi circa la possibilità di offrire, nel medesimo impianto o nella stessa area, attività e servizi integrativi.
18. Le disposizioni di cui al comma 17 costituiscono principi generali in materia di tutela della concorrenza e livelli essenziali delle prestazioni ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione.
19. All’articolo 1, comma 3, primo periodo, del
20. All’articolo 7, comma 1, del
21. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nel l’ambito dei propri poteri di programmazione del territorio, promuovono il miglioramento della rete distributiva dei carburanti e la diffusione dei carburanti ecocompatibili, secondo criteri di efficienza, adeguatezza e qualità del servizio per i cittadini, nel rispetto dei principi di non discriminazione previsti dal comma 17 e della disciplina in materia ambientale, urbanistica e di sicurezza.
22. Il Ministro dello sviluppo economico, sentita l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, determina entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto i criteri di vettoriamento del gas per autotrazione attraverso le reti di trasporto e distribuzione del gas naturale.
23. Le somme disponibili per il proseguimento degli interventi a favore dell’autotrasporto sul fondo di cui all’articolo 1, comma 918, della
24. Nel limite di spesa di complessivi 30 milioni di euro, sono ride terminati:
a) la quota di indennità percepita nell’anno 2008 dai prestatori di lavoro addetti alla guida dipendenti delle imprese autorizzate all’autotrasporto di merci per le trasferte o le missioni fuori del territorio comunale effettuate nel medesimo anno, di cui al comma 5 dell’articolo 51 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Re pubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, che non concorre a formare il reddito di lavoro dipendente, ferme restando le ulteriori disposizioni del medesimo comma 5;
b) l’importo della deduzione forfetaria relativa a trasferte effettuate fuori dal territorio comunale nel periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, previsto dall’articolo 95, comma 4, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al
25. Nel limite di spesa di 30 milioni di euro, è fissata la percentuale delle somme percepite nel 2008 relative alle prestazioni di lavoro straordinario di cui al
26. Per l’anno 2008, nel limite di spesa di 40 milioni di euro, è riconosciuto un credito di imposta corrispondente a quota parte dell’importo pagato quale tassa automobilistica per l’anno 2008 per ciascun veicolo, di massa massima complessiva non inferiore a 7,5 tonnellate, posseduto e utilizzato per la predetta attività. La misura del credito di imposta deve essere determinata in modo tale che, per i veicoli di massa massima complessiva superiore a 11,5 tonnellate, sia pari al doppio della misura del credito spettante per i veicoli di massa massima complessiva compresa tra 7,5 e 11,5 tonnellate. ll credito di imposta è usufruibile in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del
27. Tenuto conto del numero degli aventi diritto e dei limiti di spesa indicati nei commi 24, 25 e 26, con provvedimenti del direttore dell’Agen zia delle entrate e, limitatamente a quanto previsto dal comma 25, di con certo con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sono stabiliti la quota di indennità non imponibile, gli importi della deduzione forfetaria, la percentuale delle somme per lavoro straordinario non imponibile e la misura del credito di imposta, previsti dai medesimi commi, nonché le eventuali disposizioni applicative necessarie per assicurare il rispetto dei limiti di spesa di cui al comma 29.
28. Agli incentivi per le aggregazioni imprenditoriali e alla formazione professionale sono destinate risorse rispettivamente pari a 9 milioni di euro e a 7 milioni di euro. Con regolamenti governativi, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono disciplinate le modalità di erogazione delle risorse di cui al presente comma.
29. Agli oneri derivanti dall’attuazione dei commi 24, 25, 26 e 28, pari a complessivi 116 milioni di euro, di cui 106,5 milioni di euro per l’anno 2008 e 9,5 milioni di euro per l’anno 2009, si fa fronte con le ri sorse disponibili sul fondo di cui al comma 918 dell’articolo 1 della
30. Le misure previste dal regolamento di cui al decreto del Presi dente della Repubblica 29 dicembre 2007, n. 273, sono estese all’anno 2009, nell’ambito degli interventi consentiti in attuazione dell’articolo 9 del presente decreto, previa autorizzazione della Commissione europea.
31. ll Ministero delle infrastrutture e dei trasporti individua, tra le misure del presente articolo, quelle relativamente alle quali occorre la previa verifica della compatibilità con la disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato, ai sensi dell’articolo 87 del Trattato che istituisce la Comunità europea».
All’articolo 84:
al comma 1, le parole: «60, comma 7» sono sostituite dalle seguenti: «60, comma 8»; dopo le parole: «72, commi da 7 a 11» sono inserite le seguenti: «79, comma 2,» e dopo la parola: «82» sono inserite le seguenti: «, comma 16,»;
dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
«1 bis. All’onere derivante dall’attuazione dell’articolo 63, comma 9 bis, pari a 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2008 2010, nell’ambito del programma "Fondi di riserva e speciali" della missione "Fondi da ripartire" dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2008, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della solidarietà sociale.
1 ter. All’onere derivante dall’attuazione dell’articolo 63 bis, comma 5, pari a 20 milioni di euro per l’anno 2010, si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 5, comma 4, del
1 quater. Agli ulteriori oneri derivanti dall’articolo 82, comma 27, pari a 1,4 milioni di euro a decorrere dall’anno 2008, si provvede mediante riduzione lineare degli stanziamenti di parte corrente relativi alle autorizzazioni di spesa come determinate dalla Tabella C allegata alla
1 quinquies. Agli oneri derivanti dal comma 19 dell’articolo 61, pari a 400 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, che aumentano a 530 milioni di euro per l’anno 2009 e a 450 milioni di euro per gli anni 2010 e 2011 ai fini della compensazione degli effetti in termini di fabbisogno ed indebitamento netto, si provvede:
a) quanto a 120 milioni di euro per l’anno 2009 mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2008 2010, nell’ambito del programma "Fondi di riserva e speciali" della missione "Fondi da ripartire" dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2008 allo scopo parzialmente utilizzando i seguenti accantonamenti:
Ministero dell’economia e delle finanze |
846.000 |
Ministero del lavoro e della previdenza sociale |
519.000 |
Ministero della giustizia |
10.000 |
Ministero degli affari esteri |
7.800.000 |
Ministero dell’interno |
39.700.000 |
Ministero per i beni e le attività culturali |
1.568.000 |
Ministero della salute |
13.000.000 |
Ministero dei trasporti |
67.000 |
Ministero dell’università e della ricerca |
1.490.000 |
Ministero della solidarietà sociale |
55.000.000 |
|
|
b) quanto a 60 milioni di euro per l’anno 2009, mediante riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 5, comma 4 del
c) quanto a 50 milioni di euro per gli anni 2009, 2010 e 2011, mediante utilizzo di quota delle risorse di cui al comma 11 dell’articolo 61 del presente decreto;
d) quanto a 300 milioni di euro per l’anno 2009 e a 400 milioni per ciascuno degli anni 2010 e 2011, mediante utilizzo del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all’articolo 10, comma 5, del
L’Allegato A è sostituito dal seguente: