Settore: | Codici regionali |
Regione: | Lombardia |
Materia: | 3. sviluppo economico |
Capitolo: | 3.8 lavoro e formazione professionale |
Data: | 18/04/2012 |
Numero: | 7 |
Sommario |
Art. 1. (Sostituzione dell'articolo 18 della l.r. 22/2006. Tirocini) |
Art. 2. (Modifica all'articolo 19 della l.r. 22/2006. Bottega-Scuola) |
Art. 3. (Sostituzione dell'articolo 20 della l.r. 22/2006. Apprendistato) |
Art. 4. (Modifiche all'articolo 21 della l.r. 22/2006. Istituzione del Fondo regionale per il diritto all'apprendimento lungo l'arco della vita della persona. Disposizioni in materia di formazione [...] |
Art. 5. (Inserimento dell'articolo 23 bis nella l.r. 22/2006. Assolvimento obbligo politiche attive del lavoro in forma alternativa ai percorsi tradizionali) |
Art. 6. (Inserimento dell'articolo 23 ter nella l.r. 22/2006. Contrattazione di secondo livello per lo sviluppo e l'occupazione) |
Art. 7. (Modifica all'articolo 12 della l.r. 19/2007. Raccordi tra percorsi degli istituti professionali e percorsi di istruzione e formazione professionale) |
Art. 8. (Modifica all'articolo 3 della l.r. 19/2007. Reclutamento del personale docente da parte delle istituzioni scolastiche) |
Art. 9. (Modifiche agli articoli 21 e 22 della l.r. 19/2007. Valorizzazione del sistema regionale di alternanza scuola-lavoro) |
Art. 10. (Modifiche all'articolo 5 della l.r. 33/2004. Banca dati degli studenti universitari) |
Art. 11. (Contratti di collaborazione con soggetti pubblici e privati per la realizzazione di iniziative della Regione) |
Art. 12. (Modifiche all'articolo 8 della l.r. 12/2007. Utilizzo dei fanghi in agricoltura) |
Art. 13. (Modifiche alla l.r. 31/2008 in tema di servizio fitosanitario regionale) |
Art. 14. (Inserimento del Titolo VIII quater nella l.r. 31/2008. Disposizioni in materia di utilizzo di fertilizzanti azotati) |
Art. 15. (Abrogazione della l.r. 37/1993) |
Art. 16. (Modifica all'articolo 10 della l.r. 21/2008. Sale cinematografiche) |
Art. 17. (Disciplina dei titoli edilizi di cui all'articolo 27, comma 1, lettera d), della l. r. 12/2005 a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 309/2011) |
Art. 18. (Modifica all'articolo 51 della l.r. 12/2005) |
Art. 19. (Disposizioni in materia di semplificazione urbanistico-edilizia) |
Art. 20. (Interventi in materia di patrimonio pubblico. Modifiche alla l.r. 36/1994) |
Art. 21. (Inserimento dell'articolo 95 bis nella l.r. 12/2005. Disposizioni per agevolare la valorizzazione di immobili comunali) |
Art. 22. (Inserimento degli articoli 6 bis, 6 ter e 6 quater nella l.r. 6/2010. Sostenibilità delle grandi strutture di vendita) |
Art. 23. (Modifica all'articolo 4 quater della l.r. 31/2008. Istituzione del fondo per la prevenzione del rischio idrogeologico) |
Art. 24. (Modifiche alla l.r. 27/2009) |
Art. 25. (Modifiche agli articoli 29 e 30 della l.r. 26/2003. Programma energetico ambientale regionale (PEAR) e obiettivi in materia di fonti rinnovabili (FER)) |
Art. 26. (Inserimento dell'articolo 9 bis nella l.r. 24/2006. Disposizioni in materia di efficienza energetica in edilizia) |
Art. 27. (Censimento delle piccole centrali idroelettriche dismesse e dei salti d'acqua) |
Art. 28. (Modifiche al Titolo III della l.r. 26/2003. Infrastrutture per la distribuzione di energia elettrica) |
Art. 29. (Programma regionale del settore minerario) |
Art. 30. (Sostituzione dell'articolo 31 della l.r. 7/2010. Competenze regionali in materia di oli minerali) |
Art. 31. (Modifica all'articolo 10 della l.r. 24/2006. Sistemi geotermici a bassa entalpia a circuito aperto con prelievo di acqua dal sottosuolo) |
Art. 32. (Inserimento dell'articolo 21 bis nella l.r. 26/2003. Incentivi per la bonifica di siti contaminati) |
Art. 33. (Inserimento dell'articolo 8 bis nella l.r. 24/2006. Misure di semplificazione per le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera) |
Art. 34. (Modifiche all'articolo 3 della l.r. 5/2010 e all'articolo 8 della l.r. 24/2006. Riduzione degli oneri istruttori per procedimenti di VIA e AIA) |
Art. 35. (Modifiche all'articolo 1 della l.r. 5/2007. Semplificazione del nucleo di valutazione) |
Art. 36. (Finalità ed oggetto) |
Art. 37. (Disposizione generale) |
Art. 38. (Strumenti di governo del sottosuolo) |
Art. 39. (Ufficio unico per gli interventi nel sottosuolo) |
Art. 40. (PUGSS) |
Art. 41. (Regolamento per l'uso del sottosuolo) |
Art. 42. (Catasti del sottosuolo |
Art. 43. (Messa a disposizione del patrimonio pubblico) |
Art. 44. (Obbligo di posa di condotti verticali e orizzontali per la fibra ottica) |
Art. 45. (Regime abilitativo semplificato) |
Art. 46. (Partecipazione degli enti pubblici al Progetto BUL) |
Art. 47. (Atti generali di semplificazione e digitalizzazione) |
Art. 48. (Proporzionalità degli adempimenti amministrativi per le micro e le piccole imprese) |
Art. 49. (Linee guida, attività di orientamento e affiancamento all'applicazione di nuove disposizioni normative e amministrative per le imprese) |
Art. 50. (Stage formativi del personale regionale presso imprese private) |
Art. 51. (Digitalizzazione delle comunicazioni e interoperabilità tra pubbliche amministrazioni) |
Art. 52. (Accessibilità e valorizzazione del patrimonio informativo pubblico) |
Art. 52 bis. (Riuso dei programmi informatici) |
Art. 52 ter. (Interventi per la crescita digitale) |
Art. 52 quater. (Ecosistemi digitali della Lombardia) |
Art. 53. (Iniziative per la digitalizzazione attraverso strumenti di identificazione) |
Art. 54. (Qualità dei servizi pubblici) |
Art. 55. (Modifiche alla l.r. 73/1989. Semplificazione dell'annotazione all'albo delle imprese artigiane) |
Art. 56. (Appalti per favorire l'accesso alle micro, piccole e medie imprese) |
Art. 57. (Modifiche alla l.r. 1/2007. Garanzie) |
Art. 58. (Integrazione all'articolo 5 della l.r. 6/2010. Distretti del commercio) |
Art. 59. (Integrazione all'articolo 3 della l.r. 1/2007. Iniziative per l'attrattività degli investimenti) |
Art. 60. (Modifica all'articolo 4 ter della l.r. 31/2008. Istituzione del registro unico regionale dei controlli in agricoltura (RUCA)) |
Art. 61. (Inserimento dell'articolo 12 ter nella l.r. 31/2008. Razionalizzazione delle procedure di controllo in ambito veterinario delle imprese agricole ed agroalimentari) |
Art. 62. (Modifica all'articolo 9 della l.r. 11/2011. Patto di stabilità territoriale) |
Art. 63. (Abrogazione dell'articolo 179 della l.r. 31/2008. Irricevibilità dei ricorsi gerarchici avverso atti adottati da enti locali) |
Art. 64. (Entrata in vigore) |
§ 3.8.77 - L.R. 18 aprile 2012, n. 7.
Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione
(B.U. 20 aprile 2012, n. 16, suppl.)
TITOLO I
MISURE PER IL SOSTEGNO DEL CAPITALE UMANO
CAPO I
MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 28 SETTEMBRE 2006, N. 22
(IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA)
Art. 1. (Sostituzione dell'articolo 18 della
1. L'articolo 18 della
'Art. 18
(Tirocini)
1. La Regione, nel rispetto dei livelli di tutela essenziali previsti dalla normativa statale e delle proprie competenze nell'ambito del sistema educativo di istruzione e formazione e delle politiche del lavoro, promuove i tirocini presso i datori di lavoro pubblici e privati, al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nei percorsi formativi, agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, nonché favorire l'inserimento o il reinserimento lavorativo.
2. La Giunta regionale, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del presente articolo, sentiti gli organismi di cui agli articoli 7 e 8 e la competente commissione consiliare disciplina le tipologie e i criteri per la realizzazione dei tirocini, fatti salvi i tirocini curriculari di competenza dello Stato.
3. La Regione, istituisce forme di incentivazione a favore delle imprese, qualora le stesse trasformino i tirocini in formali contratti di lavoro.'.
Art. 2. (Modifica all'articolo 19 della
1. Al comma 2 dell'articolo 19 della
Art. 3. (Sostituzione dell'articolo 20 della
1. L'articolo 20 della
'Art. 20
(Apprendistato)
1. La Regione promuove le diverse forme di apprendistato ai sensi della disciplina statale.
2. La Regione riconosce il valore educativo e formativo del lavoro, valorizzando l'alternanza scuola-lavoro attraverso un più organico raccordo tra le istituzioni formative e le imprese finalizzato ad adeguare l'offerta formativa pubblica ai reali bisogni di competenze dei sistemi produttivi locali. A tal fine agevola il riconoscimento, da parte della contrattazione collettiva di secondo livello, di tutte le forme di accordo relative al contratto di apprendistato.
3. La Giunta regionale, sentiti gli organismi di cui agli articoli 7 e 8, procede immediatamente e comunque non oltre il termine di sessanta giorni dall'entrata in vigore del presente articolo a definire gli standard minimi relativi all'offerta pubblica finalizzata all'acquisizione delle competenze di base e trasversali nei contratti di apprendistato professionalizzante o di mestiere di cui all'articolo 4 del
4. La Giunta regionale disciplina gli standard formativi e la durata del periodo di apprendistato di alta formazione e di ricerca, di cui all'articolo 5 del
Art. 4. (Modifiche all'articolo 21 della
1. All'articolo 21 della
a) dopo il comma 1 sono aggiunti i seguenti commi:
'1 bis. Per favorire l'apprendimento lungo l'arco della vita della persona, finalizzato al miglioramento delle conoscenze e competenze tecnico-professionali dei cittadini residenti in Lombardia, la Giunta regionale promuove misure di sostegno ivi compreso apposito fondo istituito presso Finlombarda.
1 ter. Con provvedimento della Giunta regionale, sentite le parti sociali, sono stabiliti la dotazione finanziaria iniziale, i requisiti di accesso e le modalità di funzionamento del fondo di cui al comma 1bis.';
b) dopo il comma 2 sono aggiunti i seguenti commi:
'2 bis. La Giunta regionale definisce periodicamente, d'intesa con le parti sociali, gli indirizzi e le priorità regionali in materia di formazione continua e promuove il raccordo tra il sistema regionale della formazione continua con i fondi paritetici interprofessionali, anche al fine della certificazione delle competenze acquisite, nel rispetto delle reciproche autonomie.
2 ter. La Giunta regionale attua il monitoraggio e la valutazione della formazione continua erogata con le risorse pubbliche, europee, statali e regionali, nonché dei fondi interprofessionali nel contesto del raccordo di cui al comma 2 bis e dell'efficacia degli interventi sulle tematiche in oggetto.'.
Art. 5. (Inserimento dell'articolo 23 bis nella
1. Dopo l'articolo 23 della
'Art. 23 bis. (Assolvimento obbligo politiche attive del lavoro)
1. La Regione, sentita la commissione di cui all'articolo 8 e il Comitato di cui all'articolo 7, riconosce valore di percorso di politica attiva del lavoro, ai fini della qualificazione professionale e dell'inserimento o reinserimento lavorativo, alle attività svolte dalla persona nell'ambito del servizio civile regionale, anche in ambito ambientale, e dei lavori di pubblica utilità, le cui competenze acquisite sono certificabili ai sensi della vigente normativa regionale.'.
Art. 6. (Inserimento dell'articolo 23 ter nella
1. Dopo l'articolo 23 bis della
'Art. 23 ter. (Interventi a sostegno dello sviluppo e dell'occupazione)
1. La Regione promuove la crescita competitiva e l'attrattività del sistema produttivo lombardo anche agevolando la contrattazione collettiva di secondo livello, in coerenza con i diversi livelli previsti dai CCNL, con le previsioni dell'Accordo interconfederale del 28 giugno 2011 e dell'articolo 8 del
2. Ferma restando l'autonomia delle parti sociali in materia di contrattazione collettiva, la Giunta regionale sostiene accordi o intese sul territorio regionale, coerenti con il comma 1, tra le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e delle imprese comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o loro articolazioni a livello regionale e territoriale o aziendale che, anche attraverso il concorso responsabile e partecipato dell'impresa e degli enti bilaterali e dei lavoratori e loro rappresentanze, ed escludendo ulteriori livelli di contrattazione, introducano modelli virtuosi ed innovativi finalizzati a:
a) favorire l'accesso al mondo del lavoro dei giovani;
b) favorire la ricollocazione dei lavoratori espulsi dal mondo del lavoro;
c) realizzare forme organiche e stabili di welfare aziendale;
d) incrementare la produttività e i salari attraverso forme innovative di flessibilità organizzativa del lavoro.
3. Nell'ambito e per le finalità di cui alle lettere a), b), c) e d), la Regione destina una quota non inferiore al 20 per cento degli stanziamenti annuali previsti a sostegno dello sviluppo dell'occupazione.'.
CAPO II
MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 6 AGOSTO 2007, N. 19 (NORME SUL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE DELLA REGIONE LOMBARDIA)
Art. 7. (Modifica all'articolo 12 della
1. Alla
a) dopo il comma 1 dell'articolo 12 è aggiunto il seguente:
'1 bis. La Regione in coerenza con la vigente normativa nazionale prevede, nell'ambito del piano regionale dei servizi di cui all'art. 7, comma 6, l'offerta in via sussidiaria da parte degli istituti professionali statali dei percorsi di istruzione e formazione professionale che consentono il conseguimento della qualifica e del diploma professionale rispettivamente di terzo e quarto anno.'.
Art. 8. (Modifica all'articolo 3 della
1. Alla
a) dopo il comma 2 dell'articolo 3 sono aggiunti i seguenti:
'2 bis. Al fine di realizzare l'incrocio diretto tra la domanda delle istituzioni scolastiche autonome e l'offerta professionale dei docenti, a titolo sperimentale, nell'ambito delle norme generali o di specifici accordi con lo Stato, per un triennio a partire dall'anno scolastico successivo alla stipula, le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi, per reclutare il personale docente con incarico annuale necessario a svolgere le attività didattiche annuali e di favorire la continuità didattica.
2 ter. E' ammesso a partecipare alla selezione il personale docente del comparto scuola iscritto nelle graduatorie provinciali ad esaurimento.
2 quater. Le modalità di espletamento del bando di concorso sono definite, nel rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza e pubblicità, con deliberazione della Giunta regionale, sulla base dell'intesa di cui al comma 2 bis.
2 quinquies. La Giunta regionale relaziona semestralmente sulla sperimentazione alla commissione consiliare competente.'.
Art. 9. (Modifiche agli articoli 21 e 22 della
1. All'articolo 21 della
a) al comma 1, le parole: ' l'articolo 18' sono sostituite dalle seguenti: 'gli articoli 18, 19 e 20';
b) al comma 2, le parole: 'agli articoli 48, 49 e 50 del d.lgs. 276/2003' sono sostituite dalle seguenti: 'agli articoli 3, 4 e 5 del
c) il comma 3 è abrogato.
2. All'articolo 22 della
a) alla lettera a) del comma 2, sono soppresse le parole: 'nonché gli obiettivi generali dei percorsi in apprendistato';
b) la lettera d) del comma 2, è sostituita dalla seguente:
'd) la modulazione temporale tra attività formativa e tirocinio in azienda.';
c) alla lettera a) del comma 3, sono soppresse le parole: 'nonché dei percorsi in apprendistato secondo quanto previsto dall'articolo 48 del d.lgs. 276/2003';
d) la lettera b) del comma 3 è soppressa.
CAPO III
ULTERIORI INTERVENTI A SOSTEGNO DEL CAPITALE UMANO
Art. 10. (Modifiche all'articolo 5 della
1. Alla
a) dopo il comma 3 dell'articolo 5 sono inseriti i seguenti:
'3 bis. Al fine di monitorare l'efficacia delle politiche integrate per l'inserimento lavorativo, nell'ambito del sistema informativo di cui al comma 3 confluiscono, previo accordo con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dati privi di elementi identificativi relativi agli studenti che frequentano le università, le istituzioni AFAM e le scuole superiori per mediatori linguistici aventi sede legale in Lombardia, nonché dati privi di elementi identificativi relativi agli studenti residenti nel territorio della Regione che frequentano percorsi accademici in altre Regioni.
3 ter. I dati sono resi disponibili agli operatori del mercato del lavoro per favorire un incontro tra domanda e offerta di lavoro aperto e trasparente.
3 quater. I dati raccolti possono inoltre essere utilizzati dalla Regione al fine di impostare la programmazione, a seguito di intesa con il Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca e con le università con sede operativa in Lombardia, di corsi di laurea e insegnamenti specifici che risultano essere maggiormente necessari al territorio lombardo. I dati possono essere altresì utilizzati, sempre in accordo con il Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca e con le università con sede operativa in Lombardia, al fine di modificare i numeri di accesso alle facoltà.'.
Art. 11. (Contratti di collaborazione con soggetti pubblici e privati per la realizzazione di iniziative della Regione) [2]
1. Al fine di favorire la realizzazione di proprie iniziative attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, la Regione promuove, anche per il tramite degli enti del sistema regionale di cui alla
2. I proventi in denaro derivanti dai contratti di cui al comma 1, se riguardanti iniziative attuate direttamente dalla Regione, confluiscono all'UPB 3.4.10 'Introiti diversi" dello stato di previsione delle entrate e sono allocate all'UPB 4.2.2.187 "Azioni di comunicazione interna ed esterna" dello stato di previsione delle spese dell'esercizio finanziario del bilancio 2012 e successivi, eccezion fatta per le risorse esplicitamente destinate a manifestazioni culturali che vengono allocate all'UPB 1.2.2.54 'Qualificazione e sostegno delle attività culturali' dello stato di previsione delle spese dell'esercizio finanziario del bilancio 2012 e successivi; gli stessi proventi, se derivanti da iniziative attuate tramite gli enti del sistema regionale, confluiscono direttamente in un fondo appositamente istituito con deliberazione della Giunta regionale presso i medesimi enti. Con la stessa deliberazione sono disciplinate le modalità di funzionamento del fondo.
3. Dalla data di pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione della deliberazione di cui al comma 1 è abrogata la
TITOLO II
MISURE PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO
Art. 12. (Modifiche all'articolo 8 della
1. Alla
a) all'articolo 8, comma 8, le parole 'Entro il termine di cui al comma 7' sono sostituite delle seguenti: 'Entro il 30 giugno 2012';
b) all'articolo 8, comma 8, dopo le parole 'scopi agricoli' sono inserite le parole: 'in relazione alle caratteristiche dei suoli, alla loro utilizzazione, ai tipi di colture praticate, alla composizione dei fanghi, alle modalità di trattamento, nonché prevedendo una normativa che vincoli le autorizzazioni, utilizzando come riferimento la scala di bacino, individuando possibili interazioni dell'utilizzo dei fanghi con il rispetto della normativa connessa alla Direttiva 91/676/CEE del Consiglio del 12 dicembre 1991, relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole, dando priorità all'utilizzo agronomico degli effluenti zootecnici.';
c) all'articolo 8, il comma 9 è sostituito dal seguente:
'9. Nelle more dell'entrata in vigore del provvedimento regionale di cui al comma 8, sono sospesi i procedimenti relativi alle istanze pendenti, ivi incluse quelle presentate dopo l'entrata in vigore della legge regionale recante 'Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione', per il rilascio di nuove autorizzazioni relative all'utilizzo dei fanghi in agricoltura. La sospensione non può comunque protrarsi oltre la data indicata al comma 8. Le autorizzazioni già rilasciate sono adeguate alle nuove disposizioni del provvedimento regionale di cui al comma 8 nei tempi e secondo le modalità indicate nel provvedimento medesimo.'.
Art. 13. (Modifiche alla
1. Alla
a) l'articolo 67 della
1) al comma 3 sono soppresse le lettere: g), f) limitatamente alla frase 'l'accreditamento e il controllo dei fornitori di materiale di moltiplicazione di fruttiferi, ortive e ornamentali, nonché', o);
2) dopo il comma 3 è inserito il seguente:
'3 bis. ERSAF svolge le seguenti funzioni:
a) il rilascio delle autorizzazioni fitosanitarie previste all'articolo 71 della presente legge;
b) l'accertamento delle violazioni alle normative in materia fitosanitaria e di altre normative espressamente affidate e l'irrogazione delle sanzioni amministrative previste dalla normativa nazionale.';
3) al comma 4 dopo le parole 'le competenze gestionali di cui al comma 2' sono inserite le seguenti parole 'e le funzioni di cui al comma 3 bis';
b) dopo l'articolo 70 è inserito il seguente:
'Art. 70 bis. (Agente fitosanitario)
1. Il servizio fitosanitario può avvalersi di personale tecnico di supporto agli ispettori fitosanitari denominato agente fitosanitario.
2. L'agente fitosanitario, opportunamente formato secondo criteri stabiliti con provvedimento del dirigente del servizio fitosanitario, opera su incarico del dirigente del servizio stesso relativamente alle funzioni previste dall'articolo 35 del
Art. 14. (Inserimento del Titolo VIII quater nella
1. Alla
a) dopo il Titolo VIII ter è inserito il seguente:
'TITOLO VIII quater
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEI FERTILIZZANTI AZOTATI INCLUSI GLI EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO, LE ACQUE DI VEGETAZIONE DEI FRANTOI OLEARI E LE ACQUE REFLUE DERIVANTI DA AZIENDE AGRICOLE E DA PICCOLE AZIENDE AGROALIMENTARI.
Art. 130 octies. (Disciplina delle attività di utilizzazione agronomica dei fertilizzanti azotati)
1. In attuazione delle disposizioni dell'articolo 112 del
Art. 130 nonies. (Vigilanza)
1. Fino all'attuazione dell'articolo 23, commi 18 e 19, del
2. L'attività di vigilanza e controllo sull'osservanza degli obblighi connessi al trasporto degli effluenti di allevamento tra imprese agricole o tra imprese agricole e centri di trattamento è esercitata dai comuni a cui competono l'accertamento delle violazioni e l'irrogazione delle relative sanzioni.
3. Sono fatte comunque salve le competenze in materia sanitaria e ambientale attribuite dall'ordinamento.
4. L'irrogazione delle sanzioni relative all'accertamento delle violazioni di cui al comma 1 compete alla Regione.
Art. 130 decies. (Sanzioni)
1. L'inosservanza degli adempimenti amministrativi previsti dai programmi d'azione, dalle decisioni comunitarie e dalle linee guida comporta l'irrogazione di una sanzione da 200 euro a 2.000 euro.
2. Fatto salvo quanto previsto al comma 1, l'inosservanza delle disposizioni relative all'utilizzazione agronomica dei fertilizzanti azotati inclusi gli effluenti di allevamento, le acque di vegetazione dei frantoi oleari e le acque reflue derivanti da aziende agricole e da piccole aziende agroalimentari comporta l'irrogazione di una sanzione da 500 euro a 5.000 euro.
3. L'inosservanza delle disposizioni sulle caratteristiche, sulle dimensioni e sullo stato di manutenzione dei contenitori per lo stoccaggio dei fertilizzanti azotati inclusi gli effluenti di allevamento, le acque di vegetazione dei frantoi oleari e le acque reflue derivanti da aziende agricole e da piccole aziende agroalimentari comporta l'irrogazione di una sanzione da euro 1.000 a euro 10.000.
4. La reiterazione delle inosservanze di cui al presente articolo comporta l'irrogazione di una sanzione amministrativa pari al doppio della sanzione massima applicabile per ciascuna tipologia. Per reiterazione s'intende quanto stabilito dall'articolo 8 bis della
5. La Giunta regionale fornisce, con propria deliberazione, indicazioni di massima in ordine alla valutazione delle tipologie e della gravità delle infrazioni, nel rispetto di quanto stabilito dalla
6. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 137, comma 14, del
Art. 15. (Abrogazione della
1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogate:
a) la
b) la lettera e) del comma 1 dell'articolo 177 della
Art. 16. (Modifica all'articolo 10 della
1. All'articolo 10 della
'2 bis. Le sale e arene cinematografiche, qualora realizzate nei centri urbani in complessi che prevedano la presenza di spazi per attività culturali, formative e ricreative, sono attrezzature di interesse generale. Ad esse si applicano le disposizioni di cui agli articoli 9 e 90 della
Art. 17. (Disciplina dei titoli edilizi di cui all'articolo 27, comma 1, lettera d), della
1. In relazione agli interventi di ristrutturazione edilizia oggetto della sentenza della Corte Costituzionale del 21 novembre 2011, n. 309, al fine di tutelare il legittimo affidamento dei soggetti interessati, i permessi di costruire rilasciati alla data del 30 novembre 2011 nonché le denunce di inizio attività esecutive alla medesima data devono considerarsi titoli validi ed efficaci fino al momento della dichiarazione di fine lavori, a condizione che la comunicazione di inizio lavori risulti protocollata entro il 30 aprile 2012 [4].
2. Dopo il punto 7 della lettera e) del comma 1 dell'articolo 27 della
'7 bis. Gli interventi di integrale sostituzione edilizia degli immobili esistenti, mediante demolizione e ricostruzione anche con diversa localizzazione nel lotto e con diversa sagoma, con mantenimento della medesima volumetria dell'immobile sostituito.'.
3. Dopo il comma 10 dell'articolo 44 della
'10 bis. I comuni, nei casi di ristrutturazione comportante demolizione e ricostruzione ed in quelli di integrale sostituzione edilizia possono ridurre, in misura non inferiore al cinquanta percento, ove dovuti, i contributi per gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria.'.
Art. 18. (Modifica all'articolo 51 della
1. Il comma 1 bis dell'articolo 51 della
'1 bis. Relativamente agli ambiti di cui all'articolo 10, comma 2, i comuni definiscono i criteri per l'individuazione delle destinazioni d'uso escluse, al fine di evitare possibili danni alla salute, al patrimonio artistico e culturale, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, all'ambiente ed al paesaggio, ivi incluse la tutela del decoro, del contesto sociale e architettonico, nonché alla salvaguardia e promozione dell'identità e della cultura locale.'.
Art. 19. (Disposizioni in materia di semplificazione urbanistico-edilizia)
1. Per garantire ed accelerare il perseguimento degli obiettivi comunitari in materia energetica, gli interventi di riqualificazione energetica e di risanamento dall'amianto, connessi a funzioni residenziali, sono realizzati previa comunicazione al Comune ai sensi dell'articolo 6 del
Art. 20. (Interventi in materia di patrimonio pubblico. Modifiche alla
1. La Giunta regionale, anche in conformità a quanto previsto dall'articolo 3 ter, del
2. Alla
a) dopo l'articolo 9, è inserito il seguente:
'Art. 9 bis. (Norma per facilitare la valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale)
1. Allo scopo di facilitare il riordino e la valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale, anche attraverso l'alienazione degli immobili di proprietà regionale o anche di enti o società partecipate o comunque facenti parte del sistema regionale, di cui alla
2. Nei casi di cui al comma 1, la Regione, sentiti i comuni interessati, prevede espressamente, per ogni singolo immobile, le destinazioni funzionali e i parametri urbanistici idonei a garantire la riqualificazione del territorio, nonché la valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale e prevede altresì forme di compensazione e mitigazione degli interventi stessi, qualora ricadenti in un parco regionale istituito ai sensi della
3. Le previsioni del piano territoriale regionale concernenti gli interventi di cui al presente articolo hanno efficacia prevalente e vincolante ai sensi dell'articolo 20, commi 4 e 5, e dell'articolo 2, comma 4, della l.r. 12/2005.';
b) l'art. 15 bis è sostituito dal seguente:
'Art. 15 bis. (Modalità di gestione indiretta del patrimonio immobiliare)
1. La Giunta regionale è autorizzata a promuovere, nel rispetto delle vigenti previsioni in tema di gestione collettiva del risparmio, laddove applicabili, la costituzione di società o l'istituzione di fondi immobiliari, aventi lo scopo della valorizzazione, della riqualificazione urbana, della gestione, della manutenzione e della dismissione del patrimonio immobiliare regionale e, previa intesa con i soggetti interessati, del patrimonio immobiliare di ogni altro soggetto pubblico, ivi incluso quello delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere. L'ammontare della percentuale del capitale della società per azioni o l'ammontare delle quote del fondo immobiliare da detenere da parte della Regione e la proposta del relativo Statuto sono determinati dalla Giunta regionale, sentito il parere della competente commissione consiliare. Nel caso di promozione da parte della Giunta regionale di fondi immobiliari, la stessa si avvale di apposito soggetto autorizzato, in base al
Art. 21. (Inserimento dell'articolo 95 bis nella
1. Alla
'Art. 95 bis. (Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari)
1. Il presente articolo, in attuazione dell'articolo 27, comma 1, del
2. Relativamente agli immobili per i quali sono indicate destinazioni d'uso urbanistiche in contrasto con il PGT, la deliberazione del consiglio comunale di approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari equivale ad automatica approvazione di variante allo stesso PGT, nei soli casi in cui oggetto di variante sono previsioni del piano dei servizi ovvero previsioni del piano delle regole riferite agli ambiti del tessuto urbano consolidato.
3. Nel piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari non possono essere compresi immobili per i quali siano indicate destinazioni d'uso urbanistiche in contrasto con previsioni prevalenti del PTCP o del PTR.
4. Le varianti urbanistiche di cui al comma 2 che determinano l'uso di piccole aree a livello locale ovvero modifiche minori del piano dei servizi e del piano delle regole non sono soggette a valutazione ambientale strategica.'.
Art. 22. (Inserimento degli articoli 6 bis, 6 ter e 6 quater nella
1. Alla
'Art. 6 bis. (Sostenibilità delle grandi strutture di vendita)
1. La Giunta regionale definisce linee guida relative alle misure e alle contribuzioni finanziarie di cui al programma pluriennale per lo sviluppo del settore commerciale e alle relative modalità attuative finalizzate ad assicurare la sostenibilità socio-economica, territoriale e ambientale degli insediamenti di grandi strutture di vendita.
2. In particolare, le linee guida:
a) promuovono lo sviluppo sostenibile complessivo del territorio nel quale ricadono gli insediamenti commerciali e i loro impatti;
b) orientano i comportamenti dei comuni e degli altri soggetti pubblici alle migliori pratiche, anche in ordine all'impiego delle risorse messe a disposizione dai privati per la sostenibilità delle strutture e l'annullamento delle esternalità negative;
c) promuovono la realizzazione diffusa di azioni di responsabilità sociale d'impresa da parte degli operatori economici e delle loro associazioni;
d) prevedono forme di monitoraggio sull'esecuzione delle misure individuate.
3. La struttura regionale competente in materia adotta i provvedimenti attuativi delle linee guida.
4. I criteri e le indicazioni operative relative alla sostenibilità sono disciplinate da separato atto della competente struttura regionale anche ai fini della individuazione degli indicatori necessari a definire il grado di efficacia delle misure delle azioni compensative proposte.
Art. 6 ter. (Utilizzo di energie sostenibili nelle medie e grandi strutture di vendita)
1. La Giunta regionale prevede criteri premiali per il rilascio delle autorizzazioni relative alla realizzazione e all'ampliamento delle grandi strutture di vendita in relazione alla qualità delle prestazioni energetiche degli edifici e alla percentuale di copertura del fabbisogno energetico mediante fonti rinnovabili, nonché alla realizzazione di infrastrutture per la fornitura di energia elettrica ai veicoli e alle celle frigorifere dei mezzi di trasporto in sosta, al fine di evitare le emissioni connesse all'uso di generatori.
2. La Giunta regionale promuove accordi con le associazioni ed i soggetti rappresentativi della media e grande distribuzione per la progressiva adozione di sistemi di gestione dell'energia finalizzati al progressivo risparmio energetico, anche adottando uno specifico schema di certificazione su base regionale.
Art. 6 quater. (Azioni di riduzione dei rifiuti attuate nelle medie e grandi strutture di vendita)
1. In caso di autorizzazioni relative alla realizzazione o all'ampliamento delle medie e grandi strutture di vendita, l'operatore richiedente è tenuto ad adottare le azioni volte alla riduzione dei rifiuti contenute nel Piano d'azione per la Riduzione Rifiuti urbani in Lombardia (PARR).'.
Art. 23. (Modifica all'articolo 4 quater della
1. Alla
a) dopo il comma 5 dell'articolo 4 quater sono aggiunti i seguenti:
'5 bis. E' istituito il fondo per la realizzazione di interventi di prevenzione del rischio idrogeologico, alimentato dal versamento da parte dei proponenti di ogni mutamento di destinazione d'uso del suolo oggetto di vincolo idrogeologico di cui all'articolo 44, di un importo fissato con deliberazione della Giunta regionale, previo parere della commissione consiliare competente, sulla base dei seguenti criteri:
a) superficie oggetto di mutamento di destinazione d'uso del suolo, espressa in metri quadrati;
b) ubicazione dell'intervento, distinguendo tra comuni montani e comuni non montani; particolare attenzione é prestata alla salvaguardia delle aree montane nell'ottica del mantenimento delle attività agricole collocate in quei territori, anche come misura per contrastare lo spopolamento;
c) volume di terreno da movimentare, espresso in metri cubi;
d) tipologia di destinazione d'uso richiesta in mutamento a quella esistente.
5 ter. All'introito delle somme derivanti dall'applicazione del comma 5 bis si provvede con l'UPB 4.5.202 'Assegnazioni e trasferimenti da altri soggetti' dello stato di previsione delle entrate del bilancio per l'esercizio finanziario 2012 e successivi. L'utilizzo del fondo per la prevenzione del rischio idrogeologico è vincolato ai territori soggetti al medesimo vincolo.
5 quater. Le risorse per la realizzazione di interventi di prevenzione del rischio idrogeologico sono allocate alla UPB 3.2.3.110 'Pianificazione territoriale e difesa suolo' dello stato di previsione delle spese del bilancio per l'esercizio finanziario 2012 e successivi.
5 quinquies. Il versamento dell'importo compensativo di cui al comma 5 bis è condizione necessaria al rilascio dell'autorizzazione al mutamento di destinazione d'uso del suolo.
5 sexies. La Regione rende pubbliche annualmente le somme raccolte in applicazione del comma 5 bis, nonché l'elenco degli interventi finanziati e la loro ubicazione.
5 septies. La Regione collabora con il Ministero delle politiche agricole all'attuazione delle linee guida per il monitoraggio annuale del consumo del suolo agricolo su base regionale e la sua riduzione, con l'obiettivo di raggiungere entro il 2020 il dimezzamento degli indici di consumo rilevati nell'anno 2012.
5 octies. Costituisce titolo prioritario per l'accesso al 'Fondo per la prevenzione del rischio idrogeologico' lo svolgimento di attività agro-forestali, anche in forma consorziata, connesse alla prevenzione del rischio idrogeologico.'.
Art. 24. (Modifiche alla
1. Alla
a) alla fine del comma 1 dell'articolo 11 è aggiunto il seguente periodo: 'Le ALER per l'esercizio delle funzioni di verifica e controllo dei requisiti di accesso, permanenza e pagamento dei canoni di edilizia residenziale pubblica sono equiparate agli enti pubblici, anche ai fini della disciplina del trattamento dei dati.';
b) il comma 2 dell'articolo 13 è sostituito dal seguente:
'2. Entro i limiti delle risorse determinate secondo le modalità stabilite al comma 1, le ALER destinano le economie di spesa riscontrate a conclusione dei singoli procedimenti alle seguenti finalità:
a) interventi di ristrutturazione, recupero e manutenzione straordinaria del proprio patrimonio di edilizia residenziale pubblica;
b) acquisizione di aree di fabbricati;
c) imprevisti e interventi per la sicurezza del patrimonio immobiliare e degli inquilini;
d) riqualificazione degli immobili per interventi finalizzati all'abbattimento delle barriere architettoniche.';
c) alla fine del primo periodo del comma 2 dell'articolo 46 sono aggiunte le parole: ', secondo i termini di cui agli ultimi due periodi del comma 14 dell'articolo 1 della
TITOLO III
INTERVENTI IN MATERIA AMBIENTALE
Art. 25. (Modifiche agli articoli 29 e 30 della
1. Dopo la lettera c) del comma 1 dell'articolo 29 della
'c bis) promuovere interventi per la realizzazione di impianti di produzione di biometano a partire da matrici di scarto o sottoprodotti delle attività agricole o agroindustriali;'.
2. Alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 29 della
3. Dopo il comma 1 quater dell'articolo 29 della
'1 quinquies. La Regione istituisce, senza oneri aggiuntivi per il bilancio regionale, il registro regionale degli impianti alimentati da fonti rinnovabili allo scopo di garantire il monitoraggio sull'andamento della produzione e di favorire la semplificazione dei procedimenti amministrativi.
1 sexies. Al fine di concorrere al raggiungimento degli obiettivi di cui all'articolo 30, comma 2 bis, e di valorizzare le risorse locali, la Giunta regionale adotta linee guida per favorire la valorizzazione energetica degli scarti di potatura derivanti dalla manutenzione del verde pubblico, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 184 bis del
4. Dopo il comma 2 dell'articolo 30 della
“2 bis. La Giunta regionale provvede affinché il PEAR:
a) recepisca gli obiettivi di copertura da fonti energetiche rinnovabili sul consumo finale lordo di energia, definiti nel decreto ministeriale di cui all’articolo 37, comma 6, del
b) incrementi di almeno il 50 per cento gli obiettivi relativi alla copertura da fonti energetiche rinnovabili di origine termica, fotovoltaica e da biogas sul consumo finale lordo di energia, da raggiungere entro il 2020.”.
Art. 26. (Inserimento dell'articolo 9 bis nella
1. Dopo l'articolo 9 della
'Art. 9 bis. (Disposizioni in materia di efficienza energetica in edilizia)
1. La Giunta regionale stabilisce le modalità, nell'ambito della disciplina finalizzata a limitare il consumo energetico degli edifici di cui all'articolo 9, comma 1, lettera a), per anticipare al 31 dicembre 2015 l'applicazione dei limiti di fabbisogno energetico previsti dall'articolo 9 della direttiva 2010/31/UE.
2. La Regione si attiva attraverso propri atti emanati dalla Giunta regionale affinché vengano agevolate le attività delle Energy Service Companies o Società di Servizio Energia (ESCO).'.
Art. 27. (Censimento delle piccole centrali idroelettriche dismesse e dei salti d'acqua)
1. Nell'ambito della valorizzazione delle fonti di produzione di energia rinnovabile, la Regione Lombardia promuove, d'intesa con i comuni, il censimento dei salti d'acqua e delle piccole centrali idroelettriche dismesse, affinché ne sia promosso l'accesso per la produzione di energia per usi civili ed industriali.
Art. 28. (Modifiche al Titolo III della
1. Al Titolo III - Disciplina del settore energetico - della
a) alla lettera e) del comma 1 dell'articolo 28 le parole 'di tensione nominale fino a 150 KV, insistenti sul territorio provinciale' sono sostituite dalle seguenti: 'non appartenenti alla Rete di Trasmissione Nazionale (RTN) e a quelli individuati dall'articolo 4, comma 4, del
b) dopo l'articolo 29 è inserito il seguente:
'Art. 29 bis. (Infrastrutture per la distribuzione di energia elettrica)
1. La Giunta regionale approva, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore delle disposizioni di cui al presente articolo, un regolamento ai sensi dell'articolo 42, comma 1, lettera b), dello Statuto d'autonomia della Lombardia, per disciplinare la realizzazione e la gestione, sul territorio regionale, delle infrastrutture elettriche non facenti parte della RTN, secondo principi di economicità, tutela degli operatori e dei soggetti interferiti, efficacia, efficienza, trasparenza e semplificazione dell'azione amministrativa.
2. Le infrastrutture lineari e puntuali per la distribuzione di energia elettrica:
a) sono opere di pubblica utilità, di norma ricollocabili, se non dichiarate inamovibili, per ragioni di prevalente interesse pubblico;
b) sono soggette, fuori dai casi di cui al comma 7, a denuncia di inizio lavori (DIL), i nuovi interventi e le varianti che implicano un aumento della tensione, secondo quanto stabilito dal regolamento di cui al comma 1;
c) sono soggetti ad autorizzazione amministrativa i nuovi interventi e le varianti non rientranti nelle tipologie previste dal regolamento di cui al comma 1.
3. Il regolamento di cui al comma 1 definisce quanto non ricompreso nel regime autorizzatorio o di DIL per le infrastrutture lineari e puntuali di cui al comma 2.
4. I distributori di energia elettrica sono tenuti a:
a) rendere pubblico il piano di sviluppo della rete elettrica, ai sensi dell'articolo 18, comma 3, del
b) censire le infrastrutture elettriche di distribuzione di nuova costruzione, quelle esistenti ovvero quelle sostitutive di queste ultime, secondo modalità stabilite dal regolamento di cui al comma 1;
c) inviare la comunicazione relativa all'attività di cui alla lettera b) al gestore del catasto di cui al comma 8.
5. Gli elettrodotti di distribuzione di nuova costruzione, quelli esistenti ovvero quelli sostitutivi di questi ultimi:
a) sono progettati in coerenza con le specifiche delle 'smart grid', di cui all'articolo 18, comma 1, del
b) in aree urbane, sono realizzati, di norma, in cavo interrato, ad esclusione dei casi di interferenze manifeste non ovviabili con l'applicazione delle usuali tecniche costruttive o il cui superamento richieda oneri non coerenti con l'investimento complessivo ovvero nei casi di incompatibilità con i tempi di realizzazione degli stessi stabiliti dalla AEEG ai fini della connessione;
c) qualora interrati, sono posati, in via prioritaria e sempre che non vi siano contrarie esigenze tecniche di esercizio, in corrispondenza di banchine stradali di aree pubbliche e di uso pubblico, compatibilmente con quanto previsto dalla
6. Dalla data di entrata in vigore del presente articolo la presentazione di progetti per la realizzazione di nuove infrastrutture elettriche in cavo interrato in alta tensione e aventi uno sviluppo lineare individuato dal regolamento di cui al comma 1, nonché la progettazione di aree di nuova espansione edilizia e di arterie stradali di nuova costruzione o soggette al rifacimento del fondo stradale prevedono la realizzazione, quali opere di urbanizzazione primaria, di trincee polifunzionali atte ad allocare reti di sotto-servizi.
7. Le infrastrutture elettriche, di cui al comma 1, sottoposte a regime autorizzativo e contestuali e funzionali agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, sono autorizzate mediante un procedimento unico secondo le modalità previste dal
8. E' istituito il catasto regionale degli elettrodotti, di cui all'articolo 8, comma 1, lettera d), della
9. Alle spese derivanti dalla implementazione del catasto degli elettrodotti, istituito ai sensi del comma 8, si provvede con i finanziamenti statali previsti dalla
10. Ai fini dell'implementazione del catasto di cui al comma 8, il gestore della RTN è tenuto a comunicare al gestore del catasto regionale degli elettrodotti le informazioni ed i dati per il catasto nazionale delle sorgenti fisse e mobili dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici con gli stessi tempi e modalità previsti per l'implementazione di quest'ultimo. Ove non diversamente disposto in attuazione dell'articolo 7 della
11. Le disposizioni dei commi precedenti si applicano anche ai procedimenti autorizzativi in essere all'entrata in vigore del presente articolo, ad esclusione dei casi in cui si sia conclusa la conferenza di servizi indetta dalla provincia competente ai sensi dell'articolo 28, comma 1, lettera e).
12. Sono previste le seguenti sanzioni amministrative, applicate secondo le modalità stabilite dal regolamento di cui al comma 1:
a) 50 euro per metro lineare di infrastruttura realizzata in caso di omessa presentazione della DIL, di cui al comma 2, lett. b), o in assenza dell'autorizzazione amministrativa di cui al comma 2, lett. c);
b) 70 euro per metro lineare di infrastruttura realizzata in caso di non conformità delle opere ovvero di omesso adempimento alle connesse misure prescrittive;
c) da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 10.000 euro per il mancato adempimento agli obblighi di cui ai commi 4 e 10;
d) 100 euro per metro lineare di infrastruttura realizzata in caso di accertamento di rischi per l'incolumità e la salute pubblica, pregiudizi per le componenti ambientali e territoriali locali e danni ai beni interferiti, conseguenti alle violazioni e inadempienze di cui alle lettere a) e b).
13. Le somme riscosse a seguito dell'irrogazione delle sanzioni di cui al comma 12 sono introitate dall'autorità competente al rilascio della relativa autorizzazione. La Regione è competente per l'applicazione delle sanzioni di cui al comma 12 lettera c).
14. Sono abrogate le disposizioni della
Art. 29. (Programma regionale del settore minerario)
1. Il programma regionale del settore minerario definisce le linee e gli obiettivi dello sviluppo delle attività minerarie per la ricerca e la coltivazione di minerali solidi, dell'anidride carbonica e delle risorse geotermiche in ambito regionale.
2. Il programma regionale di cui al comma 1 tiene conto della necessità di approvvigionamento di materie prime minerarie a livello regionale, nazionale e internazionale, in funzione della capacità produttiva delle miniere in esercizio o di cui si possa prevedere l'apertura a seguito delle risultanze della ricerca di base o operativa, nonché dei vincoli e delle limitazioni derivanti dalla pianificazione territoriale regionale. Il programma regionale definisce i criteri generali di salvaguardia delle risorse minerarie del sottosuolo potenzialmente suscettibili di sfruttamento.
3. La Giunta regionale adotta, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la proposta di programma regionale decennale del settore minerario nel rispetto, qualora definiti, degli indirizzi di politica mineraria e dei relativi programmi di ricerca di competenza dello Stato, delle disposizioni comunitarie e nazionali in materia di sviluppo sostenibile e di tutela dell'ambiente, acquisendo preventivamente il parere degli enti locali coinvolti.
4. Il programma regionale del settore minerario è soggetto a valutazione ambientale strategica ed è approvato dal Consiglio regionale entro centoventi giorni dalla data di ricezione della relativa proposta della Giunta regionale.
5. Il programma regionale del settore minerario può essere integrato o modificato con la medesima procedura di cui ai commi 3 e 4.
Art. 30. (Sostituzione dell'articolo 31 della
1. L'articolo 31 della
"Art. 31
(Competenze regionali in materia di oli minerali)
1. Ferme restando le competenze conferite in ordine ai depositi di oli minerali per il riscaldamento civile di cui all'articolo 12 della
2. Ai fini dell'esercizio delle funzioni di cui al comma 1, la Regione applica la normativa statale vigente in materia, fatto salvo quanto stabilito ai commi seguenti.
3. Al fine di favorire lo snellimento dell'attività amministrativa, gli impianti di lavorazione e stoccaggio di oli minerali sono esercitati in via definitiva a seguito di perizia giurata redatta da professionista abilitato, con oneri a carico dei soggetti interessati agli accertamenti sugli interventi di cui al comma 1, attestante la conformità degli impianti al progetto approvato ed il rispetto della normativa vigente.
4. La Regione e l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA), nell'ambito delle rispettive competenze, esercitano le attività di verifica e controllo su base campionaria, relativamente alle perizie giurate di cui al comma 3 secondo un programma annuale definito di intesa tra Regione e ARPA. Resta salva la facoltà per Regione e Arpa di effettuare controlli straordinari al di fuori del piano annuale.
5. Le previsioni di cui al comma 3 si applicano agli impianti di lavorazione e stoccaggio per i quali le procedure relative alla verifica di conformità non risultano avviate alla data di entrata in vigore del presente articolo.
6. Sono fatte salve le competenze in materia di oli minerali delle amministrazioni pubbliche previste dalle leggi vigenti.
7. Il presente articolo non trova applicazione alle infrastrutture e agli insediamenti strategici di cui all'articolo 57, comma 1, del
Art. 31. (Modifica all'articolo 10 della
1. Il comma 1 dell'articolo 10 della
'1. La Regione promuove l'utilizzo delle risorse geotermiche a bassa entalpia e l'adozione di procedure semplificate per l'installazione e la gestione di sonde geotermiche, nonché di sistemi geotermici a bassa entalpia a circuito aperto con prelievo di acqua dal sottosuolo, con o senza reimmissione in falda del fluido estratto.'.
2. La Giunta regionale, ai fini dell'applicazione dell'articolo 10, comma 1, della
Art. 32. (Inserimento dell'articolo 21 bis nella
1. Dopo l'articolo 21 della
'Art. 21 bis. (Incentivi per la bonifica di siti contaminati)
1. Al fine di favorire la bonifica delle aree contaminate incluse nell'anagrafe regionale di cui al comma 11 dell'articolo 21 in aree oggetto di recupero e riqualificazione urbanistica, possono essere concessi incentivi al proprietario non responsabile della contaminazione, secondo i criteri previsti dai commi 2, 3, 4, 5 e 6.
2. Nelle aree oggetto della procedura di cui all'articolo 242 del
3. Qualora il comune intenda avvalersi della facoltà di cui al comma 2 invita il proprietario non responsabile della contaminazione, anche su richiesta di quest'ultimo, ad adempiere alle procedure previste dall'articolo 242 del
4. Il proprietario che intende richiedere gli incentivi previsti dai commi 1 e 2 presenta al comune entro otto mesi dalla comunicazione di cui al comma 3:
a) la proposta di riutilizzo e di riqualificazione urbanistica dell'area, redatta secondo linee guida adottate dalla Giunta regionale entro sei mesi dall'entrata in vigore del presente articolo;
b) l'assenso ad eseguire gli interventi di bonifica del sito;
c) un cronoprogramma di intervento.
5. La mancata presentazione al comune, entro dodici mesi dall'invito di cui al comma 3, della documentazione di cui al comma 4, comporta la cessazione dell'efficacia del piano delle regole relativamente all'area interessata e la conseguente inefficacia di qualsiasi previsione sul regime giuridico dei suoli.
6. A seguito dell'attestazione del comune della perdita d'efficacia di cui al comma 5, si applicano le procedure di cui all'articolo 21.'.
2. La Giunta regionale, entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, determina le modalità procedurali per l'applicazione dell'articolo 242, comma 7, sesto periodo, del
Art. 33. (Inserimento dell'articolo 8 bis nella
1. Dopo l'articolo 8 della
'Art. 8 bis. (Misure di semplificazione per le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera di cui all'articolo 272, comma 2, del
1. La Giunta regionale attua le misure di semplificazione dei procedimenti inerenti le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera disciplinati dal
Art. 34. (Modifiche all'articolo 3 della
1. Dopo il comma 8 dell'articolo 3 della
'8 bis. Per i progetti relativi a impianti industriali connessi alla rete SME, di cui alla deliberazione della Giunta regionale 10 febbraio 2010, n. 11352 (Linee di indirizzo ai fini dell'implementazione della rete di monitoraggio delle emissioni dei grandi impianti ai sensi dell'art. 4 della
2. All'articolo 8 della
a) al comma 2 sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: ', fatto salvo quanto previsto dal comma 2 bis.';
b) dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
"2 bis. Per i procedimenti finalizzati al rilascio di autorizzazioni integrate ambientali, di cui all'articolo 29-ter del
Art. 35. (Modifiche all'articolo 1 della
1. Il nucleo di valutazione di cui all'articolo 1 della
2. All'articolo 1 della
a) il comma 2 è sostituito dal seguente:
'2. Il Nucleo si articola in un comitato d'indirizzo e in una unità tecnica.';
b) al primo periodo del comma 3 le parole 'delle unità tecniche' sono sostituite dalle parole: 'dell'unità tecnica';
c) il secondo periodo del comma 3 è sostituito dal seguente: 'Il comitato d'indirizzo definisce gli indirizzi generali dell'attività dell'unità tecnica e valuta i risultati conseguiti sulla base di una relazione finale sull'attività svolta dalla stessa.';
d) al comma 4 le parole 'Le due unità tecniche, dotate' sono sostituite dalle parole: 'L'unità tecnica è dotata' e le parole ', sono l'Unità tecnica Programmazione e finanze e l'Unità tecnica Lavori pubblici' sono soppresse;
e) al primo e secondo periodo dell'alinea del comma 5 le parole 'Programmazione e finanze' sono soppresse;
f) la lettera d) del comma 5 è soppressa;
g) il comma 6 è sostituito dal seguente:
'6. All'unità tecnica compete, altresì, la funzione di formulare pareri in merito a progetti di lavori pubblici; a tal fine, l'unità stessa verifica la congruità tecnico-amministrativa dei progetti alla normativa vigente e agli standard tecnici attinenti al settore delle opere pubbliche.';
h) all'alinea della lettera b) del comma 7 le parole 'delle due unità tecniche' sono sostituite dalle parole: 'dell'unità tecnica';
i) il punto 1 della lettera b) del comma 7 è sostituito dal seguente:
'1) coordinamento dell'unità tecnica affidato congiuntamente al Direttore generale della Presidenza o suo delegato e al Direttore generale competente in materia di opere pubbliche o suo delegato;';
j) il punto 2 della lettera b) del comma 7 è soppresso;
k) al punto 3 della lettera b) del comma 7 le parole 'Programmazione e finanze' sono soppresse; il numero '14' è sostituito dal numero: '20' e il numero '8' è sostituito dal numero: '12';
l) il punto 4 della lettera b) del comma 7 è soppresso;
m) all'alinea della lettera c) del comma 7 le parole 'delle unità tecniche' sono sostituite dalle parole: 'dell'unità tecnica';
n) al punto 2 della lettera c) del comma 7 le parole 'delle unità tecniche' sono sostituite dalle parole: 'dell'unità tecnica';
o) al comma 8 le parole 'delle unità tecniche' sono sostituite dalle parole: 'dell'unità tecnica';
p) alla lettera a) del comma 9 le parole '7,5 milioni di euro' sono sostituite dalle parole: '25 milioni di euro' e sono aggiunte, in fine, le seguenti: ', fermo restando quanto previsto dall'articolo 127, comma 3, del
q) alla lettera b) del comma 9 le parole '7,5 milioni di euro' sono sostituite dalle parole: '25 milioni di euro';
r) alla lettera a) del comma 10 le parole '7,5 milioni di euro' sono sostituite dalle parole: '25 milioni di euro';
s) alla lettera b) del comma 10 le parole '7,5 milioni di euro' sono sostituite dalle parole: '25 milioni di euro';
t) il comma 13 è sostituito dal seguente:
'13. In sede di prima applicazione delle disposizioni del presente articolo, come modificate dalla legge regionale recante 'Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione', fino all'insediamento dell'unità tecnica di cui al comma 2, il nucleo di valutazione articolato nelle Unità tecniche Programmazione e Finanze e Lavori pubblici continua a operare secondo le competenze già previste per tali unità, ivi compresa l'espressione dei pareri dell'Unità tecnica Lavori pubblici relativamente ai progetti riguardanti lavori pubblici sussidiati o di competenza regionale di importo pari o superiore a 7,5 milioni di euro. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di cui al primo periodo del presente comma, la Giunta regionale avvia le procedure per la costituzione della nuova unità tecnica.';
u) dopo il comma 13 sono aggiunti i seguenti:
'13 bis. A decorrere dall'insediamento di cui al comma 13, ogni riferimento contenuto in leggi, regolamenti o deliberazioni regionali all'Unità tecnica Programmazione e finanze e all'Unità tecnica Lavori pubblici si intende fatto all'unità tecnica di cui al comma 2.
13 ter. Permangono e restano validi i risultati e gli effetti prodotti dalle disposizioni del presente articolo modificate o abrogate dalla legge regionale recante 'Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione', nonché gli atti adottati sulla base delle stesse.';
v) i commi 14 e 15 sono abrogati.
TITOLO V
INTERVENTI PER IL GOVERNO DEL SOTTOSUOLO E PER LA DIFFUSIONE SUL TERRITORIO REGIONALE DELLA BANDA ULTRA-LARGA
CAPO I
PRINCIPI
Art. 36. (Finalità ed oggetto)
1. Il presente titolo, in attuazione di quanto previsto dall'articolo 5 del
2. La Regione e gli enti locali perseguono le finalità sopra indicate nel rispetto del principio di sussidiarietà e dei principi di cui all'articolo 1 della
CAPO II
DISCIPLINA COMUNALE DEL SOTTOSUOLO
Art. 37. (Disposizione generale)
1. Nel perseguimento delle finalità di cui all'articolo 36, il presente capo detta disposizioni per assicurare un corretto utilizzo del sottosuolo, agevolando e coordinando la realizzazione delle infrastrutture per la fornitura e distribuzione dei servizi a rete e, in modo particolare, la posa della fibra ottica per le comunicazioni elettroniche a banda larga e a banda ultra-larga.
Art. 38. (Strumenti di governo del sottosuolo)
1. Sono strumenti di governo del sottosuolo il Piano urbano generale dei servizi del sottosuolo (PUGSS), di cui all'articolo 38 della
2. I comuni approvano ed aggiornano gli strumenti di governo del sottosuolo secondo le modalità ed i termini stabiliti dalle norme del presente capo.
Art. 39. (Ufficio unico per gli interventi nel sottosuolo)
1. I comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, individuano, nell'ambito della propria autonomia organizzativa, l'Ufficio unico per gli interventi nel sottosuolo.
2. L'Ufficio di cui al comma 1è competente in ordine alla redazione ed all'aggiornamento del PUGSS, del regolamento per l'uso del sottosuolo e del catasto del sottosuolo; è altresì competente per gli interventi infrastrutturali che interessano il sottosuolo, garantendone il coordinamento, e per tutti gli altri compiti ed attività previsti dal Titolo IV della
Art. 40. (PUGSS)
1. I comuni, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 38 della
1 bis. I comuni approvano il PUGSS ai sensi dell'articolo 13, comma 13, della
1 ter. L'aggiornamento del PUGSS non comporta l'applicazione della procedura di variante al piano dei servizi ed è approvato con deliberazione del consiglio comunale [8].
Art. 41. (Regolamento per l'uso del sottosuolo)
1. Il comune approva il regolamento per l'uso del sottosuolo, coordinandone le disposizioni con quelle disciplinanti l'uso del suolo.
2. Il regolamento per l'uso del sottosuolo, nel rispetto di quanto stabilito dalla direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri 3 marzo 1999 (Razionale sistemazione nel sottosuolo degli impianti tecnologici), prevede:
a) un utilizzo razionale del sottosuolo, in rapporto alle esigenze del soprasuolo;
b) il miglioramento e la massimizzazione dell'uso delle infrastrutture esistenti, privilegiando le forme di condivisione;
c) la riduzione, al minimo necessario, degli interventi di smantellamento delle sedi stradali e delle operazioni di scavo, ricorrendo prioritariamente alla tecnica della minitrincea, nonché delle conseguenti operazioni di smaltimento e ripristino;
d) la promozione di scelte progettuali e di modalità di posa innovative delle infrastrutture, anche al fine di salvaguardare la fruizione delle strade e la circolazione degli autoveicoli;
e) il coordinamento ed il controllo degli interventi sul suolo stradale;
f) la realizzazione di infrastrutture sotterranee, come definite dall'articolo 34, comma 3, della
g) la promozione del catasto del sottosuolo;
h) la restituzione cartografica digitale di tutte le realizzazioni infrastrutturali eseguite e la sua accessibilità al pubblico.
3. Il regolamento per l'uso del sottosuolo prevede, ai fini della posa e della realizzazione di infrastrutture in fibra ottica, procedimenti abilitativi semplificati, nel rispetto di quanto previsto dal presente Titolo, dal
Art. 42. (Catasti del sottosuolo [9])
1. Entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, i comuni istituiscono, presso l'Ufficio unico per gli interventi nel sottosuolo, ovvero, per i comuni che non ne siano dotati, presso il servizio o settore tecnico competente, il catasto del sottosuolo, costituito dall'insieme delle tavole, mappe, planimetrie e altri documenti, in formato vettoriale e georeferenziato, idoneo a rappresentare:
a) la stratigrafia del suolo e del sottosuolo delle strade pubbliche;
b) il posizionamento e il dimensionamento delle reti per il trasporto e la distribuzione dei servizi pubblici di interesse economico generale e di altre eventuali infrastrutture presenti nel sottosuolo, così come definite al comma 3 dell’articolo 34 della
2. Sono in ogni caso parte integrante del catasto del sottosuolo:
a) la cartografia georeferenziata delle reti e infrastrutture sotterranee con annesse caratteristiche, secondo quanto previsto dall'articolo 15, comma 5, della direttiva p.c.m. 3 marzo 1999, e in conformità ai criteri dettati dal
b) la mappa dei lavori in corso di esecuzione, completa del tipo di lavoro, delle caratteristiche tecniche dello stesso, dei responsabili, della durata delle attività e degli eventuali ritardi;
c) il quadro degli interventi approvati ed in fase di attivazione, con la relativa tempistica.
3. Per agevolare l'istituzione e l'aggiornamento del catasto del sottosuolo, i titolari e i gestori di reti e infrastrutture del sottosuolo presentano ai competenti uffici comunali, su supporto informatico, la mappatura georeferenziata vettoriale della rete o infrastruttura gestita, con l'indicazione delle caratteristiche tecnico-costruttive della stessa. In occasione di interventi di realizzazione o posa di nuove infrastrutture civili, analogo obbligo grava sul soggetto attuatore dei relativi lavori o sul suo committente. In alternativa a quanto previsto dai precedenti periodi, i titolari e gestori di reti e infrastrutture possono conferire i dati di cui al comma 2 direttamente ai competenti uffici della Regione, che provvedono, previa verifica della corrispondenza dei dati alle specifiche tecniche di cui al comma 3 bis, a renderli disponibili ai comuni interessati mediante il Catasto regionale infrastrutture e reti, parte integrante del Sistema Informativo Territoriale regionale di cui all'articolo 3 della
3 bis. Ai fini della mappatura delle reti di sottoservizi, eventuali modifiche delle specifiche tecniche contenute nell'Allegato 2 (Specifiche tecniche per la mappatura delle reti di sottoservizi) del
4. In caso di mancato o parziale conferimento o aggiornamento dei dati agli uffici comunali o regionali, ai sensi del comma 3, i comuni, accertata la violazione, irrogano una sanzione amministrativa pecuniaria, secondo quanto previsto ai commi 4 bis e 4 ter, e ne riscuotono e introitano i proventi [14].
4 bis. In caso di mancato o parziale conferimento dei dati, il comune applica una sanzione amministrativa in misura da un minimo di 20.000,00 euro a un massimo di 200.000,00 euro. In caso di mancato o parziale aggiornamento dei dati trasmessi, il comune applica una sanzione amministrativa da un minimo di 10.000,00 euro a un massimo di 100.000,00 euro [15].
4 ter. Le sanzioni di cui al comma 4 bis sono applicate secondo i criteri di cui all'articolo 11 della
a) mancanza o incompletezza dei dati rispetto alla stato effettivo della rete infrastrutturale;
b) incompatibilità dei dati forniti rispetto ai sistemi informatici comunali e regionali;
c) non conformità ai criteri definiti dalle disposizioni regionali e statali [16].
4 quater. Il comune, accertato l'inadempimento di cui al comma 4 tramite verifiche sul catasto regionale infrastrutture e reti e presso i competenti uffici regionali, diffida il soggetto inadempiente al rispetto, nel termine di novanta giorni, delle disposizioni regionali in riferimento ai dati relativi al territorio comunale di competenza. L'inutile decorso del termine comporta l'applicazione della sanzione amministrativa di cui al comma 4 bis [17].
5. La Regione integra i dati raccolti nei catasti comunali di cui al comma 1, previa verifica della corrispondenza degli stessi alle specifiche tecniche di cui al comma 3 bis, nel Catasto regionale infrastrutture e reti di cui al comma 3, parte integrante del Sistema informativo territoriale di cui all'articolo 3 della
CAPO III
DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI INFRASTRUTTURALI PER LA DIFFUSIONE DELLA BANDA ULTRA-LARGA
Art. 43. (Messa a disposizione del patrimonio pubblico)
1. Fermo restando quanto stabilito dall'articolo 2 del
2. L'occupazione dei beni immobili pubblici appartenenti o in gestione alla Regione, nonché dei beni del demanio idrico di cui agli articoli 86 e 89 del
2 bis. La disposizione di cui al comma 2 si applica a decorrere dal 1° gennaio 2014 anche alle concessioni in essere e agli assensi o nulla osta già rilasciati alla data di entrata in vigore della legge regionale recante 'Assestamento al bilancio per l'esercizio finanziario 2013 ed al bilancio pluriennale 2013/2015 a legislazione vigente e programmatico - I provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionali [20].
Art. 44. (Obbligo di posa di condotti verticali e orizzontali per la fibra ottica)
1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge, la presentazione di progetti per la realizzazione di edifici di nuova costruzione, anche a seguito di demolizione e ricostruzione, prevede l'installazione di condotti verticali destinati all'alloggio di cavi in fibra ottica.
2. Dalla data di entrata in vigore della presente legge, la progettazione delle aree di nuova espansione edilizia e di arterie stradali di nuova costruzione o soggette al rifacimento del fondo stradale prevede la realizzazione di condotti tecnologici multifunzionali destinati ad ospitare, tra l'altro, i cavidotti per la fibra ottica e le reti per il trasporto dell'energia termica.
3. Dalla data di entrata in vigore della presente legge, nella realizzazione di nuove infrastrutture per l'illuminazione di aree pubbliche o soggette ad uso pubblico, sono adottate modalità attuative funzionali ad ospitare apparati per le telecomunicazioni e la sicurezza.
4. Le modalità tecniche di attuazione delle disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 sono definite con decreto del dirigente preposto al competente ufficio della Giunta regionale.
5. Qualora, per la realizzazione di condotti tecnologici, sia necessario il passaggio attraverso il territorio di più amministrazioni pubbliche, le relative autorizzazioni vengono richieste all'amministrazione competente per la parte prevalente dell'opera, che decide nel termine di trenta giorni dalla presentazione dell'istanza assumendo gli assensi necessari dalle altre amministrazioni interessate. Salvo quanto disposto dall'articolo 20, comma 4, della
Art. 45. (Regime abilitativo semplificato)
1. La posa di infrastrutture per telecomunicazioni elettroniche non è soggetta all'autorizzazione di cui all'articolo 39 della
CAPO IV
PROGETTO BUL
Art. 46. (Partecipazione degli enti pubblici al Progetto BUL)
1. In attuazione di quanto previsto dall'articolo 5 del
2. A tal fine, i predetti enti rendono accessibili le proprie banche dati, curandone il costante aggiornamento, e partecipano allo sviluppo e alla gestione dei servizi di interesse territoriale per cittadini ed imprese quali:
a) pianificazione del territorio;
b) marketing territoriale;
c) sportello attività produttive;
d) ordini del giorno e altre comunicazioni;
e) protocollo;
f) anagrafe estesa;
g) regolamenti interni;
h) modulistica interna;
i) gestione del bilancio;
j) gestione del magazzino economale;
k) materiale didattico per corsi di formazione;
l) archivio e gestione dei login per garantire la sicurezza;
m) gestione centralizzata dell'aggiornamento degli applicativi.
3. I comuni partecipano all'individuazione, allo sviluppo ed all'organizzazione operativa di servizi di particolare interesse sociale per la collettività quali:
a) assistenza anziani e malati cronici a domicilio;
b) teleassistenza e telemedicina;
c) videosorveglianza e teleallarmistica;
d) e-learning ed e-education.
TITOLO VI
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SEMPLIFICAZIONE, DIGITALIZZAZIONE E COMPETITIVITÀ
Art. 47. (Atti generali di semplificazione e digitalizzazione) [21]
1. La Giunta regionale, in attuazione delle disposizioni programmatiche di semplificazione, contenute nel programma regionale di sviluppo (PRS) e aggiornate dal documento strategico annuale (DSA), approva atti generali di semplificazione e digitalizzazione denominati rispettivamente 'Agenda Lombardia Semplice' e 'Agenda Digitale Lombarda'.
2. Per l'attuazione degli atti generali di cui al comma 1, la Giunta regionale favorisce il coinvolgimento attivo delle parti sociali, delle loro rappresentanze organizzate, delle Camere di Commercio, delle rappresentanze associative degli enti locali e delle altre pubbliche amministrazioni.
Art. 48. (Proporzionalità degli adempimenti amministrativi per le micro e le piccole imprese)
1. In attuazione dello 'Small Business Act' di cui alla comunicazione della Commissione europea 394 del 25 giugno 2008 e della
Art. 49. (Linee guida, attività di orientamento e affiancamento all'applicazione di nuove disposizioni normative e amministrative per le imprese)
1. La Giunta regionale adotta determinazioni atte a prevedere che i provvedimenti che introducono o modificano procedure a carico delle imprese siano corredati da linee guida esplicative e, ove necessario, da strumenti di orientamento e affiancamento formativo, destinati alle amministrazioni parti del procedimento, al fine di facilitare l'applicazione e garantire omogeneità di comportamento sul territorio regionale.
Art. 50. (Stage formativi del personale regionale presso imprese private)
1. Gli accordi contrattuali per la definizione delle attività di formazione del personale regionale di cui all'articolo 93, comma 2, della
Art. 51. (Digitalizzazione delle comunicazioni e interoperabilità tra pubbliche amministrazioni) [22]
1. Al fine di semplificare i rapporti tra amministrazioni pubbliche e ridurre i costi di funzionamento delle stesse, la Giunta regionale adotta determinazioni finalizzate alla digitalizzazione delle comunicazioni con altre pubbliche amministrazioni, favorendo l'attivazione di modelli di interoperabilità basati sulle linee guida approvate dalla Agenzia per l'Italia Digitale, nonché lo sviluppo di ecosistemi digitali ai sensi dell'articolo 52 quater.
2. Salvo eccezioni congruamente motivate, a decorrere dal primo gennaio 2013 le comunicazioni di cui al comma 1 avvengono esclusivamente per via telematica.
Art. 52. (Accessibilità e valorizzazione del patrimonio informativo pubblico)
1. La Giunta regionale, in attuazione delle disposizioni di cui agli artt. 50, 52 e 68 comma 3 del
1 bis. L'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale determina i dati consiliari da pubblicare sul portale regionale open data dedicato [24].
2. [La Giunta regionale adotta altresì determinazioni per l'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 69 del
2 bis. I criteri per l'individuazione degli insiemi di dati da pubblicare in open data devono tenere conto degli obblighi posti dalle norme vigenti e consentire una valutazione dell'utilità delle informazioni per un possibile riutilizzo da parte di cittadini, imprese e associazioni, sia per la semplice consultazione sia per una loro rielaborazione anche per fini commerciali [26].
2 ter. Al fine di attivare una collaborazione con tutti gli enti lombardi interessati alla diffusione e al riuso di dati aperti, la Giunta regionale mette a disposizione di tutte le amministrazioni il portale regionale open data dedicato, il supporto tecnico e le conoscenze necessarie, allo scopo di realizzare un unico punto di riferimento regionale ove reperire i dati aperti della Lombardia [27].
2 quater. La Giunta promuove anche lo sviluppo di servizi di interscambio dati tra le amministrazioni pubbliche lombarde e con lo Stato, allo scopo di favorire la circolazione di dati e informazioni utili per migliorare l'efficienza dei servizi pubblici erogati e il monitoraggio degli interventi realizzati sul territorio [28].
Art. 52 bis. (Riuso dei programmi informatici) [29]
1. La Regione, in conformità all'articolo 69 del
2. A tale scopo con provvedimento della Giunta regionale è istituita, ai sensi dell'articolo 69, comma 2 bis, del
Art. 52 ter. (Interventi per la crescita digitale) [30]
1. La Regione fornisce agli enti locali supporto tecnico-specialistico per la progettazione e lo sviluppo di interventi di digitalizzazione e per l'attuazione del codice dell'amministrazione digitale, in particolare per la predisposizione di bandi di gara per l'acquisizione di servizi e forniture ICT, per la razionalizzazione dei data center, per la gestione del sistema informativo integrato di contabilità, nonché per la gestione e valorizzazione del patrimonio informativo sia in termini di diffusione e riuso dei dati aperti che di esposizione di interfacce applicative per abilitare ecosistemi digitali di cui all'articolo 52 quater.
2. Per realizzare il consolidamento e la razionalizzazione dei data center pubblici lombardi, il data center della Regione è a disposizione degli enti locali e di altri soggetti pubblici. La Giunta regionale, con deliberazione da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge regionale recante 'Legge di semplificazione 2020', definisce le modalità di accesso ai servizi infrastrutturali messi a disposizione dalla Regione tramite ARIA S.p.A.
Art. 52 quater. (Ecosistemi digitali della Lombardia) [31]
1. La Giunta regionale, al fine di creare le condizioni per lo sviluppo di ecosistemi digitali, definisce linee guida per operatori pubblici e privati.
1 bis. La Giunta regionale promuove l'Ecosistema Digitale E015 come strumento per lo scambio di dati e l'integrazione fra sistemi informativi di soggetti pubblici e privati anche attraverso l'introduzione di oneri e premialità per gli operatori economici che partecipano a bandi regionali per l'erogazione di finanziamenti, qualora ricorrano le condizioni, anche in via alternativa, della condivisione di informazioni con la pubblica amministrazione e dell'accessibilità al pubblico di informazioni di interesse generale [32].
1 ter. Con delibera di Giunta regionale, previo passaggio nella commissione consiliare competente, sono definiti i criteri di dettaglio per l'individuazione delle tipologie di bandi per i quali ricorrono le condizioni di cui al comma 1 bis [33].
Art. 53. (Iniziative per la digitalizzazione attraverso strumenti di identificazione) [34]
1. La Giunta regionale supporta l'adozione del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) da parte dei soggetti di cui all'articolo 2, comma 2, del
Art. 54. (Qualità dei servizi pubblici)
1. La Giunta regionale, anche in attuazione dell'art. 11 del
2. La Giunta regionale utilizza gli esiti delle misurazioni dei livelli di servizio di cui al comma 1, unitamente agli indicatori di virtuosità previsti dall'articolo 7 della
3. Nell'attuazione delle misure di cui al presente articolo, la Giunta regionale promuove il coinvolgimento delle Camere di Commercio e delle associazioni di rappresentanza delle imprese, delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e delle associazioni regionali di tutela dei consumatori e degli utenti.
3 bis. La Regione promuove l'attivazione dei servizi informativi e digitali finalizzati a fornire direttamente informazioni agli utenti che hanno espresso interesse alla loro ricezione, secondo modalità definite con delibera della Giunta regionale da adottare entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della legge regionale recante (Legge di revisione normativa e di semplificazione 2018), nel rispetto della disciplina in materia di protezione dei dati personali [36].
Art. 55. (Modifiche alla
1. L'articolo 1 della
'Art. 1
(Finalità e oggetto)
1. La Regione Lombardia, in attuazione degli articoli 45 e 117, quarto comma, della Costituzione e dell'articolo 2, comma 4, lett. i) dello Statuto d'autonomia, riconosce e tutela l'artigianato nelle sue diverse espressioni territoriali, anche tradizionali e artistiche, ai fini dello sviluppo e della valorizzazione economica e sociale del territorio lombardo e del sostegno all'occupazione.
2. La presente legge disciplina, nel rispetto dei principi di semplificazione amministrativa, le procedure per l'annotazione, la modificazione e la cancellazione delle imprese artigiane al registro delle imprese.'.
2. L’articolo 2 della l.r. 73/89è sostituito dal seguente:
“Art. 2
(Definizione di imprenditore artigiano)
1. Ai fini dell’applicazione della presente legge, si definisce imprenditore artigiano colui che esercita personalmente, professionalmente e in qualità di titolare, l'impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità con tutti gli oneri ed i rischi inerenti alla sua direzione e gestione e svolgendo in misura prevalente il proprio lavoro, anche manuale, nel processo produttivo, ferma restando la definizione di impresa artigiana di cui alla
2. L’imprenditore artigiano, nell’esercizio di particolari attività che richiedono una peculiare preparazione ed implicano responsabilità a tutela e garanzia degli utenti, deve essere personalmente in possesso dei requisiti tecnico-professionali previsti dalle leggi di settore.
3. L’imprenditore artigiano può essere titolare di una sola impresa artigiana.
4. Sono fatte salve le norme previste da specifiche leggi che disciplinano le singole attività.”.
3. L’articolo 3 della
“Art. 3
(Annotazione al registro delle imprese)
1. L’Albo delle imprese artigiane è soppresso e sostituito a tutti gli effetti dal registro delle imprese.
2. Sono attribuite alle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, di seguito denominate Camere di commercio, le funzioni amministrative attinenti l’annotazione, la modificazione e la cancellazione delle imprese artigiane dalla sezione speciale del registro delle imprese, da esercitarsi secondo le modalità di cui alla presente legge.
3. Con la qualifica di “impresa artigiana” sono annotate nella sezione speciale del registro delle imprese presso la camera di commercio competente per territorio le imprese artigiane in possesso dei requisiti stabiliti dall’articolo 2 della presente legge.
4. L’annotazione al registro delle imprese avviene ai sensi dell’articolo 9 del
5. Le Camere di commercio trasmettono l’annotazione alle competenti sedi dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) agli effetti dell’applicazione della legislazione in materia di assicurazione, di previdenza e di assistenza, secondo le modalità di cui all’articolo 9 del
6. Il presente articolo si applica anche ai consorzi, alle società consortili e ai confidi esercenti una attività artigiana così come stabilita dall’articolo 2.”.
4. L’articolo 4 della
“Art. 4
(Natura costitutiva delle annotazioni)
1. L’annotazione della qualifica delle imprese artigiane nel registro delle imprese ha carattere costitutivo ed è condizione essenziale per la concessione delle agevolazioni previste a favore delle imprese artigiane e loro consorzi.
2. Nessuna impresa può adottare nella propria insegna, ditta o marchio, una denominazione in cui ricorrano riferimenti all’artigianato, se non sia annotata nel registro delle imprese con la qualifica di “impresa artigiana”.
3. Nessun prodotto o servizio può essere denominato, venduto, prestato o pubblicizzato come artigianato, se non proviene da imprese annotate nel registro delle imprese come imprese artigiane.
4. L’inosservanza delle disposizioni del presente articolo comporta l’applicazione delle sanzioni previste nella presente legge.”.
5. L’articolo 5 della
“Art. 5
(Annotazioni e cancellazioni d’ufficio)
1. Le Camere di commercio procedono all’annotazione e alla cancellazione d’ufficio delle imprese, consorzi e società consortili che, pur avendone l’obbligo, non abbiano provveduto alla presentazione delle comunicazioni necessarie. A tal fine le Camere di commercio possono disporre accertamenti e controlli avvalendosi dell’attività istruttoria dei comuni.”.
6. Gli articoli 6, 7, 8 e 9 della
7. L’articolo 10 della l.r. 73/89è sostituito con il seguente:
“Art. 10
(Ricorsi)
1. Contro i provvedimenti delle Camere di commercio in materia di annotazione, modificazione e cancellazione delle imprese artigiane nella sezione speciale del registro delle imprese è ammesso ricorso in via amministrativa alla competente direzione della Giunta Regionale, entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla data del ricevimento della comunicazione. Le modalità operative relative alla decisione dei ricorsi in via amministrativa sono disciplinate con provvedimento della Giunta regionale.”.
8. L’articolo 11 della
“Art. 11
(Sanzioni)
1. In relazione all’annotazione nel registro delle imprese con la qualifica di impresa artigiana sono previste le seguenti sanzioni amministrative:
a) in caso di uso non consentito da parte di imprese, società, consorzi, società consortili anche in forma di cooperativa, associazioni temporanee, di qualsiasi riferimento all'artigianato nella ditta, nella ragione sociale, nella denominazione, nell'insegna, nel marchio e nella definizione, commercializzazione si applica, per ogni singolo episodio o prodotto messo in commercio, la sanzione amministrativa da un minimo di 250,00 euro a un massimo di 2.500,00 euro;
b) in caso di esercizio dell’attività artigiana senza l’annotazione della qualifica nel registro delle imprese si applica la sanzione amministrativa da un minimo di 250,00 euro a un massimo di 2.500,00 euro;
c) in caso di presentazione, ai fini dell’annotazione, modificazione o cancellazione, di dichiarazioni non veritiere, si applica la sanzione amministrativa da un minimo di 500,00 euro a un massimo di 2.500,00 euro, fatte salve le responsabilità penali previste dalla legge.”.
9. L’articolo 12 della
“Art. 12
(Controlli, applicazione e riscossione delle sanzioni)
1. Le funzioni amministrative riguardanti le verifiche relative alla annotazione, modificazione e cancellazione delle imprese artigiane nel registro delle imprese sono delegate ai comuni. Le Camere di commercio possono disporre accertamenti e controlli avvalendosi dell’attività istruttoria dei comuni.
2. L’applicazione delle sanzioni amministrative previste dall’articolo 11 sono delegate ai comuni nel cui territorio sono state accertate le trasgressioni, ai sensi della
3. Le somme riscosse a seguito dell’applicazione delle sanzioni rimangono nelle disponibilità di bilancio del comune esercitante la delega di cui al comma 1, anche a copertura di ogni spesa sostenuta per la riscossione.
4. I comuni trasmettono a Regione Lombardia e alla Camera di commercio competente per territorio entro il 31 gennaio di ogni anno una rendicontazione delle infrazioni rilevate, di quelle definite e di quelle ancora pendenti.
5. In relazione alle verifiche di cui al comma 1, al fine di garantire l’uniformità delle attività svolte sul territorio regionale, si provvederà all’adozione di un accordo di collaborazione tra Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e ANCI Lombardia avente ad oggetto specifiche linee guida operative.”.
10. L’articolo 13 della
“Art. 13
(Consulta tecnica per l’artigianato)
1. Al fine di favorire la partecipazione delle associazioni di rappresentanza del settore artigiano alla programmazione regionale, è istituita la Consulta tecnica per l’artigianato che svolge le seguenti funzioni:
a) formula proposte di indirizzo alle Camere di commercio, circa le funzioni di cui all’articolo 3 comma 2;
b) formula pareri circa la normativa di settore per lo svolgimento delle attività artigiane;
c) [formula pareri in merito ai ricorsi amministrativi di cui all’articolo 10 su richiesta della direzione competente] [37].
2. La Giunta regionale stabilisce la composizione, la durata e le modalità di funzionamento della Consulta.”.
11. L’articolo 17 della
“Art. 17
(Programmi con il sistema camerale a favore della competitività)
1. La Regione definisce con il sistema camerale la realizzazione di programmi a favore della competitività delle MPMI lombarde, in attuazione di accordi stipulati ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera a), della
12. Gli articoli 14, 15, 16, 18, 19, 20 e 21 della
13. Dopo il comma 2 dell’articolo 21 bis della
“2 bis. Le funzioni svolte dalle Commissioni Provinciali per l’Artigianato (CPA) ai sensi delle normative di cui al comma 1 sono attribuite alle Camere di commercio.”.
14. Il Capo II “Elezione degli artigiani componenti delle Commissioni provinciali per l’artigianato” della
15. L’articolo 38 della
16. Dopo l’articolo 38 della
“Art. 38 bis. (Norma transitoria)
1. Sono fatti salvi gli effetti prodotti dalle disposizioni abrogate dalla legge regionale recante “Misure per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione”, nonché gli atti adottati sulla base delle stesse. Tali disposizioni continuano ad applicarsi fino alla conclusione dei procedimenti ancora in corso.
2. Le CPA e la Commissione Regionale per l’Artigianato (CRA) continuano a svolgere le proprie funzioni fino alla conclusione dei procedimenti pendenti e comunque non oltre novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge regionale recante “Misure per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione”.”.
17. L’articolo 39 della
“Art. 39
(Norma finanziaria)
1. Alle spese per le attività oggetto di delega della presente legge e per la realizzazione dei programmi a favore della competitività delle MPMI lombarde in attuazione di accordi con il sistema camerale di cui all’articolo 3, comma 1, lettera a), della
Art. 56. (Appalti per favorire l'accesso alle micro, piccole e medie imprese)
1. La Regione Lombardia e gli enti del sistema regionale introducono, nei propri atti di programmazione contrattuale, modalità e criteri atti a favorire ed incentivare la partecipazione delle micro, piccole e medie imprese agli appalti, anche favorendo eventuali aggregazioni d'imprese e prevedendo, in via sperimentale, all'interno della suddetta programmazione quote di riserva e criteri di premialità correlati alla sostenibilità ambientale nel territorio di localizzazione del soggetto appaltante, alla tutela del lavoro e dei lavoratori ed alla suddivisione degli appalti in lotti e lavorazioni specifiche.
Art. 57. (Modifiche alla
1. [La lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 della
'b) CREDITO: consiste in interventi di facilitazione dell'accesso al credito da parte delle imprese, attraverso:
1) il potenziamento, nei limiti della disciplina comunitaria, degli interventi di garanzia e il rafforzamento e la riorganizzazione degli attuali strumenti, compresi i confidi di primo e secondo livello e gli altri istituti di garanzia, nonché mediante eventuali nuovi modelli di intervento regionale;
2) la prestazione, per le agevolazioni regionali, nelle sole ipotesi di anticipazione finanziaria, di garanzie fideiussorie, prestate dagli intermediari abilitati ai sensi della normativa vigente, ivi compresi, nelle more della costituzione dell'albo unico degli intermediari finanziari, i confidi attualmente iscritti nell'elenco generale e speciale di cui agli articoli 106 e 107 del
3) modalità che consentano il rimborso dei costi delle garanzie, nei limiti delle disposizioni relative alle singole misure di agevolazione e la destinazione di una percentuale delle risorse inerenti la dotazione finanziaria delle singole misure per la copertura di eventuali perdite;
4) modalità che consentano l'introduzione di possibili limitazioni alla richiesta di garanzie collettive e di un eventuale adeguamento della garanzia in funzione del livello di rischio correlato alla singola misura;
5) modalità di svincolo delle garanzie prestate correlate alla verifica della rendicontazione delle spese sostenute con l'anticipazione finanziaria;'] [38].
2. [Dopo il comma 1 dell’articolo 2 della
“1 bis. Le disposizioni di cui al comma 1, lettera b), si applicano anche ai procedimenti già avviati alla data di entrata in vigore della legge regionale recante “Misure per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione”, fatti salvi i contributi già concessi con provvedimento regionale regolati dalla disciplina contenuta nel relativo bando.” ] [39].
Art. 58. (Integrazione all'articolo 5 della
1. Dopo il comma 2 dell'articolo 5 della
'2 bis. Nell'ambito degli interventi finalizzati al sostegno, anche economico, dei Distretti del commercio, o in sede di politiche in materia di lavoro, Regione Lombardia favorisce la definizione di accordi territoriali finalizzati a contemperare le esigenze dei consumatori e delle imprese in ordine alle aperture dei negozi, con la salvaguardia dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori alla pausa lavorativa settimanale, nonché con le esigenze dei comuni di garantire l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.'.
Art. 59. (Integrazione all'articolo 3 della
1. [Dopo il comma 5 dell'articolo 3 della
'5 bis. La Giunta regionale, nell'ambito delle proprie politiche a sostegno dell'attrattività del territorio lombardo e dell'occupazione, promuove azioni per lo sviluppo dell'offerta localizzativa, la gestione della filiera dell'attrattività, la realizzazione di servizi per gli investitori, l'attrazione della domanda d'investimento e la definizione di specifici strumenti di incentivazione a favore delle imprese. A tal fine adotta determinazioni in ordine alla definizione di un sistema conoscitivo, anche attraverso l'utilizzo di piattaforme informatiche in rete, in raccordo con il Sistema Informativo Territoriale integrato di cui all'articolo 3 della
a) l'individuazione degli spazi disponibili per l'avvio di nuovi investimenti d'impresa, con particolare attenzione ad un corretto utilizzo del suolo e all'individuazione delle aree utilizzabili per insediamenti in grado di produrre sviluppo e occupazione;
b) l'individuazione di iter amministrativi agevolati per l'insediamento delle imprese;
c) l'individuazione di forme di servizio e accompagnamento all'investitore;
d) l'individuazione di azioni di promozione e di agevolazione;
e) l'indicazione della tipologia di investimento.'] [40].
Art. 60. (Modifica all'articolo 4 ter della
1. Alla
a) dopo il comma 2 dell'articolo 4 ter sono aggiunti i seguenti:
'2 bis. Al fine di ridurre gli oneri burocratici e gli ostacoli allo sviluppo delle imprese è istituito il registro unico regionale dei controlli in agricoltura e nel settore agroalimentare (RUCA), quale parte integrante dell'anagrafe digitale regionale delle imprese agricole e silvo-pastorali di cui all'articolo 4.
2 ter. Nel RUCA confluiscono, per ciascuna impresa agricola ed agroalimentare, i dati relativi ai controlli effettuati. Con la deliberazione della Giunta regionale di cui all'articolo 4, comma 3, sono specificate le tipologie e le modalità di raccolta dei dati stessi.
2 quater. Concorrono all'implementazione del RUCA, anche attraverso l'integrazione fra i rispettivi sistemi informativi, la Regione, l'ARPA, l'Organismo pagatore regionale, i servizi veterinari delle ASL, gli enti locali e i CAA, in funzione delle rispettive competenze. Concorrono, altresì, le associazioni provinciali degli allevatori (APA) e l'Associazione regionale allevatori della Lombardia (ARAL), per quanto attiene ai dati rilevati con contributo pubblico e altre amministrazioni incaricate a qualsiasi titolo di effettuare controlli a carico delle aziende agricole ed agroalimentari.
2 quinquies. La Regione, i Comuni, le Province, le Comunità Montane e i soggetti di cui al comma 2 quater, prima della effettuazione di ogni controllo in loco accedono al RUCA per verificare se i dati e le informazioni già registrate da altri soggetti abilitati, che di norma mantengono validità per un periodo di centottanta giorni dalla data di esecuzione del controllo, soddisfano le esigenze del controllo programmato. E' fatta salva l'applicazione di specifiche normative di settore e delle disposizioni di cui alla
2 sexies. Alle imprese agricole è assicurata la possibilità di consultare l'archivio informatizzato con riferimento ai dati e alle informazioni relativi alla propria posizione.
2 septies. La Regione favorisce l'integrazione del RUCA con il registro delle imprese tenuto dalle CCIAA e con i sistemi informativi delle amministrazioni di cui al comma 2 quater.
2 opties. La Regione comunica alle imprese, entro quindici giorni dalla data di costituzione del RUCA, le modalità per realizzare i collegamenti informatici.'.
Art. 61. (Inserimento dell'articolo 12 ter nella
1. Dopo l'articolo 12 bis della l.r. 31/2008è inserito il seguente:
'Art. 12 ter. (Razionalizzazione delle procedure di controllo in ambito veterinario delle imprese agricole ed agroalimentari)
1. Per favorire la competitività delle imprese agricole ed agroalimentari lombarde sui mercati nazionali ed esteri, la Giunta regionale approva, nell'ambito del piano triennale della prevenzione veterinaria, misure finalizzate all'ottimizzazione delle procedure di controllo così da ridurre gli oneri per le imprese che non siano espressamente derivanti dal rispetto della normativa comunitaria.
2. Al fine di favorire lo sviluppo delle esportazioni dei prodotti delle imprese del sistema produttivo agricolo ed agroalimentare lombardo verso i paesi terzi, la Regione, attraverso le proprie strutture competenti in materia di agricoltura e sanità, promuove, in collaborazione con le organizzazioni professionali agricole, le organizzazioni cooperative agricole, le camere di commercio e con i centri di ricerca operanti in Lombardia, iniziative finalizzate allo sviluppo di modelli di produzione in grado di assicurare il soddisfacimento dei criteri di sicurezza e qualità richiesti dalla normativa comunitaria e da quella dei paesi extracomunitari importatori.'.
Art. 62. (Modifica all'articolo 9 della
1. Dopo il comma 3 dell'articolo 9 della
'3 bis. Qualora entro il 31 maggio di ciascun anno non sia adottato il provvedimento di cui al comma 3, la Giunta regionale, senza introdurre modifiche alle modalità di assegnazione dell'obiettivo di ciascun ente in termini di patto orizzontale e verticale, può prorogare, con propria deliberazione da trasmettere alla commissione consiliare competente e previa intesa con ANCI Lombardia e UPL, le modalità applicative stabilite sulla base dell'intesa dell'anno precedente, apportando eventuali adeguamenti di carattere tecnico riguardanti il monitoraggio e la verifica degli adempimenti, nel rispetto dei contenuti sostanziali dell'intesa medesima.'.
Art. 63. (Abrogazione dell'articolo 179 della
1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge è abrogato l'articolo 179 della
Art. 64. (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.
[1] La Corte costituzionale, con sentenza 24 aprile 2013, n. 76, ha dichiarato l'illegittimità del presente articolo.
[2] Articolo abrogato dall'art. 45 della
[3] Articolo abrogato dall'art. 45 della
[4] La Corte costituzionale, con sentenza 20 ottobre 2016, n. 224, ha dichiarato l'illegittimità del presente comma.
[5] Comma così modificato dall'art. 11 della
[6] Articolo abrogato dall'art. 44 della
[7] Comma aggiunto dall'art. 19 della
[8] Comma aggiunto dall'art. 19 della
[9] Rubrica così sostituita dall'art. 12 della
[10] Comma così modificato dall'art. 19 della
[11] Lettera così modificata dall'art. 19 della
[12] Comma già modificato dall'art. 2 della
[13] Comma inserito dall'art. 2 della
[14] Comma già sostituito dall'art. 19 della
[15] Comma inserito dall'art. 12 della
[16] Comma inserito dall'art. 12 della
[17] Comma inserito dall'art. 12 della
[18] Comma sostituito dall'art. 19 della
[19] L'originario comma 2 è stato così sostituito dagli attuali commi 2 e 2 bis per effetto dell'art. 6 della
[20] L'originario comma 2 è stato così sostituito dagli attuali commi 2 e 2 bis per effetto dell'art. 6 della
[21] Articolo abrogato dall'art. 1 della
[22] Articolo già modificato dall'art. 6 della
[23] Comma così modificato dall'art. 6 della
[24] Comma inserito dall'art. 6 della
[25] Comma abrogato dall'art. 6 della
[26] Comma aggiunto dall'art. 6 della
[27] Comma aggiunto dall'art. 6 della
[28] Comma aggiunto dall'art. 6 della
[29] Articolo inserito dall'art. 6 della
[30] Articolo inserito dall'art. 6 della
[31] Articolo inserito dall'art. 6 della
[32] Comma aggiunto dall'art. 6 della
[33] Comma aggiunto dall'art. 6 della
[34] Articolo già modificato dall'art. 6 della
[35] Comma così modificato dall'art. 4 della
[36] Comma aggiunto dall'art. 4 della
[37] Lettera abrogata dall'art. 6 della
[38] Comma abrogato dall'art. 12 della
[39] Comma abrogato dall'art. 12 della
[40] Comma abrogato dall'art. 12 della