Settore: | Normativa nazionale |
Materia: | 95. Tributi |
Capitolo: | 95.24 tasse automobilistiche |
Data: | 30/12/1982 |
Numero: | 953 |
Sommario |
Art. 1. |
Art. 2. |
Art. 3. |
Art. 4. |
Art. 5. |
Artt. 6 - 11. |
Art. 12. |
§ 95.24.15 - D.L. 30 dicembre 1982, n. 953. [1]
Misure in materia tributaria.
(G.U. 31 dicembre 1982, n. 359).
Ai fini della determinazione dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, dell'imposta sul reddito delle persone giuridiche e dell'imposta locale sui redditi per il biennio 1982-1983, la determinazione dei redditi dominicali dei terreni e dei redditi agrari è effettuata per l'intero territorio nazionale moltiplicando per 170 i corrispondenti redditi iscritti in catasto.
Ai fini della determinazione dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, dell'imposta sul reddito delle persone giuridiche e dell'imposta locale sui redditi per l'anno 1982, i redditi dei fabbricati si determinano moltiplicando le corrispondenti rendite iscritte in catasto per i seguenti coefficienti:
I. Immobili a destinazione ordinaria
Simboli Coefficienti |
delle |
categorie |
Gruppo A (Unità immobiliari per uso |
di abitazioni o assimilabili): |
Abitazioni di tipo signorile A/1 300 |
Abitazioni di tipo civile A/2 230 |
Abitazioni di tipo economico A/3 210 |
Abitazioni di tipo popolare A/4 180 |
Abitazioni di tipo ultrapopolare A/5 170 |
Abitazioni di tipo rurale A/6 180 |
Abitazioni in villini A/7 270 |
Abitazioni in ville A/8 340 |
Castelli, palazzi di eminenti pregi A/9 150 |
artistici e storici |
Uffici e studi privati A/10 380 |
Abitazioni ed alloggi tipici dei A/11 195 |
luoghi |
Gruppo B (Unità immobiliari per uso |
di alloggi collettivi): |
Collegi e convitti, educandati, B/1 250 |
ricoveri, orfanotrofi, ospizi, |
conventi, seminari, caserme |
Case di cura ed ospedali (compresi B/2 250 |
quelli costruiti o adattati per |
tali speciali scopi e non |
suscettibili di destinazione |
diversa senza radicali |
trasformazioni) |
Prigioni e riformatori B/3 250 |
Uffici pubblici B/4 250 |
Scuole e laboratori scientifici B/5 250 |
Biblioteche, pinacoteche, musei, B/6 150 |
gallerie, accademie che non hanno |
sede in edifici della categoria A/9 |
Cappelle ed oratori non destinati B/7 250 |
all'esercizio pubblico dei culti |
Magazzini sotterranei per depositi B/8 250 |
di derrate |
Gruppo C (Unità immobiliari a |
destinazione ordinaria commerciale |
e varia): |
Negozi e botteghe C/1 350 |
Magazzini e locali di deposito C/2 305 |
Laboratori per arti e mestiere C/3 305 |
Fabbricati e locali per esercizi C/4 305 |
sportivi |
Stabilimenti balneari e di acque C/5 305 |
curative |
Stalle, scuderie, rimesse, C/6 305 |
autorimesse |
Tettoie chiuse o aperte C/7 305 |
II. Immobili a destinazione speciale
Simboli Coefficienti |
delle |
categorie |
(Opifici ed in genere fabbricati da D/1 a D/9 350 |
costruiti per le speciali |
esigenze di un'attività |
industriale o commerciale e non |
suscettibili di una destinazione |
estranea alle esigenze suddette |
senza radicali trasformazioni) |
III. Immobili a destinazione particolare
Simboli Coefficienti |
delle |
categorie |
(Altre unità immobiliari che, per da E/1 a E/9 210 |
le singolarità delle loro |
caratteristiche, non siano |
raggruppabili in classi) |
Dal periodo di imposta 1982 per la determinazione del reddito di lavoro autonomo e del reddito delle imprese minori non è ammessa la deduzione forfettaria dei costi ed oneri non documentati prevista, rispettivamente, dall'articolo 50, terzo comma, e dall'articolo 72, primo comma, n. 12, del
In deroga al disposto di cui all'articolo 8, primo comma, n. 3 bis, del
(Omissis) [3a].
Le disposizioni dell'articolo 25 bis del
Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Ministro delle finanze provvede, con propri decreti, a stabilire gli indici e i coefficienti presuntivi di reddito o di maggiore reddito di cui al quarto comma dell'articolo 38 del
Al terzo comma dell'articolo 20 del
(Omissis) [3b].
Per l'anno 1983 si considerano minori le imprese che nell'anno 1982 hanno conseguito ricavi per un ammontare non superiore a settecento ottanta milioni di lire, sempreché l'anno 1983 non sia compreso nel triennio di cui al sesto comma dell'articolo 18 del
(Omissis) [4a].
Continuano ad applicarsi le disposizioni dell'articolo 1 della
(Omissis) [4b].
(Omissis) [4c].
L'ulteriore detrazione di imposta di lire 130.000 di cui all'articolo 11 del
Le disposizioni del presente articolo hanno effetto dal 1° gennaio 1983.
I sostituti di imposta devono procedere alla applicazione delle disposizioni del presente articolo non oltre il terzo mese successivo a quello dell'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Gli eventuali conguagli di imposta relativi al periodo decorso dal 1° gennaio 1983 devono essere effettuati, per un importo non inferiore ai tre quarti del loro ammontare, contestualmente alla prima applicazione delle disposizioni medesime e, per la quota residua, nel mese di dicembre 1983.
In rapporto al tasso d'inflazione, calcolato tenendo conto della variazione percentuale dell'indice medio dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati nel periodo 1° dicembre 1983-30 novembre 1984 rispetto all'indice medio relativo al periodo 1° dicembre 1982-30 novembre 1983, con decreto del Ministro delle finanze, da pubblicarsi nella Gazzetta Ufficiale entro il 10 dicembre 1984, sono stabiliti, ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche per l'anno 1984, entro e non oltre il limite massimo di aumento del 10 per cento, i nuovi importi delle detrazioni per carichi di famiglia, per spese inerenti alla produzione del reddito di lavoro dipendente; nonché i nuovi importi della ulteriore detrazione per i redditi di lavoro dipendente e autonomo e i relativi limiti di reddito afferenti ai singoli scaglioni, stabiliti dal presente articolo [6].
A decorrere dal 1° gennaio 1983 è istituita una imposta erariale di consumo sui seguenti prodotti:
1) altoparlanti montati per l'alta fedeltà; amplificatori audio per l'alta fedeltà, semiprofessionali;
2) apparecchi radioriceventi stereofonici; apparecchi riceventi per la televisione sprovvisti di tubo-immagini (tuner e simili); apparecchi da presa delle immagini per la televisione;
3) obiettivi intercambiabili per apparecchi fotografici e per altri apparecchi da presa delle immagini in cinematografia ed in televisione;
4) binocoli e cannocchiali;
5) apparecchi fotografici semiprofessionali;
6) apparecchi cinematografici da presa e da proiezione, semiprofessionali;
7) apparecchi da proiezione per diapositive, semiprofessionali;
8) apparecchi di registrazione, di riproduzione del suono, stereofonici; apparecchi di registrazione, di riproduzione delle immagini per la televisione, esclusi i professionali;
9) supporti magnetici per apparecchi di registrazione o di riproduzione delle immagini per la televisione;
10) lettori di suono per dischi, semiprofessionali;
11) giuochi per la produzione, per visualizzazione di immagini elaborate in forma digitale e relativi supporti di programma e di processo, esclusi i prodotti assoggettati all'imposta sul valore aggiunto con l'aliquota massima;
12) apparecchi riceventi per la televisione, con tubo-immagini incorporato.
L'imposta si applica nella misura del sedici per cento del valore franco fabbrica al netto delle spese di spedizione, distribuzione ed intermediazione e di ogni altra spesa inerenti alla commercializzazione nel mercato nazionale, ovvero, per i prodotti importati, del valore in dogana franco frontiera nazionale. La misura dell'imposta è ridotta all'otto per cento per i prodotti indicati al numero 12 del primo comma.
L'imposta è dovuta per le cessioni dei prodotti, nelle condizioni idonee alla loro utilizzazione da parte del consumatore finale, effettuate in ciascun trimestre solare dal produttore ai sensi dell'articolo 6 del
Per la merce di provenienza estera l'imposta è dovuta dall'importatore ed è accertata e riscossa con le modalità proprie delle imposte e sovrimposte di consumo.
L'imposta si applica anche ai prodotti che al 1° gennaio 1983 si trovavano giacenti presso esercenti la rivendita, al dettaglio o all'ingrosso, ovvero presso depositi, magazzini e simili ove i prodotti stessi sono custoditi per conto dei suddetti esercenti ed è dovuta per effetto della cessione da parte dei suddetti esercenti. I prodotti giacenti si presumono ceduti anteriormente ai prodotti della stessa marca e tipo acquistati dall'esercente successivamente al 1° gennaio 1983.
Il valore imponibile di ciascun prodotto giacente è costituito dal sessanta per cento del medio valore imponibile ai fini dell'imposta sul valore aggiunto, per gli acquisti all'interno, e dal medio valore in dogana, per le importazioni effettuate direttamente dall'esercente, dei prodotti della stessa marca e tipo rispettivamente acquistati od importati a partire dal 1978 ovvero da uno degli anni successivi, fino al 1982, che l'esercente ha facoltà di indicare nella dichiarazione da presentare per effetto di quanto disposto dal comma seguente. Per i prodotti acquistati ed importati dall'esercente anteriormente al 1978, o anteriormente all'anno indicato nella dichiarazione, nonché per i prodotti ceduti usati all'esercente da soggetti non obbligati alla emissione di fattura ed in ogni caso non espressamente previsto dal presente comma, il valore imponibile è determinato con i criteri di cui all'articolo 62 del
Si applicano anche nei confronti degli esercenti, relativamente ai prodotti giacenti ceduti, le disposizioni contenute nel terzo comma.
L'imposta non è dovuta per i prodotti in esportazione; è inoltre ammessa la restituzione dell'imposta già assolta per i prodotti definitivamente esportati.
L'imposta di cui al presente articolo non si applica alle cessioni effettuate nei confronti dello Stato e degli enti ed istituti indicati nell'ultimo comma dell'articolo 6 del
Il Ministro delle finanze, con decreto da pubblicarsi nella Gazzetta Ufficiale, stabilisce le norme di attuazione del presente articolo nonché le disposizioni dirette alla migliore individuazione dei prodotti soggetti ad imposta, anche al fine di adeguare le descrizioni relative alle diverse categorie all'evoluzione delle tecniche produttive.
Ai fini dell'applicazione dell'imposta erariale di consumo, l'amministrazione finanziaria ha facoltà di procedere a verifiche e riscontri sia nei luoghi di produzione e di deposito sia negli esercizi di vendita.
Chiunque sottrae i prodotti all'accertamento e al pagamento dell'imposta è punito, indipendentemente dal pagamento del tributo evaso, con la multa da due a otto volte l'imposta evasa. Se l'imposta evasa supera lire 12 milioni, si applica oltre alla multa, la pena della reclusione da quattro mesi a due anni.
In caso di omessa od infedele dichiarazione si applica, salvo che il fatto costituisca reato, la pena pecuniaria da una a quattro volte l'imposta o la maggiore imposta dovuta. La pena pecuniaria non può comunque essere inferiore a lire 1.000.000 nei casi di omessa dichiarazione [8].
Si considera comunque dovuta l'imposta gravante sulle giacenze iniziali non dichiarate nonché sui prodotti giacenti non rinvenuti all'atto delle verifiche dell'amministrazione finanziaria. Si considera omessa nella prima dichiarazione l'indicazione dei medesimi prodotti non rinvenuti nelle anzidette verifiche, qualora le relative cessioni o deduzioni giustificate dalle giacenze non risultino iscritte nella contabilità aziendale nei periodi in riferimento ai quali non è scaduto il termine per la presentazione della dichiarazione.
Per il ritardato pagamento dell'imposta si applica, oltre agli interessi di mora, una soprattassa pari al dieci per cento dell'imposta dovuta. La soprattassa è ridotta al cinque per cento se il pagamento avviene entro trenta giorni dalla data in cui il credito è divenuto esigibile.
Per i prodotti importati si applicano le norme sanzionatorie stabilite per i diritti di confine.
E' istituito il contrassegno di Stato da apporre su singoli prodotti di cui al primo comma per la loro identificazione.
I prodotti da identificare, le caratteristiche tipografiche dei contrassegni e le indicazioni che debbono figurarvi, le cautele per la custodia e per la consegna da parte degli uffici, nonché i termini e le modalità di applicazione e di uso sono determinati con decreto del Ministro delle finanze, di intesa con il Ministro del tesoro e con il Ministro dell'industria, commercio e artigianato.
I produttori e gli importatori che cedono prodotti soggetti all'imposta privi di contrassegno ovvero provvisti di contrassegni contraffatti o mancanti delle indicazioni prescritte o con indicazioni diverse da quelle prescritte sono soggetti, salve le sanzioni penali nei casi di reato, alla pena pecuniaria da due a otto volte l'imposta gravante sui detti prodotti. Alla stessa pena sono soggetti coloro che ricevono, nell'esercizio di una impresa commerciale avente ad oggetto la successiva rivendita, prodotti privi di contrassegni o provvisti di contrassegni contraffatti o mancanti delle indicazioni prescritte o recanti indicazioni diverse da queste.
L'accertamento delle violazioni delle disposizioni del presente articolo è demandato, nei limiti delle attribuzioni stabilite dalla
Per la definizione in via breve delle violazioni non costituenti reato si applica il quarto comma dell'articolo 39 della
L'azione per il recupero dell'imposta nonché delle pene pecuniarie, delle soprattasse e degli interessi di mora è esperita secondo le norme stabilite dal testo unico 14 aprile 1910, n. 639. Il diritto al recupero si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui avrebbe dovuto essere effettuato il pagamento. La prescrizione è interrotta dall'esercizio dell'azione penale ed il nuovo termine inizia a decorrere dalla data in cui la sentenza o il decreto sono divenuti definitivi.
Il credito dello Stato per il pagamento dell'imposta ha privilegio sui prodotti, sui macchinari e sui materiali mobili esistenti negli impianti di produzione ed è preferito ad ogni altro credito.
Il diritto al rimborso dell'imposta indebitamente pagata si prescrive entro il termine di cinque anni dalla data del pagamento.
(Omissis) [9a];
Il primo e il secondo comma dell'articolo 5 bis del
(Omissis) [9b];
l'articolo 31 è soppresso;
(Omissis) [9c].
I contributi imposti dai consorzi di bonifica e le spese generali per le concessioni di opere pubbliche agli stessi assentite dallo Stato, dalle regioni e dalla Cassa per il Mezzogiorno non costituiscono, ai fini dell'imposta sul valore aggiunto, corrispettivi per prestazioni di servizi svolte nell'esercizio di attività commerciali di cui all'articolo 2195 del codice civile.
Le linee di trasporto a impianto fisso, metropolitane e tranviarie ai fini dell'applicazione dell'imposta sul valore aggiunto sono considerate opere di urbanizzazione primaria.
Sono elevate a lire 50.000 ciascuna le imposte fisse di registro, ipotecarie e catastali, nonché quelle di trascrizione previste dalla tabella allegata alla
Le aliquote dell'imposta di registro indicate nei sottoindicati articoli della prima parte della tariffa, allegato A, del
articolo 2: dal 2 al 3 per cento;
articolo 3: dallo 0,50 all'1 per cento;
articolo 6: dallo 0,25 allo 0,50 per cento;
articolo 8, lettera c): dal 2 al 3 per cento;
articolo 8, lettera d): dallo 0,50 all'1 per cento;
articolo 9: dal 2 al 3 per cento.
Le disposizioni di cui al quarto e quinto comma non si applicano agli atti di trasferimento a favore dello Stato, delle regioni, delle province e dei comuni, conseguenti a decreti di esproprio.
(Omissis) [9d].
Le aliquote stabilite dal primo e secondo comma dell'articolo 18 del
L'aliquota dell'imposta sostitutiva per i finanziamenti all'esportazione, di durata superiore a diciotto mesi, erogati in base a contratti conclusi dal 1° gennaio 1983, di cui alla
Le disposizioni dei commi quarto e ottavo si applicano agli atti pubblici formati, agli atti giudiziari pubblicati o emanati ed alle scritture private autenticate a partire dal 1° gennaio 1983 nonché alle scritture private non autenticate presentate per la registrazione da tale data. Le disposizioni del quinto e settimo comma si applicano agli atti pubblici formati, agli atti giudiziari pubblicati o emanati ed alle scritture private autenticate dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto nonché alle scritture private non autenticate presentate per la registrazione da tale data.
A decorrere dal 1° febbraio 1983 le aliquote dell'imposta sulle assicurazioni private e sui contratti di rendita vitalizia stabilite dalla tariffa, allegato A, annessa alla
Se nel periodo ricompreso tra il 1° ed il 31 gennaio 1983 la rivalsa di cui al primo comma dell'articolo 17 della
A decorrere dal 1° maggio 1983 le aliquote stabilite dalla tariffa, allegato A, annessa alla
a) 2 per cento per le assicurazioni sulla vita, le assicurazioni contro gli infortuni, le assicurazioni contro le malattie, le assicurazioni dei rischi connessi alla utilizzazione pacifica dell'energia nucleare, le assicurazioni contro i rischi d'impiego, i contratti di capitalizzazione, i contratti di rendita vitalizia;
b) 10 per cento per le assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti e le assicurazioni di altri rischi inerenti al veicolo od al natante o ai danni causati dalla loro circolazione, le assicurazioni di rischi agricoli, le assicurazioni contro i rischi della navigazione ed assimilate, le assicurazioni contro i rischi dei trasporti terrestri, le assicurazioni di crediti, le assicurazioni delle cauzioni e le assicurazioni assimilate;
c) 17 per cento per le assicurazioni diverse da quelle indicate alle precedenti lettere a) e b).
Le assicurazioni dei rischi agricoli di cui ai punti A e B dell'articolo 8 della tariffa, allegato A, annessa alla
Sono esenti dall'imposta le assicurazioni di beni soggetti alla disciplina della
E' soppresso l'articolo 10 della
Le aliquote delle tasse speciali sui contratti di borsa su titoli e valori stabilite dalla tabella A, allegata al
Per i contratti a termine e di riporto di cui al comma precedente, di durata superiore a 135 giorni, le aliquote delle tasse sono stabilite in misura doppia di quelle dovute per i corrispondenti contratti di durata superiore a 90 giorni e non eccedente 135 giorni.
Restano ferme le agevolazioni riguardanti i contratti a contanti aventi per oggetto esclusivamente titoli di Stato o garantiti dallo Stato.
L'importo minimo delle tasse speciali sui contratti di borsa è stabilito in lire cento.
Le facoltà attribuite alle aziende di credito e agli agenti di cambio per il pagamento in modo virtuale delle tasse sui contratti di borsa su titoli e valori, ai sensi del
I soggetti autorizzati a pagare in modo virtuale le tasse speciali sui contratti di borsa devono effettuare, presso l'ufficio del registro competente per territorio, i versamenti delle tasse dovute in via provvisoria per ciascun anno entro i mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre.
Il termine di cui al quarto comma dell'articolo 8 della
Le disposizioni di cui al comma precedente si applicano per gli utili distribuiti successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
A decorrere dal 1° gennaio 1983, la soprattassa annua dovuta per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose azionati con motore diesel, di cui all'articolo 8 del
L'aumento previsto dal precedente comma non si applica alle autovetture ed agli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose con potenza fiscale fino a quindici cavalli, per i quali la soprattassa minima annua è stabilita in lire trecentomila.
Coloro che hanno già versato il tributo per periodi fissi dell'anno 1983 debbono corrispondere l'integrazione relativa a tali periodi nei termini e con le modalità stabiliti con decreto del Ministro delle finanze. Con lo stesso decreto sono altresì stabiliti i termini e le modalità per la regolarizzazione delle posizioni di coloro che hanno corrisposto la tassa di circolazione per periodi fissi del 1983 anteriormente all'entrata in vigore del
Salvo quanto previsto dal seguente comma, le tasse sulle concessioni governative previste dalla tariffa annessa al
Dal 1° gennaio 1983 le tasse sulle concessioni governative, di rilascio e annuali, relative alle patenti di guida di cui ai sottonumeri 1, 2, 3, 4 e 5, lettera a), del numero 115 della tariffa annessa al citato
A decorrere dal 1° gennaio 1983 i veicoli e gli autoscafi sono soggetti alle tasse stabilite dalle tariffe annesse alla
Al pagamento delle tasse di cui al comma precedente sono tenuti coloro che, alla scadenza del termine utile per il pagamento stabilito con decreto del Ministro delle finanze da emanarsi ai sensi dell'articolo 18 della
A decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello dell'avvenuta immatricolazione all'estero del veicolo o dell'autoscafo, le tasse non sono dovute dai soggetti di cui al trentaduesimo comma che diano la prova di avere esportato definitivamente veicoli o autoscafi iscritti nei pubblici registri a seguito del trasferimento all'estero della residenza [11].
Per quanto concerne la circolazione di prova, la tassa dovuta deve essere corrisposta dai titolari delle autorizzazioni di cui all'articolo 63 del
Gli autoveicoli e i motocicli d'interesse storico, iscritti nei registri: Automotoclub storico italiano, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo costruiti da oltre trenta anni sono esenti dalle tasse e dalla soprattassa indicate nel trentunesimo comma [12].
Agli autocarri, trattori stradali e relativi rimorchi e semirimorchi, temporaneamente esportati ai sensi dell'articolo 214 del
La perdita del possesso del veicolo o dell'autoscafo per forza maggiore o per fatto di terzo o la indisponibilità conseguente a provvedimento dell'autorità giudiziaria o della pubblica amministrazione, annotate nei registri indicati nel trentaduesimo comma, fanno venir meno l'obbligo del pagamento del tributo per i periodi d'imposta successivi a quello in cui è stata effettuata l'annotazione.
L'obbligo del pagamento ricomincia a decorrere dal mese in cui avviene il riacquisto del possesso o la disponibilità del veicolo o dell'autoscafo. La cancellazione dell'annotazione di cui al precedente comma deve essere richiesta entro quaranta giorni dal riacquisto anzidetto. Per la mancata richiesta di cancellazione dell'annotazione della perdita del possesso o della disponibilità si applica una soprattassa pari a due volte l'importo delle tasse annuali dovute. La perdita e il riacquisto del possesso o della disponibilità dell'autoveicolo o dell'autoscafo devono risultare da attestazioni dei competenti pubblici uffici [13].
Le tasse di cui al trentunesimo comma ed ai commi successivi debbono essere corrisposte nei termini, con le modalità e per i periodi fissi d'imposta previsti dalle vigenti disposizioni in materia di tassa di circolazione e si applicano con i criteri stabiliti per quest'ultimo tributo dall'articolo 2 del
Gli uffici che curano la tenuta del pubblico registro automobilistico e degli altri registri di immatricolazione per veicoli e autoscafi sono tenuti a comunicare all'Amministrazione finanziaria le notizie occorrenti per l'applicazione del tributo e per la individuazione del proprietario del veicolo o dell'autoscafo nonché le relative variazioni.
Se il Ministro delle finanze si avvale della facoltà prevista dall'articolo 4 del testo unico delle leggi sulle tasse automobilistiche, approvato con
Per i rimorchi e i semirimorchi di proprietà di una stessa impresa, che possono essere trainati alternativamente da più motrici appartenenti alla medesima impresa, le tasse possono essere corrisposte cumulativamente, previa convenzione da stipularsi annualmente con la competente intendenza di finanza, nella misura risultante dal prodotto del numero delle motrici di cui l'impresa dispone per la tassa massima annua prevista per i rimorchi e i semirimorchi dalla tariffa F annessa alla
Se, nel corso del periodo di tempo in cui è efficace la convenzione, intervengono variazioni in meno nel numero delle motrici, non si procede a rimborsi; se interviene una maggiorazione nel numero delle stesse motrici, è dovuta la tassa nella misura indicata nel comma precedente per ogni motrice aggiunta. Per i rimorchi in ordine ai quali intervengono modificazioni tali che per essi cessa di avere effetto la convenzione, la tassa deve essere corrisposta nella misura ordinaria a decorrere dal periodo fisso nel quale avviene la modificazione stessa.
Per i veicoli ed autoscafi consegnati, per la rivendita, alle imprese autorizzate o comunque abilitate al commercio dei medesimi, l'obbligo del pagamento delle tasse automobilistiche e dei tributi connessi è interrotto a decorrere dal periodo fisso immediatamente successivo a quello di scadenza di validità delle tasse corrisposte e fino al mese in cui avviene la rivendita [14].
Al fine di ottenere la interruzione dell'obbligo del pagamento, le imprese interessate devono spedire, mediante raccomandata con avviso di ricevimento, all'Amministrazione finanziaria o all'ente cui è affidata la riscossione dei tributi, nel mese successivo ai quadrimestri con scadenza ad aprile, agosto e dicembre di ogni anno, un elenco di tutti i veicoli ed autoscafi ad esse consegnati per la rivendita nel quadrimestre . Per ciascun veicolo od autoscafo devono essere indicati i dati di immatricolazione, i dati di rilevanza fiscale, la categoria ed il titolo in base al quale è avvenuta la consegna per la rivendita, ed i relativi estremi. L'inosservanza comporta la cessazione del regime di interruzione dell'obbligo del pagamento della tassa [15].
Le imprese interessate devono indicare nell'elenco di cui al comma precedente i veicoli o autoscafi venduti o radiati nel quadrimestre, specificando, oltre i dati relativi al veicolo od autoscafo, le generalità e la residenza dell'acquirente nonché gli estremi dell'atto di trasferimento o dell'avvenuta radiazione. Per il mancato o incompleto adempimento dell'obbligo di presentare l'elenco di cui sopra, si applica la pena pecuniaria da lire duecentomila a lire un milione e duecentomila [15].
Le imprese consegnatarie, salvo i casi di circolazione con targa di prova, decadono dal regime di interruzione dell'obbligo del pagamento della tassa se il veicolo o l'autoscafo per il quale è stata richiesta l'interruzione del pagamento è posto in circolazione anteriormente alla rivendita. In tale caso si applica la pena pecuniaria prevista nel precedente comma.
Per ciascun veicolo od autoscafo per il quale si chiede la interruzione del pagamento dei tributi deve essere corrisposto all'Amministrazione finanziaria o all'ente incaricato della riscossione, secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro delle finanze, un diritto fisso di lire 3.000 [15].
Con decreto del Ministro delle finanze sono stabiliti termini e modalità per il versamento del diritto fisso e sono indicati gli uffici ai quali devono essere indirizzati gli elenchi di cui sopra.
(Omissis) [16].
Per la repressione delle violazioni alle norme del trentunesimo comma e dei commi successivi del presente articolo si applicano le disposizioni della
L'azione dell'Amministrazione finanziaria per il recupero delle tasse dovute dal 1° gennaio 1983 per effetto dell'iscrizione di veicoli o autoscafi nei pubblici registri e delle relative penalità si prescrive con il decorso del terzo anno successivo a quello in cui doveva essere effettuato il pagamento. Nello stesso termine si prescrive il diritto del contribuente al rimborso delle tasse indebitamente corrisposte [17].
Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con decreto del Ministro delle finanze, di concerto con il Ministro di grazia e giustizia, sono determinate le modalità e le procedure semplificate nonché stabiliti i termini per consentire, senza penalità, agli intestatari di veicoli ed autoscafi iscritti in pubblici registri di richiedere la cancellazione dagli stessi registri o il loro aggiornamento.
Colui che, essendovi tenuto, non provvede, nei termini stabiliti nel decreto di cui al comma precedente, a richiedere le formalità suindicate è punito con la pena pecuniaria da lire 500.000 a lire 1.000.000, oltre al pagamento della tassa fino alla scadenza del periodo fisso nel quale viene effettuata la formalità [18].
Per i veicoli e gli autoscafi per i quali non è stato effettuato alcun pagamento della tassa di circolazione per periodi fissi relativi agli anni successivi al 1977 o è stato effettuato il pagamento per uno solo dei periodi fissi relativi agli anni 1978 o 1979, la cancellazione dai pubblici registri è effettuata d'ufficio se per gli stessi veicoli e autoscafi non sono state corrisposte entro il 31 dicembre 1983 le tasse dovute per l'anno 1983 [17].
Se i veicoli e gli autoscafi cancellati ai sensi del precedente comma sono comunque posti in circolazione, nei confronti del responsabile del ripristino della circolazione si applica la pena pecuniaria da lire 1.000.000 a lire 6.000.000, oltre il pagamento delle tasse dovute dal 1° gennaio 1983 e delle altre penalità previste dalle vigenti disposizioni [18].
Le cancellazioni effettuate entro il termine stabilito dal decreto di cui al precedente comma cinquantaduesimo hanno effetto dal 15 gennaio 1983. Gli interessati possono proporre opposizione alla cancellazione d'ufficio entro il termine di trenta giorni dalla scadenza del periodo di pubblicazione degli elenchi dei veicoli e degli autoscafi che risultano soggetti a cancellazione; entro lo stesso termine possono altresì richiedere che non si dia luogo alla cancellazione d'ufficio con domanda alla quale deve essere allegata la prova dell'avvenuto pagamento delle tasse automobilistiche dal 1° gennaio 1983, delle penalità e degli interessi di cui alla
Il duplicato del disco contrassegno attestante l'avvenuto pagamento della tassa deve essere richiesto all'ufficio o ente cui è demandata la riscossione del tributo, previo pagamento di un diritto fisso di lire tremila spettante al predetto ufficio o ente in luogo del diritto fisso previsto dall'articolo 16 del
Sulle tasse di cui al trentunesimo comma è dovuta l'addizionale prevista dall'articolo 25 della
Continuano ad applicarsi, in quanto compatibili, le disposizioni di cui al testo unico delle leggi sulle tasse automobilistiche, approvato con
Per i veicoli e gli autoscafi per i quali alla data di entrata in vigore del presente decreto è stata corrisposta la tassa di circolazione per periodi fissi relativi all'anno 1983, le corrispondenti disposizioni del presente articolo si applicano a decorrere dalla scadenza di tali periodi fissi.
(Omissis) [18a].
Con decorrenza dal 1° aprile 1983, nelle dichiarazioni doganali in forma scritta previste nell'articolo 56 del testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale, approvato con
Il Ministro delle finanze, con decreti da pubblicarsi nella Gazzetta Ufficiale, può disporre che nelle dichiarazioni indicate nel comma precedente, in sostituzione del codice fiscale, venga indicato altro codice ad uso meccanografico a condizione che esista corrispondenza, nel sistema informativo doganale o nel sistema informativo dell'anagrafe tributaria, tra detti codici ad uso meccanografico ed il codice fiscale.
Per le violazioni degli obblighi stabiliti dai due commi precedenti, accertate dagli uffici doganali, si applicano, a cura degli uffici medesimi, con le modalità di cui al titolo VII, capo III, del citato testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale, le sanzioni previste dall'articolo 13, terzo comma, del
(Omissis) [18b].
Il termine del 31 dicembre 1982 previsto dall'articolo unico della
Le minori entrate derivanti dall'applicazione del presente decreto sono valutate in complessive lire 6.980 miliardi [19].
Alle minori entrate derivanti dall'applicazione del presente decreto nell'anno 1983, valutate in lire 5.160 miliardi, si provvede, quanto a lire 2.850 miliardi, con riduzione dello stanziamento iscritto al capitolo n. 6820 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per il medesimo anno finanziario e, quanto a lire 2.310 miliardi, con quota parte delle maggiori entrate di cui al presente decreto recante misure in materia tributaria.
Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
[1] Convertito in legge, con modificazioni, dall'art. unico della
[2] Gli originari articoli 1, 2 e 5, comma 2 sono stati sostituiti dal presente articolo per effetto della legge di conversione.
[3] L'originario articolo 3 è stato sostituito dal presente articolo per effetto della legge di conversione.
[3a] Modifica gli artt. 7, 21, 29 e aggiunge l'art. 25 bis al
[3b] Modifica i commi 1 e 7, art. 18 del
[4] L'originario articolo 4 è stato sostituito dal presente articolo per effetto della legge di conversione.
[4a] Sostituisce la tabella delle aliquote dell'imposta sul reddito delle persone fisiche allegata alla
[4b] Modifica gli artt. 15, 16, 20, 50, 72 bis e aggiunge l'art. 16 bis al
[4c] Modifica il comma 2, art. 23 del
[5] L'importo di cui al presente comma è stato elevato a lire 4.800.000 dall'art. 1 del
[6] Le detrazioni d'imposta di cui al presente comma sono state elevate, per il 1984, dal D.M. 7 dicembre 1984; per il 1985, vedi l'art. 2 della
[7] Gli originari articoli 13, 14, 15, 16 e la tabella allegata sono stati sostituiti dal presente articolo per effetto della legge di conversione. L'imposta erariale di consumo sui prodotti audiovisivi e cinefotoottici, istituita con il presente articolo, è stata abolita dall'art. 35 del
[8] La soglia minima di un milione, di cui al presente comma, è stata così elevata dall'art. 8 del
[9] Gli originari articoli 5 comma 1, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25 e 26 sono stati sostituiti dal presente articolo per effetto della legge di conversione.
[9a] Modifica l'art. 4 del
[9b] Modifica gli artt. 10, 13, 19, 19 bis del
[9c] Modifica gli artt. 34, 35, 38 del
[9d] Modifica l'art. 20 del
[10] Per la riduzione dell'aliquota di cui al presente comma, vedi l'art. 10 del
[11] Comma inserito dall'art. 9 della
[12] Comma così modificato dall'art. 3 della
[13] Comma così modificato dall'art. 2 della
[14] Comma così sostituito dall'art. 2 della
[15] Comma così modificato dall'art. 2 della
[15] Comma così modificato dall'art. 2 della
[15] Comma così modificato dall'art. 2 della
[16] Comma abrogato dall'art. 17 del
[17] Comma così sostituito dall'art. 3 del
[18] I limiti edittali della pena pecuniaria di cui al presente comma sono stati raddoppiati dall'art. 8 del
[17] Comma così sostituito dall'art. 3 del
[18] I limiti edittali della pena pecuniaria di cui al presente comma sono stati raddoppiati dall'art. 8 del
[17] Comma così sostituito dall'art. 3 del
[18a] Sostituisce il comma 2, art. 6 del
[18b] Modifica gli artt. 6 e 14 del
[19] Il termine di cui al presente comma è stato prorogato dall'art. 3 della
[19a] Gli originari artt. 6, 7, 8, 9, 10 e 11 sono stati sostituiti dall'attuale art. 5 per effetto della legge di conversione.
[20] Articolo abrogato dalla legge di conversione.