§ 5.2.1067 - D.G.R. 6 aprile 2001, n. 7/4137 .
Approvazione delle schede delle iniziative F.R.I.S.L. 2001/2003 «Viabilità minore», «Realizzazione di strutture alternative alla [...]


Settore:Codici regionali
Regione:Lombardia
Materia:5. finanza e contabilità
Capitolo:5.2 bilancio, contabilità, procedure di spesa
Data:06/04/2001
Numero:7

§ 5.2.1067 - D.G.R. 6 aprile 2001, n. 7/4137 .

Approvazione delle schede delle iniziative F.R.I.S.L. 2001/2003 «Viabilità minore», «Realizzazione di strutture alternative alla residenzialità permanente per anziani e portatori di handicap», «Interventi per la gestione a rete dei servizi e per il governo elettronico» e delle relative modalità per l'accesso ai contributi.

(B.U. 3 maggio 2001, n. 18, I S.S..)

 

La Giunta Regionale

Vista la L.R. 14 dicembre 1991, n. 33 di istituzione del fondo ricostituzione infrastrutture sociali Lombardia (F.R.I.S.L.) e successive modificazioni ed integrazioni;

Visto il DPEFR per il triennio 2001/2003 col quale vengono approvate le iniziative F.R.I.S.L. 2001/2003:

- Viabilità minore;

- Interventi per la gestione a rete dei servizi e per il governo elettronico;

- Realizzazione di strutture alternative alle residenzialità permanente per anziani e portatori di handicap;

Vista la L.R. 2 febbraio 2001 n. 3 «Modifiche ed integrazioni a disposizione legislative regionali in materia di assetto istituzionale, sviluppo economico, territorio e ambiente e infrastrutture e servizi alla persona, finalizzate all'attuazione del DPEFR ai sensi dell'art. 9-ter della L.R. n. 34/1978» ed in particolare l'art. 1, comma 6, che a modifica della L.R. n. 33/91, assegna tra l'altro al Nucleo di valutazione l'elaborazione di proposte in merito agli schemi per la presentazione delle domande e della relativa documentazione nonché agli elementi delle schede delle iniziative;

Vista la Delib.G.R. n. 2870 del 22 dicembre 2000 «Documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2001 e bilancio pluriennale 2001/2003 a legislazione vigente e programmatico» che prevede i seguenti stanziamenti per le iniziative:

- Viabilità minore 57 mld;

- Interventi per la gestione a rete dei servizi e per il governo elettronico 52 mld;

- Realizzazione di strutture alternative alla residenzialità permanente per anziani e portatori di handicap 55 mld;

Vista la L.R. 2 febbraio 2001, n. 4 «Legge finanziaria 2001» che autorizza la spesa per le iniziative F.R.I.S.L. sopra elencate;

Vista la L.R. 2 febbraio 2001, n. 5 «Bilancio di previsione 2001 e bilancio pluriennale 2001-2003»

Visti i verbali delle sedute del Nucleo di valutazione di cui alla L.R. n. 31/96 del 14 febbraio 2001, del 28 febbraio 2001 e del 14 marzo 2001;

Viste in particolare le schede e le istruzioni per l'accesso ai contributi F.R.I.S.L., contenenti queste ultime condizioni prescrittive a carico dei beneficiari, proposte dal Nucleo di valutazione nella seduta del 28 febbraio 2001;

Vista inoltre la proposta del Nucleo di valutazione, di destinare quota parte della dotazione finanziaria per l'iniziativa F.R.I.S.L. «Interventi per la gestione a rete dei servizi e per il governo elettronico» (L. 27 mld) al finanziamento del Fiser, istituito con l'art. 2, comma 2, della l.r 3/2001 e di riservare l'iniziativa F.R.I.S.L. di cui trattasi al finanziamento di soggetti pubblici o da essi partecipati;

Ritenuto di condividere sostanzialmente le proposte del Nucleo;

Vista la richiesta della Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale di inserire nella circolare delle istruzioni per l'accesso ai contributi F.R.I.S.L. le prescrizioni tecniche relative alla normativa dei mini alloggi protetti per anziani - Obiettivo 3 dell'iniziativa «Realizzazione di strutture alternative alle residenzialità permanente per anziani e portatori di handicap»;

Verificata da parte del Dirigente del Servizio Strumenti Finanziari Integrati, la regolarità dell'istruttoria e della proposta di deliberazione sia dal punto di vista tecnico che sotto il profilo della legittimità;

Viste le leggi regionali, con successive modificazioni ed integrazioni, L.R. n. 16 del 23 luglio 1996, e L.R. n. 34 del 31 marzo 1978;

Dato atto che la presente deliberazione non è soggetta a controllo ai sensi della l. 15 maggio 1997, n. 127;

Su proposta dell'Assessore alle Risorse Finanziarie e Bilancio;

Ad unanimità dei voti espressi nelle forme di legge;

delibera

 

 

1) di approvare le schede relative alle iniziative F.R.I.S.L. 2001/2003, allegate alla presente deliberazione di cui costituiscono parte integrante:

a) scheda per l'iniziativa I) Viabilità minore (all. A);

b) scheda per l'iniziativa S) Realizzazione di strutture alternative alla residenzialità permanente per anziani e portatori di handicap (all. B);

c) scheda per l'iniziativa T) Interventi per la gestione a rete dei servizi e per il governo elettronico (all. C);

2) di approvare le modalità per l'accesso ai contributi F.R.I.S.L. di cui sopra, contenute nell'allegato D, che costituisce parte integrante del presente provvedimento;

3) di disporre la pubblicazione della presente deliberazione sul Bollettino ufficiale della regione Lombardia.

 

 

Allegato A)

F.R.I.S.L. 2001-2003

Iniziativa I) viabilità minore

Obiettivo ed indicatori di efficacia

Riqualificazione della rete viabilistica provinciale da classificare successivamente a itinerari comunali.

Le opere consistono in:

- manutenzione ordinaria e straordinaria e messa in sicurezza del tracciato e delle sue pertinenze (ponti, muri di sostegno e scarpate); eliminazione di punti critici (strettoie sistemazione incroci etc..); riorganizzazioni intersezioni con viabilità primaria.

Dotazione finanziaria:

- L. 2 mld 2001 pari a euro 1.032.913,79

- L. 30 mld 2002 pari a euro 15.493.706,97

- L. 25 mld 2003 pari a euro 12.911.422,47

Tipo ed entità dei contributi:

- contributo a rimborso ventennale fino al 100% della spesa ammissibile;

- contributo a fondo perduto fino al 25% del contributo complessivo ai sensi dell'art. 8, comma 3, L.R. 33/91 (programmazione negoziata da intendersi anche come atti di accordo tra Regione, Province ed ulteriori soggetti);

- spesa ammessa: costo dei lavori da appaltare, costo degli spostamenti di servizi, costo delle aree da acquisire, IVA, spese tecniche ed imprevisti questi ultimi nella misura massima rispettivamente del 7% e del 5% dei lavori da appaltare IVA compresa.

Condizioni di ammissibilità al finanziamento

Beneficiari: Comuni singoli o associati, Comunità Montane, Province, Consorzi di cui all'art. 25 della L. n. 142/90.

Caratteristiche: interventi sulla rete stradale provinciale per opere di importo non inferiore a Euro 155.000 (L. 300.121.850) e non superiore a Euro 2.582.000 (L. 4.999.449.140); opere conformi allo strumento urbanistico vigente o adottato.

Le richieste sono considerate ammissibili solamente in presenza di un Protocollo sottoscritto fra le parti per la declassificazione dell'itinerario o del tratto sotteso tra Provincia e Comuni interessati.

Per ogni Provincia sono ammissibili al massimo 5 domande per le quali la medesima Provincia dovrà indicare l'ordine di priorità.

Per gli altri Enti sono ammissibili al massimo 2 domande di contributo.

Gli interventi riguardano:

- una o più strade provinciali da declassificare a strade comunali identificate in un unico progetto;

- una o più strade la cui sistemazione determina la riqualificazione di tale/i strada/e come itinerario primario di livello provinciale e la conseguente declassificazione del/dei tracciato/i sotteso/i a strada/e comunale/i;

Tempi: fine lavori da stabilirsi con riferimento al singolo progetto e comunque in un tempo non superiore a due anni dall'inizio dei lavori.

Domanda: domanda, scheda illustrativa secondo modello tipo, progetto definitivo, Protocollo, Accordo o Convenzione tra Provincia/e e Comune/i per la declassificazione della strada oggetto di intervento o del tratto sotteso e altra documentazione indicata nella circolare attuativa, da presentare obbligatoriamente entro la scadenza prevista per la richiesta di contributo unitamente alla stessa a pena di inammissibilità.

Criteri di valutazione e selezione dei progetti (qualità progettuale dell'intervento definita in termini di punteggio):

- (a) riqualificazione del tracciato ed eliminazione di punti critici (da 0 a 10);

- (b) disponibilità di altri finanziamenti rispetto a quello regionale (da 0 a 20) con punteggio 0 nel caso di richiesta di finanziamento completo e progressivamente a crescere fino al punteggio di 20 per finanziamento pari o superiore al 40%;

- (c) grado di fattibilità/avanzamento dell'intervento (0; 5; 10; 15);

- (d) grado di completamento dell'intervento con riferimento all'intero itinerario da declassificare (0; 2; 4; 6; 8; 10).

Erogazione:

- prima rata: a presentazione del Contratto e del Verbale di Consegna Lavori e pari al 50% del contributo rideterminato a seguito del ribasso d'asta;

- seconda rata: a compimento delle opere per il 50% e pari al 90% del contributo rideterminato a seguito dell'appalto dedotto quanto già erogato con la prima rata;

- saldo: a presentazione del collaudo delle opere, del quadro dei costi complessivamente sostenuti e degli atti di declassificazione a strada comunale della provincia e dei comuni interessati.

Scadenza: presentazione delle domande entro il 31 ottobre 2001.

Direzioni Generali interessate: Infrastrutture e Mobilità, Opere Pubbliche Politiche per la Casa e Protezione Civile, Territorio ed Urbanistica.

Unità Organizzativa incaricata per l'iniziativa e per l'assistenza ai richiedenti: Viabilità.

 

 

Allegato B)

F.R.I.S.L. 2001-2003

Iniziativa S)

Realizzazione strutture alternative alla residenzialità permanente per anziani e portatori di handicap

Riferimento al P.R.S.:

Obiettivo specifico 6.1.3: Riqualificazione edilizia delle strutture sociosanitarie integrate socio-assistenziali

Obiettivi e indicatori di efficacia:

Obiettivi:

1) realizzazione di Centri diurni integrati per anziani non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti (standard ex Delib.G.R. 22 marzo 2002, n. 7/8494 Requisiti per l'autorizzazione al funzionamento e l'accreditamento dei Centri diurni integrati);

2) realizzazione di mini alloggi protetti per anziani autosufficienti e parzialmente non autosufficienti, da assegnare in affitto, supportati dai servizi socio-assistenziali e sanitari (standard definiti nel presente bando);

3) realizzazione di comunità alloggio per anziani autosufficienti e parzialmente non autosufficienti o per disabili (standard ex P.S.A. 1988/90 approvato con Delib.C.R. 23 dicembre 1987, n. IV/871 e successive modifiche ed integrazioni).

Unità di misura di riferimento per l'iniziativa

a: numero mini alloggi (min. 5 - max 15)

numero posti C.D.I. (max. 40)

numero posti C.A. (min. 6 - max 10)

b: metri quadri (mq)

c: metri cubi (mc)

Dotazione finanziaria:

- Euro 15.493.706,97 per l'anno 2002

- Euro 12.911.422,48 per l'anno 2003

Tipo ed entità dei contributi:

- contributo a rimborso ventennale senza interessi

- contributo complessivo richiesto non superiore a:

- Euro 775.000 per interventi riferiti a tutti gli obiettivi;

- Euro 1.292.000 nel caso di interventi integrati.

Spesa ammessa:

- spesa ammessa a finanziamento: costo dei lavori da appaltare, costo del blocco cucina (solo per i minialloggi), spese tecniche ed imprevisti nella misura massima rispettivamente del 10% e del 5% del costo dei lavori da appaltare, IVA. L'onere delle spese tecniche, per l'eventuale parte eccedente il 10% resta a carico del soggetto richiedente. Sono esclusi dal finanziamento gli arredi e le attrezzature.

Condizioni di ammissibilità al finanziamento

Beneficiari: soggetti pubblici e privati senza fini di lucro ai sensi dell'art. 4 comma 85 della L.R. 5 gennaio 2000, n. 1. Le cooperative sociali devono essere iscritte all'albo della Regione Lombardia Sez. A e le Aziende Speciali devono avere per oggetto l'attività di prestazione di servizi socio sanitari e assistenziali.

Caratteristiche: tutti gli interventi proposti dovranno essere conformi alle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti e dovranno rispettare gli standard di riferimento per la tipologia in progetto indicati negli allegati alla presente scheda, che sono da considerarsi prescrittivi e vincolanti, a pena di non ammissibilità a valutazione.

In caso di realizzazione di un intervento integrato non è ammessa alcuna condivisione di spazi per servizi generali e collettivi: per ciascuna tipologia dovranno cioè essere garantiti tutti i relativi requisiti strutturali.

Possono essere presentate richieste riguardanti la realizzazione, in un unico edificio, di due o tre tipologie di strutture oggetto dell'intervento integrato. Non sono ammesse domande separate per la realizzazione di interventi integrati.

Gli immobili oggetto di intervento, nel caso di assegnazione del contributo, dovranno essere sottoposti a vincolo di destinazione d'uso ventennale.

Costi: il costo complessivo dell'opera non può essere superiore a Euro 775.000 per gli interventi riferiti a tutti gli obiettivi e a Euro 1.292.000 nel caso di interventi integrati sia che si tratti di integrazione afferente due o tre tipologie.

Tempi: inizio lavori entro il 31 dicembre 2003 e fine lavori entro due anni, tre per interventi integrati, dall'inizio lavori.

Domanda: domanda debitamente sottoscritta, scheda illustrativa del progetto secondo modello tipo completa e compilata in ogni sua parte e documentazione indicata nell'allegato alla presente scheda da presentare obbligatoriamente entro la scadenza prevista a pena di inammissibilità della domanda.

Criteri di valutazione e selezione dei progetti (qualità progettuale dell'intervento definita in termini di punteggio):

• (a) qualità delle soluzioni progettuali (0-10);

• (b) valutazione dei costi di realizzazione dell'opera (0-10);

• (c) disponibilità di altri finanziamenti rispetto a quello regionale (0-20).

Il finanziamento degli interventi è comunque condizionato al raggiungimento di una qualità progettuale definita in termini di punteggio pari o superiore a 20 punti.

Erogazione: sulla base del costo dell'intervento rideterminato al netto dei ribassi d'asta, degli accantonamenti per imprevisti e con le modalità di cui all'art. 12, comma 1, L.R. n. 33/91.

Scadenza: presentazione domande entro il 30 settembre 2002.

Direzioni generali interessate:

- Famiglia e Solidarietà Sociale; Unità Organizzativa Programmazione,

- Presidenza; Unità Organizzativa Programmazione,

- Risorse Finanziarie e Bilancio; Unità Organizzativa Strumenti Finanziari Integrati.

Unità Organizzativa incaricata per l'iniziativa e per l'assistenza ai richiedenti:

- Unità Organizzativo Programmazione della D.G. Famiglia e Solidarietà Sociale.

Allegato alla scheda dell'iniziativa S)

Realizzazione strutture alternative alla residenzialità permanente per anziani e portatori di handicap

ELENCO DEI DOCUMENTI RICHIESTI A PENA DI INAMMISSIBILITÀ DELLA DOMANDA (DA PRESENTARSI ENTRO LA SCADENZA PREVISTA)

A) DOMANDA DEBITAMENTE SOTTOSCRITTA E SCHEDA ILLUSTRATIVA DEL PROGETTO SECONDO MODELLO TIPO COMPILATA IN OGNI SUA PARTE

B) PROGETTO DEFINITIVO secondo la sottospecificata configurazione:

• Configurazione del progetto definitivo ai sensi dell'art. 16 comma 4 della legge n. 109/94 e successive modifiche e integrazioni e degli artt. 25, 26, 27, 30, 31, 34 del D.P.R. n. 554/99.

1) Relazione descrittiva che evidenzi:

a) I criteri delle scelte progettuali

b) Gli aspetti dell'inserimento dell'intervento sul territorio

c) La descrizione dei materiali prescelti

2) Relazione geologica e geotecnica

3) Elaborati grafici:

a) Stralcio dello strumento urbanistico generale o attuativo

b) Planimetria d'insieme in scala non inferiore a 1:500

c) Planimetria in scala non inferiore a 1:200 con quote altimetriche, corredata da almeno 2 sezioni riportanti il profilo del terreno nello stato di fatto e di progetto

d) Posizionamento dell'edificio nell'area di pertinenza, sistemazioni esterne con indicazione delle essenze arboree, tabella riassuntiva degli elementi geometrici del progetto

e) Piante dei vari livelli in scala non inferiore a 1:100 con indicazione delle quote planimetriche, delle destinazioni d'uso

f) Almeno due sezioni trasversale e longitudinale in scala non inferiore a 1:100 con la misura delle altezze dei singoli piani

g) Tutti i prospetti in scala non inferiore a 1:100

h) Schema strutturale di massima in scala non inferiore a 1:200, in particolare per quanto attiene alle fondazioni

i) Schemi di massima di tutti gli impianti sia interni che esterni

j) Calcoli preliminari delle strutture

k) Dimensionamento di massima degli impianti

l) Per gli interventi sull'esistente gli elaborati grafici di cui alle lettere e), f), g) devono indicare le demolizioni e le ricostruzioni.

4) Computo metrico estimativo

5) Quadro economico

6) Per i soli progetti relativi a minialloggi (anche nel caso di progetto integrato): elaborato grafico che riproduca l'arredo tipo mediante pianta in scala 1:50

C1 - PER GLI ENTI PUBBLICI: AUTOCERTIFICAZIONE DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO resa ai sensi dell'art. 76 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, che attesti il possesso dei seguenti requisiti e redatta secondo lo schema allegato:

Il sottoscritto ............... in qualità di Responsabile del Procedimento ai sensi dell'art. 7 della legge n. 109/94 e s.m.i., sotto la propria responsabilità, consapevole ed edotto delle sanzioni penali previste dall'art. 76 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 in caso di dichiarazioni mendaci e falsità negli atti

DICHIARA

• che il progetto definitivo di ............... è stato approvato da parte dell'organo competente il ............... e cioè in data anteriore al termine di scadenza per la presentazione della domanda di contributo F.R.I.S.L. 2001-2003 per l'Iniziativa: S) Realizzazione di strutture alternative alla residenzialità permanente per anziani e portatori di handicap;

• che il sopracitato provvedimento di approvazione contiene i dati relativi al costo dell'intervento, al piano finanziario delle opere da realizzare ed indica le risorse proprie;

• che l'intervento è conforme alle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti;

• che l'Ente si impegna, in caso di assegnazione del contributo regionale, a costituire il vincolo di destinazione d'uso dei beni interessati per un periodo non inferiore a venti anni ai sensi dell'art. 4, comma 87, della L.R. 1/2000;

[1] • che l'edificio oggetto dell'intervento è di proprietà dell'Ente

oppure

[1] • che l'edificio è nella disponibilità dell'Ente per oltre 20 anni

oppure

[1] • che l'Ente ha la disponibilità dell'area in diritto di proprietà o di superficie almeno ventennale

In fede

__________

[1] Barrare la casella interessata

C2 - PER GLI ENTI PRIVATI: AUTOCERTIFICAZIONE DEL LEGALE RAPPRESENTANTE resa ai sensi dell'art. 76 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, che attesti il possesso dei seguenti requisiti e redatta secondo lo schema allegato:

Il sottoscritto ............... in qualità di Legale Rappresentante del ..............., sotto la propria responsabilità, consapevole ed edotto delle sanzioni penali previste dall'art. 76 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 in caso di dichiarazioni mendaci e falsità negli atti

DICHIARA

• che il progetto definitivo di ............... è stato approvato da parte dell'organo competente il ............... e cioè in data anteriore al termine di scadenza per la presentazione della domanda di contributo F.R.I.S.L. 2001-2003 per l'Iniziativa: S) Realizzazione di strutture alternative alla residenzialità permanente per anziani e portatori di handicap;

• che il sopracitato provvedimento di approvazione contiene i dati relativi al costo dell'intervento, al piano finanziario delle opere da realizzare ed indica le risorse proprie;

• che l'intervento è conforme alle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti;

• che l'Ente si impegna, in caso di assegnazione del contributo regionale, a costituire il vincolo di destinazione d'uso dei beni interessati per un periodo non inferiore a venti anni ai sensi dell'art. 4, comma 87, della L.R. n. 1/2000;

[1] • che l'edificio oggetto dell'intervento è di proprietà dell'Ente

oppure

[1] • che l'edificio è nella disponibilità dell'Ente per oltre 20 anni

oppure

[1] • che l'Ente ha la disponibilità dell'area in diritto di proprietà o di superficie almeno ventennale

• che l'Ente si impegna, ai sensi dell'art. 4 comma 87, della L.R. n. 1/2000, in caso di assegnazione del contributo regionale, a garantire i requisiti e ad accettare le condizioni per l'accreditamento ed il convenzionamento, per un periodo non inferiore alla durata del vincolo di destinazione d'uso, nonché a trascrivere sui registri immobiliari il vincolo di destinazione d'uso ventennale;

Per le Cooperative sociali anche:

• che la Cooperativa è iscritta all'albo della Regione Lombardia sez. A ai sensi della L.R. 1 giugno 1993, n. 16.

In fede

__________

[1] Barrare la casella interessata

INDICAZIONI TECNICHE PRESCRITTIVE PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI RELATIVI A MINI ALLOGGI PROTETTI PER ANZIANI

Utenti dei mini alloggi protetti devono essere anziani bisognosi di vivere in ambiente protetto e collegato alla rete degli altri servizi sanitari e socio-assistenziali esistenti sul territorio così come indicato dal P.O.A. 1995/97 approvato con Delib.C.R. 8 marzo 1995, n. IV/1439.

1) CAPACITÀ RICETTIVA

Può essere realizzata una struttura formata di unità abitative aggregate da un numero minimo di 5 ad un numero massimo 15.

2) ARTICOLAZIONE DEGLI SPAZI

Il mini alloggio protetto è caratterizzato dalla presenza dei seguenti spazi:

a) Spazi generali e collettivi:

• almeno 1 locale ad uso del personale di assistenza e controllo diurno e notturno, dotato di servizio igienico;

• almeno 1 locale polifunzionale con superficie non inferiore a 20 mq.

Devono inoltre essere garantiti all'ospite il servizio di somministrazione dei pasti ed il servizio lavanderia e stireria o con il ricorso a servizi esterni o prevedendo idonei locali a ciò destinati.

b) Unità alloggiativa:

Unità avente superficie utile calpestabile compresa tra 38 mq e 45 mq e un'articolazione distributiva così prevista:

• 1 locale soggiorno con angolo cottura;

• 1 locale camera da letto avente superficie di almeno 14 mq;

• 1 servizio igienico utilizzabile anche da persone con ridotte capacità motorie avente superficie non inferiore a 5 mq.

La soluzione distributiva dell'alloggio deve garantire, tenuto conto dell'arredo, una buona fruibilità anche da parte di utenti su sedia a ruote da dimostrare mediante elaborato grafico che riproduca l'arredo tipo, da allegare alla documentazione prescritta per il progetto definitivo.

I servizi igienici devono essere attrezzati con vaso, bidet, lavabo, vasca o doccia.

Tutti gli spazi in cui si articola l'alloggio devono possedere le caratteristiche di abitabilità previste dai Regolamenti Locali di Igiene.

3) IMPIANTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI

a) Impianti

Qualora l'edificio si sviluppi su più livelli, deve essere previsto un idoneo impianto di sollevamento atto a garantire l'accessibilità all'intera struttura anche ad ospiti con ridotta o impedita capacità motoria.

Deve essere previsto, in ogni alloggio, un idoneo impianto di comunicazione atto a segnalare al personale addetto al controllo, le richieste di aiuto e assistenza (citofoni, sistemi di teleallarme o altro).

b) Elementi costruttivi

• PORTA DI ACCESSO ALL'UNITÀ ABITATIVA: luce netta almeno 90 cm.

• PORTE INTERNE ALL'UNITÀ ABITATIVA: luce netta almeno 75 cm.

4) SPAZI DI COLLEGAMENTO

Ingresso, piattaforme di distribuzione e corridoi (con esclusione di quelli interni alle unità abitative) devono avere una larghezza di almeno 120 cm.

CENTRI DIURNI INTEGRATI

Standard prescrittivi di riferimento indicati dalla Delib.G.R. 22 marzo 2002, n. 7/8494

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AREA 

REQUISITI ED INDICATORI Delib.G.R. 22 marzo 2002, n. 7/8494 

REQUISITI MINIMI STRUTTURALI E TECNOLOGICI GENERALI 

3.1 Protezione antisismica, protezione antincendio, protezione acustica, sicurezza elettrica sicurezza anti-infortunistica, igiene dei luoghi di lavoro, eliminazione delle barriere architettoniche, smaltimento dei rifiuti, condizioni microclimatiche, impianti di distribuzione dei gas, materiali esplodenti 

adeguamento alle leggi vigenti in materia nazionali, regionali, locali e, per la prevista competenza, dalle disposizioni internazionali 

REQUISITI MINIMI STRUTTURALI E TECNOLOGICI SPECIFICI 

ASPETTI GENERALI 

4.1 Localizzazione 

Il CDI può essere collocato all'interno di altra struttura residenziale o semiresidenziale. Se questa è una RSA o un IDR, il CDI può condividere con essa l'utilizzo di alcuni spazi. Se essa è struttura diversa o si intendono utilizzare spazi diversi da quelli espressamente indicati, la condivisione deve essere autorizzata dalla ASL. 

 

Dotazione di spazio esterno a verde, eventualmente anche pensile, attrezzato con percorsi protetti (senza barriere localizzative né architettoniche) e zone per il lavoro manuale o lo svago, di almeno 2 mq/ospite (condivisibile con RSA o IDR). 

4.2 Servizi generali 

• almeno 1 ufficio per attività amministrative di segreteria e di accoglienza (condivisibile con RSA o IDR) 

 

• spogliatoi e servizi igienici per il personale (condivisibile con RSA o IDR) 

 

• contenitori per lo sporco 

 

• armadi o contenitori per il materiale di consumo 

 

• cucina: se i pasti sono confezionati all'interno, locale dedicato con annessa dispensa e servizi igienici per il personale addetto (spazi condivisibili con RSA o IDR); 

 

• se il servizio è appaltato, locale o spazio per tisaneria/cucinetta per lo smistamento dei contenitori e per l'utilizzo di strumenti idonei al riscaldamento ed alla conservazione delle bevande e dei cibi. 

4.3 Corridoi 

devono possedere i corrimano su ambedue i lati con le testate ripiegate verso il muro  

 

larghezza minima m. 2, senza lesene sporgenti 

4.4 Scale 

ogni gradino deve essere facilmente individuabile. Non sono accettabili gradini a zampa d'oca. L'inizio e la fine di ogni rampa deve essere chiaramente indicata 

4.5 Porte pavimenti ed altri elementi costruttivi 

rispetto delle norme in materia di barriere e sicurezza 

5 CAPACITÀ RECETTIVA 

5.1 Capacità recettiva massima 

non oltre i 40 ospiti compresenti 

6 AREA DESTINATA ALLA VALUTAZIONE E ALLE TERAPIE 

6.1 Palestra e spazi attrezzati 

• Palestra di riabilitazione: locale con attrezzatura per le attività riabilitative. Può coincidere con quella di una RSA o IDR di cui il CDI condivide gli spazi 

 

• Spazi attrezzati per la terapia occupazionale per lo sviluppo o il mantenimento delle capacità (da prevedere in questa area oppure in altra area del CDI) 

 

- superficie della palestra di almeno 30 mq e comunque pari ad almeno 2 mq per ospite fino a 60 mq; 

 

- locale spogliatoio e deposito attrezzature annessi 

 

• ambulatorio (di cui al successivo punto 6.2,) annesso o prossimo (condivisibile con RSA o IDR); 

 

- servizi igienici annessi o prossimi, fruibili anche ad utenti in carrozzina; 

 

- locale dedicato alla terapia occupazionale (condivisibile con RSA o IDR) (raccomandazione che non costituisce obbligo per le nuove attivazioni) 

6.2 Ambulatorio 

• ambulatorio medico, per visite, medicazioni e servizio di podologia, (condivisibile con RSA O IDR); 

 

- annesso o prossimo alla palestra; 

 

- servizi igienici annessi o prossimi, fruibili anche da utenti in carrozzina 

7 AREA DI SOCIALIZZAZIONE 

7.1 Area di vita collettiva 

• locali poli funzionali: 1 o più locali, di almeno 1,5 mq per ospite, per soggiorno, socializzazione e animazione, anche intercomunicanti. Se esiste solo 1 locale che svolge anche funzione di sala da pranzo deve garantire almeno 3,5 mq per ospite 

 

• sala da pranzo dedicata, di almeno 1,5 mq per ospite con tavoli e sedie con braccioli;  

 

• angolo bar 

8 AREA DI RIPOSO 

8.1 Locale per il riposo diurno 

• locale, eventualmente a destinazione mista (riposo o polifunzionale o palestra) con poltrone reclinabili o lettini a scomparsa 

 

Raccomandazioni: 

 

• locale dedicato solo al riposo; 

 

• locale aggiuntivo ad 1 (minimo 9 mq) o 2 posti letto (minimo 14 mq) 

9 VARIE 

9.1 Segnaletica orientata a favorire gli spostamenti nel CDI degli ospiti 

Presenza di cartellonistica o altra segnaletica ben intelleggibile, anche in riferimento ai prevalenti deficit sensoriali degli ospiti 

9.2 Segnaletica sonora e/o visiva e/o vocale per richiesta di assistenza da parte degli ospiti 

Presenza di un sistema di comunicazione, di facile uso da parte degli ospiti, nei servizi igienici 

10 SERVIZI IGIENICI 

10.1 Bagno assistito 

locale con vasca da bagno murata solo su di 1 lato corto oppure box doccia per disabili (con o senza wc) 

10.2 Servizi igienici per gli ospiti 

• fino a 15 ospiti: 

 

- almeno 2 servizi igienici attrezzati per persone disabili 

 

• da 16 a 30 ospiti: 

 

- almeno 2 servizi igienici attrezzati 

 

- più 1 servizio igienico anche non attrezzato 

 

• oltre 30 ospiti: 

 

- almeno 3 servizi igienici attrezzati 

 

- più 1 servizio igienico anche non attrezzato 

 

N.B. L'eventuale wc situato nel bagno assistito può essere conteggiato per raggiungere gli standard sopra riportati 

10.3 Servizi igienici per il personale 

almeno 1 servizio igienico 

STANDARD PRESCRITTIVI PER LA REALIZZAZIONE DI COMUNITÀ ALLOGGIO PER ANZIANI O PER DISABILI

Gli standard di riferimento sono quelli riportati nel P.S.A. 1988/90 approvato con Delib.C.R. 23 dicembre 1987, n. IV/871 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia 16 marzo 1988, 1° S.S. al n. 11 (pagg. 181-184) così come modificati con Delib.C.R. 19 giugno 1996, n. VI/279, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia 4 ottobre 1996, 3° S.S. al n. 40 ad eccezione della capacità ricettiva minima pari a 6 utenti, mantenendo inalterata la massima pari a 10 utenti e che si riportano di seguito:

1. REQUISITI STRUTTURALI TECNOLOGICI GENERALI

La struttura edilizia in cui viene inserita la Comunità alloggio deve garantire le seguenti condizioni di sicurezza:

a) condizioni di stabilità in situazioni normali o eccezionali (terremoti, alluvioni, ecc.) in conformità a quanto previsto dalle norme vigenti;

b) condizioni di sicurezza degli impianti;

c) difesa dagli incendi, secondo le disposizioni generali e locali vigenti.

La struttura deve rispettare tutte le norme contenute nei Regolamenti locali di Igiene.

Se nella comunità alloggio è prevista la presenza di utenti disabili in carrozzina, la struttura edilizia nella quale è inserita la comunità deve essere conforme alla vigente normativa in materia di eliminazione delle barriere architettoniche.

2. LOCALIZZAZIONE

La struttura edilizia in cui viene inserita la comunità alloggio deve essere localizzata in ambiti urbani a destinazione residenziale o nelle aree all'uopo riservate dagli strumenti urbanistici.

3. ACCESSIBILITÀ ALLA STRUTTURA

Se nella Comunità è prevista la presenza di disabili in carrozzina, la larghezza e la pendenza dei percorsi pedonali, i raccordi tra questi e il livello stradale, i materiali e le caratteristiche costruttive ad essi connessi, le eventuali aree di parcheggio e gli accessi alla struttura edilizia devono rispettare quanto normato dalle vigenti normative in materia di eliminazione delle barriere architettoniche.

4. ARTICOLAZIONE DELLA STRUTTURA

4.1 Spazi di collegamento comuni

Se nella Comunità è prevista la presenza di utenti disabili in carrozzina, gli spazi di collegamento comuni della struttura edilizia non devono presentare alcuna barriera architettonica.

In particolare l'atrio, le piattaforme di distribuzione e i corridoi non devono presentare variazioni di livello e devono rispettare quanto normato dalle vigenti normative in materia di eliminazione delle barriere architettoniche.

5. ARTICOLAZIONE DELLA CELLULA ABITATIVA

La cellula abitativa deve articolarsi sui seguenti elementi in modo organico con i requisiti in appresso indicati; è opportuno che i percorsi e gli spazi siano facilmente leggibili e caratterizzati da un'immagine che esprima chiaramente la propria funzione.

5.1. Spazi privati:

a) camere da letto

Le camere da letto possono avere uno, due o tre posti letto.

Le superfici minime delle camere da letto, sono rispettivamente di:

- mq. 9 per le camere a 1 letto

- mq. 12 per le camere a 2 letti

- mq. 18 per le camere a 3 letti.

Se nella comunità è prevista la presenza di disabili in carrozzina le superfici minime delle camere da letto sono elevate a:

- mq. 13 per le camere a 1 letto

- mq. 19 per le camere a 2 letti

- mq. 25 per le camere a 3 letti.

b) servizi igienici

Deve essere previsto un servizio igienico ogni 3 utenti. Almeno un servizio igienico per comunità alloggio deve essere completo di vaso, lavabo, bidet e doccia o vasca.

Se nella comunità è prevista la presenza di utenti disabili in carrozzina devono essere previsti servizi igienici con dimensioni tali da consentire agevoli movimenti a questo tipo di utenza.

Il piatto deve essere incassato nel pavimento e la sovrastante griglia calpestabile deve essere a filo pavimento.

5.2 Spazi di collegamento:

a) ingresso

La porta d'ingresso deve avere larghezza non inferiore a cm. 90 e lo zerbino deve essere opportunamente incassato per facilitare l'accesso ad eventuali disabili in carrozzina.

Se è prevista la presenza di utenti disabili in carrozzina l'ingresso della cellula abitativa deve avere una superficie minima di metri 1,70 x 1,70 per permettere la rotazione di una carrozzina.

b) corridoio e disimpegni

Se è prevista la presenza di utenti disabili in carrozzina i corridoi e i disimpegni devono avere una larghezza tale da permettere loro il passaggio e devono essere previsti opportuni spazi di manovra per permettere la rotazione e conseguente inversione di marcia delle carrozzine.

5.3 Spazi collettivi:

a) soggiorno

Deve essere previsto un locale per vedere la televisione, leggere, ascoltare musica, scrivere, ecc. con una superficie pro capite di mq. 2,5 per utenti normodotati e di mq. 3,00 per utenti disabili in carrozzina; la superficie minima complessiva non può comunque essere inferiore a mq. 16.

b) pranzo

La superficie pro capite deve essere di mq. 2 5 per utenti normodotati e mq. 3,00 per utenti disabili in carrozzina; la superficie minima complessiva non può comunque essere inferiore a mq. 16.

c) cucina

Deve essere previsto uno spazio ad uso esclusivo di cucina con superficie minima di mq. 12 e attrezzato adeguatamente per le esigenze della comunità.

d) Ripostiglio

Deve essere previsto almeno un ripostiglio per gli accessori e le attrezzature della comunità.

6. IMPIANTI

a) impianto elettrico

L'impianto elettrico deve rispettare le norme vigenti in materia di sicurezza.

b) impianto gas

Devono essere previsti accorgimenti che segnalino o impediscano fughe di gas.

7. ELEMENTI COSTRUTTIVI

a) porte

Se è prevista la presenza di utenti disabili in carrozzina la larghezza minima (luce netta) di ogni porta (compresa quella della porta dei bagni) deve essere di almeno cm. 85; per luce netta si intende la distanza tra lo stipite e il battente aperto a 90° (in modo da considerare anche lo spessore della porta stessa).

 

 

Allegato C)

F.R.I.S.L. 2001-2003

Iniziativa T)

Interventi per la gestione a rete dei servizi e per il governo elettronico

Obiettivo e indicatori di efficacia:

1) Infrastrutturazione del sottosuolo per favorire l'integrazione dei servizi a rete e la diffusione delle nuove tecnologie telematiche per il governo elettronico mediante la realizzazione di reti tecnologiche, la cablatura delle sedi municipali e lo sviluppo di servizi integrati della Pubblica Amministrazione locale;

- rapporto tra il costo dell'intervento e la popolazione residente nei comuni beneficiari.

Dotazione finanziaria:

- L. 10 mld/2002 pari a euro 5.164.568,99

- L. 15 mld/2003 pari a euro 7.746.853,48

Tipo ed entità dei contributi:

Contributo a rimborso ventennale senza interessi fino all'80% del costo ammissibile.

Contributo in capitale a fondo perduto nella misura massima del 25% del contributo regionale ai sensi dell'art. 8, L.R. n. 33/91.

Sono considerati ammissibili progetti di importi previsti a partire da euro 200.000 (L. 387.254.000), IVA esclusa.

L'importo massimo del contributo regionale è pari a euro 1.200.000 (L. 2.323.524.000); per i soggetti richiedenti diversi dai Comuni il contributo regionale massimo assegnabile è pari a euro 100.000 (L. 193.627.000).

Spesa ammessa: costi per l'acquisizione di aree e fabbricati dei lavori da appaltare, IVA, spese tecniche ed imprevisti nella misura massima rispettivamente del 5% e del 10% dei lavori da appaltare IVA compresa. Il rimborso della spesa relativa all'IVA non è ammesso per i Consorzi, le Aziende speciali e la società di capitali.

Condizioni di ammissibilità al finanziamento

Beneficiari: singoli comuni; aggregazioni di almeno 3 comuni con popolazione residente, al 31 dicembre 2000, superiore a 10.000 abitanti a cui possono partecipare anche Consorzi, Aziende speciali, Società di capitali controllate dagli Enti Locali componenti l'aggregazione, rappresentati da un comune capofila.

Caratteristiche: interventi, anche per lotti funzionali, per opere di infrastrutturazione per la posa di reti tecnologiche urbane e intercomunali, acquisto di apparecchiature informatiche e relativi programmi software di interconnessione telematica tra i comuni, altre Amministrazioni pubbliche e soggetti operanti sul territorio, cablatura di sedi pubbliche.

Tempi: fine lavori entro il terzo anno successivo a quello di inizio.

Domanda: domanda e scheda illustrativa secondo il modello tipo, progetto definitivo e/o esecutivo, eventuali strumenti di programmazione negoziata tra le amministrazioni interessate, ulteriore documentazione prevista dalla circolare esplicativa e la dotazione di un eventuale cofinanziamento maggiore o uguale al 20% del costo dell'intervento. Da presentare entro la data prevista per la presentazione delle domande a pena di inammissibilità.

Criteri di valutazione e selezione dei progetti (qualità progettuale dell'intervento definita in termini di punteggio):

(a) quota di cofinanziamento disponibile oltre a quella indicata per l'ammissibilità (0-30);

(b) grado di efficacia dell'intervento (0-20);

(c) grado di integrazione delle reti e dei servizi resi (0-30);

(d) n. dei comuni e delle aziende coinvolte e n. delle sedi cablate e collegate (0-10);

(e) numero dei cittadini residenti nei comuni coinvolti nel progetto (0; 2; 4; 6; 8; 10).

Il finanziamento degli interventi è subordinato al raggiungimento di un punteggio almeno pari a 40.

Erogazione: sulla base del costo dell'intervento, rideterminato al netto dei ribassi d'asta degli accantonamenti per imprevisti e con le seguenti modalità: 40% all'inizio dei lavori, 50% alla realizzazione del 60% delle opere, 10% a fine lavori.

Scadenza: presentazione domande entro il 31 ottobre 2001.

Direzioni generali interessate: Risorse Idriche e Strutture di Pubblica Utilità, Territorio ed Urbanistica.

Struttura incaricata per l'iniziativa e per l'assistenza ai richiedenti: Servizi di pubblica utilità e rapporti con gli Enti Locali.

 

 

Allegato D)

Direzione Generale Risorse Finanziarie e Bilancio - Istruzioni generali per l'accesso al F.R.I.S.L. 2001/2003 (Fondo Ricostituzione Infrastrutture Sociali Lombardia) (L.R. 33/91)

RESPONSABILI PER L'ASSISTENZA AI RICHIEDENTI

Si indica per le iniziative F.R.I.S.L. 2001/2003 I) Viabilità Minore, S) Realizzazione strutture alternative alla residenzialità permanente per anziani e portatori di handicap, T) Interventi per la gestione a rete dei servizi e per il governo elettronico, il termine di scadenza per la presentazione delle domande, la denominazione dell'organismo regionale incaricato per l'iniziativa ed il nominativo del dirigente o funzionario preposto all'assistenza ai richiedenti con il relativo recapito telefonico:

COORDINAMENTO DEL F.R.I.S.L.

Unità Organizzativa strumenti finanziari integrati: c/o Direzione Risorse finanziarie e bilancio

- dott. Mario Bonifacio - dirigente

- dott.ssa Lorena Jotti - Responsabile U.O.O. Gestione F.R.I.S.L. e fondi per la montagna

- 02/67655402 - 02/67655136 - 02/67654268

- Iniziativa: I) Viabilità minore

- Scadenza: 31 ottobre 2001

- Unità Organizzativa incaricata: Viabilità (Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità)

- Indirizzo: via F. Filzi, 22 - 20124 Milano

- Iniziativa: S) Realizzazione strutture alternative alla residenzialità permanente per anziani e portatori di handicap

- Scadenza: 31 ottobre 2001

- Unità Organizzativa incaricata: Programmazione (Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale)

- Indirizzo: via Pola, 9/11- 20124 Milano

- Iniziativa: T) Interventi per la gestione a rete dei servizi e per il governo elettronico

- Scadenza: 31 ottobre 2001

- Unità Organizzativa incaricata: Servizi di pubblica utilità e organizzazione (Direzione Generale Risorse Idriche e Servizi di Pubblica Utilità)

- Indirizzo: via F. Filzi, 22 - 20124 Milano

- Iniziativa: I) Viabilità minore

- Dirigente o funzionario preposto: ing. Marco Cesca (dirigente della U.O. Viabilità)

- Telefono: 02/67654557

- Iniziativa: S) Realizzazione strutture alternative alla residenzialità permanente per anziani e portatori di handicap

- Dirigente o funzionario preposto: dott. Antonio Palmieri (dirigente della Struttura Investimenti, sperimentazioni gestionali e accordi di programma)

- Telefono: 02/67653514

- Iniziativa: T) Interventi per la gestione a rete dei servizi e per il governo elettronico

- Dirigente o funzionario preposto:

- dott. Sergio Colombo (dirigente U.O. Servizi di pubblica utilità e organizzazione)

- dott. Alberto Bernini (dirigente Struttura Servizi di pubblica utilità e rapporti con gli Enti Locali)

- Telefono: 02/67654826

_______________

U.O. = Unità Organizzativa

U.O.O. = Unità Operativa Organica

 

 

Parte prima

Il quadro di riferimento

1.1 Istituzione del F.R.I.S.L., iniziative finanziate e modalità di assegnazione dei contributi

Il F.R.I.S.L. è uno strumento finanziario regionale integrato, istituito ai sensi dell'art. 28-bis L.R. n. 34/78 e diretto a sostenere e a promuovere lo sviluppo e l'ammodernamento delle infrastrutture sociali della Lombardia. L'intervento finanziario F.R.I.S.L. consiste, in via ordinaria, nell'erogazione di contributi in conto capitale da rimborsare alla Regione in 20 anni senza interessi e, in via straordinaria, di contributi a fondo perso.

Il F.R.I.S.L. è diretto a finanziare nuovi interventi, intesi come progetti organici o stralci funzionali degli stessi, determinati con un progetto definitivo od esecutivo per i quali è assicurato, con l'apporto regionale, il completo finanziamento e una volta realizzati, la fruibilità delle opere.

Alle opere finanziate dal F.R.I.S.L. si applicano a tutti gli effetti le norme (prescrizioni tecniche, spesa ammissibile, esecuzione delle opere, collaudi, erogazione dei finanziamenti etc.) contenute nella vigente legislazione statale e regionale in materia di lavori pubblici.

Sono finanziate con il fondo delle «iniziative» individuate con il D.P.E.F.R. in attuazione degli obiettivi stabiliti dalla programmazione regionale in materia di infrastrutture sociali. Relativamente a ciascuna iniziativa sono definite apposite schede nelle quali sono indicati: obiettivo, dotazione finanziaria, agevolazioni finanziarie, tipo ed entità del contributo, condizioni di ammissibilità, criteri di valutazione, modalità di erogazione, scadenza per la presentazione delle domande, servizio incaricato di seguire l'attuazione degli interventi finanziati. Tali schede sono approvate dalla Giunta regionale e la relativa spesa è autorizzata con la legge finanziaria.

Le domande di finanziamento sono presentate al Servizio regionale incaricato che ne verifica l'ammissibilità e sono sottoposte all'esame di un Nucleo di valutazione composto da esperti esterni alla Regione e da dirigenti regionali.

Il soggetto richiedente il contributo F.R.I.S.L. può avvalersi della facoltà dell'autocertificazione, ai sensi della L. n. 127/97, fermo restando che i requisiti oggetto dell'autocertificazione devono essere posseduti alla data di scadenza per la presentazione delle domande e documentati adeguatamente, in caso di ammissibilità del progetto al finanziamento, su richiesta del Servizio responsabile per l'iniziativa.

Le domande per l'accesso ai finanziamenti F.R.I.S.L. sono assoggettate alla normativa in vigore sull'imposta di bollo.

Il Nucleo di valutazione rassegna all'assessore regionale al Bilancio una relazione motivata nella quale sono indicati i progetti non ammissibili e quelli ammissibili e finanziabili. Con il successivo decreto di assegnazione dei finanziamenti si determinano l'ammontare del contributo per ciascun progetto e le condizioni per l'erogazione dei medesimi e per la realizzazione dell'opera o dell'intervento finanziato.

1.2 Erogazione dei contributi e revoche

Tutti i termini procedurali stabiliti ai sensi della L.R. n. 33/91 - e con atto di concessione dei contributi - sono previsti a pena di decadenza dal diritto al contributo, salvo proroga che può essere concessa in presenza di giustificati motivi non dipendenti dalla volontà degli interessati. La richiesta di proroga deve pervenire entro la scadenza del termine previsto e la proroga può essere accordata per una sola volta per ciascun termine e per un periodo complessivo non superiore a 120 giorni. Il mancato rispetto dei termini comporta la revoca dei contributi.

I contributi assegnati, comprensivi anche della eventuale parte a fondo perduto, sono erogabili previa sottoscrizione della dichiarazione di accettazione delle condizioni previste dalla legge e nell'atto di concessione del contributo.

I contributi sono liquidati, sulla base del costo dell'intervento rideterminato al netto dei ribassi d'asta e degli accantonamenti per imprevisti, su stati di avanzamento lavori secondo quanto specificato nella scheda di ogni singola iniziativa.

1.3 I rientri del F.R.I.S.L.

La restituzione dei contributi concessi avviene in venti quote annue costanti stabilite in relazione all'importo complessivo assegnato e decorre dal secondo anno successivo a quello in cui è avvenuta la prima erogazione; la prima erogazione dei contributi corrisponde alla data del mandato di pagamento relativo alla prima liquidazione del contributo. Se, ad esempio, il mandato di pagamento è stato emesso nel corso del 2000 la restituzione del contributo decorrerà dal 2002 e dovrà essere versata entro il 30 giugno di ogni anno.

Il beneficiario può anticipare il rimborso delle quote stabilite versando un importo pari al valore attuale delle rimanenti quote capitalizzate al tasso ufficiale di sconto. La richiesta di restituzione anticipata può essere presentata a partire dalla data di liquidazione finale del contributo assegnato. La somma da restituire è determinata dalla Regione sulla base del tasso ufficiale di sconto applicato nel giorno di ricevimento della domanda di rimborso anticipato e deve essere versata entro 60 giorni dalla data di comunicazione dell'atto regionale che accoglie la domanda. Tale procedura è possibile solo in caso che l'anticipazione copra per intero le rimanenti quote da restituire.

Il mancato versamento di una quota entro i termini di legge comporta l'applicazione di una sanzione pari alla trentesima parte della quota dovuta. Il mancato versamento della quota dovuta successivamente alla costituzione in mora da parte della Regione comporta la revoca dell'intero contributo ed il divieto per un quinquennio di concedere altri contributi regionali a favore dello stesso soggetto.

1.4 Note sull'ammissibilità delle domande

Per l'INIZIATIVA F.R.I.S.L. sono definite dalla scheda (vedasi parte terza) le specifiche condizioni che devono trovare diretta attestazione nella documentazione presentata, così come precisato nella presente circolare (vedasi parte seconda paragrafo 2.2 Elenco dei documenti richiesti obbligatoriamente per l'iniziativa).

Sono principali condizioni di ammissibilità al finanziamento i seguenti elementi tratti dalle schede:

a. rispondenza all'obiettivo;

b. possesso dei requisiti soggettivi;

c. conformità del progetto alle caratteristiche richieste;

d. completezza della domanda e della documentazione richiesta;

e. rispetto del termine per la presentazione della domanda.

Non saranno ritenuti ammissibili interventi per i quali è stata impegnata la relativa spesa da parte del beneficiario e quindi per quelli già in fase di realizzazione, salvo che l'intervento sia articolato in più lotti funzionali ed il finanziamento del F.R.I.S.L. sia destinato alla realizzazione del lotto funzionale ancora da finanziare. Questo in quanto, il finanziamento regionale è finalizzato alla realizzazione di nuovi interventi e non al rimborso di spese già impegnate o accantonate per la medesima finalità.

Si precisa inoltre che il contributo F.R.I.S.L. non è cumulabile con altri contributi regionali, pertanto un intervento (o nel caso il lotto funzionale) non sarà ammesso al finanziamento se ha già goduto di un contributo regionale, né potrà in futuro beneficiare di altri contributi regionali una volta finanziato dal F.R.I.S.L..

L'organo dell'ente che deve approvare il progetto ai fini della presentazione dell'istanza di contributo, è quello stabilito dalle rispettive norme statutarie. Come successivamente specificato (vedasi parte seconda paragrafo 2.2 Elenco dei documenti richiesti obbligatoriamente) il provvedimento di approvazione del progetto deve contenere, tra l'altro, l'indicazione della copertura del cofinanziamento obbligatorio, se previsto dalla scheda legislativa, della copertura della eventuale quota di autofinanziamento resa disponibile e degli ulteriori eventuali costi di realizzazione. Inoltre la domanda deve essere sottoscritta dal legale rappresentante dell'ente e presentata sull'apposita «scheda illustrativa del progetto» da compilarsi accuratamente in ogni sua parte seguendo quanto indicato nelle relative «note per la compilazione» (vedasi parte seconda paragrafo 2.3).

Ove il finanziamento sia assegnato a fronte dell'invio di progetti definitivi, nella presentazione dei successivi elaborati esecutivi, non potranno essere accettate modifiche, anche localizzative, che rideterminino il disegno progettuale.

È prevista infine per alcune iniziative la possibilità di concedere fideiussioni regionali su mutui contratti per la quota di finanziamento che il richiedente deve, o può, mettere a disposizione per la realizzazione dell'intervento. La concessione della fideiussione regionale è condizionata alla dimostrazione che il richiedente non dispone di altre garanzie che, in tutto o in parte, possano essere prestate a fronte della concessione del mutuo.

1.5 Priorità

Il raccordo tra programmazione regionale, programmazione locale e strumenti finanziari attuativi si realizza, da un lato, con l'individuazione delle INIZIATIVE F.R.I.S.L., e dall'altro, con il finanziamento dei progetti oggetto degli accordi di programma, rappresentanti una delle modalità attuative della programmazione regionale.

I progetti che danno attuazione ad accordi di programma hanno, all'interno del F.R.I.S.L., una corsia preferenziale. Sono cioè considerati prioritari dal punto di vista dell'accesso alle risorse finanziarie disponibili per le varie INIZIATIVE F.R.I.S.L. L'art. 9, comma 3.a della L.R. n. 33/91, recita infatti: «Sono da considerare prioritari (....) le opere e gli interventi oggetto di accordi di programma e/o strumenti di programmazione negoziata approvati dalla Giunta regionale».

1.6 Condizioni e modalità per l'erogazione dei contributi

Le condizioni e le modalità per l'erogazione dei contributi sono le seguenti:

- i termini temporali, per gli adempimenti procedurali finalizzati alla liquidazione dei contributi sono previsti negli atti di assegnazione dei contributi e devono essere tassativamente rispettati ai sensi della L.R. n. 33/91 art. 12;

- in caso di minori costi derivanti dalla presentazione di un progetto esecutivo di costo inferiore alla spesa ammessa al finanziamento il contributo assegnato sarà corrispondentemente ridotto dell'intero importo della minore spesa;

- in caso di minori costi derivanti da ribassi d'asta il contributo assegnato verrà corrispondentemente ridotto dell'intero importo relativo al ribasso avvenuto;

- l'autorizzazione di eventuali varianti in corso d'opera rispetto al progetto esecutivo approvato non potrà comunque comportare oneri aggiuntivi a carico della Regione, gli eventuali ulteriori costi di realizzazione del progetto faranno carico al beneficiario;

- ai fini della liquidazione dei contributi il richiedente, se ente pubblico, dovrà presentare atto di delega al tesoriere per importo pari alla quota annualmente da rimborsare con indicazione dell'anno a partire dal quale deve avvenire la restituzione; le altre tipologie di beneficiari dovranno presentare idonea garanzia fidejussoria anche frazionabile che copra l'ammontare dell'intero contributo da far pervenire alla Regione all'atto di ogni liquidazione per l'equivalente importo e valida tutto il periodo del rimborso in relazione al credito vantato dalla Regione.

1.7 Informativa ai sensi dell'art. 10, L. n. 675/96

La L. n. 675/96 prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la legge tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza, tutelando la riservatezza e i diritti del richiedente. L'utilizzo dei dati è finalizzato alla concessione di pubblici finanziamenti. La gestione avverrà su supporto informatico e cartaceo (quest'ultimo sarà conservato presso le strutture competenti). I dati potranno essere trattati dalle Direzioni generali regionali e saranno pubblicati sul B.U.R.L. Il conferimento dei dati è obbligatorio per l'assunzione di atti in attuazione alla L.R. n. 33/91; in mancanza non sarà possibile procedere all'esame delle domande. Il titolare del trattamento è la Regione Lombardia con sede in via Fabio Filzi, 22 - 20124 Milano. Il richiedente potrà rivolgersi al titolare del trattamento per far valere i suoi diritti così come previsti dall'art. 13 della L. n. 675/96. Il responsabile del trattamento è il Direttore generale Risorse finanziarie e bilancio, ai sensi della Delib.G.R. n. 6/44059 del 9 luglio 1999.

 

 

Parte seconda

Presentazione delle domande e documentazione richiesta

In questa parte è contenuta la modulistica da utilizzare per le domande di accesso al F.R.I.S.L., unitamente alle «note per la compilazione della scheda», le linee guida per la redazione dello studio di fattibilità ed infine le indicazioni e la documentazione obbligatoriamente richiesta per ogni INIZIATIVA.

In particolare vengono presentati in questa parte i contenuti della scheda illustrativa dei progetti e della documentazione da allegare con riferimento ad ogni INIZIATIVA.

La domanda di finanziamento, unitamente all'allegata scheda illustrativa del progetto (da presentarsi in due copie) e alla relativa documentazione amministrativa e tecnica (una copia), va indirizzata alla Unità Organizzativa incaricata (vedasi il prospetto Strutture e responsabili per l'assistenza ai richiedenti) e deve pervenire al Protocollo della Giunta regionale (orario di apertura al pubblico 9-12; 14,30-16,30, venerdì pomeriggio e sabato esclusi) via Pirelli, 12, 20124 Milano entro il termine previsto. Nel caso di invio tramite Servizio Postale non farà fede la data di invio della richiesta ma esclusivamente la data riportata dal timbro del protocollo generale della Giunta regionale. In caso di mancato rispetto del termine la domanda sarà considerata irricevibile.

La domanda può essere consegnata anche presso gli Uffici degli S.T.A.P., ai seguenti indirizzi:

- S.T.A.P. di Bergamo - viale Papa Giovanni XXIII, 106 - 24100 Bergamo

- S.T.A.P. di Brescia - via Dalmazia, 92/94 C - 25100 Brescia

- S.T.A.P. di Como - via Lucini, 1 - 22100 Como

- S.T.A.P. di Cremona - via Dante, 136 - 26100 Cremona

- S.T.A.P. di Lecco - via Bovara, 45 - 23900 Lecco

- S.T.A.P. di Lodi - via Haussmann, 7 - 26900 Lodi

- S.T.A.P. di Mantova - corso Vittorio Emanuele, 57 - 46100 Mantova

- S.T.A.P. di Pavia - via Cesare Battisti, 150 - 27100 Pavia

- S.T.A.P. di Sondrio - via del Gesù, 17 - 23100 Sondrio

- S.T.A.P. di Varese - viale Monte Rosa, 19 - 21100 Varese

Si richiama l'attenzione sulla necessità di fornire in modo completo ed esaustivo le informazioni richieste. A questo fine le note per la compilazione della scheda definiscono e spiegano da un lato le informazioni richieste, e, dall'altro, evidenziano le modalità con cui queste saranno prese in considerazione ed esaminate in fase istruttoria dall'amministrazione regionale.

2.1 Modello di scheda illustrativa del progetto

N.B. In considerazione del fatto che l'erogazione dei contributi è prevista a decorrere dall'anno 2002 ed avverrà pertanto in EURO, viene chiesta di utilizzare fin d'ora tale valuta nella compilazione della domanda e della relativa documentazione al fine di semplificare le operazioni contabili .

 

 

Parte Terza

Normativa F.R.I.S.L. e Scheda Legislativa dell'iniziativa F.R.I.S.L.

3.1 L.R. 14 dicembre 1991, n. 33 «Istituzione del Fondo Ricostruzione Infrastrutture Sociali Lombardia»

3.2 Scheda legislativa F.R.I.S.L. 2001/2003 approvata con la legge regionale «Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2001 e bilancio pluriennale 2001-2003».

L.R. 14 dicembre 1991, n. 33

Modifiche ed integrazione della L.R. 31 marzo 1978, n. 34 «Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione» e successive modificazioni. Istituzione del Fondo Ricostruzione Infrastrutture Sociali Lombardia (F.R.I.S.L.)

(testo integrato pubblicato sul B.U.R.L. n. 51, I S.O. del 19 dicembre 1991).

F.R.I.S.L. 2001-2003

Iniziativa I) viabilità minore

Obiettivo ed indicatori di efficacia

Riqualificazione della rete viabilistica provinciale da classificare successivamente a itinerari comunali.

Le opere consistono in:

- manutenzione ordinaria e straordinaria e messa in sicurezza del tracciato e delle sue pertinenze (ponti, muri di sostegno e scarpate); eliminazione di punti critici (strettoie, sistemazione incroci etc..); riorganizzazioni intersezioni con viabilità primaria.

Dotazione finanziaria:

- L. 2 mld 2001 pari a euro 1.032.913,79

- L. 30 mld 2002 pari a euro 15.493.706,97

- L. 25 mld 2003 pari a euro 12.911.422,47

Tipo ed entità dei contributi:

- contributo a rimborso ventennale fino al 100% della spesa ammissibile;

- contributo a fondo perduto fino al 25% del contributo complessivo ai sensi dell'art. 8, comma 3, l.r. 33/91 (programmazione negoziata da intendersi anche come atti di accordo tra Regione, Province ed ulteriori soggetti);

- spesa ammessa: costo dei lavori da appaltare, costo degli spostamenti di servizi, costo delle aree da acquisire, IVA, spese tecniche ed imprevisti questi ultimi nella misura massima rispettivamente del 7% e del 5% dei lavori da appaltare IVA compresa.

Condizioni di ammissibilità al finanziamento

Beneficiari: Comuni singoli o associati, Comunità Montane, Province, Consorzi di cui all'art. 25 della l. 142/90.

Caratteristiche: interventi sulla rete stradale provinciale per opere di importo non inferiore a Euro 155.000 (L. 300.121.850) e non superiore a Euro 2.582.000 (L. 4.999.449.140); opere conformi allo strumento urbanistico vigente o adottato.

Le richieste sono considerate ammissibili solamente in presenza di un Protocollo sottoscritto fra le parti per la declassificazione dell'itinerario o del tratto sotteso tra Provincia e Comuni interessati.

Per ogni Provincia sono ammissibili al massimo 5 domande per le quali la medesima Provincia dovrà indicare l'ordine di priorità.

Per gli altri Enti sono ammissibili al massimo 2 domande di contributo.

Gli interventi riguardano:

- una o più strade provinciali da declassificare a strade comunali identificate in un unico progetto;

- una o più strade la cui sistemazione determina la riqualificazione di tale/i strada/e come itinerario primario di livello provinciale e la conseguente declassificazione del/dei tracciato/i sotteso/i a strada/e comunale/i;

Tempi: fine lavori da stabilirsi con riferimento al singolo progetto e comunque in un tempo non superiore a due anni dall'inizio dei lavori.

Domanda: domanda, scheda illustrativa secondo modello tipo, progetto definitivo, Protocollo, Accordo o Convenzione tra Provincia/e e Comune/i per la declassificazione della strada oggetto di intervento o del tratto sotteso e altra documentazione indicata nella circolare attuativa, da presentare obbligatoriamente entro la scadenza prevista per la richiesta di contributo unitamente alla stessa a pena di inammissibilità.

Criteri di valutazione e selezione dei progetti (qualità progettuale dell'intervento definita in termini di punteggio):

(a) riqualificazione del tracciato ed eliminazione di punti critici (da 0 a 10);

(b) disponibilità di altri finanziamenti rispetto a quello regionale (da 0 a 20) con punteggio 0 nel caso di richiesta di finanziamento completo e progressivamente a crescere fino al punteggio di 20 per finanziamento pari o superiore al 40%;

(c) grado di fattibilità/avanzamento dell'intervento (0; 5; 10; 15);

(d) grado di completamento dell'intervento con riferimento all'intero itinerario da declassificare (0; 2; 4; 6; 8; 10).

Erogazione:

- prima rata: a presentazione del Contratto e del Verbale di Consegna Lavori e pari al 50% del contributo rideterminato a seguito del ribasso d'asta;

- seconda rata: a compimento delle opere per il 50% e pari al 90% del contributo rideterminato a seguito dell'appalto dedotto quanto già erogato con la prima rata;

- saldo: a presentazione del collaudo delle opere, del quadro dei costi complessivamente sostenuti e degli atti di declassificazione a strada comunale della provincia e dei comuni interessati.

Scadenza: presentazione delle domande entro il 31 ottobre 2001.

Direzioni Generali interessate: Infrastrutture e Mobilità, Opere Pubbliche Politiche per la Casa e Protezione Civile, Territorio ed Urbanistica.

Unità Organizzativa incaricata per l'iniziativa e per l'assistenza ai richiedenti: Viabilità.

F.R.I.S.L. 2001-2003

Iniziativa S)

Realizzazione strutture alternative alla residenzialità permanente per anziani e portatori di handicap

Obiettivo e indicatori di efficacia:

1) realizzazione di Centri diurni integrati per anziani non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti (standard ex P.O.A. 1995/97 - Delib.C.R. 8 marzo 1995, n. V/1439);

2) realizzazione di mini alloggi protetti per anziani autosufficienti e parzialmente non autosufficienti, da assegnare in affitto, supportati dai servizi socio-assistenziali e sanitari in riferimento al P.O.A. 1995/97 approvato con Delib.C.R. 8 marzo 1995, n. V/1439;

3) realizzazione di comunità alloggio per anziani autosufficienti e parzialmente non autosufficienti o per disabili (standard ex P.S.A. 1988/90 approvato con Delib.C.R. 23 dicembre 1987 n. IV/871 e successive modifiche ed integrazioni).

Dotazione finanziaria:

- L. 30 mld/2002 pari a euro 15.493 706,97

- L. 25 mld/2003 pari a euro 12.911.422,48

Agevolazioni finanziarie connesse: fideiussioni per un massimo complessivo di L. 25 mld. pari a euro 12.911.422,48.

Tipo ed entità dei contributi:

- contributo complessivo richiesto non superiore a:

- euro 775.000 (L. 1.500.609.250) per interventi riferiti a tutti gli obiettivi;

- euro 1.292.000 (L. 2.501.660.840) nel caso di interventi integrati;

- contributo a rimborso ventennale fino al 100% della spesa ammessa nei limiti di cui sopra;

- spesa ammessa: costo dei lavori da appaltare, costo del blocco cucina (solo per i minialloggi), costo degli immobili (fabbricati ed aree) da acquisire (sono esclusi i costi già sostenuti per l'acquisizione), spese tecniche ed imprevisti nella misura massima rispettivamente del 10% e del 5% del costo dei lavori da appaltare (e del blocco cucina per i minialloggi), IVA. L'onere delle spese tecniche, per l'eventuale parte eccedente il 10% resta a carico del soggetto richiedente e concorre alla determinazione complessiva del costo dell'opera ma non concorre alla determinazione del contributo.

Condizioni di ammissibilità al finanziamento

Beneficiari: enti pubblici e privati, con personalità giuridica, senza finalità di lucro ai sensi della l.r. 1/2000; le cooperative sociali devono essere iscritte all'albo regionale Sez. A.

Caratteristiche: tutti gli interventi proposti dovranno essere conformi alle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti o adottati entro la data di scadenza del bando. Possono essere presentate richieste riguardanti la realizzazione, in un unico edificio, di diverse tipologie di strutture oggetto dell'intervento integrato. Non sono ammesse domande separate per la realizzazione di interventi integrati.

Gli immobili oggetto di interventi dovranno essere sottoposti a vincolo di destinazione d'uso ventennale.

Costi: il costo complessivo dell'opera non può essere superiore a euro 775.000 (L. 1.500.609.250), per gli interventi riferiti a tutti gli obiettivi, e a euro 1.292.000 (L. 2.501.660.840) nel caso di interventi integrati.

Tempi: fine lavori da stabilirsi con riferimento al singolo progetto e comunque in un tempo non superiore a due anni, tre per interventi integrati, dall'inizio lavori.

Domanda: domanda, scheda tipo e documentazione indicata nell'apposita circolare da presentare obbligatoriamente entro la scadenza prevista a pena di inammissibilità

Criteri di valutazione e selezione dei progetti (qualità progettuale dell'intervento definita in termini di punteggio):

• (a) qualità delle soluzioni progettuali (0-10);

• (b) previsione dell'equilibrio gestionale tra costi e ricavi, comprensivo delle quote di ammortamento (0-10);

• (c) valutazione dei costi di realizzazione dell'opera (0-10);

• (d) disponibilità dei servizi socio-assistenziali e sanitari (0-10);

• (e) disponibilità di altri finanziamenti rispetto a quello regionale (0-20).

Il finanziamento degli interventi è comunque condizionato al raggiungimento di una qualità progettuale definita in termini di punteggio pari o superiore a 30.

Erogazione: sulla base del costo dell'intervento, rideterminato al netto dei ribassi d'asta, degli accantonamenti per imprevisti e con le modalità di cui all'art. 12, comma 1, L.R. n. 33/91.

Scadenza: presentazione domande entro il 31 ottobre 2001.

Direzioni generali interessate: Famiglia e Solidarietà Sociale, Opere Pubbliche, Politiche per la Casa e Protezione Civile e Territorio ed Urbanistica.

Unità Organizzativa incaricata per l'iniziativa e per l'assistenza ai richiedenti: Unità organizzativa Programmazione della D.G. Famiglia e Solidarietà Sociale.

F.R.I.S.L. 2001-2003

Iniziativa T)

Interventi per la gestione a rete dei servizi e per il governo elettronico

Obiettivo e indicatori di efficacia:

1) Infrastrutturazione del sottosuolo per favorire l'integrazione dei servizi a rete e la diffusione delle nuove tecnologie telematiche per il governo elettronico mediante la realizzazione di reti tecnologiche, la cablatura delle sedi municipali e lo sviluppo di servizi integrati della Pubblica Amministrazione locale;

- rapporto tra il costo dell'intervento e la popolazione residente nei comuni beneficiari.

Dotazione finanziaria:

- L. 10 mld/2002 pari a euro 5.164.568,99

- L. 15 mld/2003 pari a euro 7.746.853,48

Tipo ed entità dei contributi:

Contributo a rimborso ventennale senza interessi fino all'80% del costo ammissibile.

Contributo in capitale a fondo perduto nella misura massima del 25% del contributo regionale ai sensi dell'art. 8, l.r. 33/91.

Sono considerati ammissibili progetti di importi previsti a partire da euro 200.000 (L. 387.254.000), IVA esclusa.

L'importo massimo del contributo regionale è pari a euro 1.200.000 (L. 2.323.524.000); per i soggetti richiedenti diversi dai Comuni il contributo regionale massimo assegnabile è pari a euro 100.000 (L. 193.627.000).

Spesa ammessa: costi per l'acquisizione di aree e fabbricati, dei lavori da appaltare, IVA, spese tecniche ed imprevisti nella misura massima rispettivamente del 5% e del 10% dei lavori da appaltare IVA compresa. Il rimborso della spesa relativa all'IVA non è ammesso per i Consorzi, le Aziende speciali e la società di capitali.

Condizioni di ammissibilità al finanziamento

Beneficiari: singoli comuni; aggregazioni di almeno 3 comuni con popolazione residente, al 31 dicembre 2000, superiore a 10.000 abitanti, a cui possono partecipare anche Consorzi, Aziende speciali, Società di capitali controllate dagli Enti Locali componenti l'aggregazione, rappresentati da un comune capofila.

Caratteristiche: interventi, anche per lotti funzionali, per opere di infrastrutturazione per la posa di reti tecnologiche urbane e intercomunali, acquisto di apparecchiature informatiche e relativi programmi software di interconnessione telematica tra i comuni, altre Amministrazioni pubbliche e soggetti operanti sul territorio, cablatura di sedi pubbliche.

Tempi: fine lavori entro il terzo anno successivo a quello di inizio.

Domanda: domanda e scheda illustrativa secondo il modello tipo, progetto definitivo e/o esecutivo, eventuali strumenti di programmazione negoziata tra le amministrazioni interessate, ulteriore documentazione prevista dalla circolare esplicativa e la dotazione di un eventuale cofinanziamento maggiore o uguale al 20% del costo dell'intervento. Da presentare entro la data prevista per la presentazione delle domande a pena di inammissibilità.

Criteri di valutazione e selezione dei progetti (qualità progettuale dell'intervento definita in termini di punteggio):

• (a) quota di cofinanziamento disponibile oltre a quella indicata per l'ammissibilità (0-30);

• (b) grado di efficacia dell'intervento (0-20);

• (c) grado di integrazione delle reti e dei servizi resi (0-30);

• (d) n. dei comuni e delle aziende coinvolte e n. delle sedi cablate e collegate (0-10);

• (e) numero dei cittadini residenti nei comuni coinvolti nel progetto (0; 2; 4; 6; 8; 10).

Il finanziamento degli interventi è subordinato al raggiungimento di un punteggio almeno pari a 40.

Erogazione: sulla base del costo dell'intervento, rideterminato al netto dei ribassi d'asta, degli accantonamenti per imprevisti e con le seguenti modalità: 40% all'inizio dei lavori, 50% alla realizzazione del 60% delle opere, 10% a fine lavori.

Scadenza: presentazione domande entro il 31 ottobre 2001.

Direzioni generali interessate: Risorse Idriche e Strutture di Pubblica Utilità, Territorio ed Urbanistica.

Struttura incaricata per l'iniziativa e per l'assistenza ai richiedenti: Servizi di pubblica utilità e rapporti con gli Enti Locali.