§ 3.1.1074 - D.G.R. 26 novembre 1999, n. 6/46618 .
Approvazione del programma regionale attuativo del programma interregionale "Agricoltura e qualità" - Misura 1 "Qualificazione delle [...]


Settore:Codici regionali
Regione:Lombardia
Materia:3. sviluppo economico
Capitolo:3.1 agricoltura
Data:26/11/1999
Numero:6

§ 3.1.1074 - D.G.R. 26 novembre 1999, n. 6/46618 .

Approvazione del programma regionale attuativo del programma interregionale "Agricoltura e qualità" - Misura 1 "Qualificazione delle produzioni" .

(B.U. 20 novembre 1999, n. 51.)

 

La Giunta regionale

Viste la L. 5 novembre 1996, n. 578 inerente "interventi programmati in agricoltura per l'anno 1996" e L. 23 maggio 1997, n. 135, concernente "disposizioni urgenti per favorire l'occupazione";

Viste la Delib. 18 dicembre 1996 e Delib. 26 giugno 1997 del CIPE, adottate ai sensi delle menzionate L. n. 578 del 1996 e L. n. 135 del 1997, che approvano i riparti per l'attuazione delle prime due annualità dei programmi interregionali in agricoltura;

Dato atto che le regioni sono responsabili, nei confronti del Ministero per le Politiche Agricole, dell'attuazione sul territorio dei programmi interregionali;

Vista la nota 16 giugno 1997, n. 33457 del Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali che comunica l'approvazione, da parte del Comitato Permanente delle politiche agroalimentari e forestali nella seduta del 22 maggio 1997, del programma interregionale "agricoltura e qualità", articolato in cinque misure;

Visti i seguenti decreti del Ministero per le Politiche Agricole, che assegnano alla Regione Lombardia le risorse necessarie all'attuazione del Programma Interregionale Agricoltura e Qualità, in particolare per la Misura 1 "Qualificazione delle produzioni":

- D.M. 31 dicembre 1997, n. 50567: L. 1.867.000.000 per l'attivazione della prima annualità;

- D.M. 19 ottobre 1998, n. 52241: L. 2.037.173.000 per l'attivazione della seconda annualità;

Dato atto che il programma interregionale "agricoltura e qualità" di cui sopra prevede la possibilità di operare trasferimenti delle risorse assegnate tra le diverse misure del programma stesso;

Visto il parere favorevole della Commissione Europea, espresso il 29 luglio 1999, circa l'aiuto di stato notificato nell'ambito del programma interregionale "agricoltura e qualità";

Vista la Delib.G.R. 5 agosto 1999, n. 44816 relativa all'attuazione della misura 4 "Verifica dell'efficienza distributiva delle macchine irroratrici";

Preso atto che la suddetta Delib.G.R. n. 44816 del 1999 assegna alle amministrazioni provinciali le risorse necessarie per l'attuazione della Misura 4, di cui L. 52.403.000 a valere sull'assegnazione ministeriale relativa all'attuazione della misura 1;

Considerato che a seguito del suddetto trasferimento di fondi a favore della misura 4, le risorse complessivamente disponibili per l'attuazione della misura 1 ammontano a L. 3.851.770.000;

Preso atto delle valutazioni del dirigente del servizio proponente che al riguardo fa presente la necessità:

- di procedere all'approvazione del programma regionale attuativo del citato programma interregionale (allegato n. 1 composto da n. 20 fogli, che forma parte integrante e sostanziale del presente provvedimento);

- di individuare i servizi della direzione generale agricoltura competenti a dare attuazione alle diverse azioni e propone che la responsabilità dell'attuazione delle 6 Azioni sia così ripartita:

- servizio promozione dei prodotti e coordinamento delle funzioni delegate: azioni 1, 2, 3, 4 e 6;

- servizio sviluppo delle imprese agricole e dei servizi di supporto: azione 5;

- di procedere, con successivi provvedimenti, alla determinazione ed alla adozione delle disposizioni attuative delle singole Azioni;

- di prevedere la possibilità di effettuare scostamenti nelle risorse assegnate alle 6 azioni sopracitate, fino ad un massimo del 30%, operando per compensazione tra le singole Azioni, con riferimento alle domande ritenute ammissibili;

- di prevedere che le iniziative potranno essere realizzate in un periodo pluriennale, in relazione alla tipologia dei diversi interventi;

Vagliate ed assunte come proprie le predette valutazioni;

Visto il D.P.G.R. 5 agosto 1999, n. 37730, con cui il presidente della Regione Lombardia assume ad interim le funzioni in materia di agricoltura;

Dato atto che il presente provvedimento non è soggetto a controllo ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 17, comma 32, L. 15 maggio 1997, n. 127;

Ad unanimità di voti, espressi nelle forme di legge,

Delibera

 

 

recepite le premesse, che formano parte integrante del presente provvedimento,

1) di approvare il programma regionale relativo alle azioni da effettuare in Regione Lombardia in attuazione del programma interregionale "Agricoltura e Qualità" - misura 1 "qualificazione delle produzioni", che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione (allegato 1 di n. 20 fogli);

2) di individuare nei servizi della direzione generale agricoltura sotto indicati la struttura organizzativa competente alla predisposizione degli atti necessari a dare attuazione alle diverse azioni:

- servizio promozione dei prodotti e coordinamento delle funzioni delegate: azioni 1, 2, 3, 4 e 6;

- servizio sviluppo delle imprese agricole e dei servizi di supporto: azione 5;

3) di stabilire che, con successivi provvedimenti, verranno adottate le disposizioni attuative delle singole azioni ;

4) di prevedere la possibilità di effettuare scostamenti nelle risorse assegnate alle 6 azioni sopracitate, fino ad un massimo del 30%, operando per compensazione tra le singole azioni;

5) di prevedere che le iniziative potranno essere realizzate in un periodo pluriennale, in relazione alla tipologia dei diversi interventi.

 

per l'Azione 1 "Definizione e organizzazione di un sistema di controllo per il rispetto dei disciplinari di produzione integrata" e per l'Azione 2 "Sistema di etichettatura delle carni bovine" la Delib.G.R. 28 luglio 2000, n. 7/587;

per l'Azione 3 "Attivazione di un sistema di controllo sui prodotti DOP e IGP riconosciuti ai sensi del Reg. (CEE) n. 2081/92" e per l'Azione 4 "Implementazione di sistemi di qualità" la Delib.G.R. 22 dicembre 1999, n. 6/47309;

per l'Azione 5 "Diffusione dei sistemi di autocontrollo aziendale per l'adeguamento alle norme igieniche" la Delib.G.R. 7 giugno 2000, n. 7/52.

 

Allegato 1

DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA

Servizio Promozione dei prodotti e coordinamento delle funzioni delegate

Programma Interregionale Agricoltura e qualità Misura 1 - "Qualificazione delle produzioni"

L. 5 novembre 1996, n. 578

L. 23 maggio 1997, n. 135

Delib. 18 dicembre 1996, CIPE

Delib. 26 giugno 1997, CIPE

Programma attuativo della Regione Lombardia

Premessa

La redazione del programma attuativo per la Regione Lombardia della Misura 1 "Qualificazione delle produzioni" del Programma Interregionale "Agricoltura e qualità", oltre al quadro generale delle indicazioni contenute nel programma approvato dal Comitato Permanente delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali in data 22 maggio 1997, ha tenuto conto delle peculiari problematiche regionali, delle specifiche esigenze del comparto agroalimentare rilevate e delle esperienze maturate nell'attuazione degli interventi regionali già in corso.

A seguito del parere favorevole della Commissione Europea, espresso il 29 luglio 1999, circa l'Aiuto di Stato notificato nell'ambito del Programma Interregionale "Agricoltura e Qualità", il programma della Regione Lombardia è stato redatto in base alle indicazioni contenute nell'esito della notifica ed aggiornato in funzione di nuove esigenze emerse.

Il programma è articolato in 6 "AZIONI" riconducibili a quelle individuate ai punti 2, 3, 4, 5 e 6 del programma Interregionale.

Ogni azione comprende una o più iniziative finalizzate al raggiungimento di obiettivi omogenei e viene descritta individuando:

- il quadro della situazione lombarda e delle problematiche;

- gli obiettivi e i risultati attesi;

- la descrizione delle iniziative finanziabili;

- i beneficiari o i soggetti pubblici attuatori;

- lo stanziamento.

Le finalità precipue del programma sono:

- La valorizzazione delle produzioni tutelate ai sensi dei Reg. n. 2081 del 1992, Reg. n. 2092 del 1991, Reg. n. 820 del 1997 o ottenute nel rispetto di disciplinari di produzione integrata.

- La diffusione di sistemi di controllo affidati a soggetti privati conformi alle norme EN 45011 e che prevedono un ruolo tecnico e di autocontrollo per gli organismi rappresentativi dei produttori.

- La diffusione nel settore agroalimentare della cultura della qualità e dei relativi sistemi di garanzia.

- L'adeguamento aziendale alle norme igieniche previste dalla Direttiva CE n. 93/43 e dal D.Lgs. n. 155 del 1997.

La validità del programma è pluriennale, con possibilità di apportare variazioni e integrazioni. Esso verrà realizzato utilizzando le risorse assegnate alla Lombardia dal Ministero per le Politiche Agricole (L. 3.904.173.000, cui sono da detrarre L. 52.400.000 già utilizzati a favore della Misura 4 del Programma Interregionale. Le risorse disponibili ammontano a L. 3.851.770.000).

Per quanto concerne il finanziamento delle singole azioni, in fase di attuazione del programma, si prevede la possibilità di effettuare scostamenti tecnici nelle risorse assegnate alle 6 Azioni sopracitate, fino ad un massimo del 30%, operando per compensazioni tra le singole Azioni.

Le iniziative previste potranno essere realizzate in un periodo pluriennale, in relazione alla tipologia dei diversi interventi.

Sulla base di valutazioni tecniche tra i Servizi responsabili delle diverse Misure del Programma Interregionale "Agricoltura e Qualità", si prevede la possibilità di utilizzare parte delle risorse assegnate per l'attuazione della Misura 1 a favore della Misura 4 "Verifica dell'efficienza distributiva delle macchine irroratrici", entro il limite massimo di spesa di L. 200.000.000.

Procedure attuative

La struttura responsabile della realizzazione del programma è la Direzione Generale Agricoltura, mentre le varie Azioni saranno attuate tramite una stretta collaborazione fra i Servizi "Promozione dei prodotti e coordinamento delle funzioni delegate" e "Sviluppo delle imprese agricole e dei servizi di supporto".

L'attuazione del programma regionale, approvato da parte del Comitato di Progetto il 19 maggio 1998, seguirà il seguente iter:

1. Approvazione del programma regionale.

2. Approvazione delle modalità di attuazione, per le azioni individuate dal progetto che prevedono la concessione di contributi. Nei provvedimenti verranno definiti per ogni azione:

- i beneficiari;

- le attività finanziabili e le spese ammissibili;

- i criteri di selezione dei progetti;

- la quota di contribuzione e gli eventuali massimali per beneficiario;

- le modalità e le procedure da seguire per la presentazione delle domande, l'istruttoria dei progetti, la rendicontazione, l'erogazione dei contributi, ecc.

3. Approvazione delle modalità operative delle azioni che prevedono un'attuazione diretta o tramite altri soggetti pubblici.

4. Adozione di provvedimenti dirigenziali di concessione dei contributi e di liquidazione delle risorse.

Azione 1

Definizione e organizzazione di un sistema di controllo per il rispetto dei disciplinari di produzione integrata (riferimento ai punti 2 e 4 del Programma Interregionale).

Quadro della situazione

Una qualità di prodotti agricoli basata sull'adozione di tecniche di produzione integrata è ormai un obiettivo perseguito a tutti i livelli, dal legislatore al produttore, ed è una caratteristica ricercata dal consumatore. Tale tendenza ha avuto un decisivo impulso con l'emanazione del Reg. CEE n. 2078 del 1992 che, pur con altro scopo, persegue in parte lo stesso risultato.

L'adozione e l'applicazione dei metodi di produzione integrata in Lombardia, fino a poco tempo fa circoscritte quasi esclusivamente al settore frutticolo (mele e pere) e più limitatamente al settore orticolo, hanno avuto più recentemente un'incisiva diffusione grazie al rafforzamento della rete di assistenza tecnica sul territorio e da una crescente e pressante richiesta da parte della Grande Distribuzione (orticolo fresco) e dell'industria (pomodoro).

Dei disciplinari in vigore, alcuni godono di un "riconoscimento" ufficiale (province di Sondrio e Bergamo, IGP della Pera mantovana), altri sono semplicemente adottati dall'APOL (Associazione Produttori Ortofrutticoli Lombardi). A fronte di tale frammentata situazione, risulta opportuno rapportarsi al campo di applicazione delle nuove Misure Agroambientali, previste dal Reg. CE n. 1257 del 1999 sul sostegno allo sviluppo rurale.

Nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006, infatti, le Misure Agroambientali già ricomprese nel Reg. n. 2078 del 1992 prevedono l'adesione a specifici disciplinari di produzione integrata, attualmente in fase di predisposizione, e non più a prescrizioni relative unicamente alla concimazione e ai principi attivi ammessi. In questo ambito, il rispetto degli impegni del beneficiario è garantito da un sistema di controllo obbligatorio a campione.

In questo quadro si avverte l'esigenza di definire ed incentivare l'adozione di sistemi di controllo più puntuali di quello previsto dall'attuazione delle Misure Agroambientali, solo a carattere volontario, a garanzia delle specifiche qualitative di prodotto stabilite dai disciplinari sopra menzionati. Tale sistema di controllo di "livello superiore" consentirebbe una miglior valorizzazione dei prodotti, anche ai fini dell'adozione di marchi qualità conformi alla legislazione ed alla giurisprudenza comunitaria. I connotati specifici di tali marchi riguardano:

a) Identificazione di prodotti conformi a norme obiettive e controllabili, superiori a quelle previste dalla pertinente normativa comunitaria e nazionale, fissate in un disciplinare di produzione;

b) Esclusione della provenienza geografica dai criteri utilizzati per determinare la qualità;

c) Concessione dell'uso a prodotti provenienti da altri Stati membri che rispettano i criteri stabiliti;

d) Riconoscimento del principio dell'equivalenza relativamente ai controlli eseguiti dalle autorità competenti di altri Stati membri su prodotti richiedenti l'utilizzo di uno specifico marchio di qualità.

Il sistema di controllo che la Regione Lombardia intende incentivare deve comprendere un'attività di assistenza tecnica e di autocontrollo a livello aziendale, svolta con il supporto delle associazioni dei produttori e la verifica di conformità affidata ad organismi terzi, conformi alle norme EN 45011.

Obiettivi

- Promozione e sostegno delle tecniche di produzione integrata mediante l'allestimento di un sistema di controllo basato sulle tecniche e le procedure inerenti la certificazione della qualità.

- Sostegno finanziario per l'adeguamento organizzativo e strutturale dei soggetti associativi rappresentativi delle produzioni integrate, ai fini della gestione dei disciplinari di produzione e delle relative attività di autocontrollo.

- Definizione di un sistema di garanzia delle produzioni integrate che permetta di valorizzare la specificità dei prodotti recanti marchi di qualità.

- Monitoraggio sistematico sia delle tecniche di produzione che delle aziende coinvolte.

Descrizione delle iniziative

L'azione viene articolata in due direzioni: la prima caratterizzata da un intervento svolto dalla Regione, direttamente o tramite i propri Enti strumentali, la seconda imperniata sul sostegno finanziario delle attività delle associazioni.

L'intervento diretto della Regione verte su attività di divulgazione e di informazione sui contenuti della produzione integrata e dei relativi sistemi di controllo, tramite le seguenti iniziative:

- riproduzione e stampa dei disciplinari di produzione integrata, predisposti nell'ambito delle nuove Misure Agroambientali;

- produzione di materiale informativo e divulgativo (tra cui manuali e linee guida).

L'intervento sulle associazioni prevede la concessione di contributi finanziari per l'adeguamento organizzativo e strutturale degli organismi associativi rappresentativi delle produzioni integrate, ai fini della gestione dei disciplinari e delle attività di autocontrollo, nonché a copertura dei costi per la verifica di conformità.

L'organizzazione del sistema di controllo deve concludersi entro 2 anni dalla concessione del contributo.

Per la realizzazione delle iniziative descritte, sono ammissibili a finanziamento le seguenti spese:

- acquisto di mezzi informatici e di beni strumentali finalizzati alle prove e ai controlli sul prodotto o sul processo;

- costi richiesti dall'organismo di controllo per il rilascio del certificato di conformità;

- addestramento dei tecnici e degli operatori aziendali addetti all'attività di autocontrollo;

- consulenze tecniche specifiche.

Il contributo regionale coprirà il 50% delle spese ammissibili rendicontate. Per l'acquisto di mezzi informatici o beni strumentali, il contributo è del 35%.

Beneficiari

Organismi associativi rappresentativi delle produzioni integrate.

Stanziamento L. 200.000.000

Azione 2

Sistema di etichettatura delle carni bovine (riferimento ai punti 2, 4 e 5 del Programma Interregionale).

Quadro della situazione

Per far fronte alla destabilizzazione del mercato della carne bovina, dovuta alla crisi generata dalla BSE, è stato emanato il Reg. CE n. 820 del 1997, che istituisce un sistema di identificazione e di registrazione dei bovini e un sistema di etichettatura delle carni e dei prodotti a base di carne. Esso si pone l'obiettivo di garantire la tracciabilità degli animali lungo tutta la catena produttiva, migliorando in tal modo la trasparenza delle condizioni di produzione e di commercializzazione di tali prodotti.

Il Regolamento, applicato con il D.M. 22 dicembre 1997, prevede la possibilità di etichettare le carni al punto vendita purché:

- sia elaborato e approvato, dall'autorità pubblica competente di ogni Stato membro, un disciplinare di produzione;

- sia allestito un sistema di controllo imperniato su organismi indipendenti rispondenti ai criteri delle norme EN 45011 o su autorità pubbliche dotate di personale e risorse adeguate.

Si ritiene quindi opportuno intraprendere un'azione di sostegno degli operatori che intendono attuare il sistema di etichettatura, finalizzata alla predisposizione dei disciplinari e delle procedure necessarie all'attività di controllo e all'allestimento di un sistema elettronico di tracciabilità conforme a quanto richiesto dal Regolamento.

Obiettivi

- Sostegno agli operatori interessati all'attuazione del titolo II "Etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine" del Reg. CE n. 820 del 1997.

Descrizione delle iniziative

Vengono concessi contributi finalizzati alla realizzazione delle seguenti iniziative:

- Predisposizione dei disciplinari.

- Predisposizione di manuali di qualità e di procedure documentate relative all'attività di autocontrollo.

- Adeguamenti organizzativi degli organismi responsabili dell'etichettatura delle carni.

- Addestramento del personale addetto all'attività di autocontrollo.

- Acquisizione di strumentazioni informatiche necessarie all'allestimento di un adeguato sistema informativo.

- Allestimento del sistema di etichettatura delle carni.

Per la realizzazione delle iniziative descritte, sono ammissibili a finanziamento, le seguenti spese:

- costi connessi alla gestione amministrativa;

- consulenze tecnico-scientifiche;

- formazione del personale dipendente a tempo indeterminato;

- acquisizione strumentazioni informatiche e altre attrezzature necessarie al sistema di etichettatura.

Nel caso di adeguamenti organizzativi degli organismi responsabili dell'etichettatura (costi connessi alla gestione amministrativa), è previsto un aiuto del 60% per un massimo di cinque anni.

Per le restanti iniziative, strettamente connesse all'introduzione del sistema di etichettatura, il contributo coprirà il 50% delle spese ammissibili rendicontate.

Per produzioni ottenute sul territorio di più Regioni o Province Autonome, la quota di contribuzione sarà ridotta, in relazione alla % di prodotto ottenuto sul territorio della Regione Lombardia.

Beneficiari

- Organismi associativi rappresentativi della filiera carne.

Stanziamento L. 800.000.000

Azione 3

Attivazione di un sistema di controllo sui prodotti DOP e IGP riconosciuti ai sensi del Reg. CEE n. 2081 del 1992 (riferimento ai punti 2 e 4 del Programma Interregionale).

Quadro della situazione

Il Reg. CEE n. 2081 del 1992 rappresenta un importantissimo strumento di valorizzazione delle produzioni caratterizzate da uno stretto legame con il territorio, permettendo di tutelare a livello comunitario le denominazioni tradizionali. Le denominazioni registrate che interessano il territorio regionale sono attualmente 18 (di cui 13 DOP e 5 IGP):

9 formaggi: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone Valpadana, Taleggio, Gorgonzola, Quartirolo Lombardo, Bitto, Valtellina Casera, Formai de Mut dell'Alta Val Brembana;

6 salumi: Salame Varzi, Salame Brianza, Bresaola della Valtellina (IGP), Mortadella di Bologna (IGP), Zampone di Modena (IGP), Cotechino di Modena (IGP);

3 vegetali o derivati: Olio extravergine di oliva Garda, Olio extravergine di oliva Laghi Lombardi, Pera mantovana (IGP).

L'adesione al Regolamento richiede agli operatori l'adempimento ad una serie di impegni, legati sia al rispetto del disciplinare di produzione che, soprattutto, all'organizzazione di un sistema di controllo. L'art. 10 del Regolamento prevede infatti che il sistema di controllo possa essere affidato ad una autorità pubblica o ad organismi privati conformi alla norma EN 45011.

In tale quadro, ridefinito a livello nazionale del D.M. 18 dicembre 1997, n. 63606 "Strutture di controllo delle denominazioni d'origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli ed alimentari ...", è importante sostenere l'adeguamento organizzativo e strutturale degli organismi rappresentativi delle denominazioni (Consorzi di tutela e organismi associativi che hanno promosso la registrazione), nonché contribuire alla copertura dei costi sopportati nella prima fase di attivazione del sistema di controllo.

Tali soggetti, anche in presenza di organismi di controllo terzi autorizzati, continueranno infatti a giocare un ruolo determinante, sia nella definizione delle procedure da adottare per le attività di controllo, sia in funzione di supporto tecnico per le aziende, sia con un vero e proprio ruolo di autocontrollo funzionale al sistema di controllo nel suo complesso.

Obiettivi

- Sostegno finanziario per l'adeguamento organizzativo e strutturale dei soggetti rappresentativi delle produzioni DOP e IGP per lo svolgimento di efficienti attività di supporto tecnico e di autocontrollo.

- Contributo alla copertura dei costi dei controlli sopportati dai produttori, nella fase di messa a regime del sistema di controllo.

Descrizione delle iniziative

Vengono concessi contributi finalizzati alla realizzazione di progetti che prevedano:

- revisione dei disciplinari finalizzata alla messa a punto di idonee procedure di verifica della conformità del prodotto al disciplinare stesso;

- predisposizione, revisione, verifica di manuali di qualità e di procedure documentate relative all'attività di autocontrollo;

- realizzazione di attività di supporto tecnico e di autocontrollo;

- addestramento del personale addetto all'attività di autocontrollo;

- funzionamento di panel test;

- messa a regime del sistema dei controlli effettuati dall'organismo terzo autorizzato;

- acquisizione di strumentazioni informatiche necessarie all'allestimento di un adeguato sistema informativo e di beni strumentali per l'identificazione del prodotto;

- iniziative di divulgazione rivolte ai soci.

Per la realizzazione delle iniziative descritte sono ammissibili a finanziamento le seguenti spese:

costi connessi alla gestione amministrativa (personale per attività di autocontrollo);

consulenze tecnico-scientifiche;

analisi effettuate presso laboratori esterni, finalizzate alla verifica dei disciplinari;

formazione del personale dipendente a tempo indeterminato;

costi per il funzionamento di panel test;

acquisizione strumentazioni informatiche e beni strumentali;

costi dei controlli effettuati a garanzia di autenticità della denominazione d'origine dall'organismo terzo preposto;

redazione e stampa di materiale informativo.

Il contributo coprirà il 60% delle spese ammissibili rendicontate, per un periodo massimo di cinque anni.

Relativamente all'acquisizione di strumentazioni informatiche e beni strumentali, l'aliquota di aiuto è del 35% per soggetti operanti a livello di produzione primaria, e del 55% per soggetti operanti nelle successive fasi della filiera.

Per produzioni ottenute sul territorio di più Regioni o Province Autonome, la quota di contribuzione sarà ridotta, in relazione alla % di prodotto ottenuto sul territorio della Regione Lombardia.

Beneficiari

- Consorzi di tutela, organismi associativi rappresentativi delle produzioni DOP e IGP.

Stanziamento: L. 1.100.000.000

Azione 4

Implementazione di sistemi di qualità (riferimento al punto 6 del Programma Interregionale).

Quadro della situazione

Gli operatori dell'agroalimentare sono chiamati da numerosi fattori a misurarsi con le tematiche della qualità e della sua garanzia.

Tali spinte derivano sia da fattori legati al mercato, quali l'internazionalizzazione, l'esasperazione della concorrenza in termini di prezzi e qualità, i cambiamenti nella distribuzione, l'evoluzione dei consumi e delle abitudini alimentari, sia da scelte politiche operate soprattutto a livello comunitario che mirano alla tutela del consumatore, alla salvaguardia dell'ambiente, alla trasparenza del mercato in un'ottica di garanzia.

Il comparto agricolo e quello delle imprese alimentari di prima trasformazione, ad esso più legato, hanno compreso l'importanza dei temi della garanzia e della certificazione della qualità e la necessità di affrontarli per non lasciare tale approccio ad esclusivo appannaggio della grande industria e della distribuzione organizzata.

D'altro canto la gestione della produzione in un'ottica di qualità, l'adozione di sistemi di qualità aziendali e il ricorso alla certificazione, che in alcuni settori costituiscono ormai la regola, possono rappresentare un ottimo strumento di razionalizzazione della produzione, di riduzione dei costi, di affermazione dell'immagine aziendale anche per le imprese agricole e agroalimentari.

Un'ulteriore spinta all'adozione di procedure aziendali codificate in un'ottica di qualità certificata proviene dalla normativa comunitaria, che impone il vincolo della conformità alle norme internazionali di certificazione agli organismi preposti all'attività di controllo per produzioni DOP, IGP e dell'agricoltura biologica.

Si ritiene dunque opportuno sostenere l'implementazione di sistemi di qualità aziendale nelle imprese agricole e agroalimentari, e prioritariamente in quelle inserite in programmi di filiera di prodotti DOP, IGP e biologici ed estendere tale priorità alle aziende vitivinicole produttrici di vini DOC e DOCG.

Obiettivi

- Sostegno all'implementazione di sistemi di qualità aziendale rispondenti ai criteri stabiliti dalle norme ISO 9000 nelle imprese agricole e agroalimentari che producono, raccolgono, trasformano, conservano e commercializzano prodotti DOP, IGP, DOC, DOCG od ottenuti con tecniche di agricoltura biologica.

Descrizione delle iniziative

Vengono concessi contributi per iniziative di progettazione e realizzazione di un sistema di gestione per la qualità, inteso come adeguamento delle strategie aziendali, della struttura organizzativa, delle procedure e delle risorse, finalizzato alla certificazione del sistema da parte di un organismo accreditato secondo le norme EN 45012.

La certificazione, da ottenere entro 2 anni dalla concessione del contributo, costituisce condizione necessaria per l'erogazione del saldo (possono essere erogati acconti fino al 50% del contributo concesso).

Per la realizzazione delle iniziative descritte, sono ammesse a contributo le seguenti spese:

consulenze;

formazione del personale dipendente a tempo indeterminato;

analisi effettuate presso laboratori esterni, finalizzate alle prove per l'assicurazione e al controllo di qualità;

tariffa richiesta dall'organismo di certificazione per il rilascio del primo certificato di conformità.

Il contributo coprirà il 50% delle spese ammissibili rendicontate, per un importo massimo di L. 50.000.000 per beneficiario.

Nel caso di progetti collettivi, tale importo è riferito ai singoli soggetti coinvolti.

Beneficiari

- Imprese agricole a agroalimentari anche in forma cooperativa;

- consorzi e società consortili fra le imprese di cui al punto precedente;

- società consortili miste;

- associazioni produttori riconosciute ai sensi della L.R. n. 97 del 1980 e del Reg. CE n. 2200 del 1996.

I soggetti di cui sopra dovranno produrre, trasformare, conservare e commercializzare prodotti ottenuti e/o riconosciuti secondo le seguenti normative:

- Reg. CEE n. 2081 del 1992

- Reg. CEE n. 2092 del 1991

- L. 10 febbraio 1992, n. 164

Sono esclusi i soggetti che effettuano la sola commercializzazione dei prodotti.

Stanziamento: L. 1.500.000.000

Azione 5

Diffusione dei sistemi di autocontrollo aziendale per l'adeguamento alle norme igieniche (riferimento ai punti 3, 6 e 7 del Programma Interregionale).

Quadro della situazione

La normativa comunitaria in materia di igiene dei prodotti alimentari (Dir. CE n. 93/43) individua nel sistema di autocontrollo aziendale e nel metodo HACCP gli strumenti più idonei a gestire e garantire la sicurezza dei consumatori. Tale normativa, recepita a livello nazionale dal D.Lgs. n. 155 del 1997, ha reso obbligatoria l'introduzione di tali strumenti in tutte le aziende agroalimentari di ogni dimensione e settore.

L'adozione di un sistema di autocontrollo per l'igiene resta invece facoltativa per la produzione primaria.

Da un punto di vista concettuale, l'elaborazione dei manuali aziendali di corretta prassi igienica e l'introduzione delle procedure gestionali conseguenti, rappresentano un primo passo verso la più complessiva assicurazione della qualità aziendale.

L'applicazione del D.Lgs. n. 155 del 1997 è di competenza sanitaria.

Di fronte alle difficoltà manifestate nell'attuazione dei sistemi di autocontrollo per l'igiene, soprattutto da parte degli operatori di aziende di medie piccole dimensioni, sono state concesse successive proroghe per gli adeguamenti aziendali e per l'applicazione delle sanzioni previste in caso di mancati adeguamenti (l'ultima scadenza del giugno 1999 è stata ulteriormente posposta all'aprile 2000 per le aziende con meno di 5 dipendenti).

Per quanto riguarda la possibilità di deroghe, queste sono contemplate dalle specifiche normative settoriali, mentre in senso generale l'accesso alle deroghe è introdotto dal D.Lgs. n. 173 del 1998 per quei prodotti definiti dal decreto stesso "tradizionali" e che ogni Regione è tenuta ad individuare.

Diverse iniziative sono state già attuate da parte di vari soggetti, associativi ed istituzionali, in campo formativo, di sostegno alle aziende, di predisposizione di linee guida.

Allo stato attuale, la Direzione Generale Agricoltura può ancora svolgere un ruolo di supporto ai soggetti operanti sul territorio, relativamente sia alle necessità di revisioni e adattamenti dei sistemi di autocontrollo già adottati, sia alla possibilità di introduzione di tali sistemi nelle aziende di produzione primaria. Si considerano prioritari i comparti più carenti di esperienza, le produzioni minori, ottenute con tecniche artigianali o le situazioni "critiche" (alpeggi, trasformazione diretta aziendale ...).

Obiettivi

- Sostegno ai servizi di supporto tecnico operanti sul territorio.

Descrizione delle iniziative

Vengono concessi contributi del 75% per la realizzazione di attività di formazione e informazione da parte di enti od organismi operanti sul territorio.

Beneficiari

Organizzazioni professionali agricole, organismi associativi ed enti pubblici.

Stanziamento: L. 150.000.000

Azione 6

Adeguamento organizzativo, strutturale e gestionale degli uffici regionali (riferimento al punto 3 del Programma Interregionale).

Quadro della situazione

Le amministrazioni regionali sono chiamate sempre più spesso a svolgere attività di coordinamento, controllo, vigilanza e promozione in ambiti che riguardano in senso lato i sistemi di certificazione della qualità.

Nel settore delle produzioni ottenute con tecniche di agricoltura biologica, il D.L. n. 220 del 1995 demanda alle Regioni sia la tenuta degli elenchi degli operatori, che i compiti relativi alla vigilanza sugli organismi di controllo autorizzati con decreto ministeriale. Inoltre le Regioni sono tenute ad effettuare i controlli sulle aziende che aderiscono attualmente alla misura A2 dei Programmi attuativi del Reg. CEE n. 2078 del 1992 ed in futuro all'analoga azione prevista nell'ambito delle nuove Misure Agroambientali (Piano di Sviluppo Rurale - Reg. CE n. 1257 del 1999).

Relativamente ai prodotti DOP e IGP l'attività regionale è legata all'assistenza agli operatori per la predisposizione delle domande di registrazione, all'emissione di pareri, al controllo delle produzioni. Il D.M. 18 dicembre 1997, inoltre coinvolge le Regioni nella valutazione di conformità degli organismi di controllo ai sensi dell'art. 10 del Reg. CEE n. 2081 del 1992, sia nel caso di autorità pubbliche, che in quello di soggetti privati conformi alla norma EN 45011. È attualmente in discussione un decreto ministeriale sulla vigilanza che dovrebbe definire lo specifico ruolo a carico delle Regioni.

Per l'applicazione del Reg. CE n. 820 del 1997 relativo all'etichettatura delle carni bovine si prospetta un analogo ruolo per le amministrazioni regionali in quanto, anche in questo caso, la conformità ai disciplinari di produzione dovrà essere verificata da organismi indipendenti che rispondono ai criteri delle norme EN 45011.

L'importanza di un sostegno regionale sia tecnico che finanziario per l'introduzione di sistemi di qualità aziendale nelle imprese agricole e agroalimentari, per l'adozione di pratiche di corretta prassi igienica attraverso l'autocontrollo secondo la metodologia HACCP e per la diffusione delle tecniche di produzione integrata, è stata già illustrata nelle schede relative alle Azioni 1, 4 e 5.

Per quanto riguarda le deroghe in campo igienico-sanitario, le Regioni sono tenute a predisporre l'elenco dei prodotti "tradizionali", le relative tecniche di produzione e i termini nei quali è possibile l'accesso a tali deroghe, ai sensi del D.M. 8 settembre 1999, n. 350.

Occorre quindi prevedere un adeguamento delle strutture regionali chiamate ad operare in tali ambiti, in relazione a:

- dotazioni strutturali, con particolare riferimento ai supporti informatici;

- formazione e aggiornamento professionale del personale tecnico;

- aspetto gestionale dell'attività (si evidenzia ad esempio la necessità di dotarsi di manuali procedurali per le attività di controllo e vigilanza, di linee guida e di materiale informativo e divulgativo rivolto sia ai tecnici che agli operatori).

Considerata la complessità della materia e delle numerose interazioni con soggetti e comparti diversi, è opportuno prospettare l'attivazione di una "Commissione Regionale per la qualità e la certificazione nel settore agroalimentare", che possa supportare, dal punto di vista tecnico-scientifico, l'attività regionale e che favorisca l'instaurarsi delle opportune collaborazioni e sinergie. Alla Commissione, e ai gruppi di lavoro che da essa scaturiranno, saranno chiamati a partecipare esperti provenienti da Università e Istituti di ricerca, tecnici delle altre Direzioni regionali interessate e del settore agroalimentare.

Obiettivi

- Adeguamento dal punto di vista organizzativo, strutturale, professionale e gestionale degli uffici regionali coinvolti nell'attività di coordinamento, controllo, vigilanza e promozione dei sistemi di certificazione della qualità delle produzioni agricole e agroalimentari, per migliorare la qualità e l'efficacia dei servizi offerti.

Descrizione delle iniziative

Le iniziative realizzabili sono:

- acquisizione di strumentazioni informatiche necessarie a razionalizzare e migliorare l'efficienza dell'attività di monitoraggio, controllo e vigilanza svolte dalle strutture regionali;

- gestione informatica dei dati relativi alla tenuta e aggiornamento degli elenchi regionali degli operatori di prodotti garantiti (ai sensi delle normative vigenti) e di un archivio documentale relativo all'attività di vigilanza, da attuarsi sia mediante acquisizione di servizi che con incarichi a tempo determinato;

- formazione e aggiornamento specialistico del personale;

- studio ed elaborazione di manuali procedurali interni, riferiti all'attività di controllo e vigilanza a carico regionale;

- analisi finalizzate all'individuazione dei residui di principi attivi non ammessi dal Reg. CEE n. 2092 del 1991, su prodotti, matrici vegetali, substrati, ecc. ...;

- elaborazione di modelli, manuali e linee guida per l'introduzione dei sistemi di qualità nelle aziende agricole e agroalimentari, per la predisposizione dei disciplinari e per l'attività di controllo/vigilanza sui prodotti DOP e IGP e su quelli ottenuti con tecniche di produzione integrata, per l'attuazione dei sistemi aziendali di autocontrollo dell'igiene, ecc. ...;

- stampa e diffusione dei manuali e delle linee guida;

- istituzione e funzionamento della "Commissione regionale per la qualità e la certificazione nel settore agroalimentare" con compiti di supporto tecnico-scientifico.

Soggetti attuatori

Le iniziative sono realizzate dalla Direzione Generale Agricoltura direttamente o tramite l'Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Lombardia (ERSAL).

Stanziamento: L. 101.770.000

Riepilogo finanziario

Le risorse assegnate sono ripartite fra le varie azioni con la seguente previsione:

 

n. 

Azione 

Stanziamento 

 

 

(Lire) 

1 

Organizzazione di un sistema di controllo sui metodi di produzione integrata 

200.000.000 

 

2 

Certificazione carni 

800.000.000 

 

3 

Attivazione di un sistema di controllo sui prodotti DOP IGP riconosciuti ai sensi del 

1.100.000.000 

 

 

Reg. CEE n. 2081 del 1992 

 

 

4 

Implementazione di sistemi di qualità 

1.500.000.000 

 

5 

HACCP 

150.000.000 

 

6 

Adeguamento organizzativo, strutturale e gestionale degli uffici regionali 

101.770.000 

 

 

Totale 

3.851.770.000