Settore: | Normativa nazionale |
Materia: | 25. Consorzi imprese cooperative e riunioni di imprese |
Capitolo: | 25.2 consorzi agrari |
Data: | 27/02/1985 |
Numero: | 49 |
Sommario |
Art. 1. [2] |
Art. 2. [4] |
Art. 3. [5] |
Art. 4. [6] |
Art. 5. [8] |
Art. 6. [9] |
Art. 7. [10] |
Art. 8. [12] |
Art. 9. [13] |
Art. 10. [15] |
Art. 11. [16] |
Art. 12. [17] |
Art. 13. [18] |
Art. 14. [19] |
Art. 15. [20] |
Art. 16. [21] |
Art. 17. [22] |
Art. 18. [32] |
Art. 19. [33] |
Art. 20. [34] |
Art. 21. [35] |
Art. 22. |
Art. 23. [36] |
Art. 24. |
§ 25.2.15 – L. 27 febbraio 1985, n. 49. [1]
Provvedimenti per il credito alla cooperazione e misure urgenti a salvaguardia dei livelli di occupazione.
(G.U. 5 marzo 1985, n. 55).
Titolo I
ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FONDO DI ROTAZIONE PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DELLA COOPERAZIONE
1. E' istituito presso la Sezione speciale per il credito alla cooperazione, costituita presso la Banca nazionale del lavoro con
2. Il fondo di cui al comma precedente è destinato al finanziamento delle cooperative che abbiano i seguenti requisiti:
a) siano ispirate ai principi di mutualità richiamati espressamente e inderogabilmente nei rispettivi statuti con riferimento agli articoli 23 e 26 del
b) siano iscritte nei registri delle prefetture e nello schedario generale della cooperazione e siano soggette alla vigilanza del Ministero del lavoro e della previdenza sociale.
3. Sono escluse dai finanziamenti di cui al comma precedente le cooperative che si propongono la costruzione e l'assegnazione di alloggi per i propri soci.
4. I finanziamenti devono essere finalizzati all'attuazione di progetti relativi:
1) all'aumento della produttività e/o dell'occupazione della manodopera mediante l'incremento e/o l'ammodernamento dei mezzi di produzione e/o dei servizi tecnici, commerciali e amministrativi dell'impresa, con particolare riguardo ai più recenti e moderni ritrovati delle tecniche specializzate nei vari settori economici; a valorizzare i prodotti anche mediante il miglioramento della qualità ai fini di una maggiore competitività sul mercato; a favorire la razionalizzazione del settore distributivo adeguandolo alle esigenze del commercio moderno; alla sostituzione di altre passività finanziarie contratte per la realizzazione dei progetti di cui al presente numero ed in misura non superiore al 50 per cento del totale dei progetti medesimi. [3]
2) alla ristrutturazione e riconversione degli impianti.
5. Le cooperative aventi requisiti di cui al successivo articolo 14, comprese quelle costituite da non oltre tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono ammesse ai finanziamenti del Foncooper anche per i progetti finalizzati:
a) alla realizzazione ed all'acquisto di impianti nei settori della produzione, della distribuzione, del turismo e dei servizi;
b) all'ammodernamento, potenziamento ed ampliamento dei progetti di cui al punto 1) del comma 4.
6. Il ricorso ai finanziamenti di cui ai commi precedenti preclude l'accesso ad agevolazioni creditizie e contributive di qualsiasi natura per gli stessi scopi, fatte salve quelle inerenti all'accollo dei finanziamenti già perfezionati e il contributo di cui all'articolo 17 della presente legge.
1. Il Foncooper è alimentato:
a) dalla anticipazione di lire 90 miliardi di cui almeno 20 miliardi da destinare alle cooperative di cui al successivo articolo 14, per l'esercizio finanziario 1984, da iscrivere in apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero del tesoro;
b) dalle quote di ammortamento per capitali e dagli interessi corrisposti dalle cooperative mutuatarie;
c) dalle rate di rientro dei mutui stipulati ai sensi dell'articolo 39, secondo comma, del
d) dalle disponibilità finanziarie di cui al comma successivo.
2. Il Fondo speciale conto finanziamenti di cui al comma precedente, lettera c), viene soppresso a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge. Le disponibilità residue, salva restando l'erogazione dei mutui già deliberati, affluiranno al Foncooper.
1. I crediti derivanti dai finanziamenti concessi ai sensi del precedente articolo 1 o erogati dalle società finanziarie ai sensi dell'articolo 17, comma 5, hanno privilegio sugli immobili, sugli impianti e su ogni loro pertinenza, sui macchinari e sugli utensili della cooperativa, comunque destinati al suo funzionamento ed esercizio, ad esclusione dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata concessi a favore delle cooperative ai sensi del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al
2. Il privilegio può essere esercitato anche nei confronti dei terzi che abbiano acquistato diritti sugli stessi beni dopo la data di annotazione stabilita nei commi successivi.
3. Il privilegio immobiliare è preferito ad ogni altro titolo di prelazione da qualsiasi causa derivante, ad eccezione dei privilegi per le spese di giustizia e di quelli di cui all'articolo 2780 del codice civile, ma non prevale sui diritti di prelazione derivanti da privilegi o ipoteche preesistenti alle annotazioni di cui ai successivi commi.
4. Per quanto riguarda il privilegio sui beni mobili, esso segue i privilegi per i contributi a istituti, enti o fondi speciali che gestiscano forme di assicurazione sociale obbligatoria.
5. Il privilegio di cui sopra è annotato nell'apposito registro di cui all'articolo 3 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 1° ottobre 1947, n. 1075, presso gli uffici dei registri immobiliari e gli uffici tavolari competenti, in relazione alla località in cui si trovano i beni e nel registro di cui all'articolo 1524 del codice civile presso il tribunale competente, sempre in relazione alla località in cui si trovano i beni.
6. Le annotazioni sono effettuate anche presso gli uffici della circoscrizione nella quale la cooperativa aveva la propria sede all'atto della stipulazione del contratto di finanziamento.
7. Qualora nei confronti della stessa cooperativa siano fatte più annotazioni di privilegio ai sensi del presente articolo, l'ordine di priorità tra le rispettive ragioni è determinato dalla data delle annotazioni medesime.
8. Nessuna garanzia di qualsiasi altra natura deve essere richiesta.
9. Le eventuali perdite, accertate dalla Sezione speciale per il credito alla cooperazione, restano a carico del Foncooper.
10. Il privilegio di cui ai commi precedenti è esente da qualsiasi tassa o imposta indiretta sugli affari.
1. Il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, di intesa con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, emana, nel rispetto della disciplina comunitaria degli aiuti alle piccole e medie imprese ed in modo da non determinare nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato, le direttive per l'istruttoria dei programmi di investimento e l'ammissibilità delle relative spese, per la concessione e il rimborso dei finanziamenti, provvedendo a individuare i limiti e i tassi di interesse applicabili agli stessi e le modalità di acquisizione delle relative garanzie. [11]
2. Il Foncooper è amministrato, con separata contabilità, dalla Sezione speciale per il credito alla cooperazione.
3. Alla fine di ogni anno la Sezione trasmetterà al Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato apposita relazione illustrativa sullo stato di utilizzazione del fondo di cui all'articolo 1 della presente legge.
4. Compete alla Sezione, a titolo di rimborso degli oneri connessi all'istruttoria, all'esecuzione ed all'amministrazione dei mutui, un compenso che viene determinato con decreto del Ministro del tesoro.
5. Con lo stesso decreto viene fissata la misura dell'interesse annuo che la sezione è tenuta a corrispondere sulle somme affluite al Foncooper e non utilizzate.
1. Il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato stipula apposita convenzione, ai sensi dell'articolo 47 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, con il soggetto gestore del fondo di cui all'articolo 1, comma 1. La convenzione prevede un distinto organo competente a deliberare sui finanziamenti di cui al presente titolo. Dall'attuazione del presente articolo non debbono derivare nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.
Ai finanziamenti del Foncooper e a quelli erogati dalle società finanziarie ai sensi dell'articolo 17, comma 5 si applicano le agevolazioni tributarie di cui all'articolo 19 del
Il primo comma dell'articolo 3 del
«La Sezione speciale per il credito alla cooperazione esercita il credito a favore delle cooperative e loro consorzi legalmente costituiti, disciplinati dai principi della mutualità previsti dalle leggi dello Stato e soggetti alla vigilanza del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, attraverso gli uffici e le filiali della Banca nazionale del lavoro, l'Istituto di credito delle casse rurali ed artigiane e le casse rurali ed artigiane ad esso associate».
L'articolo 10 del
«Sono esclusi dalle operazioni previste dal presente decreto tutti gli enti cooperativi non soggetti, ai sensi delle leggi speciali, alla vigilanza del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e quelli che si propongono la costruzione e l'assegnazione di alloggi per i propri soci».
Gli interessi, i premi ed altri frutti delle obbligazioni e dei titoli similari di cui all'articolo 10 del
Titolo II
ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FONDO SPECIALE PER GLI INTERVENTI A SALVAGUARDIA DEI LIVELLI DI OCCUPAZIONE
1. E' istituito presso la Sezione speciale per il credito alla cooperazione, un fondo per gli interventi a salvaguardia dei livelli di occupazione [23] .
2. Al fine di salvaguardare e incrementare l'occupazione, mediante lo sviluppo di piccole e medie imprese costituite nella forma di società cooperativa o di piccola società cooperativa, ivi incluse quelle costituite nella forma di cooperativa sociale, appartenenti al settore di produzione e lavoro, il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato partecipa al capitale sociale di società finanziarie appositamente costituite, utilizzando allo scopo le disponibilità del Fondo di cui al comma 1. [24].
3. L'entità delle partecipazioni è determinata per una quota pari al 5 per cento in relazione al numero delle società finanziarie aventi i requisiti che hanno presentato domanda di partecipazione e per una quota pari al 50 per cento in proporzione ai valori a patrimonio netto delle partecipazioni assunte nonchè dei finanziamenti e delle agevolazioni erogate ai sensi dell'articolo 12 della
4. Le società finanziarie di cui al comma 2, che assumono la natura di investitori istituzionali, devono essere ispirate ai principi di mutualità di cui all'articolo 26 del
5. Con le risorse apportate ai sensi del comma 2, le società finanziarie possono assumere partecipazioni temporanee di minoranza nelle cooperative, anche in più soluzioni, con priorità per quelle costituite da lavoratori provenienti da aziende in crisi, e concedere alle cooperative stesse finanziamenti e agevolazioni finanziarie in conformità alla disciplina dell'Unione europea in materia, per la realizzazione di progetti di impresa [27].
5-bis. Le società finanziarie possono, altresì, sottoscrivere, anche successivamente all'assunzione delle partecipazioni, prestiti subordinati, prestiti partecipativi e gli strumenti finanziari di cui all'articolo 2526 del codice civile. In deroga a quanto previsto dall'articolo 2522 del codice civile, le società finanziarie possono intervenire nelle società cooperative costituite da meno di nove soci [28].
5-ter. Le società finanziarie possono inoltre essere destinatarie di fondi pubblici nazionali e regionali, nonchè svolgere attività di promozione, di prestazione di servizi e di assistenza nella gestione di fondi, affidati a enti o amministrazioni pubbliche, aventi la finalità di sostenere l'occupazione attraverso la nascita e lo sviluppo di imprese cooperative di lavoro e sociali [29].
6. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato sono fissati i termini di presentazione delle domande ed è approvato il relativo schema, nonché sono individuate le modalità di riparto delle risorse sulla base dei criteri di cui al comma 3, le condizioni e i limiti delle partecipazioni al fine, in particolare, di garantire l'economicità delle iniziative di cui al comma 5. [30]
7. [31]
Titolo III
FINANZIAMENTO DEI FONDI E DISPOSIZIONI FINALI
1. Le disponibilità esistenti sul fondo di cui all'articolo 3 della
2. A ciascuno dei fondi di cui ai precedenti articoli 1 e 17 è conferita la somma di lire 90 miliardi, cui si fa fronte con le entrate di cui al precedente comma.
3. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
Il Ministro del tesoro è autorizzato ad incrementare la propria partecipazione al fondo di dotazione della Sezione speciale per il credito alla cooperazione nella misura di 20 miliardi per ciascuno degli anni 1985-86-87. All'onere relativo si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1985-87, al capitolo 9001 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per l'anno 1985, alla voce «Interventi a sostegno della cooperazione industriale».
1. Gli importi di cui alla lettera a) dell'art. 13 del
2. La ritenuta a titolo d'imposta di cui all'art. 20, ottavo comma, del
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione della Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
[1] Abrogata dall'art. 17 della
[2] La Corte costituzionale, con sentenza 1° luglio 1986, n. 165, ha dichiarato l'illegittimità del presente articolo nella parte in cui la disciplina in esso prevista concerne la regione Trentino-Alto Adige.
[3] Numero così modificato dall'art. 12 della
[4] La Corte costituzionale, con sentenza 1° luglio 1986, n. 165, ha dichiarato l'illegittimità del presente articolo nella parte in cui la disciplina in esso prevista concerne la regione Trentino-Alto Adige.
[5] Articolo abrogato dall'art. 12 della
[6] La Corte costituzionale, con sentenza 1° luglio 1986, n. 165, ha dichiarato l'illegittimità del presente articolo nella parte in cui la disciplina in esso prevista concerne la regione Trentino-Alto Adige.
[7] Comma già modificato dall'art. 90 del
[8] Articolo abrogato dall'art. 12 della
[9] Articolo abrogato dall'art. 12 della
[10] La Corte costituzionale, con sentenza 1° luglio 1986, n. 165, ha dichiarato l'illegittimità del presente articolo nella parte in cui la disciplina in esso prevista concerne la regione Trentino-Alto Adige.
[11] Comma così sostituito dall'art. 12 della
[12] Articolo così sostituito dall'art. 12 della
[13] La Corte costituzionale, con sentenza 1° luglio 1986, n. 165, ha dichiarato l'illegittimità del presente articolo nella parte in cui la disciplina in esso prevista concerne la regione Trentino-Alto Adige.
[14] Comma così modificato dall'art. 11 del
[15] La Corte costituzionale, con sentenza 1° luglio 1986, n. 165, ha dichiarato l'illegittimità del presente articolo nella parte in cui la disciplina in esso prevista concerne la regione Trentino-Alto Adige.
[16] La Corte costituzionale, con sentenza 1° luglio 1986, n. 165, ha dichiarato l'illegittimità del presente articolo nella parte in cui la disciplina in esso prevista concerne la regione Trentino-Alto Adige.
[17] Articolo abrogato dell'art. 161 del
[18] La Corte costituzionale, con sentenza 1° luglio 1986, n. 165, ha dichiarato l'illegittimità del presente articolo nella parte in cui la disciplina in esso prevista concerne la regione Trentino-Alto Adige.
[19] Articolo abrogato dall'art. 12 della
[20] Articolo abrogato dall'art. 12 della
[21] Articolo abrogato dall'art. 12 della
[22] La Corte costituzionale, con sentenza 1° luglio 1986, n. 165, ha dichiarato l'illegittimità del presente articolo nella parte in cui la disciplina in esso prevista concerne la regione Trentino-Alto Adige.
[23] Comma così modificato dall'art. 2 della
[24] Comma modificato dall'art. 2 della
[25] Comma già sostituito dall'art. 12 della
[26] Comma sostituito dall'art. 12 della
[27] Comma già sostituito dall'art. 12 della
[28] Comma inserito dall'art. 1, comma 75, della
[29] Comma inserito dall'art. 1, comma 262, della
[30] Comma modificato dall'art. 7 del
[31] Gli originari commi 2, 3, 4, 5, 6 e 7 sono stati così sostituiti dagli attuali commi 2, 3, 4, 5 e 6 per effetto dell'art. 12 fròòs
[32] Articolo abrogato dall'art. 12 della
[33] Articolo abrogato dall'art. 12 della
[34] La Corte costituzionale, con sentenza 1° luglio 1986, n. 165, ha dichiarato l'illegittimità del presente articolo nella parte in cui la disciplina in esso prevista concerne la regione Trentino-Alto Adige.
[35] Articolo abrogato dall'art. 161 del
[36] La Corte costituzionale, con sentenza 1° luglio 1986, n. 165, ha dichiarato l'illegittimità del presente articolo nella parte in cui la disciplina in esso prevista concerne la regione Trentino-Alto Adige.