§ 3.9.6 - L.P. 18 dicembre 2002, n. 15.
Testo unico dell'ordinamento dei servizi antincendi e per la protezione civile.


Settore:Codici provinciali
Regione:Bolzano
Materia:3. assetto del territorio
Capitolo:3.9 protezione civile
Data:18/12/2002
Numero:15


Sommario
Art. 1.  Oggetto della legge e sfera di applicazione.
Art. 2.  Organizzazione dei Servizi antincendi e per la protezione civile.
Art. 3.  Centro operativo comunale.
Art. 4.  Centro operativo distrettuale.
Art. 5.  Centro operativo provinciale.
Art. 6.  Comitato provinciale per la protezione civile.
Art. 7.  Presidente del Centro operativo provinciale e del Comitato provinciale per la protezione civile.
Art. 8.  Stato di calamità.
Art. 9.  Coordinamento degli interventi con lo Stato.
Art. 10.  Competenze delle amministrazioni comunali.
Art. 11.  Competenze dell'amministrazione provinciale.
Art. 12.  Ripartizione per la protezione antincendi e civile.
Art. 13.  Organizzazioni di volontariato per la protezione civile.
Art. 14.  Collaborazione con il Servizio sanitario provinciale.
Art. 15.  Allertamento dei Servizi antincendi e per la protezione civile.
Art. 16.  Convenzioni.
Art. 17.  Esercitazioni.
Art. 18.  Potere di requisizione.
Art. 19.  Simbolo della protezione civile.
Art. 20.  Tessera della protezione civile.
Art. 21.  Segnale della protezione civile.
Art. 22.  Istituzione dell'Azienda speciale per i servizi antincendi e per la protezione civile.
Art. 23.  Entrate dell'Azienda speciale.
Art. 24.  Organi dell'Azienda speciale.
Art. 25.  Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale.
Art. 26.  Compiti del consiglio di amministrazione.
Art. 27.  Presidente del consiglio di amministrazione.
Art. 28.  Collegio dei revisori dei conti.
Art. 29.  Ricorsi contro le deliberazioni del Consiglio di amministrazione.
Art. 30.  Strutture e compiti del Servizio antincendi.
Art. 31.  Interventi urgenti e non urgenti e servizi a pagamento.
Art. 32.  Competenze del Comandante e direzione operativa degli interventi.
Art. 33.  Sanzioni.
Art. 34.  Responsabilità civile per i danni.
Art. 35.  Rimborso delle spese per gli interventi e contributi.
Art. 36.  Contributi delle società di assicurazione.
Art. 37.  Uniforme e distintivi.
Art. 38.  Norme particolari per le esercitazioni.
Art. 39.  Servizio obbligatorio per la spazzatura dei camini.
Art. 40.  Normativa generale.
Art. 41.  Personale del Corpo permanente dei vigili del fuoco.
Art. 42.  Comandante e Vicecomandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco.
Art. 43.  Nomina del comandante e del vicecomandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco.
Art. 44.  Corpo permanente dei vigili del fuoco - Compiti e funzioni.
Art. 45.  Corpo permanente dei vigili del fuoco - Lavori ed acquisti.
Art. 46.  Norme generali.
Art. 47.  I Corpi dei vigili del fuoco volontari.
Art. 48.  Il comandante.
Art. 49.  Infortuni, malattie e rimborsi.
Art. 50.  Oneri finanziari e obblighi a carico del comune.
Art. 51.  Piano di finanziamento delle dotazioni di servizio dei Corpi dei vigili del fuoco volontari.
Art. 52.  Concessione ed erogazione di contributi, sussidi e finanziamenti.
Art. 53.  Unioni distrettuali e Unione provinciale dei Corpi dei vigili del fuoco volontari.
Art. 54.  Istituzione e competenze.
Art. 55.  Funzionamento e finanziamenti.
Art. 56.  Abrogazione di norme.
Art. 57.  Disposizioni finanziarie.
Art. 58.  Entrata in vigore.
Art. 59.  Norma transitoria.


§ 3.9.6 - L.P. 18 dicembre 2002, n. 15.

Testo unico dell'ordinamento dei servizi antincendi e per la protezione civile.

(B.U. 31 dicembre 2002, n. 54 – suppl. n. 1).

 

TITOLO I

NORME GENERALI E ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI

 

Art. 1. Oggetto della legge e sfera di applicazione.

     1. La presente legge disciplina il servizio per la protezione civile e modifica e integra la normativa riguardante il servizio antincendi, in attuazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino-Alto Adige e delle norme di attuazione in materia di urbanistica ed opere pubbliche, nonché delle corrispondenti disposizioni dello Stato e della Regione.

     2. Le attività per la protezione civile sono dirette alla previsione e alla prevenzione delle varie ipotesi di rischio, al soccorso e all'assistenza delle popolazioni sinistrate e a ogni altra attività necessaria e indifferibile volta a superare l'emergenza e a garantire il ripristino dei servizi di pubblico interesse nonché a favorire la ricostruzione dei beni pubblici e privati danneggiati o distrutti.

     3. All'attuazione delle attività per la protezione civile provvedono, secondo i rispettivi ordinamenti e le rispettive competenze, l'amministrazione provinciale, i comuni, le amministrazioni dello Stato, i servizi antincendi e per la protezione civile e vi concorrono gli enti pubblici e privati, le associazioni di volontariato per la protezione civile riconosciute e gli istituti di ricerca scientifica con finalità di protezione civile.

     4. Al verificarsi di eventi suscettibili di provocare, anche temporaneamente, situazioni di pericolo per la collettività e difficoltà di intervento per le strutture locali, il Presidente della Provincia o il Centro operativo provinciale attivano le procedure e le strutture previste in attuazione della presente legge.

     5. Il Servizio antincendi tutela l'incolumità delle persone e l'integrità delle cose mediante la prevenzione ed estinzione degli incendi e, in generale, mediante l'apporto di soccorsi tecnici. Esso è anche una fondamentale componente e struttura operativa della protezione civile.

 

     Art. 2. Organizzazione dei Servizi antincendi e per la protezione civile.

     1. Sono strutture del Servizio per la protezione civile:

     a) i centri operativi comunali;

     b) i centri operativi distrettuali;

     c) il Centro operativo provinciale;

     d) la Ripartizione provinciale Protezione antincendi e civile;

     e) il Servizio antincendi;

     f) le organizzazioni di volontariato per la protezione civile;

     g) il Comitato provinciale per la protezione civile;

     h) il “Bergrettungsdienst” dell’“Alpenverein Südtirol” (BRD-AVS) e il Soccorso Alpino e Speleologico Alto Adige del CNSAS. [1]

     2. Sono autorità del Servizio per la protezione civile:

     a) il Presidente della Provincia e/o l'assessore competente;

     b) i presidenti dei centri operativi e del Comitato provinciale per la protezione civile;

     c) i sindaci.

     3. Il Servizio antincendi comprende:

     a) il Corpo permanente dei vigili del fuoco nella città capoluogo della Provincia di Bolzano;

     b) i Corpi dei vigili del fuoco volontari dei comuni della Provincia;

     c) l'Unione provinciale e le Unioni distrettuali dei Corpi dei vigili del fuoco volontari e le loro società cooperative, associazioni, unioni e società;

     d) le squadre aziendali antincendi;

     e) la Scuola provinciale antincendi.

     4. I servizi antincendi e per la protezione civile sono ordinati sulla base dell'articolo 63 della IV Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949 per la protezione delle persone civili in tempo di guerra, ratificato con legge 27 ottobre 1951, n. 1739, e rispondono a tali disposizioni.

 

TITOLO II

SERVIZIO PER LA PROTEZIONE CIVILE

 

     Art. 3. Centro operativo comunale.

     1. Presso ogni comune è istituito un centro operativo per la protezione civile. I membri del centro operativo comunale sono nominati dal consiglio comunale e hanno il compito di coadiuvare il sindaco stesso nella previsione, nella prevenzione e nell'attuazione delle misure da adottare nel caso di calamità. A tale scopo viene elaborato un piano sulla base di modelli da predisporre a cura dell'Ufficio per la protezione civile della Provincia, che prevede:

     a) la predisposizione di servizi di segnalazione, allarme e soccorso;

     b) l'individuazione delle zone e degli ambienti a rischio in base alle diverse caratteristiche di pericolo;

     c) l'individuazione delle disponibilità di personale, di mezzi e attrezzature, risorse, viveri e infrastrutture nell'ambito comunale;

     d) l'individuazione di locali e strutture da destinare a soccorsi, depositi e alloggiamenti di emergenza;

     e) la predisposizione di servizi di collegamento;

     f) l'elaborazione di direttive per le diverse ipotesi di emergenza;

     g) l'elenco delle associazioni di volontariato per la protezione civile riconosciute.

     2. Il numero delle persone componenti il centro operativo comunale, presieduto dal sindaco o da un suo delegato, deve essere adeguato alla consistenza della popolazione e del territorio appartenente al singolo comune. Al centro operativo comunale deve comunque appartenere il comandante del Corpo dei vigili del fuoco permanenti per il Comune di Bolzano e negli altri comuni un comandante dei Corpi dei vigili del fuoco volontari. Possono inoltre far parte del centro operativo comunale anche rappresentanti degli uffici periferici dell'amministrazione provinciale nonché delle associazioni di volontariato per la protezione civile riconosciute. Il personale della Ripartizione provinciale Foreste è posto in servizio per l'assolvimento delle relative attività, qualora il sindaco ritenga opportuna la convocazione di personale forestale presso il centro operativo comunale oppure lo stesso venga nominato membro della commissione comunale per la prevenzione dalle valanghe. Il centro operativo comunale di norma rimane in carica per la durata della legislatura e comunque fino al suo rinnovo.

     3. I comuni inoltrano al Comitato provinciale per la protezione civile copia dei piani comunali, nonché i dati necessari per l'elaborazione del piano per la protezione civile provinciale.

 

     Art. 4. Centro operativo distrettuale.

     1. In casi di necessità e all'insorgere di emergenze che interessano più comuni e allo scopo di coordinare le attività di soccorso e prima assistenza viene convocato il centro operativo distrettuale che è presieduto dal presidente dell'unione distrettuale dei Corpi dei vigili del fuoco volontari o da un suo delegato.

     2. Ogni centro operativo distrettuale è composto da:

     a) il presidente, che lo presiede;

     b) un rappresentante della ripartizione competente in materia di opere idrauliche;

     c) un rappresentante della ripartizione competente in materia di servizio strade;

     d) un rappresentante della ripartizione competente in materia di foreste;

     e) un rappresentante dell'Azienda sanitaria locale;

     f) un rappresentante dell'Ufficio competente per la protezione civile.

     3. Il presidente può chiamare a partecipare alle riunioni altri funzionari o tecnici dell'amministrazione provinciale o statale ed esperti competenti nelle varie tipologie di eventi e nominare un vicepresidente.

     4. Il centro operativo distrettuale coordina il personale, i mezzi e le attrezzature disponibili nel distretto, inoltra le richieste di aiuto o al Centro operativo provinciale o all'amministrazione provinciale o statale e assicura un'assistenza tecnicoamministrativa ai centri operativi comunali.

     5. I componenti dei centri operativi distrettuali sono nominati dalla Giunta provinciale e restano in carica per un periodo di cinque anni. I membri supplenti possono essere scelti dai componenti effettivi all'interno della rispettiva organizzazione, valutando la natura dell'emergenza. Funge da segretario un membro del centro operativo distrettuale o un dipendente dell'amministrazione provinciale. Ai componenti sono corrisposti, in quanto spettanti, i compensi previsti dalla normativa provinciale.

 

     Art. 5. Centro operativo provinciale.

     1. I componenti del Centro operativo provinciale sono nominati dalla Giunta provinciale, restano in carica per un periodo di cinque anni e comunque fino alla nomina dei nuovi membri. Il Centro operativo provinciale ha sede presso il Corpo permanente dei vigili del fuoco a Bolzano.

     2. Qualora sul territorio provinciale si verifichino eventi che per loro natura o estensione comportino la previsione di gravi situazioni di pericolo, il presidente convoca il Centro operativo provinciale e può dichiarare lo stato di calamità.

     3. Il presidente del Centro operativo provinciale funge da coordinatore provinciale e nomina, tra i componenti del Centro operativo provinciale, uno o più vicepresidenti, che lo sostituiscono in caso di assenza o impedimento. Il presidente valuta le segnalazioni e i dati pervenuti dalla Centrale provinciale di emergenza al Corpo permanente dei vigili del fuoco, che predispone, in casi di emergenza, una relazione per le sedute del Centro operativo provinciale.

     4. Il Centro operativo provinciale dirige e coordina l'attività di pronto intervento dell'amministrazione provinciale, dello Stato, dei comuni e dei servizi antincendi e per la protezione civile [2].

     5. Il Centro operativo provinciale è composto:

     a) dal Presidente della Provincia o dall'as-sessore competente in materia di protezione civile, che lo presiede;

     b) da un rappresentante della ripartizione competente in materia di servizio strade;

     c) da un rappresentante del commissario del Governo;

     d) da un rappresentante della ripartizione competente in materia di foreste;

     e) da un rappresentante della ripartizione competente in materia di opere idrauliche;

     f) da un rappresentante del Corpo permanente dei vigili del fuoco;

     g) da un rappresentante dell'Unione provinciale dei Corpi dei vigili del fuoco volontari;

     h) da un rappresentante della ripartizione competente in materia di protezione antincendi e civile;

     i) da un rappresentante del servizio emergenza sanitaria provinciale.

     6. I membri supplenti possono essere scelti di volta in volta dai componenti effettivi all'interno della rispettiva organizzazione, dopo aver valutato la natura dell'emergenza.

     7. Il presidente del Centro operativo provinciale può chiamare a partecipare alle riunioni altri funzionari o tecnici dell'amministrazione statale, provinciale o di altri enti, nonché esperti, in particolare geologi, e l'Ufficio stampa della Provincia. La funzione di segretario è affidata a un dipendente della ripartizione competente in materia di Protezione antincendi e civile. Il membro delegato dal commissario del Governo in seno al Centro operativo provinciale rappresenta, con poteri decisionali, le amministrazioni statali.

     8. Ai componenti del Centro operativo provinciale nonché agli esperti sono corrisposti, in quanto spettanti, i compensi previsti dalla normativa provinciale.

 

     Art. 6. Comitato provinciale per la protezione civile.

     1. Al fine di coordinare le attività delle strutture del Servizio per la protezione civile e assicurare un intervento ottimale dell'amministrazione provinciale, il Centro operativo provinciale può essere allargato con rappresentanti di altre ripartizioni dell'amministrazione provinciale e assume i compiti di Comitato provinciale per la protezione civile, al quale spettano i seguenti compiti:

     a) deliberare il piano provinciale per la protezione civile, che deve essere approvato dalla Giunta provinciale;

     b) proporre, se necessario, la costituzione di gruppi tecnici di lavoro, anche con la partecipazione di esperti esterni, per lo studio dei problemi attinenti alla protezione civile;

     c) proporre la classificazione di zone di pericolo o di zone da assoggettare a vincolo idrogeologicoforestale;

     d) individuare, in caso di interferenza, le ripartizioni o strutture organizzative provinciali competenti per l'esecuzione degli interventi per la protezione civile;

     e) predisporre procedure da seguire in caso di richieste urgenti di soccorso provenienti da altre province o da altri stati.

     2. Il Comitato provinciale per la protezione civile è organo consultivo permanente della Giunta provinciale in materia di protezione civile, è nominato dalla Giunta provinciale e rimane in carica per un periodo di cinque anni.

     3. Il piano provinciale per la protezione civile comprende la previsione e la prevenzione di pericoli per la pubblica incolumità e determina il fabbisogno e le disponibilità di personale, di locali, di mezzi ed attrezzature nell'ambito della Provincia, per far fronte a situazioni di emergenza:

     a) individua i compiti che ciascun ufficio ed ente deve assolvere e ne prescrive gli interventi;

     b) prevede l'impegno di uomini e mezzi per le varie ipotesi di rischio;

     c) predispone quanto necessario per l'approntamento degli strumenti di coordinamento;

     d) individua aree attrezzate per eventuali campi di emergenza;

     e) individua aree per l'affluenza di forze di intervento.

     4. Copia del piano viene depositata presso le ripartizioni dell'amministrazione provinciale competenti in materia, presso il Commissariato del Governo e presso le amministrazioni ed enti interessati all'attuazione del piano.

 

     Art. 7. Presidente del Centro operativo provinciale e del Comitato provinciale per la protezione civile.

     1. Al presidente del Centro operativo provinciale e del Comitato provinciale per la protezione civile competono i seguenti compiti:

     a) convocare e presiedere il Centro operativo provinciale ed il Comitato provinciale per la protezione civile;

     b) mantenere un costante collegamento con il Commissariato del Governo, al fine di coordinare l'operato dell'amministrazione provinciale con quella dello Stato;

     c) coordinare l'attuazione dei programmi provinciali, comunali e distrettuali, nonché l'attività delle strutture di cui all'articolo 2, delle squadre di soccorso e delle organizzazioni di volontariato per la protezione civile in genere;

     d) proporre al Presidente della Provincia la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza o di calamità naturale e la delimitazione della zona del territorio provinciale interessata ai sensi dell'articolo 34 del decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 381, in quanto il Presidente della Provincia non ricopra anche la carica di Presidente del Comitato provinciale per la protezione civile;

     e) proporre al Presidente della Provincia l'ordine di sgombero di abitanti di più comuni ai sensi dell'articolo 52 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, in quanto il Presidente della Provincia non ricopra anche la carica di Presidente del Comitato provinciale per la protezione civile;

     f) proporre alla Giunta provinciale di affidare a ripartizioni e strutture organizzative provinciali la realizzazione dei lavori per assicurare interventi tempestivi in presenza di pericoli per la pubblica incolumità e, all'occorrenza, il prelievo di stanziamenti dal fondo di riserva per spese impreviste e indifferibili e il relativo impegno sui capitoli del bilancio provinciale;

     g) proporre, in casi di gravi calamità, all'autorità statale competente l'emanazione dell'ordinanza di protezione civile per la soppressione degli adempimenti e dei pagamenti tributari e fiscali.

 

     Art. 8. Stato di calamità.

     1. Per calamità ai sensi della presente legge si intende un evento che minaccia la vita, la salute o l'approvvigionamento essenziale di numerose persone o animali, oppure che minaccia o danneggia l'ambiente e altri presupposti fondamentali per la vita della popolazione, al punto tale che gli aiuti e la tutela possono essere garantiti solo se le strutture della protezione civile, le autorità, i servizi e le organizzazioni di soccorso addetti agiscono con uniformità di organizzazione e di dirigenza.

     2. Il presidente del Centro operativo provinciale assume la direzione e il coordinamento dei servizi per la protezione civile da attivare a livello provinciale e adotta, avvalendosi del Centro operativo provinciale, i provvedimenti necessari.

     3. Chiunque accerti casi di pericolo deve informare il sindaco del comune interessato o la centrale provinciale di emergenza. Analogo obbligo di segnalazione spetta alle amministrazioni statali e agli uffici di pubblica sicurezza, che informano il Commissariato del Governo e la Centrale provinciale di emergenza.

     4. Quando la situazione di pericolo o di danno appare particolarmente grave per estensione o per intensità, il Presidente della Provincia, su proposta del presidente del Centro operativo provinciale, dichiara lo stato di calamità determinandone la durata e individuando la zona del territorio provinciale interessata.

     5. La dichiarazione di cui al comma 4 è comunicata al commissario del Governo per i provvedimenti di cui all'articolo 9 e ai comuni interessati. I sindaci interessati la rendono nota con ogni mezzo adeguato. La diffusione è curata inoltre dalla Giunta provinciale, mediante la stampa, i mezzi di informazione radiotelevisivi o altri mezzi ritenuti idonei.

     6. Per l'attuazione degli interventi di calamità conseguenti alla dichiarazione dello stato di calamità, il Presidente della Provincia provvede anche a mezzo di ordinanze in deroga alle disposizioni vigenti relative alle materie di competenza provinciale e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico.

     7. In caso di danno alle opere di cui all'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 381, concernente la riserva delle competenze degli organi statali, ovvero quando si rendano necessari interventi da parte dell'amministrazione statale, i sindaci comunicano eventuali richieste direttamente alle amministrazioni interessate, nonché all'Ufficio per la protezione civile con il mezzo più celere a disposizione.

 

     Art. 9. Coordinamento degli interventi con lo Stato.

     1. Qualora, all'atto della dichiarazione dello stato di calamità di cui all'articolo 8 o in un successivo momento, il Presidente della Provincia accerti la sussistenza delle condizioni di cui all'articolo 33 del decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 381, il Presidente della Provincia promuove le intese previste dall'articolo 34 del medesimo decreto.

     2. Il coordinamento degli interventi delle strutture del servizio per la protezione civile della Provincia, degli enti locali e di quelli dello Stato con carattere aggiuntivo è attuato attraverso le disposizioni della presente legge e dei piani provinciali e comunali per la protezione civile di cui all'articolo 6.

     3. Il presidente del Centro operativo provinciale assicura in ogni fase il necessario coordinamento con gli organi statali competenti.

 

     Art. 10. Competenze delle amministrazioni comunali.

     1. Il sindaco agisce nell'ambito delle competenze proprie o delegate ai sensi delle vigenti normative ed è l'autorità comunale per la protezione civile. Per l'esecuzione di lavori è fatta salva l'autonomia operativa delle singole amministrazioni, che, comunque, sono tenute a dare notizia delle iniziative adottate ai sindaci interessati.

     2. Nel caso di calamità in atto, ovvero nelle situazioni di pericolo immediato, le attività di soccorso e di prima assistenza alle popolazioni colpite, l'esecuzione dei lavori urgenti e indifferibili diretti a garantire il ripristino dei servizi essenziali, nonché la realizzazione di ogni altro intervento volto a fronteggiare l'emergenza competono al comune, qualora la situazione sia fronteggiabile con l'organizzazione, i mezzi e le risorse umane a disposizione del comune stesso, ferme restando le disposizioni della legge provinciale 12 luglio 1975, n. 34. In tale caso il sindaco provvede al coordinamento degli interventi e adotta tutte le misure e i provvedimenti demandati dalle leggi vigenti alla sua competenza. Il comune può avvalersi della consulenza tecnico-amministrativa dell'Ufficio per la protezione civile e delle altre strutture provinciali competenti.

     3. Qualora il comune non sia in grado di provvedere ai sensi del comma 2, o qualora l'evento interessi il territorio di più comuni, le attività di soccorso e prima assistenza sono svolte in collaborazione con il Centro operativo provinciale e distrettuale competente. 4. In situazioni di grave pericolo il sindaco provvede:

     a) alla segnalazione di situazioni di pericolo, al coordinamento degli interventi, nonché all'eventuale richiesta di interventi e di aiuti da parte dell'amministrazione provinciale;

     b) ad assicurare l'attuazione delle disposizioni emanate dal Centro operativo provinciale e dal Comitato provinciale per la protezione civile;

     c) alla regolamentazione del traffico e all'individuazione di itinerari obbligati;

     d) alla diramazione del segnale di evacuazione della popolazione dalle zone minacciate;

     e) all'emanazione dell'ordine di sgombero degli abitanti ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale 4 gennaio 1993, n. 1.

 

     Art. 11. Competenze dell'amministrazione provinciale.

     1. La Provincia autonoma di Bolzano organizza e attua il servizio per la protezione civile. Al fine di assicurare la tutela della popolazione e di difendere le infrastrutture, il territorio, i centri e i nuclei abitati da cause di danno o di pericolo di qualsiasi genere, l'amministrazione provinciale, nell'ambito delle proprie competenze e del piano provinciale per la protezione civile, provvede - anche in economia - agli interventi di prevenzione e di soccorso in base alle vigenti leggi provinciali e statali. In caso di calamità i fondi necessari possono essere prelevati, oltre che dai normali capitoli di spesa dei bilanci di previsione, anche dal fondo di riserva per spese impreviste del bilancio provinciale.

     2. Nell'esecuzione dei lavori preventivi e di pronto intervento rimane l'obbligo di intervento da parte delle singole ripartizioni e strutture organizzative provinciali - in aggiunta o in sostituzione di quello spettante ai comuni e ai Servizi antincendi e per la protezione civile - secondo le rispettive competenze previste dalla normativa provinciale.

     3. Per gli interventi per opere di prevenzione, di pronto soccorso e di ripristino a seguito di frane, valanghe, alluvioni e di altre calamità naturali si applica la legge provinciale 12 luglio 1975, n. 34, gestita dalla ripartizione competente in materia di protezione antincendi e civile. Inoltre trovano applicazione le disposizioni di cui al comma 2.

     4. La Giunta provinciale, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia, istituisce un servizio di reperibilità da attuare con il proprio personale dipendente al di fuori del normale orario d'ufficio a supporto dell'attività di prima valutazione delle emergenze e di allertamento nonché per il coordinamento degli interventi di carattere indifferibile.

     5. In attesa dell'uniformazione delle strutture distrettuali dell'amministrazione provinciale, per l'attuazione del piano per la protezione civile il territorio provinciale viene suddiviso in nove distretti coincidenti con i distretti dei Corpi dei vigili del fuoco volontari.

 

     Art. 12. Ripartizione per la protezione antincendi e civile.

     1. Il Centro operativo provinciale e il Comitato provinciale per la protezione civile si avvalgono, per l'attuazione dei rispettivi compiti, dell'Ufficio per la protezione civile, denominato con decreto del Presidente della Provincia 25 giugno 1996, n. 21. Le competenze dell'Ufficio sono stabilite con decreto del Presidente della Provincia.

     2. I finanziamenti per la gestione del Centro operativo provinciale e dei Centri operativi distrettuali, nonché del Comitato provinciale di protezione civile, sono espletati dalla ripartizione competente in materia di protezione antincendi e civile.

     3. La Ripartizione competente per la protezione antincendi e civile cura la segreteria del Centro operativo provinciale e del Comitato provinciale per la protezione civile e mette a disposizione i quadri specializzati per il loro funzionamento.

     3 bis. La Ripartizione provinciale Protezione antincendi e civile cura la formazione e l’aggiornamento nell’ambito della protezione civile. [3]

     4. Gli impianti e la rete radio amministrati dalla Ripartizione competente in materia di protezione antincendi e civile ed in concessione all'amministrazione provinciale sono gestiti dalla stessa Ripartizione, che ne cura l'inventariazione e propone i consegnatari.

     4 bis. Al fine di garantire la sicurezza pubblica l’amministrazione provinciale può eseguire, secondo i criteri determinati dalla Giunta provinciale, la manutenzione degli impianti e delle reti radio delle organizzazioni di soccorso riconosciute ed eseguire gli investimenti necessari al miglior funzionamento possibile degli stessi [4].

     5. In casi di pericolo imminente per la pubblica incolumità, che richiede l'intervento di più unità organizzative, la Ripartizione competente in materia di protezione antincendi e civile assume in collaborazione con il centro operativo provinciale compiti di coordinamento ed è responsabile per l'inoltro di informazioni alla stampa.

     6. L'Ufficio per la protezione civile provvede a dotare i componenti del Centro operativo provinciale e gli altri funzionari ritenuti indispensabili di adeguati strumenti di comunicazione e cercapersone.

     7. I lavori, gli acquisti e i servizi espletati dalla Ripartizione per la Protezione Antincendi e civile sono eseguiti di norma in economia nei limiti dei mezzi finanziari autorizzati dall'Azienda speciale per i servizi antincendi e per la protezione civile di cui all’articolo 22, in seguito denominata Azienda speciale, o dalla Giunta provinciale [5].

 

     Art. 13. Organizzazioni di volontariato per la protezione civile. [6]

     1. Al fine di garantire la partecipazione di gruppi organizzati di volontariato agli interventi per la protezione civile, specialmente in occasione di calamità, la Giunta provinciale, in base ai propri criteri generali fissati, può stipulare convenzioni ai sensi dell'articolo 6 della legge provinciale 1 luglio 1993, n. 11, con organizzazioni iscritte nel registro provinciale delle organizzazioni di volontariato, previsto dall’articolo 5 della medesima legge provinciale.

     2. Le organizzazioni interessate presentano alla Ripartizione provinciale Protezione Antincendi e civile domanda di riconoscimento, corredata della documentazione richiesta, da sottoporre al parere della stessa Ripartizione, dichiarando la disponibilità a collaborare e a sottostare al controllo dell’Ufficio per la protezione civile e al coordinamento da parte delle autorità del Servizio per la protezione civile di cui all'articolo 2, comma 2.

     3. Il direttore della Ripartizione provinciale Protezione Antincendi e civile tiene un apposito registro e rilascia agli iscritti alle organizzazioni riconosciute gli attestati di partecipazione al servizio per la protezione civile.

 

     Art. 14. Collaborazione con il Servizio sanitario provinciale.

     1. Le autorità operanti nella protezione civile collaborano con la ripartizione competente in materia di sanità e con le Aziende sanitarie.

     2. Le Aziende sanitarie territorialmente competenti nominano il medico d'emergenza competente per ogni ospedale, che è la persona di riferimento in caso di calamità. Il coordinamento a livello provinciale è stabilito dall'assessorato alla sanità.

     3. I direttori sanitari degli ospedali sono tenuti ad elaborare, in collaborazione con l'Ufficio per la protezione civile, per i propri ospedali procedure di allertamento e di intervento che siano in sintonia con le procedure di allertamento e di intervento dei comuni e ad assicurare la partecipazione di personale delle strutture ospedaliere alle esercitazioni di cui all'articolo 17. Ospedali limitrofi si assistono reciprocamente e coordinano le proprie procedure di allertamento e di intervento.

     4. L'assessorato competente in materia di sanità, in collaborazione con l'Ufficio per la protezione civile e con l'Ordine dei farmacisti, elabora le procedure per l'approvvigionamento e lo stoccaggio dei medicinali e dei materiali sanitari indispensabili nei diversi casi di calamità.

     5. Analogo accordo di collaborazione puó essere attuato dagli assessorati competenti di concerto con l'Ufficio protezione civile, con il Servizio veterinario provinciale, nonché con la Croce Bianca e la Croce Rossa Italiana, nonché con le diverse organizzazioni di soccorso.

 

     Art. 15. Allertamento dei Servizi antincendi e per la protezione civile.

     1. Calamità o situazioni di pericolo immediato sono tempestivamente segnalate dalla Centrale provinciale di emergenza al Corpo permanente dei vigili del fuoco, che garantisce un servizio continuativo per il controllo e la valutazione delle situazioni. 2. Ricevuta la segnalazione, il Corpo permanente dei vigili del fuoco effettua dei controlli e valuta la situazione, dopo di che provvede a informare gli organi superiori e ad allertare, tramite la Centrale provinciale di emergenza, il Servizio antincendi e le altre strutture tenute a intervenire nonché eventuali altri soggetti ritenuti idonei a prestare soccorso e prima assistenza.

     3. Il Corpo permanente dei vigili del fuoco, dopo aver informato il presidente del Centro operativo provinciale, convoca - su richiesta dello stesso - il Centro operativo provinciale, predispone una relazione sulla situazione e svolge la sua attività in base alle direttive del presidente.

 

     Art. 16. Convenzioni.

     1. L'Azienda speciale di cui all'articolo 22 è autorizzata a stipulare convenzioni con imprese, enti o istituti che siano in grado di fornire con la massima prontezza i mezzi o materiali occorrenti per l'attività di pronto intervento. Nelle convenzioni sono disciplinate le procedure, la durata e le modalità di finanziamento.

 

     Art. 17. Esercitazioni.

     1. La ripartizione competente in materia di protezione antincendi e civile o le singole strutture interessate possono organizzare, in conformità alle direttive dell'Azienda speciale, esercitazioni provinciali, distrettuali o comunali per la protezione civile, che potranno anche coinvolgere le organizzazioni di soccorso di province e regioni limitrofe. Tali esercitazioni non devono comportare lo spostamento di uomini e mezzi, ma possono consistere anche nell'esercitazione del funzionamento delle varie centrali operative.

 

     Art. 18. Potere di requisizione.

     1. In caso di calamità, fatte salve le competenze di cui agli articoli 10 e 32, compete al Presidente della Provincia il potere di requisire beni mobili e immobili e di obbligare chiunque a concorrere alle operazioni per la protezione civile. Le indennità eventualmente spettanti per questi provvedimenti e attività sono deliberate dall'Azienda speciale di cui all'articolo 22 in base a criteri preventivamente approvati dal consiglio di amministrazione.

 

     Art. 19. Simbolo della protezione civile.

     1. Il simbolo della protezione civile della Provincia autonoma di Bolzano è conforme alle direttive dell'articolo 66 del protocollo aggiuntivo I della Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949 e verrà pubblicato e regolamentato con deliberazione della Giunta provinciale.

     2. Il simbolo della protezione civile - trilingue per la Provincia autonoma di Bolzano - può essere applicato su infrastrutture, beni, apparecchi e utilizzato per iniziative della protezione civile, solo su autorizzazione della ripartizione competente in materia di protezione antincendi e civile.

 

     Art. 20. Tessera della protezione civile.

     1. I responsabili dell'Ufficio per la protezione civile e i membri dei Centri operativi nonché incaricati speciali della ripartizione competente in materia di protezione antincendi e civile ricevono una tessera della protezione civile, che in caso di necessità permette l'accesso al posto dell'intervento. I presupposti per il rilascio della tessera della protezione civile nonché la sua validità e il suo eventuale ritiro sono determinati con regolamento di esecuzione.

 

     Art. 21. Segnale della protezione civile.

     1. A livello provinciale vengono adottati segnali della protezione civile uniformi per l'allertamento della popolazione in caso di calamità.

     2. La procedura esatta di allertamento della popolazione è determinata dal consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale.

 

TITOLO III

SERVIZIO ANTINCENDI

 

CAPO I

AZIENDA SPECIALE PER I SERVIZI ANTINCENDI E PER LA PROTEZIONE CIVILE

 

     Art. 22. Istituzione dell'Azienda speciale per i servizi antincendi e per la protezione civile.

     1. È istituita l'Azienda speciale per i servizi antincendi e per la protezione civile, nella presente legge indicata come Azienda speciale, che provvede:

     a) all'esercizio delle funzioni delegate alla Provincia in materia di servizio antincendi e alla gestione economicofinanziaria delle assegnazioni della Regione ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 2 settembre 1978, n. 17, fatta eccezione per le spese riguardanti il personale del Corpo permanente dei vigili del fuoco e per la concessione di sussidi ai comuni per la realizzazione o il miglioramento delle strutture per il servizio antincendi ai sensi dell'articolo 20 della legge regionale 20 agosto 1954, n. 24, che verranno gestiti direttamente dall'amministrazione provinciale;

     b) all'esercizio di attività nel settore della protezione calamità e di altri compiti che sono a essa assegnati dalla Giunta provinciale;

     c) all'esercizio di attività nel settore della protezione civile che possono essere a essa assegnati dalla Giunta provinciale.

     2. L'Azienda speciale è dotata di personalità giuridica, di autonomia amministrativa, finanziaria e contabile secondo le disposizioni della presente legge. L'Azienda speciale si avvale del personale della ripartizione competente in materia di protezione antincendi e civile o di personale messo a disposizione dalla Provincia. Con appositi regolamenti in materia di contabilità e di organizzazione, da approvare con decreto del Presidente della Provincia, sono stabilite le norme di contabilità per la gestione delle risorse finanziarie, anche in deroga alle norme di contabilità pubblica, ma comunque nel rispetto dei principi generali della normativa sulla contabilità dell'amministrazione provinciale. Il regolamento in materia di contabilità e di organizzazione stabilisce inoltre le modalità di ogni altro aspetto amministrativo e gestionale non espressamente disciplinato dalla presente legge.

     3. Le spese per la sede nonché per il personale assegnato all’Azienda speciale sono assunte a carico del bilancio della Provincia. La Giunta provinciale può autorizzare, nel rispetto delle norme vigenti, l’assunzione a carico del bilancio della Provincia delle spese per la fornitura dei servizi generali nonché per i mobili, gli arredi e le attrezzature dell'Azienda speciale [7].

 

     Art. 23. Entrate dell'Azienda speciale.

     1. Formano entrate del bilancio dell'Azienda speciale:

     a) i fondi del bilancio provinciale assegnati dalla Regione ai sensi dell'articolo 22, comma 1, lettera a), e le eventuali integrazioni con fondi provinciali per lo svolgimento del servizio antincendi;

     b) i proventi derivanti dai servizi a pagamento resi dal Corpo permanente dei vigili del fuoco;

     c) eventuali assegnazioni dal bilancio della Provincia per compiti attinenti alla protezione civile e al Servizio protezione calamità;

     d) le rendite e i contributi di enti o privati a favore dell'Azienda speciale;

     e) ogni altra eventuale entrata riguardante la gestione e le finalità dell'Azienda speciale.

     2. All'assegnazione delle somme di cui al comma 1, lettere a) e c), provvede la Giunta provinciale. Il versamento all'Azienda speciale delle somme di cui al comma 1, lettere a) e c), è effettuato a favore dell'Azienda speciale in via anticipata e in relazione a fabbisogni di cassa per periodi determinati dalla Giunta provinciale. A tal fine, l'Azienda speciale presenta alla Giunta provinciale i dati relativi ai fabbisogni di cassa distinti per capitoli di spesa.

     3. Il servizio di cassa dell'Azienda speciale può essere assegnato all'istituto di credito al quale è affidato il servizio di tesoreria della Provincia, che deve adottare le condizioni vigenti per la Provincia.

 

     Art. 24. Organi dell'Azienda speciale.

     1. Sono organi dell'Azienda speciale:

     a) il consiglio di amministrazione;

     b) il presidente del consiglio di amministrazione;

     c) il collegio dei revisori dei conti.

 

     Art. 25. Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale.

     1. Il consiglio di amministrazione è composto da:

     a) il Presidente della Provincia o un assessore da lui delegato, che lo presiede;

     b) il direttore della ripartizione competente in materia di protezione antincendi e civile, il quale assume i compiti di direttore amministrativo dell'Azienda speciale;

     c) il comandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco, il quale assume i compiti di direttore tecnico dell'Azienda speciale;

     d) il presidente dell'Unione provinciale dei Corpi dei vigili del fuoco volontari;

     e) tre sindaci quali rappresentanti dei comuni della provincia di Bolzano, scelti da una quaterna di proposte presentate dal Consorzio dei comuni;

     f) un esperto del settore antincendi e protezione civile;

     g) il direttore o un rappresentante della ripartizione competente in materia di finanze e bilancio.

     2. Funge da segretario un dipendente o un incaricato dell'amministrazione provinciale.

     3. I componenti e il segretario sono nominati dalla Giunta provinciale. Il consiglio rimane in carica per la durata di cinque anni ed entro tale termine va rinnovato. Il consiglio può nominare un vicepresidente, da eleggere nel proprio seno.

     4. Per la validità delle sedute è necessaria la presenza della maggioranza dei componenti. Il consiglio delibera a maggioranza dei presenti. In caso di parità di voti decide il voto del presidente.

     5. Il presidente può invitare a partecipare alle sedute, senza diritto di voto, il medico di fiducia dell'Azienda speciale ed esperti con specifiche competenze sugli argomenti posti all'ordine del giorno; può inoltre affidare al direttore tecnico e/o amministrativo o ad altri componenti anche compiti attribuiti ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale 20 agosto 1954, n. 24, e successive modifiche, all'ispettore provinciale.

     6. Ai componenti e agli esperti sono corrisposti i compensi e i rimborsi spese previsti dalla normativa provinciale vigente, in quanto spettanti.

 

     Art. 26. Compiti del consiglio di amministrazione.

     1. Il consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale:

     a) delibera il bilancio di previsione annuale, le sue variazioni nonché il conto consuntivo, da sottoporre all'approvazione della Giunta provinciale. Il bilancio di previsione annuale deve essere presentato entro il 31 ottobre dell'anno precedente e il conto consuntivo entro il 31 marzo dell'anno successivo;

     b) approva i programmi di attività dell'Azienda speciale, del Corpo permanente dei vigili del fuoco, dell'Unione provinciale dei corpi dei vigili del fuoco volontari e della Scuola provinciale antincendi sulla base di preventivi di spesa. L'approvazione dei programmi comporta l'autorizzazione all'effettuazione degli acquisti, dei servizi e dei lavori per la realizzazione dei programmi di spesa e alla stipulazione dei conseguenti contratti. Gli acquisti, i servizi e i lavori, che non superano l'importo di 200.000 euro, sono eseguiti di regola in economia e i relativi contratti sono stipulati a trattativa privata secondo le disposizioni del regolamento di contabilità dell'Azienda speciale;

     c) approva i piani e le caratteristiche delle dotazioni di attrezzature, automezzi, macchinari ed equipaggiamenti del Corpo permanente dei vigili del fuoco, dei Corpi dei vigili del fuoco volontari e della Scuola provinciale antincendi;

     d) delibera modifiche al regolamento in materia di contabilità e organizzazione di cui all'articolo 22, comma 2, da sottoporre all'approvazione della Giunta provinciale;

     e) delibera convenzioni e contratti;

     f) delibera regolamenti interni tariffari e direttive per l'esecuzione dei servizi antincendi e per la protezione civile;

     g) delibera le spese previste dal bilancio dell'Azienda speciale, nonché le spese da effettuare da parte della Ripartizione protezione antincendi e civile per conto dell'Azienda speciale;

     h) dispone quant'altro occorra per il buon funzionamento dell'Azienda speciale e formula proposte alla Giunta provinciale.

 

     Art. 27. Presidente del consiglio di amministrazione.

     1. Il presidente del consiglio di amministrazione ha la legale rappresentanza dell'Azienda speciale.

     2. Il presidente:

     a) convoca e presiede il consiglio di amministrazione; copia dell'invito alle sedute del consiglio di amministrazione è inviata ai componenti del collegio dei revisori dei conti;

     b) dispone i prelevamenti dal fondo di riserva;

     c) stipula i contratti e le convenzioni, previa autorizzazione del consiglio di amministrazione;

     d) autorizza l'assegnazione di fondi per spese economali a favore dei direttori dell'Azienda speciale e di altri funzionari autorizzati a effettuare spese in economia;

     e) firma gli ordinativi di pagamento e di riscossione;

     f) vigila sull'esecuzione delle deliberazioni del consiglio di amministrazione.

     3. Il presidente adotta, nei casi di urgenza e di necessità, provvedimenti di competenza del consiglio di amministrazione, da sottoporre alla ratifica del consiglio nella seduta immediatamente successiva.

     4. Le competenze di cui al comma 2, lettere c) ed e), possono essere delegate ai direttori dell'Azienda speciale.

 

     Art. 28. Collegio dei revisori dei conti.

     1. La gestione economico-finanziaria dell'Azienda speciale è soggetta al riscontro di un collegio dei revisori composto da tre esperti, tutti iscritti nel registro dei revisori contabili, di cui almeno uno scelto tra il personale dell'amministrazione provinciale.

     2. Il collegio e il suo presidente sono nominati dalla Giunta provinciale; essi restano in carica per la durata di cinque anni ed entro tale termine vanno rinnovati.

     3. I revisori dei conti hanno diritto a partecipare, senza diritto di voto, alle sedute del consiglio di amministrazione.

     4. Il collegio compie tutte le verifiche ritenute opportune in ordine all'andamento della gestione e ha in particolare l'obbligo di esaminare il bilancio di previsione e il conto consuntivo, redigendo apposita relazione al consiglio di amministrazione. Effettua inoltre il controllo della rendicontazione presentata dai funzionari delegati.

     5. Ai membri del collegio spettano il rimborso delle spese nonché le indennità previste dalla normativa vigente.

 

     Art. 29. Ricorsi contro le deliberazioni del Consiglio di amministrazione.

     1. Contro le deliberazioni del consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale è ammesso ricorso alla Giunta provinciale, da presentarsi entro 30 giorni dalla data della comunicazione della deliberazione.

 

CAPO II

NORME RIGUARDANTI IL SERVIZIO ANTINCENDI

 

     Art. 30. Strutture e compiti del Servizio antincendi.

     1. Per realizzare le finalità indicate nell'articolo 1, comma 5, il Servizio antincendi:

     a) estingue gli incendi, esegue i servizi di vigilanza e di controllo e altri servizi finalizzati alla prevenzione degli incendi;

     b) presta i soccorsi tecnici, se necessario anche in via preventiva, nei casi previsti dalla legge e dai regolamenti, in occasione di incidenti di varia natura, di crollo di edifici, di frane, piene, alluvioni e di altre calamità e ogniqualvolta l'intervento sia ritenuto utile;

     c) esegue, in occasione di calamità e nell'espletamento dei compiti per la protezione civile, le disposizioni di legge e regolamentari emanate dalla Provincia autonoma di Bolzano ai sensi dell'articolo 11, numero 14, e dell'articolo 13 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5.

     2. Il Servizio antincendi garantisce un servizio capillare su tutto il territorio provinciale e si avvale delle strutture indicate all'articolo 2, comma 3.

 

     Art. 31. Interventi urgenti e non urgenti e servizi a pagamento.

     1. L'intervento del Servizio antincendi è obbligatorio e gratuito fino a quando permane lo stato di urgenza o di emergenza e comunque non oltre il subentro degli organi tecnici competenti.

     2. La valutazione dell'esistenza e della cessazione dello stato di urgenza o di emergenza è rimessa al giudizio discrezionale del comandante.

     3. Il servizio di prevenzione degli incendi e gli interventi non urgenti o protratti dopo la cessazione dello stato di urgenza o di emergenza sono a pagamento in base al tariffario da approvare dal consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale.

     4. Gli interventi e il servizio di cui al comma 3 sono obbligatori nei casi previsti dalla legge e dalle direttive e sono facoltativi negli altri casi, a giudizio discrezionale del comandante.

 

     Art. 32. Competenze del Comandante e direzione operativa degli interventi.

     1. I Corpi dei vigili del fuoco svolgono un pubblico servizio e sottostanno al principio del reciproco aiuto e appoggio. Salvo quanto diversamente fissato nei piani di allarme depositati presso la Centrale provinciale di emergenza, i Corpi dei vigili del fuoco intervengono obbligatoriamente nell'area territoriale di propria competenza e, su richiesta, anche al di fuori della stessa. In tutti gli altri casi intervengono facoltativamente.

     2. Salvo diverso accordo, il comandante del Corpo dei vigili del fuoco competente per territorio dirige l'intervento, assumendone le funzioni di direttore operativo. Tutti i Corpi che intervengono per coadiuvare sottostanno ai suoi ordini. In assenza del comandante la direzione è assunta dal/dalla vigile presente con il grado di servizio più alto.

     3. I Corpi dei vigili del fuoco volontari con sede nel comune capoluogo di Bolzano dipendono dal comandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco di Bolzano limitatamente alle operazioni tecniche di intervento.

     4. In mancanza dell'intervento del Corpo dei vigili del fuoco competente per territorio la direzione operativa viene assunta dal comandante del Corpo giunto per primo sul luogo.

     5. Nel caso di interventi che richiedono un'azione coordinata di più Corpi dei vigili del fuoco, il direttore operativo tiene conto della consulenza dei comandanti degli altri Corpi o dei funzionari delle Unioni dei vigili del fuoco volontari presenti e può delegare loro la direzione dell'intervento.

     6. Per gli incendi boschivi la direzione dell'intervento è disciplinata dall'articolo 26 della legge provinciale 21 ottobre 1996, n. 21, e successive modifiche.

     7. I funzionari delle Unioni dei vigili del fuoco volontari competenti per territorio o del Corpo permanente dei vigili del fuoco il cui intervento è stato richiesto dal comandante possono avocare a sé la direzione operativa, qualora lo ritengano necessario.

     8. Per interventi di natura particolare, quanto a oggetto o rischio, la direzione operativa può essere disciplinata diversamente dal consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale.

     9. Negli interventi e per evitare pericoli o danni maggiori, il direttore operativo, a suo giudizio discrezionale, può ordinare le misure atte a prevenire maggiori danni, compresa la demolizione di costruzioni.

     10. Nei casi indicati all'articolo 31, comma 1, su richiesta del sindaco o del direttore operativo, tutte le persone sono obbligate, salvo giustificato motivo, a prestare la loro opera, a mettere a disposizione attrezzi, mezzi e strutture, con diritto a un adeguato indennizzo e rimborso delle spese da parte del comune interessato dall'evento. Infortuni e malattie sono risarciti in base alle disposizioni dell'articolo 49.

 

     Art. 33. Sanzioni.

     1. I contravventori agli obblighi di cui agli articoli 18 e 32, comma 10, della presente legge sono soggetti a una sanzione amministrativa da 50 euro a 250 euro applicando le norme procedurali di cui alla legge provinciale 7 gennaio 1977, n. 9. Restano ferme eventuali sanzioni penali.

 

     Art. 34. Responsabilità civile per i danni.

     1. L'Azienda speciale provvede a corrispondere il risarcimento dei danni arrecati a terzi - persone o cose - dal Servizio antincendi di cui all'articolo 2, comma 3, nell'espletamento del servizio, se non coperti da assicurazioni, esclusi i danni causati dalle squadre aziendali antincendi nell'ambito della propria azienda.

 

     Art. 35. Rimborso delle spese per gli interventi e contributi.

     1. Eventuali spese sostenute nel corso di interventi, per le quali i singoli corpi dei vigili del fuoco volontari non possono fare fronte con le dotazioni previste nel proprio bilancio preventivo, sono rifuse dal comune nel quale l'intervento ha avuto luogo.

     2. Per interventi con un consistente impegno di mezzi e costi i comuni possono chiedere contributi all'Azienda speciale, da erogare in base a criteri approvati dal consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale.

     3. La disciplina dei rimborsi delle spese di intervento e dei costi dei materiali impiegati da parte dei comuni interessati o dall'Azienda speciale, è approvata con decreto del Presidente della Provincia su proposta del consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale. I comandanti dei corpi dei vigili del fuoco volontari segnalano le relative spese al comune.

 

     Art. 36. Contributi delle società di assicurazione. [8]

[     1. A decorrere dall'entrata in vigore della presente legge, le società di assicurazione contro i rischi di incendio, operanti nella provincia di Bolzano, sono tenute a versare al servizio cassa dell'Azienda speciale, limitatamente ai contratti in essere su beni siti nella provincia di Bolzano, un contributo non ripetibile dagli assicurati, pari alla misura percentuale stabilita dalle leggi dello Stato sui premi annualmente introitati dalle società medesime, qualunque sia l'esercizio a cui essi si riferiscono.

     2. L'ammontare di tale contributo è fissato con decreto del Presidente della Provincia al principio di ogni anno, sulla base dell'importo dei premi riscossi durante l'anno precedente da denunziarsi da parte delle società entro il 31 gennaio di ogni anno; con lo stesso decreto sono fissate le modalità e i termini del versamento del contributo stesso.]

 

     Art. 37. Uniforme e distintivi.

     1. I vigili del fuoco sono tenuti di norma a portare in servizio l'uniforme con i distintivi della loro qualifica di vigili del fuoco e del grado da essi rivestito. I criteri per la foggia delle uniformi e i distintivi da portarsi sono stabiliti dal consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale su proposta dell'Unione provinciale dei Corpi dei vigili del fuoco volontari o del comandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco.

 

     Art. 38. Norme particolari per le esercitazioni.

     1. Osservando le dovute precauzioni e cautele e nel rispetto di eventuali prescrizioni da concordare con l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente e la tutela del lavoro, il Servizio antincendi è autorizzato a effettuare esercitazioni tecniche e antincendio, anche in deroga a eventuali divieti previsti dalla normativa vigente.

 

     Art. 39. Servizio obbligatorio per la spazzatura dei camini. [9]

     [1. Per la regolare manutenzione delle canne fumarie e conseguentemente al fine della prevenzione degli incendi è istituito in ciascun comune il servizio obbligatorio di spazzatura dei camini. Per svolgere il servizio di spazzacamino è richiesto il permesso speciale del sindaco, che sente la commissione antincendi, ove esistente. Per l'esecuzione dei lavori di spazzatura dei camini il territorio comunale può essere suddiviso in zone, come pure territori di più comuni possono essere riuniti in una zona. A ciascuna zona deve essere assegnato uno spazzacamino regolarmente autorizzato. Le norme e le tariffe per la spazzatura dei camini sono stabilite, sentita l'Associazione dell'artigianato, con apposito regolamento comunale, ove non si sia provveduto con regolamento provinciale.]

 

CAPO III

NORME RIGUARDANTI IL CORPO PERMANENTE DEI VIGILI DEL FUOCO

 

     Art. 40. Normativa generale.

     1. Il Corpo permanente dei vigili del fuoco ha la sua area di competenza e svolge la sua attività principale nel comune di Bolzano ed è alle dipendenze del Presidente della Provincia o dell'assessore competente in materia, ed è diretto, dal punto di vista tecnico e amministrativo, dal comandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco, che è funzionario della Provincia.

     2. Il Corpo permanente dei vigili del fuoco, in seno al quale possono essere organizzati un servizio elicotteristi, un servizio sommozzatori nonché altri servizi specializzati, è dotato di un proprio ruolo speciale e ha una gestione finanziaria in base al regolamento di contabilità e di organizzazione di cui all'articolo 22.

     3. Le spese per il finanziamento del Corpo permanente dei vigili del fuoco, comprese le relative attrezzature, sono a carico del bilancio dell'Azienda speciale e ordinate dal Comandante del Corpo permanente, secondo le modalità da stabilire nel regolamento in materia di contabilità e di organizzazione anche in deroga alle disposizioni della legge provinciale di contabilità. Le relative assegnazioni finanziarie sono deliberate dal consiglio di amministrazione.

     4. La Provincia provvede a dotare il Corpo permanente dei vigili del fuoco delle caserme e degli altri locali occorrenti per l'espletamento dei servizi e provvede ai sensi dell'articolo 22 alle spese per il personale.

     5. Il servizio del Corpo permanente dei vigili del fuoco viene articolato con regolamento di esecuzione in unità organizzative a cui vengono preposti dei responsabili. Il comandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco può delegare ai responsabili funzioni tecniche, amministrative e di gestione del personale di propria competenza

 

     Art. 41. Personale del Corpo permanente dei vigili del fuoco.

     1. Il trattamento giuridico ed economico del personale del Corpo permanente dei vigili del fuoco è disciplinato ai sensi dell'ordinamento del personale della Provincia.

     2. Il personale del Corpo è inquadrato nel "ruolo speciale del Corpo permanente dei vigili del fuoco della Provincia". Fino a quando non sarà diversamente disciplinato dalla normativa provinciale, il personale del Corpo permanente dei vigili del fuoco cessa dal servizio con gli stessi limiti di età previsti per i relativi corrispondenti o analoghi livelli ricoperti dal personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

     3. Nell'ambito dei posti assegnati appositamente il personale del Corpo permanente dei vigili del fuoco non piú idoneo alle mansioni proprie della qualifica rivestita può essere, su richiesta e previo parere del comandante del Corpo, trattenuto in servizio presso il Corpo medesimo per svolgere altri compiti funzionali al servizio del Corpo.

     4. Il personale di cui al comma 3 trattenuto in servizio è inquadrato, se necessario anche in sopranumero, in una qualifica funzionale corrispondente, espletando mansioni adeguate alle sue capacità, conservando un trattamento economico almeno pari a quello percepito nella qualifica funzionale di provenienza. Il personale medesimo continua a percepire l'indennità di servizio antincendi a titolo di assegno ad personam. Cessa comunque la corresponsione di tutti gli altri assegni o indennità connessi con i particolari compiti operativi del personale appartenente al ruolo speciale del Corpo permanente dei vigili del fuoco della Provincia.

     5. Nei confronti del personale trasferito dalla Regione Trentino-Alto Adige alla Provincia autonoma di Bolzano, ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale 2 settembre 1978, n. 17, e inquadrato nei ruoli provinciali ai sensi della legge provinciale 3 agosto 1983, n. 28, sono considerati utili, agli effetti della corresponsione dell'indennità di buona uscita prevista dalla legislazione provinciale, il periodo di servizio prestato alle dipendenze della Regione e i periodi riconosciuti validi a tal fine dalla Regione medesima, ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 21 giugno 1967, n. 6, sostituito dall'articolo 24 della legge regionale 26 aprile 1972, n. 10, dedotto quanto eventualmente già corrisposto allo stesso dall'amministrazione regionale.

     6. Ai sensi della vigente normativa statale il personale appartenente al ruolo speciale del Corpo permanente dei vigili del fuoco della Provincia svolge compiti di agente e di ufficiale di polizia giudiziaria ed è dotato di apposita tessera di riconoscimento.

     7. Inoltre il personale del Corpo permanente dei vigili del fuoco svolge, nelle materie di competenza della Provincia, le funzioni e i compiti attribuiti in campo nazionale al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, salvo diverse regolamentazioni provinciali.

     8. Il personale del ruolo speciale del Corpo permanente dei vigili del fuoco della Provincia è escluso dal rapporto di lavoro a tempo parziale.

     9. Con regolamento di esecuzione sono determinati i limiti e le esclusioni di appartenenza del personale del Corpo permanente dei vigili del fuoco della Provincia ad altre organizzazioni di soccorso e ad altri Corpi dei vigili del fuoco volontari.

 

     Art. 42. Comandante e Vicecomandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco.

     1. Al servizio del Corpo permanente dei vigili del fuoco è preposto il comandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco, il quale esercita le funzioni amministrative, tecniche e di gestione del personale di competenza dei direttori di ripartizione secondo la vigente normativa provinciale, ad esclusione delle competenze espressamente assegnate ad altri organi. Esso svolge inoltre le funzioni di direttore dell'ufficio competente per il servizio antincendi e le competenze attribuitegli dalla presente legge in materia di servizio antincendi e protezione civile.

     2. Il vicecomandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco sostituisce il comandante in caso di sua assenza o impedimento e svolge i compiti ad esso delegati dal comandante.

 

     Art. 43. Nomina del comandante e del vicecomandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco.

     1. Il comandante e il vicecomandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco sono nominati dalla Giunta provinciale per la durata di quattro anni, salvo rinnovo, su proposta dell'assessore competente per il Corpo permanente dei vigili del fuoco.

     2. Per l’accesso alla qualifica di comandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco sono richiesti: appartenenza alla qualifica di esperto antincendi direttore oppure due anni di effettivo servizio nella funzione di vicecomandante del Corpo, oppure due anni di effettivo servizio nella qualifica di esperto antincendi superiore nel ruolo speciale del Corpo permanente dei vigili del fuoco della Provincia [10].

     3. Per l’accesso alla qualifica di vicecomandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco sono richiesti: appartenenza alla qualifica di esperto antincendi direttore o di esperto antincendi superiore, oppure quattro anni di effettivo servizio nella qualifica di esperto antincendi oppure otto anni di effettivo servizio nella qualifica di ispettore antincendi del ruolo speciale del Corpo permanente dei vigili del fuoco della Provincia. Per il personale appartenente alla qualifica di ispettore antincendi sono altresì richiesti il titolo di studio e l’abilitazione professionale previsti per l’accesso alla qualifica di esperto antincendi del ruolo speciale del Corpo permanente dei vigili del fuoco della Provincia [11].

     4. Il comandante e il vicecomandante del corpo permanente dei vigili del fuoco possono essere preposti, purché in possesso dei requisiti professionali prescritti, a uffici dell'amministrazione provinciale. Il comandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco dopo quattro anni di servizio in tale funzione può partecipare alle procedure di selezione per la nomina dei direttori di ripartizione nell'ambito dell'amministrazione provinciale.

 

     Art. 44. Corpo permanente dei vigili del fuoco - Compiti e funzioni.

     1. Il Corpo permanente dei vigili del fuoco, oltre ai compiti generali del servizio antincendi, svolge le seguenti funzioni:

     a) servizio antincendi presso l'aeroporto civile di Bolzano nelle forme e nei modi prescritti dalle normative statali e internazionali in materia di sicurezza aeroportuale. Le modalità e le condizioni del servizio sono da concordare con apposita convenzione, da stipulare con il gestore dell'aeroporto, e devono essere analoghe a quelle stabilite dalle normative statali in vigore per gli aeroporti nazionali di uguale categoria;

     b) servizio tecnico a tutela delle persone dai pericoli derivanti dall'impiego dell'energia nucleare;

     c) servizio continuativo di controllo e valutazione delle situazioni a rischio in relazione a eventuali situazioni suscettibili di provocare calamità;

     d) funzioni di polizia giudiziaria e amministrativa in relazione alle competenze del servizio antincendi per l'accertamento e l'individuazione delle cause d'incendio. Per l'espletamento del proprio servizio, al personale del ruolo speciale del Corpo permanente dei vigili del fuoco della Provincia è attribuita la qualifica di agente o di ufficiale di polizia giudiziaria. Il personale viene dotato di tessere di riconoscimento;

     e) esegue, salva diversa regolamentazione provinciale, le prescrizioni impartite dai competenti organi statali in materie che non siano di competenza regionale o provinciale connesse con il servizio antincendi e interviene in quei casi in cui la legge demanda funzioni al Corpo nazionale dei vigili del fuoco;

     f) esprime pareri preventivi sui progetti di acquedotti, detta prescrizioni in relazione all'approvvigionamento idrico nelle operazioni antincendio ed esegue i relativi controlli;

     g) è membro di diritto della Commissione edilizia del comune capoluogo;

     h) può prescrivere ai titolari di attività soggette a prevenzione incendi la redazione di piani d'intervento per vigili del fuoco nel comune capoluogo e collabora nella redazione di piani d'intervento per particolari zone o situazioni a rischio di incendio;

     i) provvede per conto dell'Ufficio provinciale Servizio antincendi all'immatricolazione degli automezzi, nonché al rilascio delle abilitazioni alla guida degli automezzi del Servizio antincendi ai sensi del decreto del Presidente della Giunta provinciale 25 febbraio 2000, n. 7, e successive modifiche.

 

     Art. 45. Corpo permanente dei vigili del fuoco - Lavori ed acquisti.

     1. I lavori, acquisti e servizi espletati dal Corpo permanente dei vigili del fuoco sono eseguiti di norma in economia tramite il comandante o altro delegato, nei limiti del programma degli investimenti e dei mezzi finanziari autorizzati dall'Azienda speciale o dalla Giunta provinciale.

     2. Il comandante del Corpo permanente dei vigili del fuoco o un suo delegato funge da consegnatario responsabile e tiene appositi inventari dei beni mobili acquistati dal Corpo permanente dei vigili del fuoco con i fondi gestiti dall'Azienda speciale. I beni assegnati o acquistati con fondi del bilancio provinciale vengono pure iscritti nell'inventario del Corpo permanente dei vigili del fuoco. Copia degli inventari e degli aggiornamenti è depositata presso la segreteria dell'Azienda speciale e presso l'Ufficio patrimonio della Provincia.

     3. Il consegnatario può nominare subconsegnatari a cui affidare beni del Corpo permanente dei vigili del fuoco.

     4. La gestione dei lavori e degli acquisti in economia e la gestione dell'inventario saranno disciplinati con regolamento in materia di contabilità e organizzazione di cui all'articolo 22.

 

CAPO IV

NORME RIGUARDANTI I CORPI E LE UNIONI DEI

CORPI DEI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI

 

          Art. 46. Norme generali.

     1. L'opera dei vigili del fuoco è volontaria e onorifica e non è svolta in veste di rapporto di lavoro o comunque di collaborazione lavorativa.

     2. I Corpi dei vigili del fuoco volontari e le loro Unioni sono improntati ai principi di autonomia gestionale e amministrativa, di sussidiarietà, di tradizione, nonché di aiuto e sostegno reciproci.

     3. I Corpi dei vigili del fuoco volontari e le loro Unioni svolgono la propria attività nel rispetto delle leggi vigenti, delle direttive e degli statuti interni ed operano, a livello comunale, alle dipendenze del sindaco; a livello distrettuale e provinciale essi sono sottoposti alle direttive e al controllo del Presidente della Provincia o dell'assessore competente.

     4. Nell'espletamento del servizio, compreso quello a pagamento, i vigili del fuoco, e in particolare il direttore operativo non rispondono personalmente per i danni causati a persone o cose.

 

     Art. 47. I Corpi dei vigili del fuoco volontari.

     1. Salvo le diverse disposizioni riguardanti il Corpo permanente dei vigili del fuoco per la città capoluogo di provincia, ogni amministrazione comunale è responsabile sul proprio territorio comunale del servizio antincendi, da disciplinare sulla base delle prescrizioni della presente legge, delle direttive emanate dall'Azienda speciale e dalla Giunta provinciale.

     2. Il Consiglio comunale può emanare regolamenti per prevenire il pericolo di incendi e prescrivere la redazione di piani d'intervento per vigili del fuoco. Il sindaco, ove ne ravvisi la necessità e l'urgenza nel pubblico interesse, deve adottare i provvedimenti opportuni per la difesa dal pericolo di incendi o di calamità pubbliche.

     3. Ogni comune, sentiti l'Unione distrettuale dei corpi dei vigili del fuoco volontari e il consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale, istituisce almeno uno o più corpi dei vigili del fuoco volontari, a seconda delle esigenze del proprio territorio e della consistenza della popolazione, fissando l'area territoriale delle rispettive competenze e la dotazione minima di personale.

     4. Lo statuto, unico per tutti i Corpi dei vigili del fuoco volontari, contenente le norme interne per l'organizzazione e lo svolgimento dell'attività, è predisposto dall'Unione provinciale dei Corpi dei vigili del fuoco volontari in collaborazione con il Consorzio dei comuni, è approvato con decreto del Presidente della Provincia e contiene norme interne per l'organizzazione e l'espletamento del Servizio antincendi.

     5. Se in un comune non si riesce ad istituire un Corpo dei vigili del fuoco volontari è possibile affidare, previa apposita convenzione, il servizio antincendi a un Corpo di un comune limitrofo.

     6. Il servizio antincendi è svolto direttamente dal Corpo o dai Corpi dei vigili del fuoco volontari e funziona amministrativamente e finanziariamente in forma autonoma rispetto agli altri servizi comunali. La gestione economico-finanziaria è disciplinata nel regolamento in materia di contabilità e di organizzazione dell'Azienda speciale.

     7. Qualora dovessero verificarsi gravi irregolarità nel funzionamento, il consiglio comunale può, sentiti il sindaco e l'Unione distrettuale dei corpi dei vigili del fuoco volontari, disporre lo scioglimento del Corpo dei vigili del fuoco volontari.

 

     Art. 48. Il comandante.

     1. Il comandante e il vicecomandante del Corpo dei vigili del fuoco volontari sono nominati dal sindaco su designazione del Corpo; la designazione avviene mediante elezione da parte dei membri attivi del Corpo, tenendo conto dell'idoneità e della partecipazione ai corsi di addestramento predisposti dalla Scuola provinciale antincendi. In caso di grave violazione dei doveri d'ufficio il consiglio comunale può revocare con deliberazione motivata le funzioni di comandante o di vicecomandante del Corpo.

     2. Il comandante del Corpo dei vigili del fuoco volontari fa parte di diritto della commissione edilizia e, ove esiste, della commissione antincendi del rispettivo comune, nonché del centro operativo comunale. Ove esistano più Corpi dei vigili del fuoco volontari nello stesso comune, può entrare a far parte delle commissioni di cui sopra un comandante delegato o il comandante competente per il rispettivo territorio.

 

     Art. 49. Infortuni, malattie e rimborsi.

     1. In caso di decesso oppure di invalidità temporanea o permanente, a causa di infortunio occorso o da infermità contratta durante il servizio o per causa di servizio, l'Azienda speciale provvede all'erogazione di una somma di denaro a titolo di risarcimento del danno in favore del vigile del fuoco volontario infortunato o malato, o degli aventi causa.

     2. La somma erogata non ha carattere di trattamento economico di malattia e di infortunio ed è cumulabile con le varie forme, obbligatorie o volontarie, di previdenza o assistenza economica, alle quali si aggiunge.

     3. Il consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale determina le modalità delle erogazioni, nonché le entità e le misure, non inferiori a quelle applicate dall'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro.

     4. L'assegnazione dei vigili del fuoco al servizio attivo è subordinata a certificazione medica di idoneità; per mansioni con rischi particolari, come l'uso di autoprotettori o altri, è prescritta una visita specialistica anche con accertamenti bio-umorali e/o strumentali.

     5. Ai vigili del fuoco sono parificate le persone indicate agli articoli 18 e 32, comma 10.

     6. Perdite rilevanti di reddito o retribuzione dovute all'impiego negli interventi sono rimborsate, su richiesta dell'interessato, dal comune per il vigile del fuoco volontario e dall'Azienda speciale per i funzionari delle Unioni di cui all'articolo 2, comma 3.

 

     Art. 50. Oneri finanziari e obblighi a carico del comune.

     1. Il comune fornisce ai Corpi dei vigili del fuoco volontari i locali adatti per un adeguato espletamento del servizio antincendi, provvede all'installazione e alla manutenzione di idranti stradali, al rifornimento idrico più appropriato alle esigenze locali, nonché alla fornitura di eventuali apparecchi di allarme, in conformità alle direttive emanate dal consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale. A tale scopo le amministrazioni comunali possono richiedere le agevolazioni e i contributi previsti dalla presente legge e dalla normativa provinciale.

     2. Fatte salve le diverse disposizioni, tutti i costi necessari per l'attività dei Corpi dei vigili del fuoco volontari sono a carico del comune, che concorre anche alle spese per l'acquisto e la manutenzione di attrezzature ed equipaggiamento.

     3. Nel rilascio di concessioni, riconoscimenti e rinnovi di diritti di utenza di acque pubbliche dovrà essere assicurato il quantitativo di acqua necessario alle operazioni antincendio.

     4. Tutte le contestazioni che sorgono circa l'onere delle spese poste dalla presente legge a carico dei comuni o di privati in caso di interventi sono decise in via amministrativa dalla Giunta provinciale.

     5. Il cofinanziamento delle spese ordinarie dei bilanci dei Corpi dei vigili del fuoco volontari, istituito ai sensi dell'articolo 1 della legge regionale 14 gennaio 1978, n. 1, viene abolito e pertanto le spese ordinarie che superano le entrate ordinarie rimangono a carico delle amministrazioni comunali competenti per zona.

     6. I bilanci dei Corpi dei vigili del fuoco volontari, predisposti dai comandanti, sono approvati dai competenti consigli comunali. Con l'approvazione dei bilanci, i comuni approvano anche il finanziamento delle spese previste per i consumi, la manutenzione e il rinnovo delle attrezzature e dell'equipaggiamento dei Corpi dei vigili del fuoco volontari.

 

     Art. 51. Piano di finanziamento delle dotazioni di servizio dei Corpi dei vigili del fuoco volontari.

     1. Il consiglio d’amministrazione dell’Azienda speciale approva un piano per la dotazione del Servizio antincendi con attrezzature, automezzi, macchinari ed equipaggiamenti, da predisporre a cura dell’Unione provinciale dei Corpi dei vigili del fuoco volontari. Il piano comprende:

     a) le tipologie delle dotazioni ammissibili a contributo per i Corpi dei vigili del fuoco volontari, le Unioni distrettuali dei Corpi medesimi, l’Unione provinciale, la Cooperativa dei vigili del fuoco dell’Alto Adige e la Scuola provinciale antincendi;

     b) le dotazioni minime per le singole categorie dei Corpi dei vigili del fuoco volontari;

     c) le spese per interventi di manutenzione straordinaria;

     d) le spese e dotazioni per la gestione e manutenzione ordinaria delle attrezzature dei punti di appoggio. [12]

     2. Il piano, nel tenere conto dei mezzi finanziari disponibili, può riservare una quota per far fronte alle spese relative ad acquisti imprevisti, urgenti o straordinari.

 

     Art. 52. Concessione ed erogazione di contributi, sussidi e finanziamenti.

     1. Il consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale può concedere contributi, sussidi e finanziamenti secondo i seguenti criteri:

     a) ai Corpi dei vigili del fuoco volontari contributi in conto capitale fino all'80 per cento della spesa riconosciuta ammissibile per l'acquisto e la manutenzione straordinaria delle dotazioni; le attrezzature contro sostanze pericolose, nonché le attrezzature speciali dei singoli punti d'appoggio dei distretti possono essere finanziate fino al 100 per cento;

     b) all'Unione provinciale dei Corpi dei vigili del fuoco volontari, alle Unioni distrettuali dei Corpi medesimi, alla Scuola provinciale antincendi e alle società cooperative a responsabilità limitata dei Corpi dei vigili del fuoco volontari finanziamenti fino al 100 per cento della spesa ordinaria e straordinaria;

     c) alle Unioni distrettuali e ai Corpi dei vigili del fuoco volontari sussidi per la gestione e manutenzione ordinaria delle attrezzature dei punti d’appoggio dei distretti [13].

     2. Ai Corpi dei vigili del fuoco volontari la cui area di competenza è classificata svantaggiata ai sensi del regolamento CEE n. 1257/99, e successive modifiche, i limiti di contributo di cui al comma 1, lettera a), sono aumentabili del 10 per cento della spesa riconosciuta ammissibile.

     3. Le modalità e i criteri per la concessione di contributi, sussidi e finanziamenti sono stabiliti dal consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale.

 

     Art. 53. Unioni distrettuali e Unione provinciale dei Corpi dei vigili del fuoco volontari.

     1. Ai fini di garantire il coordinamento e l'organizzazione del servizio, di promuovere lo spirito di solidarietà, di incrementare l'interesse generale, i Corpi dei vigili del fuoco volontari si costituiscono in Unioni distrettuali e nell'Unione provinciale. È possibile la costituzione di una società cooperativa.

     2. Le modalità di istituzione, gli organi, le competenze delle singole strutture e la loro organizzazione sono definiti nel rispettivo statuto, da predisporre a cura dell'Unione provinciale e da approvare con decreto del Presidente della Provincia.

     3. I funzionari delle Unioni distrettuali e dell'Unione provinciale sono eletti come da statuto e nominati dal Presidente della Provincia rispettivamente dall'assessore competente.

 

CAPO V

SQUADRE AZIENDALI ANTINCENDI

 

     Art. 54. Istituzione e competenze.

     1. La Giunta provinciale, su proposta del consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale, stabilisce quali stabilimenti, industrie, depositi e simili debbano, a proprio carico, avere un servizio proprio di prevenzione incendi e di intervento, la misura minima di detto servizio nonché le caratteristiche degli impianti e dei materiali e il numero dei vigili la cui presenza nello stabilimento durante gli orari di lavoro deve essere costante. I relativi costi sono a carico dello stabilimento.

     2. Le squadre sono formate dai dipendenti dello stabilimento idonei al servizio antincendi. Esse dipendono dal datore di lavoro, responsabile verso il direttore tecnico dell'Azienda speciale, cui spetta il controllo tecnico. L'istruzione tecnica può essere fornita dalla Scuola provinciale antincendi di cui all'articolo 55, in base a un tariffario fissato dal consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale.

     3. Nel caso di interventi di particolare gravità, vige il principio del reciproco aiuto e appoggio di cui all'articolo 32 e pertanto il direttore operativo dell'intervento o il sindaco possono chiedere l'intervento delle squadre aziendali anche al di fuori dello stabilimento. In questo caso le spese relative sono a carico del comune interessato dall'intervento. Si applicano anche l'articolo 49, commi 1, 2 e 3.

 

CAPO VI

SCUOLA PROVINCIALE ANTINCENDI

 

     Art. 55. Funzionamento e finanziamenti.

     1. La Giunta provinciale è autorizzata a incaricare l'Unione provinciale dei Corpi dei vigili del fuoco volontari o un altro ente idoneo alla gestione della Scuola provinciale antincendi, che organizza e svolge corsi teorico-pratici di formazione per gli appartenenti ai Corpi dei vigili del fuoco.

     2. La formazione potrà anche comprendere periodi di istruzione presso istituzioni, scuole e centri di formazione situati fuori provincia o all'estero.

     3. La Scuola provinciale antincendi può anche svolgere corsi antincendio e di protezione civile. [14]

     4. Per le attività di cui ai commi 1, 2 e 3 la Scuola provinciale antincendi è riconosciuta quale scuola idonea allo svolgimento delle attività di formazione ai sensi della presente legge.

     5. La Scuola provinciale antincendi rilascia attestati di frequenza e diplomi, validi a tutti gli effetti di legge, previo superamento di esami.

     6. L'attività di formazione è gratuita per gli appartenenti volontari alle organizzazioni del servizio antincendi e della protezione civile.

     7. Il consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale provvede, per conto della Giunta provinciale, al finanziamento dei corsi di formazione, esercitando funzioni di sorveglianza in merito al loro regolare svolgimento; può inoltre autorizzare lo svolgimento di corsi a pagamento, definendo le relative tariffe, e stabilire l'uso del complesso immobiliare, fissando eventuali canoni.

     8. Per lo svolgimento dell'attività della Scuola provinciale antincendi, all'ente incaricato compete il rimborso delle spese corrispondenti al preventivo approvato dal consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale. Entro 30 giorni dall'inizio dell'anno scolastico, all'ente incaricato viene concesso un anticipo del 40 per cento del preventivo di spesa approvato. Un ulteriore anticipo del 30 per cento viene concesso dopo sei mesi. La liquidazione del rimanente importo avverrà dopo la presentazione del regolare consuntivo delle spese, che deve essere approvato dal consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale.

     9. Il programma e il preventivo spese dovranno essere presentati al consiglio di amministrazione entro il 1° ottobre dell'anno precedente.

     10. Per lo svolgimento delle attività della Scuola provinciale antincendi e delle Unioni dei Corpi dei vigili del fuoco volontari di cui all'articolo 2, comma 3, viene messo gratuitamente a disposizione dell'ente incaricato il complesso immobiliare acquistato a tale scopo dalla Provincia autonoma di Bolzano.

     11. La manutenzione ordinaria delle strutture di cui al comma 10 compete all'ente incaricato, mentre la manutenzione straordinaria e ogni onere derivante dall'applicazione del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, sono a carico del bilancio provinciale; i lavori possono essere eseguiti dall'ente incaricato con rimborso delle spese sostenute.

 

TITOLO IV

NORME FINALI

 

     Art. 56. Abrogazione di norme.

     1. Con l'entrata in vigore del presente testo unico sono abrogati la legge provinciale 11 agosto 1988, n. 30, la legge provinciale 3 agosto 1983, n. 28, e l'articolo 30 della legge provinciale 30 gennaio 1997, n. 1.

     2. Il presente testo unico sostituisce in provincia di Bolzano le norme della legge regionale 20 agosto 1954, n. 24, - fatta eccezione dell’articolo 32 - e del relativo regolamento di esecuzione, emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale 2 dicembre 1954, n. 92, e successive modifiche, della legge regionale 2 settembre 1978, n. 17, nonché dell’articolo 1 della legge regionale 14 gennaio 1978, n. 1 [15].

     3. Resta in vigore nella forma vigente la legge regionale 16 maggio 1991, n. 11.

 

     Art. 57. Disposizioni finanziarie.

     1. Gli oneri per l'attuazione della presente legge trovano copertura con le assegnazioni annue della Regione per l'esercizio delle funzioni delegate in materia di servizi antincendi, con le entrate proprie dell'azienda speciale di cui al Capo I, nonché con appositi stanziamenti integrativi nel bilancio provinciale destinati ai servizi per la protezione civile e per il servizio antincendi, autorizzati annualmente dalla legge finanziaria ai sensi dell'articolo 22 della legge provinciale 29 gennaio 2002, n. 1.

 

     Art. 58. Entrata in vigore.

     1. La presente legge entra in vigore il 1° gennaio 2003.

 

     Art. 59. Norma transitoria.

     1. Fino a quando non saranno nominati gli organi e approvato il bilancio di previsione dell'Azienda speciale, secondo le disposizioni della presente legge e dal relativo regolamento di contabilità e organizzazione, l'attività amministrativa dell'Azienda speciale è esercitata dai corrispondenti organi della cessata Cassa provinciale antincendi, e la gestione finanziaria sarà riferita all'ultimo bilancio di previsione approvato dalla Cassa provinciale antincendi.


[1] Comma così sostituito dall’art. 19 della L.P. 23 dicembre 2005, n. 13.

[2] La Corte costituzionale, con sentenza 26 luglio 2005, n. 321, ha dichiarato l'illegittimità del presente comma limitatamente alle parole "dello Stato".

[3] Comma inserito dall’art. 19 della L.P. 23 dicembre 2005, n. 13.

[4] Comma aggiunto dall’art. 12 della L.P. 28 luglio 2003, n. 12.

[5] Comma così sostituito dall'art. 11 della L.P. 8 aprile 2004, n. 1.

[6] Articolo così sostituito dall'art. 11 della L.P. 8 aprile 2004, n. 1.

[7] Comma così sostituito dall’art. 12 della L.P. 28 luglio 2003, n. 12.

[8] Articolo abrogato dall'art. 11 della L.P. 8 aprile 2004, n. 1.

[9] Articolo abrogato dall'art. 12 della L.P. 3 ottobre 2005, n. 8.

[10] Comma così sostituito dall'art. 11 della L.P. 8 aprile 2004, n. 1.

[11] Comma così sostituito dall'art. 11 della L.P. 8 aprile 2004, n. 1.

[12] Comma così sostituito dall’art. 19 della L.P. 23 dicembre 2005, n. 13.

[13] Lettera così sostituita dall'art. 11 della L.P. 8 aprile 2004, n. 1.

[14] Comma così sostituito dall’art. 19 della L.P. 23 dicembre 2005, n. 13.

[15] Comma così sostituito dall'art. 11 della L.P. 8 aprile 2004, n. 1.