§ V.1.42 - L.R. 7 ottobre 2009, n. 20.
Norme per la pianificazione paesaggistica.


Settore:Codici regionali
Regione:Puglia
Materia:5. assetto e utilizzazione del territorio
Capitolo:5.1 urbanistica
Data:07/10/2009
Numero:20


Sommario
Art. 1.  (Finalità del piano paesaggistico)
Art. 2.  (Procedimento di approvazione e variazione)
Art. 3.  (Istituzione dell’Osservatorio)
Art. 4.  (Finalità e funzioni dell’Osservatorio)
Art. 5.  (Assetto organizzativo dell’Osservatorio)
Art. 6.  (Norme finanziarie relative all’istituzione dell’Osservatorio)
Art. 7.  (Autorizzazione paesaggistica per la trasformazione degli immobili soggetti a tutela paesaggistica)
Art. 7 bis.  (Esercizio dei poteri sostitutivi)
Art. 8.  Commissione locale per il paesaggio
Art. 9.  (Rilascio dell’autorizzazione paesaggistica)
Art. 10.  (Procedimento di delega)
Art. 10 bis.  (Oneri istruttori in materia di paesaggio)
Art. 11.  (Norme finali)


§ V.1.42 - L.R. 7 ottobre 2009, n. 20. [1]

Norme per la pianificazione paesaggistica.

(B.U. 15 ottobre 2009, n. 162)

 

Capo I

Piano paesaggistico territoriale regionale (PPTR)

 

Art. 1. (Finalità del piano paesaggistico)

1. Al fine di assicurare la tutela e la conservazione dei valori ambientali e l’identità sociale e culturale e lo sviluppo sostenibile del territorio regionale, la Regione, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, approva il Piano paesaggistico territoriale regionale (PPTR) ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), conformemente ai principi espressi nell’articolo 9 della Costituzione, nella Convenzione europea relativa al paesaggio, firmata a Firenze il 20 ottobre 2000, ratificata ai sensi della legge 9 gennaio 2006, n. 14, e nell’articolo 2 dello Statuto regionale.

 

     Art. 2. (Procedimento di approvazione e variazione)

1. Fatti salvi gli adempimenti previsti dal d.lgs. 42/2004, la Regione promuove il più ampio coinvolgimento dell’intera comunità regionale nella definizione degli obiettivi, contenuti e indirizzi del PPTR. A tal fine, il Presidente della Giunta regionale, o l’Assessore regionale competente, convoca la Conferenza regionale, anche articolata per aree territoriali e in diverse fasi temporali, alla quale partecipano i rappresentanti degli enti statali e locali, le associazioni, le forze sociali, economiche e professionali. I medesimi obiettivi sono altresì perseguiti mediante idonei strumenti, anche informatici, e di sostegno all’attivazione di processi locali di partecipazione.

 

2. La Giunta regionale, tenendo conto delle risultanze della Conferenza regionale, adotta lo schema di PPTR, che è pubblicato per estratto sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia e in ogni sua parte sul sito Internet della Regione Puglia. Dell’avvenuta pubblicazione viene dato avviso sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana nonché su un quotidiano diffuso in ciascuna provincia.

 

3. Al fine di assicurare la concertazione istituzionale, il Presidente della Giunta regionale sottopone lo schema di PPTR alla cabina di regia di cui alla legge regionale 19 dicembre 2008, n. 36 (Norme per il conferimento delle funzioni e dei compiti amministrativi al sistema delle autonomie locali), e indice con proprio decreto una Conferenza di servizi, alla quale partecipano rappresentanti delle amministrazioni statali, dei soggetti pubblici e degli organismi di diritto pubblico con competenze di settore incidenti sul territorio della Regione Puglia, per acquisirne previamente le manifestazioni di interesse.

4. La Giunta regionale, tenendo conto delle risultanze emerse dalla Conferenza regionale, dalla Cabina di regia e dalla Conferenza di servizi, adotta il PPTR e lo trasmette al Consiglio regionale nonché a tutti i Comuni ai fini della pubblicazione del relativo avviso all’albo pretorio e di ogni sua parte sul sito Internet della Regione Puglia per la durata di trenta giorni, durante i quali chiunque può prenderne visione e presentare osservazioni indirizzate al Presidente della Regione entro il trentesimo giorno successivo al periodo di pubblicazione.

 

5. La Commissione consiliare competente, entro trenta giorni, esprime il proprio parere sul PPTR, che viene trasmesso alla Giunta regionale. 

 

6. Tenuto conto del parere della Commissione e valutate, a seguito di istruttoria a cura del servizio regionale competente, le osservazioni presentate ai sensi del comma 4, la Giunta regionale approva in via definitiva il PPTR entro i successivi trenta giorni.

 

7. Il PPTR acquista efficacia dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia.

 

8. Le variazioni del PPTR seguono lo stesso procedimento di cui ai commi precedenti. I termini sono ridotti della metà. L’aggiornamento di eventuali tematismi rispetto alle cartografie del PPTR che non ne alterino i contenuti sostanziali non costituiscono variante al PPTR, purché deliberato dalla Giunta regionale.

 

9. I Comuni e le Province adeguano i propri piani urbanistici e territoriali alle previsioni del PPTR entro un anno dalla data della sua entrata in vigore assicurando la partecipazione degli organi ministeriali al procedimento medesimo nei modi stabiliti dallo stesso PPTR. Entro il medesimo termine, la Regione provvede al coordinamento e alla verifica di coerenza degli atti della programmazione e della pianificazione regionale con le previsioni del PPTR.

 

Capo II

Osservatorio regionale della Puglia per la qualità del paesaggio e per i beni culturali

 

     Art. 3. (Istituzione dell’Osservatorio)

1. Ai sensi dell’articolo 133 del d.lgs. 42/2004 è istituito l’Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio e per i beni culturali, di seguito denominato semplicemente “Osservatorio”.

 

     Art. 4. (Finalità e funzioni dell’Osservatorio)

1. L’Osservatorio ha funzioni conoscitive e propositive per la conservazione, fruizione e valorizzazione del patrimonio paesaggistico e dei beni culturali della Regione e dei caratteri identitari di ciascun ambito del territorio regionale, il perseguimento di adeguati obiettivi di qualità, la riqualificazione e la ricostruzione dei paesaggi compromessi o degradati urbani e rurali, nonché la sensibilizzazione e mobilitazione partecipativa della società pugliese verso un quadro di sviluppo sostenibile e tutela ambientale.

 

2. Nell’ambito della funzione di cui al comma 1, al fine di garantire, in concorso con lo Stato, la conservazione, la conoscenza e la valorizzazione dei beni culturali esistenti sul territorio pugliese, l’Osservatorio si avvale del Centro di documentazione, gestione, fruizione e valorizzazione dei beni culturali, istituito dall’articolo 22 della legge regionale 19 luglio 2006, n. 22 (Assestamento e prima variazione di bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2006), presso il Servizio beni culturali della Regione Puglia.

 

3. L’Osservatorio, nell’ambito delle funzioni di cui al comma 1:

a) svolge studi, analisi e ricerche sul paesaggio e sui beni culturali della Regione, controllandone l’evoluzione e individuando i fattori che ne determinano e condizionano la trasformazione, avvalendosi del supporto del sistema universitario e di ricerca regionale e della collaborazione degli uffici ministeriali periferici preposti alla tutela;

b) formula proposte per la definizione delle politiche di conservazione e valorizzazione del paesaggio ai sensi del comma 1 dell’articolo 133 del d.lgs. 42/2004;

c) favorisce lo scambio di conoscenze e la cooperazione tra le amministrazioni pubbliche statali e locali, le università e gli organismi di ricerca, i settori professionali, l’Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio e la società civile soprattutto allo scopo di promuovere un uso consapevole del territorio e la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale della regione;

d) promuove attività di sensibilizzazione della società pugliese finalizzate alla salvaguardia e al recupero dei valori espressi dal patrimonio paesaggistico e culturale quale presupposto per la definizione e attuazione di politiche di conservazione, gestione e pianificazione del territorio informate a criteri di qualità e sostenibilità;

e) attraverso una costante attività di monitoraggio, acquisisce ed elabora informazioni sullo stato e sull’evoluzione del paesaggio al fine del periodico aggiornamento ed eventuale variazione del PPTR di cui all’articolo 1;

f) cura l’aggiornamento della Carta dei beni culturali della Puglia; con particolare riguardo all’ambito culturale, oltre a quanto previsto nelle lettere a), b), c), il Centro di documentazione, gestione, fruizione e valorizzazione dei beni culturali svolge le funzioni che saranno dettagliate nel regolamento di attuazione;

g) elabora con cadenza annuale un rapporto sullo stato delle politiche per il paesaggio;

h) raccoglie le autorizzazioni paesaggistiche rilasciate dagli enti delegati.

 

     Art. 5. (Assetto organizzativo dell’Osservatorio)

1. L’Osservatorio è un ufficio regionale incardinato strutturalmente e funzionalmente all’interno del Servizio competente e opera in stretta collaborazione con il Centro di documentazione, gestione, fruizione e valorizzazione dei beni culturali della Puglia.

 

2. Per lo svolgimento delle proprie funzioni, l’Osservatorio si avvale del supporto di un comitato di esperti composto da personalità di elevata e comprovata competenza scientifica e professionale nel campo.

 

3. Per lo svolgimento delle funzioni di cui alla lett. c) del comma 2 dell’articolo 4, la Regione istituisce la Consulta regionale per il paesaggio e i beni culturali.

 

4. La composizione, i compiti e le modalità di funzionamento del Comitato di esperti e della Consulta sono definiti da apposito regolamento approvato dalla Giunta regionale.

 

5. Le funzioni, l’organizzazione del Centro per la documentazione, gestione, fruizione e valorizzazione dei beni culturali della Puglia, la composizione, le modalità di funzionamento dello stesso e le interconnessioni funzionali con l’Osservatorio sono determinati dalla Giunta regionale con regolamento da emanarsi entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.

 

     Art. 6. (Norme finanziarie relative all’istituzione dell’Osservatorio)

1. Agli oneri rivenienti dall’applicazione della presente legge si fa fronte, nei limiti di stanziamento previsti in ciascun esercizio finanziario, nell’ambito della UPB 03.01.01, capitolo di spesa 574040 denominato ‘Spese di funzionamento per la Qualità del Paesaggio - l.r 13/2008, 14/2008, 21/2008, 20/2009 [2].

 

2. Ai sensi dell’articolo 120 del d.lgs. 42/2004, l’Osservatorio può stipulare contratti di sponsorizzazione, definendo forme di contributi in beni o servizi da parte di soggetti privati alle iniziative svolte con lo scopo di promuovere il nome, il marchio, l’immagine, l’attività o il prodotto dell’attività dei soggetti medesimi all’iniziativa oggetto del contributo, in forme compatibili con il carattere dell’attività culturale promossa, in conformità alle previsioni del d.lgs. 42/2004 e del piano paesaggistico regionale.

 

Capo III

Disposizioni in materia di autorizzazione paesaggistica

 

     Art. 7. (Autorizzazione paesaggistica per la trasformazione degli immobili soggetti a tutela paesaggistica)

1. La competenza a rilasciare le autorizzazioni paesaggistiche e i provvedimenti autorizzatori, comunque denominati, previsti dal capo IV del titolo I della parte III e dal capo II del titolo I della parte IV del d.lgs. 42/2004, nonché dalla vigente pianificazione paesaggistica, è in capo alla Regione per le opere sottoposte a procedimento di valutazione di impatto ambientale (VIA) di Competenza regionale. Per le opere soggette a procedimento di VIA di competenza della provincia o città metropolitana, il rilascio delle suddette autorizzazioni è in capo alla provincia o città metropolitana ove la stessa risulti delegata ai sensi del comma 5, in capo alla Regione nei restanti casi. Per i progetti soggetti a procedura di verifica di assoggettabilità a VIA all’esito della quale non sia disposto l’assoggettamento a VIA, la competenza al rilascio delle suddette autorizzazioni rimane in capo all’ente presso il quale è incardinata la procedura di verifica di assoggettabilità [3].

 

2. La competenza a rilasciare il parere di compatibilità paesaggistica previsto dal vigente piano paesaggistico è della Regione per gli strumenti urbanistici esecutivi interessati da beni o ulteriori contesti paesaggistici [4].

 

3. Nei casi non elencati dal comma 1 le funzioni di cui al medesimo comma sono delegate, previa verifica del possesso dei requisiti di cui al comma 4 a opera della competente sezione regionale e a decorrere dalla comunicazione dell’esito positivo della suddetta verifica, come segue:

a) ai comuni con popolazione non inferiore a diecimila abitanti, che hanno facoltà di associarsi secondo le disposizioni del titolo II, capo V del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali) e dell’articolo 3 della legge regionale 1 agosto 2014, n. 34 (Disciplina dell’esercizio associato delle funzioni comunali), al fine dell’esercizio unitario delle funzioni amministrative in materia paesaggistica, per mezzo di un unico ufficio, nonché di un’unica commissione locale per il paesaggio;

b) ai comuni con popolazione al di sotto dei diecimila abitanti, rientranti nella stessa provincia o confinanti, a condizione che si associno, secondo le modalità di cui alla lettera a), e preferibilmente nelle forme di cui all’articolo 32 del d.lgs. 267/2000, al fine dell’esercizio unitario delle funzioni amministrative in materia paesaggistica, per mezzo di un unico ufficio, nonché di un’unica commissione locale per il paesaggio [5].

 

4. Per esercitare le funzioni delegate, gli enti territoriali e le varie forme associative devono istituire la commissione locale del paesaggio di cui all’articolo 148 del d.lgs. 42/2004, assicurare l’adeguato livello di competenze tecnico-scientifiche e garantire la differenziazione tra l’attività di tutela del paesaggio e l’esercizio delle funzioni amministrative in materia urbanistico-edilizia come previsto dall’articolo 146, comma 6, del d.lgs. 42/2004 [6].

 

5. Ove i comuni, singoli o associati, non soddisfino le condizioni richieste ai commi precedenti, le funzioni di cui al comma 1 sono delegate alla rispettiva provincia o città metropolitana, previa verifica del possesso dei requisiti di cui al comma 4 a opera della competente sezione regionale e a decorrere dalla comunicazione dell’esito positivo della suddetta verifica [7].

 

6. In assenza delle condizioni richieste ai commi precedenti, il potere di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica resta attribuito alla Regione, che lo esercita avvalendosi dei propri uffici [8].

6-bis. La competenza a rilasciare le autorizzazioni paesaggistiche per opere che interessano il territorio di competenza di più enti delegati è in capo alla provincia o città metropolitana, ove le opere ricadano interamente all’interno dei confini della provincia o città metropolitana e la stessa risulti delegata ai sensi del comma 5, mentre è in capo alla Regione nel caso dette opere interessino il territorio di più province o città metropolitane o le stesse non risultino delegate ai sensi del comma 5 [9].

6-ter. L’applicazione delle sanzioni pecuniarie di cui all’articolo 167 del d.lgs. n. 42/2004 è delegata agli enti territoriali destinatari della delega delle funzioni di cui al comma 1. I procedimenti, di sanatoria ordinaria o straordinaria, pendenti alla data di entrata in vigore del presente comma restano in capo alla Regione e sono esercitate dagli organi regionali competenti. L’entità della sanzione è determinata sulla base della maggiore somma tra il danno arrecato e il profitto conseguito, da calcolare ai sensi del decreto ministeriale 26 settembre 1997 (Determinazione dei parametri e delle modalità per la qualificazione della indennità risarcitoria per le opere abusive realizzate nelle aree sottoposte a vincolo) e dell’articolo 14 della legge regionale 7 marzo 2003, n. 4 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2003 e bilancio pluriennale 2003-2005 della Regione Puglia [10].

 

     Art. 7 bis. (Esercizio dei poteri sostitutivi) [11]

1. Decorso inutilmente il termine entro il quale l’amministrazione delegata al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica è tenuta a emettere i provvedimenti di propria competenza, l’interessato può richiedere l’esercizio dei poteri sostitutivi alla Regione, che vi provvede entro sessanta giorni dalla data di ricevimento della richiesta, anche mediante la nomina di un commissario ad acta.

 

     Art. 8. Commissione locale per il paesaggio [12]

1. La Commissione locale per il paesaggio esprime, nel termine perentorio di venti giorni dalla richiesta, pareri obbligatori non vincolanti in relazione ai procedimenti:

a) di rilascio di autorizzazioni, accertamenti e pareri delegati a norma dell’articolo 10, per ogni tipologia di intervento di natura pubblica o privata, a eccezione dell’accertamento di compatibilità di cui agli articoli 167 e 181 del d.lgs. n. 42/2004, del parere ex articolo 32 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 (Norme in materia di controllo dell’attività urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria delle opere edilizie), nonché delle autorizzazioni paesaggistiche per gli interventi di lieve entità, a norma dell’articolo 146, comma 9, del d.lgs. 42/2004, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 settembre 2010, n. 139 [13];
b) [di rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche e dei provvedimenti che seguono la disciplina del PUTT-P ai sensi dell’articolo 106 delle norme tecniche di attuazione del PPTR. Nei procedimenti di cui al regolamento recante procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità, a norma dell’articolo 146, comma 9, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni, emanato con decreto del Presidente della Repubblica 9 settembre 2010, n. 139, la Commissione esprime un parere facoltativo, in assenza del quale l’ente delegato procede comunque sull’istanza] [14].

2. La Commissione è composta da almeno tre e non più di cinque membri selezionati dall’ente delegato a seguito di avviso pubblico, anche attraverso elenchi di esperti in possesso di specializzazione universitaria ed esperienza almeno biennale in materie attinenti alla tutela paesaggistica, alla storia dell’arte e dell’architettura, alla pianificazione territoriale, all’archeologia e alle scienze geologiche, agrarie o forestali. La commissione composta da un numero di membri superiore a tre deve includere una figura professionale priva di titolo universitario purché sia documentata esperienza quinquennale in dette materie e sia iscritta a un albo professionale. Il responsabile del procedimento partecipa ai lavori della commissione senza diritto di voto, svolge funzioni di relatore e prescinde dal parere di cui al comma 1 in caso di decorrenza infruttuosa del termine perentorio di venti giorni ivi previsto. I componenti non possono essere contestualmente membri della commissione edilizia e/o urbanistica o svolgere incarichi professionali presso l’ente delegato [15].

3. Nelle ipotesi di cui all’articolo 8, comma 2, lettera d), della legge regionale 25 giugno 2013, n. 17 (Disposizioni in materia di beni culturali), il numero massimo di cinque componenti della commissione comprende il membro archeologo, il quale partecipa in via permanente alle sedute dell’organo consultivo.

4. La commissione dura in carica non oltre tre anni e i suoi membri possono parteciparvi per non più di una volta.

5. Le sedute della commissione sono valide con la presenza di oltre la metà dei suoi membri. Nella prima seduta la commissione elegge fra i suoi membri il presidente. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza dei presenti e in caso di parità prevale il voto del presidente.

6. I componenti della commissione si attengono al dovere di astensione nei casi disciplinati dall’articolo 7 del regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (A), emanato con decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62.

7. I comuni possono, con proprio regolamento, stabilire ulteriori disposizioni di dettaglio per il funzionamento della commissione locale per il paesaggio.

8. Gli enti delegati sono tenuti a inserire sul sito web regionale www.sit.puglia.itcopia del provvedimento istitutivo della commissione locale per il paesaggio contenente il nominativo dei singoli membri e i rispettivi currucula professionali, oltre a ogni variazione della composizione della commissione.

9. Gli enti delegati adeguano i regolamenti comunali vigenti in materia di commissione locale per il paesaggio alle disposizioni del presente articolo, entro e non oltre trenta giorni dalla data della sua entrata in vigore; in assenza di adeguamento la Regione procede, previa diffida, alla nomina di un commissario ad acta che provvede nel termine di trenta giorni dal conferimento dell’incarico.

10. Le commissioni locali per il paesaggio in scadenza sono prorogate sino alla nomina del nuovo organo e comunque non oltre il termine perentorio di sessanta giorni, trascorso il quale la Regione provvede alla nomina di commissario ad acta con oneri a carico del comune inadempiente [16].

11. Le commissioni locali per il paesaggio in carica alla data di entrata in vigore del presente articolo esercitano i compiti e le funzioni loro spettanti sino alla naturale scadenza dell’organo.

 

     Art. 9. (Rilascio dell’autorizzazione paesaggistica)

1. L’ente delegato al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica deve possedere i requisiti di organizzazione e competenza tecnico-scientifica stabiliti dal comma 3 dell’articolo 146 del d.lgs. 42/2004

2. Al fine di garantire la differenziazione tra attività di tutela del paesaggio ed esercizio di funzioni in materia urbanistico-edilizia, i comuni singoli e quelli che esercitano in forma associata le attribuzioni delegate dalla presente legge assumono i necessari provvedimenti per assicurare un adeguato livello di competenze tecnico-scentifiche nonché per garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni amministrative in materia urbanistico-edilizia.

 

     Art. 10. (Procedimento di delega) [17]

1. La Giunta regionale effettua la ricognizione dei comuni singoli e delle associazioni di comuni che abbiano i requisiti di organizzazione e competenza tecnico-scientifica stabiliti dai precedenti articoli e abbiano istituito la commissione locale per il paesaggio e attribuisce la delega prevista dalla presente legge disciplinandone le modalità di esercizio nel rispetto dell’autonomia organizzatoria dei comuni.

2. E’ altresì delegato ai comuni il rilascio del parere ex articolo 32 della legge 47/1985.

3. La Regione esercita la vigilanza sull’esercizio del potere delegato.

 

     Art. 10 bis. (Oneri istruttori in materia di paesaggio) [18]

1. Le spese istruttorie per il rilascio di atti autorizzativi e pareri in materia di tutela del paesaggio previsti dal d.lgs. 42/2004 e successive modificazioni e integrazioni o dalla pianificazione paesaggistica regionale sono poste a carico dei soggetti proponenti, fatta eccezione per gli enti locali, sulla base di tariffe definite con il regolamento regionale e aggiornate con cadenza triennale.

2. Con decorrenza dalla data di entrata in vigore della presente legge, le istanze inoltrate alle autorità competenti per il rilascio di atti autorizzativi e pareri in materia di tutela del paesaggio di cui al presente articolo devono essere corredate, pena il non avvio dell’iter istruttorio, della certificazione di avvenuto versamento della relativa tariffa di riferimento. In fase di prima applicazione le tariffe da versare a favore delle autorità competenti sono riportate nella Tabella 1.

3. E’ istituito nel bilancio regionale, nell’ambito della UPB 03.04.02, il capitolo di entrata 3062400, denominato “Entrate rivenienti da versamenti eseguiti da soggetti richiedenti rilascio autorizzazioni in materia paesaggistica”, alimentato dai versamenti a effettuarsi, da parte dei soggetti interessati sulla base delle tariffe di cui alla Tabella 1 [19].

3 bis. E’ istituito, nell’ambito della UPB 03.01.01, il capitolo di spesa denominato 574050 ‘Spese connesse con l’attuazione del Piano paesaggistico regionale’ [20].

4. Gli enti delegati al rilascio di atti autorizzativi e pareri in materia di paesaggio possono stabilire tariffe diverse da quelle definite dalle presenti norme e dal successivo regolamento regionale. Essi istituiscono nei rispettivi bilanci specifici capitoli di entrata ove introitare il gettito riveniente dai versamenti delle tariffe, la cui utilizzazione è vincolata all’esercizio delle relative funzioni in materia di tutela del paesaggio.

 

Tabella 1

 

Importo Progetto

Tariffa

 

 

Fino a 200.000 euro

100 euro

Da 200.001 a 5.000.000 di euro

100 euro + 0,03% dell’importo di progetto della parte eccedente 200.000

Da 5.000.001 a 20.000.000 di euro

1.500 euro + 0,005% della parte eccedente 5.000.000

Oltre 20.000.001

2.250 euro + 0,001% della parte eccedente 20.000.000

 

 

Capo IV

Disposizioni finali

 

     Art. 11. (Norme finali)

1. L’articolo 23 della legge regionale 27 luglio 2001, n. 20 (Norme generali di governo e uso del territorio), è abrogato.

 

2. Ai fini di quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 2 della presente legge, è fatta salva l’attività già svolta per la promozione della partecipazione al processo di piano, ivi comprese le Conferenze già espletate.

La presente legge è dichiarata urgente e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi e per gli effetti dell’art. 53, comma 1 della L.R. 12/05/2004, n° 7 “Statuto della Regione Puglia” ed entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione.


[1] Per un'interpretazione autentica della presente legge, vedi l'art. 6 della L.R. 19 novembre 2015, n. 33.

[2] Comma così sostituito dall'art. 1 della L.R. 22 ottobre 2012, n. 28.

[3] Comma modificato dall'art. 2 della L.R. 16 ottobre 2009, n. 22, già sostituito dall'art. 1 della L.R. 10 aprile 2015, n. 19 e così ulteriormente sostituito dall'art. 1 della L.R. 26 ottobre 2016, n. 28.

[4] Comma così sostituito dall'art. 1 della L.R. 10 aprile 2015, n. 19.

[5] Comma modificato dall'art. 2 della L.R. 16 ottobre 2009, n. 22 e così sostituito dall'art. 1 della L.R. 26 ottobre 2016, n. 28.

[6] Comma così sostituito dall'art. 1 della L.R. 26 ottobre 2016, n. 28.

[7] Comma così sostituito dall'art. 1 della L.R. 26 ottobre 2016, n. 28.

[8] Comma così modificato dall'art. 3 della L.R. 24 luglio 2012, n. 22.

[9] Comma aggiunto dall'art. 1 della L.R. 26 ottobre 2016, n. 28.

[10] Comma aggiunto dall'art. 1 della L.R. 26 ottobre 2016, n. 28.

[11] Articolo inserito dall'art. 1 della L.R. 22 ottobre 2012, n. 28.

[12] Articolo sostituito dall'art. 2 della L.R. 10 aprile 2015, n. 19.

[13] Lettera così modificata dall'art. 2 della L.R. 26 ottobre 2016, n. 28.

[14] Lettera abrogata dall'art. 2 della L.R. 26 ottobre 2016, n. 28.

[15] Comma così sostituito dall'art. 2 della L.R. 26 ottobre 2016, n. 28.

[16] Comma così modificato dall'art. 2 della L.R. 26 ottobre 2016, n. 28.

[17] Articolo sostituito dall'art. 1 della L.R. 22 ottobre 2012, n. 28 e così modificato dall'art. 3 della L.R. 26 ottobre 2016, n. 28.

[18] Articolo inserito dall'art. 36 della L.R. 31 dicembre 2010, n. 19.

[19] Comma così modificato dall'art. 1 della L.R. 22 ottobre 2012, n. 28.

[20] Comma inserito dall'art. 1 della L.R. 22 ottobre 2012, n. 28.