§ 5.2.1068 - D.G.R. 20 aprile 2001, n. 7/4276 .
Approvazione del programma operativo 2001 ai sensi dell'art. 6 comma 3 della legge regionale n. 11/98 «Riordino delle competenze regionali e [...]


Settore:Codici regionali
Regione:Lombardia
Materia:5. finanza e contabilità
Capitolo:5.2 bilancio, contabilità, procedure di spesa
Data:20/04/2001
Numero:7

§ 5.2.1068 - D.G.R. 20 aprile 2001, n. 7/4276 .

Approvazione del programma operativo 2001 ai sensi dell'art. 6 comma 3 della legge regionale n. 11/98 «Riordino delle competenze regionali e conferimento di funzioni in materia di agricoltura».

(B.U. 7 maggio 2001, n. 19.)

 

La Giunta Regionale

Vista la L.R. n. 11/98 art. 6 che prevede la predisposizione del piano agricolo triennale degli interventi delle iniziative e delle risorse da attivarsi a sostegno del sistema agroalimentare e silvo-pastorale, della pesca, della caccia, dello sviluppo rurale e della sana alimentazione, e la predisposizione di un programma operativo annuale in coerenza con il documento di programmazione economico finanziaria regionale;

Visto il piano agricolo triennale, previsto dalla L.R. n. 11/98 art. 6 comma 1, parte integrante del documento di programmazione economico finanziaria regionale (DPEFR) per gli anni 2000-2002 approvato con Delib.C.R. n. VI/1324 del 5 ottobre 1999;

Visto il piano regionale di sviluppo approvato con Delib.C.R. n. VII/39 che definisce gli obiettivi specifici della politica regionale per la VII legislatura;

Visto il documento di programmazione economico finanziaria regionale approvato con Delib.C.R. n. VII/42 che definisce gli obiettivi gestionali 2001;

Vista la L.R. n. 5/2001 «Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2001 e bilancio pluriennale 2001-2003»;

Ritenuto da parte del dirigente della unità organizzativa proponente di predisporre il programma operativo 2001 in coerenza con i suddetti provvedimenti programmatori e in coerenza con i principi sanciti dalla L.R. n. 11/98 art. 6 comma 3;

ad unanimità dì voti espressi nelle forme di legge

delibera

 

 

Recepite le motivazioni sopra dette:

1. Di approvare il programma operativo 2001, Allegato 1 di n. 41 pagine, che costituisce parte integrante della presente deliberazione

2. Di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.

 

 

Direzione Generale Agricoltura

L.R. n. 11/98, art. 6

Allegato 1

PROGRAMMA OPERATIVO 2001

marzo 2001

Affari Generali e Bilancio

Premessa

Con il presente documento, si prosegue nell'adempimento degli impegni programmatici che la Regione Lombardia ha il compito di assolvere secondo quanto stabilito dall'art. 6 della L.R. n. 11/98.

Con il DPEFR del 2000 (Delib.C.R. 5 ottobre 1999, n. VI/1324) è stato approvato il Piano Agricolo Triennale regionale, valido per il 2000-2002.

Il Piano ha già tenuto conto dei mutamenti delle linee di politica agricola delineati con l'adozione da parte dell'Unione Europea di Agenda 2000 che definisce il quadro complessivo delle politiche comunitarie per il periodo 2000-2006 e di conseguenza ha definito gli indirizzi di programmazione di settore regionali validi anche per l'attuazione dei Regolamenti comunitari che da Agenda 2000 sono scaturiti. Inoltre ha delineato le scelte per la strumentazione normativa ed operativa che avrebbe accompagnato l'attuazione del Piano triennale.

L'anno 2000 ha visto pertanto impegnata la Regione nella individuazione degli strumenti necessari per l'attuazione in Lombardia delle politiche secondo gli indirizzi già definiti, ed è stato caratterizzato dalla fine della VI legislatura e dalla definizione del nuovo programma della VII legislatura 2000-2005.

In particolare, nel corso dell'anno sono divenuti esecutivi il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) - in attuazione di Agenda 2000 - e la legge regionale n. 7/2000 «Norme per gli interventi regionali in agricoltura».

Non meno importanti sono i percorsi avviati con la VII legislatura con la riforma del modello di programmazione (basato sulla declinazione di obiettivi programmatici, specifici e gestionali) e del bilancio regionale con un miglioramento del raccordo strategico tra leggi di spesa e programmazione.

Il Programma Operativo costituisce pertanto in questa prima proposizione il raccordo tra programmazione di settore e programma di legislatura, definendo, nel rispetto di quanto previsto dal legislatore con la L.R. n. 11/98, gli interventi che saranno attuati in coerenza con il DPEFR.

Il documento si compone di tre sezioni:

- la prima in cui vengono analizzati i nuovi riferimenti ed i necessari raccordi programmatici;

- la seconda, in cui si fornisce il quadro normativo e l'articolazione delle funzioni tra gli Enti interessati

- la terza, in cui si esplicita l'operatività 2001 in termini di obiettivi gestionali fissati dal DPEFR 2001 e di risorse ad essi collegati.

 

 

1. Il quadro programmatico regionale

1.1 Dal piano agricolo regionale al programma operativo

La Regione Lombardia ha approvato nel corso del 1999 il primo Piano Agricolo Triennale (PAT) per il periodo 2000-2002, contestualmente al DPEFR (delibera del Consiglio regionale 5 ottobre 1999 - n. VI/1324), venendo ad ottemperare a quanto previsto dall'art. 6 della L.R. n. 11/98.

A partire quindi, dal 2000 trovano riferimento in uno specifico piano (PAT) tutte le politiche di settore attivate sul territorio regionale che vengono gestite secondo le modalità previste dalla stessa L.R. n. 11/98, che articola l'esercizio delle funzioni amministrative in agricoltura tra attività svolte direttamente dalla Regione (art. 3) ed interventi per i quali la Regione definisce gli indirizzi, conferendo l'esercizio delle funzioni amministrative agli Enti Locali (art. 4).

Relativamente all'esercizio delle funzioni conferite, il processo di attuazione della L.R. n. 11/98, che ha iniziato a prendere corpo nel corso del 1999, con l'organizzazione, secondo modalità concertate, del trasferimento di personale e di risorse finanziarie, si è concluso rendendo pienamente operativi gli enti delegati a decorrere dal 2000.

La valenza programmatoria della L.R. n. 11/98 non si esaurisce nel documento di indirizzo regionale; ma va oltre, sancendo la necessità che le Province debbano dotarsi di propri documenti di programmazione (allineati ai contenuti di indirizzo regionale) per sostenere le peculiarità dell'agricoltura locale. A questo proposito tutte le Province si sono attivate al fine di dotarsi dei propri strumenti e già sono stati definiti e adottati alcuni piani agricoli provinciali.

Il percorso attivato, pur non producendo ancora effetti sul presente Programma Operativo, pone le basi perché nella prossima rimodulazione del PAT si esplichi a pieno la forma concertata e partecipata del nuovo processo programmatorio.

La programmazione provinciale, indicando motivatamente priorità d'intervento per ambiti territoriali o per esigenze di sviluppo o per contingenze specifiche, coglie quelle specificità che sono rilevabili solo a un livello programmatorio più dettagliato rispetto a quello regionale. È ipotizzabile prefigurare quindi che essa contribuisca a definire ulteriori criteri di priorità e incida sulla valutazione delle diverse istanze che pervengono dal mondo imprenditoriale agricolo.

La predisposizione del primo Programma Operativo, valido per l'anno 2001, si realizza in un momento di transizione rappresentato dall'avvio della nuova legislatura. Ciò ha attribuito a questa prima edizione un compito distintivo dalla sua precipua finalità operativa. In esso occorre, infatti che vengano recepite le logiche ed i contenuti programmatici per il settore agricolo proposti con il nuovo Programma regionale di sviluppo (PRS) approvato il 10 ottobre 2000.

La logica d'impianto del nuovo PRS esplicita le scelte politiche della VII legislatura secondo obiettivi specifici, a loro volta declinati per anno in obiettivi di tipo gestionale [1], definiti nel DPEFR in modo correlato alle risorse finanziarie a loro destinate dal Bilancio regionale.

Così il Programma operativo 2001 evidenzia il raccordo tra i contenuti programmatici di settore (PAT), le scelte politiche di legislatura, come da PRS, e le risorse assegnate per il conseguimento delle priorità indicate nel DPEFR.

La relazione tra politiche d'intervento definite dal PAT ed obiettivi specifici del PRS e gestionali del DPEFR viene riportata nella Tabella 1.

Da questa operazione di raccordo, completata anche delle connessioni con i programmi cofinanziati dalla UE (misure del Piano di Sviluppo Rurale), emerge il quadro complessivo dell'intervento per l'agricoltura regionale, che permette un corretto allineamento dell'utilizzo delle risorse assegnate dal bilancio regionale e di quelle di provenienza comunitaria.

Infine, con il perfezionamento di tutti gli strumenti di attuazione del Piano agricolo e delle relative politiche sarà possibile per la Regione attivare il complessivo sistema di monitoraggio e controllo per la verifica dell'adeguatezza delle scelte compiute in sede programmatoria.

_______________

[1] Per arrivare all'indicazione strategica più operativa, gli obiettivi programmatici sono stati declinati, per livelli di progettualità più dettagliata, dapprima in obiettivi specifici e successivamente in obiettivi gestionali.

 

 

Tabella 1 - Le convergenze programmatiche degli interventi per l'agricoltura lombarda

Piano Agricolo Triennale 2000-2002 

Programma regionale di sviluppo 2000-2005 

DPEFR 2001-2003 

Piano di sviluppo rurale 

Politiche d'intervento 

Obiettivi specifici 

Obiettivi gestionali [1] 

Misure 

1. Sostegno e sviluppo del sistema produttivo agricolo ed agroalimentare 

3.4.1. Rafforzamento della competitività delle filiere agricole e agroalimentari 

3.4.1.1. Interventi per lo sviluppo multifunzionale e l'adeguamento tecnologico delle imprese agricole e dell'agroindustria 

Misura a (1.1) - Sostegno in conto capitale ai programmi di investimenti strutturali effettuati da imprese agricole 

 

 

3.4.1.2. Sviluppare ed innovare le strategie di gestione finanziaria delle imprese 

Misura b (1.2) - Erogazione di un premio per il primo insediamento dei giovani agricoltori 

 

 

3.4.1.3. Gestione e sviluppo dell'anagrafe zootecnica regionale 

Misura g (1.7) - Miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti  

 

 

3.4.1.4. Applicazione e gestione 

agricoli 

 

 

tecnico amministrativa delle Organizzazioni Comuni di Mercato (cfr. 3.4.4.) 

Misura l (1.12) - Avviamento dei servizi di sostituzione nelle aziende agricole e di assistenza alla gestione delle aziende agricole 

 

 

 

Misura n (1.14) - Servizi essenziali per l'economia e la popolazione rurale 

 

 

 

Misura p (1.16) - Diversificazione delle attività del settore agricolo e delle attività affini per fonti alternative di reddito 

 

 

 

Misura f (2.6) - Misure agroambientali 

 

 

 

Misura h (2.8) - Imboschimento delle superfici agricole 

 

 

 

Misure i (2.9) - Altre misure forestali 

 

 

 

Misura u (3.21) - Prevenzione e lotta alla Flavescenza dorata della vite 

 

3.4.2. Il trasferimento e  

3.4.2.1. Programma regionale di  

Misura c (1.3) - Formazione 

 

la condivisione 

ricerca 

Misura l (1.12) - Avviamento dei 

 

dell'innovazione come 

3.4.2.2. Divulgazione ed 

servizi di sostituzione nelle aziende 

 

fattore di competitività 

assistenza tecnica e formazione 

agricole e di assistenza alla gestione 

 

aziendale 

professionale in campo agricolo 

delle aziende agricole 

 

 

3.4.2.3. Ricerca e 

 

 

 

sperimentazione anche nel settore delle tecnologie innovative e delle biotecnologie 

 

 

 

3.4.2.4. Attività fitosanitaria 

 

 

3.4.3. Sostegno ai  

3.4.3.1. Valorizzazione e  

Misura m (1.13) -  

 

processi di 

promozione dei prodotti 

Commercializzazione dei prodotti 

 

commercializzazione e 

lombardi 

agricoli di qualità 

 

promozione dei 

3.4.3.2. Capacità di penetrazione 

 

 

prodotti sui mercati 

e consolidamento dei prodotti 

 

 

nazionali ed esteri 

lombardi sui mercati esteri 

 

 

 

3.4.3.3. Commercializzazione dei prodotti lombardi 

 

 

 

 

Piano Agricolo Triennale 2000-2002 

Programma regionale di sviluppo 2000-2005 

DPEFR 2001-2003 

Piano di sviluppo rurale 

Politiche d'intervento 

Obiettivi specifici 

Obiettivi gestionali [1] 

Misure 

2. Valorizzazione e 

3.4.6. Protezione,  

3.4.6.1. Iniziative di 

Misura 2.5 - Zone svantaggiate 

tutela dell'agricoltura 

sviluppo e gestione del 

salvaguardia gestione e 

soggette a vincolo ambientale 

di montagna e delle 

territorio, del 

valorizzazione delle superfici e 

Misura 2.8 - Imboschimento 

aree più fragili 

paesaggio rurale e delle  

delle produzioni forestali  

superficie agricola 

 

superfici forestali 

3.4.6.2. Difesa del patrimonio 

Misura r (3.18) - Sviluppo e 

 

 

boschivo dalle avversità 

miglioramento delle infrastrutture 

 

 

biotiche, abiotiche e dagli 

rurali Misura j (3.10) - Aiuto in 

 

 

incendi boschivi 

conto capitale al sostegno, sviluppo 

 

 

3.4.6.3. Sviluppo della 

e valorizzazione degli alpeggi 

 

 

agricoltura montana e degli 

Misura o (3.15) - Rinnovamento e 

 

 

alpeggi e valorizzazione delle  

miglioramento dei villaggi e 

 

 

imprese agricole di montagna 

protezione e tutela del patrimonio  

 

 

 

rurale (solo Ob. 2) 

 

 

 

Misura t (3.20) - Tutela dell'ambiente in relazione all'agricoltura, alla silvicoltura, alla conservazione delle risorse naturali nonché al benessere degli animali (solo Ob. 2) 

 

 

 

Misura a (1.1) 

 

 

 

Misura b (1.2.) 

 

 

 

Misura c (1.3) 

 

 

 

Misura l (1.12) 

 

 

 

Misura n (1.14) 

 

 

 

Misura p (1.16) 

 

 

 

Misura f (2.6) 

 

 

 

Misura i (2.9) 

3. Il rapporto tra 

3.4.5. Adeguamento 

3.4.5.1. Programma regionale di 

Misura q (3.17) - Gestione delle 

agricoltura, ambiente 

tecnologico e 

Bonifica e Piano «Grandi opere 

risorse idriche in agricoltura 

e paesaggio rurale 

funzionale delle 

di Bonifica» 

 

 

modalità di impiego  

3.4.5.2. Funzioni esercitate dai  

 

 

della risorsa idrica a 

Consorzi di Bonifica 

 

 

fini irrigui e di bonifica 

3.4.5.3. PdL Norme in materia di bonifica ed irrigazione di riordino della bonifica e regolamento di contabilità dei Consorzi di Bonifica 

 

 

3.4.6. Protezione,  

3.4.6.1. Iniziative di  

Misura f (2.6) - Misure 

 

sviluppo e gestione del 

salvaguardia 

agroambientali 

 

territorio, del  

gestione e valorizzazione delle 

Misura i (2.9) - Altre misure  

 

paesaggio rurale e delle 

superfici e delle produzioni  

forestali 

 

superfici forestali 

forestali 

Misura h (2.8) - Imboschimento 

 

 

3.4.6.2. Difesa del patrimonio  

delle superfici agricole 

 

 

boschivo dalle avversità 

 

 

 

biotiche, abiotiche e dagli 

 

 

 

incendi boschivi 

 

 

 

3.4.6.3. Sviluppo della agricoltura montana e degli alpeggi e valorizzazione delle imprese agricole di montagna 

 

 

 

3.4.6.4. Centralità dell'agricoltura per la valorizzazione, la tutela, lo sviluppo, la riqualificazione e la gestione del territorio e del paesaggio rurale 

 

 

3.4.7. Valorizzazione e 

3.4.7.1. Valorizzazione, gestione 

 

 

gestione della fauna 

e protezione della fauna selvatica 

 

 

selvatica e della fauna 

omeoterma 

 

 

ittica 

3.4.7.2. Valorizzazione, gestione 

 

 

 

e protezione dell'ittiofauna 

 

 

 

3.4.7.3. Approvazione delle leggi di riforma riguardanti le materie della caccia e della pesca 

 

4. Il ridisegno della 

3.4.4. Gestione diretta 

3.4.1.4. Applicazione e gestione 

 

struttura di 

delle politiche 

tecnico amministrativa delle 

 

riferimento 

comunitarie di 

Organizzazioni Comuni di 

 

istituzionale 

supporto al settore 

Mercato 

 

5. Il riorientamento delle procedure  

agricolo e agroalimentare 

3.4.4.1. Attivazione dell'Organismo Pagatore 

 

burocratiche 

 

Regionale 

 

 

 

3.4.4.2 Potenziamento del 

 

 

 

Sistema Informativo Agricolo della Regione Lombardia 

 

 

 

3.4.4.3 Riforma degli Enti strumentali regionali che operano nel settore agricolo 

 

 

 

3.4.4.4. Coordinamento dei livelli istituzionali 

 

 

 

3.4.4.5. Programmazione agricola 

 

 

 

3.4.4.6. Attuazione del Piano di Sviluppo Rurale e coordinamento tecnico amministrativo e monitoraggio economico-finanziario di ogni misura del PRS 

 

 

 

3.4.5.3. PdL Norme in materia di bonifica ed irrigazione di riordino della bonifica e regolamento di contabilità dei Consorzi di Bonifica 

 

 

 

3.4.7.3. Approvazione delle leggi di riforma riguardanti le materie della caccia e della pesca 

 

[1] In corsivo si evidenziano gli obiettivi gestionali condivisi dalle diverse politiche di intervento del PAT. 

 

 

1.2. Gli interventi comunitari e le connessioni con la programmazione regionale

Per il periodo 2000-2006 gli strumenti fondamentali della Politica Agricola Comunitaria, derivati dall'applicazione delle linee guida di Agenda 2000, sono il Reg. (CE) n. 1257/1999 e il Reg. (CE) n. 1750/1999 relativi allo sviluppo rurale ed il Reg. (CE) n. 1260/1999 recante disposizioni generali sui Fondi strutturali.

Reg. (CE) n. 1257/1999 sul sostegno allo sviluppo rurale - Piano di Sviluppo Rurale

Il Reg. (CE) n. 1257/1999 sul sostegno allo sviluppo rurale rappresenta uno dei cardini della nuova politica agricola dell'Unione Europea che, pur continuando la tradizione comunitaria di aiuto alle imprese agricole, introduce molti concetti innovativi, sostanzialmente riconducibili all'individuazione di elementi qualitativi connessi alla gestione dell'impresa e al prodotto realizzato.

La CE si rivolge alle aziende competitive, cioè a quelle che dimostrano redditività; tali aziende devono essere guidate da un imprenditore capace, gli investimenti devono portare ad un miglioramento qualitativo della produzione, ad una riconversione produttiva verso settori innovativi ed a una diversificazione della produzione tenendo conto di operare, nel contempo, una riduzione dei costi.

L'azione a favore del sistema produttivo promuove anche la realizzazione ed il miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli aumentando in tal modo il valore aggiunto e la competitività dei prodotti sui mercati ed introducendo in modo più organico e strettamente correlato alla produzione agricola, l'ottica della filiera di produzione.

Molta importanza è inoltre data al rispetto ed alla tutela dell'ambiente naturale.

Infine, continuando il percorso già intrapreso dalla riforma PAC del 1992 con il Reg. (CEE) n. 2078/92 e il Reg. (CEE) n. 2080/92 continua e si amplia la politica di sostegno alle misure agro-ambientali e al settore forestale finalizzato ad uno sviluppo sostenibile della silvicoltura, al mantenimento delle risorse forestali e ad un'estensione delle superfici boschive.

Tenendo conto delle disposizioni del Regolamento, la Regione ha predisposto il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) per il periodo 2000-2006, approvato dalla Commissione Europea nel luglio 2000 e reso operativo dalla Regione nello stesso autunno con l'emanazione delle disposizioni attuative.

Il Piano di Sviluppo Rurale recepisce operativamente le opportunità di sostegno finanziario al sistema agro-forestale offerte e ammesse dall'Unione Europea su un arco temporale di sette anni, mettendo a disposizione una massa di risorse importante per il sistema lombardo pari a 805,435 milioni di euro di risorse pubbliche (comunitarie, statali e regionali), pari a 1.559 miliardi di lire.

Il PSR si pone come obiettivo principale quello di attuare interventi per garantire la salvaguardia ed il potenziamento del ruolo multifunzionale dell'agricoltura nel contesto economico, sociale ed ambientale regionale.

Le azioni per il raggiungimento degli obiettivi sopra esposti sono articolate secondo tre assi prioritari d'intervento:

1. Sostegno alla competitività delle imprese ed allo sviluppo del sistema produttivo agricolo regionale;

2. Politiche agroambientali e sostegno alla montagna ed al comparto silvo-pastorale;

3. Sviluppo integrato delle zone rurali e miglioramento dell'Habitat rurale.

Il primo asse riguarda azioni volte al sostegno degli investimenti aziendali, alla qualificazione professionale ed al ringiovanimento della popolazione rurale, mentre gli altri due assi contengono azioni di supporto per gli agricoltori in zone svantaggiate ed azioni di recupero di attività e di strutture al fine di migliorare la qualità della vita nelle zone agricole svantaggiate.

Per quanto riguarda l'ambito di applicazione, il PSR si applica su tutta la Regione, pur contenendo, date le peculiarità e le differenze orografiche e produttive esistenti, azioni specifiche per le zone marginali o svantaggiate (Ob. 2).

Nel quadro di una programmazione organica di settore, e di una perfetta integrazione tra la politica comunitaria e regionale si possono evidenziare le concordanze tra le misure previste dal PSR e gli obiettivi specifici e gestionali del PRS.

Le misure dell'asse 1 (Sostegno alla competitività delle imprese) trovano un perfetto riscontro nell'obiettivo specifico di rafforzamento della competitività aziendale, mentre le misure dell'asse 2 (Politiche agroambientali) concordano con l'obiettivo specifico relativo alla protezione, sviluppo e gestione del territorio; infine, le misure dell'asse 3 (Sviluppo integrato) sono collegate a diversi obiettivi gestionali, quali il rafforzamento della competitività, l'adeguamento tecnologico e funzionale dell'impiego delle risorse idriche.

Nella Tab. 1 si possono vedere schematicamente gli intrecci e le connessioni tra le misure del Piano di Sviluppo Rurale e gli obiettivi specifici del Piano Regionale di Sviluppo ed è evidente come l'applicazione della stessa misura possa soddisfare il raggiungimento di diversi obiettivi gestionali; inoltre, la tabella segnala quali misure si applicano esclusivamente nelle zone Obiettivo 2, evidenziando in questo modo la connessione tra l'applicazione del Reg. (CE) n. 1260/1999 e la programmazione agricola regionale.

Fondi strutturali

La programmazione comunitaria dei Fondi strutturali, d'interesse per il settore agricolo, prevede per il periodo 2000-2006, l'azione prevista dal Reg. (CE) n. 1260/1999 - applicabile in Lombardia per l'Obiettivo 2 - l'azione prevista dall'Iniziativa Comunitaria LEADER+ e l'azione prevista dal Reg. (CE) n. 2792/1999.

- L'obiettivo 2

Il Reg. (CE) n. 1260/99 prosegue la linea programmatica segnata dal Reg. (CEE) n 2081/93 che dava disposizioni per il quinquennio 1994-1999.

Gli obiettivi prioritari fissati dal regolamento sono:

1) Promuovere lo sviluppo e l'adeguamento strutturale delle Regioni che presentano ritardo di sviluppo (Ob. 1);

2) favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturale (Ob. 2);

3) favorire l'adeguamento e l'ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione (Ob. 3).

In Lombardia, sulla base di requisiti specifici fissati dal Regolamento e delle caratteristiche dell'economia lombarda, che si presenta all'avanguardia in Europa in molti settori produttivi, nessuna zona è stata evidenziata per l'Obiettivo 1; sono stati invece individuati 240 comuni raggruppati in zone omogenee ammissibili all'Ob. 2 per le specifiche difficoltà strutturali .

Per quanto riguarda la programmazione delle azioni nelle zone Ob. 2, le linee di intervento sono state articolate in due assi:

1. la competitività del settore economico lombardo;

2. territorio e ambiente.

Nel primo asse sono inserite le iniziative per una nuova politica per le imprese e le infrastrutture per aumentarne la competitività; nel secondo asse, invece, trovano spazio gli interventi di gestione integrata del territorio e dell'ambiente, compresa una misura specifica per il sostegno e la promozione dello sviluppo turistico.

Le azioni cofinanziate sono definite dal Documento Unico di Programmazione (DOCUP) per le zone Ob. 2 con validità 2001-2006.

Gli interventi strettamente agricoli, anche nelle zone Ob. 2, saranno attuati tramite le misure del Piano di Sviluppo Rurale. A queste zone è riservata una priorità nella valutazione dei progetti ammissibili a finanziamento. Inoltre, nel PSR sono state adottate due misure specifiche dedicate alle zone Obiettivo 2 (Misure o e t).

- LEADER+

LEADER+ costituisce l'Iniziativa comunitaria in materia di sviluppo rurale in prosecuzione delle analoghe esperienze attuate nel decennio precedente con i programmi LEADER 1 e 2.

Tale iniziativa si pone come obiettivo principale la valorizzazione del patrimonio naturale e colturale, lo sviluppo economico e il miglioramento organizzativo delle comunità rurali, attivando un processo di programmazione dal basso di iniziative pilota ed innovative in grado di innescare uno sviluppo basato sulle specificità locali.

Le aree interessate all'iniziativa devono essere di piccole dimensioni ed omogenee dal punto di vista economico e sociale.

La Lombardia ha individuato gli areali di 14 Comunità montane e 6 Sistemi Locali del Lavoro che soddisfano le condizioni socio-ambientali necessarie per essere ammessi all'iniziativa.

I Gruppi di Azione Locale (GAL), frutto del partenariato delle parti economico-sociali e delle istituzioni delle zone interessate, devono individuare una strategia di sviluppo locale imperniata su 4 temi catalizzatori:

- utilizzo di nuove tecnologie;

- miglioramento della qualità della vita;

- valorizzazione dei prodotti locali;

- valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali.

Sulla base degli indirizzi formulati dal Programma Regionale LEADER, che sarà approvato dalla CE nella primavera del 2001 i Gruppi di Azione Locale formuleranno delle proposte di Piani di Sviluppo Locale che potranno essere finanziati a seguito di selezione qualitativa.

- SFOP 2000/2006

Lo Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca costituisce l'iniziativa comunitaria in materia di pesca e acquacoltura. Gli interventi strutturali a favore di questi settori trovano specifiche disposizioni nel Reg. (CE) n. 1263/1999 che stabilisce le finalità specifiche e nel Reg. (CE) n. 2792/1999 che definisce modalità e condizioni delle azioni strutturali nel settore della pesca. Al riguardo si precisa che la programmazione in questo settore, per le Regioni fuori obiettivo 1 come la Lombardia, è stata formulata in un apposito DOCUP nazionale (programma n. 2000 IT 14 F DO 001) approvato dalla Commissione il 23 gennaio 2001 (decisione n. C2001/45). Alcune misure sono applicabili a livello regionale e la Regione Lombardia interverrà nelle seguenti:

misura 3.2 Acquacoltura

misura 3.4 Trasformazione e commercializzazione

misura 3.5 Pesca professionale acque interne

misura 4.3 Promozione.

 

 

2. I nuovi strumenti.

2.1 La normativa regionale

Gli strumenti di attuazione delle politiche agricole sono stati ridefiniti nel corso dell'ultimo biennio in funzione di una sempre maggiore semplificazione e trasparenza dell'azione amministrativa.

La Regione opera pertanto dall'anno 2001 sostanzialmente sulla base di poche norme che regolano le procedure di spesa:

- il Piano di Sviluppo Rurale

- la L.R. n. 7/2000 «Norme per gli interventi regionali in agricoltura»

- la L.R. n. 25/82 «Norme per la tutela e l'incremento della fauna ittica e disciplina dell'attività pescatoria»

- la L.R. n. 59/84 «Riordino dei consorzi di bonifica»

- la L.R. n. 26/93 «Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell'equilibrio ambientale e disciplina dell'attività venatoria»

Queste tre ultime leggi saranno soggette a revisione nel corso del 2001. Inoltre verrà predisposto un P.d.l. sugli ecosistemi silvo-pastorali.

La sottolineatura maggiore va posta al fatto che a partire dal 2001 l'intervento regionale risulta pienamente allineato fra azione sostenuta con risorse autonome regionali e azione sostenuta con il cofinanziamento comunitario attraverso l'adozione di un unico sistema procedurale per l'erogazione degli aiuti. Non saranno più gli operatori o gli enti a dover individuare i canali di sostegno finanziario destreggiandosi fra bandi e circolari con tempi e modalità diversi, ma per ogni tipologia di intervento attivata esiste un'unica modalità e tempistica per l'accesso ai finanziamenti, siano essi di fonte regionale o cofinanziati dai fondi comunitari.

Le 18 misure di intervento del Piano di Sviluppo Rurale costituiscono il riferimento per l'azione regionale nei confronti delle imprese.

Sulle stesse misure sono pertanto state veicolate in larga parte, ove era possibile, anche le risorse finanziarie autonome del Bilancio regionale per il triennio 2001-2003.

Di fatto 8 Misure del PSR sono approvate dalla CE anche come «Aiuti di Stato aggiuntivi», pertanto le risorse disponibili sul bilancio regionale verranno utilizzate per ampliare il volume degli interventi possibili con queste misure.

Come base giuridica per la spesa relativa agli aiuti di stato aggiuntivi la Regione fa riferimento agli articoli della L.R. n. 7/2000 che prevedono le medesime finalità e tipologie di spesa.

La L.R. n. 7/2000 costituisce il riordino delle molteplici leggi regionali in materia agricola e forestale - ad esclusione della bonifica, della caccia e della pesca - e disciplina l'intervento regionale permettendo alla Giunta Regionale di attivare azioni diverse in funzione degli indirizzi della politica di settore e delle disponibilità di bilancio, previa notifica alla Commissione Europea dei singoli regimi di aiuto che si intendono adottare.

In relazione agli indirizzi fissati dal Piano Agricolo Triennale, alle presunte disponibilità finanziarie, e alla logica di coerenza ed unitarietà dell'azione regionale, la Giunta Regionale ha optato per l'attivazione dei principali ambiti di intervento previsti dalla legge tramite gli «aiuti di stato aggiuntivi» delle misure del PSR.

Inoltre nel 2001 verranno portate ad operatività alcune azioni previste dalla L.R. n. 7/2000 che costituiscono lo strumento di spesa a sostegno delle linee programmatiche riferite a:

- ricerca e innovazione anche nel campo biotecnologico

- promozione e qualità dei prodotti e sicurezza alimentare, iniziative a supporto dei prodotti forestali

- facilitazioni all'accesso al credito (art. 4 comma 3)

- interventi a sostegno della forestazione (art. 25)

- interventi a sostegno dell'agricoltura di montagna (art. 23)

- indennità compensativa a sostegno della viticoltura in aree caratterizzate dalla presenza di svantaggi specifici (art. 4 comma 1 lettera d) e art. 26 comma 1 lettera c)

- realizzazione dei programmi di investimento per la gestione dei reflui zootecnici effettuate da imprese agricole, ai sensi della L.R. 15 dicembre 1993, n. 37 «Norme per il trattamento, la maturazione e l'utilizzo dei reflui zootecnici». (art. 4, comma 1, lettera d)

- azioni che costituiscono risposta ad emergenze e a problemi specifici in campo animale e vegetale, che se non opportunamente affrontati porterebbero il sistema agricolo della Lombardia, o di alcune zone di essa, a rischio di una crisi e regressione senza ritorno.

In quest'ultima categoria rientrano le azioni relative a:

- aiuti indiretti a compensazione delle perdite di reddito subite dal settore avicolo a seguito dell'influenza aviaria (art. 18, comma 1, lettera b);

- interventi di difesa delle produzioni agricole dalle avversità atmosferiche ed altri eventi eccezionali (art. 19);

- interventi regionali a seguito dell'emergenza BSE;

- interventi regionali a seguito del manifestarsi di fitopatie (es. diabrotica del mais).

L'attuazione della L.R. n. 59/84 vedrà la definizione e prima attuazione del Piano delle grandi opere di bonifica, sostenuto tramite le risorse della Misura 3.17 del Piano di Sviluppo Rurale ed il relativo aiuto di stato aggiuntivo. Proseguirà inoltre l'erogazione di contributi ai consorzi per il sollevamento delle acque; tale azione viene considerata un servizio di pubblica utilità che i consorzi di bonifica forniscono all'intera collettività e non, come in passato, un contributo alla gestione dei consorzi stessi.

Per quanto riguarda la L.R. n. 26/93 (Caccia) e L.R. n. 25/82 (Pesca), i finanziamenti relativi a questi due ambiti di intervento saranno gestiti secondo le procedure già definite ai sensi della L.R. n. 11/98 per gli scorsi anni, in attesa della revisione di entrambe le leggi. Nel corso del 2001 verrà predisposta una circolare attuativa per gli aiuti relativi all'incentivazione della fauna che verrà notificata alla C.E.

 

 

2.2 L'articolazione delle funzioni

L'attuazione del decentramento delle funzioni in materia di agricoltura ha portato in modo concreto ad un coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali presenti sul territorio lombardo nell'attuazione della politica di settore e all'istituzione di diversi tavoli di confronto.

Il Tavolo istituzionale per le politiche agricole regionali, istituito con l'articolo 7 della L.R. n. 11/98, come forma di consultazione tra Regione ed Enti Locali diviene, infatti, strumento permanente di concertazione, sui temi più ampi delle politiche agricole e della loro attuazione. Nel corso del 2001, sulla base dell'esperienza consolidata, verrà definito uno specifico regolamento di funzionamento.

Di supporto al Tavolo istituzionale sono periodicamente convocati tavoli tecnici di confronto con le diverse amministrazioni interessate.

Inoltre, il Tavolo agricolo regionale rappresenta lo strumento di concertazione dell'ambito istituzionale con le componenti economiche e sociali.

Nel corso degli ultimi due anni, in sede di Tavolo istituzionale delle politiche agricole regionali, si è operato il confronto su ogni materia di intervento pervenendo alla sottoscrizione di un Protocollo d'intesa tra Amministrazione Regionale e Province con il quale si è formalizzato il trasferimento delle risorse umane e strumentali; nonché poi, con singoli provvedimenti amministrativi il trasferimento, con le specifiche norme di spesa e riparto, delle risorse finanziarie autonome attinenti alle materie trasferite e/o delegate secondo i relativi capitoli del bilancio regionale.

I risultati sino ad ora conseguiti nella concretizzazione del principio di sussidiarietà, raggiunti anche attraverso un continuo confronto politico e tecnico, preannunciano per il prossimo futuro ulteriori contributi in particolare nella risoluzione delle principali questioni programmatiche comunitarie, nazionali e regionali, accrescendo l'univocità e l'efficacia delle risposte del sistema amministrativo «a rete» al sistema agricolo lombardo.

L'impegno delle amministrazioni, che è già costruttivo e corresponsabile, deve essere ulteriormente accresciuto per conseguire un innalzamento del livello di «managerialità» nella gestione della «cosa pubblica».

Sul piano dell'organizzazione, è necessario mettere a punto modelli operativi funzionali alle rinnovate procedure amministrative. Ciò significa puntare ad un aumento dell'efficienza nell'utilizzo delle risorse finanziarie e, più in generale, all'ottimizzazione delle risorse che ogni amministrazione può mettere in campo. Si tratta di un imperativo dettato sia dalla stringenti regole comunitarie, sia dalla limitatezza delle disponibilità.

Ma cambiamento organizzativo significa soprattutto commisurare il proprio operare alla domanda dell'utenza finale in termini di semplificazione, di snellimento, di responsabilizzazione della macchina amministrativa. Si tratta di temi di fondo che coinvolgono tutta la pubblica amministrazione, ma che si ripercuotono in modo massiccio sul comparto agricolo.

A supporto di questi obiettivi, la Regione intende portare a termine nel 2001 strumenti concreti e distribuiti sul territorio per la gestione amministrativa, la conoscenza e il governo del settore. Si tratta del potenziamento e dell'integrazione del Sistema Informativo Agricolo della Lombardia, sistema integrato e distribuito fra i diversi Enti attuatori della politica agricola regionale. Tramite l'anagrafe delle aziende, il fascicolo aziendale e il modello unico di domanda, sarà possibile nel corso del 2001 condividere le informazioni di base su ciascuna azienda ed anche rappresentare tutti i rapporti da questa attivati con la pubblica amministrazione.

Infine, elaborando i dati resi dal SIARL, sarà possibile a ciascuna amministrazione innescare i processi di verifica e valutazione dell'efficacia degli interventi, in termini di criticità riscontrate e risultati raggiunti. Sarà quindi possibile attivare ai diversi livelli il complessivo sistema di monitoraggio e controllo della capacità di spesa per le attività interne ed esterne alla Regione, e, nel lungo periodo, il ciclo «programmazione - monitoraggio - controllo - programmazione» per la verifica dell'adeguatezza delle scelte compiute per il sostegno e lo sviluppo del settore [1].

Infine, a garanzia della correttezza dell'azione amministrativa e del raggiungimento degli obiettivi definiti, verrà attivato già a partire dal 2001 un sistema di Auditing interno alla Direzione Agricoltura, con il ruolo di accompagnamento per analoghi sistemi in ambito locale.

_______________

[1] Con ciò si intende la messa a punto di indicatori ad hoc per la valutazione di efficacia ed efficienza della spesa e per la verifica delle dinamiche di settore in funzione delle politiche attivate.

 

 

3. Le linee guida per il 2001

3.1 Gli obiettivi

La programmazione agricola regionale, le cui finalità ed obiettivi concordano pienamente con il contesto nazionale e comunitario in cui la Lombardia si muove, si pone come strumento per rivalutare il settore primario nell'ambito dell'economia regionale. Il rilievo del terziario e le potenzialità della new economy tendono a mettere in ombra un'agricoltura che pure ha caratteristiche tecnico-produttive tra le più avanzate in Europa e nel mondo.

Oltre a ciò, la Lombardia non può trascurare il fatto che l'agricoltura rappresenta ancora oggi la forma d'uso del suolo prevalente e che le aziende agricole coltivano la maggior parte della superficie della nostra regione. Il disequilibrio nel settore agricolo si ripercuote sull'equilibrio di tutto il territorio e l'abbandono del suolo, da parte dell'agricoltore, si traduce in calamità naturali di vasta portata.

Date queste premesse, l'operatività della programmazione agricola della Lombardia per l'anno 2001 è riconducibile sostanzialmente a tre linee guida:

- mantenere ed aumentare la concorrenzialità del nostro sistema agricolo, migliorando la qualità dei prodotti, introducendo nuove tecnologie, promuovendo la diversificazione produttiva e le politiche di filiera;

- garantire la gestione del territorio, mantenendo l'attività agricola e silvo pastorale anche nei territori marginali, promuovendo una imprenditorialità agricola diversificata, proiettata alla salvaguardia del suolo e del patrimonio naturale, culturale e sociale delle aree più fragili;

- garantire una pubblica amministrazione efficiente ed efficace, perseguendo i vantaggi di una filiera amministrativa corta e più vicina ai cittadini, in grado di rappresentare meglio le esigenze locali e di responsabilizzare al massimo l'amministrazione, nonché di offrire servizi reali alle imprese.

D'altro canto, il ruolo di primo piano assunto dalla Regione nel settore agricolo deve necessariamente portare, sul versante dei rapporti con la CE, ad una partecipazione piena e costante della Regione ai negoziati tecnici e politici condotti dal MIPA a Bruxelles.

Il livello regionale assume pertanto la fondamentale funzione di coordinamento, indirizzo e controllo delle politiche comunitarie, nazionali, e regionali, assicurando la sinergia nello sviluppo complessivo del sistema agricolo ed assumendo la responsabilità della gestione degli interventi

Sempre nell'ambito di assicurare una maggiore trasparenza dell'attività dell'ente e di favorire il rapporto con gli utenti che usufruiscono a vario titolo dei servizi offerti dalla Regione, si sta procedendo a una revisione complessiva dei testi normativi.

Con l'entrata in vigore della L.R. n. 7/2000 «Norme per gli interventi regionali in agricoltura», è stato fatto un grande passo avanti verso la semplificazione legislativa. Nel corso del 2001 viene portato a compimento questo percorso con la definizione dei contenuti delle nuove norme regolamentari annunciate nella legge, relativi ad esempio all'anagrafe aziendale, alle associazioni dei produttori, all'albo degli operatori agrituristici, all'osservatorio del comparto bosco legno, ecc.

Inoltre, come già detto, il processo di semplificazione sarà ultimato con la revisione delle legge regionali che normano materie non comprese nella legge e precisamente:

- la L.R. n. 59/84 «Riordino dei consorzi di bonifica»

- la L.R. n. 26/93 «Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell'equilibrio ambientale e disciplina dell'attività venatoria»

- la L.R. n. 25/82 «Norme per la tutela e l'incremento della fauna ittica e disciplina dell'attività pescatoria».

Si provvederà inoltre all'approvazione del documento «Linee guida di politica forestale» previsto dal PAT e alla presentazione di una proposta di legge relativa agli ecosistemi silvo pastorali.

Le azioni regionali previste dalla VII legislatura sono state esplicitate dagli obiettivi specifici nel Programma Regionale di Sviluppo, e scanditi per il 2001 dal DPEFR.

Gli obiettivi che la Regione si pone tengono conto sia degli aspetti economico produttivi essenziali per la vitalità del settore primario, che le problematiche relative alla salvaguardia e tutela dell'ambiente e della salute. L'azione regionale dell'anno in corso, anche in considerazione delle risorse finanziarie disponibili, si focalizza su obiettivi prioritari che costituiscono tappe significative per la realizzazione del percorso sopra delineato.

- il rafforzamento della competitività delle filiere agricole e agroalimentari si attua tramite interventi di sostegno ai processi di ristrutturazione del settore agricolo e agroalimentare in un'ottica di filiera, promuovendo una maggiore integrazione tra produzione, trasformazione e commercializzazione, ed adeguando le strutture aziendali al fine di ottenere dimensioni economiche tali da permettere una reale competizione sui mercati nazionali ed esteri. Sono compresi in questo obiettivo gli interventi per lo sviluppo multifunzionale e l'adeguamento tecnologico delle imprese agricole e dell'agroindustria, l'attivazione dei tavoli di filiera, gli interventi specifici a favore delle aziende in stato di crisi per motivi di carattere sanitario dovuti all'insorgenza di patologie animali e vegetali. Di particolare rilevanza sono le disposizioni che la Regione sta adottando per fronteggiare l'emergenza BSE e per attuare tutte le possibili forme di tutela dei produttori e dei consumatori.

- Il trasferimento e la condivisione dell'innovazione, come fattore di competitività aziendale, viene perseguito indirizzando la ricerca su processi tecnologici innovativi e favorendo la loro rapida divulgazione e applicazione presso il comparto agroalimentare e forestale. Nel 2001 il Programma regionale di ricerca applicata in campo agricolo identifica gli obiettivi prioritari, i risultati da raggiungere e le modalità di trasferimento delle innovazioni al sistema produttivo in modo da assicurare la competitività del sistema agricolo ed agroalimentare lombardo proiettato su filiere produttive e su mercati in continua evoluzione tecnologica. Ulteriore punto qualificante è la ricerca e sperimentazione nel settore delle tecnologie innovative e delle biotecnologie tramite la realizzazione del Polo Tecnologico di Lodi e l'avvio di attività di ricerca nel campo delle biotecnologie agroalimentari.

- Il sostegno ai processi di commercializzazione e promozione dei prodotti sui mercati nazionali ed esteri prevede interventi per offrire ai produttori un sistema organizzato ed integrato di valorizzazione e promozione dei prodotti lombardi, attraverso lo sviluppo dei sistemi di certificazione e tracciabilità a livello della singola azienda agricola e di filiera, e con il coordinamento e l'ampliamento delle denominazioni di origine e le specialità tradizionali garantite. Si inseriscono in questo obiettivo la predisposizione di uno spazio espositivo permanente presso l'aeroporto intercontinentale di Malpensa e la creazione di una Rete Verde, rete telematica di 10.000 aziende agricole, con il duplice scopo di creare un portale di promozione e commercializzazione dei prodotti e aprire un canale di efficiente interazione con l'amministrazione regionale e pubblica. Particolare rilevanza assumeranno le iniziative relative ad attuare una completa tracciabilità delle carni bovine dal produttore ai macelli fino ai canali distributivi per tutelare e promuovere il settore duramente colpito dall'epidemia di BSE. Per il settore forestale si aderirà con un'azione interregionale al sistema di certificazione europeo e si incentiverà il primo esempio in Lombardia di certificazione forestale.

- La gestione diretta delle politiche comunitarie di supporto al settore agricolo e agroalimentare impone prima di tutto la costituzione e l'attivazione dell'Organismo Pagatore Regionale, ossia di soggetto gestore del flusso finanziario dell'erogazione dei fondi comunitari per l'agricoltura regionale, in sostituzione dell'organismo pagatore nazionale AGEA. La costituzione di un organismo pagatore regionale risponde all'esigenza di aumentare l'efficienza finanziaria ed amministrativa e nel contempo di attuare una semplificazione burocratica. La Regione è inoltre responsabile della programmazione e dell'attuazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006. L'attuazione del piano verrà operata tramite il coordinamento tecnico amministrativo, il monitoraggio economico finanziario di ogni misura, l'adozione di univoche procedure amministrative e il supporto ai soggetti designati dalla L.R. n. 11/99 alla gestione delle funzioni amministrative. L'azione dei soggetti attuatori degli interventi pubblici sarà inoltre supportata dall'implementazione del Sistema Informativo Agricolo della Lombardia, strumento distribuito sul territorio e accessibile agli utenti sia istituzionali che privati. Importante ed urgente infine appare la riforma degli Enti Strumentali regionali in agricoltura allo scopo di rinnovarne sia la struttura che le funzioni e di riposizionarli come reale risorsa di sviluppo del settore.

- L'adeguamento tecnologico e funzionale delle modalità d'impiego della risorsa idrica ai fini irrigui e di bonifica si attua tramite interventi per l'adeguamento delle opere di bonifica al fine di un più razionale utilizzo delle acque irrigue, incoraggiando interventi innovativi per il contenimento dei consumi e dei costi di produzione. A tal fine si intende predisporre il Programma regionale di bonifica e un piano «grandi opere di bonifica» comprendente progetti ad elevata importanza tecnica e economica con significative ricadute sul territorio e l'assetto idraulico e riduzione dei costi gestionali; essi possono interessare più comprensori di bonifica o, all'interno di uno stesso comprensorio, avere impatti di elevata rilevanza. Nel settembre 2001 si svolgerà un convegno internazionale su questi temi.

- Protezione, sviluppo e gestione del territorio, del paesaggio rurale e delle superfici forestali comporta molteplici iniziative di salvaguardia, gestione e valorizzazione delle superfici, delle produzioni forestali sia dal punto di vista produttivo (filiera bosco-legno) e dei servizi che paesaggistico, sfruttando la polifunzionalità del bosco e creando dei polmoni verdi sfruttabili da parte della collettività non solo nelle tradizionali zone montane. Le azioni verranno esplicitate in un programma triennale forestale. Grande rilevanza assume il progetto di costituire 10 foreste di pianura, aree verdi naturali con funzioni ambientali, paesaggistiche e occupazionali. Verranno inoltre redatte alcune proposte di riqualificazione integrata di territori agro forestali nell'area di Malpensa, del Cremonese, Bresciano e Mantovano in collaborazione con l'Azienda Regionale Foreste e Consorzi di Bonifica.

- La valorizzazione e gestione della fauna selvatica e della fauna ittica si inserisce in un discorso globale di salvaguardia e sviluppo dei territori rurali e forestali. Nel 2001 si prevede di rinnovare la normativa quadro di settore, coniugando gli aspetti legati alla conservazione ed alla tutela delle specie con l'esercizio della caccia e della pesca.

 

 

3.2 Le dotazioni finanziarie 2001

Con riferimento ai principi dell'efficacia, della trasparenza, della semplificazione, della velocità di risposta alle istanze del settore e del pieno utilizzo di tutte le risorse, le disponibilità del Bilancio 2001 sono state convogliate sul nucleo di priorità esplicitate nei documenti di programmazione.

È da sottolineare la particolare ristrettezza della manovra finanziaria per il 2001 (sia in parte corrente che in capitale) a seguito dei vincoli posti dalla legge Finanziaria nazionale.

La Tabella 2 relativa al bilancio regionale di previsione 2001 esplicita le dotazioni di risorse articolate per obiettivo gestionale e segnala la quota di pagamenti a carico del piano finanziario del Piano di Sviluppo Rurale. Complessivamente la manovra finanziaria mette a disposizione del sistema agroforestale 214,5 miliardi di Lire (110,79 milioni di euro). Di questi, circa 100 miliardi (51,73 milioni di euro) saranno gestiti dalle Amministrazioni Provinciali e dalle Comunità Montane in base ai conferimenti di funzioni della L.R. 11/98.

Agli Enti locali inoltre sono destinati 21 miliardi di Lire (10,8 milioni di euro) per le spese di gestione legate al trasferimento delle funzioni.

Sempre tramite il PSR, ma non compresi nel bilancio regionale verranno erogati circa 157 miliardi di Lire (81,03 milioni di euro) composti da quote comunitarie e statali, alle imprese agricole che hanno assunto negli anni scorsi impegni pluriennali di tipo agro-ambientale e agro-forestale (Reg. (CE) n. 2078/92 e Reg. (CE) n 2080/92). Se alle risorse pubbliche si aggiunge la quota di investimenti privati connessi alle misure del PSR nel 2001 le disponibilità 2001 superano i 400 miliardi di Lire (200 milioni di euro) (tabella 3).

Occorre infine segnalare che nel corso del 2001 troverà compimento l'assegnazione alla Regione delle risorse già a disposizione del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali per gli anni 2000 e 2001 in conseguenza del completamento del trasferimento alle Regioni delle competenze in agricoltura (con il cosiddetto «DPCM Agricoltura»). Si tratterà di risorse per un ammontare di circa 50 miliardi di lire (25,85 milioni di euro) per ciascuno dei 2 anni, che saranno destinati a copertura delle spese per i controlli funzionali per il bestiame e per la rimanente parte al sostegno delle politiche di settore per il raggiungimento dei risultati previsti dagli obiettivi gestionali regionali.

Inoltre, la legge finanziaria dello Stato per il 2001 destina all'agricoltura risorse per finalità diverse, quali ad es. i programmi interregionali, che verranno gestite dalla Regione e utilizzate, pur nel rispetto dei vincoli di trasferimento fissati dallo Stato, in coerenza con gli obiettivi definiti dalla propria programmazione.

In relazione alla gestione delle risorse finanziarie, occorre sottolineare che l'attuazione del PSR è sottoposta ad una serie di vincoli fondamentali posti dalla Commissione Europea e dalle norme di gestione del FEAOG-Garanzia, lo strumento di cofinanziamento europeo. Gestione amministrativa e finanziaria sono normate nel dettaglio da Regolamenti comunitari che impongono agli Stati Membri l'attivazione di sistemi integrati di gestione e controllo ai quali i differenti soggetti coinvolti devono uniformarsi. Il mancato riconoscimento delle spese da parte della C.E. per il non rispetto delle regole si tradurrà automaticamente in un costo per il bilancio dell'amministrazione responsabile dell'eventuale mancanza. Inoltre, le stringenti regole di gestione finanziaria del FEAOG-G non permettono errori nella tempistica della spesa, che comporterebbero una immediata perdita di risorse. L'unicità delle procedure utilizzate per le misure del PSR e per gli aiuti aggiuntivi permetterà di innalzare il livello di efficienza della spesa e di garantire il rispetto della tempistica comunitaria per il pieno utilizzo delle risorse disponibili.

Va inoltre ricordato che le azioni regionali, in attuazione della L.R. n. 7/2000, che escono dal quadro degli interventi definiti dal Piano di Sviluppo Rurale, per essere operative, devono essere preventivamente sottoposte all'approvazione della Commissione Europea ai sensi delle norme sugli aiuti di stato.

L'insieme dei vincoli e delle opportunità posti all'intervento pubblico in agricoltura dall'appartenenza all'Unione Europea, stanno alla base delle scelte e del quadro operativo delineato per il 2001, un quadro che coinvolge e stimola l'azione congiunta della rete delle amministrazioni lombarde e del comparto agricolo nel suo complesso.

Tabella 2 - Bilancio di previsione 2001 (L.R. n. 5/2001) - (EURO)

Tabella 2 - Bilancio di previsione 2001 (L.R. n. 5/2001) - (LIRE)

Tabella 3 - Finanziamenti per l'agricoltura lombarda 2001 - (EURO)

Tabella 3 - Finanziamenti per l'agricoltura lombarda 2001 - (LIRE)

 

 

Allegati

Gli obiettivi gestionali per l'anno 2001

Gli obiettivi specifici che la Regione si è data per il periodo 2000-2005 sono stati dettagliati in obiettivi gestionali che puntualizzano le azioni che la Regione vuole promuovere per il 2001.

Nelle schede che seguono vengono riportati, per ogni obiettivi specifico:

1. gli obiettivi gestionali di riferimento

2. le modalità di attuazione degli interventi;

3. i risultati attesi per effetto delle attività regionali;

4. gli strumenti normativi di spesa regionale, nazionale e/o comunitario ai quali sono raccordate le risorse.

Per quanto riguarda i soggetti coinvolti nella modalità di attuazione degli interventi, si rimanda a quanto precisato relativamente all'articolazione delle funzioni tra i diversi livelli amministrativi come previsto dalla L.R. n. 11/98.

 

 

Obiettivo specifico 3.4.1. - Rafforzamento della competitività delle filiere agricole e agroalimentari

Obiettivo gestionale 2001-2003 DPEFR 2001-2003 

Modalità di intervento 

Risultati 

Strumenti normativi 

3.4.1.1. Interventi per lo sviluppo  

Il suddetto obiettivo si realizza attraverso le misure del  

- Applicazione delle misure 

- L.R. n.7/2000 

multifunzionale e l'adeguamento e 

PSR: 1.1 - 1.2 - 1.7 e 3.21 che prevedono aiuti agli 

inerenti la nuova programmazione 

- Art. 4, 1, 

tecnologico delle imprese agricole 

investimenti per le aziende agricole, ed ai giovani 

agricola 2001/2002 e completa 

lettere a) b) c)  

dell'agroindustria 

agricoltori che si insediano in una impresa agricola; 

utilizzazione delle risorse previste 

e) g) i) 

 

inoltre, vengono concessi aiuti alle imprese che 

dal piano finanziario 2001 

- Art. 6, 1 

 

sostengono investimenti per migliorare le condizioni 

- Attivazione dei tavoli di  

- Art. 8, 2 

 

di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. 

concertazione per la filiera latte e vitivinicola 

- Reg. (CE) n. 1257/99 Misure 

 

La misura 1.1 relativa agli investimenti nelle aziende  

 

PSR 1.1 - 1.2 -  

 

agricole è stata integrata con disposizioni specifiche a 

 

1.7 - 3.21 

 

sostegno di imprese in stato di crisi a seguito di 

 

- D.lgs 173/98 

 

provvedimenti obbligatori di abbattimento per la 

 

 

 

presenza di capi colpiti da BSE. 

 

 

 

La misura 3.21, relativa alla ricostruzione del paesaggio agricolo danneggiato da disastri naturali, per il 2001 è rivolta a fronteggiare i danni ai vigneti causati della flavescenza dorata della vite. 

 

 

 

Le misure 1.1 e 1.2 e 3.21 saranno integrate, con risorse regionali, da aiuti di stato aggiuntivi. 

 

 

 

Ulteriori risorse finanziarie potranno derivare da assegnazioni statali che saranno veicolate di norma con le medesime procedure delle misure del Piano di Sviluppo rurale. 

 

 

 

 

 

 

3.4.1.2 Sviluppare ed innovare le  

Il suddetto obiettivo si attua attraverso la  

- Predisposizione notifica alla  

- L.R. n. 7/2000 

strategie di gestione finanziaria 

predisposizione degli strumenti per l'attuazione delle 

Commissione Europea delle 

- Art. 4, comma 

delle imprese 

azioni riferite ai seguenti articoli della L.R. 7/2000: 

relative circolari attuative della 

3 

 

- art. 4, comma 3 - Cooperative di garanzia e consorzi 

L.R. n. 7/2000 

- Art. 16 

 

fidi 

 

- Art. 21 

 

- art. 16 - Sostegno alle imprese agricole in difficoltà 

 

 

 

- art. 21 - Programmazione negoziata, contratti 

 

 

 

territoriali 

 

 

3.4.1.3 Gestione e sviluppo  

L'obiettivo si realizza con l'applicazione della L.R. n.  

- Integrazione nel Sistema  

- L.R. n.  

dell'anagrafe zootecnica regionale 

7/2000 art. 2 che prevede l'istituzione dell'anagrafe 

Informativo Agricolo della 

7/2000, art. 2 

 

regionale delle imprese agricole e silvo-pastorale. 

Regione Lombardia (SIARL) 

- Reg. (CE) n. 

 

L'anagrafe degli allevamenti si pone come 

dell'anagrafe informatizzata 

1254/99 OCM 

 

sottoinsieme specifico dell'anagrafe generale delle 

bovina per le aziende compatibili 

carni bovine 

 

imprese 

con lo stesso 

- Reg. (CE) n. 

 

 

- Utilizzo dell'anagrafe per la 

1760/2000 di 

 

 

verifica di compatibilità dei capi 

istituzione 

 

 

oggetto di premio dell'OCM 

dell'anagrafe 

 

 

- Sviluppo del SIARL in funzione dell'integrazione con l'anagrafe informatizzata bovina 

degli allevamenti bovini 

 

 

- Verifica dell'attività prevista dalla Convenzione stipulata dalle D.D.G.G. Agricoltura e Sanità con l'Associazione Regionale Allevatori della Lombardia (ARAL) 

 

3.4.1.4. Applicazione e gestione  

La Regione, per il raggiungimento dell'obiettivo, si  

- Emanazione delle circolari  

- Reg. (CE) n.  

tecnico-amministrativa delle 

impegna a creare le condizioni adatte affinché le 

attuative inerenti le 

1253/99 OCM 

Organizzazioni Comuni di Mercato 

aziende agricole possano accedere alle risorse messe a 

Organizzazioni Comuni di 

Cereali 

 

disposizione della Comunità Europea, sia 

Mercato 

- Reg. (CE) n. 

 

organizzando la propria struttura interna per migliorare 

- Predisposizione del Piano 

1254/99 OCM 

 

e semplificare il rapporto con l'utenza, sia 

Regionale di ristrutturazione e 

Carni Bovine 

 

promuovendo le disposizioni comunitarie in ambito 

riconversione dei vigneti in 

- Reg. (CE) n. 

 

regionale 

attuazione dell'OCM vitivinicola 

1255/99 OCM 

 

 

- Assegnazione quote latte ai 

Latte e prodotti 

 

 

produttori lombardi 

lattiero-caseari 

 

 

 

- Reg. (CE) n. 3072/95 OCM Riso 

 

 

 

- Reg. (CE) n. 2200/96 OCM Ortofrutta 

 

 

 

- Reg. (CE) n. 1227/2000 OCM Vino 

 

 

Obiettivo specifico 3.4.2. - Il trasferimento e la condivisione dell'innovazione come fattore di competitività aziendale

Obiettivo gestionale 2002-2003 DPEFR 2001-2003 

Modalità di intervento 

Risultati 

Strumenti normativi 

3.4.2.1. Programma regionale di  

L'obiettivo, che viene sostenuto dall'art. 10, comma 1,  

- Predisposizione del Programma  

- L.R. n. 7/2000  

ricerca 

lettera b) della L.R. n. 7/2000, viene realizzato dalla 

Regionale di Ricerca in campo 

art. 10 comma 

 

Regione secondo le modalità previste dal comma 4 che 

agricolo 

1, lettera b) 

 

prevede l'attuazione diretta da parte della Regione di 

- Predisposizione del Piano Stralcio 

comma 4 

 

progetti ed azioni, ovvero l'affidamento di azioni ad 

2001 per l'attuazione del 

 

 

organismi terzi, anche in forma compartecipata. 

Programma Regionale di Ricerca 

 

 

Gli obiettivi del programma della ricerca regionale 

- Attuazione del Piano Stralcio 

 

 

avranno la finalità di colmare i fabbisogni conoscitivi 

2001 del Programma Regionale di 

 

 

per gli ambiti tematici che sono normati dalla L.R. 7/2000, o che sono corrispondenti a leggi specifiche ancora vigenti, come quella della caccia, della pesca e della bonifica. 

Ricerca 

 

3.4.2.2. Divulgazione ed assistenza  

L'attività regionale per il conseguimento dell'obiettivo  

- Realizzazione di progetti regionali  

- L.R. n. 7/2000,  

tecnica e formazione professionale 

si esplicherà: 

di assistenza tecnica, di 

art. 10, comma 

in campo agricolo 

- nella attuazione delle relative misure del PSR (misura 

informazione e di formazione dei 

1, lettera b), c), 

 

c (1.3), n (1.14), l (1.12)) per le quali sono previsti 

tecnici. 

d) 

 

aiuti di stato aggiuntivi derivanti da risorse regionali;  

- Coordinamento attività trasferite 

- comma 5 

 

- nella promozione e coordinamento delle azioni di 

alle Province (assistenza tecnica e 

- Reg. (CE) n. 

 

assistenza tecnica di interesse regionale e nel 

informazione di livello Provinciale; 

1257/99 - PSR 

 

coordinamento dei piani provinciali 

formazione degli addetti) 

misure c (1.3), 

 

 

 

n(1.14), l (1.12) 

3.4.2.3. Ricerca e sperimentazione  

L'obiettivo, sostenuto dall'art. 10, comma 1, lettera b)  

- Predisposizione di linee operative  

- L.R. n. 7/2000  

anche nel settore delle tecnologie 

della L.R. n. 7/2000, viene realizzato dalla Regione in 

per la ricerca nel campo delle 

art. 10, comma 

innovative e delle biotecnologie 

armonia con il Programma regionale della ricerca e 

biotecnologie 

1, lettera b), 

 

con gli indirizzi della ricerca regionale ed europea, e 

- Attuazione degli accordi di 

comma 3, 

 

secondo le modalità previste dai comma 3 e 4, con 

programma per l'attivazione del 

comma 4 

 

specifiche risorse di bilancio per l'anno 2001. 

«Polo Tecnologico di Lodi» 

 

 

Il piano della ricerca e sperimentazione, che si colloca 

- Programma per le ricerche con 

 

 

nell'ambito del più ampio piano di ricerca regionale, si 

elevato contenuto tecnologico 

 

 

occupa in modo particolare di individuare azioni 

 

 

 

specifiche volte alla ricerca e sperimentazione delle 

 

 

 

tecnologie innovative e biotecnologiche nel settore agricolo. 

 

 

 

In questo ambito verrà valorizzata l'esperienza del Polo tecnologico di Lodi. 

 

 

3.4.2.4. Attività fitosanitaria 

La Direzione Generale Agricoltura si propone un  

- Implementazione delle  

 

 

potenziamento del servizio specialistico fitopatologico 

strumentazioni tecniche degli uffici 

 

 

attraverso: 

di controllo del Servizio 

 

 

- una revisione dell'attività svolta in campo 

Fitosanitario Regionale presso 

 

 

fitosanitario con l'obiettivo di semplificare le 

l'aerostazione di Malpensa e 

 

 

procedure di autorizzazione e controllo fitosanitario; 

ridefinizione delle procedure di 

 

 

- il posizionamento del Servizio fitosanitario regionale 

controllo fitosanitario 

 

 

quale supporto tecnico specialistico per la tutela 

- Predisposizione degli strumenti 

 

 

fitosanitaria delle produzioni e come erogatore di 

normativi regionali per l'attuazione 

 

 

servizi a supporto delle imprese nelle fasi di produzione, commercializzazione ed export di vegetali 

delle attività del Servizio fitosanitario Regionale 

 

 

e prodotti vegetali. 

 

 

 

 

Obiettivo specifico 3.4.3. - Sostegno ai processi di commercializzazione e promozione dei prodotti sui mercati nazionali ed esteri

Obiettivo gestionale 2001-2003 DPEFR 2001-2003 

Modalità di intervento 

Risultati 

Strumenti normativi 

3.4.3.1. Valorizzazione e  

L'obiettivo si attua tramite l'applicazione della misura  

- Attuazione del programma operativo  

- L.R. n.  

promozione dei prodotti lombardi 

m (1.13) del PSR. La misura m (1.13) è finalizzata allo 

per lo sviluppo della certificazione di 

7/2000, art. 9 

 

sviluppo della commercializzazione dei prodotti 

nuovi prodotti a denominazione di 

- Reg. (CE) n. 

 

agricoli di qualità, alla standardizzazione delle loro 

origine nonché delle produzioni 

1257/99 - 

 

caratteristiche merceologiche e la loro presentazione 

biologiche e sulla certificazione e 

PSR Misure 

 

ed alla promozione di tali prodotti presso il 

tracciabilità della carne bovina. 

m (1.13) 

 

consumatore. 

 

 

3.4.3.2. Capacità di penetrazione e consolidamento dei prodotti lombardi sui mercati esteri 

L'obiettivo si realizza attua tramite l'attuazione del «Piano triennale della promozione del settore agroalimentare lombardo 2000 - 2002» predisposto in  

- Definizione ed avvio di un programma operativo finalizzato ad aumentare la capacità di penetrazione  

- L.R. n. 7/2000, artt. 7 - 8 - 9 

 

ottemperanza a quanto previsto dalla L.R. n. 11/98 art.  

dei prodotti agricoli lombardi nei 

- L.R. n.  

 

3, comma 1, lettera l 

mercati esteri 

11/98, 

 

 

- Creazione di un apposito spazio 

art. 3 - Piano 

 

 

espositivo all'interno dell'aeroporto intercontinentale di Malpensa 

triennale di promozione del settore agroalimen-tare lombardo 2000 - 2002 approvato con Delib.G.R. 7/2733 del 18/12/2000 

3.4.3.3. Commercializzazione dei prodotti lombardi 

L'obiettivo si realizza attraverso la definizione di apposite misure per migliorare e razionalizzare i circuiti di commercializzazione e di espandere il  

- Predisposizione di un progetto integrato riguardante l'applicazione alla promozione e  

- L.R. n. 7/2000, Artt. 8 - 9 

 

mercato dei prodotti di qualità 

commercializzazione dei prodotti 

- Reg. (CE) n. 

 

 

agro-alimentari degli strumenti della 

1257/99 - 

 

 

new-economy 

PSR Misure g 

 

 

- Creazione di una «Rete Verde» costituita dal collegamento informatico di 10.000 aziende agricole tra loro e con gli enti pubblici e privati impegnati nel settore agricolo 

(1.7) e m (1.13) 

 

 

- Incentivare la nascita di siti Internet e portali dedicati all'commerce nel settore agro-alimentare anche mediante la riorganizzazione dei prodotti agricoli lombardi 

 

 

 

Obiettivo specifico 3.4.4. - Gestione diretta delle politiche comunitarie di supporto al settore agricolo e agroalimentare

Obiettivo gestionale 2002-2003 DPEFR 2001-2003 

Modalità di intervento 

Risultati 

Strumenti normativi 

3.4.4.1. Attivazione dell'Organismo  

L'obiettivo si realizza con l'applicazione dell'art. 15,1  

- Predisposizione e attuazione della  

- Reg. (CE)  

Pagatore Regionale 

lettera a) della L.R. n. 7/2000 che prevede la 

struttura operativa dell'organismo 

n. 1258/99 

 

costituzione di un organismo pagatore regionale che si occupi dell'erogazione, contabilizzazione e rendicontazione dei pagamenti effettuati agli utenti nell'ambito degli adempimenti connessi alla gestione degli aiuti e degli interventi comunitari 

pagatore regionale 

- D.to L.vo 165/99 

 

 

 

 

3.4.4.2. Potenziamento del Sistema  

L'obiettivo si attua con l'applicazione della L.R. n.  

- Implementazione del sistema al fine di  

- L.R. n.  

Informativo Agricolo della Regione 

11/98 

supportare le attività dell'istituendo 

11/98 

Lombardia 

- art. 3 lettera r) 

organismo pagatore regionale 

- art. 2 

 

- art. 2 comma 5; 

- Gestione del sistema dei contributi in 

comma 5 

 

che prevedono che la Regione gestisca e implementi il 

ambito agricolo tramite procedure 

- art. 3 

 

sistema informativo agricolo in accordo con il sistema 

informatizzate e utilizzo di sistemi GIS 

lettera r) 

 

informativo agricolo nazionale e con quelli attivati 

 

 

 

presso le camere di commercio. 

 

 

3.4.4.3. Riforma degli Enti  

Il Piano Regionale di Sviluppo prevede che la Regione  

- Progetto di legge di riforma degli Enti  

- PRS 

strumentali regionali che operano nel settore agricolo 

promuova la riforma sostanziale degli enti strumentali che si attuerà attraverso l'approvazione di un progetto di legge «Nuova organizzazione delle funzioni strumentali in materia agricola e silvo-pastorale» 

strumentali regionali che operano nel settore agricolo 

- Piano Agricolo Triennale regionale 

3.4.4.4. Coordinamento dei livelli  

La Giunta Regionale identifica due strumenti di  

- Attivazione dei Tavoli di  

- L.R.  

istituzionali 

concertazione permanente tra gli enti e le 

concertazione ai sensi della L.R. 11/98 

11/98, art. 7 

 

organizzazioni professionali (OP) che operano in  

per stabilire i criteri di riparto delle 

- L.R. n.  

 

campo agricolo: 

risorse finanziarie, le procedure di 

7/2000, art. 

 

Il Tavolo Istituzionale per le politiche agricole (L.R. 

erogazione della spesa e le modalità 

3 

 

11/98 art. 7) composto da: 

attuative delle Leggi di spesa regionali 

 

 

- Assessore regionale all'agricoltura 

- Attivazione del sistema di 

 

 

- Assessori provinciali all'agricoltura 

monitoraggio delle risorse finanziarie  

 

 

- Presidenti delle Comunità Montane 

trasferite agli Enti Locali 

 

 

Il Tavolo Agricolo regionale (L.R. 7/2000 art. 3) composto da: 

 

 

 

- Presidente della Giunta Regionale 

 

 

 

- Assessore regionale all'agricoltura 

 

 

 

- Presidente delle OP agricole 

 

 

 

- Rappresentante dell'Unioncamere 

 

 

 

L'attivazione di questi Tavoli, è presupposto per la creazione di una reale rete di amministrazioni e soggetti economici che operano tra loro connessi in un unico sistema, nel rispetto delle caratteristiche e delle specificità locale operando una reale sinergia degli interventi sul territorio. 

 

 

3.4.4.5. Programmazione agricola 

In applicazione della L.R. 11/98 art. 6, la Regione  

- Predisposizione del Programma  

- L.R.  

 

definisce il Piano Agricolo Triennale ed annualmente 

operativo annuale 

11/98, art. 6 

 

definisce i programmi operativi in coerenza con il 

- Attivazione LEADER+ 

- Documen- 

 

documento di programmazione economico-finanziaria 

 

to di 

 

regionale (DFEFR). 

 

Program- 

 

In attuazione dei regolamenti CE vengono definiti i 

 

mazione 

 

Documenti di programmazione per l'utilizzo dei Fondi Comunitari 

 

Economico-Finanziaria Regionale (DPEFR) 

 

 

 

- Reg. (CE) n. 1260/99 

3.4.4.6. Attuazione del Piano di Sviluppo Rurale e coordinamento tecnico amministrativo e  

Le Misure del PSR sono attivate con atti della giunta regionale che definiscono tra l'altro i beneficiari, le tipologie di intervento, l'entità degli aiuti, le  

- Manuale Controlli e Sanzioni previa emanazione del Decreto Ministeriale relativo alla materia 

- Reg. (CE) n. 1257/99 

monitoraggio economico- 

condizioni, le priorità, le procedure ed i controlli. 

- Monitoraggio delle misure previste dal 

 

finanziario di ogni misura del PRS 

La Regione è responsabile verso la CE dell'esecuzione  

Piano di Sviluppo Rurale 

 

 

del programma stesso, e sottoposta a monitoraggio e 

- Realizzazione di un Programma di 

 

 

controllo tramite procedure stabilite congiuntamente 

Divulgazione e Informazione relativo 

 

 

tra CE e Regione 

all'attuazione del Piano di Sviluppo 

 

 

 

Rurale 

 

 

 

Obiettivo specifico 3.4.5. - Adeguamento tecnologico e funzionale delle modalità di impiego della risorsa idrica a fini irrigui e di bonifica

Obiettivo gestionale 2001-2003 DPEFR 2001-2003 

Modalità di intervento 

Risultati 

Strumenti normativi 

3.4.5.1. Programma regionale di Bonifica e Piano «Grandi opere di Bonifica» 

L'obiettivo si attua con l'applicazione della misura q (3.17) dei PSR «gestione delle risorse idriche in agricoltura» che prevede la realizzazione e la manutenzione di opere idrauliche e di opere a servizio del sistema idraulico-territoriale da parte dei consorzi di bonifica. 

- Predisposizione del programma regionale di bonifica comprendente un piano «grandi opere di bonifica» 

- Reg. (CE) n. 1257/99 - PSR misura q (3.17) 

 

La priorità degli interventi verrà stabilita sulla base di un programma predisposto dalla Regione. 

 

 

 

Le misure del PSR saranno integrate da aiuti di stato aggiuntivi con risorse regionali. 

 

 

3.4.5.2. Funzioni esercitate dai Consorzi di Bonifica 

In ottemperanza a quanto previsto dalla L.R. 11/98, art. 3 lettera o), la Regione ha il compito di effettuare controlli e di vigilare sull'attività dei Consorzi di bonifica. 

- Controllo del rispetto della normativa vigente da parte dei Consorzi di Bonifica 

- L.R. 11/98, art. 3 lettera o) 

 

 

 

- L.R. 59/84 

3.4.5.3. PdL Norme in materia di  

Revisione della normativa oggi vigente (L.R. 59/84  

- Progetto di legge in materia 

 

bonifica ed irrigazione di riordino della bonifica e regolamento di contabilità dei Consorzi di Bonifica 

«Riordino dei consorzi di bonifica»), in conformità con le misure del PSR e con la legge di riordino delle competenze regionali e conferimento di funzioni in materia di agricoltura (L.R. 11/98) 

- Applicazione del nuovo regolamento di contabilità dei Consorzi di bonifica 

 

 

 

Obiettivo specifico 3.4.6. - Protezione, sviluppo e gestione del territorio, del paesaggio rurale e delle superfici forestali

Obiettivo gestionale 2002-2003 DPEFR 2001-2003 

Modalità di intervento 

Risultati 

Strumenti normativi 

3.4.6.1. Iniziative di salvaguardia  

L'obiettivo si attua con l'applicazione delle misure h  

- Progetto di fattibilità dell'Osservatorio  

- L.R. n.  

gestione e valorizzazione delle 

(2.8) e i (2.9) del PSR che prevedono aiuti agli 

bosco-legno 

7/2000, 

superfici e delle produzioni forestali 

imboschimenti e agli interventi rivolti ad una corretta 

- Presentazione archivio e proposta di 

art. 11 

 

gestione del bosco sia a fini naturalistico-ambientale 

gestione del catasto dei piani di 

comma 2, 

 

che produttivi e commerciali, nonché un monitoraggio 

assestamento 

artt. 24 e 

 

ambientale delle risorse forestali tramite inventari, 

- Attivazione della misura 2.9 del PSR 

25 

 

carte forestali ed il catasto delle opere di sistemazione 

- Redazione di una proposta operativa 

- Reg. 

 

idraulico-forestali. La misura i (2.9) del PSR sarà 

Progetto Grandi Foreste e avvio di un 

(CE) n. 

 

integrata da aiuti di stato aggiuntivi con risorse 

progetto 

1257/99 

 

regionali. 

 

PSR 

 

Inoltre la L.R. 7/2000 art. 11 comma 2 prevede la costituzione di un osservatorio del comparto bosco-legno, a supporto della programmazione forestale, con funzione di indagare sulla struttura del comparto forestale regionale e sugli effetti delle politiche di settore poste in essere dalla regione 

 

misure h (2.8) e i (2.9) 

3.4.6.2. Difesa del patrimonio  

L'obiettivo si attua con l'applicazione della misura i  

- Redazione delle direttive tecniche  

- L.R. n.  

boschivo dalle avversità biotiche, 

(2.9) del PSR che prevede espressamente la 

inerenti il settore forestale 

7/2000, 

abiotiche e dagli incendi boschivi 

ricostruzione e il ripristino delle superfici danneggiate 

- Realizzazione di almeno il 70% dei 

art. 24 e 

 

da avversità biotiche e abiotiche e gli interventi per la 

lavori inerenti la nuova dorsale Radio 

25 

 

prevenzione, l'avvistamento e l'estinzione degli 

 

- Reg. 

 

incendi boschivi. 

 

(CE) n. 

 

La misura del PSR sarà integrata da aiuti di stato aggiuntivi con risorse regionali 

 

1257/99 - PSR misura i (2.9) 

 

 

 

- L.R. 11/98 art. 3 lettera p) 

3.4.6.3. Sviluppo della agricoltura  

L'obiettivo si attua con: 

- Creazione di un sistema informativo  

- L.R.  

montana e degli alpeggi e 

- l'applicazione della misura e (2.5) Zone svantaggiate 

alpeggi 

7/2000, 

valorizzazione delle imprese 

e zone soggette a vincoli ambientali del PSR che 

- Stesura di un piano regionale degli 

art. 23 

agricole di montagna 

prevede l'attribuzione di una compensazione 

alpeggi 

«Interventi 

 

monetaria per gli agricoltori che operano in zone 

- Attivazione misure del settore agro 

a sostegno 

 

svantaggiate. La misura è integrata da aiuti di stato 

silvo-pastorale del PSR e dell'art. 23 L.R. 

dell'agrico 

 

aggiuntivi con risorse regionali 

n. 7/2000 

l-tura di 

 

- l'attuazione dell'art. 23 della L.R. 7/2000, con 

 

montagna 

 

attribuzione alle Comunità montane di risorse 

 

» 

 

finanziarie per la realizzazione di azioni dirette allo sviluppo del sistema produttivo agricolo ed agro-alimentare montano. 

 

- Reg. (CE) n. 1257/99 -  

 

Per questo verranno ripartite risorse del bilancio regionale tra gli enti ai quali è stata conferita funzione in materia di sviluppo dell'agricoltura montana, 

 

PSR misura e (2.5) 

 

secondo la L.R. 11/98, in base ai loro effettivi 

 

 

 

fabbisogni di spesa. 

 

 

 

 

Obiettivo specifico 3.4.7. - Valorizzazione e gestione della fauna selvatica e della fauna ittica

Obiettivo gestionale 2001-2003 DPEFR 2001-2003 

Modalità di intervento 

Risultati 

Strumenti normativi 

3.4.7.1. Valorizzazione, gestione e protezione della fauna selvatica  

In applicazione della L.R. 26/93 «Norme per la protezione della fauna selvatica e disciplina delle  

- Monitoraggio per la gestione venatoria e la conservazione della fauna omeoterma 

- L.R. 26/93 

omeoterma 

attività venatorie e della L.R. 11/98 alle province a cui  

- Avvio di progetti riguardanti lo studio, 

 

 

sono state trasferite le competenze in materia di 

la valorizzazione e la tutela della fauna 

 

 

caccia, spetta il compito di attuare una corretta 

selvatica 

 

 

programmazione dell'attività venatoria nel rispetto 

 

 

 

della tutela della fauna e dell'equilibrio ambientale. 

 

 

 

Rimangono di competenza regionale le azioni di coordinamento dell'attività venatoria quali: la convocazione della consulta faunistico-venatoria regionale, la determinazione dell'indice massimo di densità venatoria, del calendario venatorio, nonché la ricerca e la divulgazione in campo faunistico ed il risarcimento dei danni causati agli agricoltori dalla fauna selvatica. 

 

 

3.4.7.2. Valorizzazione, gestione e protezione dell'ittiofauna 

In applicazione della L.R. 25/82 «Norme per tutela e l'incremento della fauna ittica e disciplina dell'attività  

- Attivazione dello strumento comunitario di sostegno al settore pesca  

- L.R. 25/82 

 

pescatoria» e della L.R. 11/98 alle province, a cui sono  

professionale e acquacoltura 

 

 

state trasferite le competenze in materia di pesca, 

- Avvio di progetti per la valorizzazione e 

 

 

spetta il compito di disciplinare nell'ambito del suo 

la tutela della fauna ittica 

 

 

territorio l'esercizio dell'attività piscatoria nel rispetto 

 

 

 

dell'equilibrio biologico e ambientale e ai fini della 

 

 

 

tutela della produzione naturale e dell'incremento della 

 

 

 

fauna ittica. La Regione esercita le sue funzioni 

 

 

 

nell'ambito del coordinamento regionale delle attività 

 

 

 

relative al settore come le riunioni della consulta 

 

 

 

regionale della pesca, il riconoscimento delle 

 

 

 

associazioni dei pescatori dilettanti, la stesura della 

 

 

 

carta delle vocazioni ittiche; inoltre le attività di 

 

 

 

ricerca e di sperimentazione del CRIAP (centro 

 

 

 

ricerche idrobiologiche applicate alla pesca) 

 

 

 

rimangono di competenza regionale 

 

 

3.4.7.3. Approvazione delle leggi di riforma riguardanti le materie della  

Revisione della normativa oggi vigente (L.R. 26/93 «Norme per la protezione della fauna selvatica e  

- Assistenza all'iter di approvazione dei P.D.L. 

 

caccia e della pesca 

disciplina delle attività venatorie» e L.R. 25/82 «Norme per tutela e l'incremento della fauna ittica e disciplina dell'attività pescatoria»), in conformità con la normativa nazionale e comunitaria e con la legge di riordino delle competenze regionali e conferimento di funzioni in materia di agricoltura (L.R. 11/98) 

- Riforma del settore faunistico-venatorio e del settore della pesca