Settore: | Codici regionali |
Regione: | Lazio |
Materia: | 3. sviluppo economico |
Capitolo: | 3.9 formazione professionale |
Data: | 20/06/2006 |
Numero: | 347 |
§ 3.9.21 – D.G.R. 20 giugno 2006, n. 347.
Sistema formativo regionale. Obbligo formativo e percorsi di istruzione e formazione professionale. Triennio 2006/2007, 2007/2008, 2008/2009.
(B.U. 29 luglio 2006, n. 21 – S.O. n. 6).
LA GIUNTA REGIONALE
Visti:
- La
- La
- La
- Il
- La
- La
- La propria
- La propria
- La propria
- La propria
Considerato che, nelle more dell'emanazione dei decreti legislativi attuativi della delega di cui alla
Atteso che i Tavoli di concertazione e confronto con le Parti sociali e con le Amministrazioni provinciali, hanno espresso parere favorevole al completamento del riordino e dell'organizzazione del sistema formativo regionale, in linea con quanto già intrapreso e realizzato, secondo le direttive riportate nel documento allegato alla presente delibera, che ne costituisce parte integrante e sostanziale;
Preso atto che il riordino e l'organizzazione del sistema formativo regionale, avviene nella prospettiva di una nuova ed organica determinazione degli assetti giuridici e regolamentari del sistema educativo di istruzione e di formazione professionale, nell'ambito del quale l'attuale quadro normativo è quindi assunto in via transitoria, quale riferimento per la prosecuzione dei percorsi formativi.
Considerato che
- allo stato attuale, il sistema formativo regionale, in relazione ad una utenza potenziale e con riferimento alla singola annualità 2006/2007, è sostenuto con le seguenti risorse, già deliberate con
Descrizione |
2006/2007 |
Roma |
81,18% |
|||
|
|
Frosinone |
6,14% |
|||
Fondi Regionali per Obbligo formativo |
€ 21.378.000,00 |
Rieti |
2,52% |
|||
Fondi Statali per Obbligo formativo |
€ 10.222.000,00 |
Latina |
5,84% |
|||
Totale fondi per Obbligo Formativo |
€ 31.600.000,00 |
Viterbo |
4,32% |
|||
|
100,00% |
|||||
|
|
- a seguito di esigenze rilevate dalle Amministrazioni provinciali, la competente struttura ha provveduto allo stanziamento di un finanziamento aggiuntivo per singola Provincia, come di seguito riportato nel totale e nella quota di competenza 2006/2007:
Provincia |
Atto |
Importo complessivo |
Importo di competenza |
||
|
|
|
annulità di riferimento |
||
Roma |
|
€ |
720.000,00 |
€ |
- |
Frosinone |
|
€ |
1.163.361,00 |
€ |
387.787,00 |
Rieti |
|
€ |
1.312.778,28 |
€ |
437.592,76 |
Latina |
|
€ |
1.191.000,00 |
€ |
317.000,00 |
Viterbo |
|
€ |
2.666.792,00 |
€ |
974.200,00 |
Tenuto conto
- che allo stato attuale è necessaria l'approvazione di linee guida e direttive alle Amministrazioni provinciali nell'ottica di una continuità amministrativa per il triennio 2006/2007, 2007/2008, 2008/2009, fermo restando le risorse già deliberate e stanziate con
- che al finanziamento dell'iniziativa regionale sperimentale per i percorsi di istruzione e formazione professionale provvedono le risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le risorse regionali;
- che per l'annualità 2006/2007 le risorse sono già state assegnate alle Amministrazioni provinciali con D.G.R. n. 544/2004 e con le successive delibere di finanziamento aggiuntivo, per gli importi di seguito indicati in dettaglio:
Provincia |
Fondi di cui alla D.G.R. n. |
Finanziamento aggiuntivo |
TOTALE |
|||||
|
544/2004 |
annualità di riferimento |
|
|||||
Roma |
€ |
25.652.880,00 |
€ |
- |
€ |
25.652.880,00 |
||
Frosinone |
€ |
1.940.240,00 |
€ |
387.787,00 |
€ |
2.328.027,00 |
||
Rieti |
€ |
796.320,00 |
€ |
437.592,76 |
€ |
1.233.912,76 |
||
Latina |
€ |
1.845.440,00 |
€ |
317.000,00 |
€ |
2.162.440,00 |
||
Viterbo |
€ |
1.365.120,00 |
€ |
974.200,00 |
€ |
2.339.320,00 |
||
Totale |
€ |
31.600.000,00 |
€ |
2.116.579,76 |
€ |
33.716.579,76 |
Ritenuto necessario
- confermare le risorse di cui sopra per le successive annualità 2007/2008, 2008/2009 con apposito atto, sulla base dei finanziamenti statali attribuiti;
- stabilire che, come da accordi intervenuti tra l'Assessorato regionale Istruzione, Diritto allo studio e Formazione e le Amministrazioni provinciali in data 30 maggio 2006, queste ultime possono avanzare richieste di assegnazione di ulteriori risorse aggiuntive rispetto a quelle di cui sopra, al termine delle iscrizioni e commisurate agli effettivi e documentabili bisogni emersi;
- stabilire che la Direzione Regionale Istruzione, Formazione e Diritto allo Studio, come da accordi sopra citati, si impegna a far fronte a tali richieste nei limiti delle disponibilità finanziarie aggiuntive;
Ritenuto di dover provvedere in merito
Esperita la concertazione con le Parti Sociali
All'unanimità
DELIBERA
1. di approvare le linee guida e direttive alle Amministrazioni provinciali nell'ottica di una continuità amministrativa per il triennio 2006/2007, 2007/2008, 2008/2009, riportate nel documento allegato alla presente delibera, che ne costituisce parte integrante e sostanziale (allegato A);
2. di confermare per le successive annualità 2007/2008 e 2008/2009, fermo restando finanziamenti statali attribuiti, le risorse già stanziate per l'annualità 2006/2007, comprensive del finanziamento aggiuntivo per la quota di competenza dell'annualità di riferimento, come di seguito riportato in dettaglio:
Provincia |
Fondi di cui alla D.G.R. n. |
Finanziamento aggiuntivo |
TOTALE |
|||||
|
544/2004 |
annualità di riferimento |
|
|||||
Roma |
€ |
25.652.880,00 |
€ |
- |
€ |
25.652.880,00 |
||
Frosinone |
€ |
1.940.240,00 |
€ |
387.787,00 |
€ |
2.328.027,00 |
||
Rieti |
€ |
796.320,00 |
€ |
437.592,76 |
€ |
1.233.912,76 |
||
Latina |
€ |
1.845.440,00 |
€ |
317.000,00 |
€ |
2.162.440,00 |
||
Viterbo |
€ |
1.365.120,00 |
€ |
974.200,00 |
€ |
2.339.320,00 |
||
Totale |
€ |
31.600.000,00 |
€ |
2.116.579,76 |
€ |
33.716.579,76 |
3. di stabilire che, come da accordi sopravvenuti tra l'Assessorato regionale Istruzione, Diritto allo Studio e Formazione e le Amministrazioni provinciali in data 30 maggio 2006, le Amministrazioni provinciali possono avanzare richieste di assegnazione di ulteriori risorse aggiuntive rispetto a quelle di cui sopra, al termine delle iscrizioni e commisurate agli effettivi e documentabili bisogni emersi;
4. di stabilire che la Direzione Regionale Istruzione, Formazione e Diritto allo Studio, come da accordi sopra citati, si impegna a far fronte a tali richieste nei limiti delle disponibilità finanziarie aggiuntive;
5. di dare atto che all'impegno e all'erogazione delle somme di cui sopra, si provvederà con atti successivi della Direzione Regionale Istruzione, Formazione e Diritto allo Studio;
6. di stabilire che la presente delibera completa del documento allegato, sia pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, e diffusa attraverso il sito www.sirio.regione.lazio.it
ALLEGATO A
Indirizzi e linee-guida per le province in materia di attività formative, relative ai percorsi di istruzione e formazione professionale, per assolvere il diritto dovere all'istruzione e formazione
Triennio 2006/2007 - 2007/2008 - 2008/2009
Premessa
Nella prospettiva di una nuova e organica determinazione degli assetti giuridici e regolamentari del sistema educativo di istruzione e di formazione, l'attuale quadro normativo è assunto quale riferimento per la prosecuzione, in via transitoria, dei percorsi formativi sperimentali.
Tale orientamento è volto, in primo luogo, ad assicurare l'offerta formativa dei percorsi di istruzione e formazione professionale per cui famiglie e studenti hanno espresso l'opzione per l'anno scolastico 2006/2007; in secondo luogo, l'offerta di corsi di formazione professionale di durata biennale - percorsi formativi utilizzabili per il conseguimento di qualifiche professionali da parte dei giovani tra 16 e 18 anni con competenze riconoscibili come crediti formativi.
Tutti i soggetti abilitati all'erogazione dei servizi formativi, in base ai requisiti definiti dal sistema regionale per ottemperare al diritto-dovere d'istruzione e formazione per 12 anni, potranno offrire corsi di qualifica di durata triennale, nonché corsi di qualifica di durata inferiore, destinati ai giovani in possesso di crediti formativi riconosciuti.
Le presenti linee-guida conservano validità fino alla definizione di un diverso e nuovo quadro ordinamentale del sistema di istruzione e formazione.
Per promuovere la massima attenzione alla prevenzione della dispersione scolastica e per rafforzare i percorsi degli studenti dell'istruzione superiore nonché per favorire il successo formativo nei percorsi di formazione professionale, saranno attivate azioni di orientamento e di riorientamento in collaborazione tra le istituzioni scolastiche e quelle formative.
Gli studenti che avranno frequentato il primo anno del triennio, cambiando il quadro ordinamentale nazionale, rientrano nel sistema nazionale dell'istruzione in relazione ai crediti formativi riconoscibili.
1. Quadro delle azioni formative
I percorsi svolti in ambito del Diritto dovere di cui al
a) Percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale, realizzati in integrazione tra le Istituzioni scolastiche ed i Centri di Formazione Professionale mediante lo strumento giuridico della convenzione, attraverso la coprogettazione dei percorsi stessi e la reciproca collaborazione nell'iter formativo, con condivisione delle modalità di attuazione della valutazione e riconoscimento dei crediti.
Tali crediti consentono agli allievi di realizzare passaggi tra percorsi diversi e tra i due "sottosistemi" Istruzione-Formazione assicurandone così una sostanziale integrazione. Tali percorsi portano all'acquisizione di una qualifica professionale riconosciuta a livello nazionale e corrispondente almeno al secondo livello europeo (
b) Percorsi di durata inferiore al triennio, realizzati nei Centri di Formazione Professionale con modalità sperimentali o di alternanza e rivolti a giovani con licenza media che hanno un'età pari o superiore ai 16 anni, per assicurare l'inclusione e l'acquisizione della qualifica professionale da parte di quei giovani che hanno già maturato, nei percorsi scolastici e formativi, crediti formativi riconoscibili.
2. Percorsi Triennali di Istruzione e Formazione Professionale
2.1. Obiettivi
Tali progetti sperimentali dovranno tendere al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- accrescere, nella dimensione di prevenzione/contrasto della dispersione scolastica nel quadro dell'esercizio effettivo del diritto per tutti all'istruzione/formazione, la platea dei giovani che completano il conseguimento del successo formativo in un'ottica di occupabilità;
- esercitare il diritto-dovere nei corsi di istruzione e formazione professionale, nonché, in via transitoria, anche in percorsi triennali con l'acquisizione, al termine del triennio, di una qualifica professionale riconosciuta a livello nazionale;
- coprogettare percorsi curriculari triennali, per consentire che anche il sistema istruzione possa certificare l'avvenuta acquisizione della qualifica professionale coerente con il livello di standards minimi previsti dalla normativa;
- definire un sistema di certificazione delle competenze, intermedio e finale, che consenta il reciproco riconoscimento;
- attivare un sistema condiviso di monitoraggio e di valutazione di efficacia che, tra l'altro, consenta la comparabilità della sperimentazione sulla integrazione di sistemi in campo nazionale e favorisca la definizione di standard formativi e professionali da assumere a riferimento;
- verificare modelli e percorsi di innovazione didattica, metodologica, organizzativa che coinvolgano i sistemi dell'istruzione e della formazione professionale;
- promuovere un approccio sistemico di impianto/controllo/verifica del processo da attivare;
- condividere e sperimentare efficaci ed efficienti soluzioni innovative nel campo della metodologia, della didattica, dell'organizzazione, anche ai fini della costruzione di un sistema di certificazione e riconoscimento reciproco dei crediti formativi;
- favorire l'acquisizione di strumenti che si concretizzino in piani didattici e formativi che consentano il conseguimento degli obiettivi relativi all'acquisizione di conoscenze, capacità, abilità e competenze proprie della formazione professionale, con possibili passaggi e rientri tra i due percorsi;
- favorire l'acquisizione e/o il potenziamento di specifiche competenze nel campo dell'orientamento, del riorientamento e del rapporto costruttivo con le famiglie.
2.2. Destinatari
I destinatari della sperimentazione sono tutti i giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni, che abbiano titolo ad iscriversi al 1° anno della scuola secondaria superiore ed, in particolare, gli allievi che hanno terminato il 1° ciclo di istruzione e ne facciano richiesta.
2.3. Impostazione generale
Nelle sue linee fondamentali, il percorso si caratterizza per:
- flessibilità (stipula di convenzioni autonome tra Istituti ed Enti, struttura modulare, Unità Formative Capitalizzabili, certificazione e riconoscimento reciproco dei crediti, accordi particolari nella reciproca messa a disposizione di risorse professionali e materiali);
- forte personalizzazione (moduli di orientamento e riorientamento, di recupero, di approfondimento, integrativi per gli eventuali passaggi tra istruzione e formazione, di rinforzo per allievi in situazione di disagio, anche provenienti da altri paesi, piani individualizzati per allievi in situazione di handicap);
- forte integrazione tra il sistema dell'istruzione e della formazione professionale (coprogettazione e reciproco riconoscimento di crediti, anche ai fini di successivi gradi di istruzione/formazione);
- efficacia (analisi iniziale dei bisogni formativi, adozione di misure di accompagnamento, personalizzazione dell'intervento formativo, tutoraggio, adozione di metodologie attive, di criteri per il monitoraggio e per le verifiche, reti di scuole, rapporto con le famiglie e con il territorio, sistema dei crediti);
- trasferibilità e riproducibilità (documentazione organica e sistematica delle esperienze, anche per via telematica, azioni di orientamento nella scuola di base, informazioni agli utenti, conferenze di servizio con i Dirigenti scolastici della Regione.
Per l'approfondimento di tali caratteristiche si rinvia ai successivi paragrafi.
2.4. Figure professionali di riferimento
Sono previste le qualifiche ed i profili professionali indicati nel repertorio regionale, nonché le figure professionali già sperimentate negli anni formativi 2003-2004, 2004-2005, 2005-2006, la cui conferma è da verificare sulla base dell'analisi della domanda formativa territoriale.
2.5. Durata e articolazione generale
Il percorso è caratterizzato da una durata triennale di 3.150 ore complessive secondo una impostazione didattica rispondente alle esigenze degli allievi.
Nel corso del primo anno è maggiore il valore ponderale delle ore assegnate allo sviluppo delle competenze di base; negli anni successivi aumenta progressivamente l'incidenza dei tirocini e delle ore dedicate allo sviluppo delle competenze professionali.
2.6. Obiettivi formativi
Al termine del triennio, stante la normativa vigente, gli allievi conseguiranno una qualifica professionale riconosciuta a livello nazionale e corrispondente almeno al secondo livello europeo (
2.7. Attività di stage e/ tirocinio
Sono possibili attività di tirocinio:
- orientativo;
- di supporto all'apprendimento e di validazione del percorso.
È invece obbligatoria l'attività di tirocinio formativo, con l'apporto anche di tutor aziendali inseriti nell'azione formativa.
Le modalità di organizzazione sono indicate nella progettazione del singolo percorso.
2.8. Personalizzazione del percorso formativo
Sono previste attività individualizzate, con un'incidenza temporale fino al 15% del monte ore complessivo, per l'approfondimento, per il recupero, o per il sostegno ad allievi, anche provenienti da altri paesi, in particolari difficoltà sociali, culturali o personali, o per moduli di attività culturale e sportiva, o moduli finalizzati a passaggi intra e inter sistemici.
Per gli allievi disabili sono previste figure di sostegno e sono formulati piani di formazione individualizzati, allegati alle singole convenzioni, di cui fanno parte integrante. La partecipazione dei disabili deve essere garantita da condizioni di accoglienza, di accessibilità e strumentazione adeguata per assicurare la piena integrazione e personalizzazione dell'intervento formativo.
2.9. Metodologie didattiche adottate
Le metodologie privilegiate saranno quelle attive: per compiti reali, per centri di interesse, per lavoro interattivo e di gruppo, per problem solving.
Sono inoltre previste iniziative per singoli problematiche, quali:
- sportello per la rilevazione dei bisogni formativi dei partecipanti in rapporto agli obiettivi;
- consulenza progettuale;
- relazioni e lezioni frontali in numero strettamente necessario;
- gruppi di lavoro misti;
- dibattiti;
- simulazione di casi;
- reports.
2.10. Competenze in esito al percorso formativo
L'articolazione del percorso dovrà garantire l'acquisizione di:
- competenze di base, per le quali vanno previste attività formative sui principali temi della cultura, della società e delle scienze contemporanee anche in chiave storica e vanno sviluppate le capacità comunicative linguistiche (sia nella lingua italiana che in quella straniera), con una più ampia incidenza temporale nel monte ore del primo anno;
- competenze comuni ai macrosettori professionali quali informatica e sicurezza ed igiene sul lavoro;
- competenze tecnico-professionali specifiche, relative al profilo e al livello professionale individuato nel progetto. L'incidenza ponderale delle attività formative relative a queste ultime competenze sarà crescente nel corso del triennio.
Le cosiddette competenze trasversali (diagnosi, decisione, comunicazione, lavoro di gruppo e di rete, per progetti, per apprendimento organizzativo, ecc.) saranno sviluppate in tutte le aree e in tutti i momenti della formazione.
2.11. Criteri e modalità della valutazione periodica e finale
Tutti i momenti di valutazione rifletteranno l'approccio proprio della formazione professionale, integrando la valutazione formale degli apprendimenti con la "valutazione autentica" che riflette le esperienze di apprendimento reale con valorizzazione della metodologia della prova professionale intesa come "capolavoro".
La valutazione dovrà essere effettuata per ogni modulo formativo, con relativa registrazione sul libretto formativo dell'allievo dei crediti acquisiti.
2.12. Monitoraggio e valutazione dei risultati
Tutta l'attività sperimentale viene ad essere inserita in un quadro organico di monitoraggio e di assistenza tecnica sia a fini di verifica della sua efficacia sia per possibile trasferibilità dei risultati in base ad indicatori da sperimentare, utili tra l'altro per la definizione di standard professionali e formativi omogenei.
Il Monitoraggio e l'assistenza tecnica si avvarranno di necessarie competenze specialistiche che assicurino carattere di scientificità anche agli strumenti della rilevazione.
A livello regionale il monitoraggio e la valutazione dell'esperienza sono curati dal Comitato Paritetico di coordinamento.
2.13. Numero allievi per singolo corso
Il numero medio degli studenti coinvolti per singolo corso è di circa 20, con un minimo di 18; sarà facoltà delle Amministrazioni provinciali, laddove esigenze motivate lo richiedano, modificare tali numeri, anche in base ai parametri di spesa previsti e ad eventuali azioni di riparametrazione.
2.14. Istituzioni formative e scolastiche coinvolte
Possono aderire ed attuare il progetto tutte le Agenzie Formative (Enti), le cui Sedi (Centri di Formazione Professionale) siano accreditate per la macrotipologia "Obbligo Formativo" ed in regola con le normative vigenti. Esse devono essere in possesso dei requisiti previsti dall'articolo 5 della
Possono inoltre attuare i suddetti percorsi i Centri afferenti alle Amministrazioni provinciali e comunali, nel rispetto delle normative vigenti in materia, nonché della Nota della Regione Lazio n. 38594 del 29 marzo 2006.
I partenariati tra istituzioni scolastiche ed enti potranno essere promossi dalla direzione generale dell'USR del Lazio, d'intesa con l'Assessorato all'istruzione e formazione della Regione Lazio, e le Province sulla base del criterio della territorialità e della coerenza con i settori professionali in cui si attua la sperimentazione. L'adesione al progetto sarà espressa con delibera dei competenti organi collegiali.
2.15. Organi responsabili del progetto e dei percorsi
Concorrono alla responsabilità del progetto il Gruppo di coprogettazione, istituito congiuntamente tra istituzione scolastica ed Ente di formazione cui fa capo il CFP sede di attività del corso, in esecuzione della Convenzione sottoscritta tra le parti.
In particolare, il gruppo di coprogettazione paritetico è presieduto congiuntamente da Dirigente Scolastico e Direttore del CFP; è costituito da docenti della Scuola e dai formatori del Centro e, in misura del 50% delle due componenti e rappresentativi di tutte le aree formative (umanistica, scientifica, tecnologico-professionale) di cui è costituito il percorso.
Il gruppo è responsabile:
a) della coprogettazione iniziale, e cioè:
- della definizione dei livelli di apprendimento connessi alle competenze finali di base, comuni, professionali specifiche per i profili professionali indicati al punto 2.10;
- della concreta organizzazione del percorso (articolazione interna delle Unità Formative Capitalizzabili);
- della individuazione delle modalità di verifica degli apprendimenti, in coerenza con quanto previsto dal Protocollo d'Intesa;
b) della gestione organizzativa in funzione dell'adattamento alla persona degli interventi formativi, con un uso flessibile della risorsa tempo, nell'ambito della incidenza temporale prevista dallo sviluppo annuale.
Del gruppo di coprogettazione che, per i compiti assegnati, funge anche da comitato scientifico, possono essere membri anche i docenti del gruppo didattico e i tutors.
Il documento che esprime la coprogettazione e che contiene tutti gli elementi sopra indicati è allegato alla convenzione e ne fa parte integrante.
Il gruppo provvede altresì alle eventuali modifiche nell'attuazione dei percorsi che si renderanno necessarie in itinere, in coerenza con l'eventuale quadro normativo che si dovesse definire a livello nazionale e regionale. Dei percorsi sono corresponsabili i soggetti firmatari della convenzione.
La responsabilità dei percorsi è degli Enti di Formazione cui appartengono i CFP, sede di attività del corso, nel rispetto della Convenzione sottoscritta tra le parti.
Nell'ambito puramente didattico, il gruppo didattico, costituito da formatori del CFP e docenti dell'Istituto Scolastico, curerà:
- le verifiche degli apprendimenti e la certificazione delle competenze acquisite nelle UFC;
- la registrazione delle competenze certificabili sul Libretto formativo personale dell'allievo, firmato dal Direttore dell'Ente di Formazione e/o dal Dirigente scolastico.
Tutors
Per il supporto alle attività degli allievi sono individuati per ogni gruppo classe mediamente n. 2 tutors, di cui 1 dell'Ente di formazione e 1 dell'Istituzione scolastica. L'individuazione dei tutors sarà effettuata rispettivamente dal Direttore del CFP e dal Dirigente Scolastico, su proposta del collegio dei docenti, non solo in base alla disponibilità manifestata ma anche al possesso di titoli ed esperienze documentabili nel campo dell'orientamento e del supporto agli allievi.
I tutors curano le misure di accompagnamento e di supporto:
- orientamento e riorientamento;
- rapporti con le famiglie e con il territorio;
- azioni di sostegno e di supporto per allievi in difficoltà.
Figure di sostegno per allievi disabili
Nel progetto sarà prevista la presenza, ove necessario, di figure di sostegno per allievi disabili, per le quali sarà previsto un finanziamento specifico nell'ambito delle risorse disponibili.
2.16. Tipologia delle risorse professionali impiegate e loro requisiti
Operatori della Formazione Professionale in possesso dei requisiti previsti dal relativo Contratto Collettivo di Lavoro degli Operatori della Formazione Professionale del 25 ottobre 2002 ed eventuali docenti presso le Istituzioni Scolastiche di secondo grado.
2.17. Requisiti delle strutture formative sede dei corsi
Le strutture formative sede dei corsi coincidono con le sedi accreditate per la macrotipologia "obbligo formativo" nella formazione professionale regionale.
Compete all'Ente di formazione professionale che ha stipulato la convenzione con l'Istituzione Scolastica fornire le garanzie in materia di sicurezza, di responsabilità civile e di misure antinfortunistiche per tutti gli operatori della formazione e per gli allievi.
Sono possibili accordi autonomi nelle singole convenzioni circa il reciproco uso di sedi e strutture, ai fini della funzionalità didattica, nel rispetto della normativa sull'accreditamento regionale.
2.18. Misure di accompagnamento
a) Accoglienza
Obiettivi delle misure di accoglienza:
- conoscenza della persona;
- valorizzazione delle sue esperienze e relativi vissuti di tipo culturale e sociale;
- riconoscimento dei crediti in ingresso;
- formazione del gruppo - classe e integrazione in esso;
- conoscenza del contesto formativo, dei suoi attori e delle sue regole;
- definizione o assunzione consapevole del progetto formativo;
- delineazione di un "patto formativo".
b) Valutazione dei crediti in entrata
All'inizio di ogni percorso nella fase di accoglienza, attraverso un bilancio delle risorse personali in grado di evidenziare i crediti formali, informali e non formali posseduti dagli allievi, si delinea il percorso formativo personalizzato.
c) Orientamento e riorientamento
Obiettivi delle misure di orientamento:
- acquisire un quadro di riferimento, in chiave orientativa, del modello formativo e del settore di riferimento;
- consentire alla persona di essere soggetto attivo nella costruzione e realizzazione del proprio progetto personale/professionale;
- favorire l'individuazione del percorso più coerente con interessi, attitudini e competenze personali, consentendo eventualmente all'allievo una seconda possibilità di scelta e aiutandolo a riorientarsi.
2.19. Passaggi
Agli allievi è garantita in ogni fase del percorso la possibilità di passaggi tra il sistema dell'istruzione e della formazione professionale in entrambe le direzioni. A tal fine sono previste iniziative didattiche di raccordo a loro sostegno.
Gli eventuali passaggi sono disposti su richiesta di chi esercita la potestà genitoriale sui minori.
Le azioni di riorientamento sono supportate da specifiche attività di consulenza e sostegno a cura dei tutors e degli orientatori.
2.20. Personalizzazione del percorso
Per gli allievi in situazione di disagio personale e sociale, anche provenienti da altri paesi, sono previste azioni di supporto e/o di recupero nell'ambito della quota oraria destinata alla personalizzazione del percorso.
Per gli allievi disabili sono previste figure di sostegno e sono formulati piani di formazione individualizzati, allegati alle singole convenzioni, di cui fanno parte integrante.
2.21. Misure di sistema
a) Coinvolgimento delle istituzioni scolastiche.
Le istituzioni scolastiche che aderiscono alla sperimentazione sono coinvolte nelle fasi e nelle attività previste dal progetto, illustrate precedentemente e in seguito.
L'attività di informazione alle famiglie e raccolta di adesioni al percorso sperimentale avvengono ad opera del CFP in collaborazione con le Istituzioni Scolastiche.
Anche le Istituzioni scolastiche si faranno comunque promotrici di azioni di informazione e di orientamento sul territorio, indirizzate anche alla scuola di base, circa l'arricchimento dell'offerta formativa costituito dal percorso sperimentale, mediante apposite conferenze di servizio per i dirigenti scolastici e incontri con gli utenti e le loro famiglie.
Nella loro autonomia Enti e Istituzioni Scolastiche sottoscriventi le singole convenzioni coprogetteranno la concreta articolazione, organizzazione e gestione degli specifici percorsi, adattando le proposte dei percorsi in coerenza con la struttura già indicata, onde permettere il confronto e il monitoraggio della sperimentazione e la sua riproducibilità.
2.22. Certificazione e riconoscimento dei crediti
L'accreditamento delle competenze di ingresso degli allievi e la certificazione delle competenze intermedie e finali avverranno facendo riferimento all'accordo della Conferenza Unificata del 28 ottobre 2004 e ai suoi allegati; lo stesso sarà a cura del gruppo didattico e sarà firmata dal Direttore del CFP e dal Dirigente Scolastico.
La registrazione delle competenze sarà fatta sul Libretto formativo personale dell'allievo.
La certificazione avrà valore regionale e costituirà credito riconosciuto reciprocamente per i passaggi tra i sistemi e intrasistemici.
2.23. Informazione statistica
Le Convenzioni dovranno prevedere modalità comuni di raccolta dei dati ed informazioni statistiche sull'attività svolta, con particolare riguardo alla frequenza ed ai risultati dell'attività formativa, che verranno trasmesse periodicamente, sulla base delle indicazioni che verranno successivamente fornite dalla Regione.
2.24. Monitoraggio delle attività e valutazione dei risultati a livello regionale
Il monitoraggio della sperimentazione, la valutazione di efficienza e di efficacia avvengono sulla base delle indicazioni del Comitato paritetico di coordinamento regionale e secondo le indicazioni nazionali.
Sono oggetto di monitoraggio:
- il modello formativo;
- le metodologie e le prassi didattiche;
- la regolarità dei percorsi;
- il successo formativo;
- le caratteristiche dell'eventuale abbandono;
- la soddisfazione dell'utenza;
- gli esiti professionali;
- le caratteristiche e gli atteggiamenti dei docenti.
Vengono attivati gli organismi di indirizzo, monitoraggio e valutazione ai sensi dell'"Accordo quadro per la realizzazione dall'anno scolastico 2003-04 di un'offerta formativa sperimentale di istruzione e formazione professionale...", approvato in data 19 giugno 2003 dalla Conferenza unificata e recepita dalla Regione Lazio con Det. 17 ottobre 2003, n. 2922 del Direttore.
3. Percorsi di durata inferiore al triennio, realizzati nei Centri di Formazione Professionale, e rivolti all'inclusione e all'acquisizione della qualifica professionale da parte di quei giovani che hanno già maturato, nei percorsi scolastici e formativi, crediti formativi riconoscibili.
3.1. Obiettivi
Tali progetti dovranno tendere al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- accrescere, nella dimensione di prevenzione/contrasto della dispersione scolastica nel quadro dell'esercizio effettivo del diritto per tutti all'istruzione/formazione, la platea dei giovani che completano il conseguimento del successo formativo in un'ottica di occupabilità;
- esercitare il diritto-dovere nei corsi di istruzione e formazione professionale, con l'eventuale acquisizione di una qualifica professionale statale;
- definire un sistema di certificazione delle competenze, intermedio e finale, che consenta il reciproco riconoscimento;
- attivare un sistema condiviso di monitoraggio e di valutazione di efficacia che, tra l'altro, consenta la comparabilità della sperimentazione sulla integrazione di sistemi in campo nazionale e favorisca la definizione di standard formativi e professionali da assumere a riferimento;
- verificare modelli e percorsi di innovazione didattica, metodologica, organizzativa che coinvolgano i sistemi dell'istruzione e della formazione professionale;
- promuovere un approccio sistemico di impianto/controllo/verifica del processo da attivare;
- condividere e sperimentare efficaci ed efficienti soluzioni innovative nel campo della metodologia, della didattica, dell'organizzazione, anche ai fini della costruzione di un sistema di certificazione e riconoscimento reciproco dei crediti formativi;
- favorire l'acquisizione di strumenti che si concretizzino in piani didattici e formativi che consentano il conseguimento degli obiettivi relativi all'acquisizione di conoscenze, capacità, abilità e competenze proprie della formazione professionale, con possibili passaggi e rientri tra i due percorsi;
- favorire l'acquisizione e/o il potenziamento di specifiche competenze nel campo dell'orientamento, del riorientamento e del rapporto costruttivo con le famiglie.
3.2. Destinatari
I destinatari sono i giovani di età compresa tra i 16 e i 18 anni, in possesso di licenza media, che hanno maturato crediti formativi riconosciuti e vogliono completare il percorso del diritto-dovere di formazione per conseguire una qualifica professionale. Possono iscriversi ai corsi biennali i giovani di età compresa tra i 15 e i 18 anni qualora non avessero optato per i percorsi triennali.
3.3 Impostazione generale
Nelle sue linee fondamentali, il percorso si caratterizza per:
- flessibilità (struttura modulare, Unità Formative Capitalizzabili, certificazione e riconoscimento dei crediti);
- forte individualizzazione (moduli di orientamento e riorientamento, di recupero, di approfondimento, integrativi per gli eventuali passaggi tra istruzione e formazione, di rinforzo per allievi in situazione di disagio, anche provenienti da altri paesi, piani individualizzati per allievi in situazione di handicap);
- efficacia (analisi iniziale dei bisogni formativi, adozione di misure di accompagnamento, personalizzazione dell'intervento formativo, tutoraggio, adozione di metodologie attive, di criteri per il monitoraggio e per le verifiche, rapporto con le famiglie e con il territorio, sistema dei crediti);
- trasferibilità e riproducibilità (documentazione organica e sistematica delle esperienze, anche per via telematica, informazioni agli utenti).
3.4 Figure professionali di riferimento
Sono previste le qualifiche ed i profili professionali indicati nel repertorio regionale, nonché le figure professionali già sperimentate negli anni formativi 2003-2004, 2004-2005, 2005-2006, la cui conferma è da verificare sulla base dell'analisi della domanda formativa territoriale.
3.5 Durata e articolazione generale
I percorsi hanno durata annuale o biennale, con un numero di ore non inferiore alle 1000 annuali, secondo una impostazione didattica rispondente alle caratteristiche, agli stili di apprendimento ed alle esigenze degli allievi.
Ferma restando l'attenzione allo sviluppo delle competenze di base, trattandosi degli anni terminali del percorso del diritto-dovere saranno progressivamente aumentati i tirocini e le ore dedicate allo sviluppo delle competenze professionali.
3.6. Obiettivi formativi
Al termine del percorso, stante la normativa vigente, gli allievi potranno conseguire una qualifica professionale relativa ai settori individuati secondo quanto detto nel punto 3.4.
3.7. Attività di stage e/ tirocinio
Sono possibili attività di tirocinio:
- orientativo;
- di supporto all'apprendimento e di validazione del percorso.
Tali attività sono obbligatorie per i percorsi in alternanza.
È invece obbligatoria l'attività di tirocinio formativo, con l'apporto anche di tutor aziendali inseriti nell'azione formativa.
Le modalità di organizzazione sono indicate nella progettazione del singolo percorso, fermo restando per l'attività di stage-tirocinio un monte-ore minimo del 20% dell'intero percorso (30% per i percorsi in alternanza).
3.8. Personalizzazione del percorso formativo
Sono previste attività individualizzate, con un'incidenza temporale fino al 15% del monte ore complessivo, per l'approfondimento, per il recupero, o per il sostegno ad allievi, anche provenienti da altri paesi, in particolari difficoltà sociali, culturali o personali, o per moduli di attività culturale e sportiva, o moduli finalizzati a passaggi intra e inter sistemici.
Per gli allievi disabili sono previste figure di sostegno e sono formulati piani di formazione individualizzati, allegati alle singole convenzioni, di cui fanno parte integrante. La partecipazione dei disabili deve essere garantita da condizioni di accoglienza, di accessibilità e strumentazione adeguata per assicurare la piena integrazione e personalizzazione dell'intervento formativo. Per tali attività sarà previsto un finanziamento specifico nell'ambito delle risorse disponibili.
3.9. Metodologie didattiche adottate
Le metodologie privilegiate saranno quelle attive: per compiti reali, per centri di interesse, per lavoro interattivo e di gruppo, per problem solving.
Sono inoltre previste iniziative per singoli problematiche, quali:
- sportello per la rilevazione dei bisogni formativi dei partecipanti in rapporto agli obiettivi;
- consulenza progettuale;
- relazioni e lezioni frontali in numero strettamente necessario;
- gruppi di lavoro misti;
- dibattiti;
- simulazione di casi;
- reports.
3.10. Competenze in esito al percorso formativo
L'articolazione del percorso dovrà garantire l'acquisizione di:
- competenze di base, per le quali vanno previste attività formative sui principali temi della cultura, della società e delle scienze contemporanee anche in chiave storica e vanno sviluppate le capacità comunicative linguistiche (sia nella lingua italiana che in quella straniera);
- competenze comuni ai macrosettori professionali quali informatica e sicurezza ed igiene sul lavoro;
- competenze tecnico-professionali specifiche, relative al profilo e al livello professionale individuato nel progetto.
Le cosiddette competenze trasversali (diagnosi, decisione, comunicazione, lavoro di gruppo e di rete, per progetti, per apprendimento organizzativo, ecc.) saranno sviluppate in tutte le aree e in tutti i momenti della formazione.
3.11. Criteri e modalità della valutazione periodica e finale
Tutti i momenti di valutazione rifletteranno l'approccio proprio della formazione professionale, integrando la valutazione formale degli apprendimenti con la "valutazione autentica" che riflette le esperienze di apprendimento reale con valorizzazione della metodologia della prova professionale intesa come "capolavoro".
La valutazione dovrà essere effettuata per ogni modulo formativo, con relativa registrazione sul libretto formativo dell'allievo dei crediti acquisiti.
3.12. Monitoraggio e valutazione dei risultati
Tutta l'attività viene ad essere inserita in un quadro organico di monitoraggio e di assistenza tecnica sia a fini di verifica della sua efficacia sia per possibile trasferibilità dei risultati in base ad indicatori da sperimentare, utili tra l'altro per la definizione di standard professionali e formativi omogenei.
Il Monitoraggio e l'assistenza tecnica si avvarranno di necessarie competenze specialistiche che assicurino carattere di scientificità anche agli strumenti della rilevazione.
A livello regionale il monitoraggio e la valutazione dell'esperienza sono curati dal Comitato paritetico di coordinamento regionale.
3.13. Numero allievi per singolo corso
Il numero massimo degli studenti coinvolti per singolo corso è di 20, con un minimo di 18; sarà facoltà delle Amministrazioni provinciali, laddove esigenze motivate lo richiedano, modificare tali numeri, anche in base ai parametri di spesa previsti e ad eventuali azioni di riparametrazione.
3.14. Istituzioni formative coinvolte
Possono aderire ed attuare il progetto tutte le Agenzie Formative (Enti), le cui Sedi (Centri di Formazione Professionale) siano accreditate per la macrotipologia "Obbligo Formativo" ed in regola con le normative vigenti. Esse devono essere in possesso dei requisiti previsti dall'articolo 5 della
Possono inoltre attuare i suddetti percorsi i Centri afferenti alle Amministrazioni provinciali e comunali, nel rispetto delle normative vigenti in materia, nonché della Nota della Regione Lazio n. 38594 del 29 marzo 2006.
3.15. Tipologia delle risorse professionali impiegate e loro requisiti
Operatori della Formazione Professionale in possesso dei requisiti previsti dal relativo Contratto Collettivo di Lavoro degli Operatori della Formazione Professionale del 25 ottobre 2002.
3.16. Requisiti delle strutture formative sede dei corsi
Le strutture formative sede dei corsi coincidono con le sedi accreditate per la macrotipologia "obbligo formativo" nella formazione professionale regionale.
Compete all'Ente di formazione professionale fornire le garanzie in materia di sicurezza, di responsabilità civile e di misure antinfortunistiche per tutti gli operatori della formazione e per gli allievi.
3.17. Misure di accompagnamento
a) Accoglienza
Obiettivi delle misure di accoglienza:
- conoscenza della persona;
- valorizzazione delle sue esperienze e relativi vissuti di tipo culturale e sociale;
- riconoscimento dei crediti in ingresso;
- formazione del gruppo - classe e integrazione in esso;
- conoscenza del contesto formativo, dei suoi attori e delle sue regole;
- definizione o assunzione consapevole del progetto formativo;
- delineazione di un "patto formativo".
b) Valutazione dei crediti in entrata
All'inizio di ogni percorso nella fase di accoglienza, attraverso un bilancio delle risorse personali in grado di evidenziare i crediti formali, informali e non formali posseduti dagli allievi, si delinea il percorso formativo personalizzato.
c) Orientamento e riorientamento
Obiettivi delle misure di orientamento:
- acquisire un quadro di riferimento, in chiave orientativa, del modello formativo e del settore di riferimento;
- consentire alla persona di essere soggetto attivo nella costruzione e realizzazione del proprio progetto personale/professionale;
- favorire l'individuazione del percorso più coerente con interessi, attitudini e competenze personali, consentendo eventualmente all'allievo una seconda possibilità di scelta e aiutandolo a riorientarsi.
3.18. Informazione statistica
Le Agenzie formative e le Province forniscono periodicamente le informazioni statistiche sull'andamento ed i risultati dell'attività formativa, sulla base delle indicazioni che verranno successivamente fornite dalla Regione.
3.19. Monitoraggio delle attività e valutazione dei risultati a livello regionale
Il monitoraggio della sperimentazione, la valutazione di efficienza e di efficacia avvengono sulla base delle indicazioni del Comitato paritetico di coordinamento regionale.
Sono oggetto di monitoraggio:
- il modello formativo;
- le metodologie e le prassi didattiche;
- la regolarità dei percorsi;
- il successo formativo;
- le caratteristiche dell'eventuale abbandono;
- la soddisfazione dell'utenza;
- gli esiti professionali;
- le caratteristiche e gli atteggiamenti dei docenti.
4. Risorse finanziarie impiegate
L'intero sistema regionale della Formazione Professionale in età di Diritto-Dovere è sostenuta con risorse finanziarie a valere sui fondi regionali, sui fondi trasferiti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l'Obbligo Formativo, sui Fondi del Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca secondo il riepilogo seguente:
1 - Finanziamento per l'anno formativo 2006-2007. Fondi regionali.
Comprensivi delle risorse attribuite dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali
Viterbo |
€ 2.339.320,00 (fondi Obbligo formativo e finanziamenti aggiuntivi) |
Rieti |
€ 1.233.912,76 (fondi Obbligo formativo e finanziamenti aggiuntivi) |
Roma |
€ 25.652.880,00 (fondi Obbligo formativo e finanziamenti aggiuntivi) |
Latina |
€ 2.162.440,00 (fondi Obbligo formativo e finanziamenti aggiuntivi) |
Frosinone |
€ 2.328.027,00 (fondi Obbligo formativo e finanziamenti aggiuntivi) |
Totale |
€ 33.716.579,76 |
Dette somme sono comprensive anche della annualità di riferimento del finanziamento di cui al punto 2) e non comprendono gli stanziamenti per le attività ricorrenti in agricoltura.
2 - Fondi aggiuntivi/percorsi triennali per il triennio 2004-05; 2005-06; 2006-07
I relativi finanziamenti sono stati definiti per le singole Province con delibere di Giunta regionale specifiche:
-VT: |
|
€ 2.666.792,00 |
-RM: |
|
€ 720.000,00 |
-RI: |
|
€ 1.312.778,28 |
-LT: |
|
€ 1.191.000,00 |
-FR: |
|
€ 1.163.361,00 |
3 - M.I.U.R.
€ 2.368.000,00
I fondi MIUR sono riferiti al finanziamento del diritto-dovere. Stanziamento 2006. Il decreto, con le assegnazioni alle singole regioni, non è stato ancora firmato dal Ministro. Pertanto lo stanziamento per la Regione Lazio è da ritenersi non ancora assegnato.
4 - Le Province, inoltre, potranno rappresentare ulteriori specifiche richieste, su precisi, documentati e motivati fabbisogni formativi, che la Regione potrà finanziare anche ricorrendo alle risorse del FSE 2000-2006, Obiettivo 3.
Le risorse, infine, potranno essere rimodulate sulla base del numero di iscrizioni presentate nelle singole Province e delle disponibilità finanziarie della Regione.
Per la gestione e rendicontazione delle spese delle attività triennali sperimentali, si fa riferimento alle vigenti norme in materia previste per gli interventi inerenti l'obbligo formativo e ad eventuali aggiornamenti e adeguamenti delle stesse, attualmente in corso di rivisitazione e rielaborazione da parte della competente struttura.
Trattandosi di un servizio pubblico reso alla collettività - in particolare ai giovani in età di Diritto-Dovere - ed essendo gli Enti Gestori (non a scopo di lucro e istituiti ai sensi della