§ 3.9.1012 - D.G.R. 1 agosto 2003, n. 736 .
Legge n. 144/1999, art. 68, obbligo formativo. Legge n. 53/2003, percorsi di istruzione e formazione professionale. Triennio 2003/2004, [...]


Settore:Codici regionali
Regione:Lazio
Materia:3. sviluppo economico
Capitolo:3.9 formazione professionale
Data:01/08/2003
Numero:736

§ 3.9.1012 - D.G.R. 1 agosto 2003, n. 736 .

Legge n. 144/1999, art. 68, obbligo formativo. Legge n. 53/2003, percorsi di istruzione e formazione professionale. Triennio 2003/2004, 2004/2005, 2005/2006, direttive alle province.

(B.U. 30 settembre 2003, n. 27, S.O. n. 1.)

 

La Giunta regionale

SU PROPOSTA dell'Assessore alla Scuola, Formazione, Lavoro;

VISTA la legge regionale 25 febbraio 1992, n. 23, e successive modificazioni e integrazioni, concernente: Ordinamento della formazione professionale;

VISTA la legge regionale 6 agosto 1999, n. 14, concernente: Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo, in particolare l'articolo 159 relativo alle funzioni e compiti delle province in materia di formazione professionale;

VISTA la legge 5 ottobre 1999, n. 144, concernente: Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all'occupazione e della normativa che disciplina l'INAIL, nonché disposizioni per il riordino degli enti previdenziali, in particolare l'articolo 68 relativo all'obbligo di frequenza di attività formative;

VISTA la legge 28 marzo 2003, n. 53, concernente: Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e sui livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale;

ATTESO che, in attuazione del D.M. 25 maggio 2001, n. 166 - concernente disposizioni per l'accreditamento delle sedi operative dei soggetti che intendono attuare interventi di formazione professionale e/o di orientamento con il finanziamento pubblico -, con Delib.G.R. 21 novembre 2002, n. 1510, integrata e modificata con Delib.G.R. 20 dicembre 2002, n. 1687 sono state approvate le direttive per la istituzione dell'elenco delle sedi operative accreditate alla gestione di interventi di formazione ed orientamento finanziate con risorse pubbliche;

PRESO ATTO che le operazioni di accreditamento hanno avuto come scadenza il 30 aprile 2003;

CONSIDERATO:

- che con Delib.G.R. 2 agosto 2002, n. 1050 sono state approvate le direttive alle province per l'attività formativa per l'anno 2002/2003, con onere a valere sia sui fondi regionali sia sulle risorse rese disponibili nell'àmbito del P.O.R. Lazio Obiettivo 3 FSE 2000-2006, Misure A2 e B1, annualità 2002, 2003, 2004;

- che con Delib.G.R. 3 marzo 2003, n. 143 sono state approvate le direttive alle province per l'attuazione della sperimentazione dell'obbligo scolastico in percorsi triennali integrati dell'obbligo formativo regionale, attuativa del protocollo di intesa sottoscritto con il MIUR ed il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali in data 24 luglio 2002, approvato dalla Giunta regionale con Delib.G.R. 2 agosto 2002, n. 1169 con onere a valere sui fondi regionali esercizi 2003, 2004, 2005;

- che, per effetto dell'intervenuto accreditamento, le attività finanziate possono essere realizzate solo da soggetti le cui sedi operative risultino accreditate per la macrotipologia obbligo formativo e, per il cfp modello agenziale, orientamento;

- che, avute presente le indicazioni fornite dai funzionari della UE in sede di audit per la gestione del citato P.O.R. Lazio per le annualità 2000, 2001 e 2002 in ordine alle esigenze di destinare la Misura A2 non solo e non soltanto alle attività inerenti l'obbligo formativo;

- che, per effetto della scadenza del periodo di deroga concesso dalla UE, tutte le attività a valere sulle risorse del citato P.O.R. Lazio devono essere affidate attraverso procedure di evidenza pubblica;

- che, per sua natura, l'obbligo formativo richiede finanziamenti ancorati a logiche di servizio capaci di assicurare certezza e continuità al sistema;

- che, per effetto delle disposizioni di cui alla legge regionale n. 14 del 1999, art. 159, e di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 4, comma 2, la gestione delle attività di formazione professionale non rientra tra le competenze ascrivibili in capo ai comuni essendo la materia attribuita alle province;

CONSIDERATO, altresì, la difficoltà di ordine giuridico-amministrativo insite nel processo di ridefinizione della gestione delle attività di formazione professionale attualmente facenti capo ad alcune amministrazioni comunali, appare opportuno definire un congruo periodo di tempo entro il quale le amministrazioni provinciali e comunali coinvolte devono definire l'assetto gestionale in conformità alla normativa vigente;

TENUTO CONTO che, nelle more dell'emanazione dei decreti legislativi attuativi della delega di cui alla legge n. 53 del 2003, in sede di Conferenza Unificata Stato regioni e Autonomie locali, in data 19 giugno 2003 è stato approvato un Accordo quadro per l'attivazione di percorsi triennali di istruzione e formazione professionale, rispondenti a requisiti predefiniti, diretti al conseguimento di una qualifica professionale riconosciuta a livello nazionale e corrispondente almeno al secondo livello europeo (decisione del Consiglio 85/368/CEE);

PRESO ATTO che la modalità attuativa del percorso di istruzione e formazione professionale richiede la presenza di istituzioni formativa che, per dimensioni e per capacità organizzative e funzionali, siano comparabili e integrabili con le istituzioni scolastiche di riferimento così come risultano definite nell'àmbito del dimensionamento della rete scolastica di cui al D.P.R. 18 giugno 1998, n. 233;

PRESO ATTO, altresì, che per la individuazione delle istituzioni formative cui affidare la realizzazione del percorso triennale di istruzione e formazione professionale si provvede mediante procedura di gara ai sensi del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 157, cui sono ammessi a partecipare i soggetti che singolarmente o in forma consortile, di norma, siano titolari, ai sensi della direttiva di cui alla Delib.G.R. 21 novembre 2002, n. 1510 integrata e modificata con Delib.G.R. 20 dicembre 2002, n. 1687 di sede/i accreditata/e per la macrotipologia dell'obbligo formativo per almeno 30.000 ore annuali di formazione e una capacità formativa per almeno cinquecento allievi;

CONSIDERATA l'esigenza di assicurare la più ampia fruizione delle informazioni connesse con i percorsi triennali di istruzione e formazione professionale mediante la costante implementazione del sito internet specifico dedicato alle sperimentazioni attivato nell'àmbito del SIRIO, in esecuzione della Delib.G.R. n. 143/2003, cui provvede, ai sensi della convenzione sottoscritta in data 28 dicembre 1998, repertorio n. 4488, e scadente il 28 dicembre 2003, l'ADISU "La Sapienza", con una spesa aggiuntiva di € 100.000,00;

VISTO la proposta di direttive alle province, elaborate dalla competente struttura della Direzione regionale Formazione e politiche del lavoro;

TENUTO CONTO che nel corso delle riunioni congiunte del Comitato Istituzionale e della Commissione di Concentrazione rispettivamente del 14 e 21 luglio 2003 è emersa l'esigenza di integrare e modificare la predetta proposta recependo sia le indicazioni rappresentate dalle Amministrazioni provinciali sia quelle formulate unitariamente dalle Organizzazioni Sindacali;

ACQUISITO il parere del Comitato Istituzionale e della Commissione di concentrazione in seduta congiunta, di cui alla L.R. n. 38 del 1998, espresso nella seduta del 21 luglio 2003;

VISTO il testo di direttive alle province con il quale vengono recepiti gli emendamenti;

RITENUTO di dover provvedere in merito;

all'unanimità

Delibera

 

 

1. di approvare le direttive alle province per la gestione delle attività formative inerenti: legge n. 144/1999, art. 68 - Obbligo Formativo - Legge n. 53/2003 - Percorsi di istruzione e formazione professionale. Triennio 2003/2004 - 2004/2005 - 2005/2006", allegate alla presente delibera e della quale ne costituiscono parte integrante e sostanziale, per complessivi € 99.764.000,00 con onere così ripartito:

capitolo 

2003 

 

2004 

 

2005 

 

2006 

 

Totale 

 

F21106 

11.000.000 

 

11.000.000 

 

11.000.000 

 

 

 

33.000.000 

 

Totale Stato 

11.000.000 

 

11.000.000 

 

11.000.000 

 

 

 

33.000.000 

 

F21401 

199.863 

 

1.084.000 

 

0 

 

0 

 

1.283.863 

 

F21503 

100.137 

 

7.720.000 

 

20.600.000 

 

16.000.000 

 

43.420.137 

 

Totale Regione 

300.000 

 

8.804.000 

 

20.600.000 

 

16.000.000 

 

45.704.000 

 

A22101 

301.308,33 

 

1.894.291,67 

 

 

 

 

 

2.195.600 

 

A22102 

1.205.233,33 

 

7.577.166,67 

 

 

 

 

 

8.782.400 

 

A22103 

1.232.625,00 

 

7.749.375,00 

 

 

 

 

 

8.982.000 

 

Totale P.O.R. FSE A2 

2.739.166,66 

 

17.220.833,34 

 

 

 

 

 

19.960.000 

 

A22104 

35.291,67 

 

85.708,33 

 

 

 

 

 

121.000 

 

A22105 

141.166,67 

 

342.833,33 

 

 

 

 

 

484.000 

 

A22106 

144.375,00 

 

350.625,00 

 

 

 

 

 

495.000 

 

Totale P.O.R. FSE B1 

320.833,34 

 

779.166,66 

 

 

 

 

 

1.100.000 

 

Totale intervento 

14.360.000 

 

37.804.000 

 

31.600.000 

 

16.000.000 

 

99.764.000 

 

2. di assegnare all'ADISU "La Sapienza" di Roma, nell'àmbito della convenzione in essere con la stessa ADISU "La Sapienza", la somma di 100.000,00 destinata ad assicurare la fruizione delle informazioni inerenti il percorso triennale di istruzione e formazione professionale di cui alle direttive del punto 1) mediante la costante implementazione del sito internet dedicato alla sperimentazione attivato nell'àmbito del SIRIO, con onere a valere sul capitolo F21503 dell'esercizio 2003;

3. di stabilire che le Amministrazioni interessate, entro il termine massimo del 31 dicembre 2004, devono provvedere a definire forme di gestione delle attività di formazione professionale, attualmente facenti capo ad alcune Amministrazioni comunali, conformi al vigente quadro normativo. Nelle more, le predette Amministrazioni comunali possono continuare ad operare nella formazione professionale quali soggetti attuatori;

4. di dare atto che l'assetto del sistema formativo, previsto dal comma 1) della parte comune delle direttive di cui al punto 1), è indicativo stante che alla formalizzazione dello stesso si provvede all'esito dei lavori del tavolo di confronto e di concentrazione con le parti sociali e con le Amministrazioni provinciali con il quali si determinano gli indirizzi regionali demandando le scelte operative alle predette Amministrazioni provinciali ed al confronto con le organizzazioni sindacali;

5. di dare atto che all'impegno ed erogazione delle somme di cui ai punti 1) e 2) si provvede con atti della Direzione regionale Formazione e politiche del lavoro;

6. di stabilire che la presente delibera, unitamente all'allegato, sia pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e diffusa sul sito internet: www.sirio.regione.lazio.it.

 

 

Allegato

Legge n. 144/1999, art. 68 - Obbligo formativo

Legge n. 53/2003 - Percorsi di istruzione e formazione professionale

TRIENNIO

2003/2004 - 2004/2005 - 2005/2006

Premessa

Le presenti direttive si inseriscono in uno scenario segnato da una stagione di grandi riforme che puntano ad incentrare il ruolo delle regioni e degli Enti Locali ridefinendone le competenze. In questo quadro vanno lette le numerose iniziative di riforma approvate o in via di approvazione che prefigurano una rielaborazione complessiva del sistema formativo e delle politiche attive del lavoro.

L'anno formativo 2002/03 ha segnato il passaggio alle province del Lazio delle attribuzioni delle funzioni anche in materia di formazione professionale ed ha registrato un insieme di eventi destinati ad incidere significativamente sulle attività di formazione professionale correlate con l'assolvimento dell'obbligo formativo nel sistema della formazione professionale regionale.

L'entrata in vigore della legge 28 marzo 2003, n. 53, concernente: "Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale", il completamento delle operazioni di accreditamento delle sedi operative per gestione di attività formative e di orientamento con finanziamenti pubblici, il termine della deroga concessa dalla UE per gli affidamenti diretti a valere sulle risorse rese disponibili nell'àmbito del P.O.R. Lazio Obiettivo 3 FSE 2000-2006 e, fatto di non poco conto, che comunque le risorse relative alla Misura A2 debbono essere destinate non solo e non soltanto alle attività inerenti l'obbligo formativo ma anche alle altre tipologie di interventi previste dal Complemento di Programmazione e dallo stesso P.O.R. Lazio comportano necessariamente un adeguamento delle normative regionali.

Ciascuno degli eventi sopra evidenziati, unitamente alla entità delle risorse disponibili, pone problematiche che solamente con un intervento legislativo potranno trovare puntuale definizione; intervento che potrà ragionevolmente aversi a seguito dell'emanazione dei decreti legislativi attuativi della delega di cui alla legge n. 53 del 2003.

Comunque, poiché le direttive intervengono in un percorso ancora in transizione per ciò che attiene le innovazioni predette, si sottolinea che rivestono il carattere di "orientamento ponte" tra la normativa vigente e quella che si sta prefigurando per il prossimo futuro e, di conseguenza, assumono il carattere di linee guida di transizione entro le quali è necessario avviare il processo di riorganizzazione del sistema avendo presente:

- quanto emerso in sede di Coordinamento tecnico-politico tra regioni e MIUR, che ha portato alla condivisione di un Accordo quadro, approvato dalla Conferenza Unificata Stato regioni e Autonomie locali in data 19 giugno 2003, attraverso il quale, previe specifiche intese con l'Ufficio Scolastico regionale - USR, sono attivabili percorsi triennali di istruzione e formazione professionale, rispondenti a requisiti predefiniti, diretti al conseguimento di una qualifica professionale riconosciuta a livello nazionale e corrispondente almeno al secondo livello europeo (decisione del Consiglio 85/368/CEE);

- l'impegno economico della Regione per l'incentivazione dell'esodo degli operatori a CTI;

- la riorganizzazione delle attività facenti capo ai comuni;

- la sperimentazione in atto;

- l'esigenza di riequilibrio tra volume di attività e risorse disponibili;

- l'esigenza di superare le difficoltà insite nella frammentazione e che, di fatto, caratterizzano negativamente il complesso delle attività.

In particolare, si fa riferimento alla disciplina dei contenuti e dei profili delle qualifiche, alla certificazione delle competenze in itinere e finali, al riconoscimento dei crediti, alla selezione del personale, alla gestione amministrativo-contabile, alla progettazione, alla valutazione ex ante, in itinere ed ex post, all'assistenza, al tutoring, alla certificazione di qualità, alla metodologia di finanziamento, alla sostanziale assenza di interrelazioni con il tessuto socio-economico territoriale, alla marginalità dei collegamenti con il sistema delle imprese, delle università e delle istituzioni scolastiche, a modelli di monitoraggio e di documentazione;

- l'esigenza di maggiore visibilità delle attività realizzate.

Ciò comporta anche l'avvio di tavoli di confronto con l'obiettivo di:

• valorizzare l'autonomia pedagogica e didattica nonché l'esperienza degli enti di formazione del sistema formativo laziale;

• qualificare l'offerta formativa attraverso la valorizzazione delle risorse umane impegnate nel sistema;

• personalizzare e differenziare i percorsi;

• programmare l'offerta formativa a partire dalle scelte delle famiglie e dall'analisi dei fabbisogni formativi dei soggetti coinvolti;

• favorire la pari dignità degli obiettivi da conseguire sia attraverso i percorsi del sistema dell'istruzione sia attraverso quelli del sistema dell'istruzione e della formazione professionale;

• porre in essere azioni per la collaborazione tra la Regione, le province e le istituzioni scolastiche e le istituzioni formative, rafforzando le relazioni con gli enti locali e le organizzazioni sociali attraverso la formalizzazione di tavoli tecnici;

• semplificare le procedure in rapporto all'acquisizione e alla valutazione dei risultati della sperimentazione;

• perseguire l'obiettivo trasversale delle pari opportunità in un'ottica del mainstreaming.

Ne consegue che tutte le azioni programmate siano ispirate ai seguenti princìpi:

a) il diritto dovere di istruzione, previsto dalla legge n. 53/2003, al termine del primo ciclo, si esplica attraverso il sistema dei licei o il sistema di istruzione e formazione professionale regionale, con pari dignità tra i due sistemi e passaggi tra l'uno e l'altro sistema, con rientri nel sistema dei licei al termine dei percorsi triennali o quadriennali di istruzione e formazione professionale;

b) il percorso integrato tra istruzione e formazione professionale può avere inizio già con l'anno formativo 2003/2004 a condizione che lo stesso risulti coerente con la sperimentazione attuativa del protocollo di intesa sottoscritto tra Regione, MIUR e Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ovvero percorsi triennali che presentino gli elementi di coprogettazione, integrazione, certificazione competenze, monitoraggio e valutazione in itinere e finali, tali da consentire le passerelle orizzontali e verticali e che siano in grado di assicurare validità nazionale alla qualifica conseguita al termine del percorso stesso e, al contempo, sviluppino attenzione alle problematiche emergenti delle realtà territoriali sia in termini di personali fabbisogni formativi sia di occupabilità dei qualificati;

c) in favore dei giovani che frequentano il secondo anno, previo confronto con le parti sociali, sono da sviluppare opportunità di alternanza scuola-lavoro;

d) per sua natura, l'obbligo formativo richiede finanziamenti ancorati a logiche di servizio capaci di assicurare certezza e continuità al sistema;

e) per effetto di quanto previsto in sede di direttive per l'anno formativo 2002/2003, approvate con Delib.G.R. 2 agosto 2002, n. 1050, nell'anno formativo 2003/2004 è assicurata continuità agli interventi corsuali di secondo anno comprensivi dei corsi di secondo anno connessi con la sperimentazione approvata con Delib.G.R. 3 marzo 2003, n. 143;

L'insieme delle problematiche di cui si è fatto cenno, pone l'esigenza di un intervento che da un lato tenda a riallineare il volume di interventi attivabile con le risorse disponibili e dall'altro introduca i necessari elementi di riorganizzazione attraverso la rivisitazione della legislazione regionale in vista dei decreti legislativi attuativi della delega.

Compatibilmente con le risorse disponibili, nelle more dei decreti legislativi attuativi della delega di cui alla legge n. 53 del 2003, si ritiene opportuno sviluppare percorsi innovativi a carattere triennale finalizzati ad assicurare stabilità per l'intero percorso di istruzione e formazione professionale.

Nell'àmbito delle risorse a valere sul P.O.R. Obiettivo 3 FSE 2000-2006 - Annualità 2002/2003, 2004, 2005, 2006 - Misure A1, A2, A3, B1, E1, assegnate con altro provvedimento alle Amministrazioni provinciali, ciascuna Amministrazione provinciale in relazione alle esigenze locali, provvede alla adozione di specifici avvisi pubblici a valere sulle Misure A2 e B1 riservati ai soggetti attuatori con sedi operative accreditate per la macrotipologia dell'obbligo formativo, per promuovere attività inerenti l'obbligo formativo di cui all'articolo 68 della legge n. 144 del 1989.

Parimenti, in relazione ai trasferimenti statali e a risorse a valere sulla Misura A2 del P.O.R. Obiettivo 3 FSE 2000-2006, per le attività di formazione apprendisti della fascia dell'obbligo, le Amministrazioni provinciali procedono alla adozione di appositi bandi riservati ai soggetti attuatori con sedi operative accreditate per la macrotipologia dell'obbligo formativo per promuovere la formazione degli apprendisti secondo quanto previsto in materia già in sede di direttive per l'anno 2002/2003 approvate con Delib.G.R. 2 agosto 2002, n. 1050.

In attuazione del sopra citato Accordo quadro e del Protocollo di intesa specifica da sottoscrivere con il MIUR e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, previo confronto con le parti sociali, con l'Ufficio Scolastico regionale - USR e con le Autonomie locali, si provvede a:

- sottoscrivere l'intesa interistituzionale con l'USR

- attivare un tavolo regionale di coordinamento e di indirizzo delle province in relazione all'attuazione delle attività formative

- verificare, sotto il profilo quali-quantitativo, la sperimentazione dei percorsi integrati tra istruzione e formazione professionale di cui alla Delib.G.R. n. 143/2003 anche al fine di individuare modalità per la trasposizione delle esperienze maturate nella nuova sperimentazione

- vincolare la sperimentazione agli standard formativi minimi definiti a livello nazionale, a partire da quelli relativi alle competenze di base, per consentire il riconoscimento a livello nazionale dei crediti, delle certificazioni e dei titoli, compresi i crediti acquisiti in apprendistato

- definire le procedure relative alla determinazione e integrazione delle risorse, al monitoraggio e alla valutazione

- definire percorsi coprogettati di formazione congiunta dei docenti dell'istruzione e della formazione professionale per lo scambio di esperienze tra i sistemi

- definire, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e delle istituzioni formative, le modalità di impiego di tutte le risorse disponibili, ivi comprese quelle finanziarie, anche prevedendo l'utilizzazione, nel quadro delle norme contrattuali vigenti, dei docenti compresi nelle dotazioni organiche del personale della scuola nonché delle strutture, senza ulteriori oneri a carico della Regione e delle Amministrazioni provinciali, con particolare riferimento alle misure di orientamento, di personalizzazione dei percorsi e di sostegno agli allievi disabili, nonché alle funzioni di monitoraggio ed alle azioni di sistema

- definire un programma di aggiornamento degli operatori delle istituzioni formative diretto a sviluppare figure di governo e di management certificate a livello universitario, con onere a valere sulle risorse del P.O.R. Obiettivo 3 FSE 2000-2006

- individuare livelli e composizione degli organismi di governo del processo di sperimentazione che integrino il preesistente Comitato paritetico di coordinamento di cui al Protocollo di intesa del 24 luglio 2002 sottoscritto tra Regione, MIUR e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

A. Parte comune

1. La dimensione minima di esistenza, in relazione alla esigenza di avviare il processo di riorganizzazione della presenza di istruzioni formative nella fascia dell'obbligo formativo in vista dell'assolvimento del diritto - dovere di istruzione e formazione professionale e avuto presente la capacità formativa accreditabile nonché il volume di attività formativa svolto negli ultimi tre anni, inclusa l'attività svolta presso i CPFP (ex CRFP), è definita dai seguenti parametri:

 

province 

n.ro 

n.ro 

n.ro 

n.ro ore 

Formatori 

Figure di  

Figure 

Amm.vi 

% 02/03 

% 04/06 

Limite 

 

istituzioni 

medio 

corsi 

corso 

 

supporto, 

modello 

 

 

 

fabbisogno 

 

 

allievi 

 

 

 

governo, 

agenziale 

 

 

 

finanziario 

 

 

 

 

 

 

sviluppo 

 

 

 

 

 

Viterbo 

2 

 

240 

 

12 

 

14.400 

 

18 

 

2 

 

2 

 

5 

 

4,90 

 

4,32 

 

1.580.000 

 

Rieti 

1 

 

140 

 

7 

 

8.400 

 

10 

 

1 

 

1 

 

4 

 

2,08 

 

2,52 

 

924.000 

 

Roma 

7 

 

4.500 

 

225 

 

270.000 

 

338 

 

34 

 

34 

 

101 

 

78,52 

 

81,18 

 

29.700.000 

 

Latina 

1 

 

320 

 

16 

 

19.200 

 

24 

 

2 

 

2 

 

7 

 

5,59 

 

5,84 

 

2.140.000 

 

Frosinone 

1 

 

340 

 

17 

 

20.400 

 

26 

 

3 

 

3 

 

7 

 

8,91 

 

6,14 

 

2.244.000 

 

Lazio 

12 

 

5.540 

 

277 

 

332.400 

 

416 

 

42 

 

42 

 

124 

 

100 

 

100 

 

36.588.000 

 

2. I parametri rappresentano i limiti dell'intervento regionale valevoli per il triennio 2003/2004, 2004/2005, 2005/2006.

3. Concorrono a formare le singole istituzioni formative sia i CPFP, ex CRFP, sia i soggetti accreditati alla data del 30 aprile 2003 per la macrotipologia dell'Obiettivo Formativo che, singolarmente o in forma associata con validità almeno triennale (Consorzio, RTI, ATI), raggiungano i parametri sopra riportati.

4. Le istituzioni di cui al comma 3 devono risultare titolari anche di sedi operative accreditate per le attività di orientamento o, in alternativa, avere in essere convenzioni con soggetti che assicurino le medesime attività in sedi accreditate alla data del 30 aprile 2003.

5. Il processo di riorganizzazione, tra l'altro, ha come obiettivo:

- rivisitare le tipologie corsuali in atto, con ridefinizione dei percorsi curriculari e delle denominazioni

- favorire la esplicitazione delle funzioni di governo, di sviluppo e di assistenza tipiche di un sistema

- definire metodologie comuni di certificazione delle competenze, in itinere e finali, e dei crediti formativi

- avviare, nel rispetto della CCNL di categoria, la definizione di criteri uniformi di selezione e reclutamento degli operatori

- sviluppare programmi unitari di aggiornamento degli operatori da destinare a figure di governo e ad attività non formative correlate con la formazione certificate a livello universitario

- promuovere la certificazione di qualità ISO 9001, Vision 2000.

6. A tal fine, con delibera della Giunta regionale, sentito l'organismo regionale di governo del processo sperimentale individuato a seguito del confronto con le parti sociali e con le Autonomie locali di cui in premessa, sono approvati specifici programmi attuativi elaborati con il concorso delle Amministrazioni provinciali.

7. In termini finanziari, l'attività per provincia risulta articolata come segue:

 

VT 

 

RI 

 

RM 

 

LT 

 

FR 

 

Lazio 

 

Limite AF 2003/2004 

1.580.000 

 

924.000 

 

29.700.000 

 

2.140.000 

 

2.244.000 

 

36.588.000 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Corsi secondo anno: 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Proseguimento obbligo 

760.000 

 

480.000 

 

14.220.000 

 

1.450.000 

 

1.050.000 

 

17.960.000 

 

Portatori handicap 

135.000 

 

0 

 

1.080.000 

 

135.000 

 

270.000 

 

1.620.000 

 

Sperimentazioni in atto 

240.000 

 

120.000 

 

3.000.000 

 

240.000 

 

480.000 

 

4.080.000 

 

Totale 

1.135.000 

 

600.000 

 

18.300.000 

 

1.825.000 

 

1.800.000 

 

23.660.000 

 

Gara AF 2003/2004 

442.000 

 

310.000 

 

11.400.000 

 

310.000 

 

442.000 

 

12.904.000 

 

Gara AF 2004/2005 

1.300.000 

 

1.100.000 

 

26.104.000 

 

1.548.000 

 

1.548.000 

 

31.600.000 

 

Gara AF 2005/2006 

1.300.000 

 

1.100.000 

 

26.104.000 

 

1.548.000 

 

1.548.000 

 

31.600.000 

 

Totale interventi a gara 

3.042.000 

 

2.510.000 

 

63.608.000 

 

3.406.000 

 

3.538.000 

 

76.104.000 

 

8. La copertura finanziaria degli interventi è assicurata come segue:

 

Fondi regionali 

 

Fondi statali 

 

Fondi P.O.R. Obi. 3  

 

Totale 

 

 

 

 

 

 

FSE 

 

 

 

AF 2003/2004 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esercizio 2003 

300.000 

 

11.000.000 

 

3.060.000 

 

14.360.000 

 

Esercizio 2004 

4.204.000 

 

0 

 

18.000.000 

 

22.204.000 

 

Totale AF 2003/2004 

4.504.000 

 

11.000.000 

 

21.060.000 

 

36.564.000 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF 2004/2005 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esercizio 2004 

4.600.000 

 

11.000.000 

 

0 

 

15.600.000 

 

Esercizio 2005 

16.000.000 

 

0 

 

0 

 

16.000.000 

 

Totale AF 2004/2005 

20.600.000 

 

11.000.000 

 

0 

 

31.600.000 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AF 2005/2006 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esercizio 2005 

4.600.000 

 

11.000.000 

 

0 

 

15.600.000 

 

Esercizio 2006 

16.000.000 

 

0 

 

0 

 

16.000.000 

 

Totale AF 2005/2006 

20.600.000 

 

11.000.000 

 

0 

 

31.600.000 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale triennio 

45.704.000 

 

33.000.000 

 

21.060.000 

 

99.764.000 

 

9. L'onere di cui al comma 8 è correlato con i sotto riportati capitoli del bilancio

capitolo 

2003 

 

2004 

 

2005 

 

2006 

 

Totale 

 

F21106 

11.000.000 

 

11.000.000 

 

11.000.000 

 

 

 

33.000.000 

 

Totale Stato 

11.000.000 

 

11.000.000 

 

11.000.000 

 

 

 

33.000.000 

 

F21401 

199.863 

 

1.084.000 

 

0 

 

0 

 

1.283.863 

 

F21503 

100.137 

 

7.720.000 

 

20.600.000 

 

16.000.000 

 

43.420.137 

 

Totale Regione 

300.000 

 

8.804.000 

 

20.600.000 

 

16.000.000 

 

45.704.000 

 

A22101 

301.308,33 

 

1.894.291,67 

 

 

 

 

 

2.195.600 

 

A22102 

1.205.233,33 

 

7.577.166,67 

 

 

 

 

 

8.782.400 

 

A22103 

1.232.625,00 

 

7.749.375,00 

 

 

 

 

 

8.982.000 

 

Totale P.O.R. FSE A2 

2.739.166,66 

 

17.220.833,34 

 

 

 

 

 

19.960.000 

 

A22104 

35.291,67 

 

85.708,33 

 

 

 

 

 

121.000 

 

A22105 

141.166,67 

 

342.833,33 

 

 

 

 

 

484.000 

 

A22106 

144.375,00 

 

350.625,00 

 

 

 

 

 

495.000 

 

Totale P.O.R. FSE B1 

320.833,34 

 

779.166,66 

 

 

 

 

 

1.100.000 

 

Totale intervento 

14.360.000 

 

37.804.000 

 

31.600.000 

 

16.000.000 

 

99.764.000 

 

10. L'anno formativo inizia il 16 settembre e termina il 15 settembre dell'anno successivo. Le Amministrazioni provinciali, tenendo presente quanto previsto dal calendario scolastico, determinando il calendario formativo.

B. Interventi di completamento corsi di secondo anno

1. Sulla base di quanto previsto dalla Delib.G.R. n. 1050/2002 e dalla Delib.G.R. n. 143/2003, nell'anno formativo 2003/2004 sono confermati i corsi di secondo anno finanziati con le seguenti risorse:

 

 

Tipologia[*] 

n.ro 

n.ro medio  

Importo 

Fondi regionali 

Fondi P.O.R.  

 

corsi 

allievi 

 

 

Lazio Obiettivo 

 

 

 

 

 

3 FSE 

Modello alternanza 

87 

 

1.566 

 

10.440.000,00 

 

440.000,00 

 

10.000.000,00 

 

Modello sperimentale 

120 

 

2.160 

 

11.600.000,00 

 

1.640.000,00 

 

9.960.000,00 

 

Corsi per disabilità 

12 

 

200 

 

1.620.000,00 

 

520.000,00 

 

1.100.000,00 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale 

219 

 

3.926 

 

23.660.000,00 

 

2.600.000,00 

 

21.060.000,00 

 

 

[*] La tipologia dei corsi di secondo anno include anche i corsi relativi alla sperimentazione dell'obbligo scolastico  

in percorsi triennali dell'obbligo formativo approvata con Delib.G.R. n. 143/2003 

2. In materia di spesa e di rendicontazione, per le attività di cui al comma 1, trova applicazione quanto previsto dalla Delib.G.R. n. 1509/2002.

3. Le Amministrazioni provinciali, per superare eventuali difficoltà che possono impedire agli allievi il completamento del secondo anno di corso, determinano il numero minimo di allievi, di norma, non inferiore a 14, necessario per autorizzare l'inizio dei corsi stessi.

4. Fa carico ai soggetti attuatori, individuati in attuazione della citata Delib.G.R. n. 1050/2002 e Delib.G.R. n. 143/2003 a che risultino accreditati per la macrotipologia dell'Obbligo Formativo per attività formative in settori della codifica ISFOL - ORFEO nel cui àmbito siano riconducibili le singole qualifiche corsuali, presentate all'Amministrazione provinciale competente per territorio:

• Formulario A, per ciascun corso di secondo anno programmato. Per i corsi per i quali non sono intervenute modificazioni, è richiesto il solo frontespizio del formulario

• Accettazione della convenzione

• Certificazione antimafia

• Dichiarazione di conformità

• Domanda

5. In deroga alla direttiva sull'accreditamento, la documentazione di cui sopra deve essere presentata anche dalle Amministrazioni comunali, individuate in attuazione della Delib.G.R. n. 1050/2002 e Delib.G.R. n. 143/2003 che, ancorché non accreditate, alla data di pubblicazione della presente direttiva sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, non abbiano ancora provveduto a definire la propria posizione in coerenza con le vigenti disposizioni di legge in materia di competenze.

6. Tale documentazione deve essere presentata alle Amministrazioni provinciali competenti per territorio entro 15 giorni dalla data di pubblicazione della presente direttiva sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

7. Con formale atto dei singoli soggetti attuatori, al fine di facilitare i processi di aggregazione territoriali richiamati in precedenza e laddove ciò sia ritenuto utile ad un migliore assetto organizzativo e per ottenere una ottimizzazione dei costi, è possibile provvedere al conferimento al nuovo organismo associativo (Consorzio, ATI, RTI, ecc.) di tutte le attività formative di secondo anno.

8. Le Amministrazioni provinciali determinano l'impiego delle risorse sulle Misure A2 e B1 del P.O.R. Obiettivo 3 FSE 2000-2006 per l'attivazione di:

- iniziative formative di specializzazione per le aree ad elevato contenuto professionale;

- formazione professionale in favore della disabilità;

- formazione apprendisti nella fascia dell'obbligo formativo;

- formazione di breve durata;

- formazione diretta all'acquisizione di qualifica professionale intesa quale completamento dei corsi di secondo anno.

 

 

Allegati