Settore: | Normativa nazionale |
Materia: | 95. Tributi |
Capitolo: | 95.21 imposta sul reddito |
Data: | 19/09/1992 |
Numero: | 384 |
Sommario |
Art. 1. (Pensioni di anzianità). |
Art. 2. (Perequazione pensioni). |
Art. 3. (Pensionamenti in regime internazionale). |
Art. 3 bis. (Adeguamento contributivo). |
Art. 3 ter. (Aliquota contributiva aggiuntiva). |
Art. 4. (Norme procedurali). |
Art. 5. (Disposizione finanziaria). |
Art. 5 bis. (Disposizioni varie). |
Art. 6. (Revisione delle prestazioni sanitarie). |
Art. 7. (Misure in materia di pubblico impiego). |
Art. 8. (Imposta straordinaria su particolari beni). |
Art. 9. (Adeguamento delle detrazioni e nuova curva delle aliquote). |
Art. 10. (Nuova disciplina di taluni oneri deducibili). |
Art. 11. (Disposizioni per il controllo delle imprese minori e del lavoro autonomo). |
Art. 11 bis. (Liquidazione e riscossione delle imposte sui redditi in base al contributo diretto lavorativo). |
Art. 11 ter. (Accertamenti). |
Art. 12. (Versamento acconto ritenute su interessi dei depositi, conti correnti bancari e postali). |
Art. 12 bis. (Interpretazione autentica). |
Art. 13. (Riserva delle entrate all'erario). |
Art. 13 bis. (Modifica dell'articolo 75 del testo unico delle imposte sui redditi). |
Art. 13 ter. (Applicazione delle norme). |
Art. 14. (Entrata in vigore). |
§ 95.21.42 – D.L. 19 settembre 1992, n. 384. [1]
Misure urgenti in materia di previdenza, di sanità e di pubblico impiego, nonché disposizioni fiscali.
(G.U. 19 settembre 1992, n. 221).
Capo I
Previdenza e assistenza
Art. 1. (Pensioni di anzianità).
1. In attesa della legge di riforma del sistema pensionistico, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e sino al 31 dicembre 1993 è sospesa l'applicazione di ogni disposizione di legge, di regolamento e di accordi collettivi che preveda il diritto, con decorrenza nel periodo sopraindicato, a trattamenti pensionistici di anzianità a carico del regime generale obbligatorio, ivi comprese le gestioni dei lavoratori autonomi, delle forme sostitutive, e integrative ed esclusive del regime stesso, ivi compreso lo speciale regime di cui alla
2. La disposizione di cui al comma 1 non si applica:
a) ai trattamenti pensionistici di cui all'articolo 37 della
b) ai lavoratori dipendenti da imprese per le quali siano approvati dal Comitato interministeriale per il coordinamento della politica industriale (CIPI) i programmi di cui all'articolo 1, comma 2, della
c) ai lavoratori per i quali sia intervenuta l'estinzione del rapporto di lavoro anche se ammessi alla prosecuzione volontaria, ovvero sia iniziato il decorso del periodo di preavviso connesso alla risoluzione del rapporto, anteriormente alla data di entrata in vigore del presente decreto;
d) ai lavoratori che abbiano presentato domanda di pensione di anzianità agli istituti previdenziali anteriormente alla data di entrata in vigore del presente decreto e abbiano maturato i requisiti previsti entro il 30 settembre 1992, ancorché la pensione spetti con decorrenza dal 1° ottobre 1992;
e) ai dipendenti che abbiano presentato domanda di dimissioni da un pubblico impiego, accolta dai compententi organi anteriormente alla data di entrata in vigore del presente decreto;
f) ai lavoratori che possano far valere un'anzianità contributiva non inferiore a 40 anni;
g) al personale di volo dipendente dalle aziende di navigazione area per i casi di cui all'articolo 6, comma 1, lettere b), c), d) ed e), della
h) ai trattamenti pensionistici spettanti ai lavoratori italiani che svolgono la loro attività in altri Stati. [3]
2 bis. Con effetto dal 1° gennaio 1994 la decorrenza delle pensioni di anzianità per le quali è richiesta una anzianità contributiva non inferiore a 35 anni è stabilita in data non anteriore al 1° maggio di ciascun anno per i soggetti di età pari o superiore a 57 anni, se uomini, e a 52 anni, se donne, e in data non anteriore al 1° novembre di ciascun anno negli altri casi [4].
2 ter. Fino all'allineamento al regime generale, per i soggetti iscritti a forme di previdenza che prevedano requisiti di anzianità contributiva inferiore a 35 anni la decorrenza del pensionamento anticipato, rispetto ai limiti di età vigenti nei singoli ordinamenti per il collocamento a riposo ovvero per il pensionamento di vecchiaia, è fissata al 1° settembre di ciascun anno [5].
2 quater. Resta stabilito in 35 anni il requisito di contribuzione per il pensionamento di anzianità previsto dalle norme dell'assicurazione generale obbligatoria [6].
2 quinquies. Per l'anno 1994, per i soggetti in possesso al 31 dicembre 1992 dei requisiti richiesti dai rispettivi ordinamenti per il pensionamento di anzianità, l'accesso alla pensione stessa è consentito a decorrere dal 1° gennaio 1994 [7].
Art. 2. (Perequazione pensioni).
1. In attesa della legge di riforma del sistema pensionistico e fino al 31 dicembre 1993 è sospesa, ad eccezione di quanto previsto al comma 1 bis, l'applicazione di ogni disposizione di legge, di regolamento o di accordi collettivi che preveda aumenti a titolo di perequazione automatica delle pensioni previdenziali ed assistenziali, pubbliche e private, ivi compresi i trattamenti integrativi a carico degli enti del settore pubblico allargato e lo speciale regime di cui alla
1 bis. Per l'anno 1993, la misura degli aumenti di perequazione automatica delle pensioni al costo della vita di cui all'articolo 21, secondo comma, della
Art. 3. (Pensionamenti in regime internazionale).
1. Il secondo comma dell'articolo 8 della
"I trattamenti minimi di cui al primo comma sono dovuti anche ai titolari di pensione il cui diritto sia acquisito in virtù del cumulo dei periodi assicurativi e contributivi previsto da accordi o convenzioni internazionali in materia di assicurazione sociale, a condizione che l'assicurato possa far valere nella competente gestione pensionistica una anzianità contributiva in costanza di rapporto di lavoro svolto in Italia non inferiore a cinque anni.".
Art. 3 bis. (Adeguamento contributivo). [10]
1. A decorrere dall'anno 1993, l'ammontare del contributo annuo dovuto per i soggetti di cui all'articolo 1 della
2. I versamenti da effettuare alla gestione di appartenenza in applicazione delle disposizioni di cui alla
3. A decorrere dal 1994 i soggetti iscritti alle gestioni dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli artigiani e degli esercenti attività commerciali, titolari, coadiuvanti e coadiutori, di cui al presente articolo, devono indicare nella dichiarazione dei redditti dell'anno al quale il contributo previdenziale si riferisce i dati relativi alla base imponibile, al contributo dovuto e ai versamenti effettuati, in acconto e a saldo [11].
3 bis. Le somme eventualmente dovute a saldo sono versate in una unica soluzione entro il termine per il versamento delle imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi di cui al comma 3 [12].
3 ter. Con decreto del Ministro delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, sono stabilite le modalità di esposizione dei dati di cui al comma 3 nelle dichiarazioni dei redditi relative all'anno 1994 [13].
Art. 3 ter. (Aliquota contributiva aggiuntiva). [14]
1. A decorrere dal 1° gennaio 1993, è stabilita in favore di tutti i regimi pensionistici dei dipendenti pubblici e privati che prevedano aliquote contributive a carico del lavoratore inferiori al 10 per cento una aliquota aggiuntiva nella misura di un punto percentuale sulle quote di retribuzione eccedente il limite della prima fascia di retribuzione pensionabile determinata ai fini dell'applicazione dell'articolo 21, comma 6, della
Art. 4. (Norme procedurali).
1. I commi secondo e terzo dell'articolo 47 del
"Per le controversie in materia di trattamenti pensionistici l'azione giudiziaria può esser proposta, a pena di decadenza, entro il termine di tre anni dalla data di comunicazione della decisione del ricorso pronunziata dai competenti organi dell'Istituto o dalla data di scadenza del termine stabilito per la pronunzia della predetta decisione, ovvero dalla data di scadenza dei termini prescritti per l'esaurimento del procedimento amministrativo, computati a decorrere dalla data di presentazione della richiesta di prestazione.
Per le controversie in materia di prestazioni della gestione di cui all'articolo 24 della
2. Sono abrogati l'articolo 57 della
3. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 non si applicano ai procedimenti instaurati anteriormente alla data di entrata in vigore del presente decreto ancora in corso alla medesima data.
Art. 5. (Disposizione finanziaria).
1. In conseguenza delle disposizioni contenute negli articoli da 1 e 4 e nel limite di non meno il 50 per cento dei relativi effetti finanziari complessivi, con la legge finanziaria per l'anno 1993 sono rideterminati gli importi dei trasferimenti destinati alle gestioni previdenziali interessate.
Art. 5 bis. (Disposizioni varie). [16]
1. Lo stanziamento destinato all'aiuto pubblico in favore dei Paesi in via di sviluppo di cui alla
2. Gli oneri relativi all'ammortamento dei mutui contratti e delle obbligazioni emesse dall'Ente nazionale per l'energia elettrica (ENEL) ai sensi dell'articolo 11, comma 22, dalla
Capo II
Sanità
Art. 6. (Revisione delle prestazioni sanitarie). [17]
1. Entro il 30 novembre 1992 il Governo, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, definisce i livelli uniformi di assistenza sanitaria da garantire a tutti i cittadini a decorrere dal 1° gennaio 1993. Ove tale intesa non intervenga, il Governo provvede direttamente entro il 15 dicembre 1992.
2. [18].
3. [19].
4. [20].
5. [21].
6. [22].
7. La quota fissa sulle singole prescrizioni farmaceutiche è determinata in lire 4.000 e in lire 2.000 per le confezioni a base di antibiotici e per i prodotti in fleboclisi e in confezione monodose; la quota fissa per ciascuna ricetta relativa a prestazioni sanitarie, esclusi i ricoveri, diverse da quelle farmaceutiche è determinata in lire 4.000.
8. Il compenso orario spettante ai medici specialisti ambulatoriali convenzionanti ai sensi dell'articolo 48 della
9. L'osservatorio sui prezzi e sulle tecnologie sanitarie istituito ai sensi dell'articolo 25, comma 5, del
10. Ai fini dell'applicazione del presente articolo, qualora i redditi risultassero, anche per effetto dell'applicazione degli indici di capacità contributiva di cui all'articolo 2, secondo comma, del
11. Il contributo per le prestazioni del Servizio sanitario nazionale per i lavoratori dipendenti di tutti i settori, pubblici e privati, previsto dall'articolo 31, comma 1, della
12. Le disposizioni di cui al presente articolo, ad eccezione di quelle di cui ai commi 1 e 5, hanno effetto a decorrere dal 1° gennaio 1993.
Capo III
Pubblico impiego
Art. 7. (Misure in materia di pubblico impiego). [23]
1. Resta ferma sino al 31 dicembre 1993 la vigente disciplina emanata sulla base degli accordi di comparto di cui alla
2. Per l'anno 1993 non si applicano gli incrementi retributivi per il personale dirigente dello Stato e per le categorie di personale ad esso comunque collegate, previsti dall'articolo 2, comma 5, della
3. Per l'anno 1993 non trovano applicazione le norme che comunque comportano incrementi retributivi in conseguenza sia di automatismi stipendiali, sia dell'attribuzione di trattamenti economici, per progressione automatica di carriera, corrispondenti a quelli di funzioni superiori, ove queste non siano effettivamente esercitate.
4. Per l'anno 1993 le somme relative ai fondi di incentivazione ed ai fondi per il miglioramento dell'efficienza dei servizi comunque denominati, previsti dai singoli accordi di comparto, non possono essere attribuite in misura superiore ai correlativi stanziamenti di bilancio per l'anno finanziario 1991.
5. Tutte le indennità, compensi, gratifiche ed emolumenti di qualsiasi genere, comprensivi, per disposizioni di legge o atto amministrativo previsto dalla legge o per disposizione contrattuale, di una quota di indennità integrativa speciale di cui alla
6. Le indennità di missione e di trasferimento, le indennità sostitutive dell'indennità di missione e quelle aventi natura di rimborso spese, potranno subire variazioni nei limiti del tasso programmato di inflazione e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore.
7. L'articolo 2, comma 4, del
8. Le amministrazioni pubbliche che abbiano provveduto alla ridefinizione delle piante organiche, possono indire concorsi di reclutamento, ferma restando l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 28 della
9. Il primario ospedaliero al quale sono affidate le funzioni di soprintendente o di direttore sanitario ospedaliero non può svolgere attività di diagnosi o cura e cessa dalla responsabilità della divisione o servizio di cui è titolare per l'intero periodo di svolgimento delle funzioni. La nomina a coordinatore sanitario deve essere basata sul possesso di competenze specifiche oggettivamente attestabili nei settori igienico-sanitari [26].
Capo IV
Disposizioni fiscali
Art. 8. (Imposta straordinaria su particolari beni).
1. E' istituito per l'anno 1992 un tributo straordinario al cui pagamento sono tenute le persone fisiche che alla data di entrata in vigore del presente decreto possiedono uno o più tra i seguenti beni:
a) autovetture e autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e di cose di potenza fiscale superiore a 20 cavalli, immatricolati per la prima volta come nuovi di fabbrica successivamente al 31 dicembre 1989, iscritti nei pubblici registri alla data di entrata in vigore del presente decreto [27];
a bis) autocaravan di potenza fiscale superiore a 30 cavalli e motocicli di potenza fiscale superiore a 6 cavalli, immatricolati per la prima volta come nuovi di fabbrica successivamente al 31 dicembre 1990 iscritti nei pubblici registri dalla data di entrata in vigore del presente decreto [28];
b) velivoli ed elicotteri privati di cui al secondo comma dell'articolo 744 del codice della navigazione immatricolati nel registro aeronautico nazionale, con certificato di navigabilità valido per l'anno 1992 o parte di esso con esclusione degli aeromobili costruiti anteriormente al 1° gennaio 1960 [29];
c) imbarcazioni da diporto di lunghezza superiore a metri 18 fuoritutto, escluso il bompresso, se a propulsione a vela, anche con motore ausiliario; imbarcazioni da diporto di lunghezza superiore a metri 15 fuoritutto, escluso il bompresso, se a propulsione a motore di potenza oltre 25 cavalli; navi da diporto [30];
c bis) imbarcazioni da diporto di lunghezza da 15 a 18 metri fuoritutto, escluso il bompresso, se a propulsione a vela, anche se a motore ausiliario; imbarcazioni da diporto di lunghezza oltre 12 e fino a 15 metri fuoritutto, escluso il bompresso, se a propulsione a motore di potenza oltre 25 cavalli [31].
Ai fini del presente comma si considera possessore, salvo prova contraria, colui che alla data di entrata in vigore del presente decreto risulta intestatario del bene dai pubblici registri [32].
2. Per ciascuno dei beni di cui alla lettera a) del comma 1, di potenza fiscale compresa tra 21 e 24 cavalli, oppure, se immatricolati nel corso dell'anno 1990, di potenza fiscale superiore a 24 cavalli, il tributo straordinario è dovuto nella misura di tre volte le tasse automobilistiche erariali, regionali e relativa addizionale, stabilite per l'anno 1992. Per ciascuno dei beni di cui alla lettera a) del comma 1, di potenza fiscale superiore a 24 cavalli, se immatricolati successivamente al 31 dicembre 1990, il tributo straordinario è dovuto nella misura di cinque volte le tasse automobilistiche erariali regionali e relativa addizionale, stabilite per l'anno 1992 [33].
2 bis. Per gli autocaravan di cui alla lettera a bis) del comma 1, il tributo straordinario è dovuto nella misura di tre volte la tassa automobilistica erariale, regionale e relativa addizionale e la tassa speciale erariale di cui all'articolo 7 del
3. Per ciascuno dei beni di cui alla lettera b) del comma 1 il tributo straordinario è dovuto nella misura di cinque volte la tassa speciale erariale annuale di cui all'articolo 9 del
4. Per ciascuno dei beni di cui alla lettera c) del comma 1 il tributo straordinario è dovuto nella misura di cinque volte la tassa di stazionamento di cui all'articolo 8 del
4 bis. Per ciascuno dei beni di cui alla lettera c bis) del comma 1, il tributo straordinario è dovuto nella misura di tre volte la tassa di stazionamento di cui all'articolo 8 del
5. Sono esonerati dal tributo straordinario i beni che alla data di entrata in vigore del presente decreto risultano consegnati per la rivendita a soggetti autorizzati al commercio nonché, se posseduti da persone fisiche, quelli indicati nell'articolo 9, comma 4, del
6. I soggetti di cui al comma 1 debbono dichiarare i beni sottoposti al tributo straordinario su stampati conformi ad appositi modelli approvati con decreto del Ministro delle finanze da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Tale dichiarazione deve essere presentata all'ufficio del registro competente in base al domicilio fiscale del contribuente, dal 16 novembre al 15 dicembre 1992; entro lo stesso termine deve essere effettuato il pagamento di quanto dovuto con versamento alla cassa dello stesso ufficio o su apposito conto corrente postale intestato al medesimo. In caso di contitolarità del bene sono solidalmente responsabili i cointestatari del bene stesso.
7. Per la omessa presentazione della dichiarazione e per il mancato o insufficiente pagamento del tributo nei termini stabiliti si applica la sopratassa rispettivamente di lire seicentomila e di due volte il tributo non corrisposto. Qualora la presentazione della dichiarazione o il pagamento avvenga oltre il termine prescritto, ma entro sessanta giorni dalla scadenza di questo, le sopratasse sono ridotte ad un terzo, sempre che non risulti elevato nel frattempo processo verbale di constatazione [38].
8. L'applicazione delle sopratasse è demandata al competente ufficio del registro che vi provvede mediante notifica del processo verbale di accertamento. Alla constatazione delle violazioni provvedono la Guardia di finanza, gli organi della Polizia di Stato, delle capitanerie di porto, i carabinieri nonché i funzionari degli uffici del registro per le irregolarità riscontrate nell'ambito del loro ufficio; per il contenzioso si applicano le disposizioni del
8 bis. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche ai soggetti di cui all'articolo 5 e all'articolo 87, comma 1, lettere a) e b), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con
9. I soggetti che, alla data di entrata in vigore del presente decreto, al di fuori dell'esercizio di una attività commerciale, gestiscano, individualmente o in forma associata, aziende faunistico-venatorie ovvero siano titolari di diritti esclusivi di pesca su corsi d'acqua o su superfici lacustri, sono tenuti al versamento del tributo di cui al comma 1 nelle seguenti misure: a) lire 10.000 per ettaro, per le aziende faunistico-venatorie; b) lire 10.000 per chilometro, per i diritti esclusivi di pesca su corsi d'acqua; c) lire 10.000 per ettaro per i diritti esclusivi di pesca su superfici lacustri. Si applicano le disposizioni dei commi 5, 6, 7 e 8. Le disposizioni del presente comma non si applicano ai soggetti titolari di concessioni a scopo esclusivo di piscicoltura [40].
10. Con decreti del Ministro delle finanze, di concerto con i Ministri del tesoro, dei trasporti, della marina mercantile, dell'agricoltura e delle foreste sono stabiliti i criteri e le modalità per lo scambio, anche mediante supporti magnetici, di dati e notizie in possesso delle singole amministrazioni per l'effettuazione di riscontri e controlli.
Art. 9. (Adeguamento delle detrazioni e nuova curva delle aliquote).
1. Le disposizioni dei commi 1 e 2 dell'articolo 3 del
2. Per l'anno 1993, in applicazione della disposizione del comma 1, le detrazioni di imposta e i limiti di reddito sono fissati come segue:
a) detrazione per il coniuge non legalmente ed effettivamente separato: L. 757.500;
b) detrazione per i figli minori di età o permanentemente inabili al lavoro e per quelli di età non superiore a ventisei anni dediti agli studi o a tirocinio gratuito:
per un figlio |
L. |
87.500 |
per due figli |
" |
175.000 |
per tre figli |
" |
262.500 |
per quattro figli |
" |
350.000 |
per cinque figli |
" |
437.500 |
per sei figli |
" |
525.000 |
per sette figli |
" |
612.500 |
per otto figli |
" |
700.000 |
per ogni altro figlio |
" |
87.500 |
Nei casi previsti dal comma 3 dell'articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con
c) detrazione per altri familiari a carico: L. 121.000;
d) limite di reddito di cui al comma 4 dell'articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi: L. 5.100.000;
e) detrazione per redditi di lavoro dipendente di cui al comma 1 dell'articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi: L. 727.000;
f) limite di reddito di lavoro dipendente di cui al comma 2 dell'articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi: L. 13.900.000;
g) limite di reddito di lavoro autonomo e di imprese di cui al comma 4 dell'articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi: L. 7.600.000;
h) ulteriore detrazione per redditi di lavoro dipendente: L. 227.000 se il reddito di lavoro dipendente non supera L. 13.900.000;
i) ulteriore detrazione per redditi di lavoro autonomo e di impresa: L. 189.000 se l'ammontare complessivo del reddito di lavoro autonomo e di impresa non supera L. 7.600.000.
3. A partire dal periodo d'imposta in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, ai fini della imposta sul reddito delle persone fisiche, le aliquote per scaglioni di reddito di cui al comma 1 dell'articolo 11 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con
a) fino a lire 7.200.000 |
10 per cento |
b) oltre lire 7.200.000 fino al lire 14.400.000 |
22 per cento |
c) oltre lire 14.400.000 fino a lire 30.000.000 |
27 per cento |
d) oltre lire 30.000.000 fino a lire 60.000.000 |
34 per cento |
e) oltre lire 60.000.000 fino a lire 150.000.000 |
41 per cento |
f) oltre lire 150.000.000 fino a lire 300.000.000 |
46 per cento |
g) oltre lire 300.000.000 |
51 per cento |
4. In relazione alla modifica apportata dal comma 3 alle aliquote dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, i contribuenti tenuti per l'anno 1992 al versamento di acconto ai fini di detta imposta, se per l'anno 1991 è stato dichiarato un reddito imponibile superiore a lire 14 milioni e 400 mila, devono effettuare il versamento della seconda rata di acconto alle scadenze e con le modalità di cui al
5. I sostituti di imposta devono procedere all'applicazione delle disposizioni del comma 3 a partire dal secondo periodo di paga successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto e recuperare l'imposta relativa al periodo decorso dal 1° gennaio 1992 fino al predetto periodo di paga in sede di conguaglio di fine anno 1992 o, se precedente, alla data di cessazione del rapporto di lavoro; in caso di incapienza la differenza verrà recuperata nel periodo di paga immediatamente successivo.
Art. 10. (Nuova disciplina di taluni oneri deducibili).
1. [42].
2. [43].
3. Al testo unico delle imposte sui redditi, approvato con
a) nell'articolo 10, comma 1, lettera a), come modificato dall'articolo 4 del
b) nell'articolo 10, il comma 4 è soppresso;
c) nell'articolo 18, comma 1, le parole: ", al netto dell'imposta locale sui redditi in quanto dovuta”, sono soppresse;
d) l'articolo 101 è soppresso.
4. La detrazione di cui all'articolo 13 bis del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con
5. Le disposizioni del comma 1 si applicano agli oneri sostenuti dal periodo di imposta in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto; quelle dei commi 2, 3 e 4 si applicano a decorrere dal medesimo periodo di imposta.
5 bis. All'articolo 78, comma 1, della
5 ter. All'articolo 78, comma 4, ultimo periodo, della
5 quater. All'articolo 78 della
"13 bis. Il sostituto d'imposta può assolvere gli obblighi di cui al comma 13 mediante convenzione con un Centro autorizzato di assistenza fiscale di cui alle lettere a) e b) del comma 1 del presente articolo; tale Centro garantisce ai lavoratori dipendenti di avvalersi delle facoltà, alle medesime condizioni, di cui al presente articolo" [47].
Art. 11. (Disposizioni per il controllo delle imprese minori e del lavoro autonomo).
1. I decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, previsti dall'articolo 11, comma 5, del
2. All'articolo 41 bis comma 2, secondo periodo del
3. [50].
4. All'articolo 11 del
"1 bis. Il contributo diretto lavorativo di cui al comma 1 è determinato sulla base di dati oggettivi e soggettivi ed in particolare del tipo di attività esercitata, dell'ambito economico in cui essa viene svolta, della organizzazione imprenditoriale o professionale, del tempo a cui risale l'inizio dell'esercizio dell'attività, nonché dell'entità dell'apporto considerata anche con riferimento all'età del soggetto" [51].
Art. 11 bis. (Liquidazione e riscossione delle imposte sui redditi in base al contributo diretto lavorativo). [52]
Art. 11 ter. (Accertamenti). [53]
Art. 12. (Versamento acconto ritenute su interessi dei depositi, conti correnti bancari e postali).
1. Fino al riordinamento del regime tributario dei redditi di capitale, la ritenuta sugli interessi, premi ed altri frutti dei depositi e conti correnti bancari e postali di cui al secondo comma dell'articolo 26 del
Art. 12 bis. (Interpretazione autentica). [54]
1. Ai fini della determinazione dell'imposta straordinaria immobiliare istituita dall'articolo 7 del
Art. 13. (Riserva delle entrate all'erario).
1. Le entrate derivanti dal presente capo sono riservate all'erario e concorrono, anche attraverso il potenziamento di strumenti antievasione, alla copertura degli oneri per il servizio del debito pubblico, nonché alla realizzazione delle linee di politica economica e finanziaria in funzione degli impegni di riequilibrio del bilancio assunti in sede comunitaria.
2. Con decreto del Ministro delle finanze, di concerto con il Ministro del tesoro, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, saranno definite, ove necessarie, le modalità per l'attuazione di quanto previsto al comma 1 [55].
Art. 13 bis. (Modifica dell'articolo 75 del testo unico delle imposte sui redditi). [56]
1. Dopo il comma 5 dell'articolo 75 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con
"5 bis. Qualora nell'esercizio siano stati conseguiti gli interessi e i proventi di cui al comma 3 dell'articolo 63 che eccedono l'ammontare degli interessi passivi, fino a concorrenza di tale eccedenza non sono deducibili le spese e gli altri componenti negativi di cui alla seconda parte del precedente comma e, ai fini del rapporto previsto dal predetto articolo 63, non si tiene conto di un ammontare corrispondente a quello non ammesso in deduzione".
2. Le disposizioni del comma 5 bis dell'articolo 75 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con
Art. 13 ter. (Applicazione delle norme). [58]
1. Le disposizioni del presente decreto sono applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano in quanto non in contrasto con le norme dei rispettivi statuti e con le relative norme di attuazione.
2. In ogni caso, per la regione Valle d'Aosta l'individuazione delle entrate di cui al presente capo e la determinazione del loro importo da riversare allo Stato avvengono previa intesa con il competente organo della regione medesima.
Art. 14. (Entrata in vigore).
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
[1] Convertito, con modificazioni, dall'art. 1 della
[2] Comma così modificato dalla
[3] Comma così sostituito dalla
[4] Comma aggiunto dalla
[5] Comma aggiunto dalla
[6] Comma aggiunto dalla
[7] Comma aggiunto dalla
[8] Comma così modificato dalla
[9] Comma aggiunto dalla
[10] Articolo aggiunto dalla
[11] Comma così sostituito dall'art. 46 del
[12] Comma aggiunto dall'art. 46 del
[13] Comma aggiunto dall'art. 46 del
[14] Articolo aggiunto dalla
[15] La Corte costituzionale, con sentenza 13 aprile 1994, n. 134 ha dichiarato l'illegittimità del presente comma.
[16] Articolo aggiunto dalla
[17] Articolo così sostituito dalla
[18] Comma abrogato dall'art. 8 della
[19] Comma abrogato dall'art. 8 della
[20] Comma abrogato dall'art. 8 della
[21] Comma abrogato dall'art. 8 della
[22] Comma abrogato dall'art. 8 della
[23] Per l’interpretazione autentica del presente articolo, vedi l'art. 70 del
[24] Comma così modificato dall'art. 74 del
[25] Comma così modificato dalla
[26] Comma così modificato dalla
[27] Lettera così sostituita dalla
[28] Lettera aggiunta dalla
[29] Lettera così modificata dalla
[30] Lettera così modificata dalla
[31] Lettera aggiunta dalla
[32] Comma così corretto con errata corrige pubblicato nella G.U 21 settembre 1992 n. 222.
[33] Comma così sostituito dalla
[34] Comma aggiunto dalla
[35] Comma così modificato dalla
[36] Comma aggiunto dalla
[37] Comma così modificato dalla
[38] Per l’abolizione della spoprattassa di cui al presente comma, vedi l'art. 2 della
[39] Comma aggiunto dalla
[40] Comma così sostituito dalla
[41] Lettera così modificata dalla
[42] Comma abrogato dall'art. 3 del
[43] Comma abrogato dall'art. 3 del
[44] Comma così modificato dall'art. 3 del
[45] Comma aggiunto dalla
[46] Comma aggiunto dalla
[47] Comma aggiunto dalla
[48] Comma così sostituito dalla
[49] Comma così sostituito dalla
[50] Comma abrogato dall'art. 62 ter del
[51] Comma così sostituito dalla
[52] Articolo inserito dalla
[53] Articolo inserito dalla
[54] Articolo inserito dalla
[55] La Corte costituzionale, con sentenza 25 luglio 2001, n. 288 ha dichiarato l'illegittimità del presente comma nella parte in cui, nello stabilire che le modalità dell'attuazione sono definite con decreto del Ministro delle finanze, di concerto con il Ministro del tesoro, non prevede la partecipazione della regione Sicilia al relativo procedimento.
[56] Articolo inserito dalla
[57] Comma così modificato dall'art. 16 della
[58] Articolo inserito dalla