§ 41.7.263 - D.Lgs. 1 aprile 2004, n. 111.
Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Friuli-Venezia Giulia concernenti il trasferimento di funzioni in materia di viabilità e [...]


Settore:Normativa nazionale
Materia:41. Enti locali e Regioni
Capitolo:41.7 regioni a statuto speciale
Data:01/04/2004
Numero:111


Sommario
Art. 1 . Funzioni trasferite in materia di viabilità
Art. 2 . Funzioni statali in materia di viabilità
Art. 3.  Rete stradale nazionale
Art. 4.  Trasferimento delle strade di interesse regionale
Art. 5.  Operazioni di consegna
Art. 6.  Successione nei rapporti giuridici
Art. 7 . Funzioni del Compartimento dell'ANAS S.p.a. del Friuli-Venezia Giulia
Art. 8 . Beni del Compartimento dell'ANAS S.p.a. del Friuli-Venezia Giulia
Art. 9.  Funzioni amministrative in materia di trasporti
Art. 10.  Trasferimento della ferrovia Udine-Cividale
Art. 11.  Funzioni statali in materia di trasporti
Art. 12.  Uffici provinciali della Motorizzazione civile e dei trasporti in concessione della Regione Friuli-Venezia Giulia
Art. 13.  Trasferimento del personale degli uffici provinciali della Motorizzazione civile e dei trasporti in concessione e delle sezioni demanio presso le Capitanerie di porto
Art. 14.  Esenzioni fiscali
Art. 15 . Decorrenza dell'efficacia


§ 41.7.263 - D.Lgs. 1 aprile 2004, n. 111.

Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Friuli-Venezia Giulia concernenti il trasferimento di funzioni in materia di viabilità e trasporti.

(G.U. 4 maggio 2004, n. 103)

 

Art. 1. Funzioni trasferite in materia di viabilità

     1. Sono trasferite alla Regione, in base all'articolo 4, primo comma, n. 9), e all'articolo 8 dello statuto, tutte le funzioni amministrative in materia di pianificazione, di programmazione, di progettazione, di esecuzione, di manutenzione, di gestione, di nuova costruzione o di miglioramento, nonchè vigilanza delle reti stradali regionale e nazionale ricadenti sul territorio regionale come individuate, rispettivamente, negli elenchi allegati sub A) e B), fatto salvo quanto previsto all'articolo 2, comma 3, lettera f).

 

     Art. 2. Funzioni statali in materia di viabilità

     1. Rimane in capo allo Stato la determinazione dei principi fondamentali in materia di grandi reti viarie di trasporto. Spetta, in particolare allo Stato:

     a) la fissazione di indirizzi normativi generali per la pianificazione pluriennale, la programmazione, la progettazione e la realizzazione della rete stradale nazionale;

     b) la determinazione di criteri normativi omogenei per la fissazione dei canoni per le licenze e le concessioni, nonchè per l'esposizioni di pubblicità lungo o in vista delle strade statali costituenti la rete nazionale;

     c) la fissazione dei principi fondamentali in materia di informazione stradale.

     2. Resta ferma la competenza normativa esclusiva dello Stato nelle materie concernenti:

     a) la disciplina della circolazione veicolare ai fini di salvaguardia dell'ordine e della sicurezza pubblici e della difesa;

     b) la definizione di standard e prescrizioni tecniche in materia di sicurezza stradale e norme tecniche relative alle strade e alle loro pertinenze ed alla segnaletica stradale;

     c) la disciplina della prevenzione degli incidenti e della sicurezza della circolazione stradale.

     3. Rimangono altresì in capo allo Stato, in relazione ad esigenze di unitarietà, le funzioni amministrative relative:

     a) alla relazione annuale al Parlamento sull'esito delle indagini periodiche riguardanti i profili sociali, ambientali ed economici della circolazione stradale ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo del 30 aprile 1992, n. 285;

     b) alla informazione dell'opinione pubblica con finalità prevenzionali ed educative ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo del 30 aprile 1992, n. 285;

     c) alla tenuta dell'archivio nazionale delle strade;

     d) alla pianificazione e programmazione, nonchè progettazione, esecuzione, manutenzione e gestione della rete autostradale e dei trafori, sia direttamente che in concessione;

     e) alla pianificazione e programmazione, nonchè progettazione, esecuzione, manutenzione e gestione della rete stradale nazionale di collegamento confinario di cui all'elenco allegato sub C);

     f) all'intesa con la Regione sulla pianificazione e programmazione della rete stradale nazionale di cui all'elenco allegato sub B);

     g) alla determinazione delle tariffe autostradali ed ai criteri di determinazione dei piani finanziari delle società concessionarie;

     h) all'adeguamento delle tariffe di pedaggio autostradale;

     i) all'approvazione delle concessioni di costruzione ed esercizio di autostrade;

     l) al controllo delle concessionarie autostradali, relativamente all'esecuzione dei lavori di costruzione, al rispetto dei piani finanziari e dell'applicazione delle tariffe ed alla stipula delle relative convenzioni;

     m) alla determinazione annuale delle tariffe relative alle licenze e concessioni ed alla esposizione della pubblicità;

     n) alla regolamentazione della circolazione veicolare, anche ai sensi degli articoli 5 e 6 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per esigenze di sicurezza pubblica e della circolazione, di tutela della salute e di carattere militare.

     4. Ai sensi dell'articolo 47 dello statuto le funzioni di cui al comma 3, lettera e), sono esercitate dallo Stato d'intesa con la Regione.

     5. Le funzioni concernenti la pianificazione e programmazione delle grandi opere relative alla rete autostradale e ai trafori sono esercitate sulla base di intese generali quadro con la Regione.

 

     Art. 3. Rete stradale nazionale

     1. Ai sensi dell'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461, e successive modificazioni, la rete stradale di interesse nazionale di cui alla tabella allegata al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461, relativa alla Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, come sostituita dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 21 settembre 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 226 del 28 settembre 2001, recante: «Modifiche al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461, che individua la rete autostradale e stradale nazionale, in attuazione dell'articolo 20 della legge 24 novembre 2000, n. 340», viene rideterminata come risultante negli elenchi allegati sub B) e C).

 

     Art. 4. Trasferimento delle strade di interesse regionale

     1. Sono trasferiti al demanio della Regione le strade ed i tronchi di strade, già appartenenti al demanio statale ai sensi dell'articolo 822 del codice civile, indicati nell'elenco allegato sub A), con le pertinenze e gli accessori relativi, incluse le case cantoniere non dismesse, a norma dell'articolo 44, comma 5, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano alla data di consegna, a condizione che ne siano accertati funzionalità e ordinario stato di manutenzione.

     2. Con successive norme di attuazione, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461, potranno essere modificati gli elenchi allegati sub A), B) e C), con i relativi beni e risorse strumentali, finanziarie, umane ed organizzative.

     3. La Regione può trasferire i beni di cui al comma 1 al demanio degli enti locali.

     4. Il trasferimento dei beni di cui al comma 1 decorre dalla data della consegna. Fino al predetto termine, restano affidati all'ANAS S.p.a. i compiti e le funzioni svolti sulla rete stradale già di competenza dello stesso ente.

     5. Ai fini della declassificazione delle strade statali, il trasferimento previsto al comma 1 produce gli effetti giuridici dei provvedimenti adottati ai sensi dell'articolo 3, comma 2, del regolamento emanato con il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, e successive modificazioni, con la decorrenza di cui al comma 4.  6. Restano di proprietà dei comuni i tratti interni delle strade previste al comma 1 aventi le caratteristiche indicate dall'articolo 2, comma 2, lettere d), e) ed f) del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, attraversanti i centri abitati con popolazione superiore ai diecimila abitanti.

 

     Art. 5. Operazioni di consegna

     1. La filiale dell'Agenzia del demanio di Udine, entro sei mesi dalla data di decorrenza dell'efficacia del presente decreto, con l'intervento dei rappresentanti dell'ANAS S.p.a., provvede alla consegna alla Regione dei beni di cui all'articolo 4 per mezzo della redazione dei relativi verbali.

     2. I verbali di consegna costituiscono titolo per la trascrizione, l'intavolazione e la voltura catastale a favore della Regione dei beni trasferiti.

     3. Qualora in sede di consegna non sia accertata la funzionalità e l'ordinario stato di manutenzione dei beni di cui all'articolo 4, comma 1, la competente amministrazione statale sarà tenuta a provvedervi ovvero a riconoscere all'amministrazione regionale il costo dei lavori necessari al ripristino della funzionalità e ordinario stato di manutenzione.  4. L'accertamento di cui al comma 3 è demandato a specifica commissione tecnica paritetica di designazione ministeriale e regionale.

 

     Art. 6. Successione nei rapporti giuridici

     1. La Regione subentra, dalla data della consegna, in tutti i rapporti attivi e passivi inerenti ai beni trasferiti. Dalla stessa data spettano alla Regione i proventi e le spese derivanti dalla gestione dei beni trasferiti, ivi compresi quelli relativi agli indennizzi di usura previsti dall'articolo 34 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni.

     2. L'ANAS S.p.a. provvede, a proprie spese, all'ultimazione dei lavori già appaltati sulle strade trasferite che, alla data di decorrenza dell'efficacia del presente decreto, abbiano già comportato impegno contabile di spesa.

     3. Restano in capo all'ANAS S.p.a. gli oneri relativi alle liti pendenti alla data di consegna dei beni ed a quelli originanti da fatti accaduti antecedentemente alla data di consegna.

     4. In relazione alle funzioni relative alla rete stradale individuata nell'elenco allegato sub B), la Regione succede allo Stato ed all'ANAS S.p.a. nei rapporti giuridici in atto con i terzi alla data di cessazione dell'avvalimento di cui all'articolo 7, comma 4.

 

     Art. 7. Funzioni del Compartimento dell'ANAS S.p.a. del Friuli-Venezia Giulia

     1. Le funzioni previste dal presente decreto in capo all'ANAS S.p.a. sono dallo stesso esercitate attraverso l'attuale Compartimento ovvero attraverso altra struttura autonoma per il Friuli-Venezia Giulia con sede in Trieste.

     2. Il personale dell'ente di cui al comma 1 è trasferito in numero di 160 unità suddivise per categoria, secondo quanto previsto nella tabella allegata sub D). L'individuazione del personale da trasferire avviene secondo le procedure di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 dicembre 2000, n. 448, da avviarsi entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore della legge regionale di riordino e di attribuzione delle funzioni in materia di viabilità di cui al presente decreto, da adottarsi entro il 31 dicembre 2007 [1].

     3. Qualora non si provveda all'adozione della legge regionale di cui al comma 2 entro il termine previsto, il personale è comunque trasferito alla Regione; in tale caso le procedure di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 dicembre 2000, n. 448, sono avviate entro il 15 gennaio 2008 [2].

     4. La Regione si avvale per lo svolgimento delle funzioni in materia di viabilità di cui al presente decreto, dell'ente di cui al comma 1, secondo i criteri e le modalità definiti convenzionalmente con quest'ultimo, fino al completamento delle procedure di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 dicembre 2000, n. 448.

     5. La determinazione della partecipazione erariale relativa al trasferimento del personale di cui al presente articolo farà comunque riferimento al numero di unità individuate al comma 2.

 

     Art. 8. Beni del Compartimento dell'ANAS S.p.a. del Friuli-Venezia Giulia

     1. In deroga a quanto disposto dall'articolo 3, commi 115 e seguenti, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, i beni immobili, nonchè i beni mobili registrati e gli altri beni mobili e attrezzature come individuati nella tabella allegata sub E), esistenti nel territorio regionale e strumentali all'esercizio delle funzioni attribuite alla Regione, sono trasferiti in proprietà alla stessa a decorrere dalla data di consegna di cui al comma 3.

     2. Le case cantoniere riferibili alla viabilità di cui all'elenco allegato sub B), non dismesse a norma dell'articolo 44, comma 5, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, sono messe a disposizione dell'amministrazione regionale per l'esercizio delle funzioni trasferite.

     3. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge regionale di cui all'articolo 7, comma 2, e comunque entro il 31 marzo 2008, qualora non si provveda all'adozione della stessa nel termine ivi previsto, la filiale dell'Agenzia del demanio di Udine, con l'intervento dei rappresentanti dell'ANAS S.p.a. provvede alla consegna alla Regione dei beni di cui al comma 1 per mezzo della redazione dei relativi verbali [3].

     4. I verbali di consegna costituiscono titolo per la trascrizione, l'intavolazione e la voltura catastale a favore della Regione dei beni trasferiti.

     5. Per i beni oggetto del presente articolo trova applicazione la previsione di cui all'articolo 5, comma 3.

     6. Il mancato trasferimento, anche parziale, dei beni di cui al comma 1 sarà economicamente riconosciuto alla Regione.

     7. Restano in capo all'ANAS S.p.a. gli oneri relativi alle liti pendenti alla data di consegna dei beni ed a quelli originanti da fatti accaduti antecedentemente alla data di consegna.

 

     Art. 9. Funzioni amministrative in materia di trasporti

     1. Sono trasferite alla Regione, in base agli articoli 4, 5 e 8 dello Statuto, tutte le funzioni di programmazione ed amministrative in materia di servizi pubblici di trasporto di interesse regionale e locale con qualsiasi modalità di trasporto effettuate, salvo quelle proprie dello Stato ai sensi dell'articolo 11.

     2. Sono trasferite alla Regione, in base agli articoli 4, 5 e 8 dello Statuto, tutte le funzioni amministrative, salvo quelle espressamente mantenute allo Stato dall'articolo 11, in materia di trasporto merci, motorizzazione e circolazione su strada, navigazione interna e porti regionali, comprese le funzioni relative alle concessioni dei beni del demanio della navigazione interna, del demanio marittimo, di zone del mare territoriale per finalità diverse da quelle di approvvigionamento energetico. Tale conferimento non opera nei porti finalizzati alla difesa militare ed alla sicurezza dello Stato, nei porti di rilevanza economica internazionale e nazionale, nonchè nelle aree di preminente interesse nazionale individuate con il decreto del Presidente del Consiglio del Ministri in data 21 dicembre 1995, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 136 del 12 giugno 1996, e successive modificazioni. L'individuazione delle aree dei porti, diverse da quelle per le quali è operato il conferimento alla Regione dal presente decreto, è effettuata ai sensi dell'articolo 11, comma 2.

     3. Tra le funzioni trasferite di cui al comma 2 sono ricomprese in particolare quelle relative:

     a) alla tenuta degli albi provinciali, quali articolazioni dell'albo nazionale degli autotrasportatori, inclusa la nomina dei comitati provinciali;

     b) agli esami per il conseguimento dei titoli professionali di autotrasportatore di cose per conto di terzi e di persone, ivi compresa la nomina delle commissioni esaminatrici;

     c) al rilascio di patenti nautiche e di loro duplicati e aggiornamenti, nonchè dei certificati di abilitazione professionale in materia;

     d) all'autorizzazione e vigilanza tecnica sull'attività svolta dalle scuole nautiche.

     4. Per l'esercizio delle funzioni di cui al comma 3, lettere c) e d), la Regione può avvalersi delle Capitanerie di porto, secondo i criteri e le modalità definiti convenzionalmente tra la Regione e queste ultime.

     5. I proventi e le spese derivanti dalla gestione del demanio marittimo e della navigazione interna, per la parte non già trasferita con il decreto legislativo 25 maggio 2001, n. 265, nonchè dall'esercizio delle funzioni in materia di motorizzazione e circolazione su strada, spettano alla Regione dalla data di decorrenza dell'efficacia del presente decreto.

     6. In relazione al trasporto ferroviario, il soggetto gestore dell'infrastruttura ferroviaria, nella ripartizione della capacità di infrastruttura, dà priorità ai servizi di trasporto, quantitativamente e qualitativamente necessari a soddisfare la mobilità dei cittadini, disciplinati dai contratti di servizio da stipulare tra le imprese ferroviarie e la Regione.

     7. Dei servizi di trasporto ferroviario interregionale tra le Regioni Friuli-Venezia Giulia e Veneto sono attribuiti alla Regione Friuli-Venezia Giulia quelli individuati sulla base di un'intesa tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e le citate Regioni, che tenga conto della prevalenza dei viaggiatori per chilometro sulle origini/destinazioni esclusivamente dell'utenza ferroviaria interregionale, ovvero dell'esistenza di coincidenze nel nodo di Mestre-Venezia con ulteriori treni di lunga percorrenza, per il collegamento della Regione Friuli-Venezia Giulia con il resto del territorio nazionale. Fino alla definizione della citata intesa i servizi interregionali continuano ad essere disciplinati dal contratto di servizio nazionale.

     8. Nei servizi ferroviari di interesse regionale e locale, nonchè in quelli di cui al comma 7, sono ricompresi quelli disciplinati dai contratti di servizio in essere alla data di entrata in vigore del presente decreto.

     9. Con accordo di programma da stipularsi tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dell'economia e delle finanze e la Regione vengono indicati i servizi ferroviari trasferiti ai sensi del presente decreto e vengono conseguentemente quantificate le risorse finanziarie, umane, strumentali ed organizzative necessarie a garantirne un livello di erogazione almeno pari a quello delle Regioni contermini. Con il medesimo, o con altro accordo, qualora utile alla più sollecita definizione del trasferimento di cui all'articolo 10, vengono altresì quantificate le risorse relative a tale trasferimento.

     10. Al fine di garantire comunque il miglior livello dei servizi ferroviari trasferiti con il presente decreto, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed il Ministero dell'economia e delle finanze stipulano, altresì, con la Regione specifici accordi di programma disciplinanti i miglioramenti quantitativi e qualitativi da apportare agli stessi, nonchè i conseguenti maggiori oneri necessari alla loro realizzazione.

     11. Nella determinazione del corrispettivo per il complesso delle prestazioni fornite dal gestore dell'infrastruttura ferroviaria, ivi compresa la fruizione dell'infrastruttura medesima, insistente sul territorio della Regione, alle imprese esercenti i servizi ferroviari di cui al comma 8, si tiene conto degli oneri assunti per il miglioramento dell'infrastruttura stessa dalla Regione mediante convenzione.

 

     Art. 10. Trasferimento della ferrovia Udine-Cividale

     1. Dalla data di consegna, da effettuarsi con le medesime procedure di cui all'articolo 5 da parte del Dipartimento per i trasporti terrestri del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti entro sei mesi dalla data di decorrenza dell'efficacia del presente decreto, sono trasferiti a titolo gratuito dal demanio e patrimonio disponibile e indisponibile dello Stato al demanio e patrimonio disponibile e indisponibile della Regione i beni, gli impianti e le infrastrutture della ferrovia Udine-Cividale, già in gestione commissariale governativa, compreso il relativo ramo d'azienda.

     2. Fino alla data della consegna di cui al comma 1 restano attribuite al Dipartimento per i trasporti terrestri del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti le competenze e le funzioni già svolte sui beni, impianti ed infrastrutture di cui al comma 1.

     3. La titolarità delle autorizzazioni e licenze ministeriali, già rilasciate a favore della Ferrovie Venete S.r.l., per la parte relativa al ramo d'azienda Udine-Cividale, si intende automaticamente trasferita a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto al soggetto individuato dalla Regione [4].

     4. In funzione del trasferimento di titolarità di cui al comma 3, con la medesima decorrenza ivi indicata e fino al 31 dicembre 2007, nel contratto di servizio in essere tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Ferrovie Venete S.r.l., per la parte relativa al ramo d'azienda Udine-Cividale, subentra il soggetto individuato dalla Regione e sono conseguentemente messi a disposizione di quest'ultimo i relativi beni, organizzazione e personale [5].

     5. Dalla data di decorrenza dell'efficacia del presente decreto la Regione subentra nei rapporti contrattuali come instaurati ai sensi del comma 4 tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il soggetto individuato dalla Regione, mentre dalla data della relativa consegna subentra in tutti i rapporti attivi e passivi inerenti ai beni trasferiti.

     6. Restano in capo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti gli oneri relativi alle liti pendenti alla data di consegna dei beni ed a quelli originanti da fatti accaduti antecedentemente

alla data di consegna.

 

     Art. 11. Funzioni statali in materia di trasporti

     1. Restano in capo allo Stato, in relazione alle esigenze di unitarietà, le funzioni relative:

     a) alla predisposizione del piano generale dei trasporti inerenti le grandi reti di trasporto e di navigazione, i porti e gli aeroporti civili;

     b) alla definizione di standard e prescrizioni tecniche in materia di sicurezza dei trasporti aerei, marittimi, di cabotaggio, automobilistici, ferroviari e dei trasporti ad impianti fissi, del trasporto di merci pericolose, nocive e inquinanti;

     c) ai servizi di trasporto aereo, ad eccezione dei collegamenti che si svolgono esclusivamente nell'ambito della Regione e dei servizi elicotteristici;

     d) ai servizi di trasporto marittimo, ad eccezione dei servizi di cabotaggio che si svolgono prevalentemente nell'ambito della Regione e di quelli a carattere transfrontaliero;

     e) ai servizi di trasporto automobilistico a carattere internazionale, con esclusione di quelli transfrontalieri, e alle linee interregionali;

     f) alla concessione di autolinee ordinarie e di gran turismo non comprese fra quelle di interesse regionale;

     g) ai servizi di trasporto ferroviario internazionali e quelli nazionali di percorrenza medio-lunga, caratterizzati da elevati standards qualitativi, ad eccezione di quelli a carattere transfrontaliero;

     h) ai servizi di trasporto di merci pericolose, nocive ed inquinanti;

     i) alla sicurezza, di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753, 8 luglio 1998, n. 277, e 16 marzo 1999, n. 146, tranne quelle relative al rilascio del nulla osta allo svolgimento dei servizi di trasporto su gomma e quelle relative all'accertamento di cui all'ultimo comma dell'articolo 5 del citato decreto 11 luglio 1980, n. 753;

     l) all'adozione delle linee guida e dei principi quadro per la riduzione dell'inquinamento derivante dal sistema di trasporto pubblico;

     m) alla vigilanza ai fini della sicurezza dei trasporti ad impianto fisso, fatto salvo quanto stabilito dalla lettera i) e con l'esclusione degli impianti a fune;

     n) alla vigilanza sulle imprese di trasporto pubblico di interesse nazionale e sulla sicurezza e regolarità di esercizio della rete ferroviaria di interesse nazionale;

     o) al rilascio di concessioni per la gestione delle infrastrutture ferroviarie di interesse nazionale;

     p) alla programmazione, realizzata previa intesa con la Regione, degli interporti e delle intermodalità di rilievo nazionale e internazionale;

     q) agli interventi statali a favore delle imprese di autotrasporto di cui alla legge 23 dicembre 1997, n. 454;

     r) all'albo nazionale degli autotrasportatori con funzioni di indirizzo, coordinamento e vigilanza di cui all'articolo 1, comma 4, e all'articolo 7, comma 7, della legge 23 dicembre 1997, n. 454;

     s) alla registrazione della proprietà dei veicoli e delle successive variazioni nell'archivio nazionale dei veicoli;

     t) alla omologazione e approvazione dei veicoli a motore e loro rimorchi, loro componenti e unità tecniche indipendenti;

     u) al riconoscimento delle omologazioni del Registro italiano navale (RINA), nonchè alla vigilanza sul RINA, su l'Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (INSEAN) e su la Lega navale italiana;

     v) all'estimo navale;

     z) ai compiti di polizia stradale di cui agli articoli 11 e 12 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285;

     aa) alla fissazione dei principi fondamentali per la classificazione dei porti e nei porti di rilievo nazionale e internazionale, previa intesa con la Regione, per la pianificazione, programmazione e progettazione degli interventi aventi ad oggetto la costruzione, la gestione, la bonifica e la manutenzione dei porti e delle vie di navigazione, delle opere edilizie a servizio dell'attività portuale, dei bacini di carenaggio, di fari e fanali;

     bb) alla disciplina e alla sicurezza della navigazione da diporto e alla sicurezza della navigazione interna;

     cc) alle caratteristiche tecniche e al regime giuridico delle navi e delle unità da diporto;

     dd) alla disciplina e alla sicurezza della navigazione marittima;

     ee) alla bonifica delle vie di navigazione e dei canali marittimi;

     ff) alla costituzione e gestione del sistema del traffico marittimo denominato VTS;

     gg) alla programmazione e costruzione, d'intesa con la Regione, degli aeroporti classificati di interesse nazionale e regionale, nonchè alla fissazione dei principi fondamentali per il loro ampliamento e gestione;

     hh) alla disciplina delle scuole di volo e del rilascio dei titoli aeronautici quali licenze, attestati e abilitazioni, nonchè alla disciplina delle scuole di formazione marittima e del rilascio dei titoli professionali marittimi; alla individuazione dei requisiti psico-fisici della gente di mare;

     ii) alla disciplina della sicurezza del volo;

     ll) all'Ente nazionale per l'aviazione civile e alla Direzione generale della navigazione aerea previste dall'articolo 2 del decreto legislativo 25 luglio 1997, n. 250;

     mm) alla pianificazione degli interventi per sostenere la trasformazione delle compagnie portuali, anche in relazione agli organici e all'assegnazione della cassa integrazione guadagni;

     nn) alla tenuta dell'archivio nazionale dei veicoli e dei veicoli d'epoca e dell'anagrafe nazionale degli abilitati alla guida;

     oo) all'utilizzazione del pubblico demanio marittimo e delle zone del mare territoriale di competenza statale per finalità di approvvigionamento energetico;

     pp) al sistema informativo del demanio marittimo, la cui gestione è regolata mediante protocolli d'intesa ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.

     2. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, si provvede, con decreto del Presidente del Consiglio del Ministri, previa intesa con la Regione, all'identificazione delle aree dei porti internazionali e nazionali nelle quali opera il trasferimento alla Regione delle funzioni relative alle concessioni sulle aree demaniali marittime.

 

     Art. 12. Uffici provinciali della Motorizzazione civile e dei trasporti in concessione della Regione Friuli-Venezia Giulia

     1. In virtù del trasferimento delle relative funzioni, gli Uffici provinciali della motorizzazione civile e dei trasporti in concessione della Regione Friuli-Venezia Giulia sono soppressi dalla data di decorrenza dell'efficacia del presente decreto, con conseguente trasferimento alla Regione del personale ai sensi dell'articolo 13.

     2. Per l'esercizio delle residuali funzioni di competenza, lo Stato può avvalersi delle strutture di settore come previste dalla normativa regionale, secondo i criteri e le modalità definiti convenzionalmente con la Regione.

     3. Al fine di garantire la necessaria uniformità operativa per quanto concerne il trasferimento delle funzioni in argomento svolte con l'ausilio dell'informatica, le competenti strutture utilizzano le procedure dei sistemi informativi automatizzati del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed i protocolli di trasmissione compatibili con i medesimi sistemi.

     4. I beni immobili, i beni mobili registrati e gli altri beni mobili di proprietà degli Uffici provinciali stessi, con esclusione del Centro prove autoveicoli di Codroipo sezione di Verona, sono trasferiti in proprietà alla Regione a decorrere dalla data della loro consegna, con conseguente successione allo Stato in tutti i rapporti attivi e passivi inerenti ai beni suddetti.

     5. La consegna dei beni di cui al comma 4, da effettuarsi da parte del Dipartimento dei trasporti terrestri del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, entro sei mesi dalla data di decorrenza dell'efficacia del presente decreto, avviene attraverso la redazione dei relativi verbali che costituiscono titolo per la trascrizione, l'intavolazione e la voltura catastale a favore della Regione dei beni trasferiti.

     6. Ad avvenuta consegna di cui al comma 5, spettano alla Regione i proventi e le spese derivanti dalla gestione dei beni trasferiti.

     7. Restano in capo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti gli oneri relativi alle liti pendenti alla data di consegna dei beni ed a quelli originanti da fatti accaduti antecedentemente alla data di consegna.

 

     Art. 13. Trasferimento del personale degli uffici provinciali della Motorizzazione civile e dei trasporti in concessione e delle sezioni demanio presso le Capitanerie di porto

     1. Al fine di consentire l'esercizio delle attribuzioni inerenti alla motorizzazione ed alla circolazione su strada, il personale statale con contratto di lavoro a tempo indeterminato in servizio, alla data di entrata in vigore del presente decreto, presso gli uffici provinciali della Motorizzazione civile e dei trasporti in concessione è trasferito alla Regione dalla data di decorrenza dell'efficacia del presente decreto.

     2. Al fine di consentire l'esercizio delle attribuzioni inerenti al demanio marittimo, il personale statale con contratto di lavoro a tempo indeterminato in servizio presso le Sezioni demanio delle Capitanerie di porto, con esclusione del personale militare, è trasferito alla Regione nel limite di due unità.

     3. Per il trasferimento del personale di cui al comma 2 si applicano le procedure individuate dal regolamento approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 dicembre 2000, n. 446. Dette procedure sono avviate entro quindici giorni dalla data di decorrenza dell'efficacia del presente decreto.

     4. Fino al completamento delle procedure di cui al comma 3, la Regione si avvale delle Capitanerie di porto, secondo modalità e criteri definiti convenzionalmente con le medesime.

     5. La determinazione della partecipazione erariale relativa al trasferimento del personale di cui al comma 1 farà comunque riferimento al numero dei dipendenti in servizio alla data di entrata in vigore del presente decreto, mentre quella relativa al trasferimento del personale di cui al comma 2 farà riferimento alle unità individuate dal medesimo comma.

 

     Art. 14. Esenzioni fiscali

     1. Tutti gli atti e adempimenti necessari per l'attuazione del presente decreto, compresi quelli relativi al trasferimento di cui all'articolo 4, comma 3, sono esenti da ogni diritto e tributo.

 

     Art. 15. Decorrenza dell'efficacia

     1. Al fine di garantire il finanziamento delle funzioni di competenza regionale e dei trasferimenti previsti, le disposizioni del presente decreto, eccetto quelle che fanno espresso riferimento alla data di entrata in vigore del medesimo, hanno effetto dal giorno successivo alla data di entrata in vigore della legge o delle leggi statali che, ai sensi dell'articolo 63, quinto comma, della legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1, recante Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia, modificano il Titolo IV dello Statuto e che possono essere assunte anche in tempi differenziati in relazione agli intervenuti accordi tra Stato e Regione in merito alla determinazione dei relativi oneri complessivi, con particolare riferimento alle competenze aggiuntive derivanti dalla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.

     2. Per le medesime finalità e con la decorrenza di cui al comma 1 in relazione alla rete stradale ricadente sul territorio regionale di cui agli elenchi allegati sub A) e B), sono trasferiti alla Regione gli stanziamenti disposti dall'ANAS con i programmi triennali, con riferimento alla Regione medesima.

 

 

Tabella A

RETE STRADALE DI INTERESSE REGIONALE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estesa da 

Estesa a 

Estesa 

 

n. 

Denominazione 

 

 

Itinerario 

Note 

 

 

 

 

 

 

 

 

km 

km 

km 

 

 

 

 

 

 

 

13 

raccordo con la s.s. n. 54 

0,000 

0,960 

0,960 

Intero percorso 

14 

della Venezia Gialla 

137,760 

161,150 

23,390 

Intero percorso 

55 

raccordo con la ss.n. 56 

0,000 

2,978 

2,978 

Intero percorso 

55 

dell'Isonzo 

0,000 

2,922 

2,922 

Intero percorso 

56 

di Gorizia 

0,000 

37,808 

37,808 

Intero percorso 

56 

variante 

0,000 

3,810 

3,810 

Intero percorso 

58 

della Carniola 

0,000 

9,510 

9,510 

Intero percorso 

202 

Triestina 

0,000 

16,615 

16,615 

Intero percorso 

251 

della Val di Zoldo e Val Cellina 

10,695 

97,805 

87,110 

Intero percorso regionale 

252 

di Palmanova 

0,000 

44,948 

44,948 

Intero percorso 

305 

di Redipuglia 

0,000 

18,177 

18,177 

Intero percorso 

351 

di Cervignano 

0,000 

24,443 

24,443 

Intero percorso 

352 

di Grado 

0,000 

40,416 

40,416 

Intero percorso 

353 

della Bassa Friulana 

0,000 

28,500 

28,500 

Intero percorso 

354 

di Lignano 

0,000 

14,800 

14,800 

Intero percorso 

355 

della Val Degano 

0,000 

31,735 

31,735 

Intero percorso 

356 

di Civídale 

0,000 

46,150 

46,150 

Intero percorso 

409 

di Plessiva 

0,000 

4,744 

4,744 

Intero percorso 

463 

del Tagliamento 

0,000 

57,700 

57,700 

Intero percorso regionale 

464 

di Spilimbergo 

0,000 

44,850 

44,850 

Intero percorso 

465 

della Forcella Lavardet e di Valle S.Canciano 

10,596 

39,204 

28,608 

Intero percorso regionale 

512 

del lago di Cavazzo 

0,000 

22,020 

22,020 

Intero percorso 

518 

di Devetaki 

0,000 

0,970 

0,970 

Intero percorso 

519 

di Jamiano 

0,000 

1,583 

1,583 

Intero percorso 

552 

del Passo Rest 

0,000 

50,040 

50,040 

Intero percorso 

646 

di Uccea 

0,000 

25,300 

25,300 

Intero percorso 

 

Collegamento stradale Pian di Pan - Sequais 

0,000 

27,046 

27,046 

Intero percorso 

 

ESTESA COMPLESSIVA km 

 

 

697,133 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tabella B

RETE STRADALE DI INTERESSE STATALE A GESTIONE REGIONALE

 

 

 

Estesa da 

Estesa a 

Estesa 

 

 

 

 

 

Itinerario 

 

n. 

Denominazione 

 

 

 

Note 

 

 

km 

km 

km 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da confine regionale a  

13 

Pontebbana 

63,297 

134,293 

70,996 

svincolo per il casello 

 

 

 

 

 

autostradale «Udine  

 

 

 

 

 

Nord» dell'Autostrada 

 

 

 

 

 

A/23 

 

 

 

 

 

Da casello autostradale 

13 

Pontebbana 

134,293 

213,000 

78,707 

«Udine nord» a 

 

 

 

 

 

svincolo per il casello di  

 

 

 

 

 

Ugovizza  

 

 

 

 

 

dell'Autostrada A/23 

 

 

 

 

 

Dal confine regionale  

14 

della Venezia Giulia 

79,213 

137,760 

58,547 

all'innesto su Raccordo 

 

 

 

 

 

Autostradale A/4 - 

 

 

 

 

 

Trieste 

14 

raccordo con la ss. n. 202 

0,000 

3,610 

3,610 

Intero percorso 

52 

Carnica 

0,000 

64,137 

64,137 

Intero tratto regionale 

RA. 

Raccordo Autostradale Cimpello (A/28) -  

0,000 

3,754 

3,754 

Intero percorso 

 

S.S. n. 13 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Innesto su S.S. n. 56 

 

Tangenziale Udine Sud 

0,000 

9,070 

9,070 

presso Paparotti - 

 

 

 

 

 

Innesto S.S. n. 13 a S.  

 

 

 

 

 

Caterina 

 

 

 

 

 

 

 

Di Ronchi dei Legionari 

0,000 

2,028 

2,028 

Da innesto S.S. n. 14  

 

 

 

 

 

presso Monfalcone, al 

 

 

 

 

 

casello di Redipuglia  

 

 

 

 

 

dell'Autostrada 4 

 

 

 

 

 

Da innesto S.S. n. 14  

 

Di Latisana 

0,000 

4,300 

4,300 

presso Latisana a 

 

 

 

 

 

svincolo di Latisana  

 

 

 

 

 

dell'Autostrada A4 

 

ESTESA COMPLESSIVA km 

 

 

295,149 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tabella C

RETE STRADALE DI INTERESSE STATALE

 

 

 

Estesa da 

Estesa a 

Estesa 

 

 

 

 

 

Itinerario 

 

n. 

Denominazione 

 

 

 

Note 

 

 

km 

km 

km 

 

 

 

 

 

 

 

13 

Pontebbana 

213,000 

228,811 

15,811 

Da Ugovizza a  

 

 

 

 

 

confine Regionale 

14 

della Venezia Giulia 

161,150 

167,980 

6,830 

Da innesto S.S. n. 58 a 

 

 

 

 

 

confine di Stato 

 

 

0,000 

1,995 

1,995 

Da innesto S.S. n. 14  

 

 

 

 

 

all'innesto S.S. n. 55 

15 

via Flavia 

0,000 

11,225 

11,225 

Intero percorso 

52-bis 

Carnica 

0,000 

32,875 

32,875 

Intero percorso 

 

 

0,000 

34,013 

34,013 

Intero tratto regionale 

54 

del Friuli 

81,325 

104,582 

23,257 

Intero tratto regionale 

 

 

0,000 

0,960 

0,960 

raccordo b) con la S.S.  

 

 

 

 

 

n. 13 

55 

dell'Isonzo 

2,922 

23,594 

20,672 

Da S.S. n. 14 Racc. a 

 

 

 

 

 

Confine di Stato 

 

 

0,000 

21,411 

21,411 

Intero percorso 

R.A. 

Raccordo Aut.le A/4 Trieste 

0,000 

1,496 

1,496 

Diramazione per 

 

 

 

 

 

Fernetti 

 

 

0,000 

14,640 

14,640 

Da Trieste Molo VII a 

 

 

 

 

 

svincolo con il 

 

 

 

 

 

Raccordo Autostradale  

 

 

 

 

 

A/4 - Trieste 

 

«Strada del Monte Sabotino» Piste di  

0,000 

3,300 

3,300 

Intero percorso 

 

Sorveglianza 

 

 

 

 

 

«Strada del Monte Sabotino» 

0,000 

1,594 

1,594 

Intero percorso 

 

 

 

 

 

Intero percorso 

R.A. 

Raccordo autostradale Villese - GORIZIA 

0,000 

17,272 

17,272 

In corso di  

 

 

 

 

 

trasferimento alla 

 

 

 

 

 

Società Autovie 

 

 

 

 

 

Venete SpA 

 

ESTESA COMPLESSIVA km 

 

 

207,351 

 

 

Tabella D

RIPARTO PERSONALE

 

Posizione organizzativa

Esigenze regionali n. dipendenti

 

 

Personale Dirigente:

2

Personale Tecnico:

 

A

5

A1

15

B

6

Personale Amministrativo: |

 

A

2

A1

2

B

12

B1

12

B2

2

Personale d'Esercizio:

 

B1

37

B2

65

 

Tabella E

 

RIPARTO ATTREZZATURE

 

TIPOLOGIA

Consistenza attuale n.

esigenze Regione n.

 

 

 

Sgombroneve

14

12

Autocarri

43

36

Autocisterne

1

1

Panda

28

23

Piattaforme aeree

2

2

Lame - vomeri sgomberoneve

77

64

Pale caricatrici

10

8

Rulli compressori

4

3

Spazzole anteriori per  autocarri

3

2

Spandisale trainati

19

16

Promisqui AR 35,8

18

15

Trattori per sfalcio erba

7

6

Decespugliatori

33

27

Motosega

39

32

Motofalciatrice

33

27

Piastre vibranti

14

12

Piatti falcianti

11

9

Autocarro ad uso speciale

12

10

Autovetture

3

2

Spazzolatrice stradale

2

2

Spargitore automatico

24

20

 


[1] Comma così modificato dall'art. 1 del D.Lgs. 2 marzo 2007, n. 33.

[2] Comma così modificato dall'art. 1 del D.Lgs. 2 marzo 2007, n. 33.

[3] Comma corretto con Comunicato pubblicato nella G.U. 21 maggio 2004, n. 118 e così modificato dall'art. 2 del D.Lgs. 2 marzo 2007, n. 33.

[4] Comma così corretto con Comunicato pubblicato nella G.U. 21 maggio 2004, n. 118.

[5] Comma corretto con Comunicato pubblicato nella G.U. 21 maggio 2004, n. 118 e così modificato dall'art. 3 del D.Lgs. 2 marzo 2007, n. 33.