§ 14.5.14 - D.L. 14 novembre 1992, n. 433.
Misure urgenti per il funzionamento dei musei statali.


Settore:Normativa nazionale
Materia:14. Beni culturali e di interesse storico, archeologico e artistico
Capitolo:14.5 musei e pinacoteche
Data:14/11/1992
Numero:433


Sommario
Art. 1.      1. Per la prevenzione e la tutela da azioni criminose e danneggiamenti, in tutti i musei e le biblioteche statali, nonché negli archivi di Stato in cui siano installati impianti audiovisivi di [...]
Art. 2.      1. Per assicurare una più intensa sorveglianza e favorire il regolare funzionamento di musei, biblioteche, archivi di Stato e ogni altro istituto periferico del Ministero per i beni culturali e [...]
Art. 3.      1.
Art. 4.      1. Presso gli istituti di cui all'articolo 3 sono istituiti i seguenti servizi aggiuntivi, offerti al pubblico a pagamento
Art. 5.      1. Sono abrogate le disposizioni incompatibili con il presente decreto.
Art. 6.      1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione [...]


§ 14.5.14 - D.L. 14 novembre 1992, n. 433.

Misure urgenti per il funzionamento dei musei statali. [1]

(G.U. 16 novembre 1992, n. 270).

 

Art. 1.

     1. Per la prevenzione e la tutela da azioni criminose e danneggiamenti, in tutti i musei e le biblioteche statali, nonché negli archivi di Stato in cui siano installati impianti audiovisivi di sicurezza è autorizzato, anche in assenza degli addetti ai servizi di vigilanza dei locali aperti al pubblico, il controllo continuativo ed ininterrotto dei beni culturali esposti o comunque raccolti e depositati [2].

 

     Art. 2.

     1. Per assicurare una più intensa sorveglianza e favorire il regolare funzionamento di musei, biblioteche, archivi di Stato e ogni altro istituto periferico del Ministero per i beni culturali e ambientali, che presentino peculiari problemi di affollamento periodico o di gestione, nonché per garantire il prolungamento degli orari di apertura e comunque in situazioni di necessità e urgenza, il Ministro per i beni culturali e ambientali può assegnare temporaneamente in quelle sedi unità dipendenti da altro ufficio, presso il quale il personale risulti in esubero rispetto alla dotazione organica.

     2. L'ordine delle assegnazioni individua prioritariamente il personale in servizio presso tutti gli istituti, di cui al comma 1, della stessa provincia, quindi della stessa regione e infine del restante territorio nazionale.

     3. In caso di ulteriori carenze, il Ministro per i beni culturali e ambientali può utilizzare il personale di corrispondente qualifica posto in mobilità da altre amministrazioni dello Stato.

     4. Con decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali sono individuati annualmente gli istituti di cui al comma 1 che richiedono un potenziamento temporaneo del servizio con l'indicazione dei relativi periodi ed è formata la graduatoria dei dipendenti da assegnare sulla base di criteri determinati dal Ministro stesso, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Qualora il personale collocato in graduatoria non accetti la mobilità volontaria, le assegnazioni sono effettuate d'ufficio [3].

 

     Art. 3.

     1. [4].

     1 bis. Il personale delle organizzazioni di volontariato è utilizzato ad integrazione del personale dell'Amministrazione dei beni culturali e ambientali [5].

     2. Lo svolgimento delle mansioni di addetto ai servizi di vigilanza e custodia non comporta il riconoscimento della qualifica di agente di pubblica sicurezza [5a].

     2 bis. Per le finalità di cui al comma 1, il Ministero per i beni culturali e ambientali è autorizzato a costituire rapporti di lavoro a tempo determinato, pieno o parziale, secondo le disposizioni di cui all'articolo 7, comma 6, della legge 29 dicembre 1988, n. 554, con il personale che ha già prestato servizio a tempo determinato nell'ambito dell'Amministrazione dei beni culturali e ambientali, utilizzando graduatorie regionali formate in base alla durata del periodo di servizio complessivamente prestato nell'ultimo quinquennio [5].

     2 ter. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 2 bis, nei limiti di 15 miliardi di lire, si provvede a carico dei capitoli 1016, 1017 e 1018 dello stato di previsione del Ministero per i beni culturali e ambientali per l'anno 1993 [5].

 

     Art. 4.

     1. Presso gli istituti di cui all'articolo 3 sono istituiti i seguenti servizi aggiuntivi, offerti al pubblico a pagamento [6]:

     a) servizio editoriale e di vendita riguardante le riproduzioni di beni culturali e la realizzazione di cataloghi ed altro materiale informativo;

     a bis) servizi riguardanti i beni librari e archivistici per la fornitura di riproduzioni e il recapito nell'ambito del prestito bibliotecario [7];

     b) servizi di caffetteria, di ristorazione, di guardaroba e di vendita di altri beni correlati all'informazione museale.

     2. Il Ministro per i beni culturali e ambientali, sentito il Consiglio nazionale per i beni culturali e ambientali, fissa indirizzi, criteri e modalità per la gestione dei servizi, con regolamento da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto [8].

     3. [9].

     4. La concessione ha durata quadriennale e può essere rinnovata alle condizioni indicate dall'articolo 6, comma 2, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, come sostituito dall'articolo 44 della legge 23 dicembre 1994, n. 724 [10].

     5. [11].

     5 bis. Gli introiti previsti relativamente ai musei dalla legge 30 marzo 1965, n. 340, nonché dal relativo regolamento di esecuzione approvato con decreto del Presidente della Repubblica 2 settembre 1971, n. 1249, affluiscono ad apposito capitolo dello stato di previsione dell'entrata per essere riassegnati ai pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero per i beni culturali e ambientali [12].

     5 ter. [13].

 

     Art. 5.

     1. Sono abrogate le disposizioni incompatibili con il presente decreto.

     2. Per le finalità previste dal presente decreto, salvo quanto disposto ai commi 2 bis e 2 ter dell'articolo 3, è autorizzata, per il 1992, la spesa di lire 200 milioni, cui si provvede mediante riduzione del capitolo 2034 dello stato di previsione del Ministero per i beni culturali e ambientali [6].

     3. Per gli anni successivi, le facoltà di cui agli articoli 2 e 3 di trasferire i dipendenti e di utilizzare i volontari possono essere esercitate nei limiti delle somme riassegnate per effetto di quanto disposto dall'articolo 4.

     4. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

 

     Art. 6.

     1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

 

 


[1] Convertito in legge, con modifiche, con la L. 14 gennaio 1993, n. 4 (G.U. 15 gennaio 1993, n. 11).

[2] Articolo così modificato dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4.

[3] Comma così sostituito dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4.

[4] Comma modificato dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4 e abrogato dall'art. 166 del D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490.

[5] Comma aggiunto dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4.

[5a] Comma così modificato dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4.

[5] Comma aggiunto dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4.

[5] Comma aggiunto dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4.

[6] Comma così modificato dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4.

[7] Lettera aggiunta dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4.

[8] Comma così sostituito dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4. Vedere, inoltre, l'art. 9 della L. 8 ottobre 1997, n. 352.

[9] Comma sostituito dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4, modificato dall'art. 3 della L. 8 ottobre 1997, n. 352 e abrogato dall'art. 166 del D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490.

[10] Comma così sostituito dall'art. 3 della L. 8 ottobre 1997, n. 352. L'art. 3 della L. 352/1997 è stato abrogato dall'art. 166 del D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490.

[11] Comma modificato dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4 e abrogato dall'art. 166 del D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490.

[12] Comma aggiunto dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4.

[13] Comma aggiunto dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4 e abrogato dall'art. 166 del D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490.

[6] Comma così modificato dalla L. di conversione del 14 gennaio 1993, n. 4.