§ 3.2.35 - L.R. 22 marzo 1990, n. 22.
Interventi a sostegno dei diritti degli immigrati extracomunitari in Toscana.


Settore:Codici regionali
Regione:Toscana
Materia:3. servizi sociali
Capitolo:3.2 assistenza sociale
Data:22/03/1990
Numero:22


Sommario
Art. 1.  Finalità.
Art. 2.  Destinatari.
Art. 5.  Albo delle associazioni degli immigrati extracomunitari.
Art. 9.  Conferenza dell'Immigrazione.
Art. 10.  Intese tra Regione ed Enti locali.
Art. 11.  Programmazione degli interventi.
Art. 12.  Centri di accoglienza.
Art. 13.  Informazione.
Art. 14.  Integrazione e tutela culturale.
Art. 15.  Inserimento nel mercato del lavoro.
Art. 16.  Interventi socio-assistenziali e sanitari.
Art. 17.  Alloggi.
Art. 18.  Studi, indagini, ricerche.
Art. 19.  Assistenza Difensore Civico - Assistenza legale.
Art. 20.  Contributi e convenzioni.
Art. 21.  Norma finanziaria.


§ 3.2.35 - L.R. 22 marzo 1990, n. 22. [1]

Interventi a sostegno dei diritti degli immigrati extracomunitari in Toscana.

 

 

Titolo I

PRINCIPI GENERALI

 

Art. 1. Finalità.

     1. La Regione, in attuazione dei principi generali indicati dall'art. 3 dello Statuto ed in armonia con la risoluzione delle Nazioni Unite 40/144 del 1985 sulla protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, con la normativa C.E.E., con le iniziative e le leggi dello Stato, promuove iniziative rivolte a garantire agli immigrati extracomunitari ed alle loro famiglie, condizioni di uguaglianza, nel godimento dei diritti civili, con i cittadini italiani ed a rimuovere le cause economiche, culturali e sociali che ne ostacolano l'inserimento nel tessuto sociale, culturale ed economico della Regione.

     2. Le iniziative promosse dalla Regione sono, in particolare, rivolte:

     a) alla tutela del diritto al lavoro, allo studio, alle prestazioni sociali e sanitarie degli immigrati extracomunitari e delle loro famiglie;

     b) al superamento delle difficoltà sociali, culturali ed economiche degli immigrati e delle loro famiglie, anche attraverso forme di sostegno dell'associazionismo;

     c) a favorire il mantenimento dei legami linguistici e culturali con la terra di origine;

     d) a favorire il volontario rientro nei Paesi di origine;

     e) allo studio ed alla ricerca sul fenomeno migratorio;

     f) alla promozione sociale delle donne immigrate.

 

     Art. 2. Destinatari.

     1. Le attività e gli interventi contemplati nella presente legge sono rivolti agli immigrati ed alle loro famiglie che provengono da Paesi extracomunitari e che dimorano nel territorio regionale.

     2. Sono esclusi dall'applicazione della presente legge:

     a) gli stranieri occupati da organizzazioni o imprese operanti nel territorio della Repubblica italiana, che siano stati ammessi temporaneamente, su domanda del datore di lavoro, per adempiere funzioni o compiti specifici, per un periodo limitato e determinato, e che siano tenuti a lasciare il Paese quando tali funzioni o compiti siano terminati;

     b) gli stranieri occupati in istituzioni di diritto internazionale;

     c) gli artisti ed i lavoratori dello spettacolo che si trovino in tournée nel territorio nazionale;

     d) i marittimi.

 

 

Titolo II

STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE

 

     Artt. 3. - 4. [2]

 

     Art. 5. Albo delle associazioni degli immigrati extracomunitari.

     1. La Giunta regionale, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, delibera l'istituzione dell'albo delle associazioni degli immigrati extracomunitari, determinando contestualmente le modalità per l'iscrizione ad esso.

     2. L'iscrizione all'albo di cui al primo comma è condizione per la designazione dei rappresentanti di cui alla lettera f) del primo comma dell'articolo 4.

     3. I rappresentanti di cui al comma precedente devono essere residenti in un Comune della Toscana.

 

     Artt. 6. - 8. [3]

 

     Art. 9. Conferenza dell'Immigrazione.

     1. Ogni tre anni la Giunta regionale, con la collaborazione della Consulta, convoca la conferenza regionale dell'immigrazione, secondo modalità che verranno di volta in volta stabilite, allo scopo di realizzare, con il concorso di tutti i soggetti interessati e le eventuali organizzazioni, la verifica pubblica sull'evoluzione del fenomeno dell'immigrazione e sulle necessità di intervento.

     2. La Giunta regionale potrà, per motivi eccezionali e su proposta della Consulta, convocare conferenze straordinarie.

 

 

Titolo III

PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI

 

     Art. 10. Intese tra Regione ed Enti locali.

     1. La Regione individua i propri interventi a favore dei lavoratori immigrati extracomunitari e delle loro famiglie, previe intese con gli Enti locali interessati, al fine di assicurare il coordinamento dei reciproci interventi e dell'utilizzazione delle relative risorse.

     2. La Giunta regionale è incaricata di promuovere le intese di cui al precedente comma e di realizzare le eventuali opportune forme di coordinamento relative alle stesse intese.

 

     Art. 11. Programmazione degli interventi.

     1. Il Programma regionale di Sviluppo stabilisce gli obiettivi, gli indirizzi generali e le priorità degli interventi da realizzare a favore degli immigrati extracomunitari e delle loro famiglie.

     2. La Giunta regionale, tenuto conto delle proposte della Consulta e sulla base delle intese di cui al precedente articolo 10, predispone il piano annuale degli interventi e lo trasmette entro il 30 novembre di ogni anno al Consiglio regionale per l'approvazione. Per i settori di cui rispettivamente agli artt. 13, 14, 15, 16 e 17, gli interventi sono stabiliti dai piani previsti dalle leggi regionali che disciplinano i settori stessi, salvo quanto previsto al comma successivo.

     3. Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, può deliberare l'attuazione di ulteriori interventi a carattere integrativo, straordinario, sperimentale o inerenti alla partecipazione a progetti interregionali, nazionali o internazionali in collaborazione con i Ministeri competenti.

     4. La Giunta regionale, contestualmente alla proposta di piano di cui al precedente 2° comma, presenta annualmente al Consiglio regionale ed alla Consulta regionale dell'Immigrazione extracomunitaria una relazione sullo stato di attuazione di tutti gli interventi di cui alla presente legge.

 

 

Titolo IV

TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI

 

     Art. 12. Centri di accoglienza.

     1. La Regione promuove ed incentiva l'istituzione, da parte dei Comuni, di Centri di accoglienza, destinati in particolare a:

     a) fornire informazioni e consulenza per l'accesso ai servizi socio- assistenziali e per l'adempimento dei doveri previsti dalla legislazione vigente, anche tramite consulenza legale;

     b) assistere gli immigrati che si trovano in condizioni di disagio di particolare gravità, assicurando il soddisfacimento delle necessità fondamentali;

     c) ospitare le attività delle Associazioni degli immigrati.

     2. Per la gestione dei Centri di accoglienza, i Comuni possono convenzionarsi con Associazioni di volontariato di comprovata esperienza nell'attività di assistenza all'immigrazione extracomunitaria, nonché con Associazioni riconosciute nell'Albo di cui al precedente art. 5.

     3. Ai fini dell'istituzione di Centri di accoglienza, i Comuni interessati possono rivolgere domanda di contributo al Presidente della Giunta regionale, entro il 31 ottobre di ogni anno, allegando il progetto di fattibilità, il costo globale e le risorse proprie allo scopo destinate.

 

     Art. 13. Informazione.

     1. La Regione Toscana, tramite la Consulta, promuove e realizza un'attività di informazione sull'immigrazione ed a favore degli immigrati al duplice fine di far conoscere ai cittadini residenti il fenomeno migratorio e di favorire l'inserimento dei lavoratori immigrati extracomunitari e delle loro famiglie.

     2. A tal fine la Regione, oltre ad assumere iniziative dirette, anche tramite le proprie strutture territoriali dell'Orientamento professionale, promuove le opportune intese con gli Enti locali per l'utilizzazione delle strutture informative esistenti.

 

     Art. 14. Integrazione e tutela culturale.

     1. Per facilitare i processi di integrazione culturale e sociale degli immigrati extracomunitari e per tutelare la loro identità culturale, i Comuni, con il contributo della Regione Toscana, possono promuovere ed organizzare, anche in collaborazione con le autorità scolastiche, corsi di recupero linguistico di alfabetizzazione e di lingua italiana, comprese iniziative specifiche rivolte alle donne immigrate.

     2. In particolare le iniziative di cui al primo comma consistono in:

     a) appositi corsi di lingua e cultura italiana opportunamente articolati tenendo conto anche dell'appartenenza etnico-linguistica dei gruppi di cittadini stranieri extracomunitari anche ai fini del loro inserimento nella scuola dell'obbligo;

     b) iniziative atte a favorire il mantenimento dei legami linguistici e culturali con i Paesi di origine, anche in collaborazione con le rappresentanze nazionali, attivando un processo di scambi culturali;

     c) iniziative sociali e culturali dirette a sensibilizzare la popolazione in ordine alle problematiche migratorie ed a promuovere la conoscenza delle diverse culture al fine di contrastare fenomeni di emarginazione;

     d) iniziative di educazione alla multiculturalità, indirizzate principalmente agli alunni della scuola dell'obbligo nel rispetto delle competenze dell'Autorità scolastica;

     e) corsi formativi rivolti principalmente agli operatori degli Enti locali che sono a contatto quotidiano con gli immigrati;

     f) corsi di lingua e cultura straniera per studenti e cittadini italiani promossi dalle Associazioni di cui all'art. 5.

     3. Il programma regionale per gli interventi per il diritto allo studio di cui alla L.R. 14-6-1989, n. 37 stabilisce gli interventi straordinari per gli studenti provenienti da Paesi extracomunitari.

     Tali interventi sono determinati dalla Regione Toscana secondo le procedure della stessa L.R. 14-6-1989, n. 37, e sentita la Consulta Regionale dell'Immigrazione.

     Possono altresì essere ammessi a fruire dei medesimi interventi riservati agli studenti italiani, gli studenti apolidi, o rifugiati politici, riconosciuti tali dalle competenti autorità statali.

 

     Art. 15. Inserimento nel mercato del lavoro.

     1. Gli interventi di formazione, di riqualificazione e di aggiornamento professionale di cui alla L.R. 21-2-1985 n. 16 «Disciplina degli interventi in materia di formazione professionale» e successivi aggiornamenti sono estesi a tutti i cittadini extracomunitari immigrati in Toscana.

     2. La Regione promuove e programma, nell'ambito delle proprie competenze in materia, specifici interventi anche corsuali di Orientamento e di formazione professionale diretti a facilitare l'ingresso e l'inserimento degli immigrati extracomunitari nelle attività ordinarie e nel Mercato del Lavoro.

     3. Gli interventi di formazione professionale finalizzati al recupero professionale dei lavoratori extracomunitari ed al loro possibile rientro stabile e qualificato nei Paesi di origine, saranno attuati, d'intesa con i Ministeri competenti, nell'ambito dei programmi di cui alla L.R. n. del         «Interventi di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo».

     4. I lavoratori extracomunitari, iscritti alle liste di collocamento ai sensi della legge 30-12-1986 n. 943, rientrano tra le categorie previste dalla L.R. 14-11-1988 n. 83, articolo 3, tenuto conto anche di quanto previsto dal 7° comma, ai fini delle agevolazioni per la costituzione di nuove imprese.

 

     Art. 16. Interventi socio-assistenziali e sanitari.

     1. I cittadini stranieri ed i loro familiari provenienti da Paesi verso i quali non sussiste trattamento di reciprocità, per il periodo della loro permanenza nel territorio regionale, sono ammessi, a condizioni di parità con i cittadini italiani, alle prestazioni socio-assistenziali ed ai servizi sociali erogati ai sensi delle leggi regionali 7 aprile 1976, n. 15 e 13 marzo 1977, n. 18 e loro successive modifiche ed integrazioni, accedono inoltre al servizio di asilo nido di cui alla legge regionale 2-9- 1986, n. 47.

     Nella predisposizione degli interventi in materia di maternità, sessualità ed uso dei sistemi anticoncezionali, si dovrà tener conto delle diversità culturali e religiose delle donne immigrate.

     2. A tal fine la Regione, nel ripartire i fondi destinati alle attività socio-assistenziali da assegnare a ciascun Comune, terrà conto dell'entità della popolazione extracomunitaria presente nei Comuni della Toscana ed emanerà le relative direttive.

     3. La Regione promuove le iniziative necessarie, volte alla tutela della salute degli immigrati extracomunitari dimoranti nel territorio regionale, anche attraverso rapporti convenzionali con le associazioni regionali del volontariato, iscritte all'albo regionale di cui alla L.R. 7 maggio 1985, n. 5.

 

     Art. 17. Alloggi.

     1. I lavoratori extracomunitari che risiedono o abbiano stabile dimora in un Comune della Toscana sono ammessi a partecipare, alle stesse condizioni dei cittadini residenti, ai bandi di concorso relativi alle provvidenze della Regione Toscana in materia di edilizia residenziale per l'acquisto, recupero, costruzione e per l'affitto di alloggi.

     2. La Regione favorisce, attraverso gli Enti locali, per particolari situazioni di emergenza, il reperimento di alloggi da riservare ad abitazione temporanea per i lavoratori immigrati che dimorano in uno dei Comuni della Toscana.

 

     Art. 18. Studi, indagini, ricerche.

     1. La Regione, anche su proposta della Consulta, promuove tramite l'Osservatorio regionale sul Mercato del Lavoro, l'effettuazione di studi, indagini e ricerche finalizzati alla programmazione degli interventi di cui alla presente legge, nonché alla miglior conoscenza del fenomeno migratorio.

     2. Le attività di cui al presente articolo potranno essere svolte tramite apposite convenzioni gratuite od onerose, anche in collaborazione con altre Regioni e con l'Amministrazione dello Stato, sia centrale, sia nei suoi uffici periferici, ed in particolare con l'Osservatorio sul Mercato del Lavoro di cui alla L.R. 28-10-1988 n. 78.

 

     Art. 19. Assistenza Difensore Civico - Assistenza legale.

     1. Gli immigrati extracomunitari dimoranti in un Comune della Toscana, hanno diritto di avvalersi dell'attività di assistenza e di consulenza del Difensore Civico, istituito con L.R. 21-1-1974, n. 3.

     2. La Regione, in collaborazione con le Associazioni di volontariato, favorisce l'assistenza legale gratuita a favore dei lavoratori extracomunitari immigrati in Toscana che si trovano in condizioni economiche particolarmente disagiate, anche al di fuori delle strutture di cui al precedente art. 12.

 

     Art. 20. Contributi e convenzioni.

     1. Per la realizzazione del piano annuale degli interventi di cui al precedente art. 11, la Giunta regionale può stipulare convenzioni con Associazioni di volontariato, senza scopo di lucro, regolarmente costituite da almeno 3 anni e che abbiano svolto continuativamente, per almeno un biennio, attività a favore degli immigrati nel territorio regionale.

     2. Il piano annuale degli interventi conterrà i criteri e le modalità di partecipazione all'attività dei soggetti di cui al primo comma, ivi compresi gli oneri a carico della Regione Toscana.

 

 

Titolo V

DISPOSIZIONI FINANZIARIE

 

     Art. 21. Norma finanziaria.

     1. Agli oneri di spesa derivanti dal presente provvedimento si fa fronte con la seguente variazione del bilancio 1990 apportata, per analogo importo, agli stati di previsione della competenza e della cassa della parte spesa:

     (Omissis).

     2. Agli oneri di spesa per i successivi esercizi si farà fronte con legge di bilancio.

 

 


[1] Abrogata dall'art. 6 della L.R. 9 giugno 2009, n. 29.

[2] Articoli abrogati dall'art. 67 della L.R. 3 ottobre 1997, n. 72.

[3] Articoli abrogati dall'art. 67 della L.R. 3 ottobre 1997, n. 72.