Settore: | Codici regionali |
Regione: | Marche |
Materia: | 4. sviluppo economico |
Capitolo: | 4.8 artigianato e industria |
Data: | 05/12/2011 |
Numero: | 25 |
Sommario |
Art. 1. (Oggetto) |
Art. 2. (Competenze della Regione) |
Art. 3. (Competenze delle Province e dei Comuni) |
Art. 4. (Esercizio dell’attività di tintolavanderia |
Art. 4 bis. (Esercizio dell’attività di lavanderia a gettoni) |
Art. 5. (Trasferimento, sospensione e cessazione dell'attività) |
Art. 6. (Regolamento comunale) |
Art. 7. (Vigilanza e controlli) |
Art. 8. (Sanzioni amministrative) |
Art. 9. (Norme transitorie e finali) |
§ 4.8.71 - L.R. 5 dicembre 2011, n. 25.
Disciplina dell'attività di tintolavanderia.
(B.U. 29 dicembre 2011, n. 112)
Art. 1. (Oggetto)
1. La presente legge disciplina l'attività di tintolavanderia, così come definita dalla
1 bis. Le disposizioni della presente legge si applicano anche all’attività di lavanderia a gettoni, così come definita all’articolo 4 bis [1].
Art. 2. (Competenze della Regione)
1. Compete, in particolare, alla Regione:
a) identificare i diplomi inerenti l'attività di cui all'articolo 2, comma 2, della
b) definire i contenuti tecnico-culturali dei programmi e dei corsi relativi alle iniziative di formazione professionale di cui all'articolo 2, commi 4 e 5, della
c) approvare le modalità per lo sviluppo del settore, in attuazione di quanto disposto dall'articolo 3, comma 2, lettere a), b), c) e d), della
2. La Giunta regionale adotta gli atti di cui al comma 1 e approva i modelli per le segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA) previste dalla legge.
3. La Giunta regionale promuove la costituzione di commissioni arbitrali e conciliative ai sensi dell'articolo 3, comma 2, lettera e), della
4. Per le finalità di cui all'articolo 3, comma 2, lettera f), della
Art. 3. (Competenze delle Province e dei Comuni)
1. Compete, in particolare, alle Province:
a) autorizzare le iniziative di formazione professionale predisposte sulla base dei programmi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b);
b) rilasciare l'abilitazione professionale di cui all'articolo 2, comma 2, lettera a), della
2. Compete, in particolare, ai Comuni:
a) accertare il conseguimento del periodo di inserimento lavorativo di cui all'articolo 2, comma 2, lettere b) e d), della
b) accertare il possesso del diploma di cui all'articolo 2, comma 2, lettera c), della
c) approvare il regolamento di cui all'articolo 6;
d) esercitare la vigilanza e il controllo di cui all'articolo 7;
e) applicare le sanzioni amministrative di cui all'articolo 8.
Art. 4. (Esercizio dell’attività di tintolavanderia [2])
1. L'esercizio dell'attività di tintolavanderia, in qualunque forma e a qualsiasi titolo esercitato, è subordinato alla presentazione della SCIA al Comune nel cui territorio opera l'esercizio, tramite lo sportello unico per le attività produttive (SUAP), fatte salve le autorizzazioni, comunque denominate, necessarie in base alla normativa in materia ambientale e sanitaria.
2. Nella SCIA deve essere indicato il responsabile tecnico in possesso dell'idoneità professionale di cui all'articolo 2, comma 2, della
3. La SCIA è valida per i locali in essa indicati.
4. Copia della SCIA è esposta nei locali destinati all'esercizio dell'attività.
5. L'ampliamentoo la riduzione dei locali, il trasferimento in altra sede o la designazione di un nuovo responsabile tecnico sono soggetti alla presentazione di una nuova SCIA [3].
Art. 4 bis. (Esercizio dell’attività di lavanderia a gettoni) [4]
1. Per lavanderia a gettoni si intende l’attività, esercitata in un apposito spazio, di noleggio di lavatrici professionali ad acqua e di essiccatoi, utilizzati esclusivamente dalla clientela previo acquisto di appositi gettoni distribuiti tramite macchine cambiavalute presenti all’interno dell’esercizio. Gli stessi gettoni possono essere usati per l’acquisto dei detergenti.
2. L’esercizio dell’attività di cui al comma 1 è subordinato alla presentazione della SCIA, tramite lo sportello unico per le attività produttive (SUAP), al Comune nel cui territorio opera l’esercizio, fatte salve le autorizzazioni, comunque denominate, necessarie in base alla normativa in materia ambientale e sanitaria.
3. La SCIA è valida per i locali in essa indicati.
4. Copia della SCIA è esposta nei locali destinati all’esercizio dell’attività.
5. L’ampliamento o la riduzione dei locali o il trasferimento in altra sede sono soggetti alla presentazione di una nuova SCIA.
6. È vietata la presenza di personale anche per l’espletamento di attività accessorie, quali la presa in consegna o la restituzione dei capi oggetto dell’attività di lavanderia a gettoni, nonché di tutti gli altri tipi di servizi previsti dalla
Art. 5. (Trasferimento, sospensione e cessazione dell'attività)
1. In caso di trasferimento dell’azienda in gestione o in proprietà per atto tra vivi o per causa di morte, il subentrante presenta la relativa SCIA al Comune, tramite lo sportello unico per le attività produttive (SUAP) [5].
2. Il Comune, qualora siano venuti meno i requisiti richiesti o in caso di violazione delle disposizioni della
3. La cessazione dell'attività da parte del titolare è comunicata al Comune, tramite lo sportello unico per le attività produttive (SUAP), entro trenta giorni.
4. Il titolare dell'attività comunica al Comune la sospensione dell'attività, indicandone la data di ripresa. Al termine del periodo di sospensione l'attività si intende riavviata, salvo diversa comunicazione.
Art. 6. (Regolamento comunale)
1. Il Comune, sentite le associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello locale, regolamenta i requisiti per migliorare la qualità dei servizi per i consumatori e assicurare le migliori condizioni di accessibilità ai servizi medesimi, secondo le modalità stabilite dalla Giunta regionale ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera c).
Art. 7. (Vigilanza e controlli)
1. Il Comune esercita le funzioni di vigilanza e controllo in ordine al rispetto dei requisiti per l'esercizio dell'attività di cui alla presente legge, fatte salve le competenze delle autorità preposte ai controlli sanitari e ambientali.
2. Il Comune accerta in particolare il possesso dell'abilitazione professionale di cui all'articolo 4, comma 2, da parte del soggetto indicato come responsabile tecnico.
Art. 8. (Sanzioni amministrative)
1. Per le violazioni di seguito riportate si applicano le sanzioni amministrative pecuniarie rispettivamente previste nei limiti minimi e massimi indicati:
a) per l'esercizio dell'attività senza il possesso dell'abilitazione professionale: da euro 1.000,00 a euro 5.000,00;
b) per lo svolgimento dell'attività in forma ambulante o di posteggio: da euro 500,00 a euro 1.000,00;
c) per l'esercizio dell'attività senza la presentazione della SCIA: da euro 1.000,00 a euro 5.000,00;
d) per l'esercizio dell'attività in locali diversi da quelli indicati nella SCIA: da euro 1.000,00 a euro 5.000,00;
e) per la mancata presentazione della SCIA in caso di ampliamento dei locali: da euro 250,00 a euro 1.000,00;
f) per la mancata presentazione della SCIA in caso di trasferimento in altra sede: da euro 1.000,00 a euro 4.000,00;
g) per la mancata esposizione di copia della SCIA nei locali destinati all'attività: da euro 250,00 a euro 500,00;
h) per la mancata comunicazione della cessazione dell'attività, nonché di trasferimento ad altri dell'azienda: da euro 250,00 a euro 1.000,00;
i) per la mancata osservanza degli orari e turni di chiusura: da euro 250,00 a euro 1.000,00;
l) per l'omessa esposizione delle tariffe professionali e del cartello degli orari e dei turni di chiusura: da euro 250,00 a euro 800,00;
l bis) per l’inosservanza del divieto di cui all’articolo 4 bis, comma 6: da euro 1.000,00 a euro 5.000,00 [6];
m) per la mancata comunicazione prevista dall'articolo 9, comma 1: da euro 1.000,00 a euro 5.000,00.
2. Per l'applicazione delle sanzioni si osservano le disposizioni di cui alla
Art. 9. (Norme transitorie e finali)
1. Le tintolavanderie in esercizio alla data di entrata in vigore della presente legge segnalano entro i due anni successivi al Comune, mediante presentazione di apposita SCIA, il nominativo del responsabile tecnico in possesso dei requisiti di cui all'articolo 2, comma 2, della
2. La Giunta regionale adotta gli atti di cui all'articolo 2, comma 1, lettere a) e b), e comma 2, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
3. I Comuni adottano o adeguano il regolamento di cui all'articolo 6 entro sei mesi dalla data della deliberazione di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c).
4. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le disposizioni di cui alla
[1] Comma aggiunto dall'art. 1 della
[2] Rubrica così sostituita dall'art. 2 della
[3] Comma così modificato dall'art. 2 della
[4] Articolo inserito dall'art. 3 della
[5] Comma così sostituito dall'art. 4 della
[6] Lettera inserita dall'art. 5 della