§ 4.4.4 - L.R. 4 marzo 1980, n. 14.
Norme per l'esercizio delle funzioni amministrative per la protezione delle bellezze naturali e dei beni ambientali.


Settore:Codici regionali
Regione:Umbria
Materia:4. assetto del territorio e dell'ambiente
Capitolo:4.4 tutela dell'ambiente
Data:04/03/1980
Numero:14


Sommario
Art. 1.  Finalità. La presente legge disciplina le funzioni amministrative delegate dallo Stato alle Regioni con l'art. 82 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, per la protezione delle bellezze naturali e dei [...]
Art. 2.  Proposte di indicazione sui vincoli. La Giunta regionale, i Comuni, le Province nonché le Comunità montane di cui alla legge regionale 28 mazzo 1978, n. 12, possono formulare proposte ed indicazioni [...]
Art. 3.  Commissioni provinciali.
Art. 4.  Approvazione degli elenchi delle cose e località soggette a tutela. Gli elenchi delle cose di cui ai numeri 1 e 2 dell'art. 1 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, predisposti dalle commissioni [...]
Art. 5.  Subdelega di funzioni amministrative ai Comuni.
Art. 6.  Procedure per la formazione degli atti amministrativi comunali. (Abrogato)
Art. 7.  Subdelega di funzioni amministrative ai Consorzi comprensoriali e alle Comunità montane. (Abrogato)
Art. 8.  Procedure per la formazione degli atti amministrativi comprensoriali.
Art. 9.  Poteri sostitutivi.
Art. 9 bis. 
Art. 10.  Criteri per l'esercizio delle funzioni subdelegate e annullamento straordinario degli atti subdelegati. Per l'esercizio delle funzioni subdelegate la Giunta e il Consiglio regionale impartiscono [...]
Art. 10/bis.  Ai fini delle competenze di cui agli artt. 12 e 13 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, nonché degli artt. 81 e 82 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, gli Enti e [...]
Art. 11.  Individuazione dell'organo competente. Tutte le funzioni indicate nella legge 29 giugno 1939, n. 1497 e nel regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357, che non siano state specificatamente regolate dalla [...]
Art. 12.  Norma finanziaria. All'onere per l'esercizio delle funzioni amministrative subdelegate con la presente legge ai Consorzi comprensoriali ed alle Comunità montane, sarà fatto fronte con i fondi da [...]
Art. 13.  Norma transitoria. (Abrogato)
Art. 14.  Norma finale. (Abrogato)
Art. 15.  Efficacia delle norme. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'art. 127 della Costituzione e dell'art. 65 dello Statuto regionale ed entra in vigore il giorno successivo a quello della [...]


§ 4.4.4 - L.R. 4 marzo 1980, n. 14.

Norme per l'esercizio delle funzioni amministrative per la protezione delle bellezze naturali e dei beni ambientali.

(B.U. n. 14 del 6 marzo 1980).

 

Art. 1. Finalità. La presente legge disciplina le funzioni amministrative delegate dallo Stato alle Regioni con l'art. 82 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, per la protezione delle bellezze naturali e dei beni ambientali, per quanto attiene alla loro individuazione, alla loro tutela ed alle relative sanzioni.

 

     Art. 2. Proposte di indicazione sui vincoli. La Giunta regionale, i Comuni, le Province nonché le Comunità montane di cui alla legge regionale 28 mazzo 1978, n. 12, possono formulare proposte ed indicazioni alle commissioni provinciali di cui al successivo articolo in ordine agli elenchi ed ai vincoli di cui alla legge 29 giugno 1939, n. 1497 [1].

 

     Art. 3. Commissioni provinciali.

     (Abrogato) [2].

 

     Art. 4. Approvazione degli elenchi delle cose e località soggette a tutela. Gli elenchi delle cose di cui ai numeri 1 e 2 dell'art. 1 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, predisposti dalle commissioni provinciali, di cui al precedente art. 3, sono approvati dalla Giunta regionale e sono notificati ai sensi dell'art. 6, commi primo e secondo, della stessa legge [3].

     Gli elenchi delle località di cui ai numeri 3 e 4 dell'art. 1 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, predisposti dalle commissioni provinciali, dopo la pubblicazione effettuata ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 2 della stessa legge, sono approvati dalla Giunta regionale che decide, altresì, sulle opposizioni di cui all'art. 3 della legge medesima [4].

     (Omissis) [5].

     La Giunta regionale decide i ricorsi di cui agli artt. 4, terzo comma, e 6, terzo comma, della legge 29 giugno 1939, n. 1497 [6].

 

     Art. 5. Subdelega di funzioni amministrative ai Comuni. [7]

     [Sono subdelegate ai Consorzi economico-urbanistici di cui alla legge regionale 3 giugno 1975, n. 40 e successive modificazioni ed integrazioni, alle Comunità montane, nell'ipotesi di cui alla legge regionale 28 marzo 1978, n. 12, nel cui territorio ricadono le zone includenti cose immobili comprese negli elenchi delle bellezze naturali, le funzioni amministrative di cui agli artt. 7, 8, 9, 11, 14 e 15 della legge 29 giugno 1939, n. 1497.

     Nelle zone soggette ai vincoli di cui ai numeri 3 e 4 dell'art. 1 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, i soggetti delegatari disciplinano con propri atti i casi in cui il rilascio delle autorizzazioni deve essere subordinato alla previa approvazione dello strumento attuativo redatto ai sensi dell'art. 9 bis e alla previa approvazione di atti di disciplina di arredo urbano.

     Gli enti subdelegati sono tenuti a trasmettere alla Giunta regionale copia dei provvedimenti adottati.

     Per la determinazione dell'indennità, di cui agli artt. 14 e 15 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, l'Ente può avvalersi, ai sensi dell'art. 107 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, oltrechè dell'Ufficio tecnico erariale, anche di altri organi tecnici statali, regionali e comunali [8].]

 

     Art. 6. Procedure per la formazione degli atti amministrativi comunali. (Abrogato) [9].

 

     Art. 7. Subdelega di funzioni amministrative ai Consorzi comprensoriali e alle Comunità montane. (Abrogato) [10].

 

     Art. 8. Procedure per la formazione degli atti amministrativi comprensoriali. [11]

     [Le autorizzazioni e i provvedimenti, di cui all'art. 5, sono assunti dagli Enti subdelegati, sentito il parere di una commissione comprensoriale composta da tre esperti in materia sia di beni storico- artistici che di beni ambientali.

     I membri esperti sono designati dall'assemblea del Consorzio o dal Consiglio delle Comunità montane con voto limitato. Con la stessa procedura sono designati i rispettivi membri supplenti.

     Gli esperti componenti la commissione comprensoriale durano in carica fino al rinnovo dell'assemblea e del Consiglio del Consorzio o della Comunità montana [12].]

 

     Art. 9. Poteri sostitutivi.

     (Omissis) [13].

     (Omissis) [14].

     I provvedimenti cautelari di cui all'art. 8 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, adottati dall'Ente subdelegato, si intendono revocati se entro il termine di tre mesi non sia stato comunicato all'interessato che la commissione provinciale, di cui all'art. 3, ha espresso parere favorevole all'apposizione del vincolo che giustifica l'inibizione a intraprendere i lavori o la sospensione dei lavori iniziati.

     I provvedimenti cautelari, di cui al precedente comma, possono essere adottati in via alternativa dalla Giunta regionale [15].

 

     Art. 9 bis. [16]

     [Gli strumenti urbanistici generali devono recepire i contenuti dei vincoli ambientali di cui all'art. 1 della legge 29 giugno 1939, n. 1497 ed adeguare ad essi la relativa disciplina urbanistica.

     Gli strumenti urbanistici attuativi, ad eccezione di quelli di iniziativa regionale, e gli atti di disciplina di arredo urbano sono approvati, limitatamente alle zone soggette ai vincoli indicati ai punti 3 e 4 dell'art. 1 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, previo parere vincolante del competente Consorzio economico urbanistico, a condizione che gli strumenti urbanistici generali siano adeguati ai sensi del precedente comma.

     Il parere del Consorzio si intende favorevole qualora non sia comunicato entro sessanta giorni dalla richiesta.

     Nel caso in cui gli strumenti urbanistici generali non siano adeguati ai sensi del primo comma, i relativi strumenti attuativi sono approvati previo parere vincolante delle commissioni provinciali di cui all'art. 3.

     Gli strumenti urbanistici generali, di cui al primo comma, devono specificare i contenuti del vincolo ed in particolare:

     - prevedere le modalità per la tutela e la conservazione degli elementi che connotano l'ambiente;

     - definire destinazioni e forme di utilizzazione dell'ambiente appropriate alla sua valorizzazione, stabilendo tipologie, indici ed altri parametri urbanistici adeguati alle particolari caratteristiche del sito;

     - individuare quali parti del territorio debbono essere oggetto di pianificazione ambientale particolareggiata.

     Gli strumenti urbanistici attuativi, i regolamenti e le norme riguardanti parchi, riserve naturali e zone protette e gli atti di disciplina di arredo urbano, relativi a zone soggette al vincolo di cui alla legge 29 giugno 1939, n. 1497, devono in particolare possedere i seguenti requisiti:

     a) essere corredati da analisi e indagini conoscitive atte a definire i caratteri e le qualità degli elementi che costituiscono l'ambiente tutelato;

     b) definire per ciascun elemento la varietà degli interventi delle opere ammissibili, specificando quali elementi debbano essere conservati e quali invece possono essere modificati, integrati o sostituiti;

     c) indicare il contenuto e i limiti degli interventi consentiti, nonchè le caratteristiche tecniche e le particolari modalità di esecuzione [17].]

 

     Art. 10. Criteri per l'esercizio delle funzioni subdelegate e annullamento straordinario degli atti subdelegati. Per l'esercizio delle funzioni subdelegate la Giunta e il Consiglio regionale impartiscono direttive agli Enti subdelegatari.

     Le direttive impartite dal Consiglio possono contenere disposizioni vincolanti ed in tal caso tali disposizioni sono pubblicate nel Bollettino Ufficiale della Regione.

     La Giunta regionale, per motivi di pubblico interesse, anche su proposta delle commissioni provinciali, di cui all'art. 3, della presente legge, può annullare gli atti amministrativi illegittimi assunti dagli Enti subdelegati, entro il termine di diciotto mesi dalla conoscenza dell'atto medesimo, con la stessa procedura di cui all'art. 27 della legge 17 agosto 1942, n. 1150.

 

     Art. 10/bis. Ai fini delle competenze di cui agli artt. 12 e 13 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, nonché degli artt. 81 e 82 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, gli Enti e Aziende pubbliche, che intendano realizzare opere incidenti sull'aspetto esteriore dei luoghi, devono inviare alla Giunta regionale copia del progetto di massima, relativo alle opere medesime [18].

 

     Art. 11. Individuazione dell'organo competente. Tutte le funzioni indicate nella legge 29 giugno 1939, n. 1497 e nel regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357, che non siano state specificatamente regolate dalla presente legge, sono esercitate dalla Giunta regionale quando nella legge e nel decreto predetti si legge "Ministro", "Ministero" e "Governo" [19].

 

     Art. 12. Norma finanziaria. All'onere per l'esercizio delle funzioni amministrative subdelegate con la presente legge ai Consorzi comprensoriali ed alle Comunità montane, sarà fatto fronte con i fondi da assegnarsi da parte dello Stato per le finalità previste dall'art. 82 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616.

     All'iscrizione in bilancio dei fondi suddetti si provvederà con le modalità di cui all'art. 28, primo comma, della legge regionale di contabilità 3 maggio 1978, n. 23.

 

     Art. 13. Norma transitoria. (Abrogato) [20].

 

     Art. 14. Norma finale. (Abrogato) [21].

 

     Art. 15. Efficacia delle norme. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'art. 127 della Costituzione e dell'art. 65 dello Statuto regionale ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione.

 

 


[1] Comma così modificato dall'art. 29 della L.R. 10 aprile 1995, n. 28.

[2] Articolo abrogato dall'art. 9 della L.R. 26 luglio 1994, n. 20.

[3] Comma così modificato dall'art. 4 della L.R. 20 agosto 2001, n. 23.

[4] Comma così modificato dall'art. 4 della L.R. 20 agosto 2001, n. 23.

[5] Comma abrogato dall'art. 28 della L.R. 10 aprile 1995, n. 28.

[6] Comma già modificato con L.R. 8-6-1984, n. 29, e così ulteriormente modificato dall'art. 4 della L.R. 20 agosto 2001, n. 23.

[7] Articolo abrogato dall’art. 73 della L.R. 22 febbraio 2005, n. 11, fatto salvo quanto previsto dall’art. 69 comma 2 della stessa L.R. 11/2005.

[8] Così modificato con L.R. 8-6-1984, n. 29.

[9] Così modificato con L.R. 8-6-1984, n. 29. Articolo abrogato dall’art. 73 della L.R. 22 febbraio 2005, n. 11, fatto salvo quanto previsto dall’art. 69 comma 2 della stessa L.R. 11/2005.

[10] Così modificato con L.R. 8-6-1984, n. 29. Articolo abrogato dall’art. 73 della L.R. 22 febbraio 2005, n. 11, fatto salvo quanto previsto dall’art. 69 comma 2 della stessa L.R. 11/2005.

[11] Articolo abrogato dall’art. 73 della L.R. 22 febbraio 2005, n. 11, fatto salvo quanto previsto dall’art. 69 comma 2 della stessa L.R. 11/2005.

[12] Così modificato con L.R. 8-6-1984, n. 29.

[13] Comma abrogato dall'art. 28 della L.R. 10 aprile 1995, n. 28 e dall’art. 73 della L.R. 22 febbraio 2005, n. 11, fatto salvo quanto previsto dall’art. 69 comma 2 della stessa L.R. 11/2005.

[14] Comma abrogato dall'art. 28 della L.R. 10 aprile 1995, n. 28 e dall’art. 73 della L.R. 22 febbraio 2005, n. 11, fatto salvo quanto previsto dall’art. 69 comma 2 della stessa L.R. 11/2005.

[15] Così modificato con L.R. 8-6-1984, n. 29.

[16] Articolo abrogato dall’art. 73 della L.R. 22 febbraio 2005, n. 11, fatto salvo quanto previsto dall’art. 69 comma 2 della stessa L.R. 11/2005.

[17] Così modificato con L.R. 8-6-1984, n. 29.

[18] Così modificato con L.R. 8-6-1984, n. 29.

[19] Così modificato con L.R. 8-6-1984, n. 29.

[20] Articolo abrogato dall'art. 28 della L.R. 10 aprile 1995, n. 28.

[21] Articolo abrogato dall'art. 28 della L.R. 10 aprile 1995, n. 28.