Settore: | Codici regionali |
Regione: | Toscana |
Materia: | 3. servizi sociali |
Capitolo: | 3.2 assistenza sociale |
Data: | 29/12/2009 |
Numero: | 86 |
Sommario |
Art. 1. Finalità ed oggetto |
Art. 2. Iniziative informative ed educative |
Art. 3. Rete degli sportelli per la prevenzione dell’usura |
Art. 4. Studio e monitoraggio del fenomeno |
Art. 5. Interventi da parte dei comuni |
Art. 6. Contributo per attività di prevenzione e sostegno alle iniziative contro l’usura e il racket |
Art. 7. Coordinamento regionale |
Art. 8. Clausola valutativa |
Art. 9. Disposizione finanziaria |
Art. 10. Abrogazione |
Art. 11. Entrata in vigore |
§ 3.2.141 - L.R. 29 dicembre 2009, n. 86. [1]
Strumenti di prevenzione dell’usura ed educazione all’uso consapevole del denaro.
(B.U. 4 gennaio 2010, n. 1)
PREAMBOLO
Visto l’articolo 117, comma quarto, della Costituzione;
Visto l’articolo 4, comma 1, lettera u), dello Statuto;
Vista la
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Considerato quanto segue:
1. La Regione si impegna, adottando la presente legge, a sostenere ogni iniziativa volta a contrastare il fenomeno dell’usura, considerandolo come una delle offese più gravi alla dignità della persona, e ad assicurare, mediante l’educazione all’uso consapevole del denaro, condizioni di sviluppo economico della Toscana in un contesto di giustizia sociale e di contrasto alla illegalità, anche in situazioni di crisi;
2. Per avviare politiche dirette al contrasto del fenomeno dell’usura, anche a livello di interventi di carattere sociale, occorre porre le condizioni volte a prevenire il progressivo indebitamento delle famiglie e ad ostacolare l’attenzione della criminalità organizzata per le imprese;
3. Risulta di fondamentale importanza l’attività svolta in questi anni dai soggetti dedicati alle iniziative di prevenzione del fenomeno dell’usura ai sensi dell’articolo 15 della
4. Con la presente legge si coinvolgono, nella fondamentale attività di prevenzione, tutte le realtà che nel territorio toscano si occupano del fenomeno usura, sia enti pubblici che soggetti privati, comprese le realtà associative, in modo da utilizzare tutte le sinergie per far emergere il fenomeno e contrastarlo in modo efficace;
5. Come strumenti necessari a prevenire fenomeni di usura la presente legge afferma il ruolo essenziale delle iniziative informative ed educative in grado di favorire una cultura della “legalità del denaro” per tutta la cittadinanza;
6. Che occorre altresì una rete regionale condivisa di prevenzione, di primo intervento e sostegno alle persone a rischio di usura, alle vittime e alle loro famiglie, attraverso la creazione di un sistema informativo e di ascolto volto ad alleviare situazioni di difficoltà e ad indirizzare le persone in modo diretto verso gli strumenti più efficaci;
7. Che è opportuno favorire lo studio e il monitoraggio degli interventi, sia per ottenere un profilo conoscitivo del fenomeno sia per valutare l’incidenza che l’offerta di opportunità e di possibilità messa a disposizione dai centri di ascolto ha sulla sua diminuzione o proliferazione;
8. Per un’efficace attività di contrasto appare essenziale che la rete regionale dei soggetti che si occupano del fenomeno avvii uno studio e un monitoraggio costante dei dati e della documentazione di cui possono venire a conoscenza, in modo da individuare gli strumenti più idonei a far emergere un fenomeno che vive sommerso, in condizioni di assoluta oscurità;
9. Il ruolo della Regione, con la presente legge, è quello di valorizzare anche le iniziative e di stimolare le progettualità espresse dai comuni o dal mondo delle associazioni;
10. Il gruppo di coordinamento istituito dalla legge, senza competenze in materia di ordine e sicurezza pubblica, è volto ad esercitare funzioni istruttorie per gli atti più importanti di competenza regionale ed è un momento significativo di visione integrata con apporti anche esterni all’amministrazione regionale;
10 bis. Considerate le evidenze emerse nella ricerca dell’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (IRPET) “Il fenomeno dell’usura e del sovraindebitamento in Toscana” del gennaio 2018, in particolare nella parte in cui si sottolinea come il fenomeno, nel territorio e nel contesto socio economico della Regione Toscana, permanga a livelli di allerta, con prospettiva di incremento e che tale tendenza risulta nei fatti agevolata dal perdurare della crisi economica, e la conseguente necessità di aggiornare la vigente normativa regionale, sia in relazione alle modifiche normative medio tempore intervenute a livello nazionale, sia in relazione all’esigenza di creare una maggiore sinergia fra i soggetti coinvolti nella rete degli sportelli di prevenzione dell’usura;
si approva la presente legge
Art. 1. Finalità ed oggetto
1. La Regione, anche in collaborazione con il sistema delle autonomie locali e con le amministrazioni dello Stato, favorisce e sostiene l’educazione all’uso consapevole del denaro e promuove le iniziative di prevenzione e di contrasto nei confronti dell’usura e degli altri fenomeni criminali ad essa correlati, anche attraverso la formazione di specifiche figure in ciò specializzate.
2. La Regione riconosce l’importanza del coinvolgimento dei servizi sociali, del mondo del credito e della finanza al consumo, delle grandi reti di vendita, delle scuole, delle categorie economiche e dei sindacati, del volontariato organizzato e delle associazioni dirette all’attività di prevenzione e di aiuto alle vittime dei fatti criminosi derivanti dalle violazioni di cui agli articoli 629, 640 e 644 del codice penale, nel favorire uno sviluppo economico e sociale improntato ai valori della sicurezza e della legalità.
3. Al fine di valorizzare a livello regionale le risorse istituzionali, economiche, culturali e sociali organizzandole in sistema di prevenzione dell’usura e per semplificare e velocizzare l’accesso alle informazioni e alle iniziative di contrasto da parte dei cittadini, imprese e altri soggetti privati, la Regione, con la presente legge:
a) estende le iniziative informative ed educative sull’uso consapevole e sul valore del denaro;
b) sviluppa la rete dei soggetti impegnati nel contrasto e nella prevenzione, attraverso la creazione di una rete integrata di sportelli a supporto di un sistema informativo condiviso ed unitario;
c) predispone gli strumenti per lo studio e il monitoraggio del fenomeno sul territorio regionale.
Art. 2. Iniziative informative ed educative
1. La Regione promuove, coordinandosi con gli enti locali e, previa intesa, con le amministrazioni centrali competenti, ed anche autonomamente, iniziative informative e conoscitive sugli strumenti di contrasto e prevenzione all’usura:
a) della stessa Regione e dello Stato;
b) delle fondazioni già finanziate dalla Regione e presenti nel territorio con una rete di sportelli;
c) del fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura di cui all’articolo 15 della
d) delle associazioni di categoria e del volontariato;
e) dei servizi offerti dalle iniziative di microcredito e delle altre iniziative di facilitazione alle imprese.
2. La Regione promuove altresì iniziative informative sulle attività di:
a) sostegno all’imprenditoria giovanile;
b) sostegno all’imprenditoria femminile;
c) promozione dell’avvio di iniziative imprenditoriali.
3. La Regione promuove e realizza iniziative:
a) di educazione al consumo e all’uso consapevole del denaro;
b) informative ed educative di cui alla lettera a) negli istituti scolastici anche mediante collaborazioni con l’Ufficio scolastico regionale;
c) di coordinamento con gli strumenti e le attività di cui alla
d) di formazione presso le associazioni di categoria, le associazioni rappresentative dei lavoratori e quelle dei consumatori.
Art. 3. Rete degli sportelli per la prevenzione dell’usura
1. Per favorire attività di assistenza e sostegno ai soggetti a rischio di usura, la Regione promuove una rete integrata di sportelli diffusi sul territorio regionale.
2. Ai fini di cui al comma 1, la Regione provvede mediante:
a) il sostegno, mediante appositi contributi, agli sportelli delle associazioni e delle fondazioni di cui all’articolo 15, comma 4, della
b) le attività di raccordo con gli sportelli dei Confidi, di cui all’articolo 15 della
c) la creazione di un sistema di pronto ascolto diffuso omogeneamente sul territorio regionale, integrando, tramite convenzione operativa:
1) gli sportelli dei soggetti di cui alle lettere a) e b) e gli organismi di composizione della crisi di cui all’articolo 15 della
2) tutti gli sportelli degli enti locali e delle altre amministrazioni pubbliche rivolti ai cittadini e alle imprese;
3) i punti di accesso assistito di cui alla
4) le associazioni di volontariato e altre associazioni non lucrative, le associazioni di categoria e le associazioni rappresentative dei lavoratori, individuate con deliberazione della Giunta regionale sulla base dei criteri indicati al comma 4;
5) le attività della Croce rossa italiana e della Caritas Italiana in quanto soggetto incaricato della redazione del rapporto annuale sull’usura.
d) la realizzazione di un sistema informativo, in grado di integrare e mettere in rete le strutture e i soggetti di cui alla lettera c) presenti sul territorio regionale, nel rispetto della
3. La Regione altresì:
a) promuove attività formative per gli operatori attivi nelle strutture di cui al comma 2, lettera c);
b) predispone e mantiene l’infrastruttura di rete necessaria al sistema informativo di cui al comma 2, lettera d), anche attraverso la rete telematica regionale toscana;
c) monitora le attività rilevanti il sistema della rete degli sportelli.
4. I criteri richiesti per i soggetti di cui al comma 2, lettera c), numero 4), sono individuati, anche in modo alternativo, in:
a) omogenea finalità degli statuti con le finalità della presente legge;
b) presenza di adeguato organico e strutture tecnologiche;
c) disponibilità di ampie fasce di orario dedicato;
d) presenza sul territorio regionale.
Art. 4. Studio e monitoraggio del fenomeno
1. La Regione, nel rispetto del
2. Per favorire l’emersione del fenomeno, la Regione promuove studi al fine di valutare la incidenza dell’usura nelle varie province.
3. Per le finalità di cui alla presente legge e nel rispetto delle competenze statali, la Regione altresì monitora, indirizza e partecipa alle attività di studio sui dati relativi a:
a) accesso al credito da parte delle famiglie e delle imprese,
b) microcredito e prestito sociale;
c) orientamento al consumo e al credito, con particolare riferimento alle nuove attività imprenditoriali.
4. Al fine di favorire l’integrazione di tutti i soggetti coinvolti e di rendere più efficaci le azioni di contrasto al fenomeno, la Regione promuove, previa intesa, il coinvolgimento:
a) del Ministero dell’ interno e degli uffici territoriali del governo, della Banca d’Italia, delle forze dell’ordine, nonché degli altri soggetti interessati;
b) degli organismi istituiti ai sensi dell’articolo 5 della
c) dell’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (IRPET), in ordine alle attività di ricerca, studio e monitoraggio inerente il credito.
Art. 5. Interventi da parte dei comuni
1. La Regione sostiene, mediante specifici trasferimenti finanziari, i comuni, singoli o associati che promuovono ed attuano interventi di assistenza e di aiuto alle vittime dell’usura e alle loro famiglie, anche nel caso in cui questi soggetti non esercitino un’attività imprenditoriale o libero-professionale.
2. Per le finalità di cui alla presente legge, i comuni, in forma singola o associata, possono presentare, sulla base dei bandi annuali regionali, progetti aventi almeno uno dei seguenti contenuti:
a) comunicazione e informazione sugli strumenti di tutela predisposti dall’ordinamento;
b) assistenza psicologica, cura e aiuto alle vittime e alle loro famiglie;
c) assistenza legale e amministrativa all’accesso ai servizi socio-sanitari necessari a ridurre il danno subito e collaborazione professionale nelle attività amministrative connesse;
d) garanzia rispetto alle forniture dei servizi pubblici essenziali, quali luce, acqua e gas, anche attraverso la promozione di specifici protocolli di intesa con le aziende erogatrici dei servizi.
Art. 6. Contributo per attività di prevenzione e sostegno alle iniziative contro l’usura e il racket
1. La Regione, nell’ambito delle finalità previste dalla presente legge, interviene ogni anno finanziariamente con iniziative assunte direttamente oppure attraverso il finanziamento di progetti presentati da soggetti esterni.
2. Possono fare domanda le associazioni e le fondazioni aventi sede in Toscana e operanti sul territorio regionale di cui all’articolo 15, comma 4, della
3. Possono altresì fare domanda i soggetti del terzo settore di cui all’articolo 17, comma 2, della
a) hanno sede in Toscana;
b) sono iscritti, a livello nazionale, negli appositi elenchi prefettizi di cui all’articolo 13, comma 2 della
4. La Giunta regionale disciplina, con apposita deliberazione, le modalità di erogazione dei contributi.
5. I contributi erogati ai sensi del presente articolo sono revocati, anche parzialmente, in ciascuno dei seguenti casi:
a) mancata o parziale realizzazione degli interventi per i quali il contributo è stato concesso;
b) destinazione del contributo a finalità diverse da quelle previste.
6. La Regione riconosce il ruolo della “Fondazione Toscana per la prevenzione dell’usura” sul territorio regionale e ne sostiene l’attività attraverso apposite convenzioni.
7. Per il primo anno di applicazione della legge i contributi di cui al presente articolo pari a euro 101.000,00 sono destinati alle attività della “Fondazione Toscana per la prevenzione dell’usura”.
Art. 7. Coordinamento regionale
1. È istituito, presso la Giunta regionale, il Coordinamento regionale per la prevenzione dell’usura, composto da:
a) il Presidente della Giunta regionale, o un assessore da lui delegato, che lo presiede;
b) due consiglieri regionali, di cui uno in rappresentanza delle minoranze, designati dal Consiglio regionale. Uno dei due consiglieri nominati svolge funzioni di Vicepresidente;
c) il dirigente regionale responsabile della struttura competente in materia di prevenzione dell’usura;
d) un rappresentante, con comprovata esperienza in materia di usura, dei Confidi di cui all’articolo 13 del
e) un rappresentante, con comprovata esperienza in materia di contrasto all’usura, degli organismi di composizione della crisi riconosciuti ai sensi dell’articolo 15 della
f) un rappresentante degli enti locali, designato dal Consiglio delle autonomie locali.
2. Al Coordinamento regionale per la prevenzione dell’usura possono essere invitati, senza diritto di voto:
a) previa intesa con le amministrazioni competenti, i rappresentanti degli uffici territoriali del Governo in Toscana, i rappresentanti delle forze dell’ordine;
b) i rappresentanti delle associazioni di categoria, delle associazioni rappresentative dei lavoratori, delle associazioni dei consumatori, delle associazioni di volontariato, delle categorie professionali interessate e delle associazioni e fondazioni antimafia;
c) docenti delle università degli studi.
3. Il Coordinamento regionale per la prevenzione dell’usura svolge funzioni di consulenza nei confronti della Giunta regionale e del Consiglio regionale in materia di usura e sovra indebitamento.
4. La Giunta regionale si avvale del coordinamento regionale per:
a) indicare gli indirizzi delle attività informative e formative della Regione di cui all’articolo 2;
b) coordinare la rete degli sportelli di cui all’articolo 3;
c) indirizzare le attività di cui all’articolo 4;
d) individuare le linee di intervento di cui all’articolo 5.
5. Il Coordinamento regionale per la prevenzione dell’usura è costituito dalla Giunta regionale e dura in carica cinque anni.
6. Il Presidente della Giunta regionale nomina i componenti del Coordinamento regionale per la prevenzione dell’usura ai sensi della
7. Il Coordinamento regionale per la prevenzione dell’usura è validamente costituito con la nomina della metà dei componenti.
8. Le sedute del Coordinamento regionale per la prevenzione dell’usura sono valide con la presenza della metà dei componenti nominati. Le deliberazioni sono adottate con il voto favorevole della maggioranza dei presenti.
9. Il Coordinamento regionale per la prevenzione dell’usura disciplina il proprio funzionamento per quanto non previsto nella presente legge.
10. La partecipazione al Coordinamento regionale è per la prevenzione dell’usura a titolo gratuito.
Art. 8. Clausola valutativa
1. La Giunta regionale trasmette ogni anno al Consiglio regionale una relazione documentata sulla attuazione della legge e sui risultati con essa conseguiti, con particolare riferimento a:
a) consistenza ed attività svolte dalla rete degli sportelli, con evidenziazione delle eventuali criticità riscontrate;
a bis) attività di informazione e di sensibilizzazione del pubblico, di formazione degli operatori e di coordinamento, messe in atto per contrastare il fenomeno dell’usura;
b) finanziamenti erogati ai sensi dell’articolo 6, e loro utilizzazione;
c) iniziative volte ad attivare il coinvolgimento dei soggetti esterni alla Regione di cui agli articoli 3 e 4;
d) elementi di conoscenza emersi dagli studi realizzati ai sensi dell’articolo 4, commi 1, 2 e 3.
Art. 9. Disposizione finanziaria
1. Agli oneri di cui alla presente legge, stimati annualmente in euro 551.000,00, si fa fronte con le risorse stanziate alla UPB 112 “Interventi regionali per la sicurezza della comunità toscana – spese correnti” del bilancio pluriennale a legislazione vigente 2010–2012.
2. Al fine della copertura della spesa di cui al comma 1, al bilancio di previsione 2010 e pluriennale a legislazione vigente 2010–2012 sono apportate le seguenti variazioni, rispettivamente per competenza e cassa e per sola competenza:
Anno 2010
In diminuzione
UPB n. 741 “Fondi – spese correnti”, per euro 551.000,00;
In aumento UPB n. 112 “Interventi regionali per la sicurezza della comunità toscana – spese correnti”, per euro 551.000,00;
Anno 2011
In diminuzione
UPB n. 741 “Fondi – spese correnti”, per euro 551.000,00;
In aumento UPB n. 112 “Interventi regionali per la sicurezza della comunità toscana – spese correnti”, per euro 551.000,00;
Anno 2012
In diminuzione
UPB n. 741 “Fondi – spese correnti”, per euro 551.000,00;
In aumento UPB n. 112 “Interventi regionali per la sicurezza della comunità toscana – spese correnti”, per euro 551.000,00.
3. Le misure di cui agli articoli 3, comma 2, lettera d), e 4, commi 2, 3, e 4, di competenza regionale sono finanziate, per l’anno 2010, senza oneri aggiuntivi per il bilancio regionale, con le risorse di cui al programma per la promozione e lo sviluppo dell’amministrazione elettronica e della società dell’informazione e della conoscenza approvato con deliberazione del Consiglio regionale 11 luglio 2007, n. 68 (Programma regionale per la promozione e lo sviluppo dell’amministrazione elettronica e della società dell’informazione e della conoscenza nel sistema regionale 2007/2010).
4. Agli oneri per gli esercizi successivi, si fa fronte con legge di bilancio.
Art. 10. Abrogazione
1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge, è abrogata la
Art. 11. Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana.
[1] Testo vigente aggiornato alle modifiche apportate dalla