§ 57.4.137 – D.M. 31 gennaio 1996, n. 122.
Regolamento concernente la determinazione delle materie di insegnamento, con sostituzione dei piani di studio e degli orari vigenti, negli istituti [...]


Settore:Normativa nazionale
Materia:57. Istruzione
Capitolo:57.4 istruzione media e secondaria superiore
Data:31/01/1996
Numero:122


Sommario
Art. 1.      A decorrere dall'anno scolastico 1996/97 il piano di studio ed il relativo quadro orario, che il decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1961, n. 1222, [...]


§ 57.4.137 – D.M. 31 gennaio 1996, n. 122.

Regolamento concernente la determinazione delle materie di insegnamento, con sostituzione dei piani di studio e degli orari vigenti, negli istituti tecnici commerciali ad indirizzo amministrativo, mercantile, commercio con l'estero, amministrazione industriale.

(G.U. 15 marzo 1996, n. 63, S.O.).

 

     Art. 1.

     A decorrere dall'anno scolastico 1996/97 il piano di studio ed il relativo quadro orario, che il decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1961, n. 1222, integrato dai decreti ministeriali 20 febbraio 1965 e 15 maggio 1968, stabilisce per gli istituti tecnici commerciali ad indirizzi amministrativo, mercantile, commercio con l'estero, amministrazione industriale, ora denominati indirizzo giuridico-economico-aziendale, sono sostituiti con quelli indicati negli allegati al presente regolamento che ne formano parte integrante.

     Con apposito decreto sono definiti i relativi programmi di insegnamento.

 

 

Allegato

Ministero della Pubblica Istruzione Direzione Generale Istruzione Tecnica - Progetto I.G.E.A.

 

     Ristrutturazione del corso per Ragionieri e Periti Commerciali

     Indirizzo Giuridico-Economico-Aziendale

     Regolamento concernente la sostituzione dei piani di studio e degli orari vigenti nel quinquennio degli Istituti tecnici commerciali ad indirizzo amministrativo, mercantile, commercio con l'estero, amministrazione industriale (Progetto I.G.E.A.) di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1961, n. 1222, ed ai DD.MM. 15 maggio 1968 e 20 febbraio 1965.

     Motivi ispiratori del progetto

     In conseguenza dei profondi e dinamici cambiamenti avvenuti nella realtà economico-sociale è già da tempo evidente che il curricolo di studio dell'indirizzo per “ragioniere e perito commerciale" degli ITC non risponde più né alle esigenze del mondo del lavoro né alle aspettative della società più in generale che richiedono ai neo-diplomati conoscenze, competenze e abilità nuove.

     A tale riguardo è significativo il proliferare di sperimentazioni o di altre forme innovative. Esse, tuttavia, risultano spesso non chiaramente orientate e poco coordinate, per cui è opportuno un intervento che proponga linee direttrici comuni.

     Le considerazioni da cui si è partiti per elaborare questa proposta sono molteplici ed in sintesi riguardano:

     - la consistente inadeguatezza dei programmi in vigore rispetto alla struttura economica attuale e prospettica del paese, caratterizzata dallo sviluppo del settore terziario ed in particolare da quello delle tecniche di distribuzione, dal decentramento produttivo delle imprese industriali, dalla diffusa partecipazione dello Stato all'attività economica;

     - il mutamento radicale del quadro legislativo che con la riforma tributaria e i successivi provvedimenti in materia doganale, bancaria e valutaria, ha di fatto, seppure in forma strisciante, riformato il diritto commerciale;

     - la decisiva svolta impressa dagli studi di economia aziendale alle tecniche contabili che da strumento di rilevazione prevalentemente consuntivo hanno assunto la valenza e l'autorevolezza di strumenti di previsione, controllo e guida ai fini di una più efficace conduzione aziendale;

     - la complessità e la rilevanza assunta dalle operazioni di gestione aziendale anche sotto il profilo civilistico-fiscale;

     - la trasformazione indotta nell'organizzazione aziendale dal ricorso a procedure automatizzate per il trattamento delle informazioni e quindi l'esigenza di formare giovani che siano “utilizzatori intelligenti" dello strumento informatico;

     - la collocazione europea della nostra cultura per cui anche in materia contabile i giovani devono conoscere le direttive CEE ed essere formati a livelli adeguati a quelli comunitari;

     - la continua e rapida evoluzione tecnologica che richiede ai giovani una vasta professionalità di base e lo sviluppo di competenze nuove.

     Alla luce di tutto ciò, si è strutturata una ipotesi organica che, in linea con le indicazioni espresse dalle istituzioni scolastiche, dal mondo scientifico e dal sistema produttivo, ha il fine di formare una persona capace di inserirsi in contesti aziendali diversi, tutti caratterizzati dalla presenza di fenomeni complessi, da una sempre più diffusa automazione, da frequenti mutamenti tecnologici ed organizzativi.

     Individuazione degli strumenti

     Per ottenere una simile figura professionale delineata, il progetto propone una totale ristrutturazione dell'intero quinquennio.

     Le principali innovazioni del progetto riguardano:

     - la suddivisione delle discipline fra area comune ed area di indirizzo secondo quanto suggerito dagli orientamenti pedagogici più recenti;

     - l'aumento complessivo delle ore di insegnamento settimanali con ampi spazi riservati all'attività di laboratorio;

     - l'inserimento nell'area comune del biennio di una materia denominata "Diritto ed economia" superando il concetto di “Educazione civica", ritenuto inadeguato alle esigenze formative;

     - l'accorpamento di Ragioneria e Tecnica in un unico insegnamento denominato “Economia aziendale" che si sviluppa durante l'intero quinquennio;

     - la revisione sostanziale dell'insegnamento della Matematica a cui viene affidato il compito di veicolare anche l'informatica secondo gli intendimenti del P.N.I.;

     - l'istituzione delle discipline “Scienza della materia" e “Scienze della natura" per l'insegnamento integrato delle discipline scientifiche;

     - l'istituzione di un'area operativa denominata “Trattamento testi e dati" per l'acquisizione di abilità necessarie ad operare in ambienti sempre più informatizzati.

     Indicazioni metodologiche

     Il traguardo formativo non deve consistere solo nel far acquisire conoscenze ma anche competenze e abilità, così da sviluppare abitudini mentali orientate alla risoluzione di problemi ed alla gestione delle informazioni. Diviene necessario, perciò, adottare una metodologia coerente rispetto a tali obiettivi e pertanto si suggerisce di:

     - far pervenire al possesso delle conoscenze partendo da situazioni reali in modo da stimolare l'abitudine a costruire modelli;

     - privilegiare momenti di scoperta e successiva generalizzazione a partire da casi semplici e stimolanti avvalendosi di tecniche didattiche che suggeriscono di generare situazioni problematiche da ristrutturare, così da favorire l'acquisizione di comportamenti produttivi;

     - far realizzare piccoli progetti di difficoltà crescente per abituare alla formulazione di ipotesi ed al procedere per approssimazioni successive, così da avere costantemente presente il significato del proprio agire.

     I programmi di insegnamento, preceduti da avvertenze concernenti le finalità, le indicazioni metodologiche, gli obiettivi generali e quelli annuali da perseguire, sono formulati in modo da lasciare spazio alla programmazione dei singoli Consigli di classe ed agli adeguamenti richiesti dalle continue innovazioni. Il piano di lavoro annuale di ogni corso definirà gli obiettivi intermedi, le forme oggettive di valutazione, i contenuti da privilegiare, ecc., possibilmente con il contributo e la collaborazione di operatori esterni in grado di fornire indicazioni utili per correlare l'attività didattica alle esigenze del mondo produttivo locale e nazionale.

     Tale cooperazione sarà resa particolarmente efficace col ricorso ad iniziative che, sia pure sotto diverse forme (interventi di esperti, visite guidate in aziende, stage, ecc.), agevolino il passaggio dalla scuola all'ambiente di lavoro.

     Per realizzare tutto ciò i Capi d'Istituto organizzeranno opportuni incontri fra i docenti per programmare l'attività didattica con riunioni che si svolgeranno prima e durante l'anno scolastico (almeno mensilmente utilizzando parte delle ore previste per le attività non di insegnamento).

     Solo così, infatti, sarà possibile definire gli obiettivi comuni, analizzare i contenuti da privilegiare, concordare una metodologia coerente, verificare l'andamento dei risultati, misurare e valutare gli esiti. In altri termini, svolgere quella proficua azione di programmazione e verifica senza la quale il processo formativo perde di sistematicità e di efficacia.

     Verifica e valutazione

     La verifica ha lo scopo di:

     - assumere informazioni sul processo di insegnamento/apprendimento in corso per orientarlo, modificarlo secondo le esigenze;

     - controllare durante lo svolgimento dell'attività didattica l'adeguatezza dei metodi, delle tecniche e degli strumenti utilizzati ai fini prestabiliti;

     - accertare il raggiungimento degli obiettivi didattici prefissati;

     - pervenire alla classificazione degli alunni.

     Considerato che la metodologia suggerita si basa essenzialmente sulla programmazione attraverso unità didattiche e che all'interno di queste assume particolare rilevanza il momento diagnostico ai fini della modifica in itinere del processo di insegnamento/apprendimento, si ritiene indispensabile ricorrere alla valutazione formativa, che non sarà utilizzata in alcun modo per la classificazione di profitto degli alunni, ma per individualizzare l'insegnamento e organizzare l'attività di recupero per raggiungere gli obiettivi prefissati.

     Tale verifica avverrà al termine di ciascuna unità didattica o dopo lo svolgimento di una parte significativa di essa.

     Per le finalità proprie della valutazione formativa non va trascurata la valenza del testing oggettivo.

     La valutazione sommativa, invece, sarà effettuata al termine dello svolgimento di un segmento educativo per classificare gli alunni ed utilizzerà strumenti funzionali all'accertamento del raggiungimento degli obiettivi prefissati (prove scritte non strutturate, prove scritte strutturate, prove orali).

     Si ritiene di dover evidenziare che la valutazione delle prove scritte e di quelle orali non strutturate (alle quali non si dovrà in alcun caso rinunciare per la verifica di alcuni obiettivi) dovrà avvenire sulla base di apposite griglie a motivo della soggettività della loro “lettura".

     La valutazione di fine periodo terrà conto dei risultati delle prove sommative e, specie nei primi anni del corso, di altri elementi, concordati in seno al Consiglio di classe, quali l'impegno, la partecipazione, la progressione rispetto ai livelli di partenza. Ad evitare “effetti alone", questi ultimi elementi, dovrebbero essere oggetto di registrazione in itinere.

     Per la valutazione di fine anno è necessario che i Consigli di classe verifichino che le prestazioni siano adeguate ai livelli minimi disciplinari indispensabili per la frequenza della classe successiva, fissati in fase di programmazione dell'attività didattica.

     Area di progetto

     Il principio dell'unitarietà del sapere e del processo di educazione e formazione culturale deve trovare una sua esplicita e specifica affermazione anche nell'attuazione di un'area di progetto che conduca al coinvolgimento ed alla concreta collaborazione interdisciplinare estesa ad alcune o a tutte le discipline.

     Al di là di iniziative più limitate, realizzate da gruppi di docenti, occorre, pertanto, che nel corso del triennio siano attuati progetti di ricerca interdisciplinare, di ampiezza e durata variabile, che affrontino un tipico problema della conoscenza o un problema pratico di rilevante interesse per l'indirizzo.

     L'area di progetto va intesa come simulazione di situazioni reali e costituisce un valido strumento didattico non solo perchè favorisce l'interiorizzazione delle conoscenze attraverso la loro applicazione, ma anche per la valenza formativa che deriva dall'imparare ad assolvere un compito complesso, verificabile e finalizzato.

     L'introduzione dell'area di progetto nel processo formativo può consentire allo studente di:

     - cogliere l'unitarietà del sapere;

     - riflettere sulle proprie capacità operative e organizzative;

     - favorire il confronto tra istituzione scolastica e realtà lavorativa;

     - contribuire a sviluppare senso di responsabilità e rispetto degli impegni ma anche quella particolare disposizione mentale che induce a cercare nuove soluzioni, a modificare i propri comportamenti, a rivedere i propri giudizi.

     In modo più analitico, l'attuazione dell'aria di progetto, oltre agli obbiettivi specifici delle materie direttamente coinvolte, consente di perseguire, e di verificare importanti obbiettivi trasversali quali:

     - riconoscere la struttura di un sistema e l'insieme delle relazioni che intercorrono fra le sue parti;

     - individuare e rappresentare modelli o procedure;

     - verificare progressivamente la validità degli esiti ed eventualmente correggere in itinere l'impostazione;

     - documentare il lavoro in modo corretto ed esauriente;

     - comunicare efficacemente risultati.

     Per la realizzazione dell'area di progetto, oltre a definire l'oggetto, l'articolazione della procedure e il tipo di prodotto atteso, occorre anche che venga posta particolare attenzione ai seguenti aspetti:

     - la collocazione curricolare per la quale si suggerisce l'ultimo biennio poiché ciò consente agli allievi di partire da una solida base di conoscenze, specie nelle materie professionali;

     - la durata, che non dovrà comunque superare il 10% delle ore assegnate a ciascuna disciplina coinvolta;

     - le discipline da coinvolgere che devono essere una dell'area comune e due dell'area professionale. Tutti i docenti coinvolti, anche se in modo parziale, ed eventuali esperti costituiscono il gruppo di progetto che designerà al suo interno un coordinatore;

     - la tipologia, che può assumere forme diverse come:

     - l'indagine su comportamenti, bisogni, condizioni di vita;

     - la ricerca scientifica o di mercato o di costume;

     - la realizzazione di un prodotto (ad es., procedura amministrativa automatizzata, opuscolo illustrativo di un'attività, gestione simulata di un'azienda, software per l'ottimizzazione delle giacenze di magazzino, lancio di un nuovo prodotto ecc.). I progetti di un certo impegno e complessità potranno essere ripartiti fra due anni scolastici e suddivisi fra più gruppi di studenti anche provenienti da classi parallele o da indirizzi diversi, se ciò favorisce l'integrazione di competenze differenti;

     - la puntuale programmazione dell'intervento che deve tradursi in un documento articolato da cui emergano con chiarezza le fasi e i tempi di attuazione, le risorse necessarie e ottenibili, le modalità di lavoro, le caratteristiche del prodotto finale;

     - il coordinamento didattico che deve favorire l'intesa e la sistematica informazione dei docenti (consigli di classe o gruppi pluriclasse), ma soprattutto garantire la reciproca collaborazione;

     - il coinvolgimento degli allievi che dovrà sviluppare in loro la consapevolezza di ciò che dovranno fare e il senso della partecipazione.

     Ipotesi di realizzazione dell'area di progetto

     A) PROCEDURA

     La realizzazione del progetto deve prevedere una specifica dei passi da compiere e delle relative attività, cioè una vera e propria procedura che, opportunamente rappresentata e commentata, costituisce il tracciato a cui bisogna attenersi. Le esperienze fin qui condotte suggeriscono di suddividere il periodo corso in tre macrofasi articolate come nello schema qui riportato:

 

Fase

Attività

Soggetti coinvolti

I

Definizione dell'area

Consiglio di classe; gruppo di progetto; studenti.

(di fattibilità)

Incontri eventuali con esterni anche per la ricerca di committenza

Consiglio di classe; gruppo di progetto; studenti.

 

 

 

 

Elaborazione studio di fattibilità

Gruppi di studenti

II

1. Individuazione degli strumenti

Gruppo di progetto + gruppo di studenti

(di produzione)

2. Definizione e distribuzione dei compiti

Gruppo di progetto + gruppo di studenti

 

3. Specifica delle modalità di lavoro e dei tempi

Gruppo di progetto + gruppo di studenti

 

4. Esecuzione del compito

Gruppi di studenti

 

- stesura di rapporto intermedio

Gruppi di studenti

 

- presentazione e discussione

Gruppi di studenti

 

- eventuale ridefinizione dei punti da 1 a 3 e rielaborazione

Gruppo di progetto + studenti

 

5. Stesura del rapporto di fine produzione

Gruppi di studenti

III

Specifica delle modalità di validazione

Gruppo di progetto + studenti

(di valutazione e presentazione)

Esecuzione della validazione

Gruppi di studenti

 

Analisi dei risultati

Gruppo di progetto + studenti

 

Eventuali modifiche

Gruppi di studenti

 

Produzione del rapporto finale e degli strumenti per la prestanzione

Gruppi di studenti

 

Presentazione

Consiglio di classe + gruppo di progetto + studenti + eventuale pubblico

 

     B) VALUTAZIONE

     Il prodotto a cui ciascuna classe o gruppi di studenti perviene dovrà sempre dar luogo a due tipi di valutazione. La prima riguarda il prodotto in quanto tale e verrà svolta dal Consiglio di classe che terrà conto di parametri quali la completezza, la complessità, la correttezza delle soluzioni, la loro originalità, la ricchezza della documentazione, il tipo di presentazione.

     Il secondo tipo di valutazione riguarda gli studenti che hanno partecipato all'attività e compete ai docenti direttamente coinvolti che esprimono il loro giudizio in base alle capacità cognitive e comportamenti manifestati da ciascun allievo.

     Gli indicatori da utilizzare potrebbero essere i seguenti:

     Aspetti cognitivi

     Capacità di:

     - organizzare il lavoro;

     - proporre soluzioni originali;

     - valutare realisticamente le soluzioni;

     - ricorre a strumenti adeguati;

     - realizzare le ipotesi;

     - relazionare in modo corretto.

     Aspetti comportamentali

     Capacità di:

     - partecipare al lavoro in modo propositivo;

     - impegnarsi nel portare a termine il compito;

     - essere disponibile al confronto;

     - ascoltare, chiedere ed esprimere il proprio pensiero;

     - prendere decisioni;

     - essere autonomi.

     Le schede che verranno elaborate non solo saranno utilizzate per la stesura del giudizio di ammissione all'esame di maturità, ma potranno, insieme al progetto, far parte della documentazione da presentare alla commissione esaminatrice.

     C) COMMITTENZA

     Le esperienze condotte in diverse scuole hanno messo in evidenza l'efficacia formativa di progetti svolti su committenza esterna, anche se questa modalità potrà verificarsi solo in un limitato numero di casi data la difficoltà a trovare committenti. Per cercare di favorire questo rapporto, è consigliabile che chi coordina l'iniziativa stabilisca contatti per ottenere commesse da aziende private o enti e si adoperi per ottenerle anche se si tratta di incarichi piuttosto semplici; in genere, il finalizzare il proprio operato a produrre qualcosa di utile e spendibile spinge a essere più incentivati e rigorosi. Negli ultimi anni, esempi significativi di committenza hanno riguardato la conduzione di indagini per conto di enti pubblici, la produzione di programmi software per la gestione di iniziative locali (mostre, fiere, convegni, ecc.), lo sviluppo di attività culturali o turistiche.

     D) RUOLO DEL DOCENTE

     Un'attività così innovativa come quella dell'area di progetto richiede che anche il ruolo del docente venga ridefinito perché i suoi compiti e le sue funzioni cambiano profondamente. Infatti, quando opera per realizzare l'area di progetto, l'insegnante diventa il coordinatore dell'iniziativa e costituisce una risorsa a disposizione degli studenti: non deve mai sostituirsi a essi, né guidarli passo passo o assegnare loro compiti precisi e parcellizzati.

     Il ruolo principale del docente sarà, quindi, quello di aiutarli a organizzarsi e in particolare egli dovrà:

     - spiegare con chiarezza a tutta la classe il tipo di lavoro che comporta la metodologia della progettazione;

     - essere a disposizione come risorse dando consigli solo se strettamente indispensabili;

     - evitare di partecipare ai lavori di gruppo;

     - osservare attentamente il comportamento dei singoli allievi utilizzando apposite griglie di rilevazione; - - monitorare sistematicamente l'intero svolgimento ed esprimere i suoi commenti in occasione delle previste riunioni di verifica in itinere.

     Profilo professionale

     Il ragioniere, esperto in problemi di economia aziendale, oltre a possedere una consistente cultura generale accompagnata da buone capacità linguistico-espressive e logico-interpretative, avrà conoscenze ampie e sistematiche dei processi che caratterizzano la gestione aziendale sotto il profilo economico, giuridico, organizzativo, contabile. In particolare egli dovrà essere in grado di analizzare i rapporti fra l'azienda e l'ambiente in cui opera per proporre soluzioni a problemi specifici.

     Pertanto egli saprà:

     - utilizzare metodi, strumenti, tecniche contabili ed extra-contabili per una corretta rilevazione dei fenomeni gestionali,

     - leggere, redigere ed interpretare ogni significativo documento aziendale,

     - gestire il sistema informativo aziendale e/o i suoi sottosistemi anche automatizzati, nonché collaborare alla loro progettazione o ristrutturazione,

     - elaborare dati e rappresentarli in modo efficace per favorire i diversi processi decisionali,

     - cogliere gli aspetti organizzativi delle varie funzioni aziendali per adeguarvisi, controllarli o suggerire modifiche.

     Egli dovrà, quindi, essere orientato a:

     - documentare adeguatamente il proprio lavoro,

     - comunicare efficacemente utilizzando appropriati linguaggi tecnici,

     - analizzare situazioni e rappresentarle con modelli funzionali ai problemi da risolvere,

     - interpretare in modo sistemico strutture e dinamiche del contesto in cui si opera,

     - effettuare scelte e prendere decisioni ricercando ed assumendo le informazioni opportune,

     - partecipare al lavoro organizzato individuale o di gruppo accettando ed esercitando il coordinamento,

     - affrontare i cambiamenti aggiornandosi e ristrutturando le proprie conoscenze.

     L'acquisizione di tali capacità gli derivano anche dall'abitudine ad affrontare e risolvere problemi di tipo prevalentemente gestionale, analizzati nelle loro strutture logiche fondamentali con un approccio organico ed interdisciplinare.

 

     Quadro orario

     Biennio

     Area comune

 

Classe di concorso

Materie di insegnamento

CL. I

CL. II

Prove di esame

 

Religione-materia alternativa

1

1

 

50/A

Italiano

5

5

S.O.

50/A

Storia

2

2

O.

46/A

Prima lingua straniera

3

3

S.O.

47/A - 48/A

Matematica e laboratorio

5

5

S.O.

13/A - 38/A - 60/A

Scienza della materia e lab.

4

4

O.P.

60/A

Scienze della natura

3

3

O.

19/A

Diritto ed economia

2

2

O.

29/A

Educazione fisica

2

2

P.O.

 

Totale area comune

27

27

 

 

     Area di indirizzo

 

Classe di concorso

Materie di insegnamento

CL. I

CL. II

Prove di esame

46/A

Seconda lingua straniera

4

4

S.O.

17/A

Economia aziendale

2

2

S.O. (*)

75/A

Trattamento testi e dati

3

3

P.

 

totale ore area indirizzo

9

9

 

 

Totale ore

36

36

 

 

 

 

 

 

(*) Il voto attribuito a tale materia deve scaturire da diverse tipologie di prove (scritte, orali, test, ecc.).

 

     Triennio

 

Classe di concorso

Materie di insegnamento

CL. III

CL. IV

CL. V

Prove di esame

 

Religione-materia alternativa

1

1

1

 

50/A

Italiano

3

3

3

S.O.

50/A

Storia

2

2

2

O.

46/A

Prima lingua straniera

3

3

3

S.O.

46/A

Seconda lingua straniera

3

3

3

S.O.

39/A

Geografia economica

3

2

3

O.

48/A

Matematica e laboratorio

4

4

3

S.O.

17/A

Economia aziendale e laboratorio

7

10

9

S.O.

19/A

Diritto

3

3

3

O.

19/A

Economia politica

3

2

 

O.

19/A

Scienza delle finanze

 

 

3

O.

29/A

Educazione fisica

2

2

2

P.O.

 

Totale ore

34

35

35

 

 

     Costituzione cattedre nuovo quinquennio "Indirizzo giuridico economico aziendale"

 

50/A

Italiano e storia

Nella I e II classe di un corso

14 ore

50/A

Lingua e lettere italiane, storia

Nella III, IV e V classe di un corso

15 ore

46/A

Prima lingua straniera

Nella I, II, III, IV e V classe di un corso

15 ore

46/A

Seconda lingua straniera

Nella I, II, III, IV e V classe di un corso

17 ore

47/A o 48/A

Matematica e laboratorio

Nella I e II classe di un corso e in altra I o II classe

15 ore

48/A

Matematica e laboratorio

Nella III, IV e V classe di un corso e in una classe di altro corso

15 o 14 ore

13/A o 60/A o 38/A

Scienza della materia e laboratorio

Nella I e II classe di due corsi

16 ore

60/A

Scienza della natura

Nella I e II classe di tre corsi

18 ore

19/A

Diritto ed economia

Nella I e II classe di quattro corsi

16 ore

19/A

Diritto, economia politica, scienza delle finanze

Nella III, IV e V classe di un corso

17 ore

17/A

Economia aziendale e laboratorio

1) Nella I, II e IV classe di un corso

14 ore

 

 

2) Nella III e V classe di un corso

16 ore

75/A

Trattamento testi e dati

Nella I e II classe di tre corsi

18 ore

39/A

Geografia economica

Nella III, IV e V classe di due corsi

16 ore