Settore: | Codici regionali |
Regione: | Valle d'Aosta |
Materia: | 4. servizi sociali |
Capitolo: | 4.15 istruzione pubblica |
Data: | 04/12/2001 |
Numero: | 3 |
Sommario |
Art. 1. (Oggetto e principi). |
Art. 2. (Anno finanziario e programma annuale). |
Art. 3. (Avanzo di amministrazione). |
Art. 4. (Fondo di riserva). |
Art. 5. (Partite di giro). |
Art. 6. (Verifiche e modifiche al programma). |
Art. 7. (Attività gestionale). |
Art. 8. (Esercizio provvisorio). |
Art. 9. (Riscossione delle entrate). |
Art. 10. (Reversali di incasso). |
Art. 11. (Impegni, liquidazione delle spese ed ordinazione dei pagamenti). |
Art. 12. (Mandati di pagamento). |
Art. 13. (Modalità di estinzione dei mandati).. |
Art. 14. (Pagamento con carta di credito). |
Art. 15. (Conservazione dei mandati e delle reversali). |
Art. 16. (Affidamento del servizio). |
Art. 17. (Fondo per le minute spese). |
Art. 18. (Conto consuntivo). |
Art. 19. (Armonizzazione dei flussi informativi). |
Art. 20. (Proventi derivanti dalla vendita di beni e di servizi a favore di terzi). |
Art. 21. (Gestione dei convitti annessi alle istituzioni scolastiche). |
Art. 22. (Beni). |
Art. 23. (Inventari). |
Art. 24. (Valore dei beni inventariati). |
Art. 25. (Eliminazione dei beni inventariati). |
Art. 26. (Custodia del materiale didattico, tecnico e scientifico, dei laboratori e delle officine). |
Art. 27. (Opere dell'ingegno). |
Art. 28. (Scritture contabili). |
Art. 29. (Modulistica e contabilità informatizzata). |
Art. 30. (Capacità negoziale). |
Art. 31. (Funzioni e poteri del dirigente nell'attività negoziale). |
Art. 32. (Interventi del Consiglio di istituto nell'attività negoziale). |
Art. 33. (Procedura ordinaria di contrattazione). |
Art. 34. (Pubblicità, attività informative e trasparenza dell'attività contrattuale). |
Art. 35. (Collaudo). |
Art. 36. (Disposizione generale). |
Art. 37. (Alienazione di beni e fornitura di servizi prodotti dall'istituzione scolastica). |
Art. 38. (Concessione di beni in uso gratuito). |
Art. 39. (Contratti di prestazione d'opera per l'arricchimento dell'offerta formativa). |
Art. 40. (Contratti di sponsorizzazione). |
Art. 41. (Contratti di fornitura di siti informatici). |
Art. 42. (Contratti di concessione in uso dei siti informatici). |
Art. 43. (Contratti di comodato). |
Art. 44. (Contratti di mutuo). |
Art. 45. (Manutenzione degli edifici scolastici). |
Art. 46. (Contratti di locazione finanziaria). |
Art. 47. (Contratti di gestione finalizzata delle risorse finanziarie). |
Art. 48. (Compravendita di beni immobili). |
Art. 49. (Uso temporaneo e precario dell'edificio scolastico). |
Art. 50. (Appalti per lo smaltimento di rifiuti soggetti a trattamento speciale). |
Art. 51. (Vendita di materiali fuori uso e di beni non più utilizzabili). |
Art. 52. (Fondazioni). |
Art. 53. (Diritto allo studio ed assistenza scolastica). |
Art. 54. (Donazioni, eredità, legati). |
Art. 55. (Progetti integrati di istruzione e formazione). |
Art. 56. (Esercizio delle funzioni) |
Art. 57. (Compiti dei revisori dei conti). |
Art. 58. (Funzionamento del Collegio dei revisori dei conti). |
Art. 59. (Verbali). |
Art. 60. (Assistenza e supporto amministrativo-contabile). |
Art. 61. (Abrogazioni). |
Art. 62. (Norme transitorie). |
Art. 63. (Entrata in vigore). |
§ 4.15.103 - Regolamento regionale 4 dicembre 2001, n. 3.
Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche. Abrogazione dei regolamenti regionali 5 giugno 1978 e 28 novembre 1978.
(B.U. 27 dicembre 2001, n. 58).
CAPO I
GESTIONE FINANZIARIA
SEZIONE I
PRINCIPI E PROGRAMMA ANNUALE
Art. 1. (Oggetto e principi).
1. In attuazione dell'articolo 15 della
2. Le risorse assegnate dalla Regione, costituenti la dotazione finanziaria di istituto, sono utilizzate, a norma dell'articolo 13, comma 3, della
3. La copertura delle spese varie d'ufficio, delle spese di arredamento e delle spese di gestione, in particolare le utenze elettriche e telefoniche, la provvista dell'acqua e del gas, il riscaldamento ed i relativi impianti, i rifiuti, è assicurata dall'ente obbligato in base alla normativa vigente.
4. La copertura delle spese di cui al comma 3, nonché di quelle relative alla manutenzione ordinaria, può essere altresì soddisfatta mediante il trasferimento di fondi alle istituzioni scolastiche da parte dell'ente obbligato.
Art. 2. (Anno finanziario e programma annuale).
1. L'esercizio finanziario ha inizio il 1° gennaio e termina il 31 dicembre; dopo tale termine non possono essere effettuati accertamenti di entrate ed impegni di spesa in conto dell'esercizio scaduto.
2. La gestione finanziaria delle istituzioni scolastiche si esprime in termini di competenza ed è improntata a criteri di efficacia, efficienza ed economicità e si conforma ai principi della trasparenza, annualità, universalità, integrità, unità, veridicità. E' vietata la gestione di fondi al di fuori del programma annuale fatte salve le previsioni di cui all'articolo 20.
3. L'attività finanziaria delle istituzioni scolastiche si svolge sulla base di un unico documento contabile annuale, di seguito denominato programma, predisposto dal dirigente scolastico, di seguito denominato dirigente, e proposto dalla Giunta esecutiva con apposita relazione e con il parere di regolarità contabile del Collegio dei revisori dei conti che deve essere acquisito entro i cinque giorni antecedenti la data fissata per la deliberazione del Consiglio di istituto. Entro il 20 novembre, il dirigente illustra il programma al Consiglio di istituto che deve adottare la relativa delibera di approvazione entro il 15 dicembre dell'anno precedente quello di riferimento, anche nel caso di mancata acquisizione del predetto parere del Collegio dei revisori dei conti.
4. Nei casi di comprovata necessità, la Giunta regionale può, con propria deliberazione, prorogare i termini di cui al comma 3.
5. Nella relazione sono illustrati gli obiettivi da realizzare e la destinazione delle risorse in coerenza con le previsioni del POF e sono sinteticamente illustrati i risultati della gestione in corso alla data di presentazione del programma, rilevati dalle schede di cui al comma 7, e quelli del precedente esercizio finanziario.
6. Nel programma sono indicate tutte le entrate, aggregate secondo la loro provenienza, nonché gli stanziamenti di spesa aggregati per le esigenze del funzionamento amministrativo e didattico generale, per i compensi spettanti al personale dipendente per effetto di norme contrattuali o di disposizioni di legge, per le spese di investimento e per i singoli progetti da realizzare. Le spese non possono superare, nel loro complessivo importo, le entrate. Nel caso in cui in istituti di istruzione secondaria superiore funzionino, unitamente ad altri corsi di studio di istruzione secondaria superiore, corsi di studio che richiedano beni strumentali, laboratori ed officine d'alto valore artistico o tecnologico, le maggiori risorse per il raggiungimento degli obiettivi di tali corsi, purché coerenti con il POF, confluiscono in uno specifico progetto.
7. Ad ogni singolo progetto compreso nel programma e predisposto dal dirigente per l'attuazione del POF è allegata una scheda illustrativa finanziaria, redatta dal responsabile amministrativo, nella quale sono riportati l'arco temporale in cui l'iniziativa deve essere realizzata, nonché i beni e i servizi da acquistare. Per ogni progetto, annuale o pluriennale, deve essere indicata la fonte di finanziamento, la spesa complessiva prevista per la sua realizzazione e le quote di spesa attribuite a ciascun anno finanziario, fatta salva la possibilità di rimodulare queste ultime in relazione all'andamento attuativo del progetto, mediante il riporto nella competenza dell'esercizio successivo delle somme non impegnate al 31 dicembre dell'esercizio di riferimento, anche prima dell'approvazione del conto consuntivo.
8. Ai fini della tempestiva elaborazione del programma, l'amministrazione scolastica regionale provvede a comunicare alle istituzioni scolastiche, anche sulla base dei parametri adottati nei precedenti esercizi, la dotazione finanziaria ordinaria, fatte salve le eventuali variazioni in sede di approvazione del bilancio regionale ed in sede di valutazione dei competenti organi collegiali.
9. L'approvazione del programma comporta l'autorizzazione all'accertamento delle entrate ed all'assunzione degli impegni delle spese ivi previste. Le entrate accertate ma non riscosse durante l'esercizio e le spese impegnate e non pagate entro la fine dell'esercizio costituiscono, rispettivamente, residui attivi e passivi.
10. Il programma è affisso all'albo dell'istituzione scolastica entro quindici giorni dall'approvazione ed inserito, ove possibile, nell'apposito sito informatico dell'istituzione medesima.
Art. 3. (Avanzo di amministrazione).
1. Nel programma è iscritto, come prima posta di entrata, l'avanzo di amministrazione presunto al 31 dicembre dell'esercizio che precede quello di riferimento.
2. Al programma è allegata una tabella dimostrativa dell'avanzo di amministrazione di cui al comma 1.
3. In apposito prospetto sono indicati i singoli stanziamenti di spesa correlati all'utilizzazione del presunto avanzo di amministrazione. Detti stanziamenti possono essere impegnati solo dopo la realizzazione dell'effettiva disponibilità finanziaria e nei limiti dell'avanzo effettivamente realizzato.
Art. 4. (Fondo di riserva).
1. Nel programma deve essere iscritto, tra le spese, un fondo di riserva, da determinarsi in misura non superiore al 5 per cento della dotazione finanziaria ordinaria.
2. Il fondo di riserva può essere utilizzato esclusivamente per aumentare gli stanziamenti la cui entità si dimostri insufficiente per spese impreviste e per eventuali maggiori spese, conformemente a quanto previsto dall'articolo 7, comma 3.
3. Non è consentita l'emissione di mandati di pagamento a valere sul fondo di riserva.
4. I prelievi dal fondo di riserva sono disposti con provvedimento del dirigente, salva ratifica del Consiglio di istituto per la conseguente modifica del programma, da adottare nella prima seduta utile.
Art. 5. (Partite di giro).
1. Le partite di giro comprendono sia le entrate e le spese che si effettuano per conto di terzi le quali, costituendo al tempo stesso un debito ed un credito per l'istituzione scolastica, non incidono sulle risultanze economiche del bilancio, sia la dotazione del fondo di cui all'articolo 17.
Art. 6. (Verifiche e modifiche al programma).
1. Il Consiglio di istituto verifica, entro il 30 giugno, le disponibilità finanziarie dell'istituzione scolastica, nonché lo stato di attuazione del programma, al fine delle modifiche che si rendano necessarie, sulla base di apposito documento predisposto dal dirigente.
2. Il Consiglio di istituto può altresì apportare, con deliberazione motivata, su proposta della Giunta esecutiva o del dirigente, modifiche parziali al programma in relazione anche all'andamento del funzionamento amministrativo e didattico generale ed a quello attuativo dei singoli progetti.
3. Sono vietati gli storni nella gestione dei residui nonché tra gestione dei residui e quella di competenza e viceversa.
4. Le variazioni del programma, di entrata e di spesa, relative ad entrate finalizzate, e gli storni, conseguenti a deliberazioni del Consiglio di istituto, possono essere disposte con provvedimento del dirigente, da trasmettere per conoscenza al Consiglio di istituto.
5. Durante l'ultimo mese dell'esercizio finanziario non possono essere apportate variazioni al programma, salvo casi eccezionali da motivare.
6. Il responsabile amministrativo, al fine di rendere possibili le verifiche di cui al comma 1, predispone apposita relazione sulle entrate accertate e sulla consistenza degli impegni assunti, nonché dei pagamenti eseguiti.
SEZIONE II
REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA ANNUALE
Art. 7. (Attività gestionale).
1. Spetta al dirigente la realizzazione del programma nell'esercizio dei compiti e della responsabilità di gestione di cui agli articoli 22 e 23 della
2. Il dirigente, sulla base delle codifiche stabilite nella modulistica di cui all'articolo 29, imputa le spese al funzionamento amministrativo e didattico generale, ai compensi spettanti al personale dipendente per effetto di norme contrattuali o di disposizioni di legge, alle spese di investimento ed ai progetti, nei limiti della rispettiva dotazione finanziaria stabilita nel programma annuale e delle disponibilità riferite ai singoli progetti. A tal fine, le schede di cui all'articolo 2, comma 7, sono costantemente aggiornate a cura del responsabile amministrativo, con riferimento alle spese sostenute.
3. Nel caso in cui la realizzazione di un progetto richieda l'impiego di risorse eccedenti la relativa dotazione finanziaria, il dirigente può ordinare la spesa eccedente nel limite massimo del 10 per cento della dotazione originaria del progetto, mediante l'utilizzo del fondo di riserva, ai sensi dell'articolo 4.
Art. 8. (Esercizio provvisorio).
1. Nei casi in cui il programma annuale non sia stato approvato dal Consiglio di istituto prima dell'inizio dell'esercizio cui lo stesso si riferisce, il dirigente provvede alla gestione provvisoria nel limite di un dodicesimo, per ciascun mese, degli stanziamenti di spesa definitivi del programma relativo al precedente esercizio, per la prosecuzione dei progetti già approvati e per il funzionamento didattico e amministrativo generale. Qualora il programma non sia stato approvato entro quarantacinque giorni dall'inizio dell'esercizio o dal diverso termine stabilito dalla Giunta regionale con propria deliberazione, il dirigente ne dà immediata comunicazione all'amministrazione scolastica regionale, cui è demandato il compito di nominare, entro i successivi quindici giorni, un commissario ad acta che provvede agli adempimenti necessari entro il termine prestabilito nell'atto di nomina.
Art. 9. (Riscossione delle entrate).
1. Le entrate sono riscosse dall'istituto di credito che gestisce il servizio di cassa a norma dell'articolo 16, a fronte dell'emissione di reversali d'incasso da parte dell'istituzione scolastica.
2. L'istituto cassiere, conformemente a quanto previsto nella convenzione di cui all'articolo 16, non può rifiutare la riscossione di somme destinate all'istituzione scolastica, ancorché non siano state emesse le relative reversali, salvo richiedere, subito dopo la riscossione, la regolarizzazione contabile all'istituzione scolastica.
3. La riscossione delle rette, delle tasse, dei contributi e dei depositi di qualsiasi natura posti a carico degli alunni è effettuata anche mediante il servizio dei conti correnti postali.
4. Le somme versate sul conto corrente postale sono trasferite, con frequenza non superiore al trimestre, sul conto corrente bancario presso l'istituto cassiere. Sul predetto conto corrente postale non possono essere ordinati pagamenti.
Art. 10. (Reversali di incasso).
1. Le reversali sono firmate dal dirigente e dal responsabile amministrativo. Il loro contenuto è il seguente:
a) l'ordine rivolto all'istituto cassiere di incassare una certa somma di denaro;
b) il numero progressivo, l'esercizio finanziario e la data di emissione, l'importo in cifre e lettere della somma da riscuotere e la sua provenienza contraddistinta da apposito codice, la causale della riscossione, il nome ed il cognome o la denominazione del debitore.
Art. 11. (Impegni, liquidazione delle spese ed ordinazione dei pagamenti).
1. Formano impegni sugli stanziamenti di competenza le sole somme dovute dall'istituzione scolastica a seguito di obbligazioni giuridicamente perfezionate. Gli impegni assunti possono riferirsi soltanto all'esercizio in corso; essi non possono eccedere lo stanziamento dello specifico aggregato di cui all'articolo 2, comma 6.
2. Per le spese correnti e per quelle connesse ai progetti di cui all'articolo 2, comma 7, possono essere assunti impegni a carico dell'esercizio successivo ove ciò sia indispensabile per assicurare la continuità dei servizi e dell'esecuzione dei progetti.
3. L'impegno delle spese è assunto dal dirigente.
4. La liquidazione della spesa, consistente nella determinazione dell'esatto importo dovuto e del soggetto creditore, è effettuata dal responsabile amministrativo, previo accertamento, nel caso di acquisto di beni e servizi o di esecuzione di lavori, della regolarità della relativa fornitura o esecuzione, sulla base dei titoli e dei documenti giustificativi comprovanti il diritto dei creditori.
5. I pagamenti sono ordinati mediante mandati tratti sull'istituto cassiere o effettuati a mezzo di carta di credito, con immediata contabilizzazione.
Art. 12. (Mandati di pagamento).
1. I mandati sono firmati dal dirigente e dal responsabile amministrativo. Il loro contenuto è il seguente:
a) l'ordine rivolto all'istituto cassiere di pagare una determinata somma di denaro ad una persona o ente;
b) il numero progressivo e la data di emissione, l'importo in cifre e in lettere della somma da pagare, la causale del pagamento, i dati anagrafici o identificativi e i dati fiscali del creditore o della persona abilitata a rilasciare quietanza, l'atto dirigenziale al quale l'impegno di spesa si riferisce, la codifica della spesa come prevista nella modulistica di cui all'articolo 29;
c) nel caso in cui riguardi il pagamento delle retribuzioni fondamentali e accessorie, l'indicazione delle ritenute che su di esse gravano.
2. Ogni mandato di pagamento è corredato dei documenti giustificativi relativi alla causale. In caso di lavori, forniture e servizi, il mandato è corredato, altresì, dei documenti comprovanti la regolare esecuzione degli stessi e delle relative fatture.
3. Sulle fatture riguardanti l'acquisto di beni soggetti ad inventario è annotata l'avvenuta presa in carico con il numero d'ordine sotto il quale i beni sono registrati. Ad esse è, inoltre, allegato il verbale di collaudo redatto a norma dell'articolo 35.
Art. 13. (Modalità di estinzione dei mandati)..
1. I mandati sono estinti mediante:
a) accreditamento in conto corrente bancario, intestato al creditore;
b) accreditamento o versamento su conto corrente postale, intestato al creditore;
c) vaglia postale, la cui ricevuta di versamento rilasciata dall'agenzia postale deve essere allegata al titolo;
d) su richiesta del creditore, mediante pagamento in contanti da parte dell'istituto cassiere, ovvero con assegno circolare.
2. Le dichiarazioni di accreditamento, che sostituiscono la quietanza del creditore, devono risultare sul mandato di pagamento da annotazione recante gli estremi relativi alle operazioni ed il timbro e la firma dell'istituto cassiere.
Art. 14. (Pagamento con carta di credito).
1. L'utilizzazione della carta di credito, nel limite dell'assegnazione allo scopo disposta nel programma annuale e con l'osservanza delle vigenti disposizioni in materia di autorizzazione alla spesa, è consentita per l'esecuzione, in particolare, delle spese relative:
a) all'organizzazione di viaggi di istruzione;
b) alla rappresentanza dell'istituzione scolastica;
c) all'organizzazione e partecipazione a seminari e convegni.
2. Titolare della carta di credito è il dirigente, il quale ne può autorizzare l'uso da parte del responsabile amministrativo o di docenti in servizio presso l'istituzione scolastica.
3. Per i pagamenti così effettuati, il responsabile amministrativo provvede al riscontro contabile entro cinque giorni dal ricevimento dei relativi estratti conto.
4. I rapporti con gli istituti di credito o con altri enti emittenti le carte di credito sono disciplinati con apposita convenzione, da inserirsi eventualmente nell'atto di affidamento di cui all'articolo 16.
Art. 15. (Conservazione dei mandati e delle reversali).
1. Gli originali delle reversali e dei mandati, corredati dei documenti giustificativi, sono conservati e ordinati secondo gli aggregati di cui all'articolo 2, comma 6, ed in relazione ai singoli progetti, presso l'ufficio di segreteria delle singole istituzioni e conservati agli atti per non meno di dieci anni.
SEZIONE III
SERVIZI DI CASSA
Art. 16. (Affidamento del servizio).
1. Il servizio di cassa e quello di custodia e amministrazione di titoli pubblici, anche esteri e privati, di proprietà dell'istituzione scolastica, è affidato ad un unico istituto di credito ovvero ad altri soggetti abilitati per legge, mediante apposita convenzione, stipulata dal dirigente alle migliori condizioni del mercato per quanto concerne i tassi attivi e passivi e le spese di tenuta conto, comparate, in caso di sostanziale parità, con altri benefici concessi dal predetto istituto, sulla base di uno schema tipo predisposto dall'amministrazione scolastica regionale.
2. L'affidamento del servizio è effettuato mediante le procedure ad evidenza pubblica con modalità che rispettino i principi della concorrenza.
3. Resta salva la possibilità di stipulare contratti di gestione finalizzata delle risorse finanziarie a norma dell'articolo 47.
Art. 17. (Fondo per le minute spese).
1. Alle minute spese si provvede col fondo che, a tal fine, è anticipato, con apposito mandato in conto partite di giro, dal dirigente al responsabile amministrativo, nel limite stabilito dal Consiglio di istituto in sede di approvazione del programma annuale.
2. Ogni volta che la somma anticipata sia prossima ad esaurirsi, il responsabile amministrativo presenta le note documentate delle spese sostenute, che sono a lui rimborsate con mandati emessi a suo favore, imputati al funzionamento amministrativo e didattico generale e ai progetti. Il rimborso deve comunque essere chiesto e disposto prima della chiusura dell'esercizio finanziario.
3. Il responsabile amministrativo contabilizza cronologicamente tutte le operazioni di cassa da lui eseguite nell'apposito registro di cui all'articolo 28, comma 1, lettera f).
SEZIONE IV
CONTO CONSUNTIVO
Art. 18. (Conto consuntivo).
1. Il conto consuntivo si compone del conto finanziario e del conto del patrimonio; allo stesso sono allegati:
a) l'elenco dei residui attivi e passivi, con l'indicazione del nome del debitore o del creditore, della causale del credito o del debito e del loro ammontare;
b) il riepilogo delle risultanze finali che dimostri:
1) il fondo di cassa all'inizio dell'esercizio;
2) le somme riscosse e quelle pagate, tanto in conto competenza quanto in conto residui;
3) il fondo di cassa alla chiusura dell'esercizio, l'avanzo o il disavanzo di amministrazione;
c) il prospetto delle spese per il personale e per i contratti d'opera;
d) il rendiconto dei singoli progetti.
2. Il conto finanziario, in relazione all'aggregazione delle entrate e delle spese contenute nel programma di cui all'articolo 2, comma 3, comprende le entrate di competenza dell'anno accertate, riscosse o rimaste da riscuotere, e le spese di competenza dell'anno, impegnate, pagate o rimaste da pagare.
3. Il conto del patrimonio indica la consistenza degli elementi patrimoniali attivi e passivi all'inizio ed al termine dell'esercizio, e le relative variazioni, nonché il totale complessivo dei crediti e dei debiti risultanti alla fine dell'esercizio.
4. Il prospetto delle spese per il personale e per i contratti d'opera, conseguenti allo svolgimento ed alla realizzazione dei progetti, evidenzia la consistenza numerica del personale e dei contratti d'opera, l'entità complessiva della spesa e la sua articolazione, in relazione agli istituti retributivi vigenti ed ai corrispettivi dovuti.
5. Il conto consuntivo è predisposto dal responsabile amministrativo entro il 20 febbraio ed è sottoposto dal dirigente all'esame del Collegio dei revisori dei conti, unitamente ad una dettagliata relazione che illustra l'andamento della gestione dell'istituzione scolastica e i risultati conseguiti in relazione agli obiettivi programmati. Esso, corredato della relazione del Collegio dei revisori dei conti, è sottoposto al Consiglio di istituto che deve approvarlo entro il 31 marzo.
6. Il conto consuntivo approvato dal Consiglio di istituto in difformità dal parere espresso dal Collegio dei revisori dei conti è trasmesso, entro il 15 aprile, all'amministrazione scolastica regionale, corredato di tutti gli allegati, del programma annuale, con relative variazioni e delibere, nonché di una dettagliata e motivata relazione, ai fini dell'adozione dei provvedimenti di competenza.
7. Nel caso in cui il Consiglio di istituto non deliberi sul conto consuntivo entro quarantacinque giorni dalla sua presentazione, il dirigente ne dà comunicazione al Collegio dei revisori dei conti e al dirigente competente dell'amministrazione scolastica regionale, che nomina un commissario ad acta per il relativo adempimento.
8. Il conto consuntivo, corredato degli allegati e della delibera di approvazione, è conservato agli atti dell'istituzione scolastica.
9. Tale conto è affisso all'albo dell'istituzione scolastica entro quindici giorni dall'approvazione ed inserito, ove possibile, nell'apposito sito informatico dell'istituzione medesima.
Art. 19. (Armonizzazione dei flussi informativi).
1. Le istituzioni scolastiche adottano le misure organizzative necessarie per la rilevazione e l'analisi dei costi e dei rendimenti dell'attività amministrativa, collegando le risorse umane, finanziarie e strumentali impiegate con i risultati conseguiti e le connesse responsabilità dirigenziali.
2. Le rilevazioni e le risultanze delle attività di cui al comma 1 sono utilizzate dall'istituzione scolastica interessata e comunicate all'amministrazione scolastica regionale.
SEZIONE V
GESTIONI ECONOMICHE SEPARATE
Art. 20. (Proventi derivanti dalla vendita di beni e di servizi a favore di terzi).
1. Le istituzioni scolastiche, organizzate per la vendita di beni o servizi a favore di terzi, di cui all'articolo 32, comma 2, lettera e), prevedono espressamente, nel programma annuale, uno specifico progetto la cui scheda finanziaria indica le voci che compongono le entrate e le spese. La relazione di cui all'articolo 2, comma 5, deve indicare i criteri di amministrazione e le modalità della gestione del progetto. Tale gestione deve essere improntata al rispetto del principio secondo il quale le spese non possono superare, nel loro complessivo importo, le entrate.
2. Le attività e i servizi di cui al comma 1 sono oggetto di contabilità separata da quella dell'istituzione scolastica. Nella scheda finanziaria deve essere prevista, a favore dell'istituzione scolastica, una quota di spese generali, di ammortamento e deperimento delle attrezzature, nonché l'eventuale eccedenza di entrate, rispetto alle spese, che costituisce incremento dell'avanzo di amministrazione dell'istituzione scolastica. I relativi movimenti finanziari sono rilevati, nella contabilità della medesima istituzione, in specifiche voci di entrata e di spesa classificate come attività per conto terzi.
3. Qualora i proventi non coprano tutti i costi previsti, il Consiglio di istituto dispone l'immediata cessazione della vendita di beni e delle attività a favore di terzi.
4. Per le attività previste dal presente articolo, sono dovuti i tributi nella misura e con le modalità previste dall'ordinamento tributario.
Art. 21. (Gestione dei convitti annessi alle istituzioni scolastiche).
1. La gestione delle attività convittuali costituisce specifico progetto del programma annuale da realizzare, di norma, con le entrate ad esso finalizzate. Il programma annuale è corredato di una scheda finanziaria illustrativa delle varie entrate e spese relative al funzionamento delle attività.
2. La gestione delle attività convittuali è improntata al principio della economicità e dell'utilizzo ottimale delle strutture, al fine di ridurre i costi a carico dei convittori.
3. In caso di squilibri finanziari della gestione dell'attività convittuale che persistano per più di tre esercizi finanziari, l'istituzione scolastica, previa consultazione con l'ente locale di riferimento e con delibera del Consiglio di istituto, dispone la cessazione dell'attività, destinando le strutture ad un utilizzo economico produttivo.
4. Al fine della gestione ottimale delle strutture e di una maggiore valorizzazione delle risorse professionali, fatto salvo il normale funzionamento delle attività istituzionali, l'istituzione può svolgere attività e servizi a favore di terzi con le modalità ed i limiti previsti dall'articolo 20. Gli utili di gestione sono destinati a ridurre la retta dei convittori, nonché a coprire la quota di spese generali imputabile a dette attività e servizi, comprensiva della quota di ammortamento delle attrezzature.
CAPO II
GESTIONE PATRIMONIALE, BENI E INVENTARI
Art. 22. (Beni).
1. I beni che costituiscono il patrimonio delle istituzioni scolastiche si distinguono in immobili e mobili secondo le norme del codice civile. I beni sono descritti negli inventari in conformità alle disposizioni contenute negli articoli 23, 24 e 25.
2. Per i beni appartenenti al patrimonio dello Stato, della Regione o degli enti locali che sono concessi in uso alle istituzioni scolastiche e iscritti in distinti inventari, si osservano le disposizioni impartite dagli enti medesimi.
Art. 23. (Inventari).
1. I beni mobili si iscrivono nel relativo inventario, in ordine cronologico, con numerazione progressiva ed ininterrotta e con l'indicazione di tutti gli elementi che valgano a stabilirne la provenienza, il luogo in cui si trovano, la quantità o il numero, lo stato di conservazione, il valore e l'eventuale rendita.
2. Ogni oggetto è contrassegnato col numero progressivo col quale è stato iscritto in inventario.
3. Sono descritti in distinti inventari i beni immobili, i beni di valore storico-artistico, i libri ed il materiale bibliografico, i valori mobiliari.
4. Non si iscrivono in inventario gli oggetti fragili e di facile consumo, cioè tutti quei materiali che, per l'uso continuo, sono destinati a deteriorarsi rapidamente ed i beni di modico valore.
5. Non si inventariano altresì, pur dovendo essere conservati nei modi di uso o con le modalità previste dal regolamento dell'istituzione, i bollettini ufficiali, le riviste ed altre pubblicazioni periodiche di qualsiasi genere, i libri destinati alle biblioteche di classe.
6. Qualsiasi variazione, in aumento o in diminuzione, dei beni soggetti ad inventario è annotata, in ordine cronologico, nell'inventario di riferimento.
7. L'inventario è tenuto e curato dal responsabile amministrativo, che assume le responsabilità del consegnatario, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 26.
8. Quando il responsabile amministrativo cessa dal suo ufficio, il passaggio di consegne avviene mediante ricognizione materiale dei beni in contraddittorio con il consegnatario subentrante, in presenza del dirigente e del presidente del Consiglio di istituto. L'operazione deve risultare da apposito verbale.
9. Si provvede alla ricognizione dei beni almeno ogni cinque anni a decorrere da ogni passaggio di consegne ed almeno ogni dieci anni al rinnovo degli inventari e alla rivalutazione dei beni.
Art. 24. (Valore dei beni inventariati).
1. Ad ogni bene iscritto in inventario è attribuito un valore che corrisponde:
a) al prezzo di fattura, per i beni acquistati, ivi compresi quelli acquisiti dall'istituzione scolastica al termine di eventuali operazioni di locazione finanziaria o di noleggio con riscatto;
b) al prezzo di costo, per quelli prodotti nell'istituto;
c) al prezzo di stima, per quelli ricevuti in dono.
2. I titoli del debito pubblico, quelli garantiti dallo Stato e gli altri valori mobiliari pubblici e privati si iscrivono al prezzo di borsa del giorno precedente quello della compilazione o revisione dell'inventario, se il prezzo è inferiore al valore nominale, o al loro valore nominale, qualora il prezzo sia superiore, con l'indicazione, in ogni caso, della rendita e della relativa scadenza.
Art. 25. (Eliminazione dei beni inventariati).
1. Il materiale reso inservibile all'uso, o mancante per furto o per causa di forza maggiore, è eliminato dall'inventario con provvedimento del dirigente, nel quale deve essere indicato, a carico degli eventuali responsabili, l'obbligo di reintegro o di risarcimento.
2. Al provvedimento di cui al comma 1 è allegata copia della denuncia presentata alla locale autorità di pubblica sicurezza, qualora trattasi di materiale mancante per furto, o il verbale redatto dalla commissione di cui all'articolo 51, comma 1, nel caso di materiale reso inservibile all'uso.
Art. 26. (Custodia del materiale didattico, tecnico e scientifico, dei laboratori e delle officine).
1. La custodia del materiale didattico, tecnico e scientifico dei gabinetti, dei laboratori e delle officine è affidata dal responsabile amministrativo, su indicazione vincolante del dirigente, ai rispettivi docenti, mediante elenchi descrittivi compilati in doppio esemplare, sottoscritti dal responsabile amministrativo e dal docente interessato, che risponde della conservazione del materiale affidatogli. L'operazione deve risultare da apposito verbale.
2. Qualora più docenti debbano avvalersi delle stesse collezioni o dei vari laboratori, la responsabilità è attribuita ad un docente indicato dal dirigente. Il predetto docente, quando cessa dall'incarico, provvede alla riconsegna al responsabile amministrativo del materiale didattico, tecnico e scientifico avuto in custodia.
Art. 27. (Opere dell'ingegno).
1. Spetta all'istituzione scolastica il diritto d'autore sulle opere dell'ingegno prodotte nello svolgimento delle attività scolastiche rientranti nelle finalità formative istituzionali.
2. E' sempre riconosciuto agli autori il diritto morale alla paternità dell'opera, nei limiti della sezione seconda del capo terzo del titolo primo della
3. Lo sfruttamento delle opere dell'ingegno prodotte nel corso delle attività curriculari è deliberato dal Consiglio di istituto.
4. Lo sfruttamento delle opere dell'ingegno prodotte nel corso delle attività non curriculari è egualmente deliberato dal Consiglio di istituto. Tuttavia, i coautori possono autonomamente intraprendere le iniziative dirette allo sfruttamento economico, qualora il Consiglio di istituto non abbia intrapreso le iniziative in tal senso nel termine di novanta giorni dall'invito rivolto dagli autori dell'opera.
5. E' riconosciuto ai coautori e alle istituzioni scolastiche la partecipazione paritaria ai proventi dello sfruttamento economico dell'opera.
6. Previa deliberazione del Consiglio di istituto, il dirigente dell'istituzione scolastica provvede agli adempimenti prescritti dalla legge per il riconoscimento del diritto dell'istituzione medesima, nonché per il suo esercizio.
7. Nel caso della redazione di programmi per elaboratore che si distinguano per originalità, il dirigente dell'istituzione scolastica sottopone all'esame del Consiglio di istituto proposte per l'eventuale utilizzazione economica della creazione, anche attraverso la distribuzione in rete del programma.
CAPO III
SCRITTURE CONTABILI E CONTABILITA' INFORMATIZZATA
Art. 28. (Scritture contabili).
1. I documenti contabili obbligatori sono:
a) il programma annuale;
b) il giornale di cassa;
c) i registri dei partitari delle entrate e delle spese;
d) il registro del conto corrente postale;
e) gli inventari;
f) il registro delle minute spese;
g) il registro dei contratti stipulati a norma dell'articolo 30, comma 3;
h) il conto consuntivo.
2. Nel giornale di cassa si trascrivono tutte le operazioni di pagamento e di riscossione, nel giorno in cui sono emessi i relativi mandati e reversali.
3. Nei registri partitari si aprono tanti conti quante sono le aggregazioni individuate sulla base di quanto previsto dall'articolo 2, comma 6, e si annotano le operazioni di accertamento o di impegno e quelle di incasso o di pagamento.
4. I documenti di cui al comma 1, anche se tenuti con sistemi automatizzati od a fogli mobili, devono essere composti da pagine numerate, munite del timbro dell'istituzione e siglate dal responsabile amministrativo. A chiusura dell'esercizio il responsabile amministrativo attesta il numero delle pagine di cui i documenti sono composti.
5. La responsabilità della tenuta della contabilità, delle necessarie registrazioni e degli adempimenti fiscali è del responsabile amministrativo.
Art. 29. (Modulistica e contabilità informatizzata).
1. La struttura regionale competente stabilisce i modelli necessari per assicurare l'omogeneità dei documenti contabili di cui all'articolo 28, nonché dei sistemi di gestione amministrativo-contabile, finanziaria e patrimoniale, di rendicontazione e di riscontro, di monitoraggio dei dati relativi alla gestione e all'andamento dei flussi finanziari e di rilevazione dei costi.
2. La struttura regionale competente predispone un pacchetto applicativo, coerente con la modulistica di cui al comma 1, per la tenuta con tecnologie informatiche della contabilità delle istituzioni scolastiche.
CAPO IV
ATTIVITA' NEGOZIALE
SEZIONE I
PRINCIPI GENERALI
Art. 30. (Capacità negoziale).
1. Le istituzioni scolastiche, anche attraverso gli accordi di rete di cui all'articolo 12 della
2. Nell'ambito dell'autonomia negoziale di cui al comma 1, le istituzioni scolastiche possono stipulare convenzioni e contratti con esclusione dei contratti aleatori, fatti salvi i contratti assicurativi. Sono, altresì, escluse le operazioni speculative in genere nonché le partecipazioni a società di persone e società di capitali, fatta salva la costituzione e la partecipazione a consorzi anche costituiti nella forma di società a responsabilità limitata.
3. I contratti sono stipulati nelle forme previste dalle relative disposizioni di legge e, nel caso vi sia libertà di forma, mediante scambio di corrispondenza secondo l'uso del commercio. Il presente comma non si applica alle spese di cui all'articolo 17.
4. E' fatto divieto alle istituzioni scolastiche di acquistare servizi per lo svolgimento di attività che rientrano nelle ordinarie funzioni o mansioni proprie del personale in servizio nella scuola, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 32, comma 2, lettera g) e dall'articolo 39.
Art. 31. (Funzioni e poteri del dirigente nell'attività negoziale).
1. Il dirigente, quale rappresentante legale dell'istituzione scolastica, svolge l'attività negoziale necessaria all'attuazione del programma annuale, nel rispetto delle deliberazioni del Consiglio di istituto assunte ai sensi dell'articolo 32.
2. Il dirigente può delegare lo svolgimento di singole attività negoziali al responsabile amministrativo o ad uno dei collaboratori individuati a norma dell'articolo 22, comma 4, della
3. Il dirigente, nello svolgimento dell'attività negoziale, si avvale dell'attività istruttoria del responsabile amministrativo.
4. Nel caso in cui non siano reperibili tra il personale dell'istituzione scolastica specifiche competenze professionali indispensabili al concreto svolgimento di particolari attività negoziali, il dirigente, nei limiti di spesa del relativo progetto e sulla base dei criteri fissati dal Consiglio di istituto ai sensi dell'articolo 32, comma 2, lettera g), può avvalersi dell'opera di esperti esterni.
Art. 32. (Interventi del Consiglio di istituto nell'attività negoziale).
1. Il Consiglio di istituto delibera in ordine:
a) all'accettazione e alla rinuncia di legati, eredità e donazioni;
b) alla costituzione o compartecipazione a fondazioni;
c) all'istituzione o compartecipazione a borse di studio;
d) all'accensione di mutui e in genere ai contratti di durata pluriennale;
e) ai contratti di alienazione, trasferimento, costituzione, modificazione di diritti reali su beni immobili appartenenti alla istituzione scolastica, previa verifica, in caso di alienazione di beni pervenuti per effetto di successioni a causa di morte e donazioni, della mancanza di condizioni ostative o disposizioni modali che ostino alla dismissione del bene;
f) all'adesione a reti di scuole e consorzi;
g) all'utilizzazione economica delle opere dell'ingegno;
h) alla partecipazione dell'istituzione scolastica ad iniziative che comportino il coinvolgimento di agenzie, enti, università, soggetti pubblici o privati;
i) all'eventuale individuazione del superiore limite di spesa di cui all'articolo 33, comma 1;
j) all'acquisto di immobili.
2. Al Consiglio di istituto spettano le deliberazioni relative alla determinazione dei criteri e dei limiti per lo svolgimento, da parte del dirigente, delle seguenti attività negoziali:
a) contratti di sponsorizzazione;
b) contratti di locazione di immobili;
c) utilizzazione di locali, beni o siti informatici, appartenenti all'istituzione scolastica, da parte di soggetti terzi;
d) convenzioni relative a prestazioni del personale della scuola e degli alunni per conto terzi;
e) alienazione di beni e servizi prodotti nell'esercizio di attività didattiche o programmate a favore di terzi;
f) acquisto ed alienazione di titoli del debito pubblico;
g) contratti di prestazione d'opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti;
h) partecipazione a progetti internazionali.
3. Nei casi di cui al comma 1, l'attività negoziale è subordinata alla previa deliberazione del Consiglio di istituto. In tali casi, il dirigente non può inoltre recedere, rinunciare o transigere se non previamente autorizzato dal Consiglio di istituto. In tutti gli altri casi, il dirigente ha il potere di recedere, rinunciare e transigere, qualora lo richieda l'interesse dell'istituzione scolastica.
Art. 33. (Procedura ordinaria di contrattazione).
1. Per le attività di contrattazione riguardanti lavori, provviste e servizi il cui valore complessivo ecceda il limite di spesa di 2.000 euro oppure il limite preventivamente fissato dal Consiglio di istituto, quando non risulti altrimenti disposto dalle norme di cui alla sezione II del presente capo, il dirigente procede alla scelta del contraente, previa comparazione delle offerte di almeno tre ditte direttamente interpellate, fermo restando quanto previsto dal comma 5.
2. L'invito a presentare un'offerta deve contenere, oltre ai criteri di aggiudicazione, l'esatta indicazione delle prestazioni contrattuali, nonché i termini e le modalità di esecuzione e di pagamento.
3. L'osservanza dell'obbligo di cui al comma 1 è esclusa quando i lavori, le provviste e i servizi non possono essere acquisiti da altri operatori sul mercato di riferimento dell'istituzione scolastica.
4. E’ sempre possibile il ricorso alle procedure di gara disciplinate dalle norme generali di contabilità dello Stato.
5. Le istituzioni scolastiche sono tenute ad osservare le norme dell'Unione europea in materia di appalti di lavori e di fornitura di beni e servizi.
6. Le funzioni di ufficiale rogante, per la stipula degli atti che richiedono la forma pubblica, sono esercitate dal responsabile amministrativo o da altro dipendente appositamente da lui delegato.
Art. 34. (Pubblicità, attività informative e trasparenza dell'attività contrattuale).
1. Copia dei contratti e delle convenzioni conclusi con l'ordinaria contrattazione è messa a disposizione del Consiglio di istituto nella prima riunione utile ed affissa all'albo dell'istituzione scolastica.
2. Una relazione sull'attività negoziale svolta dal dirigente dell'istituzione scolastica è presentata alla prima riunione successiva del Consiglio di istituto. Il dirigente riferisce, nella stessa sede, sull'attuazione dei contratti e delle convenzioni.
3. E' assicurato l'esercizio del diritto di accesso degli interessati alla documentazione inerente l'attività contrattuale svolta o programmata, ai sensi della normativa vigente in materia.
4. Il responsabile amministrativo provvede alla tenuta della documentazione di cui al comma 3.
5. Il rilascio delle copie della documentazione in favore dei membri del Consiglio di istituto e degli altri organi dell'istituzione scolastica è gratuito ed è subordinato ad una richiesta nominativa e motivata.
Art. 35. (Collaudo).
1. I lavori, le forniture e i servizi sono soggetti a collaudo finale, da eseguirsi entro sessanta giorni dalla loro ultimazione, consegna o esecuzione ad opera del personale dell'istituzione scolastica, se munito di adeguata competenza tecnica. A tal fine, il dirigente nomina un collaudatore singolo o apposite commissioni interne. Del collaudo è redatto apposito verbale.
2. Per le forniture di valore inferiore a 2.000 euro, l'atto formale di collaudo è sostituito da un certificato che attesta la regolarità della fornitura, rilasciato dal dirigente o, su sua delega, dal responsabile amministrativo o da un verificatore all'uopo nominato.
3. Per i contratti inerenti alla fornitura di servizi periodici, è redatto dal responsabile amministrativo apposito certificato di regolare prestazione.
4. Il saldo del pagamento dei lavori può essere disposto solo dopo l'emissione del certificato di collaudo o del certificato di cui al comma 2. Alla stessa data il dirigente può procedere allo svincolo delle garanzie eventualmente prestate.
5. Per il collaudo di opere pubbliche, si procede secondo quanto previsto, al riguardo, dalla normativa sui lavori pubblici, salvo quanto previsto dal comma 1.
SEZIONE II
SINGOLE FIGURE CONTRATTUALI
Art. 36. (Disposizione generale).
1. Le istituzioni scolastiche applicano le norme della presente sezione nei casi espressamente contemplati, nonché in quelli che, pur non rientrando nelle singole previsioni, sono assimilabili al caso regolato.
Art. 37. (Alienazione di beni e fornitura di servizi prodotti dall'istituzione scolastica).
1. Le istituzioni scolastiche, nell'esercizio dei compiti di formazione ed educativi, hanno facoltà di svolgere attività di servizi per conto terzi, nonché di alienare i beni prodotti nell'esercizio di attività didattiche o di attività programmate.
2. La vendita avviene con le modalità stabilite dal Consiglio di istituto, che provvede a determinare le condizioni contrattuali di fornitura e le garanzie richieste ai terzi per l'adempimento delle obbligazioni assunte verso l'istituzione scolastica.
Art. 38. (Concessione di beni in uso gratuito).
1. L'istituzione scolastica, per assicurare il diritto allo studio, su richiesta degli esercenti la potestà genitoriale e degli alunni maggiorenni, può concedere, in uso gratuito, beni mobili e libri, nonché programmi software, di cui sia licenziataria con autorizzazione alla cessione d'uso.
2. L'istituzione scolastica provvede a pubblicizzare, mediante affissione all'albo, l'elenco dei beni che possono essere concessi in uso gratuito ed i criteri di assegnazione e preferenza deliberati dal Consiglio di istituto.
3. La concessione in uso non può determinare, per l'istituzione scolastica, l'assunzione di oneri eccedenti il valore di mercato del bene ed è subordinata all'assunzione di responsabilità per l'utilizzazione del bene da parte del beneficiario ovvero, se minore o interdetto, degli esercenti la rappresentanza legale.
4. La concessione è sempre revocabile e non può mai estendersi oltre periodi di tempo predeterminati.
Art. 39. (Contratti di prestazione d'opera per l'arricchimento dell'offerta formativa).
1. L'istituzione scolastica può stipulare contratti di prestazione d'opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti, al fine di garantire l'arricchimento dell'offerta formativa, nonché la realizzazione di specifici programmi di ricerca e di sperimentazione.
2. Il Consiglio di istituto, sentito il collegio dei docenti, disciplina nel regolamento di istituto le procedure e i criteri di scelta del contraente, al fine di garantire la qualità della prestazione, nonché il limite massimo dei compensi attribuibili in relazione al tipo di attività e all'impegno professionale richiesto.
Art. 40. (Contratti di sponsorizzazione).
1. Le istituzioni scolastiche possono concludere accordi di sponsorizzazione con soggetti pubblici o privati.
2. E' accordata la preferenza a soggetti che, per finalità statutarie, per le attività svolte, ovvero per altre circostanze abbiano in concreto dimostrato particolare attenzione e sensibilità nei confronti dei problemi dell'infanzia e dell'adolescenza.
3. E' fatto divieto di concludere accordi di sponsorizzazione con soggetti le cui finalità ed attività siano in contrasto, anche di fatto, con la funzione educativa e culturale della scuola.
Art. 41. (Contratti di fornitura di siti informatici).
1. Nella stipulazione dei contratti di fornitura di siti informatici si deve tenere conto, ai fini della valutazione di convenienza, anche del costo della fornitura del servizio di utenza telefonica.
2. Possono essere stipulate convenzioni con operatori che assicurino la fruizione di accessi individuali agli studenti. In tal caso, la valutazione di convenienza è operata tenendo conto di tale possibilità.
Art. 42. (Contratti di concessione in uso dei siti informatici).
1. E' in facoltà della istituzione scolastica ospitare sul proprio sito informatico istituzioni di volontariato, associazioni tra studenti, collegamenti verso altre istituzioni scolastiche, o enti di interesse culturale.
2. Nella domanda di ammissione deve essere individuato un soggetto responsabile dell'attività e dei contenuti immessi sul sito gestito dalla istituzione scolastica.
3. Possono essere stipulati contratti di sponsorizzazione del sito, nel rispetto delle condizioni di cui all'articolo 40.
4. Nella stipulazione dei contratti, delle convenzioni e degli accordi di cui al presente articolo, deve essere sempre riservata al dirigente la facoltà di disattivare il collegamento quando le attività siano in contrasto, anche di fatto, con la funzione educativa e culturale della scuola.
Art. 43. (Contratti di comodato).
1. L'istituzione scolastica può ricevere in comodato, da enti ed istituzioni, soggetti pubblici o privati, beni da utilizzare nello svolgimento dell'attività educativa e formativa.
2. Qualora il bene non sia immediatamente fruibile per gli scopi di cui al comma 1, e necessiti di lavori di adeguamento o di particolari condizioni od impieghi di personale, la durata del comodato deve essere tale da rendere economicamente conveniente l'impiego delle risorse dell'istituzione scolastica.
Art. 44. (Contratti di mutuo).
1. L'impegno complessivo annuale per il rimborso dei mutui non può eccedere, sommato all'impegno per canoni di contratti di locazione finanziaria, il quinto della media dei trasferimenti ordinari della Regione nell'ultimo triennio.
2. La durata massima dei mutui è quinquennale.
3. In relazione agli assegnati finanziamenti di progetti comunitari e di formazione integrata superiore, dei quali sia pervenuta formale comunicazione, le istituzioni scolastiche possono chiedere, in attesa della materiale erogazione dei fondi, anticipazioni bancarie alle condizioni stabilite da apposita convenzione.
Art. 45. (Manutenzione degli edifici scolastici).
1. Nei casi in cui la manutenzione ordinaria degli edifici scolastici e delle loro pertinenze è delegata alle istituzioni scolastiche dall'ente obbligato, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della
Art. 46. (Contratti di locazione finanziaria).
1. Le istituzioni scolastiche, previa valutazione di convenienza da operarsi a cura del dirigente, hanno facoltà di stipulare contratti di locazione finanziaria per la realizzazione di finalità istituzionali, con esclusione dell'acquisizione della disponibilità di beni immobili.
2. E' sempre vietata la stipulazione di contratti di locazione finanziaria su beni precedentemente alienati al concedente dall'istituzione scolastica o da terzi.
3. Quando l'istituzione scolastica non abbia interesse ad esercitare il potere di riscatto del bene, può determinarsi ad esercitarlo allorché, a seguito di richieste provenienti dal personale dell'istituzione stessa o da studenti, vi sia la possibilità di trasferirlo ai predetti soggetti, previa applicazione delle procedure di cui all'articolo 51 ad un prezzo non inferiore a quello di riscatto. In tal caso le procedure di cui al predetto articolo sono espletate prima dell'esercizio del potere di riscatto.
Art. 47. (Contratti di gestione finalizzata delle risorse finanziarie).
1. L'istituzione scolastica, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, e con esclusione di quelle trasferite dallo Stato, dalla Regione, dagli enti locali e dall'Unione europea, compatibilmente con la continuità dell'erogazione del servizio educativo e formativo, può stipulare contratti di gestione finanziaria finalizzata.
2. I contratti di cui al comma 1 possono essere stipulati unicamente con istituzioni professionali di settore, abilitate all'esercizio delle attività bancarie e finanziarie.
3. L'attività contrattuale di cui al comma 1 deve essere finalizzata alla conservazione e all'incremento di risorse finanziarie non immediatamente impiegabili, da destinarsi ad una specifica opera di interesse dell'istituzione scolastica.
4. I contratti di gestione devono sempre assicurare la conservazione del capitale impegnato ed un rendimento non inferiore a quello dei titoli di Stato con scadenza semestrale, al netto delle commissioni medie praticate dagli istituti bancari.
5. I contratti di gestione devono prevedere forme di riscatto anticipato, a condizione che sia sempre garantita la conservazione del capitale e degli interessi medio tempore maturati, decurtati degli importi dovuti a titolo di commissione.
Art. 48. (Compravendita di beni immobili).
1. Previa deliberazione del Consiglio di istituto, l'alienazione di beni immobili di proprietà dell'istituzione scolastica è sempre disposta con le procedure di gara disciplinate dalle norme generali di contabilità dello Stato.
2. L'aggiudicazione definitiva è subordinata al mancato esercizio del diritto di prelazione da parte di coloro che ne hanno diritto.
3. Le istituzioni scolastiche possono acquistare beni immobili esclusivamente con fondi derivanti da attività proprie, da legati, eredità e donazioni.
Art. 49. (Uso temporaneo e precario dell'edificio scolastico).
1. L'istituzione scolastica può concedere a terzi a titolo gratuito l'utilizzazione temporanea e precaria dei locali dell'istituzione scolastica forniti dall'ente obbligato, nel rispetto della normativa regionale vigente in materia e con l'osservanza dell'articolo 32, comma 2, lettera c), a condizione che ciò sia compatibile con i compiti educativi e formativi dell'istituzione stessa.
2. Con l'attribuzione in uso, l'utilizzatore assume la custodia del bene e risponde, a tutti gli effetti di legge, delle attività e delle destinazioni del bene stesso, tenendo nel contempo esente l'istituzione scolastica e l'ente proprietario dalle spese connesse all'utilizzo.
3. L'edificio scolastico può essere concesso solo per utilizzazioni precarie e previa stipulazione da parte del concessionario di una polizza per la responsabilità civile con un istituto assicurativo.
Art. 50. (Appalti per lo smaltimento di rifiuti soggetti a trattamento speciale).
1. Qualora nell'esplicazione delle attività scolastiche siano prodotti rifiuti che per legge devono essere assoggettati a trattamento speciale, il dirigente provvede a concludere gli opportuni accordi con enti, aziende pubbliche e concessionari idonei al trattamento di rifiuti.
2. E' consentito il ricorso a ditte operanti sul libero mercato solo ove non sia possibile fruire del servizio di smaltimento pubblico.
Art. 51. (Vendita di materiali fuori uso e di beni non più utilizzabili).
1. I materiali di risulta, i beni fuori uso, quelli obsoleti e quelli non più utilizzati sono ceduti dall'istituzione scolastica previa determinazione del loro valore, calcolato sulla base del valore di inventario, dedotti gli ammortamenti, ovvero sulla base del valore dell'usato per beni simili, individuato da apposita commissione interna.
2. La vendita avviene previo avviso da pubblicarsi nell'albo dell'istituzione scolastica e comunicato agli alunni, sulla base delle offerte pervenute entro il termine assegnato. L'aggiudicazione è fatta al migliore offerente.
3. Nel caso in cui la gara sia andata deserta i materiali fuori uso possono essere ceduti a trattativa privata o a titolo gratuito e, in difetto, essere distrutti.
4. I soli beni non più utilizzati possono essere ceduti direttamente a trattativa privata ad altre istituzioni scolastiche o ad altri enti pubblici.
SEZIONE III
ALTRE ATTIVITA' NEGOZIALI
Art. 52. (Fondazioni).
1. Possono essere istituite fondazioni mediante conferimento di beni di valore storico non più utilizzati per finalità di insegnamento, ivi compresi i beni librari, le opere prodotte nel corso delle attività didattiche, i beni provenienti da successioni, donazioni, legati.
2. Le finalità delle fondazioni sono di conservazione e valorizzazione dei beni conferiti, nonché di promozione della conoscenza del patrimonio artistico e culturale, anche mediante la creazione e gestione di spazi espositivi e biblioteche, nonché mediante lo sfruttamento dei diritti di riproduzione.
3. Nell'atto di fondazione devono essere previste norme che assicurino l'unità di indirizzo gestionale tra l'istituzione scolastica e la fondazione.
Art. 53. (Diritto allo studio ed assistenza scolastica).
1. Le istituzioni scolastiche possono integrare con proprie risorse, gestite anche mediante i contratti di cui all'articolo 47, i trasferimenti della Regione e degli enti locali in materia di diritto allo studio ed in particolare assegnare borse di studio annuali o infrannuali agli studenti, sulla base di preventivi criteri deliberati dal Consiglio di istituto, su proposta, per i profili didattici, del collegio dei docenti.
2. Ferma restando la competenza degli enti locali, le istituzioni scolastiche possono assumere iniziative in materia di assistenza scolastica.
Art. 54. (Donazioni, eredità, legati).
1. Le istituzioni scolastiche possono accettare donazioni, legati ed eredità anche assoggettate a disposizioni modali, a condizione che le finalità indicate dal donante, dal legatario o dal de cuius non contrastino con le finalità istituzionali.
2. Nel caso di donazioni, legati ed eredità finalizzati alla ristrutturazione di edifici da adibire ad uso scolastico, l'istituzione concorda con il proprietario dell'edificio le modalità di utilizzazione delle risorse.
3. Nel caso di legati, eredità e donazioni finalizzate alla concessione di borse di studio, le istituzioni scolastiche ricorrono ove possibile ai contratti di gestione finalizzata delle risorse finanziarie di cui all'articolo 47, al fine di mantenere il valore del capitale.
4. L'istituzione scolastica può motivatamente rinunciare all'accettazione di legati.
5. La durata della locazione dei beni immobili pervenuti all'istituzione scolastica per effetto di successioni a causa di morte e donazioni non può mai eccedere i nove anni.
6. Il contratto deve contenere una clausola di recesso contrattuale che assicuri la disponibilità del bene per le mutate esigenze dell'istituzione scolastica riconosciute nel programma annuale, garantendo un periodo di permanenza minimo del conduttore.
Art. 55. (Progetti integrati di istruzione e formazione).
1. Al fine di realizzare progetti integrati di istruzione e formazione, che richiedono la collaborazione con altre agenzie formative pubbliche e private, anche partecipando a programmi regionali, nazionali o comunitari, le istituzioni scolastiche, singolarmente o nella forma dell'accordo di rete di cui all'articolo 12 della
a) stipulare convenzioni con università ed enti pubblici;
b) stipulare intese contrattuali con associazioni e privati;
c) partecipare ad associazioni temporanee con agenzie pubbliche e private che realizzino collaborazioni sinergiche per l'attuazione di particolari progetti di formazione.
2. Le intese di collaborazione con soggetti pubblici per la gestione di percorsi formativi integrati sono regolate con convenzioni. Queste devono stabilire i rapporti finanziari ed i reciproci obblighi e garanzie. Qualora siano trasferite ad altri soggetti risorse finanziarie per assicurare la gestione unitaria delle attività, la rendicontazione delle spese avviene all'interno del sistema contabile del soggetto gerente, il quale, entro quindici giorni dal termine di detta rendicontazione, invia agli altri soggetti finanziatori copia della medesima.
3. Le intese di collaborazione con agenzie formative private devono risultare da atto scritto, nel quale, ai fini della più ampia integrazione dei soggetti e delle risorse, sono delineati gli aspetti organizzativi del progetto da realizzare, sono definite le competenze di ciascun soggetto, nonché le attività amministrate da ciascuno e l'ammontare delle risorse da impiegare allo scopo.
4. Le intese di cui al comma 3 possono prevedere la gestione unitaria delle risorse finanziarie, affidate ad uno dei soggetti partecipanti all'intesa, da attuarsi mediante un organo paritetico responsabile, del quale deve far parte il dirigente od un suo delegato. Entro quindici giorni dalla chiusura dell'anno o delle attività di cui trattasi, deve essere rimessa all'istituzione scolastica copia della rendicontazione circa l'utilizzo delle risorse comuni, se queste sono state affidate ad altro soggetto, da allegare al conto consuntivo. Le intese dovranno stabilire anche a quale dei soggetti partecipanti, al termine della collaborazione, passerà la proprietà degli eventuali beni durevoli acquistati.
CAPO V
CONTROLLO DI REGOLARITA' AMMINISTRATIVA E CONTABILE
Art. 56. (Esercizio delle funzioni) [1]
1. Ai controlli di regolarità amministrativa e contabile provvede un revisore dei conti nominato dalla Giunta regionale, con propria deliberazione. Con la medesima deliberazione, la Giunta regionale nomina anche un revisore dei conti supplente, per i casi di assenza o impedimento del membro effettivo. Il revisore dei conti, dotato di adeguata professionalità, dura in carica tre anni e può essere rinominato per non più di due volte nello stesso ambito territoriale.
2. Al revisore dei conti nominato ai sensi del comma 1 è affidato il riscontro di più istituzioni scolastiche, anche di diverso ordine e grado, aventi sede in un medesimo ambito territoriale. L'aggregazione è operata dalla struttura regionale competente in materia di istruzione tenuto conto:
a) della dimensione complessiva dei flussi finanziari amministrati;
b) della vicinanza o del facile collegamento tra le diverse sedi;
c) della situazione geografica o ambientale in cui operano le istituzioni scolastiche.
3. I revisori dei conti esterni all'Amministrazione regionale sono nominati tra gli iscritti nell'apposito registro dei revisori legali. Ad essi spetta un compenso onnicomprensivo, correlato all'effettiva attività svolta, determinato dalla Giunta regionale con la deliberazione di nomina e corrisposto dalle istituzioni scolastiche.
4. I revisori dei conti interni all'Amministrazione regionale sono nominati tra gli iscritti nel registro di cui al comma 5. L'attività degli stessi è svolta a titolo gratuito.
5. La struttura regionale competente in materia di istruzione provvede alla tenuta di un apposito elenco nel quale sono iscritti, a domanda, i dipendenti appartenenti a qualifica non inferiore alla categoria D di cui al testo unico delle disposizioni contrattuali economiche e normative delle categorie del comparto unico della Valle d'Aosta, nonché i dipendenti di qualifica immediatamente inferiore che siano iscritti nel registro dei revisori legali. L'elenco comprende un'apposita sezione nella quale possono chiedere di essere iscritti i revisori contabili esterni all'amministrazione per l'attribuzione degli incarichi eccedenti.
Art. 57. (Compiti dei revisori dei conti).
1. Il Collegio dei revisori dei conti vigila sulla legittimità, regolarità e correttezza dell'azione amministrativa delle istituzioni scolastiche.
2. Il Collegio esprime il parere di regolarità contabile sul programma annuale proposto dalla Giunta esecutiva ai sensi dell'articolo 2, comma 3.
3. Il Collegio procede, con visite periodiche, anche individuali, da compiersi almeno due volte nell'anno presso ciascuna istituzione scolastica compresa nell'ambito territoriale di competenza, alla verifica della legittimità e regolarità delle scritture contabili e della coerenza dell'impiego delle risorse con gli obiettivi individuati nel programma e nelle successive variazioni di quest'ultimo, nonché alle verifiche di cassa.
4. Il Collegio esamina il conto consuntivo della gestione annuale in merito al quale:
a) riferisce al Consiglio di istituto sulla regolarità della gestione finanziaria e patrimoniale, secondo gli elementi tratti dagli atti esaminati e dalle verifiche periodiche effettuate nel corso dell'esercizio;
b) rileva il livello percentuale di utilizzo della dotazione finanziaria e delle dotazioni annuali di ciascun progetto di istituto;
c) evidenzia i risultati della gestione finanziaria e patrimoniale;
d) esprime parere sul conto, con particolare riguardo alla concordanza dei risultati esposti con le scritture contabili;
e) correda la relazione con tabelle di rilevazione dei costi quali, ad esempio, quelli per il personale e per gli strumenti e i servizi esterni, inerenti alle attività e ai progetti realizzati nell'istituto, finalizzate all'analisi del rapporto fra costi e benefici da parte dell'istituzione scolastica, nonché con altre notizie e dati richiesti dall'amministrazione scolastica regionale.
Art. 58. (Funzionamento del Collegio dei revisori dei conti).
1. Le riunioni del Collegio, ai fini degli adempimenti di cui all'articolo 57, commi 2 e 4, si svolgono su iniziativa del presidente, cui compete la convocazione, ovvero quando ne facciano richiesta congiuntamente gli altri due membri. Esse possono tenersi in qualsiasi delle sedi scolastiche comprese nell'ambito territoriale di competenza.
2. Per le deliberazioni assunte dal Collegio, il membro dissenziente deve indicare nel verbale i motivi del proprio dissenso. Non è consentita l'astensione.
3. Le verifiche periodiche di cui all'articolo 57, comma 3, avvengono sulla base di una programmazione annuale.
4. Per l'esercizio delle funzioni dei revisori, le istituzioni scolastiche sono tenute a mettere a disposizione gli atti e i documenti necessari per l'esercizio delle funzioni di controllo.
5. L'amministrazione scolastica regionale promuove gli opportuni interventi, al fine di assicurare l'omogeneità dell'esercizio della funzione dei revisori.
Art. 59. (Verbali).
1. L'attività dei revisori dei conti deve essere verbalizzata. I verbali, per ciascuna istituzione scolastica, sono raccolti in apposito registro a pagine numerate progressivamente, che è custodito dal responsabile amministrativo o da un suo delegato.
2. Copia del verbale relativo all'esame del conto consuntivo, corredato della documentazione indicata all'articolo 18, deve essere inviata all'amministrazione scolastica regionale, alla quale deve altresì essere inviata copia dei verbali relativi ad eventuali anomalie riscontrate nel corso della gestione, per l'adozione dei provvedimenti di competenza.
CAPO VI
ATTIVITA' DI CONSULENZA CONTABILE
Art. 60. (Assistenza e supporto amministrativo-contabile).
1. L'amministrazione scolastica regionale fornisce alle istituzioni scolastiche assistenza e supporto in materia amministrativo-contabile.
CAPO VII
DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE
Art. 61. (Abrogazioni).
1. Sono abrogati i seguenti regolamenti regionali:
a) 5 giugno 1978;
b) 28 novembre 1978.
Art. 62. (Norme transitorie).
1. La prima ricognizione dei beni ed il rinnovo degli inventari previsti dall'articolo 23, comma 9, devono essere effettuati entro il 31 agosto 2003.
2. I regolamenti regionali 5 giugno 1978 e 28 novembre 1978 continuano ad applicarsi agli organi collegiali della scuola a livello distrettuale, di cui alla
Art. 63. (Entrata in vigore).
1. Il presente regolamento sarà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione ed entrerà in vigore il 1° gennaio 2002.
[1] Articolo così sostituito dall'art. 1 del