§ 4.1.1029 - D.G.R. 5 agosto 1998, n. 4718 .
Eventi sismici del 26 settembre 1997 e successivi. Norme tecniche per la redazione dei programmi di recupero e definizione delle modalità di [...]


Settore:Codici regionali
Regione:Umbria
Materia:4. assetto del territorio e dell'ambiente
Capitolo:4.1 urbanistica
Data:05/08/1998
Numero:4718

§ 4.1.1029 - D.G.R. 5 agosto 1998, n. 4718 .

Eventi sismici del 26 settembre 1997 e successivi. Norme tecniche per la redazione dei programmi di recupero e definizione delle modalità di attuazione .

(B.U. 26 agosto 1998, n. 26, S.O. n. 53.)

 

La Giunta regionale

Visto il documento istruttorio concernente l'argomento in oggetto proposto dall'Ufficio edilizia ed attrezzature per servizi;

Preso atto ai sensi dell'art. 20 del Regolamento interno di questa Giunta:

a) del parere favorevole di regolarità tecnico amministrativa espresso dal responsabile della competente struttura organizzativa;

b) del parere favorevole sotto il profilo di legittimità espresso dal dirigente del proponente ufficio;

Visto il Regolamento interno di questa Giunta;

A voti unanimi espressi nei modi di legge;

Delibera:

 

 

1) di approvare il documento istruttorio dell'Ufficio edilizia ed attrezzature per servizi corredato dai pareri di cui all'art. 20 del regolamento interno della Giunta, che si allega alla presente deliberazione; quale sua parte integrante e sostanziale;

2) di approvare l'allegato "A", contenente le norme che definiscono gli elaborati ed i contenuti dei programmi di recupero, predisposto dalla Commissione costituita con Delib.G.R. n. 867/1998 ed integrato con le modalità procedurali per la concessione ed erogazione dei contributi;

3) di fissare i seguenti costi medi parametrici, desunti da quelli stabiliti ai sensi dell'art. 2, comma 6, della legge n. 61/1998, sulla base dei quali verrà determinato il costo preliminare complessivo di ciascun programma di recupero :

a) interventi di riparazione con miglioramento sismico degli edifici con danneggiamento inferiore alla soglia di cui all'allegato A della legge n. 61/1998, che abbiano comunque subito "danni significativi": lire 200.000 al mc. oltre I.V.A.;

b) interventi di riparazione con miglioramento sismico degli edifici con danneggiamento superiore alla soglia di cui all'allegato A della legge n. 61/1998: lire 307.000 al mc. oltre I.V.A.;

c) interventi di ricostruzione o riparazione con adeguamento degli edifici di cui all'art. 2 lettera c) della Delib.G.R. n. 5180/1998: lire 407.000 al mc. oltre I.V.A.

4) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione;

5) di dare atto che ai sensi dell'art. 17 commi 31 e 32, della legge 15 maggio 1997, n. 127 la presente deliberazione non è soggetta a controllo.

 

a) interventi di ricostruzione sugli edifici distrutti, demoliti o da demolire: lire 407.000 al mc., oltre IVA;

b) interventi di riparazione e miglioramento sismico sugli edifici che hanno subito almeno un danno significativo: lire 307.000 al mc. oltre IVA;

c) eventuali interventi per opere di urbanizzazione: lire 36.600 oltre IVA a mc. di volume edificato ricompreso nel perimetro del programma;».

 

DOCUMENTO ISTRUTTORIO

Oggetto: Eventi sismici del 26 settembre 1997 e successivi. Norme tecniche per la redazione dei programmi di recupero e definizione delle modalità di attuazione.

Visto:

- il D.L. 30 gennaio 1998, n. 6, convertito con modificazioni nella legge 30 marzo 1998, n. 61;

- in particolare l'art. 2, comma 3, lett. "a" - e l'art. 3 della stessa L. n. 61/1998 citata;

- il regolamento regionale 20 maggio 1998, n. 15, ed in particolare l'art. 4;

Premesso:

- che con il regolamento regionale n. 15/1998 sono state individuate le linee guida per la perimetrazione dei centri e nuclei ed i criteri per la predisposizione dei programmi di recupero;

- che con Delib. G.R. 27 maggio 1998, n. 2608 sono state dettate ulteriori norme tecniche per la redazione degli atti di perimetrazione dei centri e nuclei sottoposti a programmi di recupero;

- che con Delib. G.R. 5 agosto 1998, n. 4717 sono state approvate le risultanze dell'istruttoria compiuta per la verifica degli atti di perimetrazione predisposti dai comuni;

- che ai sensi dell'art. 2 comma 3 lett. "a", della legge n. 61/1998 citata, le regioni, ai fini dell'applicazione dei benefici previsti devono provvedere, fra l'altro, a definire linee di indirizzo per la pianificazione, per la progettazione e la realizzazione degli interventi relativi alla ricostruzione, con particolare riferimento ai tempi di intervento, alle procedure ed ai criteri per l'attuazione dei programmi, alla costituzione dei consorzi, nonché alla concessione dei contributi per i programmi dichiarati ammissibili attraverso l'applicazione di costi parametrici;

Preso atto che la commissione costituita con Delib. G.R. n. 867/1998 per lo studio "Criteri e linee guida per pianificazione e perimetrazione dei centri e nuclei sottoposti a programmi di recupero anche in forma integrata", presieduta dal prof. arch. Gianluigi Nigro, ha prodotto il documento contenente gli elaborati costitutivi del programma ed i relativi contenuti, anche per quanto riguarda i programmi di recupero con valenza urbanistica e che il documento è stato integrato con le disposizioni relative alle modalità procedurali per la concessione ed erogazione dei contributi.

Tutto ciò premesso, si propone alla Giunta regionale:

Omissis

(Vedasi dispositivo deliberazione)

 

 

Allegato A

PROGRAMMA DI RECUPERO EX LEGGE n. 61/1998 (Art. 3)

Il Programma di recupero è lo strumento per organizzare, ordinare ed indirizzare la realizzazione degli interventi edilizi, infrastrutturali e di eventuale sistemazione idrogeologica nei centri e nuclei urbani e rurali gravemente danneggiati dalle crisi sismiche iniziate il 12 maggio ed il 26 settembre 1997, con la finalità di integrare organicamente le diverse tipologie d'intervento e le attività dei soggetti attuatori e proprietari.

1. Elaborati e contenuti dei programmi di recupero .

Si descrivono di seguito gli elaborati costitutivi del programma ed i relativi contenuti. Nella redazione degli elaborati si raccomanda quanto segue:

- Perimetro dell'area interessata dal Programma:

assumere quello definito in sede di ammissione del Programma, nel rispetto di eventuali condizioni poste dalla Regione. Si ricorda, in particolare per i programmi relativi ai centri non capoluogo ed ai nuclei, che il perimetro deve essere limitato alle aree edificate con continuità, comprendenti eventualmente i lotti effettivamente interclusi;

- Aree libere interne al perimetro:

l'eventuale utilizzazione di aree libere a fini insediativi (edificazione, opere di urbanizzazione, ecc.) sarà oggetto del Programma solo se resa necessaria da esigenze strettamente dipendenti dalla ricostruzione e documentate nella Relazione Tecnica;

- Opere di Urbanizzazione:

saranno articolate in lotti funzionali per i quali saranno definite le priorità in riferimento alle esigenze strettamente dipendenti dalla ricostruzione; le opere di urbanizzazione strettamente connesse con interventi di ricostruzione o di riparazione degli edifici possono essere realizzate direttamente dal consorzio obbligatorio incaricato della ricostruzione o riparazione delle U.M.I. comprendenti l'edificio;

- Unità minima di intervento (U.M.I.):

la definizione dimensionale delle unità minime di intervento terrà conto delle esigenze di unitarietà della progettazione e dell'intervento sotto il profilo strutturale, tecnico economico, architettonico, urbanistico, privilegiando gli interventi rivolti alle opere sugli edifici occupati da residenti sgomberati. In particolare per quanto riguarda gli aspetti tecnici economici, si avrà la massima considerazione delle possibilità di avviare gli interventi in virtù della effettiva disponibilità dei proprietari alla formazione dei consorzi e all'esecuzione dei lavori, ai fini di una più razionale progettazione, organizzazione dei lavori, economie di scala e soprattutto in considerazione dei tempi che dovranno essere necessariamente contenuti, per consentire il raggiungimento delle finalità del programma. La dimensione delle U.M.I. quindi, dovrà essere la più ampia possibile, compatibilmente con le esigenze di rapidità, fattibilità e unitarietà dell'intervento;

- Priorità:

saranno specificate le priorita relativamente alle unità minime di intervento (private, pubbliche, miste) ed ai lotti funzionali delle opere di urbanizzazione secondo le seguenti fasce:

Fascia 1.

UMI (Unità Minime d'intervento) comprendenti innanzitutto abitazioni principali di nuclei familiari alloggiati nei moduli abitativi temporanei nonché di quelli alloggiati in autonome sistemazioni, dando di norma la preferenza alle UMI con il maggior numero di nuclei sgomberati, compresi gli interventi sulle infrastrutture strettamente funzionali al rientro nelle abitazioni dei nuclei familiari.

Fascia 2.

UMI (Unità Minime d'intervento) attività produttive sgomberate, dando di norma la preferenza alle UMI con il maggior numero di attività sgomberate compresi gli interventi sulle infrastrutture strettamente funzionali al ripristino delle attività.

Fascia 3.

Interventi tesi a ripristinare la funzionalità delle strutture pubbliche e del patrimonio culturale, compresi gli edifici di culto ed ecclesiastici, inagibili a seguito di formale ordinanza e che siano destinati a servizi pubblici essenziali.

Fascia 4.

Interventi sulle UMI (Unità Minime d'intervento) comprendenti abitazioni abitate da residenti, dando di norma la preferenza alle UMI con il maggior numero di abitazioni occupate compresi gli interventi sulle infrastrutture strettamente funzionali.

- Progetti organici:

nelle aree oggetto di progetti organici ai sensi dell'art. 6 del Reg. n. 15/1998 il programma dovrà indicare tra le priorità inserite nella Fascia 1 la redazione del progetto di consolidamento dei terreni qualora sulle stesse aree insistano U.M.I comprendenti abitazioni principali di nuclei familiari alloggiati in moduli abitativi temporanei o in autonoma sistemazione. Tali U.M.I. saranno collocate in priorità successiva in relazione alle determinazioni contenute nel "progetto organico di consolidamento".

- Organizzazione delle priorità:

si raccomanda di organizzare le priorità degli interventi relativi alle unità minime di intervento e quelle relative ai lotti funzionali delle opere di urbanizzazione in modo coerente e cioè favorendo le reciproche relazioni; si raccomanda, inoltre, che le priorità siano stabilite tenendo conto della fattibilità organizzativa degli interventi, in modo da poter rispettare i tempi stabiliti per l'impegno di spesa e per l'erogazione del finanziamento.

- Indicazione delle aree di dissesto idrogeologico individuate a seguito di specifici indagini e sondaggi:

sulle aree classificate E1 ed E2 dalle indagini di microzonazione sismica svolte dalla Regione dovranno essere effettuati specifici approfondimenti volti ad individuare la geometria ed il dinamismo dei terreni, nonché un primo modello di frana. Gli interventi di ricostruzione in sito o riparazione degli edifici e la determinazione del coefficiente di amplificazione delle forze sismiche di progetto per effetto di sito, sono subordinati alle determinazioni contenute nel progetto esecutivo di bonifica delle frane secondo i criteri stabiliti in applicazione della Delib. C.R. 6 giugno 1988, n. 721 così come modificata dalla successiva Delib. 13 marzo 1989, n. 908.

Elaborato n. 1 - Quadro d'unione degli interventi su planimetria catastale non inferiore a Rapp. 1:1000

La planimetria conterrà, all'interno del perimetro dell'area interessata dal programma:

1. la perimetrazione di eventuali ambiti oggetto di "Progetto organico" di opere di consolidamento dei terreni, di opere di urbanizzazione primarie e secondaria, di interventi su edifici pubblici e privati, di cui all'art. 6, primo comma, punto a) del Reg. n. 15/1998;

2. eventuali indicazioni derivanti dagli studi di microzonazione approvati dalla Regione dell'Umbria riguardanti i coefficienti di amplificazione da applicarsi all'interno dell'ambito del programma;

3. le rappresentazioni, così come già contenute nell'atto di perimetrazione, degli edifici distrutti e gravemente danneggiati indicando per ciascuno di essi se sono oggetto di ordinanza di inagibilità totale o parziale;

4. la perimetrazione dell'impronta a terra "degli edifici o di complessi di edifici tra loro collegati che costituiscono oggetto di progetto ed interventi unitari" (d'ora in avanti chiamate U.M.I., Unità Minima di Intervento), di cui all'art. 6, primo comma, punto b) delle Reg. n. 15/1998;

5. la localizzazione degli eventuali interventi relativi alle opere di urbanizzazione, comprese le parti da ripavimentare o da sistemare a verde, opportunamente classificati ed articolati per stralci funzionali di attuazione, eventualmente connessi o facenti parte delle U.M.I; le U.M.I. e le opere di urbanizzazione eventualmente attribuite alle U.M.I. stesse saranno individuate da un numero d'ordine che stabilisce la sequenza temporale degli interventi all'interno delle fasce di cui all'elaborato 3.

Sullo stesso elaborato una prima tabella (tabella 1) riporterà per ciascuna U.M.I. di cui al precedente punto 4., in riferimento al n. d'ordine riportato in planimetria ed eventualmente in modo differenziato al suo interno:

a) riferimenti catastali (foglio, particella);

b) proprietà (privata, pubblica, ecclesiale)

c) caratteristiche costruttive (muratura; c. a.; acciaio; mista);

d) eventuale vincolo ex lege n. 1089/1939;

e) dimensioni (n. dei piani, altezza media di piano e volume);

f) n. unità immobiliari;

g) destinazioni d'uso (distinguendo in caso di residenza, sè trattasi di prima o seconda casa ovvero di residenza di agricoltori);

h) soggetti attuatori: (consorzi da costituire, consorzi già costituiti con atto pubblico, soggetti pubblici);

i) priorità dell'intervento secondo le fasce di priorità stabilite.

Sempre sullo stesso elaborato una seconda tabella (tabella 2) riporterà, per ciascun intervento o stralcio funzionale relativo ad opere di urbanizzazione primaria di cui al precedente punto 3), ed in riferimento al numero d'ordine riportato in planimetria:

a) proprietà del suolo investito;

b) caratteristiche dimensionali e tecniche;

c) ente attuatore.

La planimetria sarà collegata da eventuali stralci planimetrici; in rapporto non inferiore ad 1:500, volti a specificare i contenuti tecnici degli interventi più significativi, qualora non apprezzabili nel rapporto di 1:1000. Ciò in particolare riguarderà i "progetti organici" di cui al precedente punto 1) e eventuali richieste di autorizzazioni in deroga (art. 6. primo comma, punto g)) delle Reg. n. 15/1998.

Elaborato n. 2 - Quadro d'unione degli interventi già finanziati, ricadenti nel perimetro del Programma, su planimetria catastale Rapp. 1:2000 o 1:1000.

La planimetria conterrà, individuandoli con numero d'ordine:

1. l'impronta a terra degli edifici nei quali sono compresi interventi già finanziati ex ordinanza 61, individuati, ove coincidenti, col medesimo numero d'ordine di cui all'elaborato n. 1;

2. interventi ex programma dissesti idrogeologici;

3. interventi ex programma opere pubbliche;

4. interventi ex programma beni culturali;

5. interventi ex programma edilizia residenziale pubblica;

6. interventi finanziati con fondi privati, donazioni, etc.

Elaborato n. 3 - Successione ed organizzazione dei lavori, su planimetria catastale Rapp. 1:2000 o 1:1000.

La planimetria indicherà in coerenza con le priorità degli interventi, la successione, per fasce temporali, dei lavori sull'edilizia e sulle infrastrutture, in modo da evidenziare il rapporto funzionale e temporale tra interventi edilizi ed interventi sulle opere di urbanizzazione, nonché le possibilità di accesso e la funzionalità dei cantieri.

Elaborato n. 4 - Relazione tecnica.

Si tratta di un sintetico elaborato di testo, diviso in tre parti: illustrazioni dello stato di fatto, illustrazione degli interventi, indicazioni per la progettazione.

Illustrazione dello stato di fatto

La relazione, avvalendosi anche dei grafici inseriti nel testo, descriverà:

* il carattere socio-economico dell'insediamento oggetto di programma di recupero ;

* i caratteri dei luoghi (geologici, geomorfologici, paesaggistici, urbanistici, architettonici, storici, ecc.), anche in riferimento alla loro storia sismica;

* le tecniche costruttive tradizionali;

* eventuali vincoli (paesistici, idrogeologici, monumentali, archeologici, ecc.);

* disciplina urbanistica in vigore;

* le indagini di microzonazione sismica già effettuate e delimitazioni conseguite;

* elenco per ciascuna U.M.I. dei proprietari, della destinazione d'uso, delle caratteristiche costruttive, del danneggiamento, dei nuclei familiari residenti, delle unità immobiliari, nonché del costo dell'intervento avvalendosi della scheda allegata (tabella 3).

Illustrazione degli interventi

La relazione, evidenziati gli obbiettivi del programma di recupero descriverà, sotto il profilo tecnico: in riferimento all'elaborato 1) ed agli eventuali stralci annessi e precisando i soggetti adulatori:

a) gli interventi relativi ai "progetti organici";

b) gli interventi relativi all'edilizia privata; ecclesiale e pubblica, evidenziando l'eventuale necessità di alloggi parcheggio;

c) gli interventi relativi alle opere di urbanizzazione primaria;

in riferimento agli elaborati 1, 2 e 3:

d) l'ordine di priorità degli interventi privati e pubblici, in riferimento alle fasce, determinate nel rispetto dell'art. 6, punto e) delle Reg. n. 15/1998;

e) la successione dei lavori privati e pubblici (stabilendo i tempi in relazione alle fasce di priorità), illustrando nell'organizzazione complessiva attraverso la quale si intende garantire la accessibilità ai luoghi e la funzionalità dei cantieri.

Indicazioni per la progettazione

In questa parte la relazione fornirà tutte le indicazioni necessarie, anche ad integrazione e specificazione di quelle predisposte dalla regione, volte a garantire la qualità degli interventi sul patrimonio edilizio pubblico e privato sotto i diversi profili: architettonico, strutturale e del risparmio energetico.

Elaborato n. 5 - Relazione economico finanziaria

La relazione illustrerà (con l'ausilio della tabella 4):

1. la valutazione dei costi, applicando, ove stabiliti dalla Regione, i costi unitari parametrici, ai volumi degli interventi articolati come segue:

* edilizia privata e pubblica;

* edilizia di interesse storico-artistico (vincolata ex lege n. 1089/1939);

* opere di urbanizzazione (reti ed eventuali opere per mettere in sicurezza le vie di fuga, pavimentazioni esterne, sistemazioni a verde);

* eventuali acquisizioni di immobili al patrimonio pubblico per destinarli ad alloggi parcheggio;

* eventuale stima delle opere di consolidamento dei terreni, sulla base delle conoscenze disponibili;

* spese tecniche per la redazione del programma, comprese eventuali spese per l'elaborato n. 6;

2. l'articolazione dei costi per U.M.I. secondo le priorità d'intervento di cui agli elaborati 3 e 4;

3. la quantificazione delle risorse; finanziamenti già assegnati derivanti dai programmi degli interventi relativi al dissesto - idrogeologico, alle opere pubbliche, al restauro dei beni culturali, all'edilizia residenziale pubblica; finanziamento richiesto alla Regione per la ricostruzione, mutui agevolati, cassa depositi e prestiti per comuni disastrati, altri fondi comunali (ordinari, ovvero derivanti o da donazioni, lasciti, sponsor).

(enventuale)

Elaborato n. 6 - Elaborato geomorfologico sulle zone in dissesto Scala 1:2000 o 1:1000

Nel caso di "progetto organico" nelle zone classificate E1 e E2 dalle indagini di microzonazione, dovrà essere prodotto un elaborato grafico contenente:

* carta geomorfologica;

* almeno due profili geologici dell'area in frana;

* legenda illustrativa;

* eventuale tabella contenente parametri geotecnici.

Qualora i programmi di recupero siano più di uno, oltre agli elaborati di cui sopra relativi ai singoli programmi, il Comune predisporrà una Relazione Economica Finanziaria di sintesi, articolata in due parti: Costi e risorse; 

priorità. 

Nella prima parte saranno unificati tutti i dati di cui agli elaborati n. 5 dei singoli programmi, in modo da evidenziare gli importi totali (cioè relativi a tutti i programmi) per le singole voci. 

Nella seconda parte saranno indicate le priorità fra i Programmi e fra i relativi interventi. 

2. Elaborati e contenuti dei programmi di recupero con valenza urbanistica

Nel caso in cui il Programma di Recupero ex lege n. 61/1998 abbia in parte anche la valenza di strumento urbanistico attuativo, in variante o meno alla disciplina urbanistica in vigore, gli elaborati costitutivi del Programma vanno integrati secondo quanto previsto dagli artt. 19 e 20 della L.R. n. 31/1997 relativamente agli interventi previsti dal Piano.

Questa eventualità è condizionata alla necessità di ricostruire l'insediamento in forme planivolumetriche che comportano assetti (proprietari e/o fisici) diversi in tutto o in parte da quelli preesistenti, e/o di dover prevedere categorie di trasformazione edilizio-urbanistiche e/o destinazioni d'uso diverse da quelle consentite dalla disciplina urbanistica in vigore. In ogni caso i contenuti della variante saranno finalizzati alla realizzazione degli interventi pubblici e privati legati alle necessità della ricostruzione.

Nella relazione richiamata dall'art. 20, comma 1, lett. a) della L.R. n. 31/1997 andrà indicato l'ammontare delle spese tecniche per la redazione del piano attuativo.

3. Procedure per la concessione ed erogazione dei contributi

A) Approvazione dei Programmi

Il programma di recupero, predisposto dal Comune entro 90 giorni dalla pubblicazione nel BUR della delibera della Giunta regionale di approvazione delle perimetrazioni, e adottato dal Consiglio comunale e trasmesso alla Regione entro i termini di cui all'articolo 4 del Reg. n. 15/1998.

Entro i successivi 30 giorni la Regione approva i programmi ammissibili a finanziamento e, in relazione alle risorse disponibili, sia statali che dell'Unione Europea, predispone l'elenco dei programmi o di parti di essi con l'indicazione del finanziamento assegnato.

L'istruttoria dei programmi è effettuata dall'Area Ambiente ed infrastrutture e, per quelli a valenza urbanistica, dalla stessa Area d'intesa con l'Area Assetto del territorio con procedure e modalità che verranno stabilite, con successivo anno, dalla Giunta regionale.

Il programma di recupero, qualora comporti varianti agli strumenti urbanistici, è approvato con le modalità di cui all'articolo 7 della legge regionale 11 aprile 1997, n. 13 e nei tempi nella stessa previsti, ridotti della metà.

B) Costituzione consorzi

I Comuni, entro 15 giorni dalla comunicazione della Regione di approvazione dei programmi, invitano i proprietari degli immobili ricompresi nelle Unità Minime di Intervento finanziate a costituirsi nei consorzi obbligatori ai sensi dell'art. 3, comma 5 della legge n. 61/1998.

Il Consorzio si costituisce anche nel caso in cui gli immobili di proprietà pubblica siano prevalenti, quanto alle superfici, a quelli di proprietà privata.

I Comuni possono invitare a costituirsi in consorzio anche i proprietari degli immobili ricompresi nelle Unità Minime di Intervento non finanziate appartenenti alla stessa Fascia di Priorità, e per un importo di finanziamento non superiore a quello destinato al programma stesso.

Il consorzio deve essere costituito entro 30 giorni dall'invito del Comune, decorsi i quali, il Comune valuta, nelle more di attivazione dei poteri sostitutivi, se attivare la costituzione di altri consorzi, ai sensi del comma 6 dell'art. 3 della legge n. 61/1998, tra quelli di cui al capoverso precedente.

C) Concessione provvisoria dei contributi

Il contributo è concesso ai soggetti attuatori direttamente dal Comune entro e non oltre il 30 aprile 1999.

Il provvedimento di concessione è provvisorio e l'importo concesso e determinato sulla base del costo parametrico già definito.

Per i consorzi obbligatori la concessione è subordinata alla presentazione dell'anno di costituzione del Consorzio.

Qualora il Comune si sostituisca ai proprietari per l'esecuzione degli interventi, il contributo è concesso al Comune stesso.

D) Erogazione anticipazione

I provvedimenti di concessione sono trasmessi entro 15 giorni alla Regione.

La Giunta regionale, sulla base dei provvedimenti provvisori di concessione emessi, eroga al Comune un'anticipazione nella misura del 40% dell'importo complessivamente concesso.

Nel caso in cui i contributi concessi entro il 30 aprile 1999 siano inferiori al finanziamento assegnato, la Giunta regionale revoca l'importo non utilizzato.

E) Concessione definitiva del contributo

I soggetti attuatori ai quali è stato provvisoriamente concesso il contributo, predispongono i progetti esecutivi degli interventi da trasmettere al Comune per la relativa autorizzazione.

Entro il 30 settembre 1999, sulla base dei progetti esecutivi, il Comune emette il provvedimento di concessione definitivo.

Il provvedimento definitivo di concessione è subordinato al finanziamento originariamente assegnato al Comune e, per quanto riguarda i fondi dell'Unione Europea, all'ammissibilità degli interventi alle Misure finalizzate alla ricostruzione delle aree terremotate e previste dal DOCUP Ob 5b 1994-1999.

Le modalità di determinazione del contributo definitivo e le relative erogazioni ai soggetti attuatori saranno stabilite dalla Giunta regionale con successivo atto o in sede di approvazione dei programmi di recupero.

Programmi di Recupero

Legenda A - Tabella n. 1 - Elaborato n. 1

 

 

Uso Prevalente degli Edifici 

U.M.I. adibita a Residenze (prima casa) 

RP 

U.M.I. adibita a Residenze (seconda casa) 

RS 

U.M.I. adibita a Residenze (residenza di agricoltori) 

RA 

U.M.I. con Istruzione Inferiore e Asili 

II 

U.M.I. con Istruzione Superiore e Università 

IS 

U.M.I. con Servizi Sanitari 

SS 

U.M.I. con Servizi di Interesse Comune (opere di  

SC 

urbanizzazione secondaria) 

 

U.M.I. per il Culto e Annessi 

C 

U.M.I. Municipio ed Edifici con Uffici Comunali 

M 

U.M.I. con Attività Industriali e Artigianali 

IA 

U.M.I. con Attività Commerciali 

CC 

U.M.I. con Attività Turistico-Ricettive o Agrituristiche 

TR 

U.M.I. di Proprietà Pubblica con altre destinazioni d'uso 

X 

Programmi di Recupero

Legenda B - Tabella n. 2 - Elaborato n. 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TIPOLOGIE OPERE PUBBLICHE 

 

 

TIPO 

 

 

S 

scuole 

 

M 

municipi 

 

H 

edifici sanitari 

 

I 

I.E.R.P. 

 

P 

edifici pubblici 

 

T 

cimiteri 

 

V 

viabilità 

 

A 

acquedotti 

 

F 

fognature 

 

B 

ferrovie 

 

X 

altro 

 

 

SOTTOTIPO SCUOLE 

 

 

N 

asili nido 

 

A 

scuole materne 

 

E 

scuole elementari 

 

M 

scuole medie 

 

I 

istituti superiori 

 

P 

plessi scolastici 

 

U 

sedi universitarie 

 

 

SOTTOTIPO EDIFICI PUBBLICI 

 

 

S 

centri sociali, circoli, associazioni 

 

R 

chiese ed edifici di culto 

 

A 

alloggi pubblici 

 

M 

magazzini e depositi 

 

C 

teatri, musei, biblioteche, archivi altri edifici culturali 

 

P 

impianti sportivi 

 

B 

mura urbiche, porte, torri, giardini, etc 

 

X 

altri edifici pubblici 

 

U 

fontane, monumenti 

 

E 

uffici comunali, provinciale, regionali 

 

G 

parcheggi 

 

 

SOTTOTIPO EDIFICI SANITARI 

 

 

D 

distretti sanitari e ambulatori 

 

O 

ospedali e presidi 

 

R 

case di riposo 

 

C 

cliniche varie 

 

F 

farmacie 

 

A 

altro 

 

LEGENDA TIPOLOGIE OPERE PUBBLICHE 

 

 

TIPO 

 

 

S 

scuole 

 

M 

municipi 

 

H 

edifici sanitari 

 

I 

I.E.R.P. 

 

P 

edifici pubblici 

 

T 

cimiteri 

 

V 

viabilità 

 

A 

acquedotti 

 

F 

fognature 

 

X 

altro 

 

 

SOTTOTIPO SCUOLE 

 

 

N 

asili nido 

 

A 

scuole materne 

 

E 

scuole elementari 

 

M 

scuole medie 

 

I 

istituti superiori 

 

P 

plessi scolastici 

 

U 

sedi universitarie 

 

 

SOTTOTIPO EDIFICI PUBBLICI 

 

 

S 

centri sociali, circoli, associazioni 

 

R 

chiese ed edifici di culto 

 

A 

alloggi pubblici 

 

M 

magazzini e depositi 

 

C 

teatri, musei, biblioteche, archivi altri edifici culturali 

 

P 

impianti sportivi 

 

B 

mura urbiche, porte, torri, giardini, etc 

 

X 

altri edifici pubblici 

 

U 

fontane, monumenti 

 

E 

uffici comunali, provinciale, regionali 

 

G 

parcheggi 

 

 

SOTTOTIPO EDIFICI SANITARI 

 

 

D 

distretti sanitari e ambulatori 

 

O 

ospedali e presidi 

 

R 

case di riposo 

 

C 

cliniche varie 

 

F 

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