Settore: | Codici regionali |
Regione: | Puglia |
Materia: | 1. assetto istituzionale e organi statutari |
Capitolo: | 1.6 partecipazione, iniziativa popolare, referendum |
Data: | 16/04/1973 |
Numero: | 9 |
Sommario |
Art. 1. La iniziativa popolare per la formazione delle leggi e dei regolamenti si esercita mediante presentazione di un progetto, redatto in articoli e sottoscritto da almeno 15.000 cittadini iscritti nelle [...] |
Art. 2. L'iniziativa popolare prevista dall'art. 1 non si esercita in materia tributaria e di bilancio. |
Art. 3. L'elettore o gli elettori che intendono farsi promotori di una proposta possono chiedere alla Presidenza del Consiglio Regionale di essere assistiti, nella redazione del progetto su cui raccogliere [...] |
Art. 4. Per la raccolta delle firme devono essere usati moduli forniti e vidimati dalla Regione. Su tali moduli deve essere riportata a cura dei promotori il testo del progetto le firme saranno apposte in [...] |
Art. 5. L'iniziativa viene esercitata dall'elettore proponente mediante apposizione della propria firma sui moduli di cui all'articolo precedente accanto alla firma devono essere indicati per esteso il suo [...] |
Art. 6. Alla proposta devono essere allegati i certificati, anche collettivi, da rilasciarsi dai Sindaci dei Comuni a cui appartengono i sottoscrittori, attestanti l'iscrizione dei medesimi nelle relative [...] |
Art. 7. Le spese per l'autenticazione del minimo delle firme sono a carico della Regione, nella misura stabilita per i diritti dovuti per l'autentica ai segretari comunali, qualora sia stata dichiarata [...] |
Art. 8. Sull'ammissibilità della proposta sia con riguardo ai limiti dell'iniziativa popolare, alle esclusioni delle materie secondo il disposto del precedente art. 2, sia con osservanza dei requisiti [...] |
Art. 9. Dichiarata ammissibile la proposta, entro 30 giorni dalla data del provvedimento relativo, l'Ufficio di Presidente del Consiglio Regionale, integrato dai Presidenti dei gruppi consiliari, dai [...] |
Art. 10. L'iniziativa popolare per la formazione delle leggi e dei regolamenti regionali, si esercita mediante la presentazione di proposte da parte del Consiglio provinciale, o di Consigli comunali in [...] |
Art. 11. La delibera consiliare che approva la proposta è trasmessa dal Presidente dell'Amministrazione provinciale o dai Sindaci dei Comuni interessati all'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale. |
Art. 12. Alle proposte presentate dalle Amministrazioni provinciali si applicano le disposizioni contenute nel precedente art. 8. |
Art. 13. Speciali procedure d'urgenza relative all'esame delle proposte promosse dai Comuni e dalle Province, sono previste dal regolamento del Consiglio Regionale. |
Art. 14. Le proposte di iniziativa popolare, delle Province e dei Comuni non decadono con la fine della Legislatura Regionale. |
Art. 15. (Omissis). |
Art. 16. (Omissis). |
§ I.6.1 - L.R. 16 aprile 1973, n. 9. - Partecipazione popolare all'attività
normativa della Regione.
Titolo I
LA INIZIATIVA POPOLARE PER LA FORMAZIONE DI LEGGI E REGOLAMENTI
Art. 1. La iniziativa popolare per la formazione delle leggi e dei regolamenti si esercita mediante presentazione di un progetto, redatto in articoli e sottoscritto da almeno 15.000 cittadini iscritti nelle liste elettorali per la elezione del Consiglio Regionale Pugliese o muniti di una delle sentenze di cui al primo ed all'ultimo comma dell'art. 45 del T.U. 20 marzo 1967, n. 223.
Il progetto deve essere accompagnato da una relazione che ne illustri il contenuto e le finalità.
Art. 2. L'iniziativa popolare prevista dall'art. 1 non si esercita in materia tributaria e di bilancio.
Art. 3. L'elettore o gli elettori che intendono farsi promotori di una proposta possono chiedere alla Presidenza del Consiglio Regionale di essere assistiti, nella redazione del progetto su cui raccogliere le firme dei proponenti, dall'Ufficio Legislativo del Consiglio stesso.
La richiesta deve essere formulata per iscritto, e l'Ufficio di Presidenza ne verifica l'ammissibilità e stabilisce le modalità dell'assistenza anche per quanto concerne l'effettiva disponibilità delle informazioni e dei dati, attinenti alla proposta, raccolti dagli organismi regionali.
Art. 4. Per la raccolta delle firme devono essere usati moduli forniti e vidimati dalla Regione. Su tali moduli deve essere riportata a cura dei promotori il testo del progetto le firme saranno apposte in calce.
Sul modulo in calce al testo del progetto, saranno designati, sempre a cura dei promotori, i presentatori della proposta legittimati ad esercitare le funzioni di cui ai successivi artt. 6 e 7.
La proposta non può essere presentata su fogli vidimati da oltre sei mesi.
Art. 5. L'iniziativa viene esercitata dall'elettore proponente mediante apposizione della propria firma sui moduli di cui all'articolo precedente accanto alla firma devono essere indicati per esteso il suo nome e cognome, luogo e data di nascita ed il Comune nelle cui liste elettorali è iscritto.
La firma deve essere autenticata da un notaio, o da un cancelliere di qualunque ufficio giudiziario nella cui circoscrizione è compreso il Comune dove è iscritto l'elettore, ovvero dal Giudice Conciliatore, dal Sindaco o dal Segretario di detto Comune, ovvero dal Segretario dell'Amministrazione provinciale.
L'autenticazione delle firme deve indicare la data in cui essa avviene; può essere unica per tutte le firme contenute in ciascun modulo; ma in questo caso deve indicare il numero di firme contenute nel modulo.
Il Pubblico Ufficiale che procede alle autenticazioni dà atto della manifestazione di volontà dell'elettore analfabeta comunque impossibilitato ad apporre la propria firma.
Art. 6. Alla proposta devono essere allegati i certificati, anche collettivi, da rilasciarsi dai Sindaci dei Comuni a cui appartengono i sottoscrittori, attestanti l'iscrizione dei medesimi nelle relative liste elettorali.
La proposta e la relazione di cui al precedente art. 1, vanno presentate all'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale corredate dalla prescritta documentazione da parte di almeno tre presentatori designati ai sensi del precedente art. 4.
Un funzionario dell'Ufficio, mediante processo verbale, dà atto della presentazione della proposta, della sua data e del, deposito dei documenti. Nel verbale indica inoltre, giusta dichiarazione dei presentatori, il numero delle firme raccolte, il nome ed il domicilio dei delegati a partecipare in numero non inferiore a tre e non superiore a dieci, alla discussione prevista dal successivo art. 9, secondo comma.
Art. 7. Le spese per l'autenticazione del minimo delle firme sono a carico della Regione, nella misura stabilita per i diritti dovuti per l'autentica ai segretari comunali, qualora sia stata dichiarata l'ammissibilità ai sensi del successivo art. 5.
Per ottenere il rimborso di tali spese, i presentatori della proposta devono farne domanda scritta da depositarsi insieme con la proposta, indicando il nome del delegato a riscuotere la somma complessiva, con effetto liberatorio.
Art. 8. Sull'ammissibilità della proposta sia con riguardo ai limiti dell'iniziativa popolare, alle esclusioni delle materie secondo il disposto del precedente art. 2, sia con osservanza dei requisiti prescritti dalla presente legge, delibera ad unanimità l'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, entro 15 giorni dal deposito della proposta.
Nel caso di dichiarazione di inammissibilità e di difetto di voto unanime sull'ammissibilità, delibera il Consiglio Regionale nella prima seduta successiva alla riunione dell'Ufficio di Presidenza.
Art. 9. Dichiarata ammissibile la proposta, entro 30 giorni dalla data del provvedimento relativo, l'Ufficio di Presidente del Consiglio Regionale, integrato dai Presidenti dei gruppi consiliari, dai Presidenti delle Commissioni permanenti, dal Presidente o dal Vice Presidente della Giunta Regionale o da un suo rappresentante ne dispone la trasmissione alla Commissione consiliare competente per materia e entro tre mesi dalla data del deposito la iscrive nel calendario dei lavori del Consiglio Regionale.
La Commissione consiliare ammette alla discussione della proposta i cittadini delegati dai presentatori. A ciascun delegato deve essere data comunicazione con congruo preavviso al proprio domicilio.
Qualora la proposta non venga iscritta nel calendario dei lavori del Consiglio entro i termini indicati dal primo comma, essa si considera iscritta all'ordine del giorno del Consiglio e viene discussa nella prima seduta, con precedenza su ogni altro argomento.
Le proposte sono portate all'esame del Consiglio nel testo redatto dai proponenti.
Titolo II
INIZIATIVA DELLE PROVINCE E DEI COMUNI
Art. 10. L'iniziativa popolare per la formazione delle leggi e dei regolamenti regionali, si esercita mediante la presentazione di proposte da parte del Consiglio provinciale, o di Consigli comunali in numero non inferiore a cinque.
A tal fine le Amministrazioni provinciali ed i Comuni possono chiedere l'assistenza dell'Ufficio Legislativo del Consiglio Regionale.
La proposta deve contenere il testo integrale del progetto, accompagnato da una relazione che ne illustri il contenuto e le finalità.
Art. 11. La delibera consiliare che approva la proposta è trasmessa dal Presidente dell'Amministrazione provinciale o dai Sindaci dei Comuni interessati all'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale.
La proposta si considera presentata nel giorno in cui essa è pervenuta all'Ufficio di Presidenza.
Nel caso di presentazione da parte di più Comuni, la proposta si considera presentata nel giorno in cui essa è pervenuta da parte dell'ultimo Comune il cui concorso completi il numero dei Comuni richiesti dall'art. 10.
Art. 12. Alle proposte presentate dalle Amministrazioni provinciali si applicano le disposizioni contenute nel precedente art. 8.
Dichiarata ammissibile la proposta, la Commissione Consiliare competente ammette alla discussione i rappresentanti dell'Ente o degli Enti Locali presentatori.
Si applicano quanto al procedimento i commi 3 e 4 dell'art. 9.
Art. 13. Speciali procedure d'urgenza relative all'esame delle proposte promosse dai Comuni e dalle Province, sono previste dal regolamento del Consiglio Regionale.
Titolo III
EFFICACIA DELLE INIZIATIVE
Art. 14. Le proposte di iniziativa popolare, delle Province e dei Comuni non decadono con la fine della Legislatura Regionale.
Titolo IV
NORME FINANZIARIE E FINALI
Art. 15. (Omissis).
Art. 16. (Omissis).