§ 5.1.149 - L.R. 31 luglio 1996, n. 61.
Approvazione del Piano Oncologico Regionale.


Settore:Codici regionali
Regione:Abruzzo
Materia:5. servizi sociali
Capitolo:5.1 assistenza sanitaria
Data:31/07/1996
Numero:61


Sommario
Art. 1.      1. E' approvato il piano oncologico regionale di cui all'allegato «A» che costituisce integrazione del Piano Sanitario Regionale approvato con legge regionale 25 ottobre 1994, n. 72.
Art. 2.      1. La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.


§ 5.1.149 - L.R. 31 luglio 1996, n. 61.

Approvazione del Piano Oncologico Regionale.

(B.U. n. 27 speciale del 9 agosto 1996).

 

Art. 1.

     1. E' approvato il piano oncologico regionale di cui all'allegato «A» che costituisce integrazione del Piano Sanitario Regionale approvato con legge regionale 25 ottobre 1994, n. 72.

 

     Art. 2.

     1. La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.

 

ALLEGATO «A»

REGIONE ABRUZZO

PIANO ONCOLOGICO REGIONALE

INDICE

1 Premessa

2 Prevenzione

2.1 Prevenzione primaria

2.2 Prevenzione Secondaria

3 Accertamenti diagnostici a livello primario e/o di stadiazione 4 Assistenza domiciliare

5 Strutture deputate all'organizzazione e alla assistenza oncologica regionale

5.1 Commissione Oncologica Reg.

5.2 Strutture a Valenza Regionale

5.3 Comprensori Oncologici

5.4 Centro di Riferimento Oncologico Regionale

6 Radioterapia oncologico

7 Polo oncologico

8 Aspetti finanziari

 

1) Premessa

     Le malattie neoplastiche rappresentano la seconda causa di morte in Italia ed il loro peso sta continuamente aumentando (a differenza ad esempio delle malattie cardiovascolari e delle malattie pediatriche). Il continuo aumento della mortalità per patologia neoplastica è in gran parte dovuto al progressivo allungarsi della vita media e al diminuire delle «morti competitive».

     A fronte di ciò vi sono lenti ma costanti miglioramenti delle terapie oncologiche, anche grazie alla scoperta di nuovi farmaci ed all'utilizzo di terapie sopramassimali; inoltre, sempre più si allunga la sopravvivenza mediana dei pazienti neoplastici non guaribili e sempre maggiore è la percentuale di pazienti oncologici guariti. Questi lenti ma incontestabili successi sono dovuti essenzialmente a due fattori:

     1) l'ottimizzazione delle integrazioni terapeutiche (chirurgia, radioterapia, terapie mediche). Deve essere ben chiaro che per integrazione terapeutica ottimale si intende la pianificazione diagnostica, stadiativa e terapeutica concordata ab initio dalle varie componenti mediche coinvolte nel successivo iter del paziente.

     L'integrazione terapeutica (approccio multidisciplinare) richiede sia un adeguamento culturale degli operatori sanitari si un modello organizzativo che faciliti il continuo contratto tra specialisti con competenze diverse.

     2) il rapido trasferimento in clinica di metodologie diagnostiche e terapeutiche innovative.

     Per la Regione Abruzzo va tenuto presente, tuttavia:

     a) che le realtà oncologiche già esistenti i ambito regionale, del tutto carenti in rapporto alle esigenze territoriali, operano per la maggior parte con ristrettezze di mezzi personale. A tal proposito si evidenzia che la situazione attuale, in ambito regionale, è la seguente:

     - U.S.L. Teramo - Presidio ospedaliero di Teramo - divisione di Oncologia con n. 15 posti letto oltre 3 posti letti di day-hospital oncologico. Inoltre sono attivati 2 posti letto oncologici in day-hospital nel presidio ospedaliero di Giulianova.

     - U.S.L. Pescara - Presidio ospedaliero di Pescara - Servizio di Chemioimmunoterapia ematologico-oncologica con n. 20 posti letto in day- hospital di oncologia ed ematologia. - Servizio di Radioterapia.

     - U.S.L. Chieti. Presidio ospedaliero di Chieti - divisione di Radioterapia e Medicina nucleare n. 10 posti letto e n. 2 posti letto in day hospital.

     - U.S.L. Lanciano-Vasto - Presidio ospedaliero di Vasto - n. 5 posti letto in day-hospital in Oncoematologia, nell'ambito del servizio di immunoematologia.

     - U.S.L. L'Aquila - Centro sociale per la profilassi, prevenzione, diagnosi e cura dei tumori. - Centro sociale di senologia - Servizio di Medicina nucleare.

     b) che presso tali strutture gravitano circa 10.000 pazienti neoplastici. In particolare nel corso dell'anno 1995 sono stati diagnosticati circa 5.200 nuovi casi di tumori con le seguenti percentuali:

     - tumori polmonari 26%

     - tumori dell'apparato digerente 14%

     - tumori della mammella 13,5%

     - tumori organi genitali maschili 11%

     - tumori organi genitali femminili 12%

     - tumori del tessuto linfatico ed emopoietico 9%

     - altri 14,5%.

     d) che la carenza cronica di strutture oncologiche ha portato a fenomeni di «spontaneismo», mentre è indispensabile la professionalità e la peculiarità della figura dell'oncologo medico nella pianificazione diagnostica e terapeutica delle malattie neoplastiche, per cui non è oggi pensabile di poter affidare ad altri specialisti il compito di effettuare terapie antineoplastiche, come talora avviene in molti presidi ospedalieri;

     e) che la struttura orografica della Regione Abruzzo è prevalentemente montuosa e la distribuzione della popolazione è disomogenea. Va evidenziato che nonostante il buono stato dei collegamenti stradali, i malati oncologici necessitano di particolari terapie, anche di supporto, che non consentono spostamenti continui.

     In base a queste premesse è indispensabile dunque garantire su tutto il territorio regionale una rete di strutture oncologiche che tenga conto dell'esistente, ma che sia in grado di assicurare:

     - La Prevenzione (primaria e secondaria) delle malattie neoplastiche

     - Gli accertamenti diagnostici a livello primario e/o a livello di ristadiazione

     - La sorveglianza del paziente in follow-up

     - L'organizzazione dell'assistenza domiciliare anche tramite il collegamento con il medico di medicina generale.

 

2) PREVENZIONE

     In riferimento agli aspetti strutturali e organizzativi concernenti l'attività di prevenzione delle neoplasie, occorre distinguere tra Prevenzione Primaria e Secondaria.

     2.1 La Prevenzione Primaria sarà rivolta:

     - all'Igiene Ambientale;

     - all'Esposizione professionale;

     - all'Educazione sanitaria alla salute (campagna contro il fumo, abitudini alimentari, lotta all'alcoolismo, campagne di vaccinazione, azioni contro l'eccessiva esposizione ai raggi solari e alla diagnosi del melanoma).

     2.2 La Prevenzione Secondaria sarà rivolta:

     - alla diagnosi precoce delle malattie neoplastiche della sfera genitale femminile, mediante l'attività svolta anche nei Consultori ed i Centri di senologia.

     Sono noti i grandi risultati ottenuti attraverso la diagnosi precoce nel cancro del collo dell'utero mediante il PAP-test e nella diagnosi del tumore della mammella;

     - alla diagnosi precoce dei tumori dell'apparato digerente, mediante le strutture gastroenterologiche già esistenti;

     A tali attività di prevenzione primaria e secondaria sono preposti i medici di medicina generale, i dipartimenti di prevenzione di ogni singola USL nonché i comprensori oncologici.

     L'attività professionale del medico di medicina generale, in ambito oncologico, sarà centrata sull'informazione ed educazione sanitaria individuale ai suoi assistiti per quanto riguarda la prevenzione primaria e secondaria delle neoplasie (screening programmato), all'attività clinica finalizzata alla diagnosi tempestiva e alla collaborazione con i medici dei presidi ospedalieri nel corso della stadiazione e della terapia nonché alla partecipazione all'assistenza domiciliare.

 

3) ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI A LIVELLO PRIMARIO e/o di RISTADIAZIONE

     Appare chiaro che, sia nel campo della prevenzione che nel trattamento della malattia neoplastica, non è possibile prescindere da un corretto inquadramento diagnostico ed istopatologico. A tal fine vanno potenziati prioritariamente i Servizi di Anatomia ed Istologia Patologica già esistenti dando maggiore impulso alle tecniche di Immunoistochimica e di Biologia Molecolare, sempre più importanti nella valutazione delle neoplasie, anche in termini prognostici.

     Vanno inoltre potenziati i Centri di Medicina Nucleare, i Centri di Radiodiagnostica ed i Laboratori di patologia clinica degli Ospedali dei Comprensori Oncologici Regionali anch'essi indispensabili per una corretta diagnosi in campo oncologico.

     Detto potenziamento avverrà attraverso una adeguata assegnazione di personale e di attrezzature da parte dei Direttori Generali delle Unità Sanitarie Locali.

 

4) ASSISTENZA DOMICILIARE

     Viene promossa dalla Regione Abruzzo l'organizzazione ed il funzionamento di Servizi di assistenza domiciliare per i pazienti neoplastici che, dimessi dal Presidio Ospedaliero, necessitano di proseguire le cure a domicilio;

     - le caratteristiche delle attività da svolgere sono il trattamento domiciliare di pazienti oncologici anche terminali, con disagio ad accedere alle strutture sanitarie, mediante l'utilizzo di personale medico e paramedico, con la possibilità di effettuare a domicilio prelievi per analisi di laboratorio o anche esami strumentali come ECG, terapie antiblastiche e/o di supporto, trattamento del dolore e delle complicanze e infine sostegno psicologico, umano e morale;

     - l'assistenza domiciliare viene attivata su richiesta del medico di medicina generale, con il consenso del paziente o della sua famiglia, e previa autorizzazione della Azienda USL.

     Il programma di assistenza domiciliare può essere attivato anche presso residenze collettive o case alloggio a favore di quei soggetti affetti da malattia oncologica con gravi limitazioni dell'autosufficienza o terminali, che non possono essere accolti nell'ambito familiare;

     - tale assistenza, coordinata dal Comprensorio Oncologico, sarà gestita dal Medico di medicina generale con il supporto di:

     - servizi sociali (materiali e personale di sostegno al paziente e alla famiglia);

     - personale paramedico dei distretti;

     - associazioni di volontariato, riconosciute dall'Autorità regionale e periodicamente sottoposte a verifica, all'uopo convenzionate. A tale riguardo la Regione predispone uno schema di convenzione tipo da stipularsi da parte delle Aziende sanitarie regionali con le organizzazioni di volontariato;

     - Unità operative di Oncologia Medica, Servizi di Anestesia e Rianimazione e altri Specialisti, ove si ritenga necessario il loro intervento; il loro accesso a domicilio avverrà sulla base della programmazione fatta dal Responsabile del Comprensorio Oncologico e concordata con la Direzione Sanitaria.

     Tutti gli interventi diagnostici e terapeutici saranno segnalati nella Cartella Clinica Domiciliare, custodita dal Medico di medicina generale.

     - Per rendere omogenei gli interventi e uniformare le procedure sono da attivare corsi locali di formazione per i Medici di Medicina Generale, organizzati dalle Aziende USL con il proprio personale specializzato al fine di predisporre protocolli di assistenza domiciliare che prevedano gli interventi medici e infermieristici più adeguati;

     - la fornitura di presidi, farmaci e attrezzature di tipo ospedaliero avverrà su richiesta del medico di medicina generale attraverso le Farmacie Ospedaliere, previo controllo dei Responsabili dei Comprensori Oncologici;

     - la Commissione Oncologica Regionale, nell'ambito delle proprie funzioni di supporto tecnico-scientifiche alle iniziative della Regione nella lotta contro le neoplasie, provvede a periodiche verifiche in ordine alla realizzazione del programma di Assistenza Domiciliare.

 

5) STRUTTURE DEPUTATE ALL'ORGANIZZAZIONE E ALL'ASSISTENZA ONCOLOGICA

REGIONALE

     - Commissione Oncologica Regionale - Strutture a Valenza Regionale

     - Comprensori Oncologici (comprendenti: la Divisione di Oncologia/i Day hospitals, gli Ambulatori ospedalieri e/o distrettuali, l'Assistenza domiciliare)

     - Centro di riferimento oncologico regionale.

     5.1 La Commissione Oncologica Regionale ha funzioni di tipo consultivo e propositivo presso l'Assessorato alla Sanità, con compiti di realizzazione di programmi specifici di intervento preventivo e curativo delle malattie oncologiche, nonché di programmi di potenziamento strutturale delle attrezzature necessarie a livello regionale.

     Provvede, altresì, alla realizzazione di un sistema coordinato per la standardizzazione degli interventi diagnostico-terapeutici ed all'allestimento e validazione di protocolli.

     Inoltre organizza e promuove campagne informative sulla prevenzione dei tumori e coordina le attività di prevenzione.

     La Commissione si pone, come finalità, anche la divulgazione, alla classe medica e paramedica, di informazioni sui metodi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei tumori, anche attraverso corsi, convegni e pubblicazioni nonché la promozione e lo svolgimento della ricerca scientifica applicata all'oncologia.

     La Commissione Oncologica Regionale è nominata, con decreto del Presidente della Giunta Regionale, su proposta del componente della Giunta preposto al Settore Sanità, ed è così composta:

     - Assessore alla Sanità o suo delegato che la presiede;

     - un dirigente del Settore Sanità;

     - 11 medici scelti tra professori Universitari e dipendenti delle USL della Regione operanti nelle U.O. di Radioterapia, Oncologia, Anatomia Patologica, Ginecologia, Chirurgia, Medicina Nucleare, medicina, Ematologia, Anestesiologia e Rianimazione ed un medico di medicina generale convenzionato.

     - I responsabili dei Comprensori Oncologici e delle strutture a valenza regionale.

     - n. 2 medici nominati dalle associazioni a carattere oncologico, individuate tra quelle in ambito regionale [1].

     Le funzioni di Segretario sono svolte da un dipendente regionale di livello non inferiore al sesto.

     Ai componenti della Commissione ed al Segretario compete, per ogni seduta, il gettone di presenza di cui alla Legge Regionale n. 79 del 23.12.1993, nonché il rimborso delle spese di viaggio. Al relativo onere, presuntivamente stimato per l'anno 1996 in L. 20.000.000, si provvede con lo stanziamento di cui al capitolo 011425 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'esercizio 1996.

     Per gli anni successivi al 1996, l'onere sarà imputato al corrispondente capitolo dei pertinenti bilanci.

     In fase di prima applicazione della presente legge, in attesa della nomina della Commissione Oncologica di cui sopra, continua ad operare la Commissione nominata con deliberazione di Giunta Regionale n. 3054 del 2.6.1995.

     5.2 Le Strutture a valenza regionale sono:

     1) Centro Trapianti e Centro Regionale di Coordinamento e di Compensazione Sangue, già operanti presso il Dipartimento di Ematologia di Pescara, per l'attività trapiantologica dei pazienti oncologici anche mediante la manipolazione di cellule staminali emopoietiche.

     2) Centro di Tipizzazione Tissutale già attivo a L'Aquila.

     5.3 I Comprensori Oncologici sono 6, coincidenti con le attuali USL. Trattasi di organi dipartimentali, deputati all'assistenza oncologica integrata, che comprendono un Ospedale di Riferimento, collegato funzionalmente con tutte le strutture oncologiche della Azienda USL. Essi sono a loro volta collegati con le Strutture a Valenza Regionale e con la Commissione Oncologica Regionale.

     Il Comprensorio Oncologico di ciascuna USL comprende la Divisione di Oncologia Medica, i Day Hospital, gli Ambulatori ospedalieri e/o distrettuali e i Servizi di Assistenza Domiciliare, distribuiti funzionalmente sul territorio comprensoriale.

     Nell'ambito dell'assistenza oncologica integrata vanno realizzati piani di trattamento chirurgico, medico e radioterapico finalizzati alle singole neoplasie. Poiché attualmente non è ancora possibile, anche se auspicabile, l'istituzione di Centri di Chirurgia Oncologica, vanno potenziate le attività oncologiche nell'ambito delle divisioni chirurgiche già esistenti.

     E' necessario inoltre che nei servizi anestesiologici già esistenti venga prevista la terapia del dolore.

     La direzione del Comprensorio Oncologico è affidata dal Direttore Generale della U.S.L. al responsabile della divisione di Oncologia medica.

     Ciascun responsabile dovrà trasmettere una relazione annuale alla Commissione Oncologica Regionale sull'attività svolta dal Comprensorio Oncologico.

     In considerazione delle strutture già esistenti ed operanti sul territorio della Regione e delle odierne necessità, si propone la seguente dislocazione delle strutture di Oncologia Medica nelle rispettive USL:

 

PESCARA

     Divisione di Oncologia a Pescara con 15 posti letto e 5 in Day Hospital; 5 posti letto in Day Hospital a Popoli e 5 posti letto in Day Hospital a Penne.

 

CHIETI

     Divisione di Oncologia a Chieti con 15 post letto e 5 in Day Hospital e 5 posti letto in Day Hospital presso il presidio ospedaliero di Ortona.

 

LANCIANO-VASTO

     Divisione di Oncologia a Lanciano con 15 posti letto e 5 in Day Hospital; 5 letto in Day Hospital a Vasto.

 

TERAMO

     Divisione di Oncologia a Teramo con 15 posti letto e 5 in Day Hospital; 5 posti letto in Day Hospital a Giulianova, 5 posti letto in Day Hospital ad Atri e 5 posti letto in day hospital a S. Omero.

 

AVEZZANO-SULMONA

     Divisione di Oncologia ad Avezzano con 15 posti letto e 5 in Day Hospital; 5 posti letto in Day Hospital a Sulmona.

 

L'AQUILA

     Divisione di Oncologia con 15 posti letto e 5 in Day Hospital.

 

     Tale distribuzione prevede 155 posti letto di Oncologia Medica, omogeneamente distribuiti sul territorio della Regione e nell'ambito delle varie USL.

     Le Divisioni di Oncologia dovranno garantire anche il funzionamento del Day Hospital, dell'Ambulatorio situato nella stessa sede, e degli ambulatori oncologici dei Presidi Ospedalieri di Ortona e di Castel di Sangro, nonché il coordinamento dell'Assistenza Domiciliare:

     I Day Hospital periferici di Penne, Popoli, Vasto, Giulianova, Atri, Sulmona e S. Omero nonché i rispettivi ambulatori oncologici, sono raccordati funzionalmente con la divisione di Oncologia del comprensorio oncologico.

     I Direttori Generali delle USL entro 3 mesi dall'entrata in vigore del presente Piano, provvederanno alla riduzione di un numero di posti letto pari a quelli in aumento, istituiti con il presente provvedimento, secondo le modalità previste nella Legge Regionale n. 72 del 25 ottobre 1994, punto 2.2.

     E' abrogata la Legge Regionale del 19.12.1991, n. 80.

 

5.4) CENTRO DI RIFERIMENTO ONCOLOGICO REGIONALE

     Nella fase di prima applicazione del presente piano, il Centro di riferimento oncologico regionale è previsto nell'ambito del Settore Sanità della Regione Abruzzo. Ha funzioni di supporto organizzativo alle attività oncologiche svolte nell'ambito dei comprensori oncologici della Regione. Svolge, altresì, funzioni di osservatorio degli interventi di prevenzione primaria e secondaria. Provvede inoltre ad istituire un'anagrafe delle sperimentazioni cliniche nonché al controllo delle migrazioni sanitarie. A tal proposito verrà realizzata una rete informatica di collegamento tra le strutture regionali coinvolte in attività in campo oncologico e si provvederà ad organizzare banche dati riguardanti aspetti scientifici, epidemiologici ed assistenziali sui tumori. Le funzioni del Centro saranno svolte dal Servizio del Settore Sanità competente per materia che si avvarrà, per gli aspetti tecnico-sanitari, della Commissione Oncologica Regionale.

     Nel corso dell'attuazione del piano oncologico, con provvedimenti di Giunta regionale, sentita la Commissione Oncologica Regionale, potranno essere identificate ulteriori strutture che per specifici aspetti rappresentino centri di riferimento.

 

6) RADIOTERAPIA ONCOLOGICA

     Circa il 60% dei pazienti affetti da neoplasia viene trattato con la Radioterapia.

     In Abruzzo sono circa 4.000 l'anno i pazienti abbisognevoli di un trattamento radioterapico: di questi, solo 1.400 sono trattati nelle strutture esistenti di Chieti e Pescara. I pazienti restanti sono costretti a rivolgersi presso strutture extra-regionali.

     I dati statistici nazionali più recenti dicono che i tumori maligni sono in incremento e che per soddisfare la domanda di cure radioterapiche c'è bisogno di una unità divisionale di Radioterapia ogni 300.000 abitanti. Dette unità, per la complessità del trattamento radiante, vanno ubicate presso ospedali dotati di alti livelli di servizi diagnostici.

     Alla luce di quanto esposto, nella Regione Abruzzo sono state previste, nel Piano Sanitario Regionale, quattro Divisioni di Radioterapia Oncologica con sede nei quattro Ospedali dei capoluoghi di Provincia.

     In particolare la Radioterapia di Pescara continuerà a svolgere una stretta collaborazione con il Centro Regionale di Ematologia, finalizzata al trattamento delle patologie oncologiche ed ematologiche anche mediante il trapianto di midollo autologo ed allogenico.

     L'Ospedale di Teramo dovrà dedicarsi particolarmente all'attività di brachiterapia.

     Si ritiene, poi, indispensabile, che nell'ospedale, dotato di una Divisione di Radioterapia, venga istituito dal Direttore Generale, secondo le modalità indicate nel Piano Sanitario Regionale di cui alla L.R. 72/94, un Servizio di Fisica Sanitaria.

     Per quanto concerne la terapia radiometabolica, l'Ospedale di Lanciano dedicherà particolare interesse a tale attività, così da consentire la valorizzazione ed il pieno utilizze, delle strutture esistenti.

 

7) POLO ONCOLOGICO

     Nell'ambito della Regione Abruzzo non sono previste Aziende Ospedaliere e, pertanto, non è possibile realizzare poli oncologici con le caratteristiche di cui alle linee guida ministeriali pubblicate sulla G.U.

- serie generale - n. 42 del 20.2.1996.

 

8) ASPETTI FINANZIARI

     Per quanto riguarda gli aspetti finanziari relativi all'attuazione del presente piano oncologico, le maggiori spese saranno fronteggiate con la quota del Fondo Sanitario Nazionale assegnate alla Regione Abruzzo per l'anno 1996.

     La Giunta Regionale provvederà ad assegnare alle Unità Sanitarie Locali della Regione somme vincolate, sia di parte corrente che in conto capitale, la cui quantificazione sarà effettuata in sede di ripartizione delle quote del Fondo Sanitario Nazionale 1996 di parte Corrente e di parte in conto capitale, iscritti nei capitoli 81500 e 82300 del bilancio regionale relativo all'esercizio 1996.

 

 


[1] Trattino aggiunto dall'art. 1 della L.R. 23 marzo 2000, n. 37.