§ 63.1.464 - Del.CIPE 10 agosto 2016, n. 26.
Fondo sviluppo e coesione 2014-2020: Piano per il Mezzogiorno. Assegnazione risorse.


Settore:Normativa nazionale
Materia:63. Mezzogiorno e aree depresse
Capitolo:63.1 agevolazioni e contributi
Data:10/08/2016
Numero:26

§ 63.1.464 - Del.CIPE 10 agosto 2016, n. 26.

Fondo sviluppo e coesione 2014-2020: Piano per il Mezzogiorno. Assegnazione risorse.

(G.U. 15 novembre 2016, n. 267)

 

     IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

 

     Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, e in particolare l'art. 4, il quale dispone che il Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) di cui all'art. 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003) e successive modificazioni, sia denominato Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) e finalizzato a dare unità programmatica e finanziaria all'insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del paese;

     Visto l'art. 7, commi 26 e 27, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, il quale attribuisce al Presidente del Consiglio dei ministri la gestione del FAS (ora FSC) e la facoltà di avvalersi per tale gestione del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (DPS), ora istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri (PCM) e denominato Dipartimento per le politiche di coesione (DPC) con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) 15 dicembre 2014, in attuazione dell'art. 10 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125;

     Visto l'art. 10 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, che ha ripartito le funzioni relative alla politica di coesione tra il citato DPC e l'Agenzia per la coesione territoriale;

     Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) 25 febbraio 2016 recante la delega di funzioni al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, prof. Claudio De Vincenti e visto in particolare l'art. 2 del medesimo DPCM, con il quale viene delegato al Sottosegretario l'esercizio delle funzioni di coordinamento, indirizzo, promozione d'iniziative, anche normative, vigilanza e verifica, nonchè ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei ministri, relativamente alla materia delle politiche per la coesione territoriale, per il cui esercizio lo stesso Sottosegretario si avvale del citato DPC;

     Vista la legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014) e sue successive modifiche ed integrazioni, ed in particolare il comma 6 dell'art. 1, che individua le risorse del FSC per il periodo di programmazione 2014-2020 destinandole a sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo, anche di natura ambientale, secondo la chiave di riparto 80 per cento nelle aree del Mezzogiorno e 20 per cento in quelle del centro-nord;

     Vista la legge 7 aprile 2014, n. 56, recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni;

     Vista la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015) ed in particolare il comma 703 dell'art. 1, il quale, ferme restando le vigenti disposizioni sull'utilizzo del FSC, detta ulteriori disposizioni per l'utilizzo delle risorse assegnate per il periodo di programmazione 2014-2020;

     Vista la delibera di questo comitato n. 8/2015, recante la presa d'atto - ai sensi di quanto previsto al punto 2 della propria delibera n. 18/2014 - dell'Accordo di partenariato Italia 2014-2020 adottato con decisione esecutiva in data 29 ottobre 2014 dalla Commissione europea e relativo alla programmazione dei Fondi SIE per il periodo 2014-2020;

     Visti l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003 n. 3 e gli articoli 3 e 6 della legge 13 agosto 2010, n. 136 in materia di codice unico di progetto (CUP) e le relative delibere attuative di questo comitato (n. 143/2002 e n. 24/2004);

     Vista la nota n. 247 del 14 febbraio 2014 con cui il Ministro per la coesione territoriale ha comunicato al Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome la chiave di riparto fra i territori regionali;

     Considerato che il Masterplan per il Mezzogiorno, adottato dal Governo nel corso del 2015, intercetta l'esigenza di affrontare la questione annosa del divario tra le due macro aree del paese: centro-nord e Mezzogiorno;

     Tenuto conto che il Governo ha avviato un'intensa interlocuzione con le amministrazioni regionali e le città metropolitane del Mezzogiorno per cogliere le opportunità di sviluppo infrastrutturale, anche di natura ambientale, ed economico di tali territori, attraverso la predisposizione di appositi accordi interistituzionali a livello politico (cd. «Patti per il sud»), in coerenza con le priorità strategiche indicate nel Masterplan sopra richiamato e che tali patti contengono, tra l'altro, l'impegno governativo a mettere a disposizione per le finalità individuate rilevanti risorse del Fondo sviluppo e coesione, per un importo complessivo di 13,412 miliardi di euro, tenendo conto degli impieghi già disposti e della chiave di riparto percentuale del FSC stabilita dalla legge (80% al Mezzogiorno e 20% al centro nord); contestualmente, sono fissate le seguenti aree tematiche prioritarie d'intervento: 1) infrastrutture, 2) ambiente, 3) sviluppo economico e produttivo, 4) turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali, 5) occupazione, inclusione sociale e lotta alla povertà, istruzione e formazione; 6) rafforzamento della PA;

     Tenuto conto che l'importo complessivo sopracitato è preliminarmente attribuito per 496,80 milioni di euro alle cosiddette regioni in transizione (Abruzzo 133,22 mln; Molise 66,89 mln; Sardegna: 296,69 mln) quali quote aggiuntive volte a compensare minori assegnazioni dei fondi europei; che la restante quota, pari a 12.915,20 milioni di euro, è ripartita tra tutte le regioni del Mezzogiorno nel rispetto della chiave di riparto comunicata con nota n. 247 del 14 febbraio 2014 dal Ministro per la coesione territoriale pro tempore al Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome; volendo, altresì, garantire alle città metropolitane un'autonoma dotazione senza alterare la suddetta chiave di riparto, la proposta prevede altresì che il 10% delle somme assegnabili a ciascuna regione sia attribuito alle singole città metropolitane ricadenti nel territorio regionale;

     Tenuto conto che con la delibera di questo comitato n. 25 adottata in data odierna sono state definite le aree tematiche di interesse del Fondo per lo sviluppo e la coesione e il riparto tra le stesse delle risorse FSC disponibili;

     Tenuto conto che la stessa delibera prevede che i piani operativi, di cui alla lettera c) art. 1, comma 703 sopra citato, siano progressivamente definiti dalla cabina di regia, sulla base di proposte presentate dalla autorità politica per la coesione assicurando il necessario raccordo tra i diversi livelli istituzionali di Governo e possono essere espressione di accordi o di intese interistituzionali;

     Vista la nota USS_DEVINCENTI 2684 del 1° agosto 2016, con la quale il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, in quanto autorità politica per la coesione territoriale, ha richiesto l'iscrizione all'ordine del giorno del Comitato interministeriale per la programmazione economica, per il relativo esame, della proposta di assegnazione, nell'ambito delle risorse allocate per area tematica con la sopra citata delibera n. 25 adottata in data odierna, di 13,142 miliardi di euro alle regioni e alle città metropolitane del Mezzogiorno;

     Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del vigente regolamento di questo comitato (art. 3 della delibera 30 aprile 2012, n. 62);

     Vista la odierna nota n. 3939, predisposta congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell'economia e delle finanze e posta a base della presente seduta del comitato;

     Su proposta del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, in qualità di autorità politica per la coesione territoriale;

 

     Delibera:

     1. Assegnazione di risorse

     A valere sulle risorse FSC 2014-2020 allocate per area tematica con la delibera n. 25 adottata in data odierna, sono assegnati 13,412 miliardi di euro alle regioni e alle città metropolitane del Mezzogiorno (o comuni capoluogo dell'area metropolitana) per l'attuazione di interventi da realizzarsi nelle regioni e nelle città metropolitane del Mezzogiorno mediante appositi Accordi interistituzionali denominati «Patti per il sud».

     La dotazione finanziaria di ciascun patto è determinata, secondo le chiavi di riparto territoriale di cui alla nota del Ministro della coesione territoriale citata in premessa, come segue:

     Regione Abruzzo: 753,4 milioni di euro;

     Regione Basilicata: 565,2 milioni di euro;

     Regione Calabria: 1.198,7 milioni di euro;

     Città di Reggio Calabria: 133 milioni di euro;

     Regione Campania: 2.780,2 milioni di euro;

     Città di Napoli: 308 milioni di euro;

     Regione Molise: 378 milioni di euro;

     Regione Puglia: 2.071,5 milioni di euro;

     Città di Bari: 230 milioni di euro;

     Regione Sardegna: 1.509,6 milioni di euro;

     Città di Cagliari: 168 milioni di euro;

     Regione Siciliana: 2.320,4 milioni di euro;

     Città di Catania: 332 milioni di euro;

     Città di Messina: 332 milioni di euro;

     Città di Palermo: 332 milioni di euro.

     Come stabilito da questo comitato con altra successiva delibera odierna, per le Regioni Abruzzo, Molise e Puglia l'assegnazione finanziaria sopra indicata comprende rispettivamente, per 0,674 milioni di euro (Regione Abruzzo), 9,55 milioni di euro (Regione Molise) e 57,728 milioni di euro (Regione Puglia) la copertura del fabbisogno finanziario degli interventi ancora da completare alla data del 31 dicembre 2015, relativi alla programmazione 2007/2013, interventi che sono conseguentemente inseriti nell'ambito del patto per il sud relativo a ciascuna regione.

     Le risorse assegnate con la presente delibera consentono alle regioni e città metropolitane beneficiarie l'avvio delle attività necessarie all'attuazione degli interventi e delle azioni finanziati così come previsto alla lettera i) del più volte citato comma 703, art. 1 della legge n. 190/2014.

     L'articolazione temporale delle risorse oggetto della presente delibera rispetta le seguenti annualità, in coerenza con gli stanziamenti del bilancio dello Stato relativi al FSC 2014/2020:

     euro 50 milioni per l'annualità 2016;

     euro 1.450 milioni per l'annualità 2017;

     euro 2.000 milioni per l'annualità 2018;

     euro 1.500 milioni per l'annualità 2019;

     euro 2.000 milioni per l'annualità 2020;

     euro 2.000 milioni per l'annualità 2021;

     euro 2.500 milioni per l'annualità 2022;

     euro 1.912 milioni di euro per l'annualità 2023.

     2. Contenuto dei Patti per il Sud

     Ciascun patto è firmato dal Presidente del Consiglio o dall'autorità delegata per la coesione e dal Presidente della regione o sindaco della città metropolitana.

     In ogni patto devono essere indicati: le linee strategiche; gli strumenti e le risorse a disposizione; gli interventi prioritari da realizzare; il costo e le risorse ad esso destinate; la governance del processo.

     Al fine di garantire la tempestiva attuazione degli interventi previsti dal patto, la Presidenza del Consiglio dei ministri, di concerto con la regione/città metropolitana che ha stipulato il patto, ove necessario e nel rispetto delle disposizioni comunitarie e nazionali, adotta le opportune misure di accelerazione ai sensi di quanto previsto dall'art. 10, comma 2, lettere f-bis ed f-ter, decreto-legge n. 101/2013, convertito con modificazioni dalla legge n. 125/2013.

     In considerazione della strategicità e complessità degli interventi, nonchè per accelerarne la realizzazione, le parti, nel rispetto della pertinente normativa europea e nazionale, individuano i soggetti attuatori e possono individuare l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti - Invitalia spa quale soggetto responsabile per l'attuazione degli interventi, a tal fine anche rifinanziando l'Azione di sistema di cui alla delibera Comitato interministeriale per la programmazione economica n. 62 del 2011, secondo le modalità di attuazione di cui al decreto del Ministro per la coesione territoriale 23 marzo 2012.

     3. Modalità di attuazione

     3.1. Interventi ammissibili. monitoraggio

     Sono ammissibili a finanziamento interventi immediatamente attivabili, rientranti nelle aree tematiche individuate con la sopra citata delibera di questo comitato n. 25/2016 adottata in data odierna:

     1) infrastrutture;

     2) ambiente;

     3) sviluppo economico e produttivo;

     4) turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali;

     5) occupazione, inclusione sociale e lotta alla povertà, istruzione e formazione;

     6) rafforzamento della PA.

     Possono essere finanziati anche fondi rotativi di progettazione relativi ad interventi con finalità di sviluppo nei medesimi settori.

     Entro il 31 dicembre 2016, ciascuna regione e/o città metropolitana di riferimento dovrà inserire i dati di monitoraggio degli interventi così finanziati entro il sistema di monitoraggio unitario istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, inclusi i cronoprogrammi di ogni singolo intervento.

     Il mancato o incompleto inserimento e/o aggiornamento dei dati di monitoraggio comporta il mancato avvio del trasferimento delle relative risorse o la sospensione dei trasferiemnti successivi.

     L'Agenzia per la coesione territoriale è responsabile del coordinamento e della vigilanza sull'attuazione e svolge, altresì, l'azione di monitoraggio e valutazione degli obiettivi raggiunti.

     3.2 Revoca delle risorse

     Le obbligazioni giuridicamente vincolanti per l'affidamento dei lavori devono essere assunte entro il termine ultimo del 31 dicembre 2019.

     La mancata assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2019 comporta la revoca delle risorse assegnate ai relativi interventi; tali ritardi possono rilevare anche ai fini della valutazione dei dirigenti interessati in relazione ai rispettivi obiettivi annuali.

     Qualora l'esito delle verifiche portasse ad accertare che il mancato rispetto degli obiettivi procedurali e di spesa si discosta per più del 25 % rispetto alle previsioni, sono definanziati gli interventi in fase di progettazione che presentano un ritardo. Per gli interventi in fase di realizzazione la sanzione è rappresentata dall'ammontare delle risorse in economia, comunque per un importo non inferiore al 10 % del valore dell'intervento.

     A seguito di un rigoroso monitoraggio dei singoli interventi, l'Agenzia per la coesione territoriale, d'intesa con le amministrazioni di riferimento, in occasione della relazione annuale sullo stato di avanzamento, propone alla cabina di regia eventuali modifiche nella programmazione degli interventi, per tener conto della sanzione applicata e affinchè possano essere valutate le necessarie iniziative per risolvere le criticità o rifinalizzare le risorse.

     Il complesso delle somme recuperate in conseguenza delle revoche di cui ai precedenti paragrafi sono annualmente riprogrammate dalla cabina di regia nel rispetto delle destinazioni per area tematica.

     3.3 Pubblicità e informazioni. riprogrammazioni

     Nei dodici mesi successivi alla realizzazione di ciascun intervento, la regione/città metropolitana presenta all'Agenzia per la coesione territoriale un rapporto di valutazione sull'efficacia dell'intervento realizzato.

     Con cadenza periodica semestrale, l'Agenzia per la coesione territoriale riferisce alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le politiche di coesione, sullo stato di attuazione dei Patti per il sud.

     Le informazioni inerenti agli obiettivi, alla realizzazione ed ai risultati raggiunti sono pubblicizzate sulla base di un piano di comunicazione predisposto dall'Agenzia per la coesione territoriale.

     Eventuali modifiche ai Patti per il sud, di seguito alla loro prima sottoscrizione, sono concordate tra le parti, su istruttoria del Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ne verificherà la coerenza con gli indirizzi definiti nei documenti di programmazione nazionale e comunitari. Di tali modifiche sarà in ogni caso data informativa alla cabina di regia di cui all'art. 1, comma 703, lettera c) della legge n. 190/2014, istituita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 25 febbraio 2016.

     Annualmente, l'autorità politica per la coesione presenta al Comitato interministeriale per la programmazione economica una relazione sulle modifiche intervenute e sullo stato di avanzamento degli interventi inseriti nei Patti per il sud, predisposta dal Dipartimento per le politiche di coesione sulla base dei dati informativi forniti dall'Agenzia per la coesione territoriale, ai fini della definizione della nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (DEF) e della legge di bilancio, in coerenza con quanto disposto dall'art. 1, comma 703, lettera h), della legge n. 190/2014.

     3.4 Trasferimento delle risorse

     Il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - IGRUE provvede alle erogazioni/trasferimento delle risorse in favore delle Ammi nnistrazioni titolari degli interventi sulla base delle richieste presentate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche di coesione, mediante anticipazioni, pagamenti intermedi e saldi, articolati come segue:

     anticipazione pari al 10% dell'importo assegnato per singolo intervento;

     pagamenti intermedi fino all'85% dell'importo assegnato a ciascun intervento, a titolo di rimborso delle spese effettivamente sostenute dalle amministrazioni, evidenziate in apposita domanda di pagamento inviata alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche di coesione;

     saldo del 5% per ciascun intervento, a seguito di domanda finale di pagamento inviata alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche di coesione corredata da attestato di chiusura dell'intervento.

     La Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche di coesione inoltra le richieste di erogazione/trasferimento a titolo di pagamento intermedio e/o saldo, previa attestazione da parte dell'Agenzia per la coesione territoriale della coerenza della domanda di pagamento inoltrata dalle amministrazioni titolari degli interventi con i dati relativi all'avanzamento della spesa inseriti e validati nel sistema unitario di monitoraggio 2014/2020.

     La prima quota è trasferita sulla base di semplice richiesta formulata dal rappresentante legale dell'amministrazione o dal competente organismo di certificazione. Le quote successive sono trasferite, a condizione che esista un Sistema di gestione e controllo verificato dall'Agenzia per la coesione secondo quanto previsto dalla lettera k) della delibera n. 25 adottata in data odierna da questo comitato.

     I pagamenti in favore dei beneficiari finali sono effettuati dalle Amministrazioni titolari degli interventi, ovvero direttamente dal Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - IGRUE sulla base delle richieste di erogazione presentate dalle amministrazioni titolari degli interventi.

     Il Dipartimento per le politiche di coesione disciplinerà con proprio provvedimento criteri e modalità per la richiesta dei trasferimenti e per l'individuazione dell'eventuale ulteriore documentazione necessaria ai fini del trasferimento di risorse.

     3.5 Norma finale

     Per tutto quanto non specificamente indicato nella presente delibera, ai «Patti per il sud» si applicano le regole di funzionamento del Fondo per lo sviluppo e la coesione di cui alla delibera di questo comitato n. 25/2016.

 

     Registrato alla Corte dei conti il 2 novembre 2016  Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, Reg.ne prev. n. 2719