Settore: | Codici regionali |
Regione: | Emilia Romagna |
Materia: | 1. assetto istituzionale e organi statutari |
Capitolo: | 1.7 partecipazione, iniziativa popolare, referendum |
Data: | 21/03/1995 |
Numero: | 15 |
Sommario |
Art. 1. Istituzione del Difensore civico. |
Art. 2. Funzioni del Difensore civico. |
Art. 3. Attivazione dell'intervento. |
Art. 4. Procedimento. |
Art. 5. Procedimento disciplinare. |
Art. 6. Modalità dell'azione. |
Art. 7. Requisiti per l'elezione. |
Art. 8. Elezione. |
Art. 9. Ineleggibilità e incompatibilità. |
Art. 10. Durata del mandato. Rinuncia, revoca e decadenza. |
Art. 11. Relazioni e pubblicità delle attività. |
Art. 12. Convenzioni con i Comuni e le Province. |
Art. 13. Coordinamento con i Difensori civici comunali e provinciali. |
Art. 14. Indennità. |
Art. 15. Sede, personale e strutture. |
Art. 16. Imputazione e adempimenti di spesa. |
Art. 17. Abrogazione di norme. |
§ 1.7.3 - Legge Regionale 21 marzo 1995, n. 15. [1]
Nuova disciplina del Difensore civico.
(B.U. n. 51 del 24 marzo 1995).
Art. 1. Istituzione del Difensore civico.
1. Per le finalità di cui all'art. 45 dello Statuto è istituito nella regione Emilia-Romagna il Difensore civico.
2. La presente legge ne disciplina funzioni, modalità di nomina e di azione. Per quanto non espressamente previsto dalla presente legge, si applicano le disposizioni della
3. La Regione assicura al Difensore civico, non sottoposto ad alcuna forma di dipendenza gerarchica o funzionale, lo svolgimento della sua attività in condizioni di libertà, indipendenza, efficacia.
Art. 2. Funzioni del Difensore civico.
1. Il Difensore civico interviene per la tutela di chiunque vi abbia diretto interesse in riferimento a provvedimenti, atti, fatti, comportamenti ritardati, omessi o comunque irregolarmente compiuti da uffici o servizi:
a) dell'Amministrazione regionale;
b) degli enti, istituti, consorzi e aziende dipendenti o sottoposti a vigilanza o a controllo regionale;
c) delle Aziende Unità sanitarie locali e Ospedaliere;
d) degli Enti locali in riferimento alle funzioni amministrative ad essi delegate dalla Regione.
2. Il Difensore civico può altresì segnalare eventuali disfunzioni, riscontrate presso altre pubbliche Amministrazioni, sollecitandone la collaborazione, per il perseguimento delle finalità di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione di cui all'art. 97 della Costituzione.
3. Il Difensore civico può inoltre intervenire invitando i soggetti, pubblici o privati, operanti nelle materie di competenza regionale, a fornire notizie, documenti, chiarimenti. Per detti soggetti sussistono i soli obblighi già previsti dalle leggi vigenti nei confronti dell'Amministrazione regionale. Il Difensore civico può segnalare nelle sue relazioni le eventuali mancate risposte ai suoi inviti.
Art. 3. Attivazione dell'intervento.
1. Nei casi di cui all'art. 2, comma 1, il Difensore civico interviene:
a) a richiesta di singoli interessati, di enti, associazioni e formazioni sociali allorché siano stati esperiti ragionevoli tentativi per rimuovere i ritardi, le irregolarità, o le disfunzioni. Qualora sia prevista per legge risposta ad una istanza, l'istante può richiedere l'intervento del Difensore civico dopo aver invitato, da almeno trenta giorni, l'Amministrazione a provvedere;
b) d'ufficio.
2. La proposizione di ricorso giurisdizionale o amministrativo non esclude né limita la facoltà di reclamo al Difensore civico.
3. Il Difensore civico può intervenire anche in riferimento ad atti definitivi o a procedimenti conclusi.
4. Il Difensore civico non può intervenire a richiesta di soggetti legati da rapporto di impiego con le Amministrazioni di cui al comma 1 dell'art. 2 per la tutela di posizioni connesse al rapporto stesso.
5. Il Difensore civico non può intervenire a richiesta di consiglieri regionali.
Art. 4. Procedimento.
1. Il Difensore civico verifica le motivazioni che le Amministrazioni sono tenute ad esplicitare nel caso in cui non ritengano di aderire a richieste di dati e informazioni formulate dai soggetti di cui alla lett. a) del comma 1 dell'art. 3.
2. Il Difensore civico, individuato il responsabile del procedimento ai sensi delle norme sul procedimento amministrativo, può:
a) chiedere notizie sullo stato degli atti e sulle cause delle eventuali disfunzioni;
b) chiedere di procedere all'esame congiunto della pratica;
c) disporre presso gli uffici gli accertamenti che si rendano necessari;
d) chiedere agli organi competenti la nomina di un Commissario ad acta, qualora ritenga che l'atto dovuto sia stato omesso illegittimamente.
3. Il responsabile del procedimento richiesto dell'esame congiunto della pratica è tenuto a presentarsi. Deve altresì, entro trenta giorni, fornire le informazioni, i chiarimenti e i documenti richiesti per iscritto dal Difensore civico o eventualmente motivare il dissenso dalle tesi rappresentate o dalle conclusioni raggiunte dal Difensore civico stesso.
4. Il Difensore civico dà notizia agli interessati degli eventuali provvedimenti assunti dall'Amministrazione e comunque dello stato della pratica.
5. Al Difensore civico non può essere opposto il segreto d'ufficio.
6. Il Difensore civico è tenuto al segreto sulle notizie di cui sia venuto a conoscenza e che siano da ritenersi segrete o riservate secondo le leggi vigenti.
Art. 5. Procedimento disciplinare.
1. Il Difensore civico può chiedere ai soggetti o agli organi competenti 1' attivazione del procedimento disciplinare a carico del dipendente che impedisca, ostacoli o ritardi la sua azione.
2. L'Amministrazione assume motivate determinazioni e ne dà notizia al Difensore civico.
Art. 6. Modalità dell'azione.
1. Il Difensore civico, in relazione ai compiti ad esso affidati dai precedenti articoli, opera segnalando agli uffici e organi competenti le disfunzioni riscontrate, sollecitando provvedimenti agli organi ed uffici competenti a provvedere ed indicando - anche ai fini dell'apertura del procedimento disciplinare - i soggetti che abbiano con il loro comportamento mancato al dovere d'ufficio nei confronti degli interessati.
2. Il Difensore civico può chiedere informazioni e fare proposte alla struttura organizzativa competente in materia di relazioni con il pubblico di cui alla disciplina regionale sul procedimento amministrativo.
3. Il Difensore civico, per assicurare il funzionamento dell'ufficio anche in forma decentrata, può disporre un calendario di presenze periodiche di propri funzionari presso gli uffici periferici della Regione e, previe adeguate intese, degli Enti locali.
Art. 7. Requisiti per l'elezione.
1. Il Difensore civico è scelto tra persone in possesso di qualificate esperienze giuridico-amministrative e che abbiano i requisiti richiesti per l'elezione a consigliere regionale.
Art. 8. Elezione.
1. L'elezione del Difensore civico è effettuata dal Consiglio regionale con voto segreto.
2. E' eletto il candidato che ottiene i voti dei due terzi dei consiglieri assegnati alla Regione. Dopo la terza votazione, è eletto il candidato che ottiene la maggioranza·dei voti dei consiglieri assegnati alla Regione.
Art. 9. Ineleggibilità e incompatibilità.
1. Non sono eleggibili a Difensore civico:
a) i membri del Governo e del Parlamento nazionale od europeo; i presidenti o sindaci, assessori e consiglieri regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali, di Città metropolitana o di Comunità Montana; i componenti degli organi delle Aziende Unità sanitarie locali e Ospedaliere;
b) i membri degli organismi dirigenti nazionali, regionali e locali, di partiti politici e associazioni sindacali o di categoria;
c) i componenti di organismi tenuti ad esprimere parere o ad esercitare qualsiasi forma di vigilanza sugli enti di cui al comma 2 dell'art. 2 ed i funzionari delle Prefetture;
d) i dipendenti regionali, degli Enti locali e degli enti di cui al comma 2 dell'art. 2;
e) gli amministratori di enti ed imprese o associazioni che ricevano a qualsiasi titolo sovvenzioni dalla Regione.
2. L'incarico di Difensore civico è incompatibile con l'esercizio di qualsiasi attività di lavoro autonomo o subordinato e di qualsiasi commercio o professione.
Art. 10. Durata del mandato. Rinuncia, revoca e decadenza.
1. Il Difensore civico dura in carica cinque anni e non può essere rieletto.
2. Almeno tre mesi prima della scadenza del mandato il Consiglio regionale è convocato, su richiesta dell'Ufficio di Presidenza, per procedere alla elezione del successore.
3. Il Difensore civico ha facoltà di rinunciare all'ufficio in qualunque momento, purché ne dia avviso ai Presidenti del Consiglio e della Giunta regionali, con comunicazione scritta, almeno tre mesi prima.
4. Il Difensore civico può essere revocato a seguito di motivata mozione di censura, per gravi motivi. La mozione deve essere approvata con la maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati alla Regione.
5. Il Consiglio regionale dichiara la decadenza dall'ufficio del Difensore civico, quando sopravvengono le cause di ineleggibilità o si verificano le cause di incompatibilità previste dall'art. 9, se l'interessato non le elimina entro venti giorni.
6. Qualora il mandato venga a cessare per qualunque motivo diverso dalla scadenza, la nuova elezione, su richiesta dell'Ufficio di Presidenza, deve essere posta all'ordine del giorno della prima seduta del Consiglio regionale successiva alla constatazione della cessazione.
Art. 11. Relazioni e pubblicità delle attività.
1. Il Difensore civico invia entro il 31 marzo di ogni anno al Presidente del Consiglio regionale e al Presidente della Giunta regionale una relazione sull'attività svolta, corredata da osservazioni e suggerimenti.
2. Il Presidente del Consiglio regionale trasmette la relazione ai consiglieri regionali.
3. Il Presidente del Consiglio regionale, nel caso in cui la relazione riguardi interventi sugli enti di cui al comma 1 dell'art. 2, invia la relazione trasmessagli anche ai rappresentanti degli enti stessi.
4. Il Consiglio regionale, su proposta dell'Ufficio di Presidenza, esamina e discute la relazione; tenuto conto delle osservazioni in essa formulate, adotta le determinazioni di propria competenza che ritenga opportune e invita i componenti degli Organi statutari della Regione ad adottare le ulteriori misure necessarie.
5. Nei casi di particolare importanza o comunque meritevoli di urgente considerazione, il Difensore civico può inviare in ogni momento relazioni apposite ai Presidenti del Consiglio e della Giunta per l'esame da parte dei consiglieri regionali e può rendere direttamente pubblici i risultati delle proprie attività.
6. La relazione annuale e le altre relazioni sono pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 12. Convenzioni con i Comuni e le Province.
1. Le funzioni di Difensore civico dei Comuni e delle Province dell'Emilia-Romagna possono essere svolte, tramite convenzione, dal Difensore civico regionale.
2. La domanda di convenzione deve essere rivolta all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale che la esamina ed approva ad ogni effetto il relativo atto, d'intesa con il Difensore civico.
Art. 13. Coordinamento con i Difensori civici comunali e provinciali.
1. Il Difensore civico regionale coordina la propria attività con i Difensori civici istituiti dai Comuni e dalle Province ai sensi dell'art. 8 della
Art. 14. Indennità.
1. Al Difensore civico spettano le indennità di carica e di presenza previste per i consiglieri regionali, nonché lo stesso trattamento di missione, qualora per i compiti del proprio ufficio debba recarsi fuori sede.
Art. 15. Sede, personale e strutture.
1. Il Difensore civico ha sede presso il Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna e si avvale di una struttura organizzativa costituita dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio e posta alla dipendenza funzionale del Difensore civico stesso.
2. L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, d'intesa con il Difensore civico, stabilisce con proprie deliberazioni le norme relative al funzionamento della struttura organizzativa di cui al comma 1, la sua dotazione organica e i criteri di assegnazione del personale e procede all'assegnazione del personale stesso.
3. L'arredamento, i mobili e le attrezzature sono assegnate al Difensore civico, che ne diviene consegnatario, dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.
4. Il Difensore civico, d'intesa con l'Ufficio di Presidenza, può chiedere pareri e traduzioni, avvalendosi di consulenti o interpreti, nei limiti dello stanziamento previsto per il funzionamento della struttura organizzativa.
5. Le spese di funzionamento sono impegnate e liquidate dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio, in conformità alle proposte del Difensore civico, secondo le norme e le procedure previste per l'Amministrazione e la contabilità del Consiglio regionale.
Art. 16. Imputazione e adempimenti di spesa.
1 Alla spesa derivante dall'attuazione della legge si fa fronte con l'iscrizione di appositi articoli nei capitoli del bilancio di previsione del Consiglio regionale.
Art. 17. Abrogazione di norme.
1. La
[1] Abrogata dall’art. 19 della